La lezione é , come sempre molto chiara e scolastica, detto nel senso migliore anche nelle intenzioni. E' stato sottolineato l'aspetto unilaterale delle Legge sulle Guarentigie ma si potrebbe aggiungere, data la vastità dell'argomento che la stessa sottoindeva che la libertà della Chiesa era un "dono" dello Stato liberale mentre nel Concordato il rapporto era alla pari e fra due soggetti liberi entrambi e con diritti. Anche sui beni ecclesiastici espropriati, che erano anche i beni delle Confraternite che davano la minestra ai poveri, don Tammi é troppo buono (mi perdoni ma glielo devo dire), lo Stato Piemontese li usò per finanziare la conquista militare (o la liberazione secondo i punti di vista ) del Paese ed ancora oggi 840 chiese del fondo Edifici di Culto, di notevole interesse storico artistico sono di proprietà dello Stato. Stiamo parlando del chiostro di Santa Chiara a Napoli, di Santa Maria Novella a Firenze, delle Chiese Gemelle di Piazza del Popolo a Roma, ecc, le persone vi vedono dentro dei religiosi e pensano che la Chiesa ne sia proprietaria ma non é così..... La Chiesa badò più a chiudere i contrasti che ad esigere un equo indennizzo con la restituzione di tutti i beni espropriati, molti dei quali erano stati ricomprati con la generosità di benefattori cattolici e donati agli ordini.
Buonasera, la ringrazio per la spiegazione e la narrazione degli eventi storici, unico appunto negativi è rivolto al voler essere troppo di parte, giustificando eccessivamente la Chiesa a discapito dello Stato, nonostante ad oggi mi sembra inaccettabile che uno stato laico, quale l'Italia è debba inchinarsi e sostenere economicamente una singola religione.
Grazie a lei. Aggiungo due cose. La prima è che uno " Stato laico" è uno Stato che accetta che al proprio interno esistano formazioni sociali che fanno il bene del popolo e, se con le loro strutture perseguono un fine buono e senza male oggettivo, le finanziano e le aiutano. E' il principio della sussidiarietà: lascio fare anche ad altri e li metto in condizione di fare perché non posso fare tutto ( é un principio valido anche nelle relazioni umane). La seconda é che lo Stato non finanzia la Chiesa ma permette ai cittadini di finanziarla. Col sistema dell'otto per mille i cittadini scelgono che una parte del loro imponibile sia versato alla Chiesa ma possono scegliere anche formazioni religiose diverse o anche istituzioni laiche. Aggiungo una terza cosa. Il nuovo Concordato del 1983 non riconoscendo più il cattolicesimo religione di Stato ne riconosce la valenza culturale e l'impegno civico: sembra dunque normale che lo aiuti anche per riconoscenza di quanto ha fatto per il Paese e fa ancora. E un'ultima cosa. E' conveniente per uno Stato laico ( parola che significa poco perché ogni Stato é laico ovvero è sovrano e la sua non laicità sarebbe casomai essere sottomesso ad altri Stati) aiutare chi lo aiuta. I servizi svolti dalla Chiesa ( e non solo, pensiamo alla scuola, alla sanità, al nutrimento dei poveri) tolgono allo Stato altre sollecitudini e impegni gravosi, per cui alla fine lo Stato ci risparmia. Solo uno Stato statalista ( ovvero laicista e non laico) impedisce ad altre formazioni di agire e accentra in sè ogni fine educativo e curativo. Questo lo hanno fatto gli Stati tiranni. Buona giornata
Un chiarimento: i territori che, come lei diceva, "da sempre" la Chiesa amministrava sul territorio italico e soprattutto romano, sono frutto di quella famosa "donazione" di Costantito che il Valla mise in luce. Giusto? Se questo è vero, come risponderebbe a chi sostiene che in reatlà la Chiesa stessa è come se avesse "rubato" quei beni che nel 1870 sono stati, con violenza, ad essa sottratti e in parte risarciti con la convenzione del 1929? (suggerisco ai commentatori la lettura di un discorso di Pio XI dal titolo: Il nostro più cordiale del 11/2/1929 dove si dà luce su alcune ragioni dei patti, molto bello). Grazie
La cultura moderna sta con Lorenzo Valla, il letterato illuminista che, con ragioni esegetiche, dimostrò falsa la donazione di Costantino e di conseguenza non vera la ragione per cui la Chiesa amministrava come suoi i territori dello Stato pontificio. La storia però aggiunge alcune cosette. La prima é che lo Stato sottratto dai piemontesi alla Chiesa era di gran lunga più grande di quello cui si riferiva la presunta donazione e fu donato da principi e nobili cattolici al Papa perché lo amministrasse bene ( cosa poi realmente avvenuta, perché nello stato pontificio non ci furono mecenatismi culturali come dai Medici ma ci fu sempre un'ottima amministrazione persino nel periodo in cui i Papi stettero ad Avignone). La seconda é che nessuno oggi si sognerebbe di dichiarare legittima e ben fatta una azione di attacco a uno Stato sovrano per depredarlo di territori da lui amministrati da anni o da secoli anche se quei territori soffrissero di incertezze quanto all'appartenenza storica. Qualcuno attaccherebbe Israele solo perché nel 1948 l'amministrazione ebraica si annesse territori palestinesi prima che l'arbitrato internazionale glieli attribuisse? Qualcuno attaccherebbe la Cina per sottrargli i territori occupati violentemente nel Tibet a partire dal 1950? Anzi queste super potenze vengono rispettate perché sono forti economicamente e non fragili come la Chiesa italiana del tempo, già depredata dalle leggi anticlericali del parlamento sabaudo. Queste restaurazioni di legittimi confini nella storia si sono sempre fatte con trattati di pace, non con azioni violente e inutili come fu quella di porta Pia. Tanto più che sia il Papa Pio IX sia la cultura cattolica del tempo propugnava un accordo che i piemontesi non volevano perché, una volta presa Roma, avrebbero avuto il ponte sul Sud, ricco e culturalmente florido, che fu piemontesizzato ovvero ulteriormente depredato. Buona giornata
@@donPaoloTammi La ringrazio per il suo impegno nel rispondermi. Sono un giovanissimo docente di Religione e trovo utile e stimolante per me il suo lavoro su youtube. Le posso chiedere fonti riguardo la proposta d'accordo della Chiesa sull'unificazione dell'Italia? Grazie Anche se fuori contesto del video, nè approfitto per chiederele, se ne è a conoscenza, di testi seri che mostrano il rapporto tra cristianesimo e cultura europea. Grazie e buone cose a lei.
Caro Antonio sono molto contento di sapere del tuo impegno e ti faccio tanti auguri di forza e saggezza. Pio IX veniva da una famiglia di simpatie risorgimentali, di origine marchigiana e egli stesso , dopo la sua brillante carriera che lo portò ad essere vescovo all'età di 35 anni, era considerato un vescovo di tendenze liberali, cosa che confermò con la nomina di Pellegrino Rossi a Segretario di Stato (appena fu eletto Papa nel 1848). Pellegrino Rossi era un giurista ed economista di notevole prestigio, che fu ucciso da radicali di sinistra, i quali lo eliminarono proprio per evitare che il Papa, che era sinceramente convinto della necessità di unire l'Italia, avesse col suo aiuto una sorta di primato nel condurre avanti il disegno dell'unità di Italia, secondo le teorie del cattolico Vincenzo Gioberti, che aveva scritto " Del primato morale e civile degli italiani", forse il primo grande saggio che prevedeva un'unità sotto il primato morale del Papa. Fu anche la dimostrazione che il cattolicesimo voleva un'Italia unita, ma non voleva che questo fosse fatto a spese della Chiesa, che dell'Italia di allora era l'autorità morale più riconosciuta e al tempo stesso non voleva che 'idea unitaria diventasse privilegio di un liberalismo anticlericale, tipico di Mazzini e in parte di Cavour, ben al di là di quello che il liberalismo sano realmente diceva e sosteneva. Facendo fuori il Rossi, i radicali di sinistra, sicuramente ispirati da Mazzini, tolsero di mezzo un loro sicuro alleato ma al tempo stesso un nemico, perché mai la Chiesa avrebbe abdicato alla sua potestà morale e civile in una Italia unita ( come poi si cercò di fare riducendola a un pezzetto di Capitale con privilegi extra territoriali). Pio IX non si opponeva al Risorgimento ma a quella ideologia che ne voleva fare un aspetto della più grande ideologia liberale - illuminista, che egli poi condannò nel " Sillabo", dove non sono condannate le libertà dell'uomo ( come gran parte dei libri di storia falsamente scrivono) ma il concetto di libertà individualistico, che voleva allora eliminare l'unica grande fautrice di azione sociale e di comunità che era la Chiesa. Inoltre Pio IX non voleva che per i tempi si eliminasse il concetto di " potere temporale" della Chiesa, che non significa tirannia politica ed ecclesiastica ma significa, molto semplicemente, che la Chiesa per svolgere la sua missione ha bisogno di spazi e strutture attraverso le quali esercitare il suo impegno. Spogliare la Chiesa dei suoi beni non ha significato ( altra falsità dei libri di storia) distribuirli ai poveri perché mai ciò avvenne. Lo spogliamento dei beni della Chiesa servì a rimpinguare le striminzite casse dello Stato sabaudo e a finanziare le riforme di Cavour, che erano riforme tutte tese a organizzare il capitalismo al Nord, senza alcuna visione sociale e solidaristica vero i poveri. Tutto questo ( ed altro ) puoi leggerlo in www.papapionono.it/pio-ix-e-il-risorgimento-italiano/, con un ottimo articolo del prof. Brunetti. Mi raccomando, tieni duro! Ti dedico le bellissime parole del grande sant'Ambrogio, che si festeggia oggi " " Sia libero lo sguardo, cauto il passo, per abbattere l'avversario se ti assalta, stargli sopra, se cede, schivare con occhio vigile la ferita, respingerlo con un forte contrattacco" ( dall'Esamerone). Sii un bravo lottatore. Un abbraccio
Don Paolo, spero mi permetta di farLe rispettosamente notare che se è corretto, da parte clericale, bollare la presa di Roma del XX settembre 1870 come 'usurpazione', tuttavia non è corretto definirla una usurpazione 'garibaldina' e 'piemontese', come Lei fa, a mio avviso erroneamente quanto polemicamente, giacché quello era un regolare esercito monarchico, reclutato oltretutto su base nazionale. Con il rispetto di chi, pur da ateo e 'risorgimentalista' convinto, continuerà a leggerLa perché Lei sa spiegare pazientemente un punto di vista, quello clericale, che ho interesse di capire meglio. Cordialità
p.s. Inoltre mi permetta un rilievo ulteriore: il Concilio Vaticano I termina il 19 luglio del 1870, perché da quel giorno tanto i vescovi e padri conciliari francesi quanto i loro colleghi e parigrado tedeschi se ne tornano in patria...poi certo, la sospensione formale avviene, mi pare, il 20 ottobre (1870), quindi Lei non ha torto, ma il vero punto di svolta fu il 19 luglio, ossia la dichiarazione francese di guerra a Bismarck (che non aspettava altro...).
Grazie Claudio. Le faccio notare che il mio non è il punto di vista “ clericale”, caso mai possiamo chiamarlo quello della storiografia cattolica. Lei sa bene che tanti cattolici sono storici e docenti di storia ma dire “ clericale” significa dire “ del clero” e allora entriamo in un altro ordine di idee( Io faccio parte del clero ma per una vita ho insegnato in licei statali) . Sulla “ usurpazione” piemontese non credo di aver torto. Non bisogna essere cattolici per capire che è stato il Piemonte a guidare un’impresa militare che avrebbe dovuto essere , nel pensiero dei risorgimentali, l’apice dell’unita d’Italia. E credo ( ma su questo penso non saremo d’accordo) che non bisogna essere cattolici per affermare che l’unità di Italia non era preparata, non era matura ( almeno non nel modo in cui è stata fatta) ed è stata realizzata soddisfacendo ideali ma anche non pochi interessi , come il risanamento delle stremate casse piemontesi dopo le guerre di indipendenza e anche a seguito delle spese pubbliche fatte da Cavour. Dunque l’esercito che sfondò a Porta Pia era l’esercito di una monarchia specifica, che recava in sé l’impronta di una cultura specifica, giudicata da un re che ( qui non abbiamo prove) forse nemmeno voleva fare guerra alla Chiesa ma che ha lasciato fare politici che invece ( questo si) alla Chiesa volevano far guerra. Dire poi che la guerra alla Chiesa fosse giusta perché si opponeva alla unità d’Italia non è un dire tutto vero perché tante personalità cattoliche avevano proposto ben altre soluzioni e la Chiesa era ed è formata non solo da ecclesiastici ( anche papa Mastai Ferretti aveva le sue soluzioni e non mancò di farle pervenire ai politici risorgimentali piemontesi e al Re che però non le ascoltò). Quanto poi al reclutamento su base “ nazionale” dell’esercito monarchico non ho dati certi ma dubito che fosse infarcito di combattenti del Sud o ribelli dello stesso Stato pontificio ( peraltro allora già molto ridotto). Quanto alla conclusione del Vaticano I lei sa Claudio che i padri conciliari fuggirono per tempo ( o più diplomaticamente se ne andarono) perché sapevano bene che sarebbero stati fatti prigionieri ( mi lasci intuire che se fossero stati consegnati alle prigioni piemontesi non sarebbe stato un bel vivere. D’altronde se il Papa si dichiara prigioniero a san Pietro, che avrebbero potuto fare i vescovi rimasti a Roma?). Sulla guerra franco prussiana le do ragione , ma è una ulteriore dimostrazione della furbizia piemontese che attese la disfatta di Napoleone III per attaccare Roma. Diciamo che in guerra e in amore tutto è permesso…Un caro saluto
@@donPaoloTammi, gentile padre, innanzitutto grazie, e complimenti, per questa Sua notevole propensione al confronto, dote che mi pare oggi quantomai rara, purtroppo; mi creda inoltre se Le dico che quel 'clericale' non voleva suonare polemico (io amo e prediligo leggere o ascoltare punti di vista anche molto lontani dal mio, ché quelli vicini al mio). Mi permetto di non condividere le Sue conclusioni, le quali mi paiono affrettate: fosse dipeso solo da Cadorna, nel 1870 la intera Città Leonina sarebbe comunque rimasta nel pieno controllo papalino, è difatti Antonelli, tramite il solito, attivissimo ministro prussiano von Arnim, che la mattina del 21 settembre chiede a Cadorna di far presidiare anche quella parte della città, poiché egli aveva ragione di temere attentati o tumulti, come da più voci raccolte da suoi uomini fidati. Insomma, il governo italiano non aveva nessun ragionevole interesse di toccare i quasi 800 padri conciliari, anzi era semmai l'opposto, per dimostrare al mondo che la nuova Italia rispettava e tutelava la libertà di azione degli ecclesiastici (come sarebbe del resto avvenuto più volte in seguito, ad esempio per il conclave del 1878). Mi permetto infine di ricordarLe che quello era già, e non solo giuridicamente, un esercito italiano, come italiani erano i cinque comandanti di divisione del corpo di armata di Cadorna, dei quali solo due erano piemontesi (oltre allo stesso Cadorna, va detto), ed una componente significativa era di ex ufficiali borbonici, integrati in numero assai maggiore degli stessi ufficiali garibaldini, senza dimenticare poi gli emigrati politici di ritorno proprio in quella occasione, dopo anni di esilio. Pur nella evidente divergenza di opinioni, non dubiti mai di godere del mio rispetto. Cordialità
@@claudiocarpentieri2714 carissimo buona domenica! Anche io la ascolto volentieri ma lei proprio non mi convince. Girare attorno all'idea che il governo italiano Di Giovanni Lanza nel 1870 fosse addirittura " protettivo" del Papa e del Concilio é un'idea davvero strana e allontana, mediante una fonte che francamente non mi risulta, l'idea fondamentale, ovvero che la presa di Roma sia stata un atto violento e aggressivo verso uno Stato sovrano, potendosi attuare , magari alleandosi col tempo, una situazione meno dolorosa. Così come non mi risulta che il segretario di Stato Antonelli temesse rivolte interne alla città di Roma , quasi che l'anticlericalismo fosse una questione interna e non esterna, ovvero praticata dal governo italiano figlio putativo dei Savoia. Se tensioni interne a Roma c'erano , erano sicuramente una minoranza rispetto all'intera popolazione fedelissima al Papa e per nulla sorridente di fonte alla breccia. Quanto al Concilio del 1878, che secondo lei fu svolto senza traumi, mi sembra davvero una news assai poco convincente, perché é chiaro che dopo la legge delle Guarentigie del 1871 lo Stato italiano che aveva preso violentemente Roma ( e l'intero Sud) non avesse più alcun interesse a violare la libertà dei padri conciliari. Comunque la storia non si fa andando a caccia di fonti e citandole quasi l'una contro l' altra. Ho piena stima di lei ma vorrei evitare che questi confronti si riducessero a questo. In uno di essi, un mio lettore ha addirittura citato quante persone fece morire il papa Gregorio IX nel '200 ( roba da matti!...forse qualche suo parente reincarnato gli aveva rivelato l'arcano numero.). Stia tranquillo, io non la censuro cosi' come lei non farebbe con me però non penso che continuerò su questo stile. Un caro saluto
Grazie bellissima lezione!!
Grazie di cuore!
con questa sua lezione ho capito l’argomento in 11 minuti😍
Beh sono molto soddisfatto! Spero di riuscire a migliorare: la prossima volta in 10 minuti ! ☺☺
Grazie Don
La lezione é , come sempre molto chiara e scolastica, detto nel senso migliore anche nelle intenzioni. E' stato sottolineato l'aspetto unilaterale delle Legge sulle Guarentigie ma si potrebbe aggiungere, data la vastità dell'argomento che la stessa sottoindeva che la libertà della Chiesa era un "dono" dello Stato liberale mentre nel Concordato il rapporto era alla pari e fra due soggetti liberi entrambi e con diritti. Anche sui beni ecclesiastici espropriati, che erano anche i beni delle Confraternite che davano la minestra ai poveri, don Tammi é troppo buono (mi perdoni ma glielo devo dire), lo Stato Piemontese li usò per finanziare la conquista militare (o la liberazione secondo i punti di vista ) del Paese ed ancora oggi 840 chiese del fondo Edifici di Culto, di notevole interesse storico artistico sono di proprietà dello Stato. Stiamo parlando del chiostro di Santa Chiara a Napoli, di Santa Maria Novella a Firenze, delle Chiese Gemelle di Piazza del Popolo a Roma, ecc, le persone vi vedono dentro dei religiosi e pensano che la Chiesa ne sia proprietaria ma non é così..... La Chiesa badò più a chiudere i contrasti che ad esigere un equo indennizzo con la restituzione di tutti i beni espropriati, molti dei quali erano stati ricomprati con la generosità di benefattori cattolici e donati agli ordini.
Buonasera, la ringrazio per la spiegazione e la narrazione degli eventi storici, unico appunto negativi è rivolto al voler essere troppo di parte, giustificando eccessivamente la Chiesa a discapito dello Stato, nonostante ad oggi mi sembra inaccettabile che uno stato laico, quale l'Italia è debba inchinarsi e sostenere economicamente una singola religione.
Grazie a lei. Aggiungo due cose. La prima è che uno " Stato laico" è uno Stato che accetta che al proprio interno esistano formazioni sociali che fanno il bene del popolo e, se con le loro strutture perseguono un fine buono e senza male oggettivo, le finanziano e le aiutano. E' il principio della sussidiarietà: lascio fare anche ad altri e li metto in condizione di fare perché non posso fare tutto ( é un principio valido anche nelle relazioni umane). La seconda é che lo Stato non finanzia la Chiesa ma permette ai cittadini di finanziarla. Col sistema dell'otto per mille i cittadini scelgono che una parte del loro imponibile sia versato alla Chiesa ma possono scegliere anche formazioni religiose diverse o anche istituzioni laiche. Aggiungo una terza cosa. Il nuovo Concordato del 1983 non riconoscendo più il cattolicesimo religione di Stato ne riconosce la valenza culturale e l'impegno civico: sembra dunque normale che lo aiuti anche per riconoscenza di quanto ha fatto per il Paese e fa ancora. E un'ultima cosa. E' conveniente per uno Stato laico ( parola che significa poco perché ogni Stato é laico ovvero è sovrano e la sua non laicità sarebbe casomai essere sottomesso ad altri Stati) aiutare chi lo aiuta. I servizi svolti dalla Chiesa ( e non solo, pensiamo alla scuola, alla sanità, al nutrimento dei poveri) tolgono allo Stato altre sollecitudini e impegni gravosi, per cui alla fine lo Stato ci risparmia. Solo uno Stato statalista ( ovvero laicista e non laico) impedisce ad altre formazioni di agire e accentra in sè ogni fine educativo e curativo. Questo lo hanno fatto gli Stati tiranni. Buona giornata
Si deve sentire anche la versione non ecclesiastica degli stessi fatti!
Ma certo, la senta pure!
L'animale umano creò dio a sua immagine e somiglianza.
Ma complimenti 🤙
Un chiarimento: i territori che, come lei diceva, "da sempre" la Chiesa amministrava sul territorio italico e soprattutto romano, sono frutto di quella famosa "donazione" di Costantito che il Valla mise in luce. Giusto?
Se questo è vero, come risponderebbe a chi sostiene che in reatlà la Chiesa stessa è come se avesse "rubato" quei beni che nel 1870 sono stati, con violenza, ad essa sottratti e in parte risarciti con la convenzione del 1929?
(suggerisco ai commentatori la lettura di un discorso di Pio XI dal titolo: Il nostro più cordiale del 11/2/1929 dove si dà luce su alcune ragioni dei patti, molto bello).
Grazie
La cultura moderna sta con Lorenzo Valla, il letterato illuminista che, con ragioni esegetiche, dimostrò falsa la donazione di Costantino e di conseguenza non vera la ragione per cui la Chiesa amministrava come suoi i territori dello Stato pontificio. La storia però aggiunge alcune cosette. La prima é che lo Stato sottratto dai piemontesi alla Chiesa era di gran lunga più grande di quello cui si riferiva la presunta donazione e fu donato da principi e nobili cattolici al Papa perché lo amministrasse bene ( cosa poi realmente avvenuta, perché nello stato pontificio non ci furono mecenatismi culturali come dai Medici ma ci fu sempre un'ottima amministrazione persino nel periodo in cui i Papi stettero ad Avignone). La seconda é che nessuno oggi si sognerebbe di dichiarare legittima e ben fatta una azione di attacco a uno Stato sovrano per depredarlo di territori da lui amministrati da anni o da secoli anche se quei territori soffrissero di incertezze quanto all'appartenenza storica. Qualcuno attaccherebbe Israele solo perché nel 1948 l'amministrazione ebraica si annesse territori palestinesi prima che l'arbitrato internazionale glieli attribuisse? Qualcuno attaccherebbe la Cina per sottrargli i territori occupati violentemente nel Tibet a partire dal 1950? Anzi queste super potenze vengono rispettate perché sono forti economicamente e non fragili come la Chiesa italiana del tempo, già depredata dalle leggi anticlericali del parlamento sabaudo. Queste restaurazioni di legittimi confini nella storia si sono sempre fatte con trattati di pace, non con azioni violente e inutili come fu quella di porta Pia. Tanto più che sia il Papa Pio IX sia la cultura cattolica del tempo propugnava un accordo che i piemontesi non volevano perché, una volta presa Roma, avrebbero avuto il ponte sul Sud, ricco e culturalmente florido, che fu piemontesizzato ovvero ulteriormente depredato. Buona giornata
@@donPaoloTammi
La ringrazio per il suo impegno nel rispondermi. Sono un giovanissimo docente di Religione e trovo utile e stimolante per me il suo lavoro su youtube.
Le posso chiedere fonti riguardo la proposta d'accordo della Chiesa sull'unificazione dell'Italia? Grazie
Anche se fuori contesto del video, nè approfitto per chiederele, se ne è a conoscenza, di testi seri che mostrano il rapporto tra cristianesimo e cultura europea.
Grazie e buone cose a lei.
Caro Antonio sono molto contento di sapere del tuo impegno e ti faccio tanti auguri di forza e saggezza. Pio IX veniva da una famiglia di simpatie risorgimentali, di origine marchigiana e egli stesso , dopo la sua brillante carriera che lo portò ad essere vescovo all'età di 35 anni, era considerato un vescovo di tendenze liberali, cosa che confermò con la nomina di Pellegrino Rossi a Segretario di Stato (appena fu eletto Papa nel 1848). Pellegrino Rossi era un giurista ed economista di notevole prestigio, che fu ucciso da radicali di sinistra, i quali lo eliminarono proprio per evitare che il Papa, che era sinceramente convinto della necessità di unire l'Italia, avesse col suo aiuto una sorta di primato nel condurre avanti il disegno dell'unità di Italia, secondo le teorie del cattolico Vincenzo Gioberti, che aveva scritto " Del primato morale e civile degli italiani", forse il primo grande saggio che prevedeva un'unità sotto il primato morale del Papa. Fu anche la dimostrazione che il cattolicesimo voleva un'Italia unita, ma non voleva che questo fosse fatto a spese della Chiesa, che dell'Italia di allora era l'autorità morale più riconosciuta e al tempo stesso non voleva che 'idea unitaria diventasse privilegio di un liberalismo anticlericale, tipico di Mazzini e in parte di Cavour, ben al di là di quello che il liberalismo sano realmente diceva e sosteneva. Facendo fuori il Rossi, i radicali di sinistra, sicuramente ispirati da Mazzini, tolsero di mezzo un loro sicuro alleato ma al tempo stesso un nemico, perché mai la Chiesa avrebbe abdicato alla sua potestà morale e civile in una Italia unita ( come poi si cercò di fare riducendola a un pezzetto di Capitale con privilegi extra territoriali). Pio IX non si opponeva al Risorgimento ma a quella ideologia che ne voleva fare un aspetto della più grande ideologia liberale - illuminista, che egli poi condannò nel " Sillabo", dove non sono condannate le libertà dell'uomo ( come gran parte dei libri di storia falsamente scrivono) ma il concetto di libertà individualistico, che voleva allora eliminare l'unica grande fautrice di azione sociale e di comunità che era la Chiesa. Inoltre Pio IX non voleva che per i tempi si eliminasse il concetto di " potere temporale" della Chiesa, che non significa tirannia politica ed ecclesiastica ma significa, molto semplicemente, che la Chiesa per svolgere la sua missione ha bisogno di spazi e strutture attraverso le quali esercitare il suo impegno. Spogliare la Chiesa dei suoi beni non ha significato ( altra falsità dei libri di storia) distribuirli ai poveri perché mai ciò avvenne. Lo spogliamento dei beni della Chiesa servì a rimpinguare le striminzite casse dello Stato sabaudo e a finanziare le riforme di Cavour, che erano riforme tutte tese a organizzare il capitalismo al Nord, senza alcuna visione sociale e solidaristica vero i poveri. Tutto questo ( ed altro ) puoi leggerlo in www.papapionono.it/pio-ix-e-il-risorgimento-italiano/, con un ottimo articolo del prof. Brunetti. Mi raccomando, tieni duro! Ti dedico le bellissime parole del grande sant'Ambrogio, che si festeggia oggi " " Sia libero lo sguardo, cauto il passo, per abbattere l'avversario se ti assalta, stargli sopra, se cede, schivare con occhio vigile la ferita, respingerlo con un forte contrattacco" ( dall'Esamerone). Sii un bravo lottatore. Un abbraccio
@@donPaoloTammi
La ringrazio molto. Soprattutto per le parole di incoraggiamento.
Don Paolo,
spero mi permetta di farLe rispettosamente notare che se è corretto, da parte clericale, bollare la presa di Roma del XX settembre 1870 come 'usurpazione', tuttavia non è corretto definirla una usurpazione 'garibaldina' e 'piemontese', come Lei fa, a mio avviso erroneamente quanto polemicamente, giacché quello era un regolare esercito monarchico, reclutato oltretutto su base nazionale.
Con il rispetto di chi, pur da ateo e 'risorgimentalista' convinto, continuerà a leggerLa perché Lei sa spiegare pazientemente un punto di vista, quello clericale, che ho interesse di capire meglio.
Cordialità
p.s. Inoltre mi permetta un rilievo ulteriore: il Concilio Vaticano I termina il 19 luglio del 1870, perché da quel giorno tanto i vescovi e padri conciliari francesi quanto i loro colleghi e parigrado tedeschi se ne tornano in patria...poi certo, la sospensione formale avviene, mi pare, il 20 ottobre (1870), quindi Lei non ha torto, ma il vero punto di svolta fu il 19 luglio, ossia la dichiarazione francese di guerra a Bismarck (che non aspettava altro...).
Grazie Claudio. Le faccio notare che il mio non è il punto di vista “ clericale”, caso mai possiamo chiamarlo quello della storiografia cattolica. Lei sa bene che tanti cattolici sono storici e docenti di storia ma dire “ clericale” significa dire “ del clero” e allora entriamo in un altro ordine di idee( Io faccio parte del clero ma per una vita ho insegnato in licei statali) . Sulla “ usurpazione” piemontese non credo di aver torto. Non bisogna essere cattolici per capire che è stato il Piemonte a guidare un’impresa militare che avrebbe dovuto essere , nel pensiero dei risorgimentali, l’apice dell’unita d’Italia. E credo ( ma su questo penso non saremo d’accordo) che non bisogna essere cattolici per affermare che l’unità di Italia non era preparata, non era matura ( almeno non nel modo in cui è stata fatta) ed è stata realizzata soddisfacendo ideali ma anche non pochi interessi , come il risanamento delle stremate casse piemontesi dopo le guerre di indipendenza e anche a seguito delle spese pubbliche fatte da Cavour. Dunque l’esercito che sfondò a Porta Pia era l’esercito di una monarchia specifica, che recava in sé l’impronta di una cultura specifica, giudicata da un re che ( qui non abbiamo prove) forse nemmeno voleva fare guerra alla Chiesa ma che ha lasciato fare politici che invece ( questo si) alla Chiesa volevano far guerra. Dire poi che la guerra alla Chiesa fosse giusta perché si opponeva alla unità d’Italia non è un dire tutto vero perché tante personalità cattoliche avevano proposto ben altre soluzioni e la Chiesa era ed è formata non solo da ecclesiastici ( anche papa Mastai Ferretti aveva le sue soluzioni e non mancò di farle pervenire ai politici risorgimentali piemontesi e al Re che però non le ascoltò).
Quanto poi al reclutamento su base “ nazionale” dell’esercito monarchico non ho dati certi ma dubito che fosse infarcito di combattenti del Sud o ribelli dello stesso Stato pontificio ( peraltro allora già molto ridotto). Quanto alla conclusione del Vaticano I lei sa Claudio che i padri conciliari fuggirono per tempo ( o più diplomaticamente se ne andarono) perché sapevano bene che sarebbero stati fatti prigionieri ( mi lasci intuire che se fossero stati consegnati alle prigioni piemontesi non sarebbe stato un bel vivere. D’altronde se il Papa si dichiara prigioniero a san Pietro, che avrebbero potuto fare i vescovi rimasti a Roma?). Sulla guerra franco prussiana le do ragione , ma è una ulteriore dimostrazione della furbizia piemontese che attese la disfatta di Napoleone III per attaccare Roma. Diciamo che in guerra e in amore tutto è permesso…Un caro saluto
@@donPaoloTammi, gentile padre, innanzitutto grazie, e complimenti, per questa Sua notevole propensione al confronto, dote che mi pare oggi quantomai rara, purtroppo; mi creda inoltre se Le dico che quel 'clericale' non voleva suonare polemico (io amo e prediligo leggere o ascoltare punti di vista anche molto lontani dal mio, ché quelli vicini al mio).
Mi permetto di non condividere le Sue conclusioni, le quali mi paiono affrettate: fosse dipeso solo da Cadorna, nel 1870 la intera Città Leonina sarebbe comunque rimasta nel pieno controllo papalino, è difatti Antonelli, tramite il solito, attivissimo ministro prussiano von Arnim, che la mattina del 21 settembre chiede a Cadorna di far presidiare anche quella parte della città, poiché egli aveva ragione di temere attentati o tumulti, come da più voci raccolte da suoi uomini fidati.
Insomma, il governo italiano non aveva nessun ragionevole interesse di toccare i quasi 800 padri conciliari, anzi era semmai l'opposto, per dimostrare al mondo che la nuova Italia rispettava e tutelava la libertà di azione degli ecclesiastici (come sarebbe del resto avvenuto più volte in seguito, ad esempio per il conclave del 1878).
Mi permetto infine di ricordarLe che quello era già, e non solo giuridicamente, un esercito italiano, come italiani erano i cinque comandanti di divisione del corpo di armata di Cadorna, dei quali solo due erano piemontesi (oltre allo stesso Cadorna, va detto), ed una componente significativa era di ex ufficiali borbonici, integrati in numero assai maggiore degli stessi ufficiali garibaldini, senza dimenticare poi gli emigrati politici di ritorno proprio in quella occasione, dopo anni di esilio.
Pur nella evidente divergenza di opinioni, non dubiti mai di godere del mio rispetto.
Cordialità
@@claudiocarpentieri2714 carissimo buona domenica! Anche io la ascolto volentieri ma lei proprio non mi convince. Girare attorno all'idea che il governo italiano Di Giovanni Lanza nel 1870 fosse addirittura " protettivo" del Papa e del Concilio é un'idea davvero strana e allontana, mediante una fonte che francamente non mi risulta, l'idea fondamentale, ovvero che la presa di Roma sia stata un atto violento e aggressivo verso uno Stato sovrano, potendosi attuare , magari alleandosi col tempo, una situazione meno dolorosa. Così come non mi risulta che il segretario di Stato Antonelli temesse rivolte interne alla città di Roma , quasi che l'anticlericalismo fosse una questione interna e non esterna, ovvero praticata dal governo italiano figlio putativo dei Savoia. Se tensioni interne a Roma c'erano , erano sicuramente una minoranza rispetto all'intera popolazione fedelissima al Papa e per nulla sorridente di fonte alla breccia. Quanto al Concilio del 1878, che secondo lei fu svolto senza traumi, mi sembra davvero una news assai poco convincente, perché é chiaro che dopo la legge delle Guarentigie del 1871 lo Stato italiano che aveva preso violentemente Roma ( e l'intero Sud) non avesse più alcun interesse a violare la libertà dei padri conciliari. Comunque la storia non si fa andando a caccia di fonti e citandole quasi l'una contro l' altra. Ho piena stima di lei ma vorrei evitare che questi confronti si riducessero a questo. In uno di essi, un mio lettore ha addirittura citato quante persone fece morire il papa Gregorio IX nel '200 ( roba da matti!...forse qualche suo parente reincarnato gli aveva rivelato l'arcano numero.). Stia tranquillo, io non la censuro cosi' come lei non farebbe con me però non penso che continuerò su questo stile. Un caro saluto
Perché si dà per scontato che Chiesa e religiosità si identifichino?
Domanda incomprensibile
con questa sua lezione ho capito l’argomento in 11 minuti😍