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Ma grazie mille, che bel commento! Mi fa molto piacere 😊 Mi annoto volentieri la "richiesta" tra quelle che mi sono pervenute per i prossimi video: non te lo prometto - quantomeno in tempi brevi - ma magari un video di spiegazione di queste due "famiglie" di accordi potrebbe essere interessante! Un caro saluto 🙏
Ottimo video. Sostanzialmente suonare gli accordi spostandosi il meno possibile: le note in comune stanno ferme, le altre si muovono il minimo indispensabile. Io avrei fatto un piccolo passo in più che (stile Neal Armstrong) è un grosso passo per la qualità sonora: considerare gli accordi come sovrapposizione di 3 terze, anziché due, o, detto in altro modo, suonare anche la settima. Cambia tutto, in meglio e non è così difficile. Unica eccezione per l'accordo di tonica: non suonerei la settima (maggiore) perché è sconfina un po' nel sound jazz: si può suonare la sesta al posto della settima (in tonalità d'impianto di do maggiore DO-MI-SOL-LA).
Ciao Paolo! Concordo con le tue osservazioni sulle settime, ma spesso per i neofiti - ai quali è rivolto questo video - sono un argomento ostico, inoltre ci tengo che sul pianoforte pop gli allievi non ragionino "per posizioni" ma abbiano consapevolezza totale delle note che compongono l'accordo che stanno suonando (nel senso che non voglio concepiscano la triade a dx come "staccata" dal basso, un accorgimento che invece per un musicista più esperto semplifica le cose e le arricchisce, come ben dici). Va infine detto che - riferendosi sempre al pop - non sempre si può arricchire con la settima: in alcuni contesti viene richiesta proprio e puramente la semplice triade, quindi l'utilizzo della settima (che si tratti di prima specie o di maj7) non viene "gradito" sempre e comunque, trattandosi di un'aggiunta che cambia (spesso in meglio, va detto) il "colore" dell'accordo. In diverse situazioni trovo più "innocuo" e in stile un add9, ma anche questo non l'ho proposto sempre per il target del video. In ogni caso grazie per il tuo commento, che non mancherà di stuzzicare la curiosità dei più avvezzi! 😉
Ciao Patrick. Molto interessante . Io sono un chitarrista e mi sto approcciando un po’ al pianoforte. La tecnica della nota comune si usa anche con la chitarra tra un cambio di accordo e un atro lasciando, quando c’è la nota comune, il dito corrispondente sul tasto senza sollevarlo dal manico in modo da velocizzare il cambio di accordo. Mi chiedevo se anche sul pianoforte potesse essere utile e oggi ho imparato qualcosa di nuovo. I tuoi video sono davvero di alta qualità
Ciao Lucio! Grazie davvero per il tuo commento: sì, indubbiamente anche sul pianoforte la questione delle note comuni è molto importante, al pari della scelta accurata della nota da mettere come "esterna" nella posizione dell'accordo se per caso si sta lavorando con un cantante. Un caro saluto!
Semplicemente italiano 😊 Però ho controllato per sicurezza prima di risponderti, mi avevi fatto venire il dubbio 😛 www.treccani.it/vocabolario/ricerca/letta/
Ma invece di pensare a che parole usa Patrick, non è meglio ascoltare cosa dice? Cioè non capisco perchè insultare senza motivo. Patrick è un professionista.
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Grazie 😍 tutto da studiare 🙏💯
Grazie a te 🤗
Sorprendente! Ottime capacità comunicative e chiarezza di pensiero 🔝. Se ti va, fai un video,, a cosa servono gli accordi aumentati e diminuiti. ? 👋🙏
Ma grazie mille, che bel commento! Mi fa molto piacere 😊 Mi annoto volentieri la "richiesta" tra quelle che mi sono pervenute per i prossimi video: non te lo prometto - quantomeno in tempi brevi - ma magari un video di spiegazione di queste due "famiglie" di accordi potrebbe essere interessante! Un caro saluto 🙏
@@patricktrentini grazie a te! seguo molto volentieri i tuoi video e ho imparato molto. 🙏☀️ 👋
Ne sono davvero felice, spero di continuare a portarti contenuti utili 🤗
Molto interessante questo video complimenti 🤗
Grazie per il tuo commento, un saluto!
Grazie! Prezioso insegnamento !
Grazie a te per il commento!
Grazie mille per questo video
Grazie a te per l'attenzione, sono contento ti sia stato utile 😊
Ottimo video. Sostanzialmente suonare gli accordi spostandosi il meno possibile: le note in comune stanno ferme, le altre si muovono il minimo indispensabile.
Io avrei fatto un piccolo passo in più che (stile Neal Armstrong) è un grosso passo per la qualità sonora: considerare gli accordi come sovrapposizione di 3 terze, anziché due, o, detto in altro modo, suonare anche la settima.
Cambia tutto, in meglio e non è così difficile.
Unica eccezione per l'accordo di tonica: non suonerei la settima (maggiore) perché è sconfina un po' nel sound jazz: si può suonare la sesta al posto della settima (in tonalità d'impianto di do maggiore DO-MI-SOL-LA).
Ciao Paolo! Concordo con le tue osservazioni sulle settime, ma spesso per i neofiti - ai quali è rivolto questo video - sono un argomento ostico, inoltre ci tengo che sul pianoforte pop gli allievi non ragionino "per posizioni" ma abbiano consapevolezza totale delle note che compongono l'accordo che stanno suonando (nel senso che non voglio concepiscano la triade a dx come "staccata" dal basso, un accorgimento che invece per un musicista più esperto semplifica le cose e le arricchisce, come ben dici).
Va infine detto che - riferendosi sempre al pop - non sempre si può arricchire con la settima: in alcuni contesti viene richiesta proprio e puramente la semplice triade, quindi l'utilizzo della settima (che si tratti di prima specie o di maj7) non viene "gradito" sempre e comunque, trattandosi di un'aggiunta che cambia (spesso in meglio, va detto) il "colore" dell'accordo. In diverse situazioni trovo più "innocuo" e in stile un add9, ma anche questo non l'ho proposto sempre per il target del video. In ogni caso grazie per il tuo commento, che non mancherà di stuzzicare la curiosità dei più avvezzi! 😉
buonasera bellissima spiegazione grazie anche del bel regalo
Grazie mille per il commento e per i complimenti!
Grazie a lei che spiega benissimo
Ciao Patrick. Molto interessante . Io sono un chitarrista e mi sto approcciando un po’ al pianoforte. La tecnica della nota comune si usa anche con la chitarra tra un cambio di accordo e un atro lasciando, quando c’è la nota comune, il dito corrispondente sul tasto senza sollevarlo dal manico in modo da velocizzare il cambio di accordo. Mi chiedevo se anche sul pianoforte potesse essere utile e oggi ho imparato qualcosa di nuovo. I tuoi video sono davvero di alta qualità
Ciao Lucio! Grazie davvero per il tuo commento: sì, indubbiamente anche sul pianoforte la questione delle note comuni è molto importante, al pari della scelta accurata della nota da mettere come "esterna" nella posizione dell'accordo se per caso si sta lavorando con un cantante. Un caro saluto!
È un bel suggerimento quello della nota esterna. Non avendo una formazione specifica sul piano, sono tutti accorgimenti che mi sono molto utili. 🙏
come i kanguri .. ahah ... !!! buon lavoro !!!
Eh già 😂 Sotto Pasqua uso l'esempio del leprotto 😛 Un caro saluto!
Dargli una "letta"?... e che lingua è?
Semplicemente italiano 😊 Però ho controllato per sicurezza prima di risponderti, mi avevi fatto venire il dubbio 😛 www.treccani.it/vocabolario/ricerca/letta/
Ma invece di pensare a che parole usa Patrick, non è meglio ascoltare cosa dice? Cioè non capisco perchè insultare senza motivo. Patrick è un professionista.
Chiedo voenia, colpa mia. Ignoravo l'esistenza della parola. Nessun insulto comunque, solo mera curiosità linguistica! Grazie.
@@alloba12io vivo nelle Marche quando vuoi fare leggere qualcosa " dagli una letta " e cosa comune