Sudan: oltre un anno di guerra, oltre un anno di silenzio

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  • Опубликовано: 17 окт 2024
  • A più di un anno dallo scoppio della guerra in Sudan tra le Forze Armate Sudanesi (SAF), l’esercito sudanese ufficiale, e le milizie paramilitari Forze di Supporto Rapido (RSF) la crisi umanitaria nel paese ha raggiunto livelli catastrofici. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, più di un terzo dei 45 milioni di cittadini sudanesi sono a rischio di carestia e si stima che nel corso del 2024 ben 4,9 milioni di persone tra bambini sotto i cinque anni e donne in gravidanza saranno gravemente malnutrite. Ad oggi, 6,5 milioni di persone risultano sfollate, mentre oltre due milioni hanno cercato riparo nei paesi vicini, trovandosi ammassate in campi rifugiati e in centri di transito. La violenza indiscriminata e l’instabilità politica complicano notevolmente il lavoro delle organizzazioni umanitarie e rendono difficile l’accesso alla popolazione civile sempre più isolata e priva di beni di prima necessità e assistenza sanitaria. Mancano ripari, servizi di base, acqua e cibo. L'insufficienza dei servizi igienici e la promiscuità aumentano esponenzialmente il rischio di diffusione di malattie infettive. Attualmente, nessuna trattativa diplomatica che potrebbe porre fine al conflitto sembra fare progressi, aggravando la situazione per le persone più vulnerabili. Come si stanno muovendo gli attori umanitari presenti nel paese? In che direzione potrà evolvere il conflitto nel medio e lungo periodo? E che conseguenze avrà a livello regionale ed internazionale?
    Ne parliamo con:
    · Vittorio Oppizzi, Responsabile programmi MSF in Sudan
    · Benedetta De Alessi, OCHA
    · Irene Panozzo, Analista politica, già consigliera politica UE per il
    Corno d’Africa

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