Grazie a lei un ascolto interessante la conoscenza della storia delle radici cui veniamo mi sono trovata spesso a immagini e notizie sulle origini dell uomo ma una domanda mi sono sempre fatta che da qualunque parte veniamo cambia la parte esteriore ma siamo veramente un mistero meraviglioso ,che merita rispetto per la sua esistenza ,basta pensare al miracolo della vita
Odifreddi in quel video fa purtroppo la parte di chi parla senza conoscere e sopratutto senza ascoltare pur di far la parte del provocatore. Fortunatamente, ha poi smesso anche lui con queste provocazioni e ritrattato in altri video.
@@animadverte certo devono dire quello che desiderano alcuni, se no come si fa a continuare a tener in piedi una favola ? Darwin dice il contrario ma la favola ormai è pronta, peccato che in Ucraina stati baltici ora nemmeno di nascosto mostrano la svastica, ma nnn mostratelo ai cari cretini
La differenza della lingua della cultura non cambia un individuo ,i colori sono diversi ma mischiandoli restano colori modificati, adattati ,la nostra società, cosiddetta " occidentale " sta tornando indietro a l era primitiva
Un altro bravo scienziato che vuol fare l' ideologo per salvare il mondo.No Grazie, ne abbiamo avuti già abbastanza. Per il resto; ottima lezione sulla sua materia di studio.
A me il concetto di razze neanche interessa così tanto,un po' come la terra piatta,non mi cambia la vita sapere che il cinese è di una razza diversa dal senegalese o meno,sebbene le evidenze scientifiche siano discordanti su questo. La cosa veramente importante e sulla quale non transiggo e che ne faccio una colpa anche al Barbujani (poiché non è di certo l'unico) è la storia genetica del nostro paese. Qui mi si accende il fuoco divampante, perché quello che fa Barbujani è una vera e propria rivisitazione storico-politica rispetto alle già ampiamente studiate e classificate differenze genetiche nella penisola italiana, tanto che gli studi di genetisti quali Cavalli-Sforza e Alberto Piazza sono tutt'ora utilizzati a livello mondiale (ci hanno anche fatto uno studio recente a livello internazionale diverse università che hanno collaborato proprio consultando quei dati pubblicato su Science Advance). Perché allora dire ad esempio che gli italiani non discendono dall'impero romano? Quando l'aplogruppo con maggiore percentuale presente in tutte le regioni (per chi non lo sapesse,la conformazione genetica soprattutto in Italia è anche basata sulla disposizione geografica) è l'R1b1? Che apparteneva a popolazioni del calibro dei celti e dei romani tardo antichi
Ma "Le popolazioni sono un mosaico di componenti diverse in proporzioni diverse" è ESATTAMENTE quello che dicevano alcuni dei più importanti razzisti tipo Hans Günther 😂 Guarda caso Barbujani ha evitato di parlarne... Parliamo di genetica, poi voglio spendere anche due parole sulla storia del Darwinismo. Oggi, come ha detto Barbujani, siamo in grado di identificare con precisione dalle ossa o dal DNA di uno di questi animali la sua area di provenienza. Ciò che non ha detto è che siamo in grado di farlo ANCHE con gli esseri umani: dalle ossa possiamo vedere se una persona è europea o asiatica o africana. Dal DNA possiamo tracciare il percorso migratorio dei suoi antenati. Col DNA preistorico siamo arrivati a individuare popolazioni come gli Ancient North Eurasians (ANE) e i Western Hunter Gatherers (WHG) ecc. e analizzando il DNA di un uomo preistorico possiamo dire quanta percentuale di DNA ha preso da ciascun ceppo oppure se appartiene a ceppi diversi. Le differenze genetiche sono molte, ci sono geni che compaiono prevalentemente in certi popoli o in certe parti del mondo. Facciamo degli esempi: ● l'allele DRD4-7R, che gli scienziati associano al comportamento di chi "è più in cerca di novità e prende più rischi" (esiste veramente, non sto scherzando) compare prevalentemente in popoli nomadi come i nativi americani. ● L'allele MAOA-L, associato ad un comportamento aggressivo e antisociale, compare nel 50-60% degli asiatici e nel 30-40% degli europei. ● La variante 5-HTTLPR del gene SLC6A4, associato allo stato d'animo, ansia e depressione, ha due alleli. L'allele S compare nel 70-80% degli est-asiatici, mentre l'allele L compare nel 60-70% degli europei. ● La variante EDAR-V370A, oggi tipica degli Est-Asiatici, compariva nel 50% degli Scandinavian Hunter Gatherers (SHG), e influenza la morfologia dentale (sinodontia e sundadontia), morfologia dei capelli, delle orecchie, e protrusione del mento. ● Ci sono varianti associati alla depigmentazione della pelle dei geni SLC24A5, SLC45A2, geni associati al colore degli occhi (OCA2/HERC2) e queste varianti compaiono in diverse proporzioni fra i popoli, ci sono anche caratteristiche presenti solo in alcuni individui e non in altri. Questi sono solo alcuni esempi famosi che anche Barbujani dovrebbe conoscere. Avete visto come spesso alcuni geni influenzano TANTI diversi aspetti, non solo un aspetto. E questo avviene spesso nell'uomo. Basta una piccola differenza (un allele diverso) e possono cambiare 3 o 4 tratti somatici e del comportamento di quell'individuo. Mi sembra un punto a favore per la qualità, contro la quantità. Questo andrebbe tenuto in considerazione quando si dice "eh ma siamo simili all'81%, le differenze sono troppo poche perché si possa parlare di razze"... Chi ha studiato sa che la percentuale sul totale dei geni non conta: lo stesso Barbujani ha citato l'esperimento del DNA dei 3 scienziati che mostra come ci possono essere più differenze (in percentuale) fra i DNA di due europei che non fra un europeo e un asiatico. Quindi bastano pochi geni a rendere quell'asiatico diverso da un europeo. Quindi non è la quantità, o la percentuale sul totale che conta, bensì la qualità, ovvero quali sono i geni differenti. La percentuale non è mai contata nulla nei test di laboratorio, infatti quando un laboratorio esamina un DNA per stabilirne l'eredità ancestrale e la provenienza non si basa mica sulle percentuali, altrimenti come dicevo si finisce per mettere insieme persone provenienti da diverse parti del mondo. Invece si cercano marcatori genetici specifici. Non so perché Barbujani, e quelli come lui, usino questa argomentazione della percentuale visto che chiaramente non ha senso, forse perché non hanno altri argomenti? È l'unico modo che hanno per imbrogliare chi non sa niente di genetica. Con le razze canine è uguale, chiedete a un genetista e vi dirà che guardano la presenza di certi marcatori genetici, possono tracciare gli antenati di quel cane, possono stabilire se un cane è un meticcio, esattamente come con l'uomo. La differenza è che quei marcatori genetici si trovano in zone precise del DNA dei cani, e quindi cani della stessa razza avranno quella parte del DNA molto simile fra di loro. Invece gli uomini possono avere questi marcatori in punti diversi del DNA. Ma qui sono i cani ad essere l'eccezione, non l'uomo: I genetisti sanno che la causa sono i colli di bottiglia genetici, le razze canine discendono di solito da singole cucciolate, e i cani fanno molti cuccioli in un'unica volta, quindi vengono eliminati dal pool genetico tutti i loro parenti e si selezionano solo quei cani. Quindi per forza che una razza canina è più omogenea al suo interno e mostra differenze sostanziali invece con le altre razze, mentre gli umani si sono spostati per il mondo, si sono divisi e mescolati più volte, e fanno meno figli. Ci sono stati colli di bottiglia genetici anche per l'uomo, decine di migliaia di anni fa, e infatti ne portiamo ancora oggi le tracce genetiche. Per come siamo ora non hanno senso categorie come "bianchi", "neri", ecc... sono categorie troppo vaghe. Solo in Scandinavia esistono diverse "razze" con diverse storie migratorie e genetiche. Nelle isole britanniche uguale, e queste cose le facevano notare già i razzisti di fine '800, quindi non erano così stupidi come si vuole far credere. Per quanto riguarda infine le mappe geografiche, il fatto che diversi studiosi in passato abbiano fallito nel disegnare un'accurata cartina geografica delle razze non significa che le razze non esistano, esattamente come ancora non conosciamo l'esatta urheimat degli indoeuropei e le loro migrazioni ma non vuol dire che gli Indoeuropei non esistano 😂😂😂 cioè mi sembra un'argomentazione talmente infantile, talmente stupida, che non so come faccia la gente a prenderla per buona. Lo stesso Barbujani crede nella provenienza anatolica degli Indoeuropei, cioè ci sta dicendo che tutti fin'ora si sono sbagliati, quindi cosa vuol dire, che gli Indoeuropei non esistono? No, sappiamo che esistono anche grazie agli aplogruppi genetici, che ci permettono di tracciare le rotte migratorie e di disegnare mappe. E l'aplogruppo potrebbe essere simile al concetto di razza che stiamo cercando, o un individuo è dell'aplogruppo R1 oppure non lo è, c'è poco da fare, lamentarsi che le razze non esistono non serve a niente. L'aplogruppo N è tipico dei finni, e non lo troverete mai in medio oriente o in africa a meno che non ci sia una migrazione in quella direzione. Come c'è stata una migrazione di R1 in Africa e oggi lo troviamo fra alcuni abitanti del Cameroon, che discendono da una popolazione migrata dal medio oriente. Possiamo disegnare mappe accurate degli aplogruppi per queste parti del mondo, soprattutto per la storia antica. Oggi con le migrazione e la globalizzazione è più difficile. Vale lo stesso per le razze canine, la maggiorparte delle razze canine moderne hanno origine in Inghilterra ma sono diffuse in tutto il mondo, fare una mappa delle razze canine sarebbe assurdo e inutile, dovresti andare casa per casa, città per città, con gli umani almeno per alcune parti del mondo si riesce ancora a farlo. Ma non preoccuparti Barbujani, in futuro saremo tutti mescolati come tu auspichi e non dovrai più fare conferenze sulla razza...
Richard Owen scrisse nel 1849 che le specie animali, incluso l'uomo, hanno avuto origine da cause naturali, battendo Darwin di un decennio. E a differenza di Darwin che guardava all'esterno per le cause dell'evoluzione, Owen arguiva che ci fossero cause interne. Ricorda molto la genetica no? Ma il padre della genetica è Mendel, Mendel fu deliberatamente ignorato dalla comunità scientifica, quando Darwin era già popolare le leggi di Mendel erano ancora ritenute "collezionismo di farfalle", e fu riscoperto solo nel 20esimo secolo. Non c'è da stupirsi che la genetica sia stata inclusa nel darwinismo così tardi, perché? Per colpa della setta di Darwin, di cui Barbujani evidentemente fa parte (in questa conferenza ci presenta Darwin come un profeta) ed è una setta a tutti gli effetti: ormai il darwinismo è stato completamente rielaborato eppure si continua a usare il nome di Darwin. Che non è stato nemmeno l'inventore della teoria dell'evoluzione ma è questo che si continua a far credere. Si erigono statue di Darwin, c'è il Darwin Day, rituali religiosi? Culto della personalità? L'eugenetica, in questa conferenza Barbujani vuole far credere che Darwin non c'entrasse nulla col darwinismo sociale, ma l'eugenetica PRECEDE il darwinismo (Benedict Augustin Morel, tanto per fare un nome), e poi il principale promotore dell'eugenetica e colui che coniò questo termine fu Francis Galton, PARENTE di Darwin. Julian Huxley, anche lui promotore dell'eugenetica, primo presidente dell'UNESCO (siamo negli anni '50, non nell'800), impose al mondo il Darwin Day, guarda caso era NIPOTE di Thomas Huxley, il mastino di Darwin, colui che andava ai dibattiti a difendere Darwin. È una setta i cui capi sono persino imparentati fra loro... Darwin poi si ispirava al Malthusianesimo. "Ci sono citazioni in cui Darwin si riferisce ai neri come inferiori, Darwin disse che la selezione poteva anche funzionare al contrario e far tornare gli uomini delle scimmie, alimentando così la paura e l'eugenetica. Gli zeloti darwinisti, oggi come allora, attaccano chiunque dubiti di Darwin, e l'eugenetica fu una diretta beneficiaria di questo sbarramento zelota". -A.E. Samaan (che su altre cose si basa su fonti poco attendibili ma su questo ha ragione) Forse solo Chamberlain era contrario al darwinismo, per il resto i razzisti erano darwinisti. Nessuno è in grado di dire quali siano le differenze tra darwinismo sociale e Darwin, perché l'uno è la diretta conseguenza dell'altro, e ancora oggi infatti c'è chi arriva a quelle conclusioni.
Barbujani si capisce a quale ideologia appartiene già quando ha detto "l'ottocento è l'epoca degli stati nazionali", già lì si era capito che Barbujani non fa ricerca ma propaganda: l'ottocento semmai è l'epoca degli imperi mondiali, multinazionali e multiculturali. Anche l'Italia, la Francia, la Germania, il Regno UNITO (lo dice pure il nome) nascono tutte dall'unione di tante piccole nazioni preunitarie. Di solito è una delle nazioni preunitarie che conquista tutte le altre e impone la sua lingua, la sua cultura, lo ha fatto il Piemonte sul resto della penisola, l'Inghilterra sul resto dei regni delle isole Britanniche... Con guerre sanguinosissime, violazioni di diritti, e milioni di persone costrette a migrare all'estero. Chi resiste sono le vere nazioni: la Scozia e l'Irlanda che combattono per la loro indipendenza non sono forse nazioni? Barbujani ha parlato del Veneto, Venezia è stata indipendente da tutti per 1300 anni, non è stata conquistata dai Franchi, non era parte del Sacro Romano Impero.. A che periodo devono il loro splendore queste, che sono le vere nazioni? Non certo all'800, ma al Rinascimento di solito. Quindi il Rinascimento è stata la vera epoca degli stati nazionali semmai, almeno questa è la conclusione a cui dovrebbe arrivare chi studia la storia privo di condizionamenti ideologici. Prego Barbujani di non parlare di storia e di attenersi alla genetica. Certo che questi Darwinisti hanno la mania di occuparsi di materie in cui non sono competenti... Non è una cosa da poco, non è un caso che Barbujani e quelli come lui parlino contemporaneamente contro le razze e a favore della mescolanza, contro le nazioni e a favore dell'internazionalismo. Alla base c'è la stessa ideologia di fondo: le differenze tra razze come le differenze tra Francesi e Vandeani, o le differenze tra Veneti e Piemontesi, sarebbero "troppo poche", secondo qualcuno... Peccato che per secoli queste siano state le UNICHE nazioni, e invece l'Italia, il Regno Unito, non esistevano e sono state inventate a tavolino, come le lingue e le bandiere che usiamo. Quindi l'assurdo è che queste invenzioni siano ritenute verità e patrimonio di tutti fin dalla nascita, invece le vere nazioni che sono esistite per secoli non vengono nemmeno riconosciute, le lingue che sono state parlate per secoli ora sono ridotte allo status di "dialetti", mentre si continua a dire che dobbiamo unirci sempre di più. Anche Barbujani cita la questione dei dialetti, probabilmente perché qualcuno gli ha fatto questa obiezione, e lui è riuscito a rigirare la frittata. Anche dal punto di vista delle razze, guarda caso, quelli che ne negano l'esistenza poi promuovono e auspicano il meticciato, un futuro in cui saremo tutti mescolati, in cui non esisteranno più differenze di lingua e di nazione, ma un unico agglomerato artificiale. Quindi da che pulpito viene la predica, è ovvio che non possono ammettere l'esistenza delle razze, oggi. Invece nell'800 quando c'era da promuovere e giustificare il colonialismo ecco che le élite si davano da fare per sostenere il darwinismo sociale. Perché dovevano sostenere la conquista dell'India da parte dell'Inghilterra per esempio. Invece oggi ci fanno credere che i razzisti fossero i nazionalisti! Che il problema fossero gli stati nazionali, e quindi devono dire che Regno Unito, Francia, Paesi Bassi siano nazioni, il che è chiaramente una bugia. Oggi bisogna parlar male del nazionalismo e presentarlo come la causa di tutti i mali perché questi spingono agende globaliste, è evidente. Ecco qual'è il nesso, ecco qual'è il motore della storia, ecco perché i darwinisti sono passati dal promuovere la sopravvivenza del più forte al promuovere il meticciato indiscriminato. E sono sempre gli stessi individui che prima si appellavano a Darwin per difendere l'eugenetica, e oggi cercano di rifarsi un nome.
C'è il solito problema di censura con RUclips, il mio commento sulla storia del Darwinismo (quello che inizia parlando di Richard Owen, il commento più importante dei 3) pensavo fosse stato cancellato, invece per vederlo bisogna ordinare i commenti per "nuovi" invece che per "principali".
La razza potrebbe essere considerata una marca o un distintivo che caratterizza a grosse linee l'identità etnica di una popollzione... Può sembrare un'idea un pò vaga però è abbastanza percepibile... Non ha senso parlarne in senso scientifico, perché la scienza è analitica, atomistica, non riguarda il mondo percepibile, macroscopico.. Un arabo, un cinese o un africano non potranno mai percepirsi nordeuropei dal punto di vista razziale ed etnico.. Non diciamo sciocchezze, non basta basarsi sulla genetica per decidere se la razza esiste o no.. Se c'è il razzismo c'è anche la razza...
A cosa serve stabilire se le razze esistono o meno. Le differenze esistono vedi la medicina etnica. Se poi stabilire se le razze esistono o meno serve a contrastare le discriminazioni, pensi che tale argomento sia afferente alla morale e non alla biologia. Se vogliamo parlare di razzismo parliamo per ordine logico di discriminazione e con quello più vicino quella tra colti scienziati e poveri noi ignoranti. Consiglio a Barbuianni lavori su qualcos'altro di più utile al genere umano.
Mi sembra che i concetti sia condizionati da presupposti condivisibili dal punto di vista etico ma come le razze esistono per i cani nulla vieta di estendere il concetto Resta comunque la volontà di porgere i miei auguri di buon tutto a tutti
dell’uomo. la razza è il risultato di una scelta artificiale dell‘uomo sulla base di diversi scopi (lavoro, estetica, ecc.) e non delimitata in un territorio geografico definito. Possiamo affermare quindi, come la selezione artificiale abbia portato nella specie cane a modificazioni comportamentali, fisiologiche e morfologiche. Se cerchi un po, puoi trovare risposte
@@donatelladegrande6981 No, non è scienza È fuffa È come affermare che non esistono individui alti e bassi perché entrambi hanno i capelli o hanno dei geni in comune Non significa nulla e non dimostra nulla, se non che la genetica è inefficace per spiegare le differenze tassonomiche
Qualcosa non mi convince, dal profondo della mia ignoranza, su quanto detto da Barbujani. A parte che il genetista sostanzialmente fa una differenza geografica, ma se da una coppia nera, bianca o gialla nasce unicamente una prole nera, bianca o gialla, se allo stato dell'arte i genetisti non sanno se questo dipenda dal DNA non significa che non ci sia correlazione. Altrimenti dovremmo concludere di essere difronte a un miracolo.
Ho fatto una fatica tremenda. Tossisce oggi 2x3, respira come casco nero di guerre stellari, biascica, mi sembrava di ascoltare un vinile rigato che saltella. Forse il peggior oratore mai sentiti. Comunque, a parte le mie insofferenze, gli argomenti sono cosi ovvi, per me, che stento a credere ai commenti letti qui sotto, di menti che sembrano molto chiuse per l'era in cui viviamo 😢
Va bene tutto, però io ricordo un suo confronto con Odifreddi. La domanda è qursta: perché due svedesi generano un figlio chiaro e due congolesi un figlio scuro? Sul punto non risponde!
Un domanda veramente idiota da parte di Odifreddi. È ovvio che i figli avranno all'incirca lo stesso colore dei genitori ma il punto è capire: esiste una razza svedese e una congolese? No.
perché da due persone con gruppo sanguigno 0 nascono solo persone di gruppo 0 ? non è difficile Claudio... basta conoscere un po' di genetica... perché sono di razza 0 ?
Quest'uomo mi suscita una tristezza infinita, e' l'emblema di come ci si puo' prostituire intellettualmente alla propria ideologia pur di negare una realta' consolidata empiricamente. La razza e' una classificazione intermedia tra la variabilita' locale e la specie. Indica una variazione del fenotipo che e' dovuta a ragioni soprattutto epigenetiche e non genetiche (sicche' tirare in ballo le differenze genetiche non e' pertinente). La definizione e' utile non solo per il mondo animale e vegetale, ma anche per quello umano. L'essere umano ha migrato, e non c'e' dubbio, ma non cosi' tanto da alterare in breve tempo tutti i caratteri fenotipici, che permangono. La razza, in fin dei conti e' il segno di un adattamento piuttosto stabile ad una nicchia ecologica. Vogliamo chiamarla etnia? Per me va bene, purche' si riconosca che vi e' una componente biologica di fondo e non parliamo di mere costruzioni sociali o, peggio, percezioni soggettive legate a schemi di potere. Quanto alla definizione. Nessuna definizione in biologia e' univoca. Dovrebbe saperlo bene. Sono tutte definizioni fuzzy, prima e fondamentale quella di vita...e non mi pare pero' che, in mancanza di una definizione precisa, evitiamo di dire che esiste.
scusa, forse interpreto male, , ma secondo me stai dicendo le stesse cose che dice Barbujani, cioò che le differenze fenotiiche permangono, ma non ci sono differenze genetiche sufficienti per parlare di razza.
@@leonida1963-vk4wr Si, ma non e' quello di cui parla Barbujani, che rigetta il concetto in toto. Il concetto e' biologicamente utile, designano un intermedio tra la specie e la varieta', e come tale non puo' essere fisso, ma e' fuzzy.
ti riSCOLTO IN TRENO, parlavo con uno studente "futuro" tuo collega... eh, niente, ti adoro Prof., spero che tu faccia una confe nella mia città. ti aspetto. voglio sommergerti di domande!
Non ho ascoltato nemmeno un secondo. Tutto dipende dalle definizioni che si danno alle parole. Se non è conveniente, anche per ragioni condivisibili, dare alla parola razza un significato per il quale poi le diverse razze esistono, allora le razze non esistono. Puntualmente può esistere solo ciò che è conforme alla morale corrente, capita su un sacco di cose, anche, e ripeto, per ragioni condivisibili. Figuriamoci poi se qualcuno, magari convinto a torto di altro, anche col significato corrente che si attribuisce alla parola razza, potrebbe mai dirlo apertamente sapendo la morte lavorativa e sociale che lo aspetterebbe. Il non consentire in maniera serena l'errore comporta che anche le cose giuste risultano stucchevoli e prive di senso. L'avete voluto voi.
non hai ascoltato nulla dunque non commentare lol, la genetica non si conforma alla morale, e nel caso delle razza umana non esistono razze, punto e basta, punto e basta
Un altro divulgatore che ha paura delle razze. E' un obbligo ideologico necessario per poter continuare ad essere ascoltato nelle conferenze. In tutte le culture la razze sono naturali e per niente con significato negativo. Altri cercano ragioni logiche affermando che le differenze di dna tra "razze" sono troppo deboli e limitate. A loro giudizio s'intende. Ma bisogna pur guadagnarsi la pagnotta ... 😊
Bravo! Preparano un nuovo indottrinamento x il piano kalergi compiuto dove saremo tutti fatti con lo stampino in tutti i sensi mentre l' elite si guarda bene dal mescolarsi
Evviva il barbujani che si scopre “storico moraleggiante” e ci spiega quanto siano pericolosi i dialetti e quanto sia preferibile la dominazione turca o austroungarica. Ma perché costui non si limita al lavoro di genetista?
Le considerazioni sulla storia e sulla linguistica di Barbujanni sono banali. Non nel senso di "stupide", nel senso che sono dati ampiamente acquisiti e pressoché universalmente condivisi dalla moderna storiografia e dalla moderna linguistica
@@andreageuna6649 dubito che qualsiasi storico serio possa considerare l’uso della propria lingua la causa dei conflitti etnici come sembra suggerire barbujani. E’ vero piuttosto il contrario: i movimenti indipendentisti incentivano e favoriscono l’uso della propria lingua come fattore identificativo dell’identità nazionale. Allo stesso modo la potenza dominante cerca di eliminare le lingue parlate nei territori sotto il suo controllo proprio per spegnere lo spirito indipendentista e l’identità di un popolo. Un esempio da manuale è quanto fatto dagli inglesi in Irlanda dove il gaelico è praticamente scomparso. L’uniformità linguistica non portò certo felicità e prosperità agli irlandesi ma fame, morte e soprusi di ogni sorta. Tuttavia la scomparsa del gaelico non impedì certo agli irlandesi di ribellarsi e di riacquistare la propria indipendenza. Allo stesso modo la presunta uniformità linguistica all’interno dell’impero ottomano e austro ungarico (e sottolineo presunta perché in realtà c’era semplicemente una lingua dominante) non portò a secoli di pace e giustizia ma a sfruttamento e oppressione che sfociarono nel nazionalismo e nei movimenti di liberazione e di indipendenza nazionale.
@@andrearisso4792 che la differenza linguistica porti necessariamente ai conflitti interetnici, è una stronzata ovviamente. La citazione di Manzoni per sottolineare che anche in Italia il nazional-patriottismo assume fin dal Risorgimento connotazioni razziste o la considerazione che la lingua sia in dialetto con un esercito, queste sono considerazioni ovvie
Non di capisce che tipo di lavoro fanno quelli come te. C’è forse bisogno oggi di abolire il concetto di razza? Non ne parla più nessuno fra le persone intelligenti e colte. Invece pensa al concetto scientifico di “genetica”. Qui si nasconde una visione aberrante dell’uomo, ridotto a mera forma di vita. Già, la vita, che per voi è un dato ovvio: ma questa ovvietà da dove vi arriva? Non sapete rispondere. E allora vi scatenate in una metafisica di quart’ordine. E cominciate a dare definizioni insulse, di cui non controllate le fonti concettuali. Certo, avete abolito il concetto razzista di razza: bene! Ma alimentate uno sguardo sull’uomo e sul mondo e sul senso delle cose che è a dir poco spettrale. Infine, siete un po’ dei bulli della cultura. Sapete tutto voi, siete “scienziati”, e gli altri - per esempio Kant o Hegel o Nietzsche, ecc. - sono dei mentecatti. Molto bene! Auguri e viva la cultura anglosassone, che per voi è un culmine di sapienza. Infatti quando pensate alle università inglesi o americane vi commuovete.
Hegel stesso si definiva scienziato della storia, Nietzsche poi parlava di superuomo... Quindi non si capisce perché tu ponga questi esempi ... Boh Sicuro di non farla tu una metafisica di quinto ordine?🤔
Questa relazione è una bomba!
❤❤
Vero. Però rimane il punto di domanda.
@@ClubMetafisicopeccato che ci siano ancora i razzisti incalliti
Prof., ascoltarti è favoloso.❤
❤️❤️
Grazie a lei un ascolto interessante la conoscenza della storia delle radici cui veniamo mi sono trovata spesso a immagini e notizie sulle origini dell uomo ma una domanda mi sono sempre fatta che da qualunque parte veniamo cambia la parte esteriore ma siamo veramente un mistero meraviglioso ,che merita rispetto per la sua esistenza ,basta pensare al miracolo della vita
❤️
Grazie
💓💓
Favoloso!!!... Purtroppo (Gepetto) tutta la sua vitta picchiava (chiodo su chiodo) il chiodo sempre saltava (stolta).😡
Odifreddi vs. Barbujani - Perché esistono le Razze
ruclips.net/video/pVcC5xShGdQ/видео.html
Non esistono invece
Odifreddi in quel video fa purtroppo la parte di chi parla senza conoscere e sopratutto senza ascoltare pur di far la parte del provocatore. Fortunatamente, ha poi smesso anche lui con queste provocazioni e ritrattato in altri video.
@@animadverte L'importante è sapersi rifare
@@animadverte tu nn ascolti il video e vuoi parlare, sei incredibile
@@animadverte certo devono dire quello che desiderano alcuni, se no come si fa a continuare a tener in piedi una favola ? Darwin dice il contrario ma la favola ormai è pronta, peccato che in Ucraina stati baltici ora nemmeno di nascosto mostrano la svastica, ma nnn mostratelo ai cari cretini
La differenza della lingua della cultura non cambia un individuo ,i colori sono diversi ma mischiandoli restano colori modificati, adattati ,la nostra società, cosiddetta " occidentale " sta tornando indietro a l era primitiva
Come indietro?
@27:45
Un altro bravo scienziato che vuol fare l' ideologo per salvare il mondo.No Grazie, ne abbiamo avuti già abbastanza. Per il resto; ottima lezione sulla sua materia di studio.
Non mi sembra un ideologo
Eventualmente lo salverai tu il mondo...
@@francescobarluzzi5791 non ci penso proprio! Invece di scrivere questa idiozia, guardati di George Carlin " salvare il pianeta"
@@davidecampanella251 ah e dopo la tua risposta le idiozie le scriverei io??!🤷🏻♂️🤣🤦🏻♂️
Seh va beh...
Ma che hai detto?
@9:26
A me il concetto di razze neanche interessa così tanto,un po' come la terra piatta,non mi cambia la vita sapere che il cinese è di una razza diversa dal senegalese o meno,sebbene le evidenze scientifiche siano discordanti su questo. La cosa veramente importante e sulla quale non transiggo e che ne faccio una colpa anche al Barbujani (poiché non è di certo l'unico) è la storia genetica del nostro paese. Qui mi si accende il fuoco divampante, perché quello che fa Barbujani è una vera e propria rivisitazione storico-politica rispetto alle già ampiamente studiate e classificate differenze genetiche nella penisola italiana, tanto che gli studi di genetisti quali Cavalli-Sforza e Alberto Piazza sono tutt'ora utilizzati a livello mondiale (ci hanno anche fatto uno studio recente a livello internazionale diverse università che hanno collaborato proprio consultando quei dati pubblicato su Science Advance). Perché allora dire ad esempio che gli italiani non discendono dall'impero romano? Quando l'aplogruppo con maggiore percentuale presente in tutte le regioni (per chi non lo sapesse,la conformazione genetica soprattutto in Italia è anche basata sulla disposizione geografica) è l'R1b1? Che apparteneva a popolazioni del calibro dei celti e dei romani tardo antichi
Per caso citava la Gimbutas? Oramai le teorie della Lituana sono scadute (come le vecchie Lire).
Ma "Le popolazioni sono un mosaico di componenti diverse in proporzioni diverse" è ESATTAMENTE quello che dicevano alcuni dei più importanti razzisti tipo Hans Günther 😂 Guarda caso Barbujani ha evitato di parlarne...
Parliamo di genetica, poi voglio spendere anche due parole sulla storia del Darwinismo.
Oggi, come ha detto Barbujani, siamo in grado di identificare con precisione dalle ossa o dal DNA di uno di questi animali la sua area di provenienza.
Ciò che non ha detto è che siamo in grado di farlo ANCHE con gli esseri umani:
dalle ossa possiamo vedere se una persona è europea o asiatica o africana.
Dal DNA possiamo tracciare il percorso migratorio dei suoi antenati.
Col DNA preistorico siamo arrivati a individuare popolazioni come gli Ancient North Eurasians (ANE) e i Western Hunter Gatherers (WHG) ecc. e analizzando il DNA di un uomo preistorico possiamo dire quanta percentuale di DNA ha preso da ciascun ceppo oppure se appartiene a ceppi diversi.
Le differenze genetiche sono molte, ci sono geni che compaiono prevalentemente in certi popoli o in certe parti del mondo. Facciamo degli esempi:
● l'allele DRD4-7R, che gli scienziati associano al comportamento di chi "è più in cerca di novità e prende più rischi" (esiste veramente, non sto scherzando) compare prevalentemente in popoli nomadi come i nativi americani.
● L'allele MAOA-L, associato ad un comportamento aggressivo e antisociale, compare nel 50-60% degli asiatici e nel 30-40% degli europei.
● La variante 5-HTTLPR del gene SLC6A4, associato allo stato d'animo, ansia e depressione, ha due alleli. L'allele S compare nel 70-80% degli est-asiatici, mentre l'allele L compare nel 60-70% degli europei.
● La variante EDAR-V370A, oggi tipica degli Est-Asiatici, compariva nel 50% degli Scandinavian Hunter Gatherers (SHG), e influenza la morfologia dentale (sinodontia e sundadontia), morfologia dei capelli, delle orecchie, e protrusione del mento.
● Ci sono varianti associati alla depigmentazione della pelle dei geni SLC24A5, SLC45A2, geni associati al colore degli occhi (OCA2/HERC2) e queste varianti compaiono in diverse proporzioni fra i popoli, ci sono anche caratteristiche presenti solo in alcuni individui e non in altri.
Questi sono solo alcuni esempi famosi che anche Barbujani dovrebbe conoscere.
Avete visto come spesso alcuni geni influenzano TANTI diversi aspetti, non solo un aspetto. E questo avviene spesso nell'uomo.
Basta una piccola differenza (un allele diverso) e possono cambiare 3 o 4 tratti somatici e del comportamento di quell'individuo.
Mi sembra un punto a favore per la qualità, contro la quantità.
Questo andrebbe tenuto in considerazione quando si dice "eh ma siamo simili all'81%, le differenze sono troppo poche perché si possa parlare di razze"...
Chi ha studiato sa che la percentuale sul totale dei geni non conta: lo stesso Barbujani ha citato l'esperimento del DNA dei 3 scienziati che mostra come ci possono essere più differenze (in percentuale) fra i DNA di due europei che non fra un europeo e un asiatico.
Quindi bastano pochi geni a rendere quell'asiatico diverso da un europeo.
Quindi non è la quantità, o la percentuale sul totale che conta, bensì la qualità, ovvero quali sono i geni differenti.
La percentuale non è mai contata nulla nei test di laboratorio, infatti quando un laboratorio esamina un DNA per stabilirne l'eredità ancestrale e la provenienza non si basa mica sulle percentuali, altrimenti come dicevo si finisce per mettere insieme persone provenienti da diverse parti del mondo.
Invece si cercano marcatori genetici specifici.
Non so perché Barbujani, e quelli come lui, usino questa argomentazione della percentuale visto che chiaramente non ha senso, forse perché non hanno altri argomenti? È l'unico modo che hanno per imbrogliare chi non sa niente di genetica.
Con le razze canine è uguale, chiedete a un genetista e vi dirà che guardano la presenza di certi marcatori genetici, possono tracciare gli antenati di quel cane, possono stabilire se un cane è un meticcio, esattamente come con l'uomo.
La differenza è che quei marcatori genetici si trovano in zone precise del DNA dei cani, e quindi cani della stessa razza avranno quella parte del DNA molto simile fra di loro. Invece gli uomini possono avere questi marcatori in punti diversi del DNA.
Ma qui sono i cani ad essere l'eccezione, non l'uomo:
I genetisti sanno che la causa sono i colli di bottiglia genetici, le razze canine discendono di solito da singole cucciolate, e i cani fanno molti cuccioli in un'unica volta, quindi vengono eliminati dal pool genetico tutti i loro parenti e si selezionano solo quei cani. Quindi per forza che una razza canina è più omogenea al suo interno e mostra differenze sostanziali invece con le altre razze, mentre gli umani si sono spostati per il mondo, si sono divisi e mescolati più volte, e fanno meno figli. Ci sono stati colli di bottiglia genetici anche per l'uomo, decine di migliaia di anni fa, e infatti ne portiamo ancora oggi le tracce genetiche.
Per come siamo ora non hanno senso categorie come "bianchi", "neri", ecc... sono categorie troppo vaghe. Solo in Scandinavia esistono diverse "razze" con diverse storie migratorie e genetiche. Nelle isole britanniche uguale, e queste cose le facevano notare già i razzisti di fine '800, quindi non erano così stupidi come si vuole far credere.
Per quanto riguarda infine le mappe geografiche, il fatto che diversi studiosi in passato abbiano fallito nel disegnare un'accurata cartina geografica delle razze non significa che le razze non esistano, esattamente come ancora non conosciamo l'esatta urheimat degli indoeuropei e le loro migrazioni ma non vuol dire che gli Indoeuropei non esistano 😂😂😂 cioè mi sembra un'argomentazione talmente infantile, talmente stupida, che non so come faccia la gente a prenderla per buona.
Lo stesso Barbujani crede nella provenienza anatolica degli Indoeuropei, cioè ci sta dicendo che tutti fin'ora si sono sbagliati, quindi cosa vuol dire, che gli Indoeuropei non esistono? No, sappiamo che esistono anche grazie agli aplogruppi genetici, che ci permettono di tracciare le rotte migratorie e di disegnare mappe.
E l'aplogruppo potrebbe essere simile al concetto di razza che stiamo cercando, o un individuo è dell'aplogruppo R1 oppure non lo è, c'è poco da fare, lamentarsi che le razze non esistono non serve a niente. L'aplogruppo N è tipico dei finni, e non lo troverete mai in medio oriente o in africa a meno che non ci sia una migrazione in quella direzione. Come c'è stata una migrazione di R1 in Africa e oggi lo troviamo fra alcuni abitanti del Cameroon, che discendono da una popolazione migrata dal medio oriente.
Possiamo disegnare mappe accurate degli aplogruppi per queste parti del mondo, soprattutto per la storia antica. Oggi con le migrazione e la globalizzazione è più difficile.
Vale lo stesso per le razze canine, la maggiorparte delle razze canine moderne hanno origine in Inghilterra ma sono diffuse in tutto il mondo, fare una mappa delle razze canine sarebbe assurdo e inutile, dovresti andare casa per casa, città per città, con gli umani almeno per alcune parti del mondo si riesce ancora a farlo.
Ma non preoccuparti Barbujani, in futuro saremo tutti mescolati come tu auspichi e non dovrai più fare conferenze sulla razza...
Richard Owen scrisse nel 1849 che le specie animali, incluso l'uomo, hanno avuto origine da cause naturali, battendo Darwin di un decennio. E a differenza di Darwin che guardava all'esterno per le cause dell'evoluzione, Owen arguiva che ci fossero cause interne. Ricorda molto la genetica no?
Ma il padre della genetica è Mendel, Mendel fu deliberatamente ignorato dalla comunità scientifica, quando Darwin era già popolare le leggi di Mendel erano ancora ritenute "collezionismo di farfalle", e fu riscoperto solo nel 20esimo secolo.
Non c'è da stupirsi che la genetica sia stata inclusa nel darwinismo così tardi, perché? Per colpa della setta di Darwin, di cui Barbujani evidentemente fa parte (in questa conferenza ci presenta Darwin come un profeta) ed è una setta a tutti gli effetti:
ormai il darwinismo è stato completamente rielaborato eppure si continua a usare il nome di Darwin. Che non è stato nemmeno l'inventore della teoria dell'evoluzione ma è questo che si continua a far credere.
Si erigono statue di Darwin, c'è il Darwin Day, rituali religiosi? Culto della personalità?
L'eugenetica, in questa conferenza Barbujani vuole far credere che Darwin non c'entrasse nulla col darwinismo sociale, ma l'eugenetica PRECEDE il darwinismo (Benedict Augustin Morel, tanto per fare un nome), e poi il principale promotore dell'eugenetica e colui che coniò questo termine fu Francis Galton, PARENTE di Darwin.
Julian Huxley, anche lui promotore dell'eugenetica, primo presidente dell'UNESCO (siamo negli anni '50, non nell'800), impose al mondo il Darwin Day, guarda caso era NIPOTE di Thomas Huxley, il mastino di Darwin, colui che andava ai dibattiti a difendere Darwin.
È una setta i cui capi sono persino imparentati fra loro...
Darwin poi si ispirava al Malthusianesimo. "Ci sono citazioni in cui Darwin si riferisce ai neri come inferiori, Darwin disse che la selezione poteva anche funzionare al contrario e far tornare gli uomini delle scimmie, alimentando così la paura e l'eugenetica. Gli zeloti darwinisti, oggi come allora, attaccano chiunque dubiti di Darwin, e l'eugenetica fu una diretta beneficiaria di questo sbarramento zelota".
-A.E. Samaan (che su altre cose si basa su fonti poco attendibili ma su questo ha ragione)
Forse solo Chamberlain era contrario al darwinismo, per il resto i razzisti erano darwinisti.
Nessuno è in grado di dire quali siano le differenze tra darwinismo sociale e Darwin, perché l'uno è la diretta conseguenza dell'altro, e ancora oggi infatti c'è chi arriva a quelle conclusioni.
Barbujani si capisce a quale ideologia appartiene già quando ha detto "l'ottocento è l'epoca degli stati nazionali", già lì si era capito che Barbujani non fa ricerca ma propaganda:
l'ottocento semmai è l'epoca degli imperi mondiali, multinazionali e multiculturali.
Anche l'Italia, la Francia, la Germania, il Regno UNITO (lo dice pure il nome) nascono tutte dall'unione di tante piccole nazioni preunitarie.
Di solito è una delle nazioni preunitarie che conquista tutte le altre e impone la sua lingua, la sua cultura, lo ha fatto il Piemonte sul resto della penisola, l'Inghilterra sul resto dei regni delle isole Britanniche... Con guerre sanguinosissime, violazioni di diritti, e milioni di persone costrette a migrare all'estero.
Chi resiste sono le vere nazioni: la Scozia e l'Irlanda che combattono per la loro indipendenza non sono forse nazioni? Barbujani ha parlato del Veneto, Venezia è stata indipendente da tutti per 1300 anni, non è stata conquistata dai Franchi, non era parte del Sacro Romano Impero..
A che periodo devono il loro splendore queste, che sono le vere nazioni? Non certo all'800, ma al Rinascimento di solito. Quindi il Rinascimento è stata la vera epoca degli stati nazionali semmai, almeno questa è la conclusione a cui dovrebbe arrivare chi studia la storia privo di condizionamenti ideologici.
Prego Barbujani di non parlare di storia e di attenersi alla genetica. Certo che questi Darwinisti hanno la mania di occuparsi di materie in cui non sono competenti...
Non è una cosa da poco, non è un caso che Barbujani e quelli come lui parlino contemporaneamente contro le razze e a favore della mescolanza, contro le nazioni e a favore dell'internazionalismo.
Alla base c'è la stessa ideologia di fondo: le differenze tra razze come le differenze tra Francesi e Vandeani, o le differenze tra Veneti e Piemontesi, sarebbero "troppo poche", secondo qualcuno...
Peccato che per secoli queste siano state le UNICHE nazioni, e invece l'Italia, il Regno Unito, non esistevano e sono state inventate a tavolino, come le lingue e le bandiere che usiamo.
Quindi l'assurdo è che queste invenzioni siano ritenute verità e patrimonio di tutti fin dalla nascita, invece le vere nazioni che sono esistite per secoli non vengono nemmeno riconosciute, le lingue che sono state parlate per secoli ora sono ridotte allo status di "dialetti", mentre si continua a dire che dobbiamo unirci sempre di più.
Anche Barbujani cita la questione dei dialetti, probabilmente perché qualcuno gli ha fatto questa obiezione, e lui è riuscito a rigirare la frittata.
Anche dal punto di vista delle razze, guarda caso, quelli che ne negano l'esistenza poi promuovono e auspicano il meticciato, un futuro in cui saremo tutti mescolati, in cui non esisteranno più differenze di lingua e di nazione, ma un unico agglomerato artificiale. Quindi da che pulpito viene la predica, è ovvio che non possono ammettere l'esistenza delle razze, oggi. Invece nell'800 quando c'era da promuovere e giustificare il colonialismo ecco che le élite si davano da fare per sostenere il darwinismo sociale.
Perché dovevano sostenere la conquista dell'India da parte dell'Inghilterra per esempio.
Invece oggi ci fanno credere che i razzisti fossero i nazionalisti! Che il problema fossero gli stati nazionali, e quindi devono dire che Regno Unito, Francia, Paesi Bassi siano nazioni, il che è chiaramente una bugia.
Oggi bisogna parlar male del nazionalismo e presentarlo come la causa di tutti i mali perché questi spingono agende globaliste, è evidente.
Ecco qual'è il nesso, ecco qual'è il motore della storia, ecco perché i darwinisti sono passati dal promuovere la sopravvivenza del più forte al promuovere il meticciato indiscriminato.
E sono sempre gli stessi individui che prima si appellavano a Darwin per difendere l'eugenetica, e oggi cercano di rifarsi un nome.
dovresti parlarne con @raulcesari4115
C'è il solito problema di censura con RUclips, il mio commento sulla storia del Darwinismo (quello che inizia parlando di Richard Owen, il commento più importante dei 3) pensavo fosse stato cancellato, invece per vederlo bisogna ordinare i commenti per "nuovi" invece che per "principali".
@@MARK-gp9hb parlane sul canale di @raulcesari
Al minuto 35. E l’America?
La razza potrebbe essere considerata una marca o un distintivo che caratterizza a grosse linee l'identità etnica di una popollzione... Può sembrare un'idea un pò vaga però è abbastanza percepibile... Non ha senso parlarne in senso scientifico, perché la scienza è analitica, atomistica, non riguarda il mondo percepibile, macroscopico.. Un arabo, un cinese o un africano non potranno mai percepirsi nordeuropei dal punto di vista razziale ed etnico.. Non diciamo sciocchezze, non basta basarsi sulla genetica per decidere se la razza esiste o no.. Se c'è il razzismo c'è anche la razza...
Allora le varie scimmie non sono razze sono " sfumature? Due pesi due misure
In che senso?
😅😅😅😅
A cosa serve stabilire se le razze esistono o meno. Le differenze esistono vedi la medicina etnica. Se poi stabilire se le razze esistono o meno serve a contrastare le discriminazioni, pensi che tale argomento sia afferente alla morale e non alla biologia. Se vogliamo parlare di razzismo parliamo per ordine logico di discriminazione e con quello più vicino quella tra colti scienziati e poveri noi ignoranti.
Consiglio a Barbuianni lavori su qualcos'altro di più utile al genere umano.
Prova a dare un'interpretazione da Genetista
La.medicina etnica è una truffa, il futuro sarà la medicina tarata su base individuale
???????
Mi sembra che i concetti sia condizionati da presupposti condivisibili dal punto di vista etico ma come le razze esistono per i cani nulla vieta di estendere il concetto Resta comunque la volontà di porgere i miei auguri di buon tutto a tutti
Le razze nei cani esistono perché sono selezionati dagli uomini...
Gli uomini da chi sarebbero selezionati?? Dagli alieni???
dell’uomo. la razza è il risultato di una scelta artificiale dell‘uomo sulla base di diversi scopi (lavoro, estetica, ecc.) e non delimitata in un territorio geografico definito. Possiamo affermare quindi, come la selezione artificiale abbia portato nella specie cane a modificazioni comportamentali, fisiologiche e morfologiche.
Se cerchi un po, puoi trovare risposte
come nulla vieta di estendere il concetto
Lo vieta tutto quello che ha detto Barbujani, tutte le ricerche che ha illustrato. Che c'entra l'etica? Questa è scienza za
@@donatelladegrande6981
No, non è scienza
È fuffa
È come affermare che non esistono individui alti e bassi perché entrambi hanno i capelli o hanno dei geni in comune
Non significa nulla e non dimostra nulla, se non che la genetica è inefficace per spiegare le differenze tassonomiche
Qualcosa non mi convince, dal profondo della mia ignoranza, su quanto detto da Barbujani. A parte che il genetista sostanzialmente fa una differenza geografica, ma se da una coppia nera, bianca o gialla nasce unicamente una prole nera, bianca o gialla, se allo stato dell'arte i genetisti non sanno se questo dipenda dal DNA non significa che non ci sia correlazione. Altrimenti dovremmo concludere di essere difronte a un miracolo.
❤️❤️
Ti potevi fermare a "il profondo della mia ignoranza"
Ho fatto una fatica tremenda. Tossisce oggi 2x3, respira come casco nero di guerre stellari, biascica, mi sembrava di ascoltare un vinile rigato che saltella. Forse il peggior oratore mai sentiti.
Comunque, a parte le mie insofferenze, gli argomenti sono cosi ovvi, per me, che stento a credere ai commenti letti qui sotto, di menti che sembrano molto chiuse per l'era in cui viviamo 😢
vabbè
Bravo
Va bene tutto, però io ricordo un suo confronto con Odifreddi.
La domanda è qursta: perché due svedesi generano un figlio chiaro e due congolesi un figlio scuro?
Sul punto non risponde!
a
Un domanda veramente idiota da parte di Odifreddi. È ovvio che i figli avranno all'incirca lo stesso colore dei genitori ma il punto è capire: esiste una razza svedese e una congolese? No.
Perché è una domanda del cazzo
minchia che domanda🤣🤣🤣🤣 del c......
perché da due persone con gruppo sanguigno 0 nascono solo persone di gruppo 0 ? non è difficile Claudio... basta conoscere un po' di genetica... perché sono di razza 0 ?
quindi io sono intelligente
boh
😂
Quest'uomo mi suscita una tristezza infinita, e' l'emblema di come ci si puo' prostituire intellettualmente alla propria ideologia pur di negare una realta' consolidata empiricamente.
La razza e' una classificazione intermedia tra la variabilita' locale e la specie. Indica una variazione del fenotipo che e' dovuta a ragioni soprattutto epigenetiche e non genetiche (sicche' tirare in ballo le differenze genetiche non e' pertinente).
La definizione e' utile non solo per il mondo animale e vegetale, ma anche per quello umano. L'essere umano ha migrato, e non c'e' dubbio, ma non cosi' tanto da alterare in breve tempo tutti i caratteri fenotipici, che permangono. La razza, in fin dei conti e' il segno di un adattamento piuttosto stabile ad una nicchia ecologica. Vogliamo chiamarla etnia? Per me va bene, purche' si riconosca che vi e' una componente biologica di fondo e non parliamo di mere costruzioni sociali o, peggio, percezioni soggettive legate a schemi di potere.
Quanto alla definizione. Nessuna definizione in biologia e' univoca. Dovrebbe saperlo bene. Sono tutte definizioni fuzzy, prima e fondamentale quella di vita...e non mi pare pero' che, in mancanza di una definizione precisa, evitiamo di dire che esiste.
@@stellario82 Dovresti parlarne con Raul Cesari che se ne intende di queste cose
scusa, forse interpreto male, , ma secondo me stai dicendo le stesse cose che dice Barbujani, cioò che le differenze fenotiiche permangono, ma non ci sono differenze genetiche sufficienti per parlare di razza.
@@leonida1963-vk4wr Si, ma non e' quello di cui parla Barbujani, che rigetta il concetto in toto. Il concetto e' biologicamente utile, designano un intermedio tra la specie e la varieta', e come tale non puo' essere fisso, ma e' fuzzy.
@@stellario82 ho capito. beh, in effetti può essere utile.
Ma che fai ripeti il discorso del professore per darti un tono?Ma....
ti riSCOLTO IN TRENO, parlavo con uno studente "futuro" tuo collega... eh, niente, ti adoro Prof., spero che tu faccia una confe nella mia città. ti aspetto. voglio sommergerti di domande!
❤️❤️❤️
Non ho ascoltato nemmeno un secondo. Tutto dipende dalle definizioni che si danno alle parole. Se non è conveniente, anche per ragioni condivisibili, dare alla parola razza un significato per il quale poi le diverse razze esistono, allora le razze non esistono. Puntualmente può esistere solo ciò che è conforme alla morale corrente, capita su un sacco di cose, anche, e ripeto, per ragioni condivisibili. Figuriamoci poi se qualcuno, magari convinto a torto di altro, anche col significato corrente che si attribuisce alla parola razza, potrebbe mai dirlo apertamente sapendo la morte lavorativa e sociale che lo aspetterebbe. Il non consentire in maniera serena l'errore comporta che anche le cose giuste risultano stucchevoli e prive di senso. L'avete voluto voi.
Insomma hai fatto una supercazzola
a
😂😂😂 sgarbugliati 😂😂
non hai ascoltato nulla dunque non commentare lol, la genetica non si conforma alla morale, e nel caso delle razza umana non esistono razze, punto e basta, punto e basta
Mi sa che è meglio se ascoltavi
Quante baggianate
no, come?
Incantatore di serpenti come gli pseudoscenziati che hai citato
ah ok
Ma bevi!!!
Credi di essere convincente?
Manco un po'. Il rapporto tra la tua arroganza e le tue competenze tende all'infinito.
Un altro divulgatore che ha paura delle razze. E' un obbligo ideologico necessario per poter continuare ad essere ascoltato nelle conferenze. In tutte le culture la razze sono naturali e per niente con significato negativo. Altri cercano ragioni logiche affermando che le differenze di dna tra "razze" sono troppo deboli e limitate. A loro giudizio s'intende. Ma bisogna pur guadagnarsi la pagnotta ... 😊
Avvalleresti l'ideologia razzista?
Non è ideologia, è scienza.
Bravo! Preparano un nuovo indottrinamento x il piano kalergi compiuto dove saremo tutti fatti con lo stampino in tutti i sensi mentre l' elite si guarda bene dal mescolarsi
Se in Africa ci stavano prima perché non sono saliti e fatto agricoltura! Perché non hanno creato civiltà!? Apparte Egitto
Ma va? Quando c' è il cibo non muoiono i bambini!😂
E Cavalli-Sforza ??? Quanta ipocrisia buonista
Se riesce ad aprire gli occhi le vede subito. Basta poco.
cosa?
@@ClubMetafisico Apra gli occhi e lo capirà!
wow@@raulcesari4115
@@raulcesari4115apra gli occhi su cosa?
@@giorgiodimiceli6968 Su quello che si vede e che solo i ciechi e gli idioti non vedono.
Dillo agli italiani finiti nelle foibe dai bravi titini slavi...
che c'entra?
@@ClubMetafisico l'italiano medio ancora crede nelle razze, è ignorante
ma fammi il piacere. sei il tipico esempio vannacciano, poche idee, ma confuse.
Evviva il barbujani che si scopre “storico moraleggiante” e ci spiega quanto siano pericolosi i dialetti e quanto sia preferibile la dominazione turca o austroungarica. Ma perché costui non si limita al lavoro di genetista?
Forse perché appunto turchi o austro-ungarici sono geneticamente diversi?🤔
@@francescobarluzzi5791 no ma rompevano i maroni alle popolazioni sottomesse.
Le considerazioni sulla storia e sulla linguistica di Barbujanni sono banali. Non nel senso di "stupide", nel senso che sono dati ampiamente acquisiti e pressoché universalmente condivisi dalla moderna storiografia e dalla moderna linguistica
@@andreageuna6649 dubito che qualsiasi storico serio possa considerare l’uso della propria lingua la causa dei conflitti etnici come sembra suggerire barbujani. E’ vero piuttosto il contrario: i movimenti indipendentisti incentivano e favoriscono l’uso della propria lingua come fattore identificativo dell’identità nazionale. Allo stesso modo la potenza dominante cerca di eliminare le lingue parlate nei territori sotto il suo controllo proprio per spegnere lo spirito indipendentista e l’identità di un popolo. Un esempio da manuale è quanto fatto dagli inglesi in Irlanda dove il gaelico è praticamente scomparso. L’uniformità linguistica non portò certo felicità e prosperità agli irlandesi ma fame, morte e soprusi di ogni sorta. Tuttavia la scomparsa del gaelico non impedì certo agli irlandesi di ribellarsi e di riacquistare la propria indipendenza. Allo stesso modo la presunta uniformità linguistica all’interno dell’impero ottomano e austro ungarico (e sottolineo presunta perché in realtà c’era semplicemente una lingua dominante) non portò a secoli di pace e giustizia ma a sfruttamento e oppressione che sfociarono nel nazionalismo e nei movimenti di liberazione e di indipendenza nazionale.
@@andrearisso4792 che la differenza linguistica porti necessariamente ai conflitti interetnici, è una stronzata ovviamente. La citazione di Manzoni per sottolineare che anche in Italia il nazional-patriottismo assume fin dal Risorgimento connotazioni razziste o la considerazione che la lingua sia in dialetto con un esercito, queste sono considerazioni ovvie
In professore che ascolto spesso che ascolto con interesse ma spesso il suo politicamente corretto è veramente fastidioso
non è vero
Argomentare, caro Piero: dicci dove e come Barbujani è stato come descrivi.
Ma per favore…
Cioè?
@@francescobarluzzi5791 vedi il mio commento successivo.
Cosa?!?
👍👍👍
Che che? La variabilità umana implica vette e pure commenti come quello sopra😂
Credere all’evoluzione? Ma che stupidaggine. Ma quale evoluzione? Evoluzione di che? Dei vostri parametri analitici - e di nient’altro.
come?
Quindi tu sei sempre un australopiteco?🤔
@@francescobarluzzi5791 si
@@francescobarluzzi5791 gli australopiteci erano più svegli
Non di capisce che tipo di lavoro fanno quelli come te. C’è forse bisogno oggi di abolire il concetto di razza? Non ne parla più nessuno fra le persone intelligenti e colte. Invece pensa al concetto scientifico di “genetica”. Qui si nasconde una visione aberrante dell’uomo, ridotto a mera forma di vita. Già, la vita, che per voi è un dato ovvio: ma questa ovvietà da dove vi arriva? Non sapete rispondere. E allora vi scatenate in una metafisica di quart’ordine. E cominciate a dare definizioni insulse, di cui non controllate le fonti concettuali. Certo, avete abolito il concetto razzista di razza: bene! Ma alimentate uno sguardo sull’uomo e sul mondo e sul senso delle cose che è a dir poco spettrale.
Infine, siete un po’ dei bulli della cultura. Sapete tutto voi, siete “scienziati”, e gli altri - per esempio Kant o Hegel o Nietzsche, ecc. - sono dei mentecatti. Molto bene! Auguri e viva la cultura anglosassone, che per voi è un culmine di sapienza. Infatti quando pensate alle università inglesi o americane vi commuovete.
Hegel stesso si definiva scienziato della storia, Nietzsche poi parlava di superuomo...
Quindi non si capisce perché tu ponga questi esempi ... Boh
Sicuro di non farla tu una metafisica di quinto ordine?🤔
Università americane? Dubbi al di sopra di ogni certezza.
Pauroso quanto ormai anche sotto i video di lezioni universitarie vengano a commentare soprattutto emeriti imbecilli.
Prova qualche pomata per il tuo povero sederino irritato