La Stella e il Marinaio - Murubutu | RSI Musica
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- Опубликовано: 7 сен 2024
- La Stella e il marinaio
Murubutu: voce
Dia: voce
Omaggio a Giorgio Gaber - Io mi chiamo G
Con Elio, Andrea Mirò, Federico Sirianni, Murubutu e Valentina Londino con Mattia “Mad” Mantello
Ospite Paolo dal Bon, presidente della Fondazione Gaber.
Il Signor G. si è congedato il primo gennaio di vent’anni fa; ma ancora sbalordisce l’attualità del suo pensiero, utile, forse necessario per indagare il nostro presente. Lucido certo questo pensiero, profondo e affilato con quella leggerezza punteggiata di umorismo e sarcasmo davvero irresistibile, si è manifestato compiutamente nel “teatro canzone” quando con la complicità di Sandro Luporini ha saputo aprire strade nuove, “inventarsi” una poetica assolutamente personale e nuova nel panorama italiano. Rimanendo, oltre che il pioniere l'interprete più sublime del teatro-canzone stesso, quello che sposa la canzone d'autore all'approccio dialogico con lo spettatore affrontando tematiche di forte impatto sociale e culturale. E sarà una serata per ricordare il “Signor G”, l'intellettuale anti-conformista e anarchico per eccellenza, attraverso alcune delle canzoni e delle riflessioni che ne hanno edificato la grandezza e la cui contemporaneità è ancora vivida.
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Foto di copertina di: RSI/Loreta Daulte www.loretadault...
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E l'aspettava alla fine del Sole
Fra le piogge furtive d'ottobre
Quando la notte è più fresca, coi suoi strati blu Persia
Si stende su reti da pesca e begonie
Ed ogni notte chiamava il suo nome (senti)
Fra le Pleiadi più luminose
Studiava il cielo da esperto, Keplero e Copernico
E tutte le nebulose famose
So che non ritardi mai, mai
E ci sto male sai se non ti guardo
E nel buio i pensieri nuotavano insieme
Dal cuore dell'Orsa Minore fino al timone del Carro
E ogni notte in cui vieni e vai, vai
E a me aspettare non mi pesa, tanto
Insieme davano voce alle stelle maggiori
Alle costellazioni con tutti i nomi del Panthéon
Giunse quieta fra i ricordi
E lui le chiese "E ti sei persa?"
Lei non rispose, ingrandì gli occhi
E dentro c'erano più cieli di varie grandezze
Lui con il cuore immenso, con un vuoto in mezzo
Ed un suo pezzo perso in mezzo all'universo
Gli servirebbe il cielo vuoto
un telescopio inverso per guardarsi dentro
Ho visto il cielo farsi mare
Ed un dio cieco farti male
Ho pensato che (E come sai non è mai come sembra)
Non so dove sei (E come sai non è mai come sembra)
Anche col cielo fra le mani
Al centro dentro al cielo astrale
Ma poi sai che c'è (E come sai non è mai come)
A me manchi te (Che allo stupore non c'è fine)
E s'incupiva fra i banchi di nebbia
Dove le nubi passavano in fretta
Se non riusciva a vederla nel buio dell'una come Neruda
Una goccia di Luna caduta nell'erba
E per quanto tuonasse tempesta
Lui ne avrebbe accettato la furia
Aspettando notti lì fredde
negli occhi pozze di stelle dopo l'ultima onda notturna
Luce nuova, ne è la prova
Un ricordo in oro che brilla ancora
E da rincorrere prima che esploda in mondi di polvere, supernova
Lassù a quell'ora, dove il buio suona
Ed usa il cielo come una membrana
Lassù nella galassia nel blu della Via Lattea
c'è la sua carta nautica che porta a casa
Fuori fra i suoni in velluto ha raggiunto un molo
Fuori dai coni dei lumi di luci al sodio
E ognuno là fuori un minuto vedeva un uomo
Che fissava perduto nel buio, parlava solo
Sembrava parlasse a una stella comparsa durante l'estate
E la chiamava ogni notte giù a terra
E poi piangeva con gli occhi con cui si piange una madre
Ho visto il cielo farsi mare
Ed un dio cieco farti male
Ho pensato che (E come sai non è mai come sembra)
Non so dove sei (E come sai non è mai come sembra)
Anche col cielo fra le mani
Al centro dentro il cielo astrale
Ma poi sai che c'è (E come sai non è mai come)
A me manchi te (Che allo stupore non c'è fine)
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#giorgiogaber #gaber #RSIMusica
Poesia ...❤
Fantastici, poetici e la voce di Gaber alla fine...💜💜💜
Stupenda
PROFESSORE, AVREI IMPARATO MOLTO DI PIÙ NELLA VITA SE AVESSI AVUTO LA FORTUNA DI ESSERE UN SUO ALUNNO.
UN INCHINO A LEI, PROFESSOR MARIANI ❤