Neumann U67, perché evolvere ciò che era già perfetto? | Puntata #10

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  • Опубликовано: 21 окт 2024
  • Nella scorsa puntata ( • Neumann U47, il microf... ) abbiamo parlato del Neumann U47, uno dei microfoni più belli mai costruiti. Perché allora cambiare? Ce lo spiega Silvano Ribera...
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Комментарии • 3

  • @DarkSideofSynth
    @DarkSideofSynth 5 лет назад

    Avanti così!

  • @Not-Only-Reaper-Tutorials
    @Not-Only-Reaper-Tutorials 3 года назад +1

    di U67 vintage, ne posseggo due. Ad ogni modo: en-de.neumann.com/u-67 qui Neumann dice che l'attuale è identico in ogni dettaglio, al vintage. Incluso il trasformatore.
    Nel loro forum di supporto, dichiarano che utilizzano la stessa identica configurazione circuitale (stessi PCB), dei modelli Vintage. Pertanto, non essendo disegnati per il montaggio a macchina (CNC), vengono totalmente assemblati a mano. Questo ne determina il costo elevato, rispetto altri modelli che, nel frattempo, han subito modernizzazioni nel design delle loro parti (Il forum, oggi, non c'è più, e quanto si trova su web.archive, non è aggiornato al 2017/18 etc...)
    Qui c'è chi ha fatto il paragone tra il vintage ed il moderno (documentazione fotografica): repforums.prosoundweb.com/index.php?topic=37307.0
    Dallo schema dell'U67, inoltre, si evince anche che il pentodo è connesso come triodo, al contrario di quanto detto nel video.
    Griglia schermo connessa all'anodo (senza alcuna resistenza);
    Griglia soppressore connessa al catodo (entrambi direttamente a massa);
    che è la connessione tipica di un pentodo funzionante come triodo.
    Nel 47, la griglia schermo e la soppressore, erano connesse (invece) entrambe all'anodo.
    Ma sempre configurazione "triodo". Nessuna dei due è configurazione "pentodo".

    • @musicoffcommunity
      @musicoffcommunity  3 года назад +7

      Salve Sig. Van Cool,
      prima di tutto ci preme precisare una cosa fondamentale: questo video, insieme ai molti altri della serie, fa parte di un’intervista generale al grande esperto (certificato nella realtà e non dal web!) Silvano Ribera. Questa lunga intervista è stata poi suddivisa in argomenti, che sono rivolti principalmente a chi non ha alcuna conoscenza, o quasi, di taluni oggetti, i quali si sono voluti rappresentare per il loro valore storico e artistico, prima che tecnico.
      Proprio per questo, non siamo davanti a una lezione “universitaria”, che Silvano sarebbe in grado di tenere con scioltezza, ma a una panoramica generale che chiaramente non comprende determinati approfondimenti specifici.

      Ma veniamo alle sue considerazioni, a cui Silvano ci ha fatto il grande piacere di rispondere, riportiamo il suo scritto qui di seguito.

      "Buongiorno sig. Van Cool, innanzi tutto mi scuso per il ritardo con cui rispondo al suo post, ma purtroppo non sono uso frequentare assolutamente forum e neppure social network, che visito ogni tanto al solo scopo di salutare gli amici, che non posso più contattare di persona a causa del covid; ragione per la quale solo ora sono venuto a conoscenza del suo intervento.
      In merito a quanto da lei riferito circa le informazioni fornite dalla Neumann in ordine alle caratteristiche del nuovo U67, trovo del tutto normale e giusto che come tutte le aziende, magnifichi le caratteristiche del suo prodotto vantandone tutti i meriti possibili. Penso però che nessuno possa credere che la produzione dei trasformatori di uscita attuali sia uguale a quella della Haufe fornitrice della Neumann negli anni 60.
      Questo non vuol dire che i trasformatori attuali siano peggiori o migliori, vuol dire solo che sono diversi per il tipo di materiale impiegato e per le tecniche costruttive. Inoltre i materiali impiegati per la circuitazione non sono più quelli di sessanta anni fa, si pensi agli elettrolitici della Siemens allora utilizzati dalla Neumann, e oramai non più in produzione da decenni. Quindi riprodurre attualmente lo stesso suono di allora è impresa veramente difficile.
      Per esperienza personale mia e di molti altri operatori del settore l’attuale U67, messo a confronto con un esemplare vintage in perfetto ordine, suona in modo sensibilmente diverso, cosa del tutto logica, visto le differenze del materiale impiegato, nonostante si sia mantenuta la stessa circuitazione di allora.
      Per quanto riguarda la circuitazione del pentodo EF86 collegata a triodo sarà bene fare alcune precisazioni, qui opportune, ma che non sarebbero state opportune in sede di intervista di Musicoff.
      È vero che la configurazione di un pentodo a mo’ di triodo può essere realizzata come di seguito sintetizzato. In poche parole La griglia schermo viene direttamente collegata all'anodo e il pentodo si comporta come un triodo, poichè la fluttuazione di tensione della griglia schermo viene riportata in parte sulla griglia di controllo tramite la capacità parassita anodo griglia di controllo. Questo naturalmente comporta una perdita del guadagno della valvola per effetto della controreazione.
      Rimane ora il problema di cosa succede in presenza della griglia di soppressione che dobbiamo collegare direttamente al catodo della EF86, visto che entrambi (sia catodo che griglia di soppressione) se ne vanno direttamente a massa (questo perché la Vf14 poteva permettersi di collegare la griglia di soppressione direttamente all’anodo poiché aveva una alimentazione anodica di 105 volt e probabilmente una struttura che le permetteva di collegare la griglia di soppressione direttamente all’anodo, mentre la EF86 ha una alimentazione anodica doppia pari a 210 volt e una struttura che forse a parere dei tecnici del momento non dava sufficienti garanzie di tenuta. Questa è una delle ipotesi più accreditate).
      Comunque nel caso della EF86 ci troviamo una griglia schermo che fa il suo lavoro ovverosia cerca di minimizzare l’emissione secondaria, cosa che invece non succedeva nella VF14 dell’U47, poichè lì la griglia di soppressione veniva invece collegata direttamente all’anodo.
      Quindi se nella VF14 la configurazione a triodo si avvicinava come risultato a un triodo puro qui ne siamo più lontani.
      A riprova di quanto sopra esposto la configurazione progettuale dell’U67 prevede l’utilizzo di un trasformatore di uscita con 2 secondari uno riservato alla modulazione e l’altro riservato all’imput calibration e alla controreazione, che tutti sappiamo quanto sia dannosa per svariati motivi tra i quali assume importanza fondamentale l’effetto Miller.
      Quindi se l’accezione comune del termine recita che questa è la configurazione a triodo di un pentodo in realtà i risultati ottenuti non sono uguali a quelli che si ottengono con un triodo puro. Io personalmente preferisco il triodo e lei evidentemente apprezza il pentodo collegato a triodo. E va bene così de gustibus non est disputandum.
      Ora arriviamo al nocciolo della questione: secondo lei io avrei dovuto dare questa spiegazione tecnica nel corso dell’intervista?
      Io dico di no per due ordini di motivi.
      Primo avrei dovuto dedicare una intera puntata e forse anche di più per spiegare dei dettagli tecnici che non interessano nessuno e secondo questo argomento nulla ha a che vedere con il tenore delle interviste che vertono non sulle questioni tecniche, che si trovano a bizzeffe su internet e che tutti possono consultare in qualsiasi momento, ma sulle mie esperienze di vita lavorativa e sul mio approccio all’audio come essere umano che cerca di esprimere le sue sensazioni sulla base di quanto ha vissuto.
      Se io mi fossi dilungato sui dettagli tecnici avrei finito con annoiare tutti i destinatari dell’intervista: ovverosia i non esperti di elettronica che si accostano all’audio per passione o per espressione di vena artistica e che non hanno alcun interesse di conoscere dettagli tecnici che a loro non servono e anche gli esperti di elettronica che queste cose le conoscono già.
      Quindi mi sono trovato nella necessità di usare un linguaggio che fosse comprensibile a tutti esperti e non esperti, e che riuscisse ad esprimere concetti non tecnici ma descrittivi delle sensazioni, per questo ho tagliato corto sulla questione del pentodo e del triodo senza entrare nel dettaglio del funzionamento delle valvole perché lì non avrebbe avuto senso, né potevo preoccuparmi della reazione del polemista seriale di turno, che pervaso da sacro furore da accademico elettronico della crusca, si sentiva leso perché ho usato in termini superficiali la dizione pentodo senza accennare alla configurazione a triodo, cosa che per altro non interessava nessuno come sopra esposto.
      E allora perché avrei dovuto dilungarmi su quell’argomento trattato già in tutte le salse da migliaia di link su internet? La riposta potrebbe essere solo una: per dare sfoggio di erudizione e basta. Ma a me lo sfoggio di erudizione non appartiene, perchè non ne ho neppure tanta, e non mi credo all’altezza di un professore che tiene lezione al Politecnico.
      Quindi lo sfoggio di erudizione lo lascio volentieri ai nulla facenti che passano la giornata a fare interventi su tutti i forum dell’universo e a coloro che frequentano i forum per farsi pubblicità in ordine alle masterclass che organizzano per insegnare le tecniche di registrazione, pur non avendo mai prodotto un disco di successo nella vita.
      Mi creda io preferisco l’apprezzamento delle numerose persone semplici ed entusiaste che hanno capito che ci metto la faccia per comunicare le mie esperienze di vita, i miei sentimenti e le mie incertezze esistenziali senza celarmi dietro alla maschera pirandelliana per nascondere una parte di me stesso. E le garantisco che è molto più difficile parlare di sé stesi senza ipocrisie anziché parlare delle trasformate di Fourier o dell’effetto Miller collegato alla controreazione o anche del circuito cascode.
      Francamente le dirò che non ho capito il significato del suo intervento, che comunque trovo in linea con i suoi precedenti interventi su altri forum audio dove più di una volta ha espresso giudizi negativi sui microfoni da me prodotti, cosa del tutto lecita e nell’ordine naturale delle cose, mica si può piacere a tutti. Io comunque mi accontento che i miei prodotti siano apprezzati da grandi personaggi della musica come Andrea Bocelli, Celine Dion, Ed Sheeran, Giuliano Sangiorgi, Elisa Toffoli, e tanti altri il cui elenco completo sarebbe qui troppo lungo pubblicare, ma che sono visibili sul sito di Audioribera.
      Se a lei i miei prodotti non piacciono me ne farò una ragione e rispetto il suo punto di vista sui miei prodotti. Quello che non capisco invece è questo suo ultimo intervento che trovo inutilmente polemico perché io preferisco il triodo e lei invece il pentodo e comunque fuori luogo in ordine al tenore e agli scopi dell’intervista.
      Spero di aver chiarito l’equivoco, le auguro buona vita e chiudo qui questa diatriba che non ha ragione di proseguire."
      Lo staff di Musicoff si unisce a quest'ultima dichiarazione del gentile Silvano, che ha qui dato tutti i contenuti per una risposta chiara e definitiva.
      Buon giornata.