LINGUAGGIO UNIVERSALE

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  • Опубликовано: 19 окт 2024
  • Federico II Di Svevia, grande umanista e stupor mundi, un giorno volle provare un esperimento. Sapeva benissimo che un bambino, se allevato in latino parla latino, allevato in arabo parla arabo, ma da grande curioso qual era, si domandava quale fosse la lingua originale con cui nascono. Così prese un neonato e lo fece allevare senza che venisse mai detta lui una parola. A dire il vero ne prese più di uno e tutti dovevano essere nutriti e cresciuti senza parlargli per vedere appunto con che lingua si sarebbero spontaneamente espressi.
    Ora, ad oggi un esperimento così fa sorridere di tanta ingenuità, ma chi dice che le genti future non rideranno delle ingenuità attuali...?
    Perché la questione è questa, noi oggi sappiamo che l'idioma si impara, non è innato, ma nella maggioranza dei casi si confonde, il logos, la parola, con l'idioma.
    Quando si parla, lo si fa attraverso un idioma, che è un codice. Ma ciò che consente ad un codice di essere riconosciuto come tale è il logos. Tant'è che si possono parlare lingue diverse, anche non verbalizzate, lingue fatte di gesti, di numeri. Taluni la menano tanto con sta storia che la matematica è un linguaggio universale, ma che significa che è un linguaggio universale? Se basta affermare il significato di qualcosa per entrare nell'ambiguità ed uscire dall'universale, allora affermare che la matematica è un linguaggio universale, è un'affermazione tutt'altro che universale, ammesso che significhi qualcosa. Il linguaggio, qualunque linguaggio, produce affermazioni. Un linguaggio universale, pertanto, dovrebbe produrre affermazioni e proposizioni di carattere universale. Ma se con universale si intende meramente quello che è universalmente concordato, allora anche il linguaggio dei sordomuti lo è, anche il codice braille lo è e anche il codice Morse. Sono tutti linguaggi universali. Anche la musica lo è, una volta stabilito e concordato che una nota è il là, essa è il là in tutto il mondo, non è mai sol o sì. Poi lo si può anche chiamare do, o re, però quella nota si distingue da tutte le altre, come il + si distingue dal meno anche se lo si usa per indicare la sottrazione. Non cambia nulla, io posso anche invertire i due simboli, oppure utilizzare la x che si utilizza per la moltiplicazione, lo posso fare, non è vietato. Quello che invece è vietato è che il + sia anche -, così com'è vietato che il là sia anche sol. E la stessa cosa vale per ogni idioma, la A che pronuncio in italiano, anche se in inglese ha un'altra pronuncia, è sempre una A e giammai una B. Quando si costruisce un codice, come ad esempio il codice braille, si stabiliscono delle regole e queste regole, affinché quel codice possa esistere, devono valere per tutti quelli che lo utilizzano.
    Ma questo che cosa ci dice? Ci dice forse che l'idioma dei segni è il linguaggio di dio perché consente ai muti di parlare...?
    Sono delle ingenuità.
    E sono molte le ingenuità che permangono ancora ad oggi a distanza di secoli dal periodo storico in cui visse Federico II Di Svevia, il quale, volendo cercare l'universale di tutti i linguaggio, escluso il modo con cui ha tentato di condurla, ha dato nota di essere tutt'altro che ingenuo, per i suoi tempi. Anche se non è affatto per questo che viene ricordato ed elogiato e sebbene, nonostante le sue cariche, la sua ricerca non ottenne lì per lì molto seguito, a distanza di quasi mille anni, un noto linguista di fama internazionale, quale Noam Chomsky, si è posto la stessa domanda ed ha avviato una sua ricerca, questa volta senza gravare sui neonati.
    In maniera molto prossima a Federico II di Svevia, anche Chomsky ipotizza che alla base della capacità linguistica vi siano delle proprietà biologiche, qualcosa di congenito, tant'è che parla di un dispositivo, di un congegno già inserito all'interno del neonato, arrivando anche a parlare di facoltà linguistica come un organo, un organo mentale. Meno male che siamo nel 21° secolo e non nel 12°, altrimenti uno come Federico II a cui non sarebbero di certo sfuggite le teorie più avanzate in campo umanistico, avrebbe anche potuto far squartare la testa dei neonati per cercare tale organo...
    (Continua nel video)

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