L’UOMO E LA TECNOLOGIA. Vito Mancuso a Galileo Festival 2023
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- Опубликовано: 25 авг 2024
- L'intervento di Vito Mancuso, teologo e filosofo, chiude l'undicesima edizione del #GalileoFestival di Padova
Conduce Giovanni Caprara, editorialista scientifico Corriere della Sera, direttore scientifico Galileo Festival della Scienza e Innovazione
Per seguire il suo ragionamento professore sulla religione come religo noi come società abbiamo bisogno di Amore. Se si comprende il significato di AMORE TUTTO SI COMPIE. TUTTO.
Meravigliosa conversazione . Prof. Per me Lei e Luce le sue parole illuminano questo periodo oscuro e tanto difficile . Come ogni suo intervento mi incoraggia a sperare ancora nell'uomo ..... Grazie infinite 😘❤️💓
Gigante
Perché l'italiano si ascolta in conferenza ...e no in altri programmi
Ritengo il ceto politico italiano ed europeo tra i colpevoli di inconsapevolezza da parte delle masse, data l'esaltazione dell' individualismo, oltre che del rifiuto a guardare oltre il proprio naso da parte di molti....
La civiltà ?la vedo dura ,a me interessa il vero cristianesimo e l'ho vissuto ascoltando e meditando la coscienza
Il canto del DNA umano non ha paura della tecnologia
Bona Sera gentle (.per favoure abisonio un impression investigation about DNA sotto Di giudizzi tribunal anche WiFi online networks come Filly quvanto mulgi pigensati ??
Il Gjesu ciamava semi fili del creato semi la creatura del creato e no ciamava ce sono Dio por lashare liber la creature a creare e il mesagjo ce voleva acultivare nel umano
Che cos'è la vita? Come entra nella materia? L'intelligenza artificiale è vita?
Yuval Harari parla di una nuova singolarità costituita dall'intelligenza artificiale, che sostituirà l'uomo che diventa inutile. Dice che all'origine non sarà più Dio, che è un mito e non esiste, ma sarà l'uomo alla base dell'intelligenza artificiale, che lo supererà. Trovo che sia una grande stupidaggine. Solo un ateo può arrivare a una tale conclusione. Il fatto è che l'AI non ha e non è vita! Di conseguenza l'AI non ha coscienza e non ha emozioni, anche se potrà „impararle“ scimmiottandole, sempre però seguendo dei programmi che gli sono stati inseriti. E sarà sempre e solo un programma incosciente. Sarà pure in grado di scrivere (ma certo non di sua iniziativa) delle semplici musiche che sembrano di Bach (che ho sentito), ma solo perché gli sono stati inseriti - o perché è stato programmato per poterle calcolare - dati che sono alla base delle musiche di Bach. Perché anche la musica - come tutte le cose fisiche - può essere espresso matematicamente. L'AI le scimmiotta, seguendo e mescolando dati che sono alla base di queste musiche. Non sarà mai in grado di creare di qualcosa di veramente nuovo. L'AI non ha un senso proprio per la vita per cui non sarà mai in grado di scrivere opere come la Divina Commedia, avere e esprimere pensieri filosofici o creare dipinti artistici, anche se potranno batterci agli scacchi, calcolando in moto molto più veloci di noi le mosse. Ma noi siamo essere vivi che durante una partita di scacchi possono essere distratti da molteplici impressioni fisiche e distratti da altri pensieri, mentre l'AI non fa altro che calcolare i passi possibili. Non pensa neanche. Per pensare bisogna essere vivi. L'AI é lontano dalla vita come una pianta di plastica da una vera.
Non proprio mettendo tutti i dati l’intelligenza artificiale è in grado di fare milioni di connessioni in pochi secondi cosa che l’essere umano non può fare nemmeno in una vita intera, l’essere umano deve sperare nell’intuizione per creare qualcosa .
Ottima conversazione