Buonasera, dottore! Questo tema mi tocca in modo molto esteso, perché credo proprio di essere una persona dipendente affettivamente sempre! Tendo sempre ad idealizzare la persona più forte e di riferimento che ho vicino in un determinato momento della vita... Comincio con il considerare l'altro come estremamente più capace ed intelligente rispetto a me, lo investo di attenzioni ed affetto, vivo dipendendo dalle sue idee e decisioni, lo divinizzo, mentre svaluto me sempre e sempre di più. Non ho fiducia in me e la mia felicità dipende dalle risposte affettive dell'altro... Un tempo era mia madre, poi è stato un sacerdote, mio marito lo è sempre e oggi ho "aggiunto" il mio psicoterapeuta! Ne sono consapevole, ma non riesco a non legarmi a filo doppio con chi mi dimostra forza, intelligenza e cura! Con il mio terapeuta sto affrontando talmente tanti nodi difficili che non so nemmeno da che parte girarmi, su cosa cercare di lavorare prima... Finora ho imparato a mettere sottilissimi confini e a selezionare un po' di più, ma il mio terapeuta mi fa notare che devo lavorare tanto sull'autonomia, specialmente rispetto a lui. Ma è difficile, se potessi, io non uscirei mai dalla stanza di terapia e soffro se non c'è... Mah, spero di trovare il bandolo della matassa e di riuscire ad orientarmi nel labirinto. Ps. La rabbia a me viene contro l'altro, anche se la mia dipendenza non è sua responsabilità...
Buonasera, dottore!
Questo tema mi tocca in modo molto esteso, perché credo proprio di essere una persona dipendente affettivamente sempre! Tendo sempre ad idealizzare la persona più forte e di riferimento che ho vicino in un determinato momento della vita... Comincio con il considerare l'altro come estremamente più capace ed intelligente rispetto a me, lo investo di attenzioni ed affetto, vivo dipendendo dalle sue idee e decisioni, lo divinizzo, mentre svaluto me sempre e sempre di più. Non ho fiducia in me e la mia felicità dipende dalle risposte affettive dell'altro... Un tempo era mia madre, poi è stato un sacerdote, mio marito lo è sempre e oggi ho "aggiunto" il mio psicoterapeuta! Ne sono consapevole, ma non riesco a non legarmi a filo doppio con chi mi dimostra forza, intelligenza e cura!
Con il mio terapeuta sto affrontando talmente tanti nodi difficili che non so nemmeno da che parte girarmi, su cosa cercare di lavorare prima... Finora ho imparato a mettere sottilissimi confini e a selezionare un po' di più, ma il mio terapeuta mi fa notare che devo lavorare tanto sull'autonomia, specialmente rispetto a lui. Ma è difficile, se potessi, io non uscirei mai dalla stanza di terapia e soffro se non c'è... Mah, spero di trovare il bandolo della matassa e di riuscire ad orientarmi nel labirinto.
Ps. La rabbia a me viene contro l'altro, anche se la mia dipendenza non è sua responsabilità...
Un giorno dottore mi piacerebbe raccontarle la mia storia con M.
La seguo molto, grazie