"La rosa rossa" di Franco Giraldi - introdotto da Luciano de Giusti

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  • Опубликовано: 28 ноя 2023
  • Alla vigilia della Capitale europea della Cultura GO2025!, il mondo del cinema del Friuli Venezia Giulia rende omaggio a Franco Giraldi, regista, attore, scrittore e sceneggiatore, nato nel 1931 da madre slovena di Trieste e padre italiano dell'Istria, scomparso nel 2020.
    Accanto alla produzione di successo popolare, dai western alle commedie all'italiana, Giraldi ha realizzato un trittico passato alla storia con il nome di “trilogia della frontiera” , formato da: “La rosa rossa” (1974), “Un anno di scuola” (1977) e “La frontiera” (1996).
    I film sono stati presentati a Cinemazero di Pordenone (3 - 10 e 17 marzo 2023 ore 20:45), nell’ambito del progetto “Franco Giraldi: raccontare la frontiera”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e con il prezioso contributo della Cineteca del Friuli, che conserva parte delle pellicole e ne ha realizzato la scansione per renderle disponibili in digitale. Le proiezioni sono introdotte da studiosi ed esperti del cinema di Giraldi.
    Le proiezioni hanno preso il via venerdì 3 marzo 2023 a Cinemazero con “La rosa rossa”, nella copia digitalizzata dalla Cineteca del Friuli, introdotto da Luciano De Giusti, docente universitario, profondo conoscitore dell'opera di Giraldi. Il film, ambientato negli anni successivi al primo conflitto mondiale, narra del conte Paolo Balzeri, ex generale dell'esercito austroungarico, che si reca in visita a Capodistria presso il cugino Zaccaria Piero de Faralia e sua moglie Ines. Incontrandosi dopo trent'anni, ricompaiono molti ricordi: primo fra tutti quello di una rosa rossa che un'ignota innamorata poneva tutti i giorni nella camera del conte quando egli era un giovane ufficiale. Un giorno il generale scopre Basilia nel gesto di deporre la solita rosa rossa e poco dopo muore. Era stata la domestica a compiere il gesto tanti anni prima?
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Комментарии • 1

  • @damianodebiasi5894
    @damianodebiasi5894 7 месяцев назад

    non si può parlare così di cinema, la gente si addormenta