Non credo che guarderò questo film perché non potrei reggere di immergermi in tanta depressione e sofferenza innocente, ma ti ringrazio tantissimo per averlo raccontato così bene.
*spoiler alert* Terribile, molto bello, se così si può dire, ma terribilmente claustrofobico , pesante e soffocante. I pericoli che corrono i bambini lasciati soli mi hanno fatto chiudere gli occhi, specie quando la bimba prova ad aprire la scatoletta con un coltello più grande di lei , ma tutto l'insieme è terribile, ancora più pensando che è una storia vera. I vermi alla fine, che cadono sul pavimento e lei che avvolge il piccolo nella plastica e nello scotch sono un incubo a occhi aperti.a volte per persone normalmente sensibili e "normali" certe cose sono impensabili, invece accadono davvero. lascia veramente con un immenso malessere per queste povere creature e parla tanto anche della situazione in Giappone, dei diritti delle donne, del disinteresse nel prossimo che putroppo , sebbene io ami il paese del sol levante, è un loro grosso problema. l'empatia con il prossimo difficilmente esiste. non voglio fare di tutta l'erba un fascio,ma purtroppo vengono indottrinati in questo modo. ai tempi d'oggi, seguendo alcuni vlog di donne giapponesi ho notato un certo cambiamento e più empatia , baci e abbracci con i figli, ma già solo negli anni 90 quando sono nata io non era così, c'era molto più distacco tra genitori e figli. le cose stanno gradualmente migliorando ma hanno ancora tanta strada da fare. grazie per la tua come sempre molto bella e precisa recensione. un abbraccio
Non potrei mai vederlo. Da mamma, nonna e insegnante di scuola primaria sono molto sensibile all'argomento "bambini" in ogni sua accezione. E figurati che sono rimasta traumatizzata da Midsommar, che a te non ha smosso un capello.
Non ho ancora visto questo film ma di sicuro lo farò, quindi non so se sbaglio a paragonare ma, a sentirne parlare così, mi hai fatto venire in mente il film the hatching, la forma del male, almeno per quanto riguarda il tema della famiglia perfetta che pian piano si disgrega…te lo hai visto? Che cosa ne pensi? ^^
Scusa Matteo ma tu che intendi per "cinema d'autore"? Perché io l'ho sempre inteso come "Cinema in cui si percepisce l'impronta del suo autore" ma lo sento usare in migliaia di modi ahahahag
Spero che il nome Manila sia ispirato anche al classico filippino che devo vedere in questi giorni ahahah (a tal proposito consiglio lo stupendo cofanetto di Scorsese World cinema project)
Ahahahah, mea culpa! Ho usato un termine tecnico in modo improprio nel flusso dell'improvvisazione della recensione. Intendevo dire che il film è in larga parte composto, oltre che da dettagli, anche in campi medi e totali.
@@matteofumagalli92Figurati - anche a me capita si uscite un attimo dal seminato! Ho guardato qualche spezzone trovato qua e la. Il regista credo abbia usato dei corti-medi tele con profondità di campo abbastanza ristrette. Mettendo a fuoco i soggetti a distanza, si ottiene un effetto molto marcato di stacco dei piani, quindi una maggiore sensazione di profondità. E' un escamotage economico, semplice, d'effetto, che - cosa non da poco per una produzione economica - non richiede molta luce. PS: grazie per i tanti film che segnali!!
@@MarcoFazio Grazie a te Marco! Ho riguardo il pezzo in cui parlavo di "campi lunghissimi" per essere sicuro di non aver detto castronerie catastrofiche. Intendevo "Inquadrature lunghissime di durata".
Non credo che guarderò questo film perché non potrei reggere di immergermi in tanta depressione e sofferenza innocente, ma ti ringrazio tantissimo per averlo raccontato così bene.
Grazie Matteo, devo assolutamente recuperarlo!
*spoiler alert* Terribile, molto bello, se così si può dire, ma terribilmente claustrofobico , pesante e soffocante. I pericoli che corrono i bambini lasciati soli mi hanno fatto chiudere gli occhi, specie quando la bimba prova ad aprire la scatoletta con un coltello più grande di lei , ma tutto l'insieme è terribile, ancora più pensando che è una storia vera. I vermi alla fine, che cadono sul pavimento e lei che avvolge il piccolo nella plastica e nello scotch sono un incubo a occhi aperti.a volte per persone normalmente sensibili e "normali" certe cose sono impensabili, invece accadono davvero. lascia veramente con un immenso malessere per queste povere creature e parla tanto anche della situazione in Giappone, dei diritti delle donne, del disinteresse nel prossimo che putroppo , sebbene io ami il paese del sol levante, è un loro grosso problema. l'empatia con il prossimo difficilmente esiste. non voglio fare di tutta l'erba un fascio,ma purtroppo vengono indottrinati in questo modo. ai tempi d'oggi, seguendo alcuni vlog di donne giapponesi ho notato un certo cambiamento e più empatia , baci e abbracci con i figli, ma già solo negli anni 90 quando sono nata io non era così, c'era molto più distacco tra genitori e figli. le cose stanno gradualmente migliorando ma hanno ancora tanta strada da fare. grazie per la tua come sempre molto bella e precisa recensione. un abbraccio
Ciao, che ne dici di parlarci di Medusa Deluxe? A me è piaciuto tanto ma volevo sentire il tuo punto di vista. È su Mubi :)
Mi stanno piacendo moltissimo questi video sul cinema
Ne sono contentissimo 💖
Non potrei mai vederlo. Da mamma, nonna e insegnante di scuola primaria sono molto sensibile all'argomento "bambini" in ogni sua accezione. E figurati che sono rimasta traumatizzata da Midsommar, che a te non ha smosso un capello.
che bravo che sei Matteo.Grazie
Non ho ancora visto questo film ma di sicuro lo farò, quindi non so se sbaglio a paragonare ma, a sentirne parlare così, mi hai fatto venire in mente il film the hatching, la forma del male, almeno per quanto riguarda il tema della famiglia perfetta che pian piano si disgrega…te lo hai visto? Che cosa ne pensi? ^^
Grazie Matteo, come porti tu le chicche nessuno mai!
Scusa Matteo ma tu che intendi per "cinema d'autore"? Perché io l'ho sempre inteso come "Cinema in cui si percepisce l'impronta del suo autore" ma lo sento usare in migliaia di modi ahahahag
Purtroppo poi questo film è stato precursore di una storia reale atroce anche recente....
Ho cercato il trailer, per farmi un'idea, e già da questo si capisce il "mood" del film ☹️
Grazie Matteo per questa ennesima chicca!
Spero che il nome Manila sia ispirato anche al classico filippino che devo vedere in questi giorni ahahah (a tal proposito consiglio lo stupendo cofanetto di Scorsese World cinema project)
Non credo che ce la farò mai a vedere questo film.... 😢
Un campo lunghissimo in un appartamento? 🤔
Ahahahah, mea culpa! Ho usato un termine tecnico in modo improprio nel flusso dell'improvvisazione della recensione. Intendevo dire che il film è in larga parte composto, oltre che da dettagli, anche in campi medi e totali.
@@matteofumagalli92Figurati - anche a me capita si uscite un attimo dal seminato! Ho guardato qualche spezzone trovato qua e la. Il regista credo abbia usato dei corti-medi tele con profondità di campo abbastanza ristrette. Mettendo a fuoco i soggetti a distanza, si ottiene un effetto molto marcato di stacco dei piani, quindi una maggiore sensazione di profondità. E' un escamotage economico, semplice, d'effetto, che - cosa non da poco per una produzione economica - non richiede molta luce. PS: grazie per i tanti film che segnali!!
@@MarcoFazio Grazie a te Marco! Ho riguardo il pezzo in cui parlavo di "campi lunghissimi" per essere sicuro di non aver detto castronerie catastrofiche. Intendevo "Inquadrature lunghissime di durata".
@@matteofumagalli92 ahhhhh!!! ok!!! 😀