2:16 - "Il DM non dovrebbe richiedere tiri che possono scoppiare la campagna" Secondo me l'approccio spiegato qui è uno dei fattori che complica il gioco di ruolo in generale. Per me si tratta di una scelta d'intenti. Se la campagna è in railroad allora esiste il concetto di "trama" e il DM dice chiaramente al PG di evitare conflitti perchè questa non li prevede in quel punto. Starà poi al giocatore capire come interpretare il proprio pg in maniera coerente con la sua definizione e seguendo cmq la traccia del DM. E' la sfida che il railroad offre ai giocatori. Altrimenti, se la campagna è in sandbox non esiste il concetto di trama, che viene sostituito da una serie di stimoli con cui i PG possono interagire (un mistero, un tesoro, un png in cerca di aiuto ecc). In questo caso le "scelte non supportate" sono impedite da elementi del setting, che giocatori e PG conoscono bene. Per esempio - lo spazio in cui agiscono i PG è già mortale in una situazione di buona collaborazione, quindi dividere il party o andare in PvP significa TPK assicurato e questo è chiaro ai personaggi. Spesso le campagne vengono presentate come "sandbox" e preparate con un approccio "story-driven" da railroad. E visto che il DM non vuole accettare che siano effettivamente railroad non adotta nemmeno gli strumenti che sfruttano i punti di forza del railroad. Il risultato è un DM che deve costantemente controllare il livello di libertà dei giocatori con questa sorta di valvola immaginaria che non esiste a livello di meccaniche. I giocatori poi non capiscono più se le loro idee possono effettivamente funzionare perchè tanto alla fine dipende tutto da quanto il DM ha aperto la valvola in quel momento. Idealmente molti giocatori e molti DM dovrebbero rendersi conto che quello che desiderano è una campagna railroad e dedicare i loro sforzi a produrre una bella campagna railroad funzionale invece di sprecarli in una via di mezzo dove alla fine decide cmq tutto il DM ma solo in maniera meno chiara ed esplicita.
Risposta alla domanda sul perché non è stato fatto fare il tiro secondo me e perché non lo avrei fatto fare io. Semplicemente non voglio muovere il pg del giocatore. Come hai detto tu l'attorialità non viene premiata da regolamento in D&D, ma perché dovrei essere io master a decidere che un PG ad una semplice parola ha una reazione che potrebbe essere colta da altri? Il personaggio Moloko mi sembra abbastanza freddo e glaciale, non vedo perché dovrebbe trasalire alla sola parola Zentharim. Piuttosto glielo chiedo chiaramente al giocatore: il tuo pg reagisce in qualche modo a questa frase? Se la risposta è no, allora non gli faccio fare il tiro. Un altro conto è se ci fosse un faccia a faccia, l'attenzione su di lei, un interrogatorio in cui deve per forza mentire o fingere di non sapere nulla; ma in una situazione invece in cui viene semplicemente detto che il criminale è uno Zentharim e l'attenzione è su tutt'altro (un draconico palesemente incazzato), non troverei corretto portare l'attenzione su un personaggio che è in disparte costringendolo in caso di pessimo tiro ad avere una reazione tanto evidente che porta l'attenzione su di sé, a meno non sia il giocatore a dirmelo. Poi giustamente, non chiedo tiri che credo possano essermi di intralcio come Master, ma quello lo vedo come aspetto secondario. Se non volessi rischiare di avere intralci come Master non creerei la situazione in primis, non permetterei certe cose ai pg (come affiliarsi agli Zentharim) e soprattutto cosa mooooolto più importante non mi terrei al tavolo alcuni dei miei soliti giocatori 😂
Samu, sull'commento dell'apparenza di Moloko in quanto agente segreto zhentarim, non è solo una Tiefling albina con un corno solo, ha anche un ombrello di cristallo alle spalle😂
2:16 - "Il DM non dovrebbe richiedere tiri che possono scoppiare la campagna"
Secondo me l'approccio spiegato qui è uno dei fattori che complica il gioco di ruolo in generale.
Per me si tratta di una scelta d'intenti. Se la campagna è in railroad allora esiste il concetto di "trama" e il DM dice chiaramente al PG di evitare conflitti perchè questa non li prevede in quel punto. Starà poi al giocatore capire come interpretare il proprio pg in maniera coerente con la sua definizione e seguendo cmq la traccia del DM. E' la sfida che il railroad offre ai giocatori. Altrimenti, se la campagna è in sandbox non esiste il concetto di trama, che viene sostituito da una serie di stimoli con cui i PG possono interagire (un mistero, un tesoro, un png in cerca di aiuto ecc). In questo caso le "scelte non supportate" sono impedite da elementi del setting, che giocatori e PG conoscono bene. Per esempio - lo spazio in cui agiscono i PG è già mortale in una situazione di buona collaborazione, quindi dividere il party o andare in PvP significa TPK assicurato e questo è chiaro ai personaggi.
Spesso le campagne vengono presentate come "sandbox" e preparate con un approccio "story-driven" da railroad. E visto che il DM non vuole accettare che siano effettivamente railroad non adotta nemmeno gli strumenti che sfruttano i punti di forza del railroad. Il risultato è un DM che deve costantemente controllare il livello di libertà dei giocatori con questa sorta di valvola immaginaria che non esiste a livello di meccaniche. I giocatori poi non capiscono più se le loro idee possono effettivamente funzionare perchè tanto alla fine dipende tutto da quanto il DM ha aperto la valvola in quel momento.
Idealmente molti giocatori e molti DM dovrebbero rendersi conto che quello che desiderano è una campagna railroad e dedicare i loro sforzi a produrre una bella campagna railroad funzionale invece di sprecarli in una via di mezzo dove alla fine decide cmq tutto il DM ma solo in maniera meno chiara ed esplicita.
La speranza è che, se proprio devono cadere, i nanoleaf cadano in live.
Fa sempre bene per il content un bel infartino in diretta!
Risposta alla domanda sul perché non è stato fatto fare il tiro secondo me e perché non lo avrei fatto fare io.
Semplicemente non voglio muovere il pg del giocatore. Come hai detto tu l'attorialità non viene premiata da regolamento in D&D, ma perché dovrei essere io master a decidere che un PG ad una semplice parola ha una reazione che potrebbe essere colta da altri? Il personaggio Moloko mi sembra abbastanza freddo e glaciale, non vedo perché dovrebbe trasalire alla sola parola Zentharim. Piuttosto glielo chiedo chiaramente al giocatore: il tuo pg reagisce in qualche modo a questa frase? Se la risposta è no, allora non gli faccio fare il tiro.
Un altro conto è se ci fosse un faccia a faccia, l'attenzione su di lei, un interrogatorio in cui deve per forza mentire o fingere di non sapere nulla; ma in una situazione invece in cui viene semplicemente detto che il criminale è uno Zentharim e l'attenzione è su tutt'altro (un draconico palesemente incazzato), non troverei corretto portare l'attenzione su un personaggio che è in disparte costringendolo in caso di pessimo tiro ad avere una reazione tanto evidente che porta l'attenzione su di sé, a meno non sia il giocatore a dirmelo.
Poi giustamente, non chiedo tiri che credo possano essermi di intralcio come Master, ma quello lo vedo come aspetto secondario. Se non volessi rischiare di avere intralci come Master non creerei la situazione in primis, non permetterei certe cose ai pg (come affiliarsi agli Zentharim) e soprattutto cosa mooooolto più importante non mi terrei al tavolo alcuni dei miei soliti giocatori 😂
comunque Guenzor best pg ever ❤😂
Samu, sull'commento dell'apparenza di Moloko in quanto agente segreto zhentarim, non è solo una Tiefling albina con un corno solo, ha anche un ombrello di cristallo alle spalle😂
La cit ad "Apollo 00 come la farina" era solo nella mia testa vero?
no no l'abbiamo sentito tutti 😂