Ho visto il film ieri sera. Francamente penso che il tuo contributo sia quello più ricco fra quelli che io abbia visto o letto o ascoltato. Grande Rick.
Rick aspettavo che qualcuno dicesse queste cose da tantissimo tempo. Spero davvero che leggerai questo commento perché ho moltissime cose da dire. Hai assolutamente ragione, io è da un bel po' di tempo che ho visto delle crepe in questo atteggiamento diffusissimo per cui di ogni cosa si può ridere e ogni cosa può essere presa alla leggera. Come dici tu questo riso amaro serve a prendere le distanze da un problema, a cercare di sminuirlo. E a questo ci era arrivato anche Darwin nel suo saggio L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali. In quel saggio Darwin cerca di scoprire l'origine della risata e arriva alla conclusione che la risata sia una distorsione del pianto. Tutti i bambini, appena nati sono messi davanti a una condizione paurosa e di istinto piangono. Crescendo però impariamo che certe situazioni apparentemente paurose in realtà poi si rivelano innocue e quindi il pianto viene strozzato sul nascere e diventa una specie di singulto. Da cui nasce la risata. Ecco, il meccanismo che descrivi tu è molto simile a quello descritto da Darwin nel senso che quando siamo posti di fronte a una situazione problematica che però in seguito si rivela senza conseguenze e quindi fondamentalmente innocua uno dei primi istinti che abbiamo è quello di riderne. Ecco, io per primo odio come te chi ride dell'olocausto o dell'inefficienza dei nostri politici perché sotto sotto entrambi sappiamo che a differenza di quello che pensa certa gente queste cose hanno un peso sulle nostre vite individuali e meritano di essere prese sul serio. Però ci sembrano così lontane da essere praticamente ininfluenti sulle nostre vite. E questo distacco dai problemi che alla fine è un distacco dalla realtà vera e propria se ci pensi, secondo me è un effetto della comunicazione di massa e del bombardamento mediatico che ha permesso anche al tizio x che vive nel paesino di mille persone di sapere le atrocità di persone a centinaia di km. Le persone sono esseri limitati, non possono farsi carico di troppi problemi. Immagina come se ciascuno di noi vivesse su una zattera. Quando si presenta qualcuno con una situazione problematica lo fai salire sulla tua zattera e gli dai un po' del tuo spazio finché il suo problema non è risolto. Ma la zattera non è infinita e se carico troppe persone finisce per affondare. Prima della comunicazione di massa le uniche persone che facevamo salire sulla nostra zattera erano quelli che incontravamo nella vita reale, mentre ora la nostra zattera è sovraffollata. Quello che succede sui social poi è una versione ancora più estremizzata per due motivi. Primo i social sono il media più potente finora realizzato perché sono capaci di raccogliere più informazioni e in modo di gran lunga più fruibile rispetto a qualunque altro media. E questo significa che abbiamo una moltitudine di possibili persone che possono salire sulla nostra zattera. Se salgono effettivamente sulla tua zattera è molto probabile che affondi (burnout). Ma, punto secondo, internet ha questa caratteristica dell'anonimato per cui davanti a una persona che cerca di salire sulla tua zattera tu puoi permetterti il lusso di scacciarla via malamente. Possiamo farlo perché nessuno sa chi siamo su internet e quindi nessuno ci giudica. Ed ecco che la risata non è altro che uno dei tanti modi per allontanare tutta quella gente e i loro problemi dalla nostra zattera. Oppure questi problemi posso anche caricarli sulla mia zattera ma in una versione light soprattutto senza la pretesa di risolverli, perché giustamente come risolvi la mafia, come risolvi la corruzione e via dicendo. Non puoi, sono oltre la tua portata. E giustamente nemmeno ti prendi la briga di analizzarli a fondo perché sarebbe altro peso da mettere sulla zattera, ma così facendo nemmeno li comprendi. Quindi sostanzialmente finisci per accettarli per come sono. Sì sono problemi ma cosa ci vuoi fare, è così che va il mondo. In un certo senso la risata è il primo passo verso l'accettazione della normalità di un problema
La tua analisi al film mi è piaciuta tantissimo, tanto da ritrovarmi più di una volta a rivedere il video e a riflettere. Mi è venuto in mente una dichiarazione di Charlie Chaplin scritta sulla sua autobiografia inerente al film "la febbre dell'oro". Lui ha costruito un film comico basandosi su un fatto terribile: delle persone si sono trovate isolate e sottoposte ad estreme condizioni e per sopravvivere hanno praticato cannibalismo. Charlie Chaplin ha costruito la comicità in questo modo perché ha spiegato che il meccanismo della risata non parte dall'allegria, ma emerge dalla trasformazione di emozioni più profonde come la paura e l'impotenza (nb: nel film c'è un omaggio a Charlie Chaplin).
Ciao Rick, già dopo l'ascolto del Daily Cogito volevo darti una mia opinione, ma poiché ascolto su Spotify, ho atteso l'uscita del video per commentare. Ad un certo punto sul DC dici che Arthur non può essere l'eroe, non può avere ragione perché "non ha la ragione". Concordo a pieno che sia un film senza eroi, ma Arthur ha La ragione. Egli dimostra infatti più volte durante il film di essere consapevole, di saper discernere in quali situazioni è meglio agire, e in che modo, e in quali no. Arthur sceglie in maniera chirurgica a chi infliggere o meno dolore, e questo può farlo perché 'a volte ragiona'. Uccide soltanto chi è responsabile in maniera diretta della Sua Propria sofferenza, quando lo scherno, il crudele cinismo Lo riguarda. Sceglie infatti di uccidere i 3 sbruffoncelli sulla metropolitana, Murray, probabilmente la psichiatra alla fine del film che tanto "non lo avrebbe capito" e che tanto gli ricordava la prima indifferente psicologa che vediamo nel film. Sceglie di uccidere la madre dopo aver compreso il male che gli aveva inferto. Uccide il collega (paraculo) che lo va a trovare solo perché gli sbirri fanno indagini, ma Arthur sapientemente risparmia il 'nano' proprio perché come egli stesso gli dice "tu sei l'unico che mi ha sempre trattato bene". E questo gesto non può essere realizzato da un pazzo senza la ragione, o per usare termini tecnici, non può esser realizzato né da uno psicotico in condizioni gravi che non discerne il reale dall'allucinato né da uno psicopatico/sociopatico che in un momento di tensione così forte avrebbe perso il controllo, avrebbe perso La ragione. Arthur invece se ne fotte che arriveranno gli sbirri a prenderlo: lascia andare il piccoletto perché non si merita quella fine. Joker non ha ragione in base alla teoria che fa di lui il simbolo della rivolta dei reietti, assolutamente, ma ha ragione nella misura in cui REAGISCE (come atto scaturito, tiratogli fuori) contro ogni artefice della sua sofferenza. Non lo hanno preso sul serio, e ora lo subiranno. Gli esempi potrebbero continuare. Inoltre, sono ben consapevole che la malattia mentale è un Evento, una tragedia, un elemento esistente che c'è, in senso ontologico se vogliamo. MA dire che Arthur è malato di mente, rotto (certo che sì) e con questo e per questo sostenere che le sue azioni sono totalmente inconsulte, che egli è vittima totale della sua situazione, che non può essere considerato un eroe PERCHE' è malato e tutto ciò che fa va riposto nella categoria "DISTURBATI", questo significa considerare Arthur la sua malattia, identificarlo con essa e continuare ad osservare la realtà con lenti polarizzate impostate in modalità sano/malato. Così regrediamo ad un periodo pre Basaglia, e ci adagiamo alla logica nosografica e spersonalizzante del venerato Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali americano, e perdiamo qualsiasi antropologia della Persona. Concordo su ogni altro punto della tua analisi e la trovo la migliore ascoltata finora, ma se ricadiamo in questo bipolarismo rimarremo sul banco degli imputati ancora per molto tempo perché non avremo trattato come si deve la malattia mentale e soprattutto il Soggetto che ne soffre, che ci convive, ma che non si riduce ad essa. E di conseguenza ci sarà ancora qualcosa che "non abbiamo preso sul serio". Ultima osservazione: non è così scontato che Arthur non sia il figlio di Thomas Wayne. E' vero ce lo dice il documento di adozione, ma è più che possibile che quel documento lì ce lo abbia messo Wayne stesso, che da uomo potente quale è non poteva permettersi un simile smacco. Inoltre è improbabile che abbiano fatto adottare un figlio a Penny: come avrebbe potuto superare i test psicologici? Non si affida un bambino a una persona con deliri psicotici. E anche fosse che la psicosi è emersa in seguito agli abusi quando era già adulta, non si affida un bimbo a una donna con un disturbo narcisistico di personalità, o almeno credo. Spero avrai voglia di leggere fino in fondo questa mia riflessione. Anche io non riesco a smettere di pensare a questo devastante e bellissimo film. Ciao Rick, ci becchiamo sul gruppo dei Mecenati :)
Sono d'accordissimo con te! Non ho apprezzato l'espressione "uomo danneggiato". A mio parere riporta, come dicevi tu, a una sorta di dicotomia tra "uomo illeso, sano" e "uomo danneggiato, guasto". L'uomo è sempre uomo. Ognuno ha il suo bagaglio di problemi da imparare a gestire per stare bene con sé e con gli altri, ma ha anche i suoi punti di forza. Le persone con malattie mentali possono avere incredibili pregi, come ogni altra persona con qualunque altra malattia o sana. È chiaro comunque che i più fragili di noi hanno bisogno del giusto sostegno. Troppo spesso le condizioni sanitarie in Italia, così come in molte parti del mondo, sono pessime per ciò che concerne la psichiatria. Non mi è piaciuta nemmeno la distinzione in malattie mentali e malattie fisiche fatta nel video. Le malattie mentali sono anche fisiche, esattamente come lo sono altre patologie croniche ma socialmente accettate. Ho adorato Joker. Mi ha fatto provare tenerezza. Certamente il personaggio si incattivisce. In questo c'è una buona dose di consapevolezza. Poi può essere anche che le emozioni comincino a frullargli al contrario. In effetti gli viene a mancare a un certo punto del tutto il senso di colpa per i crimini commessi. In una persona gentile così come lui era stato presentato all'inizio nel film, mi sarei aspettata un sentimento del genere. Al personaggio Joker letteralmente il mondo intorno crolla addosso. Anche le persone sane avrebbero avuto grossi contraccolpi psicologici per questo. La mancanza dei farmaci necessari credo faccia il resto. P.S. Quando la psicologa gli dice che non potrà più seguirlo, Joker è turbato e le chiede "E io adesso con chi parlo?". Si intuisce che quella terapia per quanto scadente rappresentasse per lui un minimo di sostegno. E questo fa intuire la dolcezza e la tenerezza (non il cinismo, non lo sprezzo) di un personaggio che chiede aiuto.
Non sono d'accordo, particolarmente sul fatto che Joker abbia scelto con precisione chirurgica le sue vittime. Il tuo discorso si fonda, dando per scontata, la correttezza della pena di morte! Il fatto che non abbia ucciso il nano, ciò che gli dice, e gli altri omicidi, sono indicatori di una persona che agisce per irrazionalità (comunque comprensibile, anche se non condivisibile, a causa della sua condizione). Inoltre, come ben detto in una risposta, l'espressione "uomo danneggiato" può far emergere questa visione dicotomica fra sano e malato, ma è proprio per questo che viene fatta. Credo che Rick inviti proprio a considerare e a prendere sul serio questo genere di problemi, e non a ignorarli. Sì, le persone con disabilità sono persone, hanno spesso, come gli altri, moltissimo da offrire, ma non per questo bisogna fingere che non abbiano degli ostacoli, e che gli stessi spesso possono diventarlo anche per le persone vicine. Una disabilità, volenti o nolenti, è parte integrante di una persona: è giusto, per questo, a mio parere, non ignorarla, ma certamente non discriminarla per essa. Non possiamo giocare a basket con persone dalle gambe amputate, è un fatto, e fingere che non sia così perché anche loro hanno molto da offrire, non farebbe che ridicolizzare la situazione intera. Spero di essermi espresso al meglio.
Seppur trovo il tuo discorso sulla risata un'approssimazione ottimista della natura umana, mi hai fatto riflettere e hai dato comunque un'analisi accurata del film, il quale rispetta perfettamente i limiti della tua approssimazione(infatti é da esso che scaturisce quest'ultima).
Rick ti faccio i complimenti. Certamente quello che hai detto in questo video è stato mosso da ciò che hai provato tu ma hai fatto emergere delle cose talmente intelligenti da lasciarmi di stucco. Bravo, hai offerto a me, e al resto dei tuoi spettatori, ottimi spunti di riflessione. Ah d'altronde non serve a questo l'arte?
Nulla da aggiungere, condivido ogni singola parola e sospiro! Questo film è un'opera d'arte perché non è un film! Azioni, reazioni, pensieri e posizioni sociali sono troppo reali per essere un semplice film, il tutto condito da Joaquin Phoenix. UN GRANDE ❤🔥😉🤙
Non ricordo di aver mai riso di qualcosa di grottesco. Anzi, le cose grottesche mi hanno sempre turbata, ho sempre pensato di avere un problema in questo senso. Da piccola trovavo Fantozzi estremamente drammatico e non riuscivo a guardarlo. I "matti", i personaggi che esistono in ogni paese e che diventano famosi per comportamenti bizzarri, mi hanno sempre angosciata, non loro, ma quelle risate della gente, che non capivo. La tua spiegazione ha finalmente chiarito la natura di quelle risate che non riuscivo a condividere. Grazie Edit: gli scherzi e gli incidenti di paperissima pure suscitano una risata per umorismo grottesco. Ho imparato a ridere di quelle cose crescendo, però, mi rendo conto, solo quando, secondo la mia personale valutazione il soggetto non si é fatto male e non si é umiliato.
Credo di esser rimasta più colpita da questa analisi, che dal film stesso. Ovvero, il film è un capolavoro.. Ma tramite, attraverso queste parole mi sono sentita anche io in modo esagerato sul banco degli imputati, un autoriflessione assoluta sulla mente umana e sulla società, sono rimasta colpita, grazie.
Il discorso sulla risata nera è verissimo oggi, concordo, ma si potrebbe benissimo allargare oltre a quella che viene tradizionalmente riconosciuta come satira. Oltre ai meme che hai citato, alle serie tv, ai politici, credo ci sia un fenomeno ancora più interessante da analizzare: la satira nel linguaggio. Quante espressioni che un tempo erano cariche di significato sono finite oggi per essere totalmente svuotate nel contesto delle chat? Non comunichiamo ormai solo a suon di "muoio", "crepo", "che depressione", "oggi sono bipolare", "questa cosa è un cancro" eccetera eccetera? E parlo anche del loro corrispettivo positivo, vedi "adoro", "amo" et similia. Ormai anche il nostro modo di esprimerci è un continuo dissacrare, un continuo voler apparire simpatici, non prenderci sul serio.
Hai ragione. E si meravigliano e disturbano quando si trovano di fronte qualcuno invece che prende seriamente le parole che dice/scrive e che riceve, trovandolo pesante, avendone quasi paura e rigetto. Sulla mia pelle posso confermarlo.
Il punto è il contesto, secondo me è normalissimo che le chat,fredde e spesso inconsistenti, siano esagerate. La risposta è usare WhatsApp come whatsapp e la vita reale come la vita reale
Interessante punto di vista, che condivido molto. Anche secondo me una delle più belle scene è quella dell'omicidio dell'ex collega di Arthur a cui assiste il nano. E non ho riso alla scena di lui che voleva scappare terrorizzato. Ma è stato magistrale quanto gli ha detto Arthur, baciandolo alla fronte: "Vai amico, tu sei sempre stato gentile con me." In questo dialogo c'è molto di quanto dici, Rick, ed è fottutamente vero.
Ho visto il film un mese fa e fino ad ora non avevo ancora capito se mi fosse piaciuto o meno; solo oggi vedendo questo video ho capito che mi è piaciuto. Grande, hai una testa fantastica
Rick devi fare un video con wesa dove vi picchiate poiché lui non ha gradito il film e poi un victorlazlo con un cecchino che vi uccide dicendo e ma el camino lo ho adorato
@@riccardo1167 La bocca della verità non esiste in quanto non esiste nessun portatore di verità assolute. La verità non c'è, ci sono solo le opinioni...
Grazie Rick di questa profonda analisi. Personalmente non avevo dato questa lettura del film, ma la ritengo un buon modo di intendere questo racconto. Perlomeno un buon punto di vista. In realtà non riesco a sentirmi colpevole di queste risate perchè ioho sempre detestato/combattuto questo sarcasmo nei confronti di persone che vivono problemi e/o difficoltà enormi. Per questo alle volte sono stato additato come pesante oppure come incapace di ridere o fare ironia. Io tendo sempre ad entrare un po' in empatia e sento sempre dolore in queste condizioni (per esempio. La scena del nano e della porta mi ha fatto stare malissimo. Sono letteralmente trasalito :D).
Analisi brillante, probabilmente la migliore in assoluto! Sarò negativa, ma purtroppo penso che nella nostra società siamo già arrivati al problema evitabile, ma ormai irrisolvibile (che è la società stessa). Vorrei che tutti potessero vedere questo video con senso critico e pensare un attimo alle importanti parole che hai detto.
ammiro profondamente la tua capacità di linguaggio,perchè nonostante usi un lessico forbito riesci a scegliere le parole che usi pesandole per bene, questo fa si che i tuoi discorsi sia sempre molto chiari , ti invidio vorei avere anche io questo "superpotere"
Complimenti Rick, una delle migliori analisi che ho ascoltato finora. Ho solo un paio di appunti da fare sul tuo discorso: 1- Riguardo gli artisti "depressi": non sono fighi perché depressi a mio avviso, ma perché fanno arte nonostante i loro problemi, come una forma di terapia... questo è lodevole, no? 2- Credo che ciò che renda Arthur il Joker avvenga in un momento preciso della storia: quando scopre che anche sua madre è malata mentale ma non le concede la comprensione che lui si aspetta dalla società. Si lamentava tanto che "il brutto della malattia mentale è che la gente si aspetta che ti comporti come se non la avessi", eppure non ha voluto applicare lo stesso principio misericordioso sugli altri. Sia chiaro, questo non toglie nulla al tuo discorso, ma secondo me inquadra un altro elemento importante: si sceglie di fare del male, anche se il Joker sostiene essere una vittima del male degli altri. Il male come il bene sono una scelta dell'individuo al di là delle influenze che può aver avuto. Grazie mille per lo spunto di riflessione!
Intervento pieno di spunti interessanti. In fin dei conti ironia e sarcasmo sono costruttivi quando si rivolgono o contro il potere oppure contro noi stessi e le nostre abitudini. In tal senso ho sempre apprezzato Fantozzi perché tutti noi lavoratori dipendenti ci possiamo facilmente identificare in lui. Quando invece sono rivolti verso l' "altro" perché diverso da noi ma al tempo stesso innocuo diventano sterile esercizio di egoismo e vigliaccheria. A scuola è moralmente accettabile prendere per il culo il professore pieno di sé ma non il compagno sfigato.
Ottima analisi davvero! L'unica cosa è che parlare di scelte di montaggio discutibili mi è sembrato un tantino presuntuoso nei confronti di un così grande regista, però questo è un dettaglio. Ho apprezzato moltissimo la profondità e lucidità di questo video.
Ho visto delle scelte un po' raffazzonate nella metà del film, ho letto anche critiche di chi ne sa più di me a riguardo, ma oltre ad essere un'inezia è anche possibile che mi sia sbagliato, nessuna presunzione 😉
Ciao Rick, innanzitutto vorrei scusarmi e da molto tempo poiché sono stato un utente non passivo (ho sempre ascoltato con attenzione e ragione ogni tuo video ti seguo dalla rubrica il filosofo e l'economista) ma mancante, mi sono sempre sottratto alla più che apprezzabile richiesta di lasciare un commento per fare sì che le idee possano incontrarsi. Detto questo volevo ringraziarti per questo bellissimo video, ho visto il film due giorni fa in una sala londinese e ritengo che la tua analisi abbia centrato nel segno, ho provato le stesse sensazioni durante la visione e trovo la similitudine con ciao Darwin più che azzeccata. Ciò che dici sul cinismo e su come sia divenuto istituzione, concordo pienamente, è radicato anche in me (cinismo e sarcasmo me ne sono fatto scudo per molto tempo onestamente) ma proprio perché mi sto impegnando a conoscere me stesso sarò in grado di correggere e migliorare per me e per gli altri. Al momento sto leggendo I Fratelli Karamazov di Dostoevskij e mi sta piacendo particolarmente sento mie molte delle tematiche affrontate in quelle pagine e non vedo l'ora di continuare a leggere molto altro. Grazie ancora per l'interessante pensiero proposto e daje tutta 💪🏻❤️. Sai di recente in onore di joachine Phoenix ho rivisto Il Gladiatore ed essendo cresciuto a Roma e conoscendone lo stato odierno mi ha fatto specie risentire le parole di Lucilla che rivolgendosi a Commodo gli parla di come il popolo tenesse all'idea di grandezza che era Roma e del valore di quella visione, con questo non voglio dire nulla di particolare eppure è stato interessante riascoltare quelle parole. Non è tutto noia ciò che pensa 🙂
purtroppo tutto troppo vero. Il cinismo è stata una risposta alle grandi verità assolute che la nostra epoca ha fatto crollare, ma ora ha straripato nel grottesco
Complimenti Rick, mi è piaciuta molto questa tua interpretazione del film che ho trovato illuminante e che condivido pienamente. Anni fa sfogliai un libro dal titolo " Internet ci rende stupidi?" direi che a distanza di anni si possa rispondere tranquillamente di sì. Pensi che oggi "Don't look up" possa rappresentare un altro tassello, questa volta molto esplicito, di questo processo di denuncia e di monito su come ci siamo oramai completamente rincoglioniti? ( e scusa il francesismo).
Il tuo video mi ricorda il verso di una canzone di Guccini "Non rider anche tu se dico questo, ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura" (Canzone delle osterie di fuori porta)
Infatti secondo me in troppi hanno liquidato frettolosamente la possibilità che Joker e Batman siano fratellastri. In fondo la storia della mamma di Arthur sta ancora in piedi: primi anni '50, relazione extra-coniugale tra colui che sta per ereditare un impero e una semplice impiegata. È così improbabile che la famiglia Wayne abbia fatto rinchiudere la donna in manicomio per insabbiare la storia? Secondo me, no.
@@asevado il bello è quello, sei tu che scegli la trama del film, puoi schierarti. Appunto lascia da pensare per giorni, questo è il vero cinema inteso come arte
Caro Rick, secondo me c'è modo e modo di ridere degli altri. Io ho riso spesso davanti al black humor, e dopo aver riflettuto sul perché ho concluso che per me la risata è un modo per non farmi abbattere dagli aspetti negativi della vita, infatti prendo anche con serietà e cerco di aiutare chi ne è vittima. Credo che il messaggio che hai tratto dal film (molto interessante complessivamente) nella realtà riguardi solo una parte di persone, forse neanche molto grande ma sicuramente molto rumorosa. Basti pensare al fatto recente della professoressa che ripeteva "Bassano, sei tu?", molti sembrano non aver capito che la professoressa aveva un evidente problema, ma altri sì, io per esempio dopo essermi fatto una risata per la situazione insolita ho sentito un certo sconforto nella situazione che si era creata nella classe e nel web.
Ciao Rick ti seguo sempre e mi appassionano molto questi tuoi approfondimenti.. mi chiedo come mai nessuno su youtube italia di coloro che hanno recensito questo film e persino tu che hai fatto molti riferimenti anche letterari per spiegare Joker non avete mai citato la filosofia di Pirandello (differenza tra comicità ed umorismo o anche la follia come via di fuga dall esistenza), che in questo caso è molto esplicita? Sarebbe bello dare riconoscenza a un pensiero talmente bello e importante che ci rappresenta come patrimonio culturale e anche perchè come nel caso di Joker è una questione più che mai attuale.
Il mondo (la società) non è altro che un palcoscenico, siamo noi a decidere che parte prendere (più o meno). Ottima analisi, hai colpito dritto al cuore di ogni uno di noi. Credo qualunque Joker riuscirà a farci sentire colpevoli (Nolan, del cartone, Di Arkam Asylum), sai la Harent la chiamava la "banalità del male", io la chiamo la "banalità dell'esistenza". Noi (l'uomo) non siamo niente, siamo parte della natura, anche se ora più che mai lo abbiamo dimenticato. Infatti un altro personaggio riesce a farti capire tutto quello che hai detto e quello che io penso; si chiama lo Sciacallo di Far Cry 2, Troverai il video con tutte le registrazioni su RUclips e vedrai in lui il Joker freddo, spietato e DIRETTO. Per concludere ritorniamo cosi al punto di partenza: Diogene ed al il tuo bellissimo video ;) e permettimi di aggiungere anche Rousseau, chi meglio di lui e tu (ovviamente) ha capito Diogene
Non ho riso durante il film, sentivo tutto il dramma delle varie vicende che accadono. Comunque, secondo me ila vera figura del comico che fa ridere gli altri, è una persona che conosce bene la sofferenza
Smette di prendere i farmaci...anestetico...e cosa accade? Questo punto è importante, non sottovalutiamolo. Risveglio e coscienza se pur malato...come tutti noi.
io sono del parere che la comicità come ogni forma di espressione creativa non può essere limitata da vincoli di censura.Un film drammatico può rievocare momenti tristi vissuti in un individuo particolarmente sensibile, se non si regge il peso di determinate scene nel caso del film o parole nel caso di un comico che fa black humor basta non fruire del prodotto.Durante gli spettacoli di stand up comedy il pubblico viene spesso preso di mira dalle battute del comico sul palco eppure la gente torna allo spettacolo successivo entusiasta perchè valuta la costruzione comica che c'è dietro non solo il significato pragmatico della frase. Ci tengo a precisare che questo commento non si riferisce al video in senso stretto ma anche alle discussioni che si sono venute a generare nei commenti.
La penso esattamente come te anche se, ho smesso di ridere degli altisce per ri già da tempo, vorrei aggiungere un particolare , da me notato, come questa risata causata dalla paura del diventar " diverso" sfoci nella violenza gratuita, i tre che lo picchiano, dopo avergli rubato il cartellone, i tre yuppies, e alla fine lui stesso che si, fra parentesi, si incattivisce per omologarsi e da deriso diventar trascinatore
minuto 11:30.. parli di Hippie? o di Yuppies? dalla descrizione che ne fa poi Robert De Niro si direbbe che sono Yuppies (giovani professionisti amici di Batman)
Chester Bennington era talmente figo che ha deciso di togliersi la vita, per di più il mese dopo il suicidio del suo amico Chris Cornell. Cosa c'è di figo nella depressione? Chi può pensare questo?
La domanda è questa: perché qualcuno dovrebbe prendersi cura di una persona che sta male? Se non per puro e spontaneo interesse nel farlo intendo. Perché colpevolizzare chi ha la sola colpa di non essersi spontaneamente interessato allora? Si parla di male nel ridere delle digrazie da cui ci si vuole distanziare ma il vero male è l'indifferenza che genera la risata, indifferenza che nutre la paura del diverso perché non c'è ripeto spontaneo interesse per il soggetto metaforicamente o realmente malato. E a questa indifferenza non vedo cura
Questo anche il motivo per cui gli organi statali o privati non funzionano, c'è interesse per la remunerazione. Quindi non è la società capitalista che genera alienazione, ma l'alienazione che crea una società capitalista, insieme ovviamente alla convenienza allo stato attuale delle cose per quanto riguarda questo modello economico
Hai avuto un'idea davvero originale; pensare al film domandandosi quando è il caso di farsi una sana risata e quando è necessario prendere e prendersi sul serio sulle cose della vita. Certo che pensando a Ricky Gervais...
Bellissima analisi, non avevo infatti sentito nessuno cogliere così bene secondo me il vero senso del film che per me è uno dei migliori degli ultimi anni
Joker e Batman sono due personaggi della mitologia contemporanea, essi rappresentano il bene e il male. Nella vita “reale” non ci capiterà di incontrare Batman; infatti, nel film di Todd Batman non c'è (nemmeno dio); invece, Joker, può accadere che lo si incroci nel metro. Supponiamo che Todd si sia chiesto: perchè Joker? Dopo aver visto il film potremmo dire che la risposta sia: “è il prodotto del cinismo contemporaneo”. La risata, l'immaginazione, il sogno e la danza sono il marchio di fabbrica di Fleck. La risata di Fleck non è una vera risata, è una specie di spasmo in bilico tra singhiozzo e pianto, un verso straziante da bestia in fuga. Non credo che abbia niente a che fare con ciò che esprimiamo quando ci relazioniamo con una persona disturbata, menomata, deforme; nemmeno quando la scherniamo. La risata di Fleck è un'espressione della sua delusione e vergogna di fronte al cinismo del mondo e alla sua insufficienza, appartiene solo a Fleck. Smile though your heart is aching Smile even though it's breaking When there are clouds in the sky, you'll get by If you smile through your fear and sorrow Smile and maybe tomorrow You'll see the sun come shining through for you Ma veniamo al cinismo che sembra essere l'idea guida del film. Se pensiamo alle stragi, alle guerre, ai campi di concentramento, ai barconi dei migranti, ai bambini che muoiono di fame e di malattie causate dalla scarsa igiene e dall'insufficiente alimentazione, sappiamo che ogni giorno scansiamo tali notizie o perchè ci sentiamo impotenti o perchè non vogliamo guastarci la giornata. All it takes is one bad day. Facciamo lo stesso con le persone che potrebbero metterci a disagio. Cercano aiuto e affetto? Certo che sì, ma That's life (that's life) that's what people say You're riding high in April Shot down in May But I know I'm gonna change that tune When I'm back on top, back on top in June
Ciao Rik molto Interessante il video, vorrei però chiederti : da dove viene questo cinismo? Insomma te dici che l'evoluzione di questo cinismo imperante non è dovuta al capitalismo ma allora a cosa? Dal mio punto di vista la mercificazione dell'uomo è alla radice della scelta del cinismo come filosofia base di questa società invece secondo te?
Dopo tanti articoli e video, finalmente ho trovato un'analisi che si avvicina a quella che è la mia visione del film. Si avvicina, ma essendoci delle differenze, sono molto diverse anche le mie conclusioni. La mia differenza sta nel fatto che la malattia mentale non è la cosa importante nel film, è un espediente narrativo per mettere una barriera psicologica tra l'opera e lo spettatore. Se non ci fosse, sarebbe Taxi Driver. Punto. Tutti però si concentrano sulla malattia, ma nessuno si concentra sulla conseguenza: Arthur è un uomo solo, che nessuno prova a comprendere. Essendo solo, non ha gli strumenti per confrontarsi con la propria malattia e col prossimo, difatti si renderà conto di quanto sia malato solo dopo molti avvenimenti che lo porteranno a fare autocritica, e nemmeno della più sana: incolpa i problemi mentali della madre senza rendersi conto che fa lo stesso sbaglio che tutti han fatto finora con lui. Non è la malattia a renderlo un criminale, è la solitudine.
Sento una carenza filosofica antica che riecheggia in questo video; sento due frasi, che per volere di nemesi e della sorte sono arrivate fino a noi, "prendi piacere dai suoi difetti" è una di esse... Sulla commedia, e sul suo ruolo nella ricerca della verità, secondo libro della poetica di Aristotele. Ma sento tanto altro che risuona nelle tue parole e t'invita a ragionare con calma su quello che davvero hai voluto dire, infatti sento Giorgio (detto venerable Jorge da voi BLASFEMI che avete SOLO visto il film) che si chiede prima di darsi fuoco "Cosa succederebbe se I saggi pensassero che fosse possibile ridere di tutto, è possibile ridere di Dio?" Ed insieme a lui muore l'abbazia, l'intera biblioteca e la nostra unica speranza di capire COSA DIAMINE pensasse Aristotele... Amen.
la malattia mentale o un disturbo di personalità spesso vengo mostrati come COOL perchè manca anche la cultura che racconta tali malattie, la cultura manca a partire dalla scuola, a volte ridicolizzare un disturbo mentale, parlarne in modo ironico è un modo per farsi accettare dagli altri di cui hai bisogno, un modo per non allontanarli da te, per non impaurirli e farli scappare via perchè è esattamente quello che farebbero. soffro di un disturbo di personalità piuttosto serio che impilica problemi di relazione con le persone, secondo te so prendermi in giro? si molto e bene, perchè i momenti in cui sto davvero male e finisco al 118 durante i miei episodi faccio cosi paura alle persone che, spesso nemmeno si avvicinano per aiuitarmi (tranne i medici che invece sono pronti a queste emergenze) ti ascolto e riascolto e penso penso penso
Ho una domanda : Nella società in cui viviamo , questa empatia data grazie alla morale del film e dalla discesa psicologica di Arthur(da uomo con problemi psicologici a nichilista passivo) non rende incoerente l'empatia provata dal pubblico? Dico così perchè parlando di questo film con vari amici sono arrivato alla conclusione che questo tipo di morale è sempre meglio lasciarla solo "sul grande schermo" piuttosto che trasporla anche nella vita reale ed è un' po triste come cosa.
Ciao Rick, un ragionamento molto interessante davvero. Il film mi ha angosciato, e ora credo di capire perché. Io ho capito a qualche livello che lo stato di Athur era dovuto prorio all'incomunicabiltá e all'incomprensione del disagio. Non ho mai riso durante la visione, prorio perché ero in grado di comprendere l'imbarazzo e il disagio che voleva trasmettere. È un buon film, ma ti mette a disagio, come breaking bad che ha la capacità di intrattenerti con pugni nello stomaco. Credo che mi abbia segnato profondamente, forse perche anche io vivo un disagio simile, e non posso comunicarlo. A differenza di Arthur (così dormiamo tutti tranquilli) io ho un obbiettivo edificante, costruttivo, e finché dura non sarò Joker. In fondo immagina come sarebbe potuta cambiare la storia se si fosse realmente dedicato a qualcosa che lo facesse atare bene, tipo rimorchiare la ragazza.
Non trovi però che scelta di attribuire principalmente alle conseguenze della malattia (sua e della madre) le sue azioni ne abbia depotenziato la forza? Faccio esempio: quanto sarebbe stata più forte uccisione madre se non fosse stata conseguenza "tradimento" ma necessità di staccarsi da quel rapporto che ne limitava esistenza? O quanto sarebbe stato più forte rapporto con la ragazza se fosse davvero esistito, e conseguenza reale di quel momento violento che gli ha ridato coraggio di vivere?
Per me è la volontà di capire gli Arthur Flag di questo mondo, il punto focale. Gli abitanti di Gotham (noi) quando vedono un Arthur flag non si fermano mai a cercare di capire che cosa vive e quindi non empatizzano con lui. Probabilmente è vero quello che dicevi nel video ovvero che questo atteggiamento è frutto di un meccanismo difensivo da noi messo in atto. Il problema è che se uno non pensa mai a come si può sentire un'altra persona anche con quella che può essere una risata innocente, si rischia di far male all'altro senza neanche un vero e proprio senso. L'altro così non capirà nemmeno perché viene trattato in quel modo e percependo solo la derisione di chi gli sta attorno sarà sempre più solo e si sentirà sempre più incompreso e impossibilitato ad avere relazioni "normali" con gli altri. Poi ciò non giustifica omicidi massa e follia, joker ha disturbi psichiatrici ma per coloro che sono "normali", è importante riflettere su che tipo di attenzione diamo a ciò che vive e pensa chi ci sta intorno.
Infatti è una cosa che mi sono sempre chiesta: perché le persone ridono o apprezzano cartoni come i Griffin, South Park, Rick e Morty ecc... Sono aberranti. Io non li trovo divertenti e non credo neanche che bisogna ridere su tutto...anche solo per “sdrammatizzare”. A me Jocker ha fatto piangere... Forse perché pochi conoscono da vicino la malattia mentale...l’orrore e la devastazione che porta a chi ne soffre e a chi sta loro vicino. Allora li non lo trovi più divertente. Se qualcuno di noi incontrasse Jocker per strada si cacherebbe sotto dalla paura...e non sarebbe affatto divertente.
Si ma qui non si parla di ridere... qui si parla di fare ironia “nera” , ridere di situazioni tragiche, prendendo in giro che ha un problema. Non di alleggerire una situazione.
Sono toscano e abbastanza ironico, la "battuta pronta" ce l'ho spesso, e devo dire che nella mia vita ho incontrato sempre persone con senso dell'umorismo simile, piu o meno. Solo una compagna di universitá era totalmente incapace di capire l'ironia e, vuoi per una sua mancanza o vuoi per gli ambienti che frequentava prendeva sempre tutto sul serio... ecco, in un mondo di gente così io diventerei the joker!
Aggiungo un piccolo appunto al lapsus "hippies"; se non sbaglio, il tizio che viene ucciso da Arthur nel suo appartamento (prima della scena del nano e del chiavistello, per intenderci) non viene freddato a colpi di pistola, ma pugnalato con una forbice. :)
D'accordissimo su tutto. Non credi che se avessero curato un po' di più i dialoghi (specie quella di Arthur in trasmissione) il film sarebbe stato nettamente migliore?
Rick! Cosa ne pensi di una similitudine/differenza fra "Taxi Driver" (proprio con De Niro) e "Joker"? Soprattutto la morte di De Niro in Joker e il percorso psicopatico dei due protagonisti a farmi suggerire questo confronto!
Joker per come l'abbiamo conosciuto è un pazzo, molto intelligente e pensa che la società vada nella direzione sbagliata...a suo modo, è uno vede la società molto più chiaramente rispetto all'uomo medio, quasi "illuminato" direi...si nutre del caos...questo film è una grande occasione mancata...
Sei un grande ....e te lo dico da bipolare ahahahahahah...i miei primi video di youtube erano musicali...ora guardo anche Galiberti e soci ...ciao continua cosi'
Grande opera e bella visione del film! Maaa e se fosse lui (Artur Flek e credo che a lui non piaccia il cognome come dice nel film perché assomiglia a Freek, mostro , come citato nel cavaliere oscuro) a doversi prendere meno sul serio..?!
Io ho trovato la pellicola una feroce critica all'atteggiamento moderno di attribuire consenso a movimenti o leader senza fare il minimo sforzo per comprenderli davvero. Il Joker nel film non ha uno scopo vero, anche quando uccide la prima volta lo fa unicamente per la propria sopravvivenza, per difendersi. E' un istinto quasi bestiale, primordiale. E nemmeno successivamente ha uno scopo, eppure viene emulato nel suo spargere caos e violenza, ma viene emulato non in modo completamente fedele al personaggio, infatti sul finale si nota come i suoi "sostenitori" siano in realtà già un'organizzazione del tutto a sua insaputa, nata praticamente in modo indipendente da lui. E sarebbero nati comunque senza di lui. Il vero messaggio del film è puntare il dito sul concetto di emulazione senza criterio nè riflessione e in questo Joker non è una vittima, nè un artefice, nè un leader. Joker non è nulla perchè non ha voluto costruire nulla. Vedo davvero moltissime analogie con l'atteggiamento medio delle persone su un tema, per questo il film è una grandissima parodia, possiede una profonda ironia. Chi si identifica con il Joker in realtà fa parte degli emulatori e nessuno si identifica con essi. Lo spettatore in questo trasferisce l'ideale, l'organizzazione sulla conseguenza e non sulla causa.
Ciao, grazie per la tua analisi. Ti avevo già ascoltato al daily cogito, ma ancora non avevo forse metabolizzato bene il film per cogliere in pieno il significato che tu ci stai proponendo. Voglio dire che è talmente...come dire..."multilevel" questo film che davvero ti richiede un po' di tempo per svilupparne i molteplici sensi ad esso sottesi. Infatti anche io da quando l'ho visto la prima volta (già 2 settimane fa, poi sono tornata una seconda volta, ma sto meditando la terza) continuo a pensarci e ripensarci ogni giorno. Ho amato questo film ogni minuto dal primo all'ultimo ed è diventato fin da subito uno dei miei preferiti, anzi addirittura man mano che lo "digerisco" sta diventando il mio film preferito su tutti. Mi chiedo perché non se ne facciano di più di film così, il grande successo al botteghino conferma che ce n'è bisogno. Ad ogni modo, se la prima volta che ho ascoltato la tua chiave di lettura avevo apprezzato, ma non forse colto fino in fondo il tuo messaggio, adesso, a distanza di qualche giorno, con qualche riflessione in più, sento di capire maggiormente la tua analisi che mi interessa e tocca molto, soprattutto per quanto riguarda l'interpretazione molto sottile che dai di quella così grottesca e devastante risata (espediente narrativo pazzesco e dirompente), che è come dici tu il rimandarci indietro la nostra risata, di inquietudine e disagio, quando, tentiamo in modo goffo e superficiale di difenderci e distanziarci da ciò che è così difficile da affrontare, persi senza ormai più riferimenti in un mondo di certo non facile, ma caotico e spietato, in cui le grandi narrazioni, come tu le chiami (ovvero valori e principi quali senso civico-famiglia-istituzioni sociali e poolitiche-relazioni umane-) sono cadute, sgretolandosi, ad una ad una. Grazie per averci offero un punto di vista tanto scomodo.
"Dietro ogni scemo cè un villaggio" (De Andrè , dal suo album tratto dall'Antologia di Spoon river)
Ho visto il film ieri sera. Francamente penso che il tuo contributo sia quello più ricco fra quelli che io abbia visto o letto o ascoltato. Grande Rick.
D'accordo al 100%
Anche io ho letto e visto diverse recensioni, la tua la migliore fin ora
Ottima l'analogia di Murray e Bonolis. Grande Rick
Marrey = Bonolis
Wayne = Berlusconi
Arthur = Muniz,...
Non lo paragonerei Muniz
Rick aspettavo che qualcuno dicesse queste cose da tantissimo tempo. Spero davvero che leggerai questo commento perché ho moltissime cose da dire. Hai assolutamente ragione, io è da un bel po' di tempo che ho visto delle crepe in questo atteggiamento diffusissimo per cui di ogni cosa si può ridere e ogni cosa può essere presa alla leggera. Come dici tu questo riso amaro serve a prendere le distanze da un problema, a cercare di sminuirlo. E a questo ci era arrivato anche Darwin nel suo saggio L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali. In quel saggio Darwin cerca di scoprire l'origine della risata e arriva alla conclusione che la risata sia una distorsione del pianto. Tutti i bambini, appena nati sono messi davanti a una condizione paurosa e di istinto piangono. Crescendo però impariamo che certe situazioni apparentemente paurose in realtà poi si rivelano innocue e quindi il pianto viene strozzato sul nascere e diventa una specie di singulto. Da cui nasce la risata.
Ecco, il meccanismo che descrivi tu è molto simile a quello descritto da Darwin nel senso che quando siamo posti di fronte a una situazione problematica che però in seguito si rivela senza conseguenze e quindi fondamentalmente innocua uno dei primi istinti che abbiamo è quello di riderne. Ecco, io per primo odio come te chi ride dell'olocausto o dell'inefficienza dei nostri politici perché sotto sotto entrambi sappiamo che a differenza di quello che pensa certa gente queste cose hanno un peso sulle nostre vite individuali e meritano di essere prese sul serio. Però ci sembrano così lontane da essere praticamente ininfluenti sulle nostre vite. E questo distacco dai problemi che alla fine è un distacco dalla realtà vera e propria se ci pensi, secondo me è un effetto della comunicazione di massa e del bombardamento mediatico che ha permesso anche al tizio x che vive nel paesino di mille persone di sapere le atrocità di persone a centinaia di km.
Le persone sono esseri limitati, non possono farsi carico di troppi problemi. Immagina come se ciascuno di noi vivesse su una zattera. Quando si presenta qualcuno con una situazione problematica lo fai salire sulla tua zattera e gli dai un po' del tuo spazio finché il suo problema non è risolto. Ma la zattera non è infinita e se carico troppe persone finisce per affondare. Prima della comunicazione di massa le uniche persone che facevamo salire sulla nostra zattera erano quelli che incontravamo nella vita reale, mentre ora la nostra zattera è sovraffollata.
Quello che succede sui social poi è una versione ancora più estremizzata per due motivi. Primo i social sono il media più potente finora realizzato perché sono capaci di raccogliere più informazioni e in modo di gran lunga più fruibile rispetto a qualunque altro media. E questo significa che abbiamo una moltitudine di possibili persone che possono salire sulla nostra zattera. Se salgono effettivamente sulla tua zattera è molto probabile che affondi (burnout). Ma, punto secondo, internet ha questa caratteristica dell'anonimato per cui davanti a una persona che cerca di salire sulla tua zattera tu puoi permetterti il lusso di scacciarla via malamente. Possiamo farlo perché nessuno sa chi siamo su internet e quindi nessuno ci giudica. Ed ecco che la risata non è altro che uno dei tanti modi per allontanare tutta quella gente e i loro problemi dalla nostra zattera.
Oppure questi problemi posso anche caricarli sulla mia zattera ma in una versione light soprattutto senza la pretesa di risolverli, perché giustamente come risolvi la mafia, come risolvi la corruzione e via dicendo. Non puoi, sono oltre la tua portata. E giustamente nemmeno ti prendi la briga di analizzarli a fondo perché sarebbe altro peso da mettere sulla zattera, ma così facendo nemmeno li comprendi. Quindi sostanzialmente finisci per accettarli per come sono. Sì sono problemi ma cosa ci vuoi fare, è così che va il mondo. In un certo senso la risata è il primo passo verso l'accettazione della normalità di un problema
La tua analisi al film mi è piaciuta tantissimo, tanto da ritrovarmi più di una volta a rivedere il video e a riflettere.
Mi è venuto in mente una dichiarazione di Charlie Chaplin scritta sulla sua autobiografia inerente al film "la febbre dell'oro". Lui ha costruito un film comico basandosi su un fatto terribile: delle persone si sono trovate isolate e sottoposte ad estreme condizioni e per sopravvivere hanno praticato cannibalismo. Charlie Chaplin ha costruito la comicità in questo modo perché ha spiegato che il meccanismo della risata non parte dall'allegria, ma emerge dalla trasformazione di emozioni più profonde come la paura e l'impotenza (nb: nel film c'è un omaggio a Charlie Chaplin).
Ciao Rick, già dopo l'ascolto del Daily Cogito volevo darti una mia opinione, ma poiché ascolto su Spotify, ho atteso l'uscita del video per commentare.
Ad un certo punto sul DC dici che Arthur non può essere l'eroe, non può avere ragione perché "non ha la ragione". Concordo a pieno che sia un film senza eroi, ma Arthur ha La ragione. Egli dimostra infatti più volte durante il film di essere consapevole, di saper discernere in quali situazioni è meglio agire, e in che modo, e in quali no. Arthur sceglie in maniera chirurgica a chi infliggere o meno dolore, e questo può farlo perché 'a volte ragiona'. Uccide soltanto chi è responsabile in maniera diretta della Sua Propria sofferenza, quando lo scherno, il crudele cinismo Lo riguarda. Sceglie infatti di uccidere i 3 sbruffoncelli sulla metropolitana, Murray, probabilmente la psichiatra alla fine del film che tanto "non lo avrebbe capito" e che tanto gli ricordava la prima indifferente psicologa che vediamo nel film. Sceglie di uccidere la madre dopo aver compreso il male che gli aveva inferto. Uccide il collega (paraculo) che lo va a trovare solo perché gli sbirri fanno indagini, ma Arthur sapientemente risparmia il 'nano' proprio perché come egli stesso gli dice "tu sei l'unico che mi ha sempre trattato bene". E questo gesto non può essere realizzato da un pazzo senza la ragione, o per usare termini tecnici, non può esser realizzato né da uno psicotico in condizioni gravi che non discerne il reale dall'allucinato né da uno psicopatico/sociopatico che in un momento di tensione così forte avrebbe perso il controllo, avrebbe perso La ragione. Arthur invece se ne fotte che arriveranno gli sbirri a prenderlo: lascia andare il piccoletto perché non si merita quella fine. Joker non ha ragione in base alla teoria che fa di lui il simbolo della rivolta dei reietti, assolutamente, ma ha ragione nella misura in cui REAGISCE (come atto scaturito, tiratogli fuori) contro ogni artefice della sua sofferenza. Non lo hanno preso sul serio, e ora lo subiranno. Gli esempi potrebbero continuare.
Inoltre, sono ben consapevole che la malattia mentale è un Evento, una tragedia, un elemento esistente che c'è, in senso ontologico se vogliamo. MA dire che Arthur è malato di mente, rotto (certo che sì) e con questo e per questo sostenere che le sue azioni sono totalmente inconsulte, che egli è vittima totale della sua situazione, che non può essere considerato un eroe PERCHE' è malato e tutto ciò che fa va riposto nella categoria "DISTURBATI", questo significa considerare Arthur la sua malattia, identificarlo con essa e continuare ad osservare la realtà con lenti polarizzate impostate in modalità sano/malato. Così regrediamo ad un periodo pre Basaglia, e ci adagiamo alla logica nosografica e spersonalizzante del venerato Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali americano, e perdiamo qualsiasi antropologia della Persona.
Concordo su ogni altro punto della tua analisi e la trovo la migliore ascoltata finora, ma se ricadiamo in questo bipolarismo rimarremo sul banco degli imputati ancora per molto tempo perché non avremo trattato come si deve la malattia mentale e soprattutto il Soggetto che ne soffre, che ci convive, ma che non si riduce ad essa. E di conseguenza ci sarà ancora qualcosa che "non abbiamo preso sul serio".
Ultima osservazione: non è così scontato che Arthur non sia il figlio di Thomas Wayne. E' vero ce lo dice il documento di adozione, ma è più che possibile che quel documento lì ce lo abbia messo Wayne stesso, che da uomo potente quale è non poteva permettersi un simile smacco. Inoltre è improbabile che abbiano fatto adottare un figlio a Penny: come avrebbe potuto superare i test psicologici? Non si affida un bambino a una persona con deliri psicotici. E anche fosse che la psicosi è emersa in seguito agli abusi quando era già adulta, non si affida un bimbo a una donna con un disturbo narcisistico di personalità, o almeno credo.
Spero avrai voglia di leggere fino in fondo questa mia riflessione. Anche io non riesco a smettere di pensare a questo devastante e bellissimo film. Ciao Rick, ci becchiamo sul gruppo dei Mecenati :)
Phil O'Sopho - grazie del tuo commento sono d accordo su quasi tutto
Io su tutto. Era quello che pensavo ma non mi uscivano le parole😂😂😂
Grazie per questo commento mi piacerebbe molto vedere la risposta di Rick!
Sono d'accordissimo con te!
Non ho apprezzato l'espressione "uomo danneggiato". A mio parere riporta, come dicevi tu, a una sorta di dicotomia tra "uomo illeso, sano" e "uomo danneggiato, guasto".
L'uomo è sempre uomo. Ognuno ha il suo bagaglio di problemi da imparare a gestire per stare bene con sé e con gli altri, ma ha anche i suoi punti di forza. Le persone con malattie mentali possono avere incredibili pregi, come ogni altra persona con qualunque altra malattia o sana.
È chiaro comunque che i più fragili di noi hanno bisogno del giusto sostegno. Troppo spesso le condizioni sanitarie in Italia, così come in molte parti del mondo, sono pessime per ciò che concerne la psichiatria.
Non mi è piaciuta nemmeno la distinzione in malattie mentali e malattie fisiche fatta nel video.
Le malattie mentali sono anche fisiche, esattamente come lo sono altre patologie croniche ma socialmente accettate.
Ho adorato Joker. Mi ha fatto provare tenerezza. Certamente il personaggio si incattivisce. In questo c'è una buona dose di consapevolezza. Poi può essere anche che le emozioni comincino a frullargli al contrario. In effetti gli viene a mancare a un certo punto del tutto il senso di colpa per i crimini commessi. In una persona gentile così come lui era stato presentato all'inizio nel film, mi sarei aspettata un sentimento del genere.
Al personaggio Joker letteralmente il mondo intorno crolla addosso. Anche le persone sane avrebbero avuto grossi contraccolpi psicologici per questo. La mancanza dei farmaci necessari credo faccia il resto.
P.S. Quando la psicologa gli dice che non potrà più seguirlo, Joker è turbato e le chiede "E io adesso con chi parlo?". Si intuisce che quella terapia per quanto scadente rappresentasse per lui un minimo di sostegno. E questo fa intuire la dolcezza e la tenerezza (non il cinismo, non lo sprezzo) di un personaggio che chiede aiuto.
Non sono d'accordo, particolarmente sul fatto che Joker abbia scelto con precisione chirurgica le sue vittime.
Il tuo discorso si fonda, dando per scontata, la correttezza della pena di morte!
Il fatto che non abbia ucciso il nano, ciò che gli dice, e gli altri omicidi, sono indicatori di una persona che agisce per irrazionalità (comunque comprensibile, anche se non condivisibile, a causa della sua condizione).
Inoltre, come ben detto in una risposta, l'espressione "uomo danneggiato" può far emergere questa visione dicotomica fra sano e malato, ma è proprio per questo che viene fatta.
Credo che Rick inviti proprio a considerare e a prendere sul serio questo genere di problemi, e non a ignorarli.
Sì, le persone con disabilità sono persone, hanno spesso, come gli altri, moltissimo da offrire, ma non per questo bisogna fingere che non abbiano degli ostacoli, e che gli stessi spesso possono diventarlo anche per le persone vicine.
Una disabilità, volenti o nolenti, è parte integrante di una persona: è giusto, per questo, a mio parere, non ignorarla, ma certamente non discriminarla per essa.
Non possiamo giocare a basket con persone dalle gambe amputate, è un fatto, e fingere che non sia così perché anche loro hanno molto da offrire, non farebbe che ridicolizzare la situazione intera.
Spero di essermi espresso al meglio.
grazie per il ragionamento, pieno di spunti di riflessione interessanti come sempre!
Seppur trovo il tuo discorso sulla risata un'approssimazione ottimista della natura umana, mi hai fatto riflettere e hai dato comunque un'analisi accurata del film, il quale rispetta perfettamente i limiti della tua approssimazione(infatti é da esso che scaturisce quest'ultima).
Qualcuno sta ancora girando con la lanterna in cerca dell'uomo..
Rick ti faccio i complimenti. Certamente quello che hai detto in questo video è stato mosso da ciò che hai provato tu ma hai fatto emergere delle cose talmente intelligenti da lasciarmi di stucco. Bravo, hai offerto a me, e al resto dei tuoi spettatori, ottimi spunti di riflessione. Ah d'altronde non serve a questo l'arte?
Grazie Rick! Sempre molto interessante ed informativo!
Nulla da aggiungere, condivido ogni singola parola e sospiro! Questo film è un'opera d'arte perché non è un film! Azioni, reazioni, pensieri e posizioni sociali sono troppo reali per essere un semplice film, il tutto condito da Joaquin Phoenix. UN GRANDE ❤🔥😉🤙
Non ricordo di aver mai riso di qualcosa di grottesco. Anzi, le cose grottesche mi hanno sempre turbata, ho sempre pensato di avere un problema in questo senso. Da piccola trovavo Fantozzi estremamente drammatico e non riuscivo a guardarlo. I "matti", i personaggi che esistono in ogni paese e che diventano famosi per comportamenti bizzarri, mi hanno sempre angosciata, non loro, ma quelle risate della gente, che non capivo. La tua spiegazione ha finalmente chiarito la natura di quelle risate che non riuscivo a condividere. Grazie
Edit: gli scherzi e gli incidenti di paperissima pure suscitano una risata per umorismo grottesco. Ho imparato a ridere di quelle cose crescendo, però, mi rendo conto, solo quando, secondo la mia personale valutazione il soggetto non si é fatto male e non si é umiliato.
Credo di esser rimasta più colpita da questa analisi, che dal film stesso. Ovvero, il film è un capolavoro.. Ma tramite, attraverso queste parole mi sono sentita anche io in modo esagerato sul banco degli imputati, un autoriflessione assoluta sulla mente umana e sulla società, sono rimasta colpita, grazie.
Il discorso sulla risata nera è verissimo oggi, concordo, ma si potrebbe benissimo allargare oltre a quella che viene tradizionalmente riconosciuta come satira. Oltre ai meme che hai citato, alle serie tv, ai politici, credo ci sia un fenomeno ancora più interessante da analizzare: la satira nel linguaggio. Quante espressioni che un tempo erano cariche di significato sono finite oggi per essere totalmente svuotate nel contesto delle chat? Non comunichiamo ormai solo a suon di "muoio", "crepo", "che depressione", "oggi sono bipolare", "questa cosa è un cancro" eccetera eccetera? E parlo anche del loro corrispettivo positivo, vedi "adoro", "amo" et similia. Ormai anche il nostro modo di esprimerci è un continuo dissacrare, un continuo voler apparire simpatici, non prenderci sul serio.
Hai ragione. E si meravigliano e disturbano quando si trovano di fronte qualcuno invece che prende seriamente le parole che dice/scrive e che riceve, trovandolo pesante, avendone quasi paura e rigetto. Sulla mia pelle posso confermarlo.
o anche detta risata da corvacci
Il punto è il contesto, secondo me è normalissimo che le chat,fredde e spesso inconsistenti, siano esagerate. La risposta è usare WhatsApp come whatsapp e la vita reale come la vita reale
Interessante punto di vista, che condivido molto. Anche secondo me una delle più belle scene è quella dell'omicidio dell'ex collega di Arthur a cui assiste il nano. E non ho riso alla scena di lui che voleva scappare terrorizzato. Ma è stato magistrale quanto gli ha detto Arthur, baciandolo alla fronte: "Vai amico, tu sei sempre stato gentile con me." In questo dialogo c'è molto di quanto dici, Rick, ed è fottutamente vero.
Ho visto il film un mese fa e fino ad ora non avevo ancora capito se mi fosse piaciuto o meno; solo oggi vedendo questo video ho capito che mi è piaciuto. Grande, hai una testa fantastica
In questo video sei stato assolutamente straordinario, Rick
Rick devi fare un video con wesa dove vi picchiate poiché lui non ha gradito il film e poi un victorlazlo con un cecchino che vi uccide dicendo e ma el camino lo ho adorato
Wesa in realtà ha gradito il film
Ha detto che è godibile ma in sè non è piaciuto
Ma wesa non è la bocca della verità
@@riccardo1167 La bocca della verità non esiste in quanto non esiste nessun portatore di verità assolute.
La verità non c'è, ci sono solo le opinioni...
@@Alex-lq1hq Non sempre, in moltissimi casi esistono verità oggettive che vanno al di là delle opinioni.
Grazie Rick di questa profonda analisi. Personalmente non avevo dato questa lettura del film, ma la ritengo un buon modo di intendere questo racconto. Perlomeno un buon punto di vista. In realtà non riesco a sentirmi colpevole di queste risate perchè ioho sempre detestato/combattuto questo sarcasmo nei confronti di persone che vivono problemi e/o difficoltà enormi. Per questo alle volte sono stato additato come pesante oppure come incapace di ridere o fare ironia. Io tendo sempre ad entrare un po' in empatia e sento sempre dolore in queste condizioni (per esempio. La scena del nano e della porta mi ha fatto stare malissimo. Sono letteralmente trasalito :D).
Bellissimo video Rick:)
Analisi brillante, probabilmente la migliore in assoluto!
Sarò negativa, ma purtroppo penso che nella nostra società siamo già arrivati al problema evitabile, ma ormai irrisolvibile (che è la società stessa).
Vorrei che tutti potessero vedere questo video con senso critico e pensare un attimo alle importanti parole che hai detto.
Complimenti, questo video è un piccolo capolavoro. Detto con totale e completa onestà.
Analisi impeccabile, una delle migliori sentite sino ad ora.
ammiro profondamente la tua capacità di linguaggio,perchè nonostante usi un lessico forbito riesci a scegliere le parole che usi pesandole per bene, questo fa si che i tuoi discorsi sia sempre molto chiari , ti invidio vorei avere anche io questo "superpotere"
Complimenti Rick, una delle migliori analisi che ho ascoltato finora. Ho solo un paio di appunti da fare sul tuo discorso:
1- Riguardo gli artisti "depressi": non sono fighi perché depressi a mio avviso, ma perché fanno arte nonostante i loro problemi, come una forma di terapia... questo è lodevole, no?
2- Credo che ciò che renda Arthur il Joker avvenga in un momento preciso della storia: quando scopre che anche sua madre è malata mentale ma non le concede la comprensione che lui si aspetta dalla società. Si lamentava tanto che "il brutto della malattia mentale è che la gente si aspetta che ti comporti come se non la avessi", eppure non ha voluto applicare lo stesso principio misericordioso sugli altri.
Sia chiaro, questo non toglie nulla al tuo discorso, ma secondo me inquadra un altro elemento importante: si sceglie di fare del male, anche se il Joker sostiene essere una vittima del male degli altri. Il male come il bene sono una scelta dell'individuo al di là delle influenze che può aver avuto.
Grazie mille per lo spunto di riflessione!
Intervento pieno di spunti interessanti. In fin dei conti ironia e sarcasmo sono costruttivi quando si rivolgono o contro il potere oppure contro noi stessi e le nostre abitudini. In tal senso ho sempre apprezzato Fantozzi perché tutti noi lavoratori dipendenti ci possiamo facilmente identificare in lui.
Quando invece sono rivolti verso l' "altro" perché diverso da noi ma al tempo stesso innocuo diventano sterile esercizio di egoismo e vigliaccheria.
A scuola è moralmente accettabile prendere per il culo il professore pieno di sé ma non il compagno sfigato.
Ottima analisi davvero! L'unica cosa è che parlare di scelte di montaggio discutibili mi è sembrato un tantino presuntuoso nei confronti di un così grande regista, però questo è un dettaglio. Ho apprezzato moltissimo la profondità e lucidità di questo video.
Ho visto delle scelte un po' raffazzonate nella metà del film, ho letto anche critiche di chi ne sa più di me a riguardo, ma oltre ad essere un'inezia è anche possibile che mi sia sbagliato, nessuna presunzione 😉
Ciao Rick, innanzitutto vorrei scusarmi e da molto tempo poiché sono stato un utente non passivo (ho sempre ascoltato con attenzione e ragione ogni tuo video ti seguo dalla rubrica il filosofo e l'economista) ma mancante, mi sono sempre sottratto alla più che apprezzabile richiesta di lasciare un commento per fare sì che le idee possano incontrarsi. Detto questo volevo ringraziarti per questo bellissimo video, ho visto il film due giorni fa in una sala londinese e ritengo che la tua analisi abbia centrato nel segno, ho provato le stesse sensazioni durante la visione e trovo la similitudine con ciao Darwin più che azzeccata. Ciò che dici sul cinismo e su come sia divenuto istituzione, concordo pienamente, è radicato anche in me (cinismo e sarcasmo me ne sono fatto scudo per molto tempo onestamente) ma proprio perché mi sto impegnando a conoscere me stesso sarò in grado di correggere e migliorare per me e per gli altri. Al momento sto leggendo I Fratelli Karamazov di Dostoevskij e mi sta piacendo particolarmente sento mie molte delle tematiche affrontate in quelle pagine e non vedo l'ora di continuare a leggere molto altro.
Grazie ancora per l'interessante pensiero proposto e daje tutta 💪🏻❤️. Sai di recente in onore di joachine Phoenix ho rivisto Il Gladiatore ed essendo cresciuto a Roma e conoscendone lo stato odierno mi ha fatto specie risentire le parole di Lucilla che rivolgendosi a Commodo gli parla di come il popolo tenesse all'idea di grandezza che era Roma e del valore di quella visione, con questo non voglio dire nulla di particolare eppure è stato interessante riascoltare quelle parole.
Non è tutto noia ciò che pensa 🙂
Rick du fer che cita i Linkin park mentre parla di joker ora è tutto completo
Sono una persona semplice: vedo David Foster Wallace, Rick DuFer e Joker in uno stesso video...metto like
Edoardo Merlini lo stesso ahah like prima di aprirlo
@@thewolfofstreetfood cosa dovrei farmene di un cuoricino?
purtroppo tutto troppo vero. Il cinismo è stata una risposta alle grandi verità assolute che la nostra epoca ha fatto crollare, ma ora ha straripato nel grottesco
Complimenti Rick, mi è piaciuta molto questa tua interpretazione del film che ho trovato illuminante e che condivido pienamente. Anni fa sfogliai un libro dal titolo " Internet ci rende stupidi?" direi che a distanza di anni si possa rispondere tranquillamente di sì.
Pensi che oggi "Don't look up" possa rappresentare un altro tassello, questa volta molto esplicito, di questo processo di denuncia e di monito su come ci siamo oramai completamente rincoglioniti? ( e scusa il francesismo).
Il tuo video mi ricorda il verso di una canzone di Guccini "Non rider anche tu se dico questo, ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura" (Canzone delle osterie di fuori porta)
La foto della madre con la dedica firmata T.W. comunque mi ha lasciato con molti dubbi
alla seconda visione ci sono rimasto anch'io.
a questo punto bisognerebbe confrontare la grafia nella lettera della madre con quella della dedica.
Infatti secondo me in troppi hanno liquidato frettolosamente la possibilità che Joker e Batman siano fratellastri.
In fondo la storia della mamma di Arthur sta ancora in piedi: primi anni '50, relazione extra-coniugale tra colui che sta per ereditare un impero e una semplice impiegata. È così improbabile che la famiglia Wayne abbia fatto rinchiudere la donna in manicomio per insabbiare la storia?
Secondo me, no.
@@asevado il bello è quello, sei tu che scegli la trama del film, puoi schierarti. Appunto lascia da pensare per giorni, questo è il vero cinema inteso come arte
21:22 lei però era un genio xD
Comunque finalmente ho visto joker e posso riprendere a guardare i tuoi video/podcast.
Bravo rick, bellissima analisi!
Complimenti per la tua recensione, bella, forse la più intelligente che abbia sentito!
Caro Rick, secondo me c'è modo e modo di ridere degli altri. Io ho riso spesso davanti al black humor, e dopo aver riflettuto sul perché ho concluso che per me la risata è un modo per non farmi abbattere dagli aspetti negativi della vita, infatti prendo anche con serietà e cerco di aiutare chi ne è vittima. Credo che il messaggio che hai tratto dal film (molto interessante complessivamente) nella realtà riguardi solo una parte di persone, forse neanche molto grande ma sicuramente molto rumorosa. Basti pensare al fatto recente della professoressa che ripeteva "Bassano, sei tu?", molti sembrano non aver capito che la professoressa aveva un evidente problema, ma altri sì, io per esempio dopo essermi fatto una risata per la situazione insolita ho sentito un certo sconforto nella situazione che si era creata nella classe e nel web.
Chiave di lettura recepita. La tua è un'analisi che non ho preso in considerazione. Grazie
Ciao Rick ti seguo sempre e mi appassionano molto questi tuoi approfondimenti.. mi chiedo come mai nessuno su youtube italia di coloro che hanno recensito questo film e persino tu che hai fatto molti riferimenti anche letterari per spiegare Joker non avete mai citato la filosofia di Pirandello (differenza tra comicità ed umorismo o anche la follia come via di fuga dall esistenza), che in questo caso è molto esplicita? Sarebbe bello dare riconoscenza a un pensiero talmente bello e importante che ci rappresenta come patrimonio culturale e anche perchè come nel caso di Joker è una questione più che mai attuale.
Il mondo (la società) non è altro che un palcoscenico, siamo noi a decidere che parte prendere (più o meno).
Ottima analisi, hai colpito dritto al cuore di ogni uno di noi. Credo qualunque Joker riuscirà a farci sentire colpevoli (Nolan, del cartone, Di Arkam Asylum), sai la Harent la chiamava la "banalità del male", io la chiamo la "banalità dell'esistenza". Noi (l'uomo) non siamo niente, siamo parte della natura, anche se ora più che mai lo abbiamo dimenticato.
Infatti un altro personaggio riesce a farti capire tutto quello che hai detto e quello che io penso; si chiama lo Sciacallo di Far Cry 2, Troverai il video con tutte le registrazioni su RUclips e vedrai in lui il Joker freddo, spietato e DIRETTO.
Per concludere ritorniamo cosi al punto di partenza: Diogene ed al il tuo bellissimo video ;) e permettimi di aggiungere anche Rousseau, chi meglio di lui e tu (ovviamente) ha capito Diogene
Molto bella la
Tua lettura ! Grazie !
Come si chiama la serie tv che nomini?
Non ho riso durante il film, sentivo tutto il dramma delle varie vicende che accadono. Comunque, secondo me ila vera figura del comico che fa ridere gli altri, è una persona che conosce bene la sofferenza
Io ho riso spesso
Smette di prendere i farmaci...anestetico...e cosa accade? Questo punto è importante, non sottovalutiamolo. Risveglio e coscienza se pur malato...come tutti noi.
Uno dei migliori video in circolazione al momento
io sono del parere che la comicità come ogni forma di espressione creativa non può essere limitata da vincoli di censura.Un film drammatico può rievocare momenti tristi vissuti in un individuo particolarmente sensibile, se non si regge il peso di determinate scene nel caso del film o parole nel caso di un comico che fa black humor basta non fruire del prodotto.Durante gli spettacoli di stand up comedy il pubblico viene spesso preso di mira dalle battute del comico sul palco eppure la gente torna allo spettacolo successivo entusiasta perchè valuta la costruzione comica che c'è dietro non solo il significato pragmatico della frase. Ci tengo a precisare che questo commento non si riferisce al video in senso stretto ma anche alle discussioni che si sono venute a generare nei commenti.
La penso esattamente come te anche se, ho smesso di ridere degli altisce per ri già da tempo, vorrei aggiungere un particolare , da me notato, come questa risata causata dalla paura del diventar " diverso" sfoci nella violenza gratuita, i tre che lo picchiano, dopo avergli rubato il cartellone, i tre yuppies, e alla fine lui stesso che si, fra parentesi, si incattivisce per omologarsi e da deriso diventar trascinatore
"Lui è tornato"... "anche al tempo all'inizio ridevano di lui".... sicuramente hai visto il film del 2015
minuto 11:30.. parli di Hippie? o di Yuppies? dalla descrizione che ne fa poi Robert De Niro si direbbe che sono Yuppies (giovani professionisti amici di Batman)
Chester Bennington era talmente figo che ha deciso di togliersi la vita, per di più il mese dopo il suicidio del suo amico Chris Cornell. Cosa c'è di figo nella depressione? Chi può pensare questo?
Purtroppo esiste un penserò Edgy che fa del malato mentale un personaggio "cool"
La domanda è questa: perché qualcuno dovrebbe prendersi cura di una persona che sta male? Se non per puro e spontaneo interesse nel farlo intendo. Perché colpevolizzare chi ha la sola colpa di non essersi spontaneamente interessato allora? Si parla di male nel ridere delle digrazie da cui ci si vuole distanziare ma il vero male è l'indifferenza che genera la risata, indifferenza che nutre la paura del diverso perché non c'è ripeto spontaneo interesse per il soggetto metaforicamente o realmente malato. E a questa indifferenza non vedo cura
Questo anche il motivo per cui gli organi statali o privati non funzionano, c'è interesse per la remunerazione. Quindi non è la società capitalista che genera alienazione, ma l'alienazione che crea una società capitalista, insieme ovviamente alla convenienza allo stato attuale delle cose per quanto riguarda questo modello economico
Qualcuno che mi elenchi tutti gli errori di forma e pensiero grazie
per cortesia, potresti suggerire qualche scritto di F. W. che si occupa di questa tematica? grazie
Che bello averti scoperto !
Hai avuto un'idea davvero originale; pensare al film domandandosi quando è il caso di farsi una sana risata e quando è necessario prendere e prendersi sul serio sulle cose della vita.
Certo che pensando a Ricky Gervais...
Qual è il libro di Swift di cui parli? Nella descrizione del video non riesco a trovarlo.
👍 bella riflessione....davvero
Bellissima analisi, non avevo infatti sentito nessuno cogliere così bene secondo me il vero senso del film che per me è uno dei migliori degli ultimi anni
io ci ho trovato una similitudine con Taxi Driver in alcune cose, per quanto film diversi, l'atmosfera e i due personaggi si assomigliano
Joker e Batman sono due personaggi della mitologia contemporanea, essi rappresentano il bene e il male. Nella vita “reale” non ci capiterà di incontrare Batman; infatti, nel film di Todd Batman non c'è (nemmeno dio); invece, Joker, può accadere che lo si incroci nel metro.
Supponiamo che Todd si sia chiesto: perchè Joker? Dopo aver visto il film potremmo dire che la risposta sia: “è il prodotto del cinismo contemporaneo”.
La risata, l'immaginazione, il sogno e la danza sono il marchio di fabbrica di Fleck.
La risata di Fleck non è una vera risata, è una specie di spasmo in bilico tra singhiozzo e pianto, un verso straziante da bestia in fuga. Non credo che abbia niente a che fare con ciò che esprimiamo quando ci relazioniamo con una persona disturbata, menomata, deforme; nemmeno quando la scherniamo. La risata di Fleck è un'espressione della sua delusione e vergogna di fronte al cinismo del mondo e alla sua insufficienza, appartiene solo a Fleck.
Smile though your heart is aching
Smile even though it's breaking
When there are clouds in the sky, you'll get by
If you smile through your fear and sorrow
Smile and maybe tomorrow
You'll see the sun come shining through for you
Ma veniamo al cinismo che sembra essere l'idea guida del film. Se pensiamo alle stragi, alle guerre, ai campi di concentramento, ai barconi dei migranti, ai bambini che muoiono di fame e di malattie causate dalla scarsa igiene e dall'insufficiente alimentazione, sappiamo che ogni giorno scansiamo tali notizie o perchè ci sentiamo impotenti o perchè non vogliamo guastarci la giornata. All it takes is one bad day. Facciamo lo stesso con le persone che potrebbero metterci a disagio. Cercano aiuto e affetto? Certo che sì, ma
That's life (that's life) that's what people say
You're riding high in April
Shot down in May
But I know I'm gonna change that tune
When I'm back on top, back on top in June
Ciao Rik molto Interessante il video, vorrei però chiederti : da dove viene questo cinismo? Insomma te dici che l'evoluzione di questo cinismo imperante non è dovuta al capitalismo ma allora a cosa? Dal mio punto di vista la mercificazione dell'uomo è alla radice della scelta del cinismo come filosofia base di questa società invece secondo te?
Dopo tanti articoli e video, finalmente ho trovato un'analisi che si avvicina a quella che è la mia visione del film. Si avvicina, ma essendoci delle differenze, sono molto diverse anche le mie conclusioni.
La mia differenza sta nel fatto che la malattia mentale non è la cosa importante nel film, è un espediente narrativo per mettere una barriera psicologica tra l'opera e lo spettatore. Se non ci fosse, sarebbe Taxi Driver. Punto.
Tutti però si concentrano sulla malattia, ma nessuno si concentra sulla conseguenza: Arthur è un uomo solo, che nessuno prova a comprendere. Essendo solo, non ha gli strumenti per confrontarsi con la propria malattia e col prossimo, difatti si renderà conto di quanto sia malato solo dopo molti avvenimenti che lo porteranno a fare autocritica, e nemmeno della più sana: incolpa i problemi mentali della madre senza rendersi conto che fa lo stesso sbaglio che tutti han fatto finora con lui.
Non è la malattia a renderlo un criminale, è la solitudine.
Sento una carenza filosofica antica che riecheggia in questo video; sento due frasi, che per volere di nemesi e della sorte sono arrivate fino a noi, "prendi piacere dai suoi difetti" è una di esse... Sulla commedia, e sul suo ruolo nella ricerca della verità, secondo libro della poetica di Aristotele. Ma sento tanto altro che risuona nelle tue parole e t'invita a ragionare con calma su quello che davvero hai voluto dire, infatti sento Giorgio (detto venerable Jorge da voi BLASFEMI che avete SOLO visto il film) che si chiede prima di darsi fuoco "Cosa succederebbe se I saggi pensassero che fosse possibile ridere di tutto, è possibile ridere di Dio?" Ed insieme a lui muore l'abbazia, l'intera biblioteca e la nostra unica speranza di capire COSA DIAMINE pensasse Aristotele... Amen.
la malattia mentale o un disturbo di personalità spesso vengo mostrati come COOL perchè manca anche la cultura che racconta tali malattie, la cultura manca a partire dalla scuola, a volte ridicolizzare un disturbo mentale, parlarne in modo ironico è un modo per farsi accettare dagli altri di cui hai bisogno, un modo per non allontanarli da te, per non impaurirli e farli scappare via perchè è esattamente quello che farebbero. soffro di un disturbo di personalità piuttosto serio che impilica problemi di relazione con le persone, secondo te so prendermi in giro? si molto e bene, perchè i momenti in cui sto davvero male e finisco al 118 durante i miei episodi faccio cosi paura alle persone che, spesso nemmeno si avvicinano per aiuitarmi (tranne i medici che invece sono pronti a queste emergenze) ti ascolto e riascolto e penso penso penso
Bravissimo.. condivido ogni tua parola
Ho molto apprezzato questa tua visione di Joker :) bravo
"Quando ero ragazzo e dicevo che avrei fatto il comico tutti ridevano, ora non ride più nessuno"
Ho una domanda : Nella società in cui viviamo , questa empatia data grazie alla morale del film e dalla discesa psicologica di Arthur(da uomo con problemi psicologici a nichilista passivo) non rende incoerente l'empatia provata dal pubblico? Dico così perchè parlando di questo film con vari amici sono arrivato alla conclusione che questo tipo di morale è sempre meglio lasciarla solo "sul grande schermo" piuttosto che trasporla anche nella vita reale ed è un' po triste come cosa.
Ciao Rick, un ragionamento molto interessante davvero. Il film mi ha angosciato, e ora credo di capire perché. Io ho capito a qualche livello che lo stato di Athur era dovuto prorio all'incomunicabiltá e all'incomprensione del disagio. Non ho mai riso durante la visione, prorio perché ero in grado di comprendere l'imbarazzo e il disagio che voleva trasmettere. È un buon film, ma ti mette a disagio, come breaking bad che ha la capacità di intrattenerti con pugni nello stomaco.
Credo che mi abbia segnato profondamente, forse perche anche io vivo un disagio simile, e non posso comunicarlo. A differenza di Arthur (così dormiamo tutti tranquilli) io ho un obbiettivo edificante, costruttivo, e finché dura non sarò Joker.
In fondo immagina come sarebbe potuta cambiare la storia se si fosse realmente dedicato a qualcosa che lo facesse atare bene, tipo rimorchiare la ragazza.
Appena finito di vedere l'ultimo daily cogito, è stato uno dei miei preferiti!
Non trovi però che scelta di attribuire principalmente alle conseguenze della malattia (sua e della madre) le sue azioni ne abbia depotenziato la forza? Faccio esempio: quanto sarebbe stata più forte uccisione madre se non fosse stata conseguenza "tradimento" ma necessità di staccarsi da quel rapporto che ne limitava esistenza? O quanto sarebbe stato più forte rapporto con la ragazza se fosse davvero esistito, e conseguenza reale di quel momento violento che gli ha ridato coraggio di vivere?
Ottima riflessione grazie dello spunto
Un'analisi illuminata!
Per me è la volontà di capire gli Arthur Flag di questo mondo, il punto focale. Gli abitanti di Gotham (noi) quando vedono un Arthur flag non si fermano mai a cercare di capire che cosa vive e quindi non empatizzano con lui. Probabilmente è vero quello che dicevi nel video ovvero che questo atteggiamento è frutto di un meccanismo difensivo da noi messo in atto. Il problema è che se uno non pensa mai a come si può sentire un'altra persona anche con quella che può essere una risata innocente, si rischia di far male all'altro senza neanche un vero e proprio senso. L'altro così non capirà nemmeno perché viene trattato in quel modo e percependo solo la derisione di chi gli sta attorno sarà sempre più solo e si sentirà sempre più incompreso e impossibilitato ad avere relazioni "normali" con gli altri. Poi ciò non giustifica omicidi massa e follia, joker ha disturbi psichiatrici ma per coloro che sono "normali", è importante riflettere su che tipo di attenzione diamo a ciò che vive e pensa chi ci sta intorno.
Infatti è una cosa che mi sono sempre chiesta: perché le persone ridono o apprezzano cartoni come i Griffin, South Park, Rick e Morty ecc...
Sono aberranti. Io non li trovo divertenti e non credo neanche che bisogna ridere su tutto...anche solo per “sdrammatizzare”.
A me Jocker ha fatto piangere...
Forse perché pochi conoscono da vicino la malattia mentale...l’orrore e la devastazione che porta a chi ne soffre e a chi sta loro vicino.
Allora li non lo trovi più divertente.
Se qualcuno di noi incontrasse Jocker per strada si cacherebbe sotto dalla paura...e non sarebbe affatto divertente.
Si ma qui non si parla di ridere... qui si parla di fare ironia “nera” , ridere di situazioni tragiche, prendendo in giro che ha un problema.
Non di alleggerire una situazione.
Sono toscano e abbastanza ironico, la "battuta pronta" ce l'ho spesso, e devo dire che nella mia vita ho incontrato sempre persone con senso dell'umorismo simile, piu o meno. Solo una compagna di universitá era totalmente incapace di capire l'ironia e, vuoi per una sua mancanza o vuoi per gli ambienti che frequentava prendeva sempre tutto sul serio... ecco, in un mondo di gente così io diventerei the joker!
Bravo Rick!
bellissimo video, ci sono molti spunti su cui riflettere
Aggiungo un piccolo appunto al lapsus "hippies"; se non sbaglio, il tizio che viene ucciso da Arthur nel suo appartamento (prima della scena del nano e del chiavistello, per intenderci) non viene freddato a colpi di pistola, ma pugnalato con una forbice. :)
Analisi semplicemente perfetta!
Grazie!
D'accordissimo su tutto. Non credi che se avessero curato un po' di più i dialoghi (specie quella di Arthur in trasmissione) il film sarebbe stato nettamente migliore?
Più che "cinismo" userei il termine "negligenza". Joker è cinico, Gotham è Negligente.
Mi sa che lo compro sto libro, ottima analisi!
Questo video è geniale!
Questa volta mi hai fatto paura.
Cmq complimenti analisi sempre ottimali.
Ma se fossi io Joker?
Bel commento, grazie molto interessante.
Ciao Rick, hai per caso visto il film di Boots Riley "Sorry to Bother you? "
Rick! Cosa ne pensi di una similitudine/differenza fra "Taxi Driver" (proprio con De Niro) e "Joker"? Soprattutto la morte di De Niro in Joker e il percorso psicopatico dei due protagonisti a farmi suggerire questo confronto!
Taxi driver è sicuramente un punto di partenza ma secondo me i film divergono e non di poco
Belle riflessioni.
In sostanza la risata è un espediente per allontanarsi dai problemi degli altri e sentirsi sani
Sono d'accordo ma il vero black humor funge come critica sociale, quello che hai nominato tu è il dark humor
Bella questa, me la approfondisco
Joker per come l'abbiamo conosciuto è un pazzo, molto intelligente e pensa che la società vada nella direzione sbagliata...a suo modo, è uno vede la società molto più chiaramente rispetto all'uomo medio, quasi "illuminato" direi...si nutre del caos...questo film è una grande occasione mancata...
Questo film è un treno in corsa che ti travolge.
Io cmq non ho mai riso del diverso... personalmente guardo con sospetto i cosi' detti 'normali'
A me il film sembra una via di mezzo tra taxi driver e fight Club (film) con una spruzzata di Pirandello
E re per una notte
@Armonica 0 ma va a cagher
Sei un grande ....e te lo dico da bipolare ahahahahahah...i miei primi video di youtube erano musicali...ora guardo anche Galiberti e soci ...ciao continua cosi'
Grande opera e bella visione del film! Maaa e se fosse lui (Artur Flek e credo che a lui non piaccia il cognome come dice nel film perché assomiglia a Freek, mostro , come citato nel cavaliere oscuro) a doversi prendere meno sul serio..?!
Grazie tanto per questa riflessione sul film. Bellissima lettura, tutt' altro che superficiale, per me la migliore
Io ho trovato la pellicola una feroce critica all'atteggiamento moderno di attribuire consenso a movimenti o leader senza fare il minimo sforzo per comprenderli davvero. Il Joker nel film non ha uno scopo vero, anche quando uccide la prima volta lo fa unicamente per la propria sopravvivenza, per difendersi. E' un istinto quasi bestiale, primordiale. E nemmeno successivamente ha uno scopo, eppure viene emulato nel suo spargere caos e violenza, ma viene emulato non in modo completamente fedele al personaggio, infatti sul finale si nota come i suoi "sostenitori" siano in realtà già un'organizzazione del tutto a sua insaputa, nata praticamente in modo indipendente da lui. E sarebbero nati comunque senza di lui.
Il vero messaggio del film è puntare il dito sul concetto di emulazione senza criterio nè riflessione e in questo Joker non è una vittima, nè un artefice, nè un leader. Joker non è nulla perchè non ha voluto costruire nulla.
Vedo davvero moltissime analogie con l'atteggiamento medio delle persone su un tema, per questo il film è una grandissima parodia, possiede una profonda ironia. Chi si identifica con il Joker in realtà fa parte degli emulatori e nessuno si identifica con essi. Lo spettatore in questo trasferisce l'ideale, l'organizzazione sulla conseguenza e non sulla causa.
Ciao, grazie per la tua analisi. Ti avevo già ascoltato al daily cogito, ma ancora non avevo forse metabolizzato bene il film per cogliere in pieno il significato che tu ci stai proponendo. Voglio dire che è talmente...come dire..."multilevel" questo film che davvero ti richiede un po' di tempo per svilupparne i molteplici sensi ad esso sottesi. Infatti anche io da quando l'ho visto la prima volta (già 2 settimane fa, poi sono tornata una seconda volta, ma sto meditando la terza) continuo a pensarci e ripensarci ogni giorno. Ho amato questo film ogni minuto dal primo all'ultimo ed è diventato fin da subito uno dei miei preferiti, anzi addirittura man mano che lo "digerisco" sta diventando il mio film preferito su tutti. Mi chiedo perché non se ne facciano di più di film così, il grande successo al botteghino conferma che ce n'è bisogno. Ad ogni modo, se la prima volta che ho ascoltato la tua chiave di lettura avevo apprezzato, ma non forse colto fino in fondo il tuo messaggio, adesso, a distanza di qualche giorno, con qualche riflessione in più, sento di capire maggiormente la tua analisi che mi interessa e tocca molto, soprattutto per quanto riguarda l'interpretazione molto sottile che dai di quella così grottesca e devastante risata (espediente narrativo pazzesco e dirompente), che è come dici tu il rimandarci indietro la nostra risata, di inquietudine e disagio, quando, tentiamo in modo goffo e superficiale di difenderci e distanziarci da ciò che è così difficile da affrontare, persi senza ormai più riferimenti in un mondo di certo non facile, ma caotico e spietato, in cui le grandi narrazioni, come tu le chiami (ovvero valori e principi quali senso civico-famiglia-istituzioni sociali e poolitiche-relazioni umane-) sono cadute, sgretolandosi, ad una ad una. Grazie per averci offero un punto di vista tanto scomodo.