Ictus: Sintomi, Diagnosi e Trattamento

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  • Опубликовано: 27 дек 2024
  • Ictus: quali sono i sintomi che dovrebbero metterci in allarme? Il video spiega come riconoscere un ictus e come è possibile intervenire a livello terapeutico e preventivo.
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    In questa puntata continuiamo a parlare di ictus, vedendo insieme quali sono i sintomi che dovrebbero metterci in allarme e come possiamo intervenire anche a livello preventivo.
    Brevemente, Vi ricordo che l’ictus è causato da un’improvvisa mancanza di sangue in un'area più o meno estesa del cervello; a causare questo deficit di sangue può essere la rottura di un vaso sanguigno cerebrale oppure la presenza di un tappo - quindi di un embolo o di un trombo - che lo occlude. Nel primo caso, quello della rottura, si parla di ictus emorragico; nel secondo caso, dov'è coinvolta l'ostruzione da parte di un trombo o di un embolo, si parla invece di ictus ischemico. Qualunque sia la causa, se vengono private del necessario apporto di ossigeno e nutrienti, le cellule del cervello (chiamate neuroni) muoiono e le parti del corpo che sono sotto il loro controllo smettono di funzionare. Per questo motivo, riconoscere i segni premonitori tipici dell’ictus è fondamentale. Esistono, infatti, dei trattamenti specifici che permettono di limitare conseguenze gravi e permanenti, se non fatali; tuttavia, affinché questi farmaci siano efficaci, devono necessariamente essere somministrati a breve distanza dall’esordio dei sintomi
    I sintomi dell’ictus variano in base alla localizzazione e all’estensione dell’area di cervello danneggiata. Una loro caratteristica, che li differenza dai sintomi di altri disturbi neurologici, è quella di insorgere bruscamente e senza preavviso. La manifestazione più frequente è la comparsa di un’improvvisa difficoltà a muovere un braccio, una gamba o un lato del viso. Di solito, il disturbo interessa un solo lato del corpo, dalla parte opposta rispetto alla lesione cerebrale. Spesso, a questo segno si associa una difficoltà a trovare le parole o a capire ciò che stanno dicendo gli altri. In altri termini, vengono compromesse le funzioni del linguaggio e la possibilità di comunicare. Durante l’ictus, inoltre, potrebbero verificarsi disturbi improvvisi alla vista a uno o a entrambi gli occhi, mal di testa lancinante, confusione, perdita di sensibilità, senso di vertigine, problemi di deambulazione o di coordinazione. Gli effetti dell’ictus possono limitarsi ai sintomi iniziali oppure intensificarsi e divenire più gravi nel corso di poche ore o giorni. Ad esempio, se una persona avverte prima un intorpidimento ad una mano, potrebbe poi avvertire l’estensione del torpore al braccio e alla spalla. Nei casi più gravi, la persona colpita può addirittura perdere la coscienza. Ciò si verifica più spesso negli ictus emorragici, dove il sangue può raccogliersi nel cervello ed esercitare una pressione sui vasi limitrofi, interessando un’area più ampia. Se si riconosce uno o più dei sintomi elencati, occorre recarsi al Pronto Soccorso il più velocemente possibile.
    Innanzitutto, per impostare una cura adeguata è fondamentale stabilire se si tratta di un ictus ischemico o emorragico. Durante la fase acuta, quindi, si ricorre ad indagini specifiche, come la TAC e la risonanza magnetica (RM). La TAC cerebrale, in particolare, viene eseguita con urgenza, dopo l’arrivo in pronto soccorso. Oltre a consentire di distinguere tra ictus ischemico e ictus emorragico, questo esame permette di riscontrare eventuali segni di sofferenza ischemica. La TAC, in genere, viene poi ripetuta a distanza di 48 ore. Per la corretta valutazione, è molto importante eseguire anche un ecocardiogramma, per evidenziare la presenza di un’embolia cardiaca.
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