Non credo che ci sarà un altro filosofo simile al prof Severino per grandezza e ampiezza di spessore intellettuale nonché come personalità affascinante e illuminante sulle " Cose" del mondo ! Ricorderò sempre queste lezioni indimenticabili , posso dire solo grazie di ❤
Le lezioni del professor Severino sono qualcosa di meraviglioso. Ricordo ancora nel 1991 ossia oltre 30 anni fa, quando iniziai a leggere libri e articoli di Severino.... ho capito il lato inaudito da cui il professore sapeva riflettere sulle cose.
Perché oggi non è previsto alcun esame di filosofia né di storia di filosofia per conseguire la laurea magistrale ed il dottorato in scienze politiche?
Mi sembra molto interessante il punto in cui Severino descrive il passaggio tra la preghiera a Dio da parte dell'uomo per essere salvato e il mettersi invece nelle sue mani dicendogli " sia fatta la tua volontà". Al di là delle possibili interpretazioni e degli sviluppi che un tale messaggio può suscitare, è possibile cogliere un indizio sulla nostra psicologia. L'uomo si rende conto che questa potenza divina che è uno strumento nelle mani di chi vuole essere salvato in effetti non può salvarlo. Ma cosa vuol dire ciò? Che cosa cambia quando invece ritiene diversamente che affidandosi alla volontà divina la salvezza è possibile? L'uomo sta giocando con la propria mente? Sostituisce un artifizio con un altro per autoconvincersi che un metodo è più efficace dell'altro. Da cosa nasce dunque la certezza che cambiando la prospettiva nei confronti di Dio possa esserci vera salvezza ? Beh credo che dietro questa enunciazione di Severino ci debba essere una spiegazione convincente, sennò risulta una escamotage inefficace. La spiegazione dunque, in termini psicologici dovrebbe essere la seguente. L'uomo che da sempre ha avuto a che fare con il dolore e la morte contro cui ha cercato di elaborare un rimedio efficace, anche temporaneo, ha capito dopo tentativi ed errori che l'unico rimedio per sentirsi sempre salvo, come è l'episteme (dalla definizione riportata da Severino di Aristotele), sia accettare l'incertezza del futuro. Se il futuro è incerto ed io non sono onnisciente posso solo sperare quando desidero ciò che ritengo il bene per me. Se ottengo ciò che spero festeggio sennò aggiusterò poi. Non penso prima,( come fa Prometeo, " colui che pensa prima", il Titano padre degli uomini)a come garantirmi il successo in un campo incerto in cui la funzione titanica o animale non ha alcun potere quanto quello che esercita nel campo delle cause e degli effetti. L'uomo dunque si accorse di avere una mente con due funzioni: una valutativa, quella cioè che desidera e che rappresenta la parte della mente umano-divina; l'altra constatativa, cioè quella che mette in moto i mezzi per raggiungere gli scopi che si identifica con la parte della mente animale -titanica. Infine possiamo concludere, tornando alla questione che ci ha sottoposto Il maestro Emanuele Severino che il "sia fatta la tua volontà" si ascriva in questa deduzione logica che l'uomo arcaico greco (i miti sono delle rappresentazioni grafiche di tale consapevolezza), l'uomo arcaico egizio ( vedi la interessante e complessa psicologia egizia che si è dimostrata moderna parlando di energia, dei campi di informazioni che viaggiano veloci sui fotoni e sugli elettroni e che altro non sono che le intuizioni e che conducono alla formazione dei corpi spirituali conducenti a loro volta alla vera saggezza e cioè alla leggerezza del cuore nel desiderare ciò che è il bene per noi) avevano raggiunto. L'uomo arcaico difronte alla paura del dolore e della morte ha trovato la verità dentro se stesso scrutando la propria mente e scoprendo che questo organo pensante, la res cogitans, oltre alla funzione di proteggere il corpo potesse svolgere quella di conoscere se stesso, cioè fosse capace di pensare anche il pensiero ( un occhio che vede la realtà esterna non può vedere se stesso, la mente invece può fare entrambe le cose e ciò è possibile perché ne ha la facoltà, gli animali invece non possono farlo perché sono guidati da un cervello che si basa solo su cause ed effetti. Noi umani abbiamo oltre a questa mente a due funzioni anche la facoltà della memoria lunga) Sia fatta la tua volontà: non sono onnisciente quindi sono felice di niente, perché se ponessi delle condizioni per esserlo mi porterei il mondo addosso alla maniera del fratello di Prometeo, Atlante, lo zio degli uomini.
Non credo che ci sarà un altro filosofo simile al prof Severino per grandezza e ampiezza di spessore intellettuale nonché come personalità affascinante e illuminante sulle " Cose" del mondo ! Ricorderò sempre queste lezioni indimenticabili , posso dire solo grazie di ❤
Le lezioni del professor Severino sono qualcosa di meraviglioso. Ricordo ancora nel 1991 ossia oltre 30 anni fa, quando iniziai a leggere libri e articoli di Severino.... ho capito il lato inaudito da cui il professore sapeva riflettere sulle cose.
Grandioso, grazie ☺️
Severino un Grande. Auspico che le Facoltà di Scienze Politiche nel nostro Paese sappiano integrare gli esami con il Sapere Filosofico!!!
Perché oggi non è previsto alcun esame di filosofia né di storia di filosofia per conseguire la laurea magistrale ed il dottorato in scienze politiche?
Grazie mille! Le lezioni dell'anno accademico 2017/2018 non sono state ancora proposte dalla casa editrice Mimesis.
Mi sembra molto interessante il punto in cui Severino descrive il passaggio tra la preghiera a Dio da parte dell'uomo per essere salvato e il mettersi invece nelle sue mani dicendogli " sia fatta la tua volontà". Al di là delle possibili interpretazioni e degli sviluppi che un tale messaggio può suscitare, è possibile cogliere un indizio sulla nostra psicologia. L'uomo si rende conto che questa potenza divina che è uno strumento nelle mani di chi vuole essere salvato in effetti non può salvarlo. Ma cosa vuol dire ciò? Che cosa cambia quando invece ritiene diversamente che affidandosi alla volontà divina la salvezza è possibile? L'uomo sta giocando con la propria mente? Sostituisce un artifizio con un altro per autoconvincersi che un metodo è più efficace dell'altro. Da cosa nasce dunque la certezza che cambiando la prospettiva nei confronti di Dio possa esserci vera salvezza ? Beh credo che dietro questa enunciazione di Severino ci debba essere una spiegazione convincente, sennò risulta una escamotage inefficace. La spiegazione dunque, in termini psicologici dovrebbe essere la seguente. L'uomo che da sempre ha avuto a che fare con il dolore e la morte contro cui ha cercato di elaborare un rimedio efficace, anche temporaneo, ha capito dopo tentativi ed errori che l'unico rimedio per sentirsi sempre salvo, come è l'episteme (dalla definizione riportata da Severino di Aristotele), sia accettare l'incertezza del futuro. Se il futuro è incerto ed io non sono onnisciente posso solo sperare quando desidero ciò che ritengo il bene per me. Se ottengo ciò che spero festeggio sennò aggiusterò poi. Non penso prima,( come fa Prometeo, " colui che pensa prima", il Titano padre degli uomini)a come garantirmi il successo in un campo incerto in cui la funzione titanica o animale non ha alcun potere quanto quello che esercita nel campo delle cause e degli effetti. L'uomo dunque si accorse di avere una mente con due funzioni: una valutativa, quella cioè che desidera e che rappresenta la parte della mente umano-divina; l'altra constatativa, cioè quella che mette in moto i mezzi per raggiungere gli scopi che si identifica con la parte della mente animale -titanica. Infine possiamo concludere, tornando alla questione che ci ha sottoposto Il maestro Emanuele Severino che il "sia fatta la tua volontà" si ascriva in questa deduzione logica che l'uomo arcaico greco (i miti sono delle rappresentazioni grafiche di tale consapevolezza), l'uomo arcaico egizio ( vedi la interessante e complessa psicologia egizia che si è dimostrata moderna parlando di energia, dei campi di informazioni che viaggiano veloci sui fotoni e sugli elettroni e che altro non sono che le intuizioni e che conducono alla formazione dei corpi spirituali conducenti a loro volta alla vera saggezza e cioè alla leggerezza del cuore nel desiderare ciò che è il bene per noi) avevano raggiunto. L'uomo arcaico difronte alla paura del dolore e della morte ha trovato la verità dentro se stesso scrutando la propria mente e scoprendo che questo organo pensante, la res cogitans, oltre alla funzione di proteggere il corpo potesse svolgere quella di conoscere se stesso, cioè fosse capace di pensare anche il pensiero ( un occhio che vede la realtà esterna non può vedere se stesso, la mente invece può fare entrambe le cose e ciò è possibile perché ne ha la facoltà, gli animali invece non possono farlo perché sono guidati da un cervello che si basa solo su cause ed effetti. Noi umani abbiamo oltre a questa mente a due funzioni anche la facoltà della memoria lunga) Sia fatta la tua volontà: non sono onnisciente quindi sono felice di niente, perché se ponessi delle condizioni per esserlo mi porterei il mondo addosso alla maniera del fratello di Prometeo, Atlante, lo zio degli uomini.
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