@lisoladicassandra Volentieri: consiglierei la traduzione di Kenneth Roy Norman per la Pali Text Society (in inglese) e la traduzione di Francesco Sferra ne La Rivelazione del Buddha per I Meridiani Mondadori (in italiano).
@ Grazie per i suggerimenti, che saranno preziosi, per chiunque leggerà il Tuo commento, per delle letture PERSONALI... So bene che esistono varie traduzioni di questo testo, e quella che ho scelto non è esattamente una versione "letterale" (non so esprimermi sulla sua effettiva corrispondenza, ma l'ho trovata quantomeno "musicale", piacevole). Il punto, cmq, è un altro, e non mi stancherò mai di ripeterlo: anche le traduzioni dei testi sono protette dal diritto d'autore, e in quanto agli autori da Te indicati, uno è deceduto pochissimi anni fa, e l'altro è addirittura vivente. Di questa traduzione, che è diffusa apparentemente liberamente, non sono riuscita a rintracciare l'autore: in compenso ho indicato la fonte, ovvero il sito da cui l'ho tratta (di cui ho tentato di contattare i curatori senza successo). Se qualcuno riuscisse a riconoscere il traduttore di questa versione gliene sarei grata... Buona giornata! P.S.: Certo, potrei mettermi a tradurre a mia volta il lavoro di Norman, ma non me la sento, di proporre la traduzione della traduzione di un testo in forma poetica di cui non conosco la lingua originale...
@lisoladicassandra Capisco il problema del copyright e apprezzo molto il voler divulgare un testo così profondo, però è un peccato che se ne pubblichi una versione comunque distorta. Per esempio, il verso 423, tradotto da Sferra: “Chi conosce le proprie vite passate e deve i paradisi e i luoghi di tormento, chi ha raggiunto l’estinzione delle nascite, chi, saggio, ha perfezionato la più alta conoscenza e ha raggiunto tutte le mete spirituali, quello io chiamo brāhmaṇa”. In questa traduzione, invece: “Ricorda le sue precedenti dimore, conosce il cielo e l'inferno. La sua saggezza è perfetta. É giunto alla fine del viaggio. Ha fatto tutto ciò che doveva fare. É divenuto uno con la totalità dell'esistenza”. Oppure, verso 96, versione Sferra: “Calma è la sua mente, calme sono la sua parola e l’azione, liberato grazie a una corretta conoscenza, egli è pacificato”. Diviene “La sua mente è silenziosa, le sue parole e le sue azioni irradiano pace. La verità lo ha liberato”. Ripeto, sono molto felice di questa tua passione per il Dhammapada, il mio era un semplice disappunto nel vedere diffondersi queste versioni che in più punti travisano il senso del testo.
@@laapasakuna Ti ringrazio per gli appunti (anche se, personalmente, non ravviso tutta questa differenza nella "sostanza", tra le due traduzioni in esame, ma è solamente la mia opinione). Purtroppo, la mia non conoscenza del pali non mi consente di giudicare quale sia la traduzione migliore: suppongo che non sia un tuo problema, e accetto volentieri critiche puntuali e costruttive sui testi che diffondo :)
Brava Cassandra. Letto con cura. Grazie
Stupendo!
Magnifico ascolto, grazie ☀️
Spettacolare. Grazie
Grazie❤
Molto più che un'audio libro... una fontana d'acqua pura da cui abbeverarsi tutte le mattine
💪
Peccato, è tradotto maluccio.
Mannaggia, peccato! Se hai dei suggerimenti sono tutta orecchi
@lisoladicassandra Volentieri: consiglierei la traduzione di Kenneth Roy Norman per la Pali Text Society (in inglese) e la traduzione di Francesco Sferra ne La Rivelazione del Buddha per I Meridiani Mondadori (in italiano).
@ Grazie per i suggerimenti, che saranno preziosi, per chiunque leggerà il Tuo commento, per delle letture PERSONALI... So bene che esistono varie traduzioni di questo testo, e quella che ho scelto non è esattamente una versione "letterale" (non so esprimermi sulla sua effettiva corrispondenza, ma l'ho trovata quantomeno "musicale", piacevole). Il punto, cmq, è un altro, e non mi stancherò mai di ripeterlo: anche le traduzioni dei testi sono protette dal diritto d'autore, e in quanto agli autori da Te indicati, uno è deceduto pochissimi anni fa, e l'altro è addirittura vivente. Di questa traduzione, che è diffusa apparentemente liberamente, non sono riuscita a rintracciare l'autore: in compenso ho indicato la fonte, ovvero il sito da cui l'ho tratta (di cui ho tentato di contattare i curatori senza successo). Se qualcuno riuscisse a riconoscere il traduttore di questa versione gliene sarei grata... Buona giornata! P.S.: Certo, potrei mettermi a tradurre a mia volta il lavoro di Norman, ma non me la sento, di proporre la traduzione della traduzione di un testo in forma poetica di cui non conosco la lingua originale...
@lisoladicassandra Capisco il problema del copyright e apprezzo molto il voler divulgare un testo così profondo, però è un peccato che se ne pubblichi una versione comunque distorta. Per esempio, il verso 423, tradotto da Sferra: “Chi conosce le proprie vite passate e deve i paradisi e i luoghi di tormento, chi ha raggiunto l’estinzione delle nascite, chi, saggio, ha perfezionato la più alta conoscenza e ha raggiunto tutte le mete spirituali, quello io chiamo brāhmaṇa”. In questa traduzione, invece: “Ricorda le sue precedenti dimore, conosce il cielo e l'inferno. La sua saggezza è perfetta. É giunto alla fine del viaggio. Ha fatto tutto ciò che doveva fare. É divenuto uno con la totalità dell'esistenza”. Oppure, verso 96, versione Sferra: “Calma è la sua mente, calme sono la sua parola e l’azione, liberato grazie a una corretta conoscenza, egli è pacificato”. Diviene “La sua mente è silenziosa, le sue parole e le sue azioni irradiano pace. La verità lo ha liberato”. Ripeto, sono molto felice di questa tua passione per il Dhammapada, il mio era un semplice disappunto nel vedere diffondersi queste versioni che in più punti travisano il senso del testo.
@@laapasakuna Ti ringrazio per gli appunti (anche se, personalmente, non ravviso tutta questa differenza nella "sostanza", tra le due traduzioni in esame, ma è solamente la mia opinione). Purtroppo, la mia non conoscenza del pali non mi consente di giudicare quale sia la traduzione migliore: suppongo che non sia un tuo problema, e accetto volentieri critiche puntuali e costruttive sui testi che diffondo :)
Non tutte le voci sono adatte per leggere.
Grazie per il gentile commento. Nemmeno tutte le orecchie, sono adatte per ascoltare e comprendere.