Film visto ieri. Incredibile come la differenza di lenti usate si noti e soprattutto come vadano ad enfatizzare ancora di più ciò che accade, direi accademico, da manuale. Film consigliato anche a livello tecnico per chi inizia a studiare fotografia nel cinema. Come sempre sei molto bravo nel raccontare tutte queste sfumature ✌️
Grazie mille per questo commento. Esatto credo che ormai l’elevata distorsione, ad esempio, di alcune lenti, sia una caratteristica che Lanthimos ricerca sempre di più. Distorsione che colpisce le scenografie attorno a Bella in maniera esagerata, quasi come se fossero qualcosa di mai visto prima. Un po’ ha ricordato anche “Metropolis” per dire…
@@simone.marcolin Mi sembra che stai sopravvalutando di molto Lanthimos. Come fanno un po' tutti ultimamente. E non parlo della Direzione della fotografia, ma proprio come autore.
Caro Simone, ho visto per la prima volta un tuo contributo e sono rimasto impressionato per come si presenti approfondito e dettagliato nei contenuti, senza che, allo stesso tempo, venga sacrificato il taglio divulgativo e ci si rinchiuda in un gergo da iniziati. Informazioni come queste sono fondamentali per capire lo "specifico" del linguaggio filmico, e risultano illuminanti in particolare per un'opera come "Poor Things". Molti complimenti!
Domanda: sapete se esiste un filtro per ottenere l'effetto sfocato spirale simil TLS Petzval? Complimenti per questi video, sono una grande fonte di conoscenza.
Ti ringrazio Angelo. Per risponderti: che io sappia non lo so però ci sono delle alternative economiche di lenti che si rifanno all’estetica Petzval (Lomography) ma con attacco E o EF. Quindi dopo si possono adattare eventualmente con un PL se occorre.
Io ci ho visto molto Lars Von Trier in questo film. La suddivisione in capitoli e nelle scene estreme di sesso . Un misto tra Antichrist e Nymphomaniac.
Bravo! Mi sono iscritto al tuo canale è molto interessante 😉👍🏻ma l hanno girato interamente in pellicola?ma perché 😵 io non riesco a capire questa cosa, l edithing va fatto in digitale, i proiettori al cinema sono in digitale, i siti dove andra i futuro tipo netflix sono digitali... Perché usare la pellicola per poi subito dopo col telecinema farlo diventare un file digitale? davvero non capisco. Posso capire solo Nolan con l imax... Ma così no bu. Illuminami se puoi 😉
Grazie! Si lo hanno girato interamente in pellicola. Al contrario di quanto si dica solitamente, è molto utilizzata e non solo dai 3 soliti nomi. Le motivazioni sono svariate: colorazione, processo di lavoro, feeling, texture, resa dell'immagine, grana e così via. Per assurdo sul digitale molti Dop vanno a togliere nitidezza e dettaglio ma ti alleggerisce il carico di lavoro ovviamente. Molto spesso la scelta è legata al tipo di narrazione che si porta in scena. Entra in gioco anche il gusto personale alle volte.😊
@@simone.marcolin grazie mille... Ma ultimamente sta tornando di "moda" la pellicola, perché c'è stato un periodo dopo il 2004 che se non sbaglio stava fallendo pure la kodak
La ripresa in pellicola offre la qualità della resa dei colori e del contrasto specifici della pellicola. Non è un caso che anche Tarantino continui a fare così. Digitalizzare immagini prese in pellicola non è come fare le stesse riprese in digitale. Il regista ne parla su una intervista pubblicata su Internazionale 1548 dove rileva la difficoltà girando in digitale, a ottenere colori decenti soprattutto dell'incarnsto (la pellicola usa tre strati di colore primari o complementari - dipende se è positiva o negativa - per ottenere tutti i colori; il sensore digitale no, interpola in orizzontale utilizzando una matrice su unico "strato").
a me più che la visione da oblò mi è sembrata molto un visione al microscopio. Data la natura scientifica e analitica della mente di Bella (e di Godwin nel primo atto) questo è stato ciò che mi è venuto in mente per primo quando ho visto il film. Per le ambientazioni, e anche un po' per i personaggi, mi ha ricordato molto una versione per adulti di "una serie di sfortunati eventi"
Parlano di colonne sonore da oscar ma gli strumenti sono scordati e sembrano tutte sveglie. Parlano di emancipazionw femminile ma nel cervello di bella c'è probabilmente il cervello del suo figlio maschio (perché non sappiamo il sesso del neonato). Parlano di ironia e comicità ma ci sono battute che nascono solo dal fatto che bella, una bambina/o di circa sei anni ch3 nemmeno sa camminare o parlare che è intrappolata nel corpo di una 30 enne (quindi con un complesso ormonale ben diverso da quello di una bambina) viene rapita da un casamonica e abusata e lei nella sua ingenuita fraintende cose e ècco qui l ironia da oscar, macabra e rivoltante. Parlano di trama da oscar e finisce con bella che mette il cervello di una capra nel cranio dell ex... Se non ho ragione vorrei avere un confronto e una risposta che mi faccia cambiare idea.
Il film è bellissimo e consiglio di andarlo a vedre in lingua originale, in quanto Emma Stone è veramente brava a recitare e con il doppiaggio si perde non poco.
Bella analisi. Lanthimos tuttavia è sopravvalutato, a mio parere. Il suo uso dei grandangoli è insopportabile. Poor Things è un lavoro iper-manierista, senza grandi idee purtroppo. Sublime Emma Stone. La cinematografia non mi sembra così interessante, se non appunto per il suo intrinseco manierismo
ma al contrario sinceramente, non definirei manierista lanthimos essendo che tutto ciò che fa ha un senso logico per farti capire meglio cosa stai vedendo. anzi io definirei molti registi di adesso con poca voglia di fare, perché si limitano ad una regia invisibile molte volte, mentre lanthimos invece, essendo che gli piace sperimentare, trova sempre nuovi modi per farci vedere il mondo di cui vuole parlare. questo è essere regista, lasciare il proprio segno in un film nella maniera in cui lo racconti. non facendo due o tre belle inquadrature o movimenti di camera e per il resto non far neanche percepire la tua presenza. per me al contrario tuo, lanthimos non ha la giusta fama che dovrebbe avere a parer mio
@@nicholasbenbadr738 Non credo si possa definire Lanthimos uno che 'sperimenta'; anzi tutt'altro. Nella peggiore delle ipotesi si tratta di un 'poseur', nella migliore di ciò che oggi ci si diverte a declamare come 'nuovi autori'. A mio modo di vedere la critica cinefila o comunque gli aficionados oggi suddividono i filmmaker in 2 categorie dogmatiche: quelli che Lei chiama ' registi invisibili' e gli 'autori' appunto, o 'nuovi autori'. L'equivoco è esattamente qui: i 'nuovi autori' - per una sorta di incomprensibile imprimatur (legittimato dalla disonestà intellettuale del contesto festivaliero) - hanno 'carta bianca' e vengono etichettati come 'innovatori', 'sperimentatori' ecc., gli altri spesso sono denigrati o passano inosservati. Il 'bourrage de crânes' risiede in questa ricezione totalmente distorta del cinema cosiddetto 'autoriale', per cui si idolatrano nomi come Lanthimos, Refn, Korine, Wes Anderson ecc. (s'intenda: ho volutamente fatto un pot-de-pourri') perché spesso non si conosce altro né si fa ricerca, affidandosi alla claque o alla presunta competenza degli 'addetti-ai-lavori', 'critici web', contesti festivalieri, ecc. Lanthimos - come altri del resto - è stato santificato grazie alla sua 'maniera' - perché di questo si tratta -; vale a dire a quella serie di stilemi abborracciati che ha sciorinato nei suoi film. Potrei farne un elenco ma soprassiedo. Che tali stratagemmi possano far breccia, nell'abbuffata generica e nella latente brama di novità a buon mercato (complice l'omologazione verso il basso della prassi cinematografica contemporanea; leggi la tabula flat di Netflix ecc.) degli spettatori, è un conto, ben altra faccenda è la perizia stilistica. Quella che si definisce sopra - anche con una certa boriosa superiorità - 'regia invisibile' - a parte essere talmente generica, cringe e scipita da non significare nulla, ma per intenderci varrebbe come la regia 'artigianale' del buon mestierante - è al contrario molto sovente una buona regia, un atteggiamento di rispetto nei confronti del profilmico (che Lanthimos invece disprezza e lo si coglie quasi ad ogni frame), un'attitudine consapevole di mezzi, una semiotica corretta della ricezione e così via. C'è molto più 'cinema' in un paio di minuti di qualche minore o indie (cito ad esempio un autore di genere come Bryan Bertino) che in 3 ore di Lanthimos o soci. Il concetto antico di 'épater les bourgeois' è ancora quello che funziona nella visione di un lavoro di Lanthimos; lo scarto (fasullo) dall'archetipo, la presunta iconoclastìa del materiale, l'occhiuta e colpevole spavalderia con la quale si getta fumo negli occhi del cinefilo che si vuole dare il tono di un 'connaisseur'. Francamente tutto aglio di bassa cucina. Non solo Lanthimos è un pessimo regista ma lo è anche nel rifiuto di quelle convenzioni (che per essere davvero 'rastremate' o 'rifiutate' avrebbero bisogno di una ben più profonda consapevolezza del medium) che al contrario generano uno STILE (quando sono per esempio sottilmente denunciate metalinguisticamente e magari corrose o contestate dall'interno). Il suo cinema è tutto una 'trovata', tutto una deriva sgrammaticata; non vi è un campo che sia umile nell'approccio - per rivelare in tralice -, non vi è un movimento-di-macchina che salvaguardi il ritmo (ogni cosa è volutamente portata d'un tratto all'estremo), non vi si rinviene una benché minima traccia di indagine inerente allo 'sguardo' registico... tutto è confezionato in un pastrocchio che 'spettacolarizza' secondo questa novella maniera autoriale (di cui sopra). Il trionfo di un 'commerciale alto-popolare' che salva l'autorialità' e i festival - altrimenti totalmente inutili - dalla bancarotta e che appiattisce il pubblico su posizioni più reazionarie del mainstream stesso. E aggiungo che non ci si diverte nemmeno a guardare un film di Lanthimos... almeno in questo i vari Korine, Refn, Noé o Panos Cosmatos (sempre per citare nel 'mucchio' - mi si perdoni -) hanno qualche abilità in più.
Io ho cercato di fare un parallelismo tra la vita di Bella e l'intelligenza artificiale in uno short comics realizzata con AI comic factory...se vi stuzzica potrete trovarlo su Visionelaterale.
Bram stoker e Fassbinder? Ma perché? Spiega, contestualizza! I riferimenti cinematografici e letterari sono altri, ma credo che tu non sia molto preparato da conoscerli.
É un’analisi sull’apparato estetico del film e non una recensione. Non hai pensato che magari non c’erano maggiori informazioni a riguardo? Impossibile arrivarci a quanto pare. Come é impossibile comprendere la natura e il focus del format e le sue basi di partenza…
Io ci ho visto molto Lars Von Trier in questo film. La suddivisione in capitoli e nelle scene estreme di sesso . Un misto tra Antichrist e Nymphomaniac.
Film visto ieri. Incredibile come la differenza di lenti usate si noti e soprattutto come vadano ad enfatizzare ancora di più ciò che accade, direi accademico, da manuale. Film consigliato anche a livello tecnico per chi inizia a studiare fotografia nel cinema. Come sempre sei molto bravo nel raccontare tutte queste sfumature ✌️
Grazie mille per questo commento. Esatto credo che ormai l’elevata distorsione, ad esempio, di alcune lenti, sia una caratteristica che Lanthimos ricerca sempre di più. Distorsione che colpisce le scenografie attorno a Bella in maniera esagerata, quasi come se fossero qualcosa di mai visto prima. Un po’ ha ricordato anche “Metropolis” per dire…
@@simone.marcolin Mi sembra che stai sopravvalutando di molto Lanthimos. Come fanno un po' tutti ultimamente. E non parlo della Direzione della fotografia, ma proprio come autore.
Bravissimo, ottimk video
Caro Simone, ho visto per la prima volta un tuo contributo e sono rimasto impressionato per come si presenti approfondito e dettagliato nei contenuti, senza che, allo stesso tempo, venga sacrificato il taglio divulgativo e ci si rinchiuda in un gergo da iniziati. Informazioni come queste sono fondamentali per capire lo "specifico" del linguaggio filmico, e risultano illuminanti in particolare per un'opera come "Poor Things". Molti complimenti!
Grazie!
Complimenti per il video di spessore
bravo bravo bravo Simone!
Bellissimo!!! Un FILM come qesto bisogna vederlo❤
Andate al cinema
grande analisi! complimenti!
Grazie 😊
Ottimo lavoro!
ti faccio i complimenti per il video, catturi molto e sai come spiegarti, molto interessante e il film mi é piaciuto un sacco
Mi fa piacere!
Ottimo video come sempre! Spero di riuscire a vederlo la prossima settimana!
Ottimo! 💪🏻
Bel video✌🏻👍🏻
Grazie 🙌🏼
Quando l'analisi è più interessante del film
deve essere stato meraviglioso collaborare con lanthimos in questo film
Ti dico fosse per me, della serie "Dove devo firmare?" Ahahaha
ma questa è una recensione tecnica da dio
🎩
Domanda: sapete se esiste un filtro per ottenere l'effetto sfocato spirale simil TLS Petzval? Complimenti per questi video, sono una grande fonte di conoscenza.
Ti ringrazio Angelo. Per risponderti: che io sappia non lo so però ci sono delle alternative economiche di lenti che si rifanno all’estetica Petzval (Lomography) ma con attacco E o EF. Quindi dopo si possono adattare eventualmente con un PL se occorre.
Compra una vecchia Zenit, e prendile l'Helios 58/2 (meglio se è il più vecchio 44-2)
Io ci ho visto molto Lars Von Trier in questo film. La suddivisione in capitoli e nelle scene estreme di sesso . Un misto tra Antichrist e Nymphomaniac.
Qual è stato il budget di questo film?
Bravo! Mi sono iscritto al tuo canale è molto interessante 😉👍🏻ma l hanno girato interamente in pellicola?ma perché 😵 io non riesco a capire questa cosa, l edithing va fatto in digitale, i proiettori al cinema sono in digitale, i siti dove andra i futuro tipo netflix sono digitali... Perché usare la pellicola per poi subito dopo col telecinema farlo diventare un file digitale? davvero non capisco. Posso capire solo Nolan con l imax... Ma così no bu. Illuminami se puoi 😉
Grazie! Si lo hanno girato interamente in pellicola. Al contrario di quanto si dica solitamente, è molto utilizzata e non solo dai 3 soliti nomi. Le motivazioni sono svariate: colorazione, processo di lavoro, feeling, texture, resa dell'immagine, grana e così via. Per assurdo sul digitale molti Dop vanno a togliere nitidezza e dettaglio ma ti alleggerisce il carico di lavoro ovviamente. Molto spesso la scelta è legata al tipo di narrazione che si porta in scena.
Entra in gioco anche il gusto personale alle volte.😊
@@simone.marcolin grazie mille... Ma ultimamente sta tornando di "moda" la pellicola, perché c'è stato un periodo dopo il 2004 che se non sbaglio stava fallendo pure la kodak
La ripresa in pellicola offre la qualità della resa dei colori e del contrasto specifici della pellicola. Non è un caso che anche Tarantino continui a fare così. Digitalizzare immagini prese in pellicola non è come fare le stesse riprese in digitale. Il regista ne parla su una intervista pubblicata su Internazionale 1548 dove rileva la difficoltà girando in digitale, a ottenere colori decenti soprattutto dell'incarnsto (la pellicola usa tre strati di colore primari o complementari - dipende se è positiva o negativa - per ottenere tutti i colori; il sensore digitale no, interpola in orizzontale utilizzando una matrice su unico "strato").
a me più che la visione da oblò mi è sembrata molto un visione al microscopio. Data la natura scientifica e analitica della mente di Bella (e di Godwin nel primo atto) questo è stato ciò che mi è venuto in mente per primo quando ho visto il film. Per le ambientazioni, e anche un po' per i personaggi, mi ha ricordato molto una versione per adulti di "una serie di sfortunati eventi"
Bell’interpretazione!
Parlano di colonne sonore da oscar ma gli strumenti sono scordati e sembrano tutte sveglie. Parlano di emancipazionw femminile ma nel cervello di bella c'è probabilmente il cervello del suo figlio maschio (perché non sappiamo il sesso del neonato). Parlano di ironia e comicità ma ci sono battute che nascono solo dal fatto che bella, una bambina/o di circa sei anni ch3 nemmeno sa camminare o parlare che è intrappolata nel corpo di una 30 enne (quindi con un complesso ormonale ben diverso da quello di una bambina) viene rapita da un casamonica e abusata e lei nella sua ingenuita fraintende cose e ècco qui l ironia da oscar, macabra e rivoltante. Parlano di trama da oscar e finisce con bella che mette il cervello di una capra nel cranio dell ex...
Se non ho ragione vorrei avere un confronto e una risposta che mi faccia cambiare idea.
Il film è bellissimo e consiglio di andarlo a vedre in lingua originale, in quanto Emma Stone è veramente brava a recitare e con il doppiaggio si perde non poco.
Bella analisi. Lanthimos tuttavia è sopravvalutato, a mio parere. Il suo uso dei grandangoli è insopportabile. Poor Things è un lavoro iper-manierista, senza grandi idee purtroppo. Sublime Emma Stone. La cinematografia non mi sembra così interessante, se non appunto per il suo intrinseco manierismo
ma al contrario sinceramente, non definirei manierista lanthimos essendo che tutto ciò che fa ha un senso logico per farti capire meglio cosa stai vedendo. anzi io definirei molti registi di adesso con poca voglia di fare, perché si limitano ad una regia invisibile molte volte, mentre lanthimos invece, essendo che gli piace sperimentare, trova sempre nuovi modi per farci vedere il mondo di cui vuole parlare. questo è essere regista, lasciare il proprio segno in un film nella maniera in cui lo racconti. non facendo due o tre belle inquadrature o movimenti di camera e per il resto non far neanche percepire la tua presenza.
per me al contrario tuo, lanthimos non ha la giusta fama che dovrebbe avere a parer mio
@@nicholasbenbadr738 Non credo si possa definire Lanthimos uno che 'sperimenta'; anzi tutt'altro. Nella peggiore delle ipotesi si tratta di un 'poseur', nella migliore di ciò che oggi ci si diverte a declamare come 'nuovi autori'. A mio modo di vedere la critica cinefila o comunque gli aficionados oggi suddividono i filmmaker in 2 categorie dogmatiche: quelli che Lei chiama ' registi invisibili' e gli 'autori' appunto, o 'nuovi autori'. L'equivoco è esattamente qui: i 'nuovi autori' - per una sorta di incomprensibile imprimatur (legittimato dalla disonestà intellettuale del contesto festivaliero) - hanno 'carta bianca' e vengono etichettati come 'innovatori', 'sperimentatori' ecc., gli altri spesso sono denigrati o passano inosservati. Il 'bourrage de crânes' risiede in questa ricezione totalmente distorta del cinema cosiddetto 'autoriale', per cui si idolatrano nomi come Lanthimos, Refn, Korine, Wes Anderson ecc. (s'intenda: ho volutamente fatto un pot-de-pourri') perché spesso non si conosce altro né si fa ricerca, affidandosi alla claque o alla presunta competenza degli 'addetti-ai-lavori', 'critici web', contesti festivalieri, ecc. Lanthimos - come altri del resto - è stato santificato grazie alla sua 'maniera' - perché di questo si tratta -; vale a dire a quella serie di stilemi abborracciati che ha sciorinato nei suoi film. Potrei farne un elenco ma soprassiedo. Che tali stratagemmi possano far breccia, nell'abbuffata generica e nella latente brama di novità a buon mercato (complice l'omologazione verso il basso della prassi cinematografica contemporanea; leggi la tabula flat di Netflix ecc.) degli spettatori, è un conto, ben altra faccenda è la perizia stilistica. Quella che si definisce sopra - anche con una certa boriosa superiorità - 'regia invisibile' - a parte essere talmente generica, cringe e scipita da non significare nulla, ma per intenderci varrebbe come la regia 'artigianale' del buon mestierante - è al contrario molto sovente una buona regia, un atteggiamento di rispetto nei confronti del profilmico (che Lanthimos invece disprezza e lo si coglie quasi ad ogni frame), un'attitudine consapevole di mezzi, una semiotica corretta della ricezione e così via. C'è molto più 'cinema' in un paio di minuti di qualche minore o indie (cito ad esempio un autore di genere come Bryan Bertino) che in 3 ore di Lanthimos o soci. Il concetto antico di 'épater les bourgeois' è ancora quello che funziona nella visione di un lavoro di Lanthimos; lo scarto (fasullo) dall'archetipo, la presunta iconoclastìa del materiale, l'occhiuta e colpevole spavalderia con la quale si getta fumo negli occhi del cinefilo che si vuole dare il tono di un 'connaisseur'. Francamente tutto aglio di bassa cucina. Non solo Lanthimos è un pessimo regista ma lo è anche nel rifiuto di quelle convenzioni (che per essere davvero 'rastremate' o 'rifiutate' avrebbero bisogno di una ben più profonda consapevolezza del medium) che al contrario generano uno STILE (quando sono per esempio sottilmente denunciate metalinguisticamente e magari corrose o contestate dall'interno). Il suo cinema è tutto una 'trovata', tutto una deriva sgrammaticata; non vi è un campo che sia umile nell'approccio - per rivelare in tralice -, non vi è un movimento-di-macchina che salvaguardi il ritmo (ogni cosa è volutamente portata d'un tratto all'estremo), non vi si rinviene una benché minima traccia di indagine inerente allo 'sguardo' registico... tutto è confezionato in un pastrocchio che 'spettacolarizza' secondo questa novella maniera autoriale (di cui sopra). Il trionfo di un 'commerciale alto-popolare' che salva l'autorialità' e i festival - altrimenti totalmente inutili - dalla bancarotta e che appiattisce il pubblico su posizioni più reazionarie del mainstream stesso. E aggiungo che non ci si diverte nemmeno a guardare un film di Lanthimos... almeno in questo i vari Korine, Refn, Noé o Panos Cosmatos (sempre per citare nel 'mucchio' - mi si perdoni -) hanno qualche abilità in più.
C'è molta sofferenza...
Non mi sembra tanto manierista, ma questo è soprattutto un film Politico
grazie
Io ho cercato di fare un parallelismo tra la vita di Bella e l'intelligenza artificiale in uno short comics realizzata con AI comic factory...se vi stuzzica potrete trovarlo su Visionelaterale.
Bram stoker e Fassbinder? Ma perché? Spiega, contestualizza! I riferimenti cinematografici e letterari sono altri, ma credo che tu non sia molto preparato da conoscerli.
É un’analisi sull’apparato estetico del film e non una recensione. Non hai pensato che magari non c’erano maggiori informazioni a riguardo? Impossibile arrivarci a quanto pare. Come é impossibile comprendere la natura e il focus del format e le sue basi di partenza…
Io ci ho visto molto Lars Von Trier in questo film. La suddivisione in capitoli e nelle scene estreme di sesso . Un misto tra Antichrist e Nymphomaniac.
Molto meno sfrontato ed esplicito direi. Von Trier rasenta, quando non lo supera, il confine dell'hard.