Sì è vero perché i legami fra Napoleone e l'Italia si sprecano, tant'è che è impossibile riassumerli in un unico commento. Napoleone è nato cittadino francese per il rotto della cuffia, quindi sebbene fosse francese a tutti gli effetti (su questo dubbi non ce ne sono) ha mantenuto per tutta la vita un legame fortissimo con la cultura italiana, della quale si sentiva appartenente di diritto. Infatti per tutta la vita oltre che francese si considerò anche italiano (toscano o ligure in particolare, terre di origini della famiglia), anzi nei primi anni di vita non si sentiva affatto francese, una Patria che gli era estranea e anche ostile, provenendo da una famiglia di sentimenti indipendentisti, prima verso Genova e poi verso la Francia. La madre di Napoleone, l'Imperatrice madre Letizia Ramolino, per esempio, non imparò mai il francese né voleva farlo. In casa di Napoleone parlavano italiano, il suo maestro Pasquale Paoli, benché fosse un indipendentista, voleva che la Corsica fosse inquadrata all'interno di una grande repubblica italiana. Napoleone da bambino e ragazzo subì bullismo e discriminazioni come non abbastanza francese e perché parlava a malapena la lingua (e infatti parlò per tutta la vita il francese con forte accento italiano, tant'è che a volte non riuscivano a capire cosa volesse). Napoleone, sentendosi a tutti gli effetti anche italiano, non poteva accettare che l'Italia fosse ancora divisa e per questo quando fu al potere fu il massimo garante dell'indipendenza italiana dall'Austria, nonché prima il Presidente della Repubblica Italiana (1802-1805) e poi il Re d'Italia (1805-1814). Quando abdicò, lo fece da Imperatore dei francesi E Re d'Italia perché lui era il Capo dello Stato italiano, la seconda carica politica più importante dopo lo stesso titolo imperiale. Tutti i suoi atti ufficiali in Italia erano scritti in italiano, oltre che in francese. Napoleone parlò sempre molto bene degli italiani, i "fratelli minori" dei francesi, in tantissimi discorsi pubblici ai soldati, nelle lettere a politici, funzionari, ufficiali e generali e perfino nel Memoriale di Sant'Elena ribadì come il suo obiettivo finale per la penisola fosse l'unificazione. Un nato italiano (Regno di Sardegna) era tra i Marescialli dell'Impero, Andrea Massena. I generali italiani sono i non francesi con il maggiore numero di nomi ad essere incisi sull'Arco di Trionfo di Parigi e ad esempio uno di loro, Filippo Severoli, fu tra i pochi stranieri a cui fu permesso di avere generali francesi sotto il suo comando, a dimostrazione dell'altissima considerazione che Napoleone aveva per i suoi quasi compatrioti. E ancora, quando Napoleone prese Mosca volle che la prima unità a sfilare per la città fosse la Guardia italiana comandata da Giuseppe Sacchini e durante la ritirata lui e suo cognato Gioacchino Murat, Re di Napoli, furono scortati dai Veliti del Regno di Napoli, massimo segno di riconoscimento.
Beh dipende da punti di vista, ci furono certamente tanti italiani che si sentivano rappresentati da Napoleone e da i suoi ideali, ed per questo erano pronti a morire per lui e il loro paese. Ma ci furono sicuramente tanti altri che invece non si sentivano rappresentati in lui e dal suo mondo ed dai suoi ideali, ed per questo erano pronti a morire per un idea di Italia e Europa diversa. E difficile se non impossibile sapere veramente quanto consenso egli aveva in Italia tra la popolazione ed e quindi impossibile fare delle percentuali precise. A sentimento la gran parte della popolazione italiana lì sarà stato ostile soprattutto quella delle campagne, in città la situazione cambia (poi dipende anche da che città stiamo parlando Rimini e Verona non sono Milano, tanto per dirne tre) i motivi erano soprattutto per la tassazione e per la leva obbligatoria e anche per l'aspetto religioso ma c'è da dire che dopo il Concordato la situazione con la chiesa migliorò e quello elemento iniziale di rivolta (insorgenza) simile a quelle del 99 come a esempio quella di Napoli con i Sanfedisti, si andò sempre di più ad attenuare e infatti di seguito tutte le altre rivolte avvenute in Italia (esclusa quella di Hofer in Trentino-Tirolo e quella in Calabria) contro i Francesi hanno perso l'aspetto di conflitto fatto in nome del Trono e dell'Altare contro gli eserciti della Rivoluzione, ma hanno preso i connotati di rivolte fatte piu per il rifiuto alla leva,alle tasse ed alle leggi imposte con forza in una penisola da secoli abituata ad un dominio straniero che pero rispettava le tradizioni e le leggi di questi "popoli". Poi ci dobbiamo mettere anche la situazione economica peggiorata non solo dalla alta tassazione per mantenere gli eserciti stanziati sulla penisola ma anche dal Blocco Continentale imposto da Napoleone che porto ovviamente ad un forte contrabbando in legale(a Napoli però lo stesso Murat incoraggio questa pratica contro il cognato). Fai conto che l'Italia uscita dalle Guerre Napoleoniche e in una situazione economica di forte arretramento che i Francesi non hanno contribuito a migliorare( se sei in guerra continua per quasi 15 anni ci credo io). Per tornare alla domanda una risposta definitiva non c'è e forse non ci sarà mai, ma un'altra risposta te la posso dare e cioè l'Italia insieme alla Francia, la Polonia e uno stato Africano(di cui non ricordo il nome, Sorry) e uno pochi stati a ricordare in maniere completamente positiva l'esperienza Rivoluzionaria e Napoleonica, ed a vedere Napoleone come liberatore e non conquistatore come fanno altri stati esempio su tutti la Germania, Inghilterra,l'Austria e la Russia. e il motivo e semplice per qui in Italia la Restaurazione non a attecchito, soprattutto sui nostri intellettuali e i nostri storiografi che erano tutti liberali ex napoleonici, che poi alla fine sono gli stessi che hanno fatto l'Italia. Quindi qui in Italia sulla nostra storiografia non a vinto la Contro-Rivoluzione e la Restaurazione ma pensi il loro diretti Nemici, e quindi non e strano che in Italia di questi vittoriosi nel 15 su Napoleone ma sconfitti dalla storia stessa, non se ne parli mai e se sene parla e in modo di parte (sia Pro che Contro). Chi ha mai sentito parlare nelle dettagliato delle eroica resistenza fatta dai Piemontesi sulle Alpi prima dell'arrivo di Napoleone, chi mai sa delle rivolte di Rimini,Arezzo,Pavia, e chi mai parla della campagna Austro-Russa in Italia di Suvorov chiamato dai Russi Principe e LIBERATORE D'ITALIA, beh li stessi Russi e Tedeschi chiamano la Quinta coalizione e la campagna di Germania e Francia come Campagna per la Liberazione d'Europa. Quindi non ti sorprende se non hai mai sentito di questi fatti e normale, alla fine a ragione Barbero che quando dice che per noi Waterloo e significato di Sconfitta e non di Vittoria come per i Inglesi e Tedeschi, fatto che ci dice che alla fine noi Italiani siamo nel Cuore napoleonici e non c'è da soprendersi in fondo l'Imperatore era più Italiano che Francese (non per la cittadinanza). A comunque lo dico per sicurezza io non sono un reazionario cattolico filo austriaco e pro Russia come tristemente qualcuno lo e in Italia (eh non faccio nomi) semplice non sono né un Fan Sfegatato di Napoleone né di un suo oppositore.
@@passionenapoleonicapiù che una risposta alla domanda fatta e una spiegazione dei legami di Napoleone e l'Italia, il che ci sta sempre ricordarlo come piace sempre a te fare e Passione 😂
@passionenapoleonica le chiedo se può gentilmente contattarmi via mail al seguente indirizzo: storiaditaliayt@gmail.com , avrei piacere di conoscerla per eventuali collaborazioni sul tema napoleonico.
@@StoriaDItalia Grazie mille, Le manderò una mail privatamente entro la giornata di domani e ne parleremo approfonditamente. Intanto la ringrazio tantissimo per la proposta e per la fiducia dimostratami.
200 anni dopo, un signor nessuno di nome Filippo Rampelli, sotto l'egida di "FRATELLI D'ITALIA", ci racconta che Napoleone fosse nemico d'Italia (che a quei tempi neanche esisteva).
@@passionenapoleonicabeh per grandissima parte io non credo, il suo merito ci fu senz'altro e fu grande per le conseguenze che il suo dominio nel bene e nel male ebbe su l'Italia. Cioè sulla Eredità che egli volontariamente o involontariamente ci lascio, ovvero gli ideali che lui e la Rivoluzione Francese hanno sparso in Europa, e che sono stati il nutrimento dei nostri Padri della Patria, da Cavour a Mazzini, a Garibaldi e Vittorio Emanuele II, e perfino Cattolici come Gioberti o Atei incalliti come Pisacane. Tutti loro nel bene e nel male devono qualcosa a Napoleone, egli a piantato un seme che poi dopo settanta anni e cresciuto ed e sbocciato in un bellissimo fiore chiamato Italia, ma la vera domanda eh e più importante e l'uomo che pianta un seme e poi se ne va e non la annaffia piu(Napoleone) o quello che invece se ne prende cura annafiandolo con tanto amore e dedizione(Cavour,Mazzini ecc.) beh credo sapere gia la risposta.
Beh Nemico d'Italia dipende dai punti di vista, sicuramente per i legittimisti monarchici lo era, per i Liberali no. Alla fine non importante per noi moderni lo vediamo come un Liberatore che a portato l'Italia nel mondo moderno a prendo la strada al nostro Risorgimento. Poi pazienza se egli ci a derubato di molte opere d'arte preziose e ne a combinate altre ma in fondo come diceva Montanelli gli italiani sono popolo di smemorati che guarda sempre al presente. Parlando di Rampelli beh e di Fratelli d'Italia basta questo altro per capire il suo livello intellettuale e quello dei colleghi, ma sulla rimozione del quadro di Napoleone mi sempre una polemica sterile e passibile , i problemi sono altri e a con essi anche le critiche da fare, sono tante e diverse per questo governo.
Quello credo sia un pensiero dovuto al fatto che, dopo il primo periodo in cui pareva una liberazione, Napoleone ha iniziato a palesare il suo reale e ovvio interessa: la grandezza di Francia. Con ciò, tra armistizi ecc. ha iniziato a svendere agli Asburgo i territori Italiani e ignorato tutto ciò che è avvenuto dopo; tutta la storia delle repubbliche gemelle.
Ma era vero che gli italiani avevano sostenuto sinceramente Napoleone?
Sì è vero perché i legami fra Napoleone e l'Italia si sprecano, tant'è che è impossibile riassumerli in un unico commento. Napoleone è nato cittadino francese per il rotto della cuffia, quindi sebbene fosse francese a tutti gli effetti (su questo dubbi non ce ne sono) ha mantenuto per tutta la vita un legame fortissimo con la cultura italiana, della quale si sentiva appartenente di diritto. Infatti per tutta la vita oltre che francese si considerò anche italiano (toscano o ligure in particolare, terre di origini della famiglia), anzi nei primi anni di vita non si sentiva affatto francese, una Patria che gli era estranea e anche ostile, provenendo da una famiglia di sentimenti indipendentisti, prima verso Genova e poi verso la Francia. La madre di Napoleone, l'Imperatrice madre Letizia Ramolino, per esempio, non imparò mai il francese né voleva farlo. In casa di Napoleone parlavano italiano, il suo maestro Pasquale Paoli, benché fosse un indipendentista, voleva che la Corsica fosse inquadrata all'interno di una grande repubblica italiana. Napoleone da bambino e ragazzo subì bullismo e discriminazioni come non abbastanza francese e perché parlava a malapena la lingua (e infatti parlò per tutta la vita il francese con forte accento italiano, tant'è che a volte non riuscivano a capire cosa volesse). Napoleone, sentendosi a tutti gli effetti anche italiano, non poteva accettare che l'Italia fosse ancora divisa e per questo quando fu al potere fu il massimo garante dell'indipendenza italiana dall'Austria, nonché prima il Presidente della Repubblica Italiana (1802-1805) e poi il Re d'Italia (1805-1814). Quando abdicò, lo fece da Imperatore dei francesi E Re d'Italia perché lui era il Capo dello Stato italiano, la seconda carica politica più importante dopo lo stesso titolo imperiale. Tutti i suoi atti ufficiali in Italia erano scritti in italiano, oltre che in francese. Napoleone parlò sempre molto bene degli italiani, i "fratelli minori" dei francesi, in tantissimi discorsi pubblici ai soldati, nelle lettere a politici, funzionari, ufficiali e generali e perfino nel Memoriale di Sant'Elena ribadì come il suo obiettivo finale per la penisola fosse l'unificazione. Un nato italiano (Regno di Sardegna) era tra i Marescialli dell'Impero, Andrea Massena. I generali italiani sono i non francesi con il maggiore numero di nomi ad essere incisi sull'Arco di Trionfo di Parigi e ad esempio uno di loro, Filippo Severoli, fu tra i pochi stranieri a cui fu permesso di avere generali francesi sotto il suo comando, a dimostrazione dell'altissima considerazione che Napoleone aveva per i suoi quasi compatrioti. E ancora, quando Napoleone prese Mosca volle che la prima unità a sfilare per la città fosse la Guardia italiana comandata da Giuseppe Sacchini e durante la ritirata lui e suo cognato Gioacchino Murat, Re di Napoli, furono scortati dai Veliti del Regno di Napoli, massimo segno di riconoscimento.
Ma figurati … non certo i cittadini della Serenissima
Napoleone era più italiano di te oco
Beh dipende da punti di vista, ci furono certamente tanti italiani che si sentivano rappresentati da Napoleone e da i suoi ideali, ed per questo erano pronti a morire per lui e il loro paese. Ma ci furono sicuramente tanti altri che invece non si sentivano rappresentati in lui e dal suo mondo ed dai suoi ideali, ed per questo erano pronti a morire per un idea di Italia e Europa diversa. E difficile se non impossibile sapere veramente quanto consenso egli aveva in Italia tra la popolazione ed e quindi impossibile fare delle percentuali precise. A sentimento la gran parte della popolazione italiana lì sarà stato ostile soprattutto quella delle campagne, in città la situazione cambia (poi dipende anche da che città stiamo parlando Rimini e Verona non sono Milano, tanto per dirne tre) i motivi erano soprattutto per la tassazione e per la leva obbligatoria e anche per l'aspetto religioso ma c'è da dire che dopo il Concordato la situazione con la chiesa migliorò e quello elemento iniziale di rivolta (insorgenza) simile a quelle del 99 come a esempio quella di Napoli con i Sanfedisti, si andò sempre di più ad attenuare e infatti di seguito tutte le altre rivolte avvenute in Italia (esclusa quella di Hofer in Trentino-Tirolo e quella in Calabria) contro i Francesi hanno perso l'aspetto di conflitto fatto in nome del Trono e dell'Altare contro gli eserciti della Rivoluzione, ma hanno preso i connotati di rivolte fatte piu per il rifiuto alla leva,alle tasse ed alle leggi imposte con forza in una penisola da secoli abituata ad un dominio straniero che pero rispettava le tradizioni e le leggi di questi "popoli". Poi ci dobbiamo mettere anche la situazione economica peggiorata non solo dalla alta tassazione per mantenere gli eserciti stanziati sulla penisola ma anche dal Blocco Continentale imposto da Napoleone che porto ovviamente ad un forte contrabbando in legale(a Napoli però lo stesso Murat incoraggio questa pratica contro il cognato). Fai conto che l'Italia uscita dalle Guerre Napoleoniche e in una situazione economica di forte arretramento che i Francesi non hanno contribuito a migliorare( se sei in guerra continua per quasi 15 anni ci credo io). Per tornare alla domanda una risposta definitiva non c'è e forse non ci sarà mai, ma un'altra risposta te la posso dare e cioè l'Italia insieme alla Francia, la Polonia e uno stato Africano(di cui non ricordo il nome, Sorry) e uno pochi stati a ricordare in maniere completamente positiva l'esperienza Rivoluzionaria e Napoleonica, ed a vedere Napoleone come liberatore e non conquistatore come fanno altri stati esempio su tutti la Germania, Inghilterra,l'Austria e la Russia. e il motivo e semplice per qui in Italia la Restaurazione non a attecchito, soprattutto sui nostri intellettuali e i nostri storiografi che erano tutti liberali ex napoleonici, che poi alla fine sono gli stessi che hanno fatto l'Italia. Quindi qui in Italia sulla nostra storiografia non a vinto la Contro-Rivoluzione e la Restaurazione ma pensi il loro diretti Nemici, e quindi non e strano che in Italia di questi vittoriosi nel 15 su Napoleone ma sconfitti dalla storia stessa, non se ne parli mai e se sene parla e in modo di parte (sia Pro che Contro). Chi ha mai sentito parlare nelle dettagliato delle eroica resistenza fatta dai Piemontesi sulle Alpi prima dell'arrivo di Napoleone, chi mai sa delle rivolte di Rimini,Arezzo,Pavia, e chi mai parla della campagna Austro-Russa in Italia di Suvorov chiamato dai Russi Principe e LIBERATORE D'ITALIA, beh li stessi Russi e Tedeschi chiamano la Quinta coalizione e la campagna di Germania e Francia come Campagna per la Liberazione d'Europa. Quindi non ti sorprende se non hai mai sentito di questi fatti e normale, alla fine a ragione Barbero che quando dice che per noi Waterloo e significato di Sconfitta e non di Vittoria come per i Inglesi e Tedeschi, fatto che ci dice che alla fine noi Italiani siamo nel Cuore napoleonici e non c'è da soprendersi in fondo l'Imperatore era più Italiano che Francese (non per la cittadinanza). A comunque lo dico per sicurezza io non sono un reazionario cattolico filo austriaco e pro Russia come tristemente qualcuno lo e in Italia (eh non faccio nomi) semplice non sono né un Fan Sfegatato di Napoleone né di un suo oppositore.
@@passionenapoleonicapiù che una risposta alla domanda fatta e una spiegazione dei legami di Napoleone e l'Italia, il che ci sta sempre ricordarlo come piace sempre a te fare e Passione 😂
Gloria ad Eugenio, eroe sempre dimenticato da quella stessa Italia che lui ha tanto onorato e che sognava unita. Sarebbe stato un grande re.
E Meglio Murat 😉
@@shevanguardian8258 Ci sta, Murat è stato un vero mito. Per fortuna non è caduto completamente nel dimenticato.
@passionenapoleonica le chiedo se può gentilmente contattarmi via mail al seguente indirizzo: storiaditaliayt@gmail.com , avrei piacere di conoscerla per eventuali collaborazioni sul tema napoleonico.
@@StoriaDItalia Grazie mille, Le manderò una mail privatamente entro la giornata di domani e ne parleremo approfonditamente. Intanto la ringrazio tantissimo per la proposta e per la fiducia dimostratami.
@@passionenapoleonicaguarda un po' che bella sorpresa 😁😁😁😘❤️👋
Complimenti per il traguardo di 10k iscritti, sei davvero bravo nell'esposizione.
Grazie mille per il supporto!
200 anni dopo, un signor nessuno di nome Filippo Rampelli, sotto l'egida di "FRATELLI D'ITALIA", ci racconta che Napoleone fosse nemico d'Italia (che a quei tempi neanche esisteva).
Quando in realtà se oggi l'Italia è unita per grandissima parte lo si deve proprio a Napoleone.
@@passionenapoleonicabeh per grandissima parte io non credo, il suo merito ci fu senz'altro e fu grande per le conseguenze che il suo dominio nel bene e nel male ebbe su l'Italia. Cioè sulla Eredità che egli volontariamente o involontariamente ci lascio, ovvero gli ideali che lui e la Rivoluzione Francese hanno sparso in Europa, e che sono stati il nutrimento dei nostri Padri della Patria, da Cavour a Mazzini, a Garibaldi e Vittorio Emanuele II, e perfino Cattolici come Gioberti o Atei incalliti come Pisacane. Tutti loro nel bene e nel male devono qualcosa a Napoleone, egli a piantato un seme che poi dopo settanta anni e cresciuto ed e sbocciato in un bellissimo fiore chiamato Italia, ma la vera domanda eh e più importante e l'uomo che pianta un seme e poi se ne va e non la annaffia piu(Napoleone) o quello che invece se ne prende cura annafiandolo con tanto amore e dedizione(Cavour,Mazzini ecc.) beh credo sapere gia la risposta.
Beh Nemico d'Italia dipende dai punti di vista, sicuramente per i legittimisti monarchici lo era, per i Liberali no. Alla fine non importante per noi moderni lo vediamo come un Liberatore che a portato l'Italia nel mondo moderno a prendo la strada al nostro Risorgimento. Poi pazienza se egli ci a derubato di molte opere d'arte preziose e ne a combinate altre ma in fondo come diceva Montanelli gli italiani sono popolo di smemorati che guarda sempre al presente. Parlando di Rampelli beh e di Fratelli d'Italia basta questo altro per capire il suo livello intellettuale e quello dei colleghi, ma sulla rimozione del quadro di Napoleone mi sempre una polemica sterile e passibile , i problemi sono altri e a con essi anche le critiche da fare, sono tante e diverse per questo governo.
Quello credo sia un pensiero dovuto al fatto che, dopo il primo periodo in cui pareva una liberazione, Napoleone ha iniziato a palesare il suo reale e ovvio interessa: la grandezza di Francia. Con ciò, tra armistizi ecc. ha iniziato a svendere agli Asburgo i territori Italiani e ignorato tutto ciò che è avvenuto dopo; tutta la storia delle repubbliche gemelle.
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