caro Dott.Gagliardi, anche un grazie per il Suo diuturno lavoro di formazione. Pazienza se la visualizzazioni non saranno molte e gli scritti meno di 10000. La formazione elevata per sua natura è destinata ai pochi. Ma nella storia sono sempre i pochi che guidano i processi sotterranei. Molto utili il commento e la segnalazione dei testi, un'elite che lotti contro il disordine ha bisogno di molta letteratura e di buone lettura, anche per leggere grandi maestri che diffidano dell'erudizione libresca.
Grazie Edoardo. Davvero interessante. Tutto ciò lo vedo in linea anche con la filosofia hindu, che vede la storia dell'uomo come una caduta progressiva in senso spirituale.
Molto interessante questa distinzione tra sofia e filosofia, e trasmissione orale e scritta. Apre però delle questioni: perché il mezzo scritto non riesce a tramandare la sapienza? Perché l'enigma favorisce l'apprendimento sapienzale e il dialogo no? Poiché anch'io, da moderno, non riesco più a concepire una sapienza disgiunta dal testo scritto, l'unica analogia che mi sovviene è quella tra poesia e prosa. Probabilmente la prima agisce similmente all'enigma, stimolando una maggiore interazione tra testo e lettore, da cui scaturisce il significato. Che è diverso infatti da lettore a lettore e talvolta anche per lo stesso lettore, se si confronta con quel testo in momenti diversi della sua vita. La prosa, invece, comunica in modo meglio approssimato il pensiero dello scrittore, lasciando meno spazio al significato, di filtrare attraverso lo spirito del lettore. Questo mi fa dedurre (ragiono scrivendo) che la sapienza è già dentro di noi e l'enigma, la poesia stimolano meglio l'essere affinché ne prenda coscienza.
Complimenti, bella lezione. Ho letto il libro , molto interessante. Quello che mi lascia comunque perplesso è questo: se la sapienza misterica appartiene al divino che si serve dell'oracolo come tramite con l'uomo , rimane pur sempre stabile un concetto di fede e di religione. Capisco che ai tempi della Grecia arcaica , credere nell' oracolo fosse normale, ma al giorno d'oggi non credo sia più possibile. Non perché io ritenga che sia la scienza il valore oracolare dei nostri tempi, ma solo perché la sfera oracolare richiede la fede in un uomo in contatto col divino. Quindi mi chiedo, è possibile una sapienza "laica" o forse meglio ancora "agnostica" tramandata da uomo a uomo e non da un presunto oracolo? Ovviamente io penso di sì. Complimenti ancora, a presto.
Grazie per il commento. La sapienza "laica" è possibile in quanto il divino a cui si riferiva Colli non è il divino alla maniera cristiana, ovvero una religione istituzionalizzata. Si tratta piuttosto del divino che è dentro di noi. Esiste una scintilla, un legame labile ma presente tra la nostra interiorità e il divino. Alle porte dell'oracolo è infatti scritto "conosci te stesso". La sapienza si può "suggerire" più che tramandare da uomo a uomo perché il maestro è un tramite, una guida, non una istituzione superiore che richiede ubbidienza.
Ti ringrazio. Ho riletto alcune parti del libro ed ho trovato una frase di Colli che sembra confermare quello che mi hai detto: "L’anima, il nascosto, l’unità, la sapienza sono ciò che non vediamo né prendiamo, ma portiamo entro di noi."
caro Dott.Gagliardi, anche un grazie per il Suo diuturno lavoro di formazione. Pazienza se la visualizzazioni non saranno molte e gli scritti meno di 10000. La formazione elevata per sua natura è destinata ai pochi. Ma nella storia sono sempre i pochi che guidano i processi sotterranei. Molto utili il commento e la segnalazione dei testi, un'elite che lotti contro il disordine ha bisogno di molta letteratura e di buone lettura, anche per leggere grandi maestri che diffidano dell'erudizione libresca.
Grazie per le belle parole! 🙏
Grazie Edoardo. Davvero interessante. Tutto ciò lo vedo in linea anche con la filosofia hindu, che vede la storia dell'uomo come una caduta progressiva in senso spirituale.
molto interessante 👏
Molto interessante!!!
Grazie per questa analisi🙏
meraviglioso
Molto interessante questa distinzione tra sofia e filosofia, e trasmissione orale e scritta. Apre però delle questioni: perché il mezzo scritto non riesce a tramandare la sapienza? Perché l'enigma favorisce l'apprendimento sapienzale e il dialogo no? Poiché anch'io, da moderno, non riesco più a concepire una sapienza disgiunta dal testo scritto, l'unica analogia che mi sovviene è quella tra poesia e prosa. Probabilmente la prima agisce similmente all'enigma, stimolando una maggiore interazione tra testo e lettore, da cui scaturisce il significato. Che è diverso infatti da lettore a lettore e talvolta anche per lo stesso lettore, se si confronta con quel testo in momenti diversi della sua vita. La prosa, invece, comunica in modo meglio approssimato il pensiero dello scrittore, lasciando meno spazio al significato, di filtrare attraverso lo spirito del lettore. Questo mi fa dedurre (ragiono scrivendo) che la sapienza è già dentro di noi e l'enigma, la poesia stimolano meglio l'essere affinché ne prenda coscienza.
Complimenti, bella lezione. Ho letto il libro , molto interessante. Quello che mi lascia comunque perplesso è questo: se la sapienza misterica appartiene al divino che si serve dell'oracolo come tramite con l'uomo , rimane pur sempre stabile un concetto di fede e di religione. Capisco che ai tempi della Grecia arcaica , credere nell' oracolo fosse normale, ma al giorno d'oggi non credo sia più possibile. Non perché io ritenga che sia la scienza il valore oracolare dei nostri tempi, ma solo perché la sfera oracolare richiede la fede in un uomo in contatto col divino. Quindi mi chiedo, è possibile una sapienza "laica" o forse meglio ancora "agnostica" tramandata da uomo a uomo e non da un presunto oracolo? Ovviamente io penso di sì. Complimenti ancora, a presto.
Grazie per il commento.
La sapienza "laica" è possibile in quanto il divino a cui si riferiva Colli non è il divino alla maniera cristiana, ovvero una religione istituzionalizzata. Si tratta piuttosto del divino che è dentro di noi. Esiste una scintilla, un legame labile ma presente tra la nostra interiorità e il divino. Alle porte dell'oracolo è infatti scritto "conosci te stesso". La sapienza si può "suggerire" più che tramandare da uomo a uomo perché il maestro è un tramite, una guida, non una istituzione superiore che richiede ubbidienza.
Ti ringrazio. Ho riletto alcune parti del libro ed ho trovato una frase di Colli che sembra confermare quello che mi hai detto:
"L’anima, il nascosto, l’unità, la sapienza sono ciò che non vediamo né prendiamo, ma portiamo entro di noi."
Grazie mille! Molto interessante...consce questa bellissima serie di interviste?:
ruclips.net/video/7dcWkzA_dP4/видео.html
Grazie ancora.
Si certo.