Ottima analisi, suggerisco un altro tipo di donna la donna artista, un “ibrido” tra la tipologia divina e quella in attesa di trovare una direzione precisa perché non si riconosce in alcun ruolo di quelli preconfezionati socialmente e allora si reinventa continuamente… la creatività in ambito artistico la ricollego all’essenza della creazione, quindi alla divinità! Grazie per l utilissimo spunto di riflessione ❤
C'è la donna prigioniera. Non dei ruoli e pregiudizi che hai elencato, ma a causa di alcuni eventi non dipendenti dalla sua volontà, quando per esempio ci sono delle persone fragili che dipendono da lei. Se per esempio ha un figlio malato o disabile e non c'è nessun altro che se ne prende cura. E' difficile conciliare il fatto di essere sè stesse con le necessità dell'altro, un continuo cercare "incastri" per ritagliarsi momenti da dedicare ai propri interessi e necessità.
Si è così, in generale è così anche se oggi ci sono molte varianti intermedie . Io penso solo che nella vita dobbiamo essere consapevoli che non possiamo avere tutto ma dobbiamo anche fare delle scelte che non sempre vanno nella direzione della nostra realizzazione personale perché se vuoi salvaguardare i nostri familiari spesso si deve rinunciare a fare delle cose che riguardano noi stessi.
Io, ribelle da sempre, nonchè capro espiatorio o meglio da sempre raccoglitore dei problemi psichiatrici altrui, diventata ormai cemento armato tramite confini, muri e recinzioni di filo spinato, sono riuscita finalmente a proteggere e a preservare la mia autenticità e a godermi la vita come meglio desidero io, esprimendo le mie bellissime emozioni in tutti i contesti che amo e lontanissima dagli esseri disturbati. Ma anche lavorandoci a stretto contatto, riesco cmq a non dar loro le soddisfazioni e il nutrimento che cercano. Ad esempio nei gesti svalutativi e nelle azioni malvagie riesco a sorridere e a dir loro "grazie!". Oppure nelle parole di sarcasmo o di denigrazione, cambio discorso, non li ascolto oppure me ne vado. Queste sono alcune delle reazioni agli attacchi che non danno modo di attecchire sulla nostra psiche, in quanto energeticamente non c'è scambio emotivo e dunque non c'è sofferenza da parte di chi viene attaccato. Il risultato è quello che io vivo benissimo perché sono me stessa, anche se ai loro occhi dovrei essere una che è stata "danneggiata" (da loro), mentre questi esseri continuano a manifestare il loro grigiore interiore, la negatività, il perenne astio col mondo che ben si evince attraverso i loro volti rabbiosi, con la continua competizione tra di loro e con la vita spenta che conducono, sempre oscura, mascherata e non autentica. Grazie Vale ❤
Mi rivedo molto nel ruolo della donna persa… mi sento di non appartenere a nessun posto… non riesco ancora a trovare il mio posto nel mondo. È dura sentirsi così…
Perfetta nella descrizione, come la donna, manca solo l'uomo perso; come me, un po' ribelle, codipendente e guerriero ferito. Ma tu, invece, sei Divina! Semplicemente è divinamente già Divina... ❤
ciao vappole ....una curiosita ....mi spieghi la presenza regolare di quei simboli alle tue spalle, spesso nei tuoi video...? ho fatto delle ricerche ....mi dici la tua...? premetto...trovo illuminanti i tuoi video...grazie
Penso di essere passata da vittima sacrificale a persa e poi ribelle. Da ragazzina, ma anche adesso, stavo spesso sola e facevo quello che mi piaceva ma questo dava noia ad altre donne che mi attaccavano, ma solo perché non si consentivano libertà. Dipingevo e mi dipingevo i capelli di azzurro e in quel momento conoscevo tutte le cose più belle che mi accompagnano anche adesso dopo vent'anni.. Come la spiritualità e lo yoga. Adesso non so chi sono. Non mi sento neppure persa ma non mi sento neppure vittima. Ma non sono arrivata proprio da nessuna parte. Però faccio quello che amo e non mi giustifico più. Per molto tempo mi sono sentita fuori età per essere un robottino e fare figli e famiglia ma poi mi sono resa conto che se non è accaduto doveva accadere altro. Si, forse sono più persa senza però sentirmi sempre persa. Non sono mai stata dentro alla società e da piccola mi sentivo sola per poi rendermi conto che anche quel sentirsi soli era costruito.
Perché dirsi e dirti persa, se, come hai fatto tu adesso, hai permesso un magico incontro di ogni parte di te che sei stata e sei nel corso della tua vita, in uno stesso scorcio di tempo, quando hai scritto di te...qui...e ce ne hai fatto dono.
@@muramax1 grazie per la tua risposta ❤. Mi sento persa più che altro a periodi. Poi riprendo le redini. È come se ci fosse una magia, che tiene il tutto, che tutto accompagna,un sottofondo e poi non lo senti più. E poi a tratti ritorna, in piccole cose e poi in quelle più importanti.
Essere persi presuppone una meta… io direi vaganti in cerca di ricognizione o semplicemente in esplorazione. Siamo dentro uno stato di coscienza assopita e ogni nostra direzione diversa da quella percorsa dal gregge serve a risvegliarla. Sei una attivista del risveglio ❤
sei in una fase assertiva straordinaria, e scoppiettantemente creativa ........ E VAI ! .... in questa società tutti dobbiamo dare il massimo per portare equilibrio ed armonia perchè non se ne può piu di vivere contro vento, MA NOI SIAMO ARMONIA ED EQUILIBRIO
Telepatia: hai illuminato il nodo femmina-capro espiatorio-narcisismo.
Valentina che dici??...non sei una donna persa....Tutti fossimo persi come te !!....un
grande abbraccio!
Io,sono una senza ruolo!
❤
Ottima analisi, suggerisco un altro tipo di donna la donna artista, un “ibrido” tra la tipologia divina e quella in attesa di trovare una direzione precisa perché non si riconosce in alcun ruolo di quelli preconfezionati socialmente e allora si reinventa continuamente… la creatività in ambito artistico la ricollego all’essenza della creazione, quindi alla divinità! Grazie per l utilissimo spunto di riflessione ❤
Io un po persa ..un po ribelle ..in cerca di un uomo ribelle e guerriero ❤
C'è la donna prigioniera. Non dei ruoli e pregiudizi che hai elencato, ma a causa di alcuni eventi non dipendenti dalla sua volontà, quando per esempio ci sono delle persone fragili che dipendono da lei. Se per esempio ha un figlio malato o disabile e non c'è nessun altro che se ne prende cura. E' difficile conciliare il fatto di essere sè stesse con le necessità dell'altro, un continuo cercare "incastri" per ritagliarsi momenti da dedicare ai propri interessi e necessità.
Si è così, in generale è così anche se oggi ci sono molte varianti intermedie . Io penso solo che nella vita dobbiamo essere consapevoli che non possiamo avere tutto ma dobbiamo anche fare delle scelte che non sempre vanno nella direzione della nostra realizzazione personale perché se vuoi salvaguardare i nostri familiari spesso si deve rinunciare a fare delle cose che riguardano noi stessi.
Io, ribelle da sempre, nonchè capro espiatorio o meglio da sempre raccoglitore dei problemi psichiatrici altrui, diventata ormai cemento armato tramite confini, muri e recinzioni di filo spinato, sono riuscita finalmente a proteggere e a preservare la mia autenticità e a godermi la vita come meglio desidero io, esprimendo le mie bellissime emozioni in tutti i contesti che amo e lontanissima dagli esseri disturbati. Ma anche lavorandoci a stretto contatto, riesco cmq a non dar loro le soddisfazioni e il nutrimento che cercano. Ad esempio nei gesti svalutativi e nelle azioni malvagie riesco a sorridere e a dir loro "grazie!". Oppure nelle parole di sarcasmo o di denigrazione, cambio discorso, non li ascolto oppure me ne vado. Queste sono alcune delle reazioni agli attacchi che non danno modo di attecchire sulla nostra psiche, in quanto energeticamente non c'è scambio emotivo e dunque non c'è sofferenza da parte di chi viene attaccato. Il risultato è quello che io vivo benissimo perché sono me stessa, anche se ai loro occhi dovrei essere una che è stata "danneggiata" (da loro), mentre questi esseri continuano a manifestare il loro grigiore interiore, la negatività, il perenne astio col mondo che ben si evince attraverso i loro volti rabbiosi, con la continua competizione tra di loro e con la vita spenta che conducono, sempre oscura, mascherata e non autentica.
Grazie Vale ❤
Mi rivedo molto nel ruolo della donna persa… mi sento di non appartenere a nessun posto… non riesco ancora a trovare il mio posto nel mondo. È dura sentirsi così…
Grazie ❤
Perfetta nella descrizione, come la donna, manca solo l'uomo perso; come me, un po' ribelle, codipendente e guerriero ferito.
Ma tu, invece, sei Divina! Semplicemente è divinamente già Divina... ❤
ciao vappole ....una curiosita ....mi spieghi la presenza regolare di quei simboli alle tue spalle, spesso nei tuoi video...?
ho fatto delle ricerche ....mi dici la tua...? premetto...trovo illuminanti i tuoi video...grazie
credo siano dei mandala
Credo sia una terapia,colorare!
Penso di essere passata da vittima sacrificale a persa e poi ribelle. Da ragazzina, ma anche adesso, stavo spesso sola e facevo quello che mi piaceva ma questo dava noia ad altre donne che mi attaccavano, ma solo perché non si consentivano libertà. Dipingevo e mi dipingevo i capelli di azzurro e in quel momento conoscevo tutte le cose più belle che mi accompagnano anche adesso dopo vent'anni.. Come la spiritualità e lo yoga. Adesso non so chi sono. Non mi sento neppure persa ma non mi sento neppure vittima. Ma non sono arrivata proprio da nessuna parte. Però faccio quello che amo e non mi giustifico più. Per molto tempo mi sono sentita fuori età per essere un robottino e fare figli e famiglia ma poi mi sono resa conto che se non è accaduto doveva accadere altro. Si, forse sono più persa senza però sentirmi sempre persa. Non sono mai stata dentro alla società e da piccola mi sentivo sola per poi rendermi conto che anche quel sentirsi soli era costruito.
Perché dirsi e dirti persa, se, come hai fatto tu adesso, hai permesso un magico incontro di ogni parte di te che sei stata e sei nel corso della tua vita, in uno stesso scorcio di tempo, quando hai scritto di te...qui...e ce ne hai fatto dono.
@@muramax1 grazie per la tua risposta ❤. Mi sento persa più che altro a periodi. Poi riprendo le redini. È come se ci fosse una magia, che tiene il tutto, che tutto accompagna,un sottofondo e poi non lo senti più. E poi a tratti ritorna, in piccole cose e poi in quelle più importanti.
Essere persi presuppone una meta… io direi vaganti in cerca di ricognizione o semplicemente in esplorazione. Siamo dentro uno stato di coscienza assopita e ogni nostra direzione diversa da quella percorsa dal gregge serve a risvegliarla. Sei una attivista del risveglio ❤
sei in una fase assertiva straordinaria, e scoppiettantemente creativa ........ E VAI ! ....
in questa società tutti dobbiamo dare il massimo per portare equilibrio ed armonia perchè non se ne può piu di vivere contro vento, MA NOI SIAMO ARMONIA ED EQUILIBRIO
E poi ci sono quelle con le patologie .. che hai dimenticato.. 🙏 una bellissima analisi....
Anch'io mi sento una donna "persa"! Grazie
Io,mi sono svegliata...e ancora sto en el camino della mia consapevolezza,mi sto Amando
ce ne vorrebbero di piu di persone come vappole, non ho altro da aggiungere..
Per la donna è un attimo a passare da santa a troia... Sono sempre fuggita.
Eccomi! Donna persa a rapporto! 💪🏼
Grazie bravissima ❤
Mi identifico pure io nella donna persa ☹️ sono disorientata da quando ero adolescente 😱😱😱 mi sento tutt`ora cosi 🤔😓
Credo che siano per colorare!
Terapia
Ciao Vappole, volevo solamente dirti che sei speciale, ciao ❤
La musica, la bellezza e la donna salverà il mondo
Gli animali.❤
Ti voglio bene ❤ ti seguo da molto , ma preferisco non commentare ed apprendere.,🌠
Gioco perdi, perdi:
Mi piace il ribelle.
Bravissima