Eccellente spiegazione di come la psicologia è in grado di porsi al di sopra delle neuroscienze che pure la alimentano ma non sono in grado da sole di dare conto della complessità dell'agire umano. Richiama l'idea di Fromm che distingue il mezzo dai fini, solo diventando un fine consente all'uomo di affrancarsi dall'alienante meccanizzazione sociale. Grazie, sono un suo ex allievo della Sapienza (Roma).
scusate, ma quando al 14° minuto parla di "cappa di vetro, autoipnosi" solo a me è venuta l'associazione con l'€urs, con l'attuale regime dell'Unione europea (e le sue parole d'ordine), quella Unione europea paragonata da molti intellettuali russi agli ultimi anni dell'Unione sovietica? Non sto dicendo, ovviamente, che in Unione europea esistano i gulag. Ma una cappa conformista, una lingua di legno odiosa, un'ipocrisia senza speranza....tutto ciò....lasciateci almeno la libertà di pensare che esiste. Grazie per astenervi dai vostri commenti da psico-poliziotti.
Interessante osservazione. Credo valga un po' per molti altri casi, dal momento dell'esistenza di determinate sovrastrutture politiche egemoni. Questa cappa conformizzante è ritenuta, evidentemente, necessaria al potere per sopravvivere. Certo oggi secondo me il problema della censura resiste, ma non tale a se stesso, nel senso che oggi disponiamo di una quantità di informazioni gigantesca, nulla in rete è taciuto, ma sono i network mediatici principali con i loro interessi che esercitano, le influenze che subiscono e che quindi veicolano, che dettano la linea. Per tornare al discorso della "cappa e dell'autoipnosi", io trovo analogie con il periodo post-unificazione italiano, oppure gli anni del Terzo Reich ad esempio. Poi nella letteratura non si può non citare '1984' di Orwell in cui i riferimenti a tali condizioni sono innumerevoli. Anche Chomsky ne 'La fabbrica del consenso' spiega come alcuni sistemi di potere agiscono anche attraverso i nodi cardine delle società mediali. Andando a finire anche ne 'L'arte della guerra' di Sun Tzu dove si può constatare come alcune strategie militari da lui elaborate poi siano state rivisitate per campagne propagandistiche e comunque per il mantenimento del potere o la conservazione del consenso. A me pare che nelle cose qui prese in considerazione cambino i nomi, l'aspetto, le strategie, gli strumenti, ma il meccanismo alla base poi sia spesso lo stesso riguardo le dinamiche con cui gli uomini gestiscono, subiscono, si relazionano al potere.
@@userananke @Pier Paolo Fusèr, grazie per la risposta così articolata. Ecco un uso fecondo della rete, Lei mi ha fatto voglia di andar a leggere il testo di Chomsky. Alla faccia dei falsi profeti che cianciano sulla rete quale causa di morte del libro stampato. Al contrario, può essere un modo per aggirare il conformismo della grande editoria. Saluti, buona serata
@@blaisepascal1540 Ormai sono alcuni anni che non leggo i giornali italiani e le televisioni occidentali, se non per fare comparazioni. Al contrario seguo quanto avviene in oriente e in cina. Seguendo giornalmente quanto succede in tutto il continente sudamericano che è un vulcano di idee e sociale. Per citare un fatto particolare, sono stato presente nel 2017 a Cagliari in occasione della 80 anniversario della morte di A. Gramsci con la presenza di Garcia Linera , ex vicepresidente di Bolivia e grande studioso di Gramsci. In quella occasione organizzata dalla università eravamo circa 30 persone , una vergogna che un evento di tale portata in tutta la Sardegna abbia incuriosito solo alcune persone. Attualmente in Brasile di Bolsonaro è in corso una campagna di diffamazione nei media di Paulo Freire, citato come una piaga sociale. Ho fatto queste osservazioni perché vedo l'italia e occidente con distacco. E' in atto un sistematico obbiettivo di ibernare tutto il pensiero critico altamente pericoloso al sistema. - Dal mio punto di vedere le reti sociali non possono sostituirsi alla componente emozionale della partecipazione fisica , negli eventi, occasioni, di trasformazione. - Tanto si parla del Venezuela. Nel mausoleo dove sono le tombe dei padri della patria, con Bolivar, e Chavez c'è un manoscritto della tesi di laurea in scienze politiche di Chavez, con il titolo: il pensiero di Antonio Gramsci. Tesi di laurea mai sostenuta a seguito della nomina a presidente. Vedo in questo quadro , la resistenza, la resilienza, alla oppressione, assedio, tanto ideologica che materiale a un popolo che a deciso di assere libero e non schiavo. Oggi abbiamo in italia il ministro degli esteri USA Pompeo che ci ha dato i compiti da fare. Auguri a tutti
@@aldosecchi1539 @aldo secchi, grazie per la elaborata risposta e per l'attenzione prestata. Forse non ne condivido certi presupposti politici; interessante l'aria di novità dal Sud america, solitamente non mi aspetto molto da quella parte di mondo, per mio pregiudizio. Coraggio,
Eccellente spiegazione di come la psicologia è in grado di porsi al di sopra delle neuroscienze che pure la alimentano ma non sono in grado da sole di dare conto della complessità dell'agire umano. Richiama l'idea di Fromm che distingue il mezzo dai fini, solo diventando un fine consente all'uomo di affrancarsi dall'alienante meccanizzazione sociale. Grazie, sono un suo ex allievo della Sapienza (Roma).
Grazie professore.
grazie. Bravissimo
Ho letto il suo libro complimenti! Vorrei approfondire l'argomento, ci sono conferenze in programma?
Come spiega bene
scusate, ma quando al 14° minuto parla di "cappa di vetro, autoipnosi" solo a me è venuta l'associazione con l'€urs, con l'attuale regime dell'Unione europea (e le sue parole d'ordine), quella Unione europea paragonata da molti intellettuali russi agli ultimi anni dell'Unione sovietica?
Non sto dicendo, ovviamente, che in Unione europea esistano i gulag. Ma una cappa conformista, una lingua di legno odiosa, un'ipocrisia senza speranza....tutto ciò....lasciateci almeno la libertà di pensare che esiste. Grazie per astenervi dai vostri commenti da psico-poliziotti.
Interessante osservazione. Credo valga un po' per molti altri casi, dal momento dell'esistenza di determinate sovrastrutture politiche egemoni. Questa cappa conformizzante è ritenuta, evidentemente, necessaria al potere per sopravvivere. Certo oggi secondo me il problema della censura resiste, ma non tale a se stesso, nel senso che oggi disponiamo di una quantità di informazioni gigantesca, nulla in rete è taciuto, ma sono i network mediatici principali con i loro interessi che esercitano, le influenze che subiscono e che quindi veicolano, che dettano la linea.
Per tornare al discorso della "cappa e dell'autoipnosi", io trovo analogie con il periodo post-unificazione italiano, oppure gli anni del Terzo Reich ad esempio.
Poi nella letteratura non si può non citare '1984' di Orwell in cui i riferimenti a tali condizioni sono innumerevoli.
Anche Chomsky ne 'La fabbrica del consenso' spiega come alcuni sistemi di potere agiscono anche attraverso i nodi cardine delle società mediali. Andando a finire anche ne 'L'arte della guerra' di Sun Tzu dove si può constatare come alcune strategie militari da lui elaborate poi siano state rivisitate per campagne propagandistiche e comunque per il mantenimento del potere o la conservazione del consenso. A me pare che nelle cose qui prese in considerazione cambino i nomi, l'aspetto, le strategie, gli strumenti, ma il meccanismo alla base poi sia spesso lo stesso riguardo le dinamiche con cui gli uomini gestiscono, subiscono, si relazionano al potere.
@@userananke @Pier Paolo Fusèr, grazie per la risposta così articolata. Ecco un uso fecondo della rete, Lei mi ha fatto voglia di andar a leggere il testo di Chomsky. Alla faccia dei falsi profeti che cianciano sulla rete quale causa di morte del libro stampato. Al contrario, può essere un modo per aggirare il conformismo della grande editoria. Saluti, buona serata
@@blaisepascal1540 È bello trovare persone con cui avere questo genere di scambio, anche in rete, si! Buona serata a lei.
@@blaisepascal1540 Ormai sono alcuni anni che non leggo i giornali italiani e le televisioni occidentali, se non per fare comparazioni. Al contrario seguo quanto avviene in oriente e in cina. Seguendo giornalmente quanto succede in tutto il continente sudamericano che è un vulcano di idee e sociale.
Per citare un fatto particolare, sono stato presente nel 2017 a Cagliari in occasione della 80 anniversario della morte di A. Gramsci con la presenza di Garcia Linera , ex vicepresidente di Bolivia e grande studioso di Gramsci. In quella occasione organizzata dalla università eravamo circa 30 persone , una vergogna che un evento di tale portata in tutta la Sardegna abbia incuriosito solo alcune persone. Attualmente in Brasile di Bolsonaro è in corso una campagna di diffamazione nei media di Paulo Freire, citato come una piaga sociale.
Ho fatto queste osservazioni perché vedo l'italia e occidente con distacco. E' in atto un sistematico obbiettivo di ibernare tutto il pensiero critico altamente pericoloso al sistema.
- Dal mio punto di vedere le reti sociali non possono sostituirsi alla componente emozionale della partecipazione fisica , negli eventi, occasioni, di trasformazione.
- Tanto si parla del Venezuela. Nel mausoleo dove sono le tombe dei padri della patria, con Bolivar, e Chavez c'è un manoscritto della tesi di laurea in scienze politiche di Chavez, con il titolo: il pensiero di Antonio Gramsci. Tesi di laurea mai sostenuta a seguito della nomina a presidente.
Vedo in questo quadro , la resistenza, la resilienza, alla oppressione, assedio, tanto ideologica che materiale a un popolo che a deciso di assere libero e non schiavo. Oggi abbiamo in italia il ministro degli esteri USA Pompeo che ci ha dato i compiti da fare. Auguri a tutti
@@aldosecchi1539 @aldo secchi, grazie per la elaborata risposta e per l'attenzione prestata. Forse non ne condivido certi presupposti politici; interessante l'aria di novità dal Sud america, solitamente non mi aspetto molto da quella parte di mondo, per mio pregiudizio. Coraggio,