Ciao, si percepisce che l'argomento ti causa ancora del dispiacere - grazie per averne parlato con onestà. Nella mia università ogni professore si sceglie un "pupillo" e lo porta avanti, io non sono tra i fortunati perché non sono mai andata a ingraziarmeli dall'inizio, ho solo lavorato a testa bassa sperando fosse abbastanza. Anche io sono stata completamente ignorata o ho ricevuto risposte sgarbate dai miei professori, soprattutto dalla mia relatrice durante il lavoro di tesi, la quale mi ha causato diverso disagio emotivo. Credo mi prenderò del tempo per valutare davvero se intraprendere questa strada: in ogni caso ho trovato il tuo video molto interessante e mi iscrivo. Grazie.
Ciao Marco !! Io ho 61 anni, laureato in Storia nel 1992 (studente lavoratore). Con un lavoro sicuro, mi feci tentare dal Dottorato. La mia relatrice (professoressa associata) tuttavia mi sconsigliò quella strada in quanto era molto difficile da percorrere, specialmente con limitati mezzi economici a disposizione ed indipendentemente dal salario mensile del Dottorato. Purtroppo, come vedi, in trenta anni poco è cambiato. Confermo che anche in quegli anni il numero dei posti a disposizione era limitatissimo. Ovviamente non voglio scoraggiare nessuno ma invito a riflettere molto attentamente su ciò che comporta un percorso del genere. Apprezzo molto le tue iniziative e penso che continuerò a seguirle.
Ciao, non ti conosco ma condivido a pieno il tuo dolore. È terribile quando si vede il proprio sogno sfumare via, soprattutto per ragioni che non sono del tutto determinate da noi. Sono una laureata in Filosofia, sto concludendo un Master di II livello in Filosofia e avrei voluto percorrere la strada del dottorato. Purtroppo ho desistito, dopo che tutti i prof a cui mi sono rivolta mi hanno scoraggiato, dicendo di evitare anche solo a provare l'accesso (anche io ho un argomento di progetto apparentemente ibrido tra due classi, inserito anche nell'ambito indologico, quindi ti capisco bene). Ti auguro il meglio, troveremo la nostra strada!
Ciao, anch'io frequento filosofia. Potrei chiederti le motivazioni per cui i professori ti hanno scoraggiato? Io specifico che non mi farei troppi problemi ad andare all'estero.
Ciao, scusami, non ho capito quale sarebbe stato il tuo secondo errore. In che senso chiedere a diversi professori è stato controproducente? Grazie in anticipo della risposta
Semplicemente che invece di provare direttamente il concorso, ho cercato prima un docente interessato al progetto, rinunciando al tutto appena ho ricevuto delle “risposte” poco eleganti (evito di precisare). Avrei dovuto provare e basta i concorsi fregandomene di tutto. Mi sono troppo impuntato sull’importanza dei docenti, vera, ma avrei dovuto provare.
Ciao, Marco. Grazie per il tuo, per me forse- che sono giovanissima e piachella - un po’ troppo paludato, ma seriosissimo e approfonditissimo canale. Volevo chiederti come mai, p.es. nei Paesi anglosassoni, si chiamano “dottori” solo i medici e quelli che fanno ricerca? Non capisco.
Ciao! Guarda non è semplicissimo, bisogna partire da una riforma dello stato fascista che si è distaccata dal modello “standardizzato” anglosassone che attribuisse il titolo accademico di Dottore ai laureti. Questo poi ha postato in tempi recenti anche alla diversificazione del titolo da parte dello stato italiano per distinguerlo dal Dott. Magistrale è quello Dott. di Ricerca. Ci sarebbe altro da dire, ma sarebbe più che altro una frecciata a certe persone e vorrei evitare.
Ciao, mi spiace per ciò che hai raccontato. Potrai comunque mettere a frutto l'esperienza passata per ritentare. Ho una questione relativa ai dottorati con borsa finanziati dall'università o da enti esterni. Immaginiamo che per una particolare tipologia di dottorato siano disponibili 3 posti con borsa legati a progetti di ricerca già definiti dall'università e 3 posti senza borsa non legati ad un progetto di ricerca specifico. Il vincitore della borsa (so che è raro) è tenuto ad accettare il progetto già definito anche se si tratta di un progetto diverso da quello che ha presentato e meno interessante per lui? O può comunque portare avanti il proprio progetto? Grazie.
Ci avevo pensato, ma non me la sono sentita per vari fattori, uno fra tutti non avevo ( e non ho ancora) molta fiducia della mia competenze nelle lingue straniere. Anche il fatto di non provare all’estero può essere un errore da non sottovalutare in questo campo.
Ciao, si percepisce che l'argomento ti causa ancora del dispiacere - grazie per averne parlato con onestà. Nella mia università ogni professore si sceglie un "pupillo" e lo porta avanti, io non sono tra i fortunati perché non sono mai andata a ingraziarmeli dall'inizio, ho solo lavorato a testa bassa sperando fosse abbastanza. Anche io sono stata completamente ignorata o ho ricevuto risposte sgarbate dai miei professori, soprattutto dalla mia relatrice durante il lavoro di tesi, la quale mi ha causato diverso disagio emotivo. Credo mi prenderò del tempo per valutare davvero se intraprendere questa strada: in ogni caso ho trovato il tuo video molto interessante e mi iscrivo. Grazie.
Ciao Marco !! Io ho 61 anni, laureato in Storia nel 1992 (studente lavoratore). Con un lavoro sicuro, mi feci tentare dal Dottorato. La mia relatrice (professoressa associata) tuttavia mi sconsigliò quella strada in quanto era molto difficile da percorrere, specialmente con limitati mezzi economici a disposizione ed indipendentemente dal salario mensile del Dottorato. Purtroppo, come vedi, in trenta anni poco è cambiato. Confermo che anche in quegli anni il numero dei posti a disposizione era limitatissimo. Ovviamente non voglio scoraggiare nessuno ma invito a riflettere molto attentamente su ciò che comporta un percorso del genere.
Apprezzo molto le tue iniziative e penso che continuerò a seguirle.
Ciao, non ti conosco ma condivido a pieno il tuo dolore. È terribile quando si vede il proprio sogno sfumare via, soprattutto per ragioni che non sono del tutto determinate da noi. Sono una laureata in Filosofia, sto concludendo un Master di II livello in Filosofia e avrei voluto percorrere la strada del dottorato. Purtroppo ho desistito, dopo che tutti i prof a cui mi sono rivolta mi hanno scoraggiato, dicendo di evitare anche solo a provare l'accesso (anche io ho un argomento di progetto apparentemente ibrido tra due classi, inserito anche nell'ambito indologico, quindi ti capisco bene). Ti auguro il meglio, troveremo la nostra strada!
Ciao, anch'io frequento filosofia. Potrei chiederti le motivazioni per cui i professori ti hanno scoraggiato? Io specifico che non mi farei troppi problemi ad andare all'estero.
Bellissimo video. Capisco che non sia stato facile farlo ma il risultato sarà sicuramente di aiuto ad un sacco di persone (me compreso). Grazie ancora
Aspettavo questo video! Grazie.
Ciao, scusami, non ho capito quale sarebbe stato il tuo secondo errore. In che senso chiedere a diversi professori è stato controproducente? Grazie in anticipo della risposta
Semplicemente che invece di provare direttamente il concorso, ho cercato prima un docente interessato al progetto, rinunciando al tutto appena ho ricevuto delle “risposte” poco eleganti (evito di precisare). Avrei dovuto provare e basta i concorsi fregandomene di tutto. Mi sono troppo impuntato sull’importanza dei docenti, vera, ma avrei dovuto provare.
Ciao, Marco. Grazie per il tuo, per me forse- che sono giovanissima e piachella - un po’ troppo paludato, ma seriosissimo e approfonditissimo canale. Volevo chiederti come mai, p.es. nei Paesi anglosassoni, si chiamano “dottori” solo i medici e quelli che fanno ricerca? Non capisco.
Ciao! Guarda non è semplicissimo, bisogna partire da una riforma dello stato fascista che si è distaccata dal modello “standardizzato” anglosassone che attribuisse il titolo accademico di Dottore ai laureti. Questo poi ha postato in tempi recenti anche alla diversificazione del titolo da parte dello stato italiano per distinguerlo dal Dott. Magistrale è quello Dott. di Ricerca. Ci sarebbe altro da dire, ma sarebbe più che altro una frecciata a certe persone e vorrei evitare.
Sei una persona estremamente garbata. Il tuo video mi é piaciuto tantissimo
Ciao, mi spiace per ciò che hai raccontato. Potrai comunque mettere a frutto l'esperienza passata per ritentare.
Ho una questione relativa ai dottorati con borsa finanziati dall'università o da enti esterni. Immaginiamo che per una particolare tipologia di dottorato siano disponibili 3 posti con borsa legati a progetti di ricerca già definiti dall'università e 3 posti senza borsa non legati ad un progetto di ricerca specifico. Il vincitore della borsa (so che è raro) è tenuto ad accettare il progetto già definito anche se si tratta di un progetto diverso da quello che ha presentato e meno interessante per lui? O può comunque portare avanti il proprio progetto? Grazie.
Ma è obbligatorio prendere il PhD?
No no, come l’università, è facoltativo. Anzi, essendo retribuito è molto difficile arrivarci.
@@AD-1453 Ah, ok. Grazie per il chiarimento: mi ero spaventato.
Vabbè non è obbligatorio, la magistrale mi basta e avanza sinceramente.
Prova in università estere
Ci avevo pensato, ma non me la sono sentita per vari fattori, uno fra tutti non avevo ( e non ho ancora) molta fiducia della mia competenze nelle lingue straniere. Anche il fatto di non provare all’estero può essere un errore da non sottovalutare in questo campo.