Educazione e libertà di parola. Senza la prima, sarai sempre vittima della seconda. Non te la prendere se lo stupido parla, il problema non è lui, ma lo stupido che gli crede.
Si, a meno che non si arrivi ad installarci dei fact checker direttamente nel cervello, cosi quando parliamo con nostra zia, a natale, aivoglia ad allarmi rossi nella testa…problematico…
Ho ascoltato bene tutto il tuo intervento per due volte. Perché mi è piaciuto molto il filo logico con cui sei arrivato ad una conclusione che io in famiglia e con gli amici sostengo da anni. Controllo editoriale e censura sono concetti estremamente diversi. La censura è propriamente quello che dici tu: una certa idea, detta o scritta, comporta violare la legge e generalmente in questi casi la legge punisce in modo particolarmente violento (perché il detentore del potere assoluto punisce sempre con brutalità chiunque possa mettere in discussione la sua posizione di dominio assoluto). Il controllo editoriale non è censura: è un modo per controllare la validità razionale delle idee che circolano. Illudersi che possa esistere una libertà assoluta di dire qualunque cosa e far circolare qualunque idea affidandone il successo al solo mercato è una ingenua idiozia. Un divertente esperimento di qualche tempo fa ha dimostrato che centinaia di influencer di moda si sono lasciati ingannare da un negozio falso, con una nuova presunta firma, allestito come negozio di lusso, nel quale erano esposte calzature prese da un supermercato e etichettate con prezzi da alto lusso. Gli influencer ci sono cascati, sapete perché? Perché capire la differenza tra un prodotto di lusso, di valore artistico, di qualità di alto artigianato, è estremamente più difficile che distinguere due etichette con prezzi diversi. Capire perché una calzatura di lusso è meglio di una calzatura del supermercato richiede competenza, conoscenza, studio e anni di esposizione ragionata alla qualità e al mondo della moda d'arte. Un ragazzetto viziato abituato a fare soldi facili non può avere i mezzi culturali necessari per capire se quello che compra è di qualità o semplicemente costa molto. E, ricollegandomi al tuo video precedente, questo comporta che i produttori di lusso cominciano a venderti robaccia perché tanto chi la compra non capisce la differenza. Per quanto sopra, anche le idee sono come i prodotti di lusso: se le fai circolare incondizionatamente, senza responsabilità alcuna, tra persone che non sanno come valutarle e analizzarne la veridicità, il solo mercato non funzionerà. La legge del mercato si fonda sul principio che il prodotto migliora perché il consumatore sceglie il prodotto migliore. Dal momento che il consumatore non ha più i mezzi intellettuali necessari per capire quale sia un prodotto migliore, e quindi compra solo il prodotto con una bandierina italiana disegnata sulla confezione o quello con la scritta sponsorizzata su TikTok questa settimana, il mercato viene drogato. Il produttore deve essere controllato a monte, perché sia garantito che anche se ci sono bandierine e scritte stupide sulla confezione, il prodotto non sia tossico o pericoloso. Le idee sono del tutto analoghe agli altri prodotti: devono circolare solo sotto diretta responsabilità di chi ne consente la circolazione. Non si tratta di censura, ma di verifica editoriale di ciò che viene detto e scritto. Non esiste alcuna alternativa per le piattaforme: i proprietari delle piattaforme devono diventare editori e assumersi la responsabilità civile (ed eventualmente penale) del contenuto che fanno circolare, come qualsiasi editore della antica e ormai deceduta carta stampata. La pacchia, per gli approfittatori che hanno sfruttato la mancanza di filtri editoriali in rete per dire ogni idiozia che la razza umana è in grado di partorire, deve finire. Esistono precisi criteri scientifici e razionali per verificare le notizie e valutarne la qualità, come si valuta la non tossicità di un prodotto venduto al supermercato. Essi vanno applicati anche in rete. Le piattaforme devono diventare testate giornalistiche sottoposte all'onere della responsabilità diretta dall'editore. Allora finalmente usciremo da questo caos delle bandierine al vento come Zuckerberg, per fare un nome a caso
io sinceramente mi sorprendo di come alcuni hanno delle belle fette prosciutto sugli occhi, per non vedere che Zuckerberg lo fa per i suoi, interessi. credo che sia paura idolatria e ignoranza, malafede.
A prescindere dalle ragioni di Zuckerberg è palese che negli ultimi anni era diventato QUASI IMPOSSIBILE pubblicare qualsiasi cosa su Facebook: inclusi articoli a tema scientifico e video musicali. Fortunatamente, anche in Italia, negli ultimi 2 mesi, la situazione si è molto alleggerita, ma dal 2020 ad oggi si è arrivati a sforare nel ridicolo. E' comunque evidente che la palese limitazione imposta alla pubblicazione di contenuti (a prescindere dal contenuto) ha portato milioni di utenti ad abbandonare Facebook a favore di altri social-media molto più "liberi". La gente si è stancata di vedersi bloccare il profilo per giorni, settimane o mesi per errori del logaritmo. Gente cui sono state imposte limitazioni per aver pubblicato un video musicale o un articolo su eventi sportivi o scoperte scientifiche, che NULLA hanno a che fare con la politica. A pagare per queste limitazioni a pagare sono state quelle milioni di persone cui non importa nulla di politica. E' ovvio che Facebook ora corra ai ripari. X e Tik-Tok così come Telegram hanno letteralmente rubato a Facebook milioni di utenti. E milioni di quelli che sono stati bloccati, erano persone che portavano denaro a Facebook. Mi sta bene che ci sia un "controllo" ma tale controllo non deve danneggiare chi non c'entra nulla con la politica.
che poi, scusa, ma come fai a pensare che diventaranno degli editori? Un editore ha responsabilità, quindi deve filtrare una marea di contenuti e questo priva elementi di discussione e di attrito che tanto fanno bene ad i social. Ed, inoltre, chi glielo fa fare di creare una struttura costosissima di controllo e di rischiare di finire in tribunale quando qualcusa sfugge ai controlli? Quindi, scordiamoci proprio che questo possa avvenire. L'unico modo è lottare perchè il giornalismo ritorni uno strumento d'informazione talmente evoluto e diffuso dal far cadere nel dimenticatoio tutte le fake news che escono ogni giorno. E, per fare questo, si deve PAGARE molto bene i giornalisti per permettergli di essere indipendenti e non le sciocchezze che dice Travaglio che un giornale se vende merita di vivere. Col cavolo! Se vende è perchè gratta la pancia ai lettori e propone loro una informazione elementare e di tendenza, niente a che vedere con la verità. Quindi giornalisti seri, scuola seria e magari che la Rai torni ad essere un canale che se ne frega dell'odiens e di raccattare pubblicità ma che si occupi solo di diventare un punto di riferimento per tutta la gente confusa che c'è in italia.
Credo che dietro i termini verità e giustizia, termini assoluti si nasconda soltanto la paura di ammettere i propri relativistici desideri. Ovviamente Zuckerberg non dice o ricerca la verità ne ieri ne oggi ne domani, ma nemmeno noi cerchiamo la verità, come lui cerca il profitto (e meno rotture di balle) anche noi perseguiamo una personale agenda d'interessi, coscia o non conscia. Alcune parti della popolazione apprezzeranno questo spostamento mentre altre no senza giudizio morale in merito, semplicemente le nuove posizioni di Metà saranno più o meno funzionali ad ogni utente. Detto questo sono convinto anche che le varie piattaforme non diventeranno editori, almeno in maniera diretta, perchè con una polarizzazione cosi accentuata farebbero altro che perdere iscritti fino adarrivare ad avere 2-3 social ognuno per la sua bolla. Se vogliamo fare un paragone giornalistico credo che i social vogliano essere non il giornalista o il giornale ma piuttosto la tipografia o la fabbrica della carta che fornisce (a pagamento) il supporto necessario a veicolare le idee dei giornalisti. Questo perchè nessuno mai ha criticato la cartiera che forniva i fogli per i giornali di qualche dittatore. I social vogliono essere un mezzo perchè schierarsi ha un costo.
Caro Rick, ultimamente seguo soprattutto quello che succede in UK perché purtroppo hanno preso di peso il wokeismo americano e lo hanno portato a livelli da delirio! Le “comunità” islamiche sono le categorie protette tra i protetti, assieme ai trans etc. In quel una volta grande paese , sia semplici cittadini che giornalisti (Pearson) rischiano di trovarsi la polizia alla porta per un “non crime hate speech” per aver fatto una battuta o aver espresso la propria opinione sull’immigrazione incontrollata.A proposito di censura.. guarda cosa è successo a Tommy Robinson , uno che io considero un working class hero! E’ stato depiattaformizzato per 4 anni! Guarda il suo documentario “ SILENCED” su X. Anche il suo discorso a Oxford Union. Ecco, non voglio che anche da noi ci troviamo un giorno ridotti così . Ps. Mai sentito parlare di Grooming gang? Sui principali giornali italiani non mi pare se ne accenni. Da brividi…
Vatti a leggere tutti i crimini compiuti da Robinson e poi torna. Uno che è contro l'immigrazione irregolare ma entra illegalmente negli US, che buffone😂.
Vivo in UK, non sai di cosa parli. Il "wokerismo" esiste solo nelle vostre menti bacate. È vero esattamente il contrario, in UK, come nel resto del mondo, stiamo assistendo ad un ritorno a metodi fascisti e illiberali.
Caro Rick il controllo editoriale va contro gli interessi dei techbros perchè il cuore delle loro attività si regge distruggendo letreralmente il modello capitalistico pre internet. Occorre prendere atto che America e Cina sono in postdemocrazia e tocca all'Europa tentare di proteggere un modello democratico alla deriva. questa gente Peter Thiel Musk,Zuckerberg hanno di fatto exploitato il cervello delle persone con lo studio ai minimi dettagli della UI,far passare il personal brand come un atto necessario ,tenere costantemente sollecitato il comportamento individuale con spam di notifiche ecc ecc ecc. una prima difesa dovrebbe essere cancellare le app sul telefono incluso whatsapp. tornare agli sms anzi meglio riaccendere il vecchio Nokia GSM :>
Sempre guardo questo: "verità, verità, verità" e non c'è nula di verità, c'è soltanto una prospettiva che è sostenuta per qualche lato, sia i progressisti 'woke', sia i conservatori trumpisti, e, per questo, non c'è più discussioni equilibrati, soltanto attacchi e volontà di ponere l'avversario nel errore (scusatemi per l'italiano cattivo)
Io sta censusa sui social meta non l'ho mai vista. Per esempio: ci ho sempre messo poco, sia su fb che su insta ad entrare nella pipeline novax e nazista (due tra le tante); se ci fosse stata davvero una censura così grave come quella di cui si parla non avrei mai visto contenuti come quelli del movimento save europa per esempio. Comunque Rick ha ragione, a questi miliardari non frega nulla della verità o dei diritti civili. Hanno strumentalizzato le minoranze per il loro tornaconto economico, sono esseri amorali che vanno dove soffia il vento. Diffidate.
Visto che tutti parlano di tutto su i social si pensa che siamo leggendo un nuovo tipo di giornale, però, solo siamo a bere il caffè sulla terrazza del caffè del commercio. Lì, si stima normale ascoltare di tutto e pensare la sua. Me pare che la rete sia un strada aperta a tutti. Come tutte le vie del mondo ognuno può imboccare dove vuole, camminare veloce o lento, zitto o parlando forte, non c'è proibizione se ci rispetta il codice della circolazione. Cosa mancano sono le regole e soprattutto i mezzi efficienti di farle rispettare con uno codice penale internazionale. Manca il padre con la frusta perché utenti ragionano tutti come bambini opportunista che non hanno appreso a pensare da se, analizzare, avere visibilità sul funzionamento della società, e la loro potenza condividere idee singolare ed importante per il futuro. Li manca l'educazione e il desiderio proprio. Categorization è tipo di autocensura perché rende più complicato l'accesso, crea ghetto dove ciascuno si trova a casa, e odia i diversi.
Educazione e libertà di parola.
Senza la prima, sarai sempre vittima della seconda.
Non te la prendere se lo stupido parla, il problema non è lui, ma lo stupido che gli crede.
Assolutamente si.
il mitiko ice, montesi ha finito, hai visto?
Ciao Christian, con educazione intendi "instruzione"?
Si, a meno che non si arrivi ad installarci dei fact checker direttamente nel cervello, cosi quando parliamo con nostra zia, a natale, aivoglia ad allarmi rossi nella testa…problematico…
Ho ascoltato bene tutto il tuo intervento per due volte. Perché mi è piaciuto molto il filo logico con cui sei arrivato ad una conclusione che io in famiglia e con gli amici sostengo da anni.
Controllo editoriale e censura sono concetti estremamente diversi. La censura è propriamente quello che dici tu: una certa idea, detta o scritta, comporta violare la legge e generalmente in questi casi la legge punisce in modo particolarmente violento (perché il detentore del potere assoluto punisce sempre con brutalità chiunque possa mettere in discussione la sua posizione di dominio assoluto).
Il controllo editoriale non è censura: è un modo per controllare la validità razionale delle idee che circolano. Illudersi che possa esistere una libertà assoluta di dire qualunque cosa e far circolare qualunque idea affidandone il successo al solo mercato è una ingenua idiozia.
Un divertente esperimento di qualche tempo fa ha dimostrato che centinaia di influencer di moda si sono lasciati ingannare da un negozio falso, con una nuova presunta firma, allestito come negozio di lusso, nel quale erano esposte calzature prese da un supermercato e etichettate con prezzi da alto lusso. Gli influencer ci sono cascati, sapete perché? Perché capire la differenza tra un prodotto di lusso, di valore artistico, di qualità di alto artigianato, è estremamente più difficile che distinguere due etichette con prezzi diversi. Capire perché una calzatura di lusso è meglio di una calzatura del supermercato richiede competenza, conoscenza, studio e anni di esposizione ragionata alla qualità e al mondo della moda d'arte. Un ragazzetto viziato abituato a fare soldi facili non può avere i mezzi culturali necessari per capire se quello che compra è di qualità o semplicemente costa molto. E, ricollegandomi al tuo video precedente, questo comporta che i produttori di lusso cominciano a venderti robaccia perché tanto chi la compra non capisce la differenza.
Per quanto sopra, anche le idee sono come i prodotti di lusso: se le fai circolare incondizionatamente, senza responsabilità alcuna, tra persone che non sanno come valutarle e analizzarne la veridicità, il solo mercato non funzionerà. La legge del mercato si fonda sul principio che il prodotto migliora perché il consumatore sceglie il prodotto migliore. Dal momento che il consumatore non ha più i mezzi intellettuali necessari per capire quale sia un prodotto migliore, e quindi compra solo il prodotto con una bandierina italiana disegnata sulla confezione o quello con la scritta sponsorizzata su TikTok questa settimana, il mercato viene drogato. Il produttore deve essere controllato a monte, perché sia garantito che anche se ci sono bandierine e scritte stupide sulla confezione, il prodotto non sia tossico o pericoloso.
Le idee sono del tutto analoghe agli altri prodotti: devono circolare solo sotto diretta responsabilità di chi ne consente la circolazione. Non si tratta di censura, ma di verifica editoriale di ciò che viene detto e scritto.
Non esiste alcuna alternativa per le piattaforme: i proprietari delle piattaforme devono diventare editori e assumersi la responsabilità civile (ed eventualmente penale) del contenuto che fanno circolare, come qualsiasi editore della antica e ormai deceduta carta stampata. La pacchia, per gli approfittatori che hanno sfruttato la mancanza di filtri editoriali in rete per dire ogni idiozia che la razza umana è in grado di partorire, deve finire.
Esistono precisi criteri scientifici e razionali per verificare le notizie e valutarne la qualità, come si valuta la non tossicità di un prodotto venduto al supermercato. Essi vanno applicati anche in rete. Le piattaforme devono diventare testate giornalistiche sottoposte all'onere della responsabilità diretta dall'editore.
Allora finalmente usciremo da questo caos delle bandierine al vento come Zuckerberg, per fare un nome a caso
io sinceramente mi sorprendo di come alcuni hanno delle belle fette prosciutto sugli occhi, per non vedere che Zuckerberg lo fa per i suoi, interessi. credo che sia paura idolatria e ignoranza, malafede.
A me Facebook una volta mi censurò perché scrissi Toni Negri e mi censurarono perché dicevano che usavo una parola razzista.
Fatalità proprio lui che caso fortuito vero
A prescindere dalle ragioni di Zuckerberg è palese che negli ultimi anni era diventato QUASI IMPOSSIBILE pubblicare qualsiasi cosa su Facebook: inclusi articoli a tema scientifico e video musicali. Fortunatamente, anche in Italia, negli ultimi 2 mesi, la situazione si è molto alleggerita, ma dal 2020 ad oggi si è arrivati a sforare nel ridicolo. E' comunque evidente che la palese limitazione imposta alla pubblicazione di contenuti (a prescindere dal contenuto) ha portato milioni di utenti ad abbandonare Facebook a favore di altri social-media molto più "liberi". La gente si è stancata di vedersi bloccare il profilo per giorni, settimane o mesi per errori del logaritmo. Gente cui sono state imposte limitazioni per aver pubblicato un video musicale o un articolo su eventi sportivi o scoperte scientifiche, che NULLA hanno a che fare con la politica. A pagare per queste limitazioni a pagare sono state quelle milioni di persone cui non importa nulla di politica. E' ovvio che Facebook ora corra ai ripari. X e Tik-Tok così come Telegram hanno letteralmente rubato a Facebook milioni di utenti. E milioni di quelli che sono stati bloccati, erano persone che portavano denaro a Facebook. Mi sta bene che ci sia un "controllo" ma tale controllo non deve danneggiare chi non c'entra nulla con la politica.
che poi, scusa, ma come fai a pensare che diventaranno degli editori? Un editore ha responsabilità, quindi deve filtrare una marea di contenuti e questo priva elementi di discussione e di attrito che tanto fanno bene ad i social. Ed, inoltre, chi glielo fa fare di creare una struttura costosissima di controllo e di rischiare di finire in tribunale quando qualcusa sfugge ai controlli?
Quindi, scordiamoci proprio che questo possa avvenire. L'unico modo è lottare perchè il giornalismo ritorni uno strumento d'informazione talmente evoluto e diffuso dal far cadere nel dimenticatoio tutte le fake news che escono ogni giorno. E, per fare questo, si deve PAGARE molto bene i giornalisti per permettergli di essere indipendenti e non le sciocchezze che dice Travaglio che un giornale se vende merita di vivere. Col cavolo! Se vende è perchè gratta la pancia ai lettori e propone loro una informazione elementare e di tendenza, niente a che vedere con la verità. Quindi giornalisti seri, scuola seria e magari che la Rai torni ad essere un canale che se ne frega dell'odiens e di raccattare pubblicità ma che si occupi solo di diventare un punto di riferimento per tutta la gente confusa che c'è in italia.
Credo che dietro i termini verità e giustizia, termini assoluti si nasconda soltanto la paura di ammettere i propri relativistici desideri.
Ovviamente Zuckerberg non dice o ricerca la verità ne ieri ne oggi ne domani, ma nemmeno noi cerchiamo la verità, come lui cerca il profitto (e meno rotture di balle) anche noi perseguiamo una personale agenda d'interessi, coscia o non conscia.
Alcune parti della popolazione apprezzeranno questo spostamento mentre altre no senza giudizio morale in merito, semplicemente le nuove posizioni di Metà saranno più o meno funzionali ad ogni utente.
Detto questo sono convinto anche che le varie piattaforme non diventeranno editori, almeno in maniera diretta, perchè con una polarizzazione cosi accentuata farebbero altro che perdere iscritti fino adarrivare ad avere 2-3 social ognuno per la sua bolla. Se vogliamo fare un paragone giornalistico credo che i social vogliano essere non il giornalista o il giornale ma piuttosto la tipografia o la fabbrica della carta che fornisce (a pagamento) il supporto necessario a veicolare le idee dei giornalisti. Questo perchè nessuno mai ha criticato la cartiera che forniva i fogli per i giornali di qualche dittatore. I social vogliono essere un mezzo perchè schierarsi ha un costo.
un cambio di vento che lascerà secondo te tutto invariato!? ma stiamo parlando dello stesso cambio di vento????
Caro Rick, ultimamente seguo soprattutto quello che succede in UK perché purtroppo hanno preso di peso il wokeismo americano e lo hanno portato a livelli da delirio! Le “comunità” islamiche sono le categorie protette tra i protetti, assieme ai trans etc. In quel una volta grande paese , sia semplici cittadini che giornalisti (Pearson) rischiano di trovarsi la polizia alla porta per un “non crime hate speech” per aver fatto una battuta o aver espresso la propria opinione sull’immigrazione incontrollata.A proposito di censura.. guarda cosa è successo a Tommy Robinson , uno che io considero un working class hero! E’ stato depiattaformizzato per 4 anni! Guarda il suo documentario “ SILENCED” su X. Anche il suo discorso a Oxford Union. Ecco, non voglio che anche da noi ci troviamo un giorno ridotti così . Ps. Mai sentito parlare di Grooming gang? Sui principali giornali italiani non mi pare se ne accenni. Da brividi…
Vatti a leggere tutti i crimini compiuti da Robinson e poi torna. Uno che è contro l'immigrazione irregolare ma entra illegalmente negli US, che buffone😂.
Vivo in UK, non sai di cosa parli. Il "wokerismo" esiste solo nelle vostre menti bacate. È vero esattamente il contrario, in UK, come nel resto del mondo, stiamo assistendo ad un ritorno a metodi fascisti e illiberali.
Non ama la verità, ma i soldini
Caro Rick il controllo editoriale va contro gli interessi dei techbros perchè il cuore delle loro attività si regge distruggendo letreralmente il modello capitalistico pre internet.
Occorre prendere atto che America e Cina sono in postdemocrazia e tocca all'Europa tentare di proteggere un modello democratico alla deriva. questa gente Peter Thiel Musk,Zuckerberg hanno di fatto exploitato il cervello delle persone con lo studio ai minimi dettagli della UI,far passare il personal brand come un atto necessario ,tenere costantemente sollecitato il comportamento individuale con spam di notifiche ecc ecc ecc. una prima difesa dovrebbe essere cancellare le app sul telefono incluso whatsapp. tornare agli sms anzi meglio riaccendere il vecchio Nokia GSM :>
bello l'incipit col paradosso del mentitore, stucchevole la prosecuzione con iperboli. Mi fermo al min. 2:45.
Me ne farò una ragione con grande dolore ho preso atto della tua scelta con rammarico e smarrimento mi accingo a gridare a squarcia gola STI CAZZI
Non sappiamo nulla e questa è una certezza
Sempre guardo questo: "verità, verità, verità" e non c'è nula di verità, c'è soltanto una prospettiva che è sostenuta per qualche lato, sia i progressisti 'woke', sia i conservatori trumpisti, e, per questo, non c'è più discussioni equilibrati, soltanto attacchi e volontà di ponere l'avversario nel errore (scusatemi per l'italiano cattivo)
Stai cadendo nel relativismo, nulla è verità, tutta è una prospettiva. La terra è geoide per alcuni ed è piatta per altri.
Ci sono le discussioni equilibrate, ma purtroppo se le cagano in 4 gatti...
@aziziban4481 i socials non sono strutturati per discutere seriamente di qualche cosa, se c'è modo, spesso dura poco e/o inconcludente
Io sta censusa sui social meta non l'ho mai vista. Per esempio: ci ho sempre messo poco, sia su fb che su insta ad entrare nella pipeline novax e nazista (due tra le tante); se ci fosse stata davvero una censura così grave come quella di cui si parla non avrei mai visto contenuti come quelli del movimento save europa per esempio. Comunque Rick ha ragione, a questi miliardari non frega nulla della verità o dei diritti civili. Hanno strumentalizzato le minoranze per il loro tornaconto economico, sono esseri amorali che vanno dove soffia il vento. Diffidate.
Visto che tutti parlano di tutto su i social si pensa che siamo leggendo un nuovo tipo di giornale, però, solo siamo a bere il caffè sulla terrazza del caffè del commercio. Lì, si stima normale ascoltare di tutto e pensare la sua. Me pare che la rete sia un strada aperta a tutti. Come tutte le vie del mondo ognuno può imboccare dove vuole, camminare veloce o lento, zitto o parlando forte, non c'è proibizione se ci rispetta il codice della circolazione. Cosa mancano sono le regole e soprattutto i mezzi efficienti di farle rispettare con uno codice penale internazionale. Manca il padre con la frusta perché utenti ragionano tutti come bambini opportunista che non hanno appreso a pensare da se, analizzare, avere visibilità sul funzionamento della società, e la loro potenza condividere idee singolare ed importante per il futuro. Li manca l'educazione e il desiderio proprio. Categorization è tipo di autocensura perché rende più complicato l'accesso, crea ghetto dove ciascuno si trova a casa, e odia i diversi.
si arrendano, sono circondati, haha
Va dove ti porta il soldo. Tutto il resto è narrativa del momento
Eccellente osservazione
Peggiorerebbe le cose ancora dì più, non sono d'accordo!
Chi striscia non inciampa
Pessimo auspicio
Ciensura is the new gomblotto😅
Va bene così, il ridicolo sei tu mi dispiace
Vedi fascistelli da tutte le parti?curati che soffri di allucinazioni😅
Infatti.. dovrebbe dire fascistoni
Video fondamentale
Troppa reclame!