La Vita NON È Un Viaggio - Alan Watts | LightCast

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  • Опубликовано: 24 май 2021
  • Alan Watts ci ricorda che la vita non è un viaggio con una qualche destinazione finale da raggiungere, ma piuttosto una melodia da cantare o ballare fin tanto che la musica suona.
    Testo tratto da Coincidence of Opposites di Alan Watts, su gentile concessione della Alan Watts Organization - store.alanwatts.org.
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    TESTO
    Tutto il creato - l'universo fisico - ha una natura fondamentalmente giocosa.
    Non ha alcuno scopo. Non sta andando da nessuna parte; ossia non ha una destinazione a cui deve arrivare.
    Ma si comprende meglio per analogia con la musica perché la musica, come forma d'arte, è essenzialmente giocosa. Noi diciamo: "Suoni il pianoforte", non “lavori” il piano. Perché? La musica si distingue, ad esempio, dal viaggiare: quando viaggi stai cercando di arrivare da qualche parte.
    Uno non fa della fine di una composizione musicale lo scopo della composizione.
    Se così fosse, i migliori direttori d’orchestra sarebbero quelli che suonano più velocemente, e ci sarebbero compositori che scrivono solo finali. Le persone andrebbero ad un concerto solo per sentire un fragoroso accordo perché quella è la fine. Stessa cosa quando balli - non miri ad un punto preciso della stanza per arrivare lì. Lo scopo della danza è danzare.
    Però questo non viene trasmesso dal nostro sistema educativo nella vita di ogni giorno. Abbiamo un sistema scolastico che ci dà un'impronta completamente diversa. Tutto viene valutato, e quel che facciamo è introdurre il bambino nel corridoio di questo sistema di voti, con una specie di "Vieni gattino, tch tch tch".
    E vai all'asilo, ed è una cosa fantastica, perché quando finisci andrai in prima elementare; e poi "Andiamo!" La prima elementare porta alla seconda e così via. E poi finisci le elementari e vai alle medie e superiori, e andiamo su di giri, stiamo arrivando! E poi vai all’università e, per Giove, fai la magistrale, e quando hai finito la magistrale, vai e ti unisci al mondo. E poi ti ritrovi in ​​un racket in cui vendi assicurazioni; e loro hanno la loro quota da raggiungere e tu devi sgambettare. E in tutto questo sta arrivando, stai per farcela, sta arrivando - questa grande cosa, il successo per cui stai lavorando.
    Poi un giorno ti svegli, a circa quarant'anni, dici: “Dio mio, ce l’ho fatta! Sono arrivato". E non ti senti molto diverso dal solito e c'è una leggera delusione perché senti che c'è stato un imbroglio. E c'è stato un imbroglio, un terribile imbroglio: ti hanno fatto perdere tutto per aspettativa.
    Guarda le persone che vivono per andare in pensione e mettere via quei risparmi, e poi quando hanno sessantacinque anni non hanno più energia, sono più o meno impotenti, e vanno a marcire in qualche vecchia comunità per anziani.
    Perché ci siamo semplicemente presi in giro dall’inizio alla fine. Pensavamo alla vita per analogia con un viaggio, con un pellegrinaggio che aveva uno scopo preciso alla fine e l’obiettivo era di arrivare a quella fine, al successo o qualunque cosa fosse, o magari al paradiso dopo la morte. Ma abbiamo frainteso il senso per tutto il tempo. Era una cosa musicale e dovevi cantare o ballare mentre la musica suonava.
    MUSICA
    Prelude No. 18 di Chris Zabriskie è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. creativecommons.org/licenses/...
    Fonte: chriszabriskie.com/preludes/
    Artista: chriszabriskie.com/

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