La moltiplicazione dei pani - XVII Domenica del T.O.

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  • Опубликовано: 15 сен 2024
  • “La Pasqua, la festa dei giudei, era vicina” Perché questo ricordo della Pasqua che non aggiunge niente al racconto e di cui i sinottici non parlano?
    Giovanni ci strizza l’occhio: “Sto per raccontarvi qualcosa che ha a che fare col passato, l’Esodo (l’uscita degli ebrei dall’Egitto attraverso il mar rosso) e l’avvenire, la passione e la resurrezione. Ascoltiamo la moltiplicazione di pani in questa doppia luce.
    L’uscita di Israele dall’Egitto. Nel testo si parla due volte della montagna. Si pensa al Sinai dove Dio diede la legge a Mosè, si pensa al deserto perché la montagna è un luogo deserto nel significato spirituale. Si pensa anche alla montagna delle tentazioni come il deserto per Israele. Qui si apre la grande questione di Israele nel deserto “Dio è capace , si i no, di imbandire una tavola nel deserto?” Il Vangelo ci dice che è Gesù stesso che mette Filippo alla prova “ Dove possiamo comprare il pane per tutti costoro?” E’ la richiesta di un segno per manifestare la presenza di Dio in mezzo a loro. È la stessa situazione del popolo ebreo nel deserto che si poneva lo stesso problema “Dio è in mezzo a noi , si o no?” e Dio rispose con la manna.
    Vediamo adesso le corrispondenze col Vangelo. La morte e la Resurrezione di Gesù è il suo Esodo. Rileggiamo la passione al capitolo 13 “Prima della festa di Pasqua, sapendo Gesù che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre. ”Passare” è la parola dell’esodo. Passaggio dal mondo al Padre ricopia il passaggio d’Israele dall’Egitto alla terra promessa, terra del regno; terra promessa che verrà “cieli nuovi e terra nuova, la nuova creazione. In realtà l’esodo di Gesù è il vero esodo di cui quello di Mosè era soltanto una figura. Il pane e il bere erano per i primi cristiani il simbolo di Cristo. La moltiplicazione dei pani e dei pesci profetizza, annuncia il dono della carne e del sangue che si effettuerà nell’ultima cena per significare la “Carne offerta per la salute del mondo”(86,51) cioè a dire la sua passione. I cinquemila uomini sono la folla, la moltitudine, l’umanità.
    La tentazione. Nel vangelo di oggi Filippo è messo alla prova. Questa prova, come nell’Esodo (Es 16), come nella traversata nel deserto nel complesso è la prova della fede.. Ma è la Croce quella che è la prova maggiore. E’ là che bisogna credere senza segni nel momento in cui, Cristo morente, tutto sembra sparire. L’unico segno che ci viene dato è la Croce innalzata. “Pietro, Satana cercherà per vagliarvi come si vaglia il grano; io ho pregato perché la tua fede non venga meno quando sarai tornato conferma i tuoi fratelli”: La fede di Pietro verrà meno ma tornerà”. Ciò che prova la fede, è il passaggio al Regno, alla vita, ai cieli nuovi e alla terra nuova, la grane povertà umana: la traversata.
    Il nostro esodo. Questa traversata nel deserto, questa lunga marcia che ci sottomette alla prova evidentemente è la vita. E’ sempre la stessa questione “Dio è veramente con noi?” Noi cerchiamo le risposte nei segni Non mettiamo Dio alla prova. Fidiamoci della Parola che ci annuncia che Dio è amore e mangiamo il pane che ci dona la stessa vita di Dio.
    Le prossime domeniche di estate ascolteremo il resto del cap. 6 di Giovanni che ci parlerà del Pane della vita.

Комментарии • 1

  • @mariagraziacocco6553
    @mariagraziacocco6553 Месяц назад +1

    Grazie Mons Mani ❤ Buon cammino nel sentiero della Vita anche a lei🙏😇🌹