Ciao Vito. Eccomi a ringraziarti. Interesante idea quella del formico spenellato. Rimango in attesa della tua opinione. Buona serata a tutta la famiglia. Grazie
Buona Domenica Vito, sempre molto pratici e interessanti i ragguagli che dai. Avevo saputo dai video precedenti che avresti ridotto il numero degli alveari. Io forse tra un po avrei bisogno di un nucleo per iniziare. Ma non so se è una cosa fattibile il trasporto tramite corriere e nel complesso conveniente l'acquisto più trasporto in provincia di Lecce
Ciao Vito Grazie, sempre molto interessanti i tuoi video, volevo chiederti che ne pensi dell'acido ossalico sublimato in questo periodo in presenza di covata, magari facendo tre o quattro cicli
@@vincenzodepascali4987 impegnativo e dai risultati non ottimali, semplicemente per il fatto che con una certa probabilità non poche varroe riescono a sfuggire, per questo nel video abbiamo cennato alla pennellata di formico sulle utime roselline di covata o ad altri metodi per garantire il blocco
Ciao Vito, io ho fatto un gocciolato inizio novembre però un po' di covata c'era. Mi consigli di ripeterlo a metà dicembre? Che candito usi? Grazie grande..
@@massimomorazzini713 Ciao Massimo, se riesci a guardarle per renderti conto se c'è ancora covata e quindi se nella tua zona si verifica l'assenza di covata, tanto di guadagnato. Uso un candito bianco a base di glucosio e fruttosio.
Ciao Vito, i tuoi video sono sempre molto interessanti e professionali. Volevo chiederti se si poteva fare un secondo trattamento con acido ossalico gocciolato a distanza di un mese, nel caso in cui ci fosse stata una notevole caduta di varroa dopo il primo trattamento (naturalmente sempre in assenza di covata). Ti faccio presente che ancora non possiedo un sublimatore. Grazie.
@@claudiopetricciuolo8991 Si può fare, certo, possibilmente con un dosaggio acido più basso, intorno al 5/6%, meglio se in presenza di condizioni meteo favorevoli al volo.
Buonasera Signor Vito, grazie dei suoi video sempre interessanti. Volevo un consiglio. Ho fatto blocco di covata a luglio e successivo gocciolato poi allo sabbio. Poi i primi di novembre dopo controllo avendo le due casse in blocco e con temperature buone, ho effettuato il gocciolato con apibioxal puro senza diluirlo quindi nn piu ripetibile... Nn potendo controllare i vassoi dopo un paio di giorni, quando li ho controllati dopo circa 6 giorni ho trovato poca caduta.. Ma penso che di varroa cene sia ancora abbastanza. Nn potendo fare cicli di sublimati per vari motivi,vevo pensato di mettere le strisce di apivar e tenerle fino allo scadere che indica l azienda... Secondo lei potrebbe andare come soluzione e come ulteriore trattamento per pulire?? Nn so se le strisce hanno efficacia anche con temperature basse. Nn sono riuscito a trovare nulla di scritto su questo argomento. Mi trovo in toscana..
@@CarmineLodato-gx5dt A mio parere, se hai gocciolato a novembre in assenza di covata sono pulite, quindi si potrebbe evitare il passaggio con le strisce. L'efficacia "invernale" dei trattamenti dipende, tra l'altro, dal fatto che le api sono in glomere molte ore e c'è poco movimento.
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura Buongiorno, nn sapendo il grado di infestazione visto che nn ho potuto controllare dopo poco la caduta dal trattamento, e visto che nn posso ripetere il gocciolato perché ho fatto trattamento puro e nn potendo fare neppure il sublimato. Per dormire sonni tranquilli e nn rischiare di perdere le api avrei optato per le strisce. Ma nn riesco a capire se ci sono controindicazioni di temperature e efficacia delle strisce in inverno.. Quindi volevo un consiglio... Nn vorrei ritrovarmi poi alla ripartenza, casse piene di varroa. Al momento qui in toscana nn abbiamo clima molto freddo siamo sulla massima in torno i 9/10 e di minima varia per ora mai sotto lo 0....
@@CarmineLodato-gx5dt Buongiorno, come consiglio generale conviene intanto alternare il principio attivo negli anni, cioè se l'anno scorso hai usato il fluvalinate, quest'anno meglio amitraz. Per il resto, quando apri gli alveari, lasciali un tantino in osservazione per vedere dove è posizionato il glomere, quindi per meglio collocare le strisce nella zona centrale. 👌
@@ApicolturaBIODolcezzaNaturaok grazie mille Signor Vito,sempre pronto a consigliare e cmq molte grazie per i suoi video sempre al topp. Una buona giornata...
@@CarmineLodato-gx5dt di niente, dimenticavo, sebbene noi non usiamo le strisce, sappiamo che ci sono molti apicoltori che le lasciano quasi tutto l'inverno....
@@mahatmacarera8464 quello si, senza dubbio, sebbene gli erogatori interni cone quelli che abbiamo usato fine estate svolgono un ruolo molto importante, altezza stoppino compresa
Buongiorno Vito la percentuale di ossalico e glicerina è come in estate?o delle percentuali diverse?si considera 5ml a telaio coperto da api o su tutti? il fatto che bagnamo le api con il gocciolato non succede niente.grazie sempre per tutto
@@domenicocastellucci1682 Buongiorno Domenico, quel che conta è principalmente la percentuale di acidità, acido ossalico, sulla soluzione che per un singolo passaggio si aggira sul 7%. 5ml per telaino coperto dalle api che in questo periodo ad esempio nelle nostre zone siamo sui 5 6 telaini. L'ossalico in linea generale tende ad diminuire di qualche giorno l'aspettativa di vita delle api.
Interessante quest'idea della spennellata di formico, semplificherebbe non poco le cose per me che abito in una zona con inverno piuttosto mite. Grazie Vito, buona domenica.
Ho fatto oggi una visita alle api e ho notato che intorno alle rose di covata, in alcune famiglie, ci sono ancora uova appena deposte.. motivo per cui a metà dicembre avrò ancora covata e credo che opteró per questa tecnica della spennellata con formico. Ho visto però che in commercio si trova formico al 60% , può andar bene ugualmente? Grazie
@@robertopasquini4511 ideale senza vento, dopo una pioggia o semplicemente con tempo umido e temperature sui 10gradi con i glomeri un pò aperti ed assenza di volo
@@francescobaronti4239 Di base, quando non c'è il fermo deposizione naturale, in questo periodo consigliamo il blocco di covata artificiale, lo sforchettamento della covata o il pennellamento con formico al 40%, quindi un gocciolato. Poi eventualmente qualche sublimato durante l'inverno, se si ritiene ci sia ancora molta varroa.
Ciao Vito, premettendo che ho 4 arnie a 250 m in Calabria, due di esse attualmente sono senza covata, le altre due ancora no. Aspetto che si riduca o che vadano in blocco anche le altre o posso nel frattempo trattare quelle senza covata? Sono nello stesso apiario.
@@lf648 Ciao, quelle che oggi non sono in blocco non so dirti se andranno, più che altro perché, andando avanti, solitamente, con un pò di importazione di polline e l'aumento delle ore di luce, tutte le regine iniziano a deporre. Converrebbe perciò trattarle tutte. Semmai puoi valutare di sforchettare la covata presente.
Infatti è quello che farò. Siccome però in queste due ieri ho notato che c'è ancora circa un telaino intero di covata opercolata, conviene secondo te farla ridurre ancora un poco (fino ad esempio ad una rosetta) o agire subito?
Potrebbe ridursi. L'anno scorso ricordo che a ridosso di Natale la famiglia che non era in blocco aveva solo una rosellina piccola piccola di covata, maldestramente non l'ho rimossa e mi sono trovato in primavera con varroa in più. Ovviamente, come tu mi insegni, dipende molto dall'andamento climatico e le temperature nei prossimi gg dovrebbero diminuire. Grazie comunque per i consigli 👌
Quest'anno abbiamo avuto, causa orfanità, un pò di telaini in esubero che abbiamo preferito lasciare negli alveari. Per questo abbiamo tolto i diaframmi. Certo, andrebbe cmq meglio tenerle tra due diaframmi laterali.
@@antoniogallo2259 Ciao, immagino fai così perchè non hai una finestra senza covata. Comunque dovrebbe andar bene, seppure qualche varroa, da qualche parte nella covata, come sai riesce a sfuggire.
@ApicolturaBIODolcezzaNatura si Vito sono a 970 metri e domenica ho fatto il quarto sublimato. Adesso tratterò con un solo sublimato a fine febbraio più o meno in base al tempo. Poi inizio settembre un gocciolato e poi a novembre i sublimati
Beh, a quell'altitudine dovrebbero andare in blocco di covata. Cmq i cicli di sublimato che noi sappiamo non creano particolari problemi all'alveare e se fatti bene portano a un buon risultato di pulizia. Sono impegnativi, come sai. D'accordo sul fatto che più si parte puliti in primavera meglio è 👌
Quando fai il trattamento le piastre nelle arnie le togli oggi controllando le piastre mi sono accorto che c era della varroa premetto che ancora il trattamento a breve lo farò ma questa varroa gli cade da sola o sono loro che man mano si spulciano fra di loro
Purtroppo anche noi apicoltori con i trattamenti se non sono fatti con criterio non facciamo altro che selezionare la varroa rendendola più forte a livello genetico
La cosa fondamentale è che un apicoltore deve adattarsi ai cambiamenti più velocemente di quanto fa la varroa sennò si è destinatari a fare una brutta fine
secondo me la tua concezione dell'apicoltura, sebbene non credo tu abbia molti alveari o molta esperienza, a leggere i tuoi commenti, sembra troppo varroa-centrica
Ricordatevi che i fuchi in questo periodo dell' anno significa famiglia forte e sana che si puo permettere di avere dei fuchi. Stai tranquillo le api sano cosa fare. Vedrai che in primavera sara la famiglia migliore quella che ha dei fuchi adssso.
Eh si, certo, maschi in questo periodo significa benessere e vitalità dell'alveare, temperature medie alte, raccolto di nettare e polline, ma anche altro di meno positivo, specie di fronte ai possibili arrivi e ritorni di freddo, come eccessivo consumo di scorte ed allevamento di varroa.
@@mahatmacarera8464 Un pò tutti gli anni, nel corso della stagione si arriva anche al 30% di morie, ma la varroa non è il solo fattore. Importante ci sia una buona rimonta.
@ApicolturaBIODolcezzaNatura noi non abbiamo mai avuto queste percentuali.. di solito siamo intorno al 8 max 10%.. quest' anno è stata tragica..la varroa in questi due anni ha avuto un cambiamento radicale.. prima nascevano tre femmine e due maschi.. ora sono quattro femmine e un maschio ed è sempre più resistente ai trattamenti infatti proprio per questo và trattata in assenza di covata, per non fare vivere ed abituare ai trattamenti
@mahatmacarera8464 Nei trattamenti noi usiamo acido formico ed ossalico che non creano resistenza nella varroa. Bene o male con due/tre interventi annui riusciamo a gestire questo flagello. Purtroppo però la varroa non è l'unico elemento ad influire sulla vigoria delle famiglie. Per noi il fattore di stress principale è rappresentato dal forte restringimento dei periodi in cui c'è un flusso importante di nettare e polline. Sono già molte le estati con mesi di secco e magra, per non dire delle primavere piovose e con ritorni di freddo.
Precisissimo e chiaro come sempre. Grazie ancora.
Di niente Angelo, buona giornata 👌
Ciao Vito. Eccomi a ringraziarti. Interesante idea quella del formico spenellato. Rimango in attesa della tua opinione. Buona serata a tutta la famiglia. Grazie
@@Roby-Bees Grazie Roberto, ci aggiorniamo certo, in gamba, alla prossima 👌
Buona Domenica Vito, sempre molto pratici e interessanti i ragguagli che dai. Avevo saputo dai video precedenti che avresti ridotto il numero degli alveari. Io forse tra un po avrei bisogno di un nucleo per iniziare. Ma non so se è una cosa fattibile il trasporto tramite corriere e nel complesso conveniente l'acquisto più trasporto in provincia di Lecce
Ciao Michele, a parte che ad oggi non ne abbiamo disponibili, ti conviene sentire con qualcuno della zona, in bocca al lupo 👌
Ciao Vito
Grazie, sempre molto interessanti i tuoi video, volevo chiederti che ne pensi dell'acido ossalico sublimato in questo periodo in presenza di covata, magari facendo tre o quattro cicli
@@vincenzodepascali4987 impegnativo e dai risultati non ottimali, semplicemente per il fatto che con una certa probabilità non poche varroe riescono a sfuggire, per questo nel video abbiamo cennato alla pennellata di formico sulle utime roselline di covata o ad altri metodi per garantire il blocco
Ciao Vito, io ho fatto un gocciolato inizio novembre però un po' di covata c'era. Mi consigli di ripeterlo a metà dicembre? Che candito usi? Grazie grande..
@@massimomorazzini713 Ciao Massimo, se riesci a guardarle per renderti conto se c'è ancora covata e quindi se nella tua zona si verifica l'assenza di covata, tanto di guadagnato. Uso un candito bianco a base di glucosio e fruttosio.
Non è perché è di ottobre ma da qualche anno i blocchi di covata naturali sono sempre meno e in alcuni apiari la covata è sempre presente
Si, infatti, un pò dipende dalla selezione, un pò dagli inverni più caldi....
Ciao Vito, i tuoi video sono sempre molto interessanti e professionali. Volevo chiederti se si poteva fare un secondo trattamento con acido ossalico gocciolato a distanza di un mese, nel caso in cui ci fosse stata una notevole caduta di varroa dopo il primo trattamento (naturalmente sempre in assenza di covata). Ti faccio presente che ancora non possiedo un sublimatore. Grazie.
@@claudiopetricciuolo8991 Si può fare, certo, possibilmente con un dosaggio acido più basso, intorno al 5/6%, meglio se in presenza di condizioni meteo favorevoli al volo.
Buongiorno Viri il preparato per gocciolato una volta preparato quanto posso tenerlo prima che si deteriora..?
@@libiortaggitua se con lo zucchero meglio tenerlo al fresco/frigo se resta, molto meglio se si prepara al bisogno
Buonasera Signor Vito, grazie dei suoi video sempre interessanti.
Volevo un consiglio.
Ho fatto blocco di covata a luglio e successivo gocciolato poi allo sabbio.
Poi i primi di novembre dopo controllo avendo le due casse in blocco e con temperature buone, ho effettuato il gocciolato con apibioxal puro senza diluirlo quindi nn piu ripetibile... Nn potendo controllare i vassoi dopo un paio di giorni, quando li ho controllati dopo circa 6 giorni ho trovato poca caduta..
Ma penso che di varroa cene sia ancora abbastanza.
Nn potendo fare cicli di sublimati per vari motivi,vevo pensato di mettere le strisce di apivar e tenerle fino allo scadere che indica l azienda...
Secondo lei potrebbe andare come soluzione e come ulteriore trattamento per pulire??
Nn so se le strisce hanno efficacia anche con temperature basse. Nn sono riuscito a trovare nulla di scritto su questo argomento.
Mi trovo in toscana..
@@CarmineLodato-gx5dt A mio parere, se hai gocciolato a novembre in assenza di covata sono pulite, quindi si potrebbe evitare il passaggio con le strisce. L'efficacia "invernale" dei trattamenti dipende, tra l'altro, dal fatto che le api sono in glomere molte ore e c'è poco movimento.
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura
Buongiorno, nn sapendo il grado di infestazione visto che nn ho potuto controllare dopo poco la caduta dal trattamento, e visto che nn posso ripetere il gocciolato perché ho fatto trattamento puro e nn potendo fare neppure il sublimato. Per dormire sonni tranquilli e nn rischiare di perdere le api avrei optato per le strisce. Ma nn riesco a capire se ci sono controindicazioni di temperature e efficacia delle strisce in inverno.. Quindi volevo un consiglio...
Nn vorrei ritrovarmi poi alla ripartenza, casse piene di varroa.
Al momento qui in toscana nn abbiamo clima molto freddo siamo sulla massima in torno i 9/10 e di minima varia per ora mai sotto lo 0....
@@CarmineLodato-gx5dt Buongiorno, come consiglio generale conviene intanto alternare il principio attivo negli anni, cioè se l'anno scorso hai usato il fluvalinate, quest'anno meglio amitraz. Per il resto, quando apri gli alveari, lasciali un tantino in osservazione per vedere dove è posizionato il glomere, quindi per meglio collocare le strisce nella zona centrale. 👌
@@ApicolturaBIODolcezzaNaturaok grazie mille Signor Vito,sempre pronto a consigliare e cmq molte grazie per i suoi video sempre al topp. Una buona giornata...
@@CarmineLodato-gx5dt di niente, dimenticavo, sebbene noi non usiamo le strisce, sappiamo che ci sono molti apicoltori che le lasciano quasi tutto l'inverno....
Col formico fondamentale la temperatura quando viene applicato
@@mahatmacarera8464 quello si, senza dubbio, sebbene gli erogatori interni cone quelli che abbiamo usato fine estate svolgono un ruolo molto importante, altezza stoppino compresa
Buongiorno Vito la percentuale di ossalico e glicerina è come in estate?o delle percentuali diverse?si considera 5ml a telaio coperto da api o su tutti? il fatto che bagnamo le api con il gocciolato non succede niente.grazie sempre per tutto
@@domenicocastellucci1682 Buongiorno Domenico, quel che conta è principalmente la percentuale di acidità, acido ossalico, sulla soluzione che per un singolo passaggio si aggira sul 7%. 5ml per telaino coperto dalle api che in questo periodo ad esempio nelle nostre zone siamo sui 5 6 telaini. L'ossalico in linea generale tende ad diminuire di qualche giorno l'aspettativa di vita delle api.
Cia si può con il varroMed grazie
@@elviovolpe3219 certo, un buon prodotto, resta fondamentale però l'assenza di covata 👌
Interessante quest'idea della spennellata di formico, semplificherebbe non poco le cose per me che abito in una zona con inverno piuttosto mite. Grazie Vito, buona domenica.
@@FS-us7wy infatti, grazie 👌
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura si potrebbe utilizzare anche in estate!?
non è consigliabile più che altro perchè in estate c'è ancora troppa covata da spennellare...
Ho fatto oggi una visita alle api e ho notato che intorno alle rose di covata, in alcune famiglie, ci sono ancora uova appena deposte.. motivo per cui a metà dicembre avrò ancora covata e credo che opteró per questa tecnica della spennellata con formico.
Ho visto però che in commercio si trova formico al 60% , può andar bene ugualmente? Grazie
si dovrebbe diluire un pochino, al 40% - 50%, per farlo occorre un densimetro, ci sono tabelle in rete
Ciao Vito,che temperatura è consigliata x fare il gocciolato??buona serata!
@@robertopasquini4511 ideale senza vento, dopo una pioggia o semplicemente con tempo umido e temperature sui 10gradi con i glomeri un pò aperti ed assenza di volo
@ grazie!!
di niente, buona giornata!
A livello di efficacia quale rende di piu il gocciolato o il sublimato con acido ossalico
@@salvatoregiaquinta3174 che noi sappiamo il gocciolato
Tratti solo con ossalico?
sei nuovo a guardare i nostri video? Si, esattamente, solo.ossalico e formico, abbiamo un'azienda certificata bio
Ma fare il sublimato 4/5 volte non basta? Nel senso si può fare anche solo sublimato a cicli per pulire le api?
@@francescobaronti4239 Di base, quando non c'è il fermo deposizione naturale, in questo periodo consigliamo il blocco di covata artificiale, lo sforchettamento della covata o il pennellamento con formico al 40%, quindi un gocciolato. Poi eventualmente qualche sublimato durante l'inverno, se si ritiene ci sia ancora molta varroa.
👏👏👍
@@gaetanoucciardo6030 👌
Ciao Vito, premettendo che ho 4 arnie a 250 m in Calabria, due di esse attualmente sono senza covata, le altre due ancora no. Aspetto che si riduca o che vadano in blocco anche le altre o posso nel frattempo trattare quelle senza covata? Sono nello stesso apiario.
@@lf648 Ciao, quelle che oggi non sono in blocco non so dirti se andranno, più che altro perché, andando avanti, solitamente, con un pò di importazione di polline e l'aumento delle ore di luce, tutte le regine iniziano a deporre. Converrebbe perciò trattarle tutte. Semmai puoi valutare di sforchettare la covata presente.
Infatti è quello che farò. Siccome però in queste due ieri ho notato che c'è ancora circa un telaino intero di covata opercolata, conviene secondo te farla ridurre ancora un poco (fino ad esempio ad una rosetta) o agire subito?
@@lf648 dici che si riduce? non saprei.... certo, un telaino è parecchio.... vedi al meglio come puoi gestire la cosa...
Potrebbe ridursi. L'anno scorso ricordo che a ridosso di Natale la famiglia che non era in blocco aveva solo una rosellina piccola piccola di covata, maldestramente non l'ho rimossa e mi sono trovato in primavera con varroa in più. Ovviamente, come tu mi insegni, dipende molto dall'andamento climatico e le temperature nei prossimi gg dovrebbero diminuire. Grazie comunque per i consigli 👌
@@lf648 fai le tue osservazioni, poi tienici aggiornati 👌
Buonasera il diaframma non lo usi? Secondo te non lo metto? Le ho complete su 10 favi loro stanno strette a 6 favi
Quest'anno abbiamo avuto, causa orfanità, un pò di telaini in esubero che abbiamo preferito lasciare negli alveari. Per questo abbiamo tolto i diaframmi. Certo, andrebbe cmq meglio tenerle tra due diaframmi laterali.
Ciao Vito, chiedevo fai solo un giro di acido ossalico, o più giri. Grazie 👋
Per ora abbiamo in programma un gocciolato in assenza di covata, con controllo della caduta, poi eventualmente valutiamo un sublimato 👌
@ApicolturaBIODolcezzaNatura grazie
Ciao Vito, io faccio 4 sublimati e al quarto pochissima caduta r lascio cosi fino a febbraio. Sto sbagliando?
@@antoniogallo2259 Ciao, immagino fai così perchè non hai una finestra senza covata. Comunque dovrebbe andar bene, seppure qualche varroa, da qualche parte nella covata, come sai riesce a sfuggire.
@ApicolturaBIODolcezzaNatura si Vito sono a 970 metri e domenica ho fatto il quarto sublimato. Adesso tratterò con un solo sublimato a fine febbraio più o meno in base al tempo. Poi inizio settembre un gocciolato e poi a novembre i sublimati
Beh, a quell'altitudine dovrebbero andare in blocco di covata. Cmq i cicli di sublimato che noi sappiamo non creano particolari problemi all'alveare e se fatti bene portano a un buon risultato di pulizia. Sono impegnativi, come sai. D'accordo sul fatto che più si parte puliti in primavera meglio è 👌
Ciao Vito,mi potresti mandare la ricetta dell' acido ossalico e glicerolo, e quanti giri fai grazie.
si può fare 700ml acqua, 300ml glicerolo, 70g ossalico
Grazie mille,
@@deliomurtas6030 di niente 👌
Quando fai il trattamento le piastre nelle arnie le togli oggi controllando le piastre mi sono accorto che c era della varroa premetto che ancora il trattamento a breve lo farò ma questa varroa gli cade da sola o sono loro che man mano si spulciano fra di loro
Non saprei dirti bene se non che esiste certamente una caduta naturale.
Purtroppo anche noi apicoltori con i trattamenti se non sono fatti con criterio non facciamo altro che selezionare la varroa rendendola più forte a livello genetico
si, esattamente, trattare con criterio, immagino tu sappia che significhi.....
La cosa fondamentale è che un apicoltore deve adattarsi ai cambiamenti più velocemente di quanto fa la varroa sennò si è destinatari a fare una brutta fine
secondo me la tua concezione dell'apicoltura, sebbene non credo tu abbia molti alveari o molta esperienza, a leggere i tuoi commenti, sembra troppo varroa-centrica
Qui da me ieri C'erano fuchi.
sta bene, in bocca al lupo, quelli mangiano 😁
Ricordatevi che i fuchi in questo periodo dell' anno significa famiglia forte e sana che si puo permettere di avere dei fuchi. Stai tranquillo le api sano cosa fare. Vedrai che in primavera sara la famiglia migliore quella che ha dei fuchi adssso.
Eh si, certo, maschi in questo periodo significa benessere e vitalità dell'alveare, temperature medie alte, raccolto di nettare e polline, ma anche altro di meno positivo, specie di fronte ai possibili arrivi e ritorni di freddo, come eccessivo consumo di scorte ed allevamento di varroa.
La varroa non si combatte più solo in assenza di covata ma va combattuta tutto l' anno
si, certo, ci sono varie strategie attuabili in varie fasi, senza però esagerare.... altrimenti più che apicoltori si diventa cacciatori di varroa 😁
Quest' anno la varroa ha fatto parecchi cadaveri
@@mahatmacarera8464 Un pò tutti gli anni, nel corso della stagione si arriva anche al 30% di morie, ma la varroa non è il solo fattore. Importante ci sia una buona rimonta.
@ApicolturaBIODolcezzaNatura noi non abbiamo mai avuto queste percentuali.. di solito siamo intorno al 8 max 10%.. quest' anno è stata tragica..la varroa in questi due anni ha avuto un cambiamento radicale.. prima nascevano tre femmine e due maschi.. ora sono quattro femmine e un maschio ed è sempre più resistente ai trattamenti infatti proprio per questo và trattata in assenza di covata, per non fare vivere ed abituare ai trattamenti
@mahatmacarera8464 Nei trattamenti noi usiamo acido formico ed ossalico che non creano resistenza nella varroa. Bene o male con due/tre interventi annui riusciamo a gestire questo flagello. Purtroppo però la varroa non è l'unico elemento ad influire sulla vigoria delle famiglie. Per noi il fattore di stress principale è rappresentato dal forte restringimento dei periodi in cui c'è un flusso importante di nettare e polline. Sono già molte le estati con mesi di secco e magra, per non dire delle primavere piovose e con ritorni di freddo.