UNIVERSITÀ e LAVORO: un binomio SEMPLICE? [Reaction ad

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  • Опубликовано: 24 ноя 2024

Комментарии • 174

  • @alessandrodeconcini-adc
    @alessandrodeconcini-adc  Год назад +1

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  • @ab-sm2fp
    @ab-sm2fp Год назад +139

    Per me, ad esempio, il lavoro è molto meno stressante del percorso universitario, in cui ho riscontrato innumerevoli difficoltà. Penso che i percorsi di vita delle persone siano talmente diversi che sia difficile trovare una "formula magica che valga per tutti". Secondo me nel caso di Andrea, il privilegio di una condizione sociale ottima e un QI alto lo hanno portato a non tener conto che ci sono tante persone con diverse esperienze, difficoltà e necessità. Il mio consiglio è: oltre studiare o lavorare, è utile tenere mente, cuore e aperti in modo da tentare di cogliere le sfaccettature del reale, che sono migliaia, complesse e non incasellabili in categorie di giudizio fisse.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +7

      Giustissimo tutto.

    • @starman633
      @starman633 Год назад +2

      Dipende dal lavoro, ci sono lavori che richiedono formazione continua e si sta sempre sui libri, ad esempio un avvocato per essere competitivo sul mercato deve aggiornarsi in continuazione e specializzarsi in più settori (quindi studio continuo), stessa cosa per un ricercatore, un commercialista, un pilota commerciale ecc.ecc..

  • @xandruuu
    @xandruuu Год назад +26

    Ho lavorato come cameriere/commesso (per circa due anni e mezzo) durante i primi anni di medicina e posso assicurare che, dopo il turno, la voglia di mettersi a studiare era poca. Stavo continuando a rimandare gli esami e quindi ho mollato il lavoro, privilegiato dal fatto di non avere BISOGNO di lavorare: lo facevo solo per non chiedere soldi ai miei genitori, ma fortunatamente non siamo in condizioni economiche così gravose da giustificare il fatto che anche io mi rimboccassi le maniche. Insomma: fate le vostre esperienze extra, ma siate accorti e abbiate ben chiare le vostre priorità

  • @PoisonCosmetics
    @PoisonCosmetics Год назад +15

    "...nel giro di sei mesi sei un'ameba" ok, adesso ho capito che cosa sono diventata :D scherzi a parte, lavoro 8 ore al giorno, pendolare, studio la sera o nelle pause (e il livello di comprensione mi si abbassa del 50%, con risultati ovvi), magari in un bar, pause durante le quali c'è sempre il telefono che squilla per il lavoro! Ho lasciato lo sport (impossibile al momento lavorando a turni, e non in ufficio), la mia casa non è sempre perfetta, e chi è in questa situazione sa benissimo che la scala delle priorità debba elidere per forza qualcosa. La mia media non è eccellente, la mia vita è assolutamente estenuante, ma fortunatamente ho troppo desiderio di migliorare la mia formazione per mollare.

  • @spazioverde1030
    @spazioverde1030 Год назад +71

    alla fine del secondo anno di uni mi son trovato un lavoretto pensando "perchè no? voglio un po' di indipendenza economica dai miei" e dopo 10 mesi mi sono accorto che a quest'ultimo avevo dedicato tutto il mio tempo, ignorando completamente la mia carriera universitaria. Vedevo gli altri laurearsi e finire il percorso, mentre io mi ero legato ad un'abitudine che mi consumava lo spirito, nonstante mi riempisse il portafoglio. Così feci la rinuncia agli studi, per poi pentirmene 6 anni dopo. Ed eccomi qua, che sto scrivendo la tesi per completare il percorso. Questa leggerezza mi è costata 2 anni di psicologa e centinaia di notti insonni. A prescindere dal vostro percorso, ragazzi, il mio consiglio è quello di non perdere mai di vista il vostro obiettivo

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +8

      Ottimo consiglio

    • @anitamazzon5033
      @anitamazzon5033 Год назад +2

      Io uguale solamente che invece che riempirmi il portafoglio ho a malapena i soldi per le bollette. Inizialmente essere indipendente è stata una scelta poi una costrizione perché mi hanno abbandonato.

    • @csanacs_
      @csanacs_ 6 месяцев назад

      Idem

  • @antonio237
    @antonio237 Год назад +50

    Bravo hai mandato un messaggio corretto e di cui c’è bisogno soprattutto in questo momento.
    L’episodio accaduto scorsa settimana alla iulm non deve essere dimenticato troppo in fretta, altrimenti ce ne saranno altri purtroppo.
    Hai fatto bene a specificare più volte che Andrea è in buona fede. Il suo video è per dare carica e svegliare le marmotte che dormono, però hai fatto bene a dare un contesto e una giusta argomentazione.
    Secondo me i due video si completano e non si contrastano.

  • @hopelessfool6722
    @hopelessfool6722 Год назад +26

    Andrea ha decisamente dato per scontato che tutti abbiano la sua stessa mente e la sua stessa motivazione, oltre che i suoi stessi obiettivi, e penso che questo sia l'errore di fondo del suo ragionamento: sicuramente una persona con un carattere affine al suo può beneficiare del suo "grindset", ma per individui in momenti di maggiore vulnerabilità questo può rappresentare uno standard irraggiungibile e una potenziale fonte di ansia e bassa autostima (soprattutto la nozione di "star sprecando il proprio tempo").
    Io, ad esempio, ho avuto degli anni di forte disagio psicologico a partire dalla quinta liceo che hanno praticamente fermato il mio sviluppo psicologico, almeno sotto determinati aspetti; ora che ho cominciato a stare bene al 100% sto praticamente imparando a vivere gradualmente come una persona adulta, a relazionarmi con altri individui e a organizzare il mio tempo tra studio universitario e altre attività.
    Sono assolutamente d'accordo con il fatto che si debba sempre puntare a un arricchimento della propria vita, ma non con il porre l'avere una vita impegnata come uno "standard valoriale" con il quale confrontarsi per stabilire il proprio valore personale, cosa che il video di Andrea sembra purtroppo implicare.

  • @robinsoncrusoe3206
    @robinsoncrusoe3206 Год назад +7

    Chi lavora full time, e magari lavora su turni (il che significa spesso svegliarsi o andare a dormire ad orari disumani), sa benissimo che si trova davanti ad un bivio: studiare 2 ore al giorno e metterci 4 mesi per un esame, oppure studiarne 4 al giorno e andare in burnout dopo appena 2 settimane.
    Io penso che lavorare e studiare sia fisicamente e psicologicamente sostenibile solo se si lavora part-time, si inizi a non piu di 35 anni e si abbia una situazione economico-familiare serena.
    Diversamente ci si può sempre riuscire (dando fondo alle energie psicofisiche) ma alla fine non so se il gioco varrà la candela.

  • @_MoSt_
    @_MoSt_ Год назад +10

    Ne fa una questione assoluta ma è individuale. Non tutti hanno voglia di mettersi in competizione con gli altri. Io odio la.competizione, mi fa stare male. Per carità, porta sicuramente a risultati positivi mettersi in competizione con gli altri, ma a lungo andare personalmente porta malessere psicologico. Preferisco rimanere indietro, fare lentamente, ma stare mentalmente. Per quanto riguarda i miei obiettivi non ho alcun estremo bisogno della competizione tra l'altro. Quindi preferisco stare bene mentalmente. Inoltre la mia personalità è più improntata alla cooperazione che alla competizione. Non ho voglia di essere migliore degli altri anzi di solito mi viene voglia di aiutare chi è svantaggiato.

  • @ilmusicofilo
    @ilmusicofilo Год назад +20

    La tua onestà intellettuale mi commuove sempre Ale, meraviglioso✨🎼

  • @75davide47
    @75davide47 Год назад +7

    Ti ringrazio per il messaggio che hai mandato. Tutti (o quasi) i miei amici lavorano, mentre io studio, e mi sento costantemente sotto pressione per questa cosa. Grazie per il messaggio del video.

  • @sognidilatta80
    @sognidilatta80 Год назад +44

    Da studente lavoratore che si è pentito di non aver fatto l'università a 20 anni ed essersi approcciato a 43 anni posso dire che lavorare e studiare non è semplice, ma meglio farlo a 20 anni e non a 40.
    EDIT: lavoro 8 ore 5 giorni a settimana, studio, cerco di scrivere il mio prossimo libro, vado in palestra. MA alla fine quasi del primo anno accademico sono a casa da due settimane in Burnout. Se potessi stare a casa e occuparmi solo dello studio lo farei, ma certo dopo 8 ore di lavoro tutto mi sento fuorché concentrato.

    • @PoisonCosmetics
      @PoisonCosmetics Год назад +1

      totalmente d'accordo, anche io in burnout mi sono presa una settimana di fermo orzato.. ma le energie non tornano :(

    • @sognidilatta80
      @sognidilatta80 Год назад +1

      @@PoisonCosmetics torneranno, devi avere pazienza... Già non andare al lavoro mi dimezza lo stress

    • @PoisonCosmetics
      @PoisonCosmetics Год назад +1

      @@sognidilatta80 sì, qualcosina fa, ma non mi riconosco più

    • @alessiagallella
      @alessiagallella Год назад +1

      Madò, io faccio 20-24 h settimanali (però sono anche pendolare lol) e già mi chiedono come reggo.

    • @PoisonCosmetics
      @PoisonCosmetics Год назад

      @@alessiagallella già :/

  • @TheLonewolf1798
    @TheLonewolf1798 Год назад +6

    Studio all'universitá da sei anni e lavoro da cinque. Per quattro anni ho lavorato in un contesto devastante, in cui si passavano anche 70-80 ore a settimana sul luogo di lavoro. Ero distrutta, eppure sono riuscita a dare gli esami e laurearmi in tempo. Nonostante tutto amavo il lavoro che facevo ed era un porto sicuro quando le cose all'università non andavano. Ho cambiato lavoro, 30 ore a settimana, con giorni liberi e turni spezzati e non riesco più a prendere in mano un libro, sono stanca e incapace tanto che penso costantemente di lasciare l'universitá. In tutto ciò sono contenta di essermi inserita nel mondo del lavoro da giovane e di poter essere indipendente. Detto ció ognuno deve fare il percorso che più gli aggrada, senza sentirsi in difetto se non lavora mentre studia o se preferisce andare a lavorare senza proseguire gli studi.

  • @annamariabuzzaffini9951
    @annamariabuzzaffini9951 Год назад +24

    Da studentessa lavoratrice di 22 anni, posso dire che studiare dopo 8/9 ore di lavoro è estremamente complesso. All'inizio è tutto fantastico, si ha tanta voglia di fare, si vuole dare il massimo in tutto. Purtroppo si arriva, dopo tot tempo, ad uno sfiancamento mentale, non si riesce più a connettere il proprio cervello con la parola "studio". Soprattutto quando il lavoro che si fa, implica altro studio a livello progettuale, strategico ecc. Non basta la sola volontà... A mio parere è utilissimo (quasi necessario) un supporto psicologico di un professionista, se si vuole mantenere una sanità mentale in tutto ciò.

    • @Mikichan85
      @Mikichan85 Год назад

      Non conosco la tua situazione ma... Provare a diminuire il carico lavorativo? 🤔

    • @Katrine-g9c
      @Katrine-g9c Год назад

      Ti capisco benissimo, mi sa mi serve una professionista forse più avanti. Anch’io lavoro e studio. Provo la stessa situazione

    • @qleusyojoel6190
      @qleusyojoel6190 Год назад +1

      Sono molto d'accordo con questa opinione, penso che oltre alla volontà serva un buon accompagnamento psicologico, in fondo bisogna imparare ad affrontare tutte queste cose o gestirle e spesso gli strumenti necessari che uno psicologo dà.

  • @CristinaFrancescaMaria
    @CristinaFrancescaMaria Год назад +3

    È stato molto importante per me seguire questo video .... sono grata ad Alessandro per avermi permesso di sgomberare la mente dal giudizio sulle scelte individuali e sono grata ad Andrea perché mi pare importante sapere riconoscere la necessità di disinvestire da un progetto quando questo risulta non essere, un vero sostegno nella nostra vita.
    Io dopo aver frequentato il liceo classico mi sono iscritta a medicina.dove ho frequentato i primi corsi afflitta da un senso di inadeguatezza sempre più pesante.
    Ho dovuto interrompere gli studi ma non è finita lì...mi aspettavano esperienze sgradevoli vissute da me come una cacciata dal Paradiso.
    Ci ho riprovato anni dopo iscrivendomi ad un altro corso di laurea.
    Quello che mi fa più rabbia tra quei ricordi sono stati gli episodi di slealtà di cui sono stata fatta oggetto in entrame le Università. Il bullismo non ha età...io credevo di potermene liberare e invece ha continuato ad accompagnarmi per tutto il tempo.Non ne comprendo la ragione

  • @claudioharley8546
    @claudioharley8546 Год назад +8

    Sostanzialmente d'accordo sia con te che con Andrea. Andrea ha spunti giusti, a volte troppo assoluti, ma tu correttamente espandi le possibili casistiche dando integrazioni e riflessioni vere e coerenti con la realtà . Bravi ad entrambi 👍🏻

  • @chiaravoza
    @chiaravoza Год назад +6

    Da studentessa che lavora part time posso dire che dipende anche dal percorso universitario che intraprendi e dal proprio metodo di studio.
    Se un* studente/ssa non ha un metodo e quindi fatica anche solo ad affrontare una sessione di esami non mi sento di dire che lavorare o riempirsi di attività migliori il proprio percorso universitario, che a mio avviso è il punto principale nella vita di un ventenne, poi verrà il lavoro.
    Quel che dico è non tutti sono portati ma soprattutto non tutti devono esserlo. Il problema è il sistema, che però è troppo complesso per dare la colpa sempre al singolo giovane che non si rimbocca le maniche.
    Certo lavorare può aiutare ad organizzare meglio il proprio tempo (lo dico perché l'ho provato su me stessa) ma non penso che migliori la qualità dello studio in sé e soprattutto sarai sempre un po' indietro perché oggettivamente hai meno tempo a disposizione degli altri.

  • @stefanof.3564
    @stefanof.3564 Год назад +6

    Da esperienza di studente lavoratore in una delle facoltà più impegnative devo dire che la cosa ha i suoi lati positivi e negativi, da una parte ho grossi rimpianti per non aver potuto studiare come gli altri, ti perdi tantissimo, non solo a livello di soddisfazione personale ma anche di tutto quello che è il mondo e l'esperienza universitaria, che è una fase della vita che non torna.
    A volte mi sembrava di impazzire nel dover reggere un carico così. In questo certamente ha ragione Alessandro, io sono imploso molte volte.
    Dall'altra parte io vedo concretamente come la mancanza di esperienza lavorativa sia profondamente negativa nella vita di un over ventenne, non solo per avere "skill" da spendere nel mondo del lavoro ma anche più concretamente dal punto di vista umano e di formazione individuale, in questo sono d'accordo con Andrea e Marco Crepaldi. Rimanere dipendenti dai genitori, che si sia benestanti o meno, è comunque molto negativo.
    Posso assicurare che il fatto che ragazzi che studiano ingegneria o medicina spesso non incontrino mai un lavoro esterno al loro, anche piccoli lavori part-time, incide molto negativamente sia lavorativamente che umanamente.
    certo è vero anche che non si può dire in assoluto che tutti dovrebbero lavorare ma non sono d'accordo con Alessandro che quindi c'è chi si trova meglio a dedicarsi a una cosa sola, forse è vero ma al contempo credo succeda a molte più persone di quanto non sia davvero necessario, la vita di una persona dovrebbe evitare di essere monotematica e spesso lo è per pigrizia o per paura.
    Secondo me, al di là di tutto, anche se sono d'accordo che non è giusto generalizzare, è altrettanto vero che l'università dopo le superiori ti tiene chiuso in una bolla e si farebbe bene entrare nel mondo del lavoro durante l'università, fosse anche per un periodo limitato e di poche ore o affrontare un piccolo progetto imprenditoriale personale o una qualsiasi cosa ti faccia mettere piede fuori da quel guscio, nel quale poi magari finisci per restarci tutta la vita.
    In conclusione questo credo sia un po' un paradosso e un problema del contemporaneo, c'è bisogno di un enorme tempo da dedicare alla formazione professionale e scolastica ma anche altrettanto per la formazione personale.

  • @robinsoncrusoe3206
    @robinsoncrusoe3206 Год назад +7

    Binomio possibile solo in alcuni casi e per alcune persone. Perchè sul percorso ci saranno in ordine sparso: iper-stress, burnout, isolamento sociale, ansia, rabbia, frustrazione, paura, depressione, stanchezza cronica. Tutto si può fare nella vita, dipende se si è pronti ad accettarne il prezzo. Il colmo poi sarebbe trovarsi in mano un titolo infruttuoso ad un età ormai avanzata per l'ultra competitività del mondo lavorativo e diventare quindi un ottimo paziente per lo psicoterapeuta.

  • @Al_00
    @Al_00 Год назад +11

    Bella e matura (e diplomatica, che non vuol dire politicamente corretta) "reazione" ad Andrea che qui in effetti è andato forse un po' troppo su livelli di grindset che non sono (e non devono essere) per tutti: io condivido la visione di Dario sul diritto ad una (sana) "mediocrità", se si vuole vivere una vita tranquilla. Anche durante le superiori, l'estate ho lavorato in tipografie e studi di ingegneria, oltre a provare anche quelli di "manovalanza" (comunque molto limitati nel tempo), ma perché piaceva a me o perché volevo provare cosa volesse dire lavorare! (ero minorenne, ma in età in cui era possibile).
    Posso riportare anche la mia esperienza da "intervistatore di candidati" ai colloqui di lavoro: chiaro che preferisco, dal CV, vedere un ingegnere che ha fatto internship/stage in qualche azienda (e, nel caso specifico, ingegneria informatica, se ha anche collaborato a progetti open source o realizzato qualcosa), ma non se poi ha fatto male sia quello sia gli esami. A tal punto, preferisco un candidato che ha "solo studiato" (senza lavorare, perché comunque riusciva ad ottenere borse di studio o la famiglia faceva sacrifici per mantenerlo), ma che era super-focalizzato e, nelle pause, è andato a vivere esperienze come l'interrail girando l'Europa zaino in spalla e magari anche guadagnandosi con la fatica vitto e alloggio (tipi di viaggi da non confondere assolutamente con l'erasmus, tutt'altra roba).
    E comunque, se penso al mio trascorso personale, mi potrei pentire forse di aver fatto TROPPO, non troppo poco: ne avessi avuto la possibilità, avrei volentieri provato l'esperienza da universitario spensierato. Ogni persona è diversa, tutta 'sta retorica della produttività a tutti i costi fa male: fate ciò (e nella quantità) che vi fa stare bene, non esiste una ricetta valida per tutti.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад

      Sottoscrivo ogni parola, la tua mi sembra una visione decisamente equilibrata e supportata da esperienze dirette!!

  • @Cristina-ho5br
    @Cristina-ho5br Год назад +6

    Concordo perfettamente con te Ale. Premetto che sono una 'fan' di Andrea, tuttavia il suo è un discorso valido per una ristretta fetta di persone che magari hanno bisogno di una scossa per esprimere il proprio potenziale e raggiungere i propri obiettivi. In questa reaction emerge la grande differenza di maturità ed esperienza tra di voi. Tu ad esempio non esisteresti così come ti 'conosciamo' se non avessi fatto il tuo percorso accidentato, e sarebbe una grande perdita per tutti, Andrea compreso. La vita non è solo performare, a meno che non sia solo questo che si vuole... Ma si rischia comunque di lasciare indietro qualcosa di altrettanto importante. Le relazioni ad esempio... Con le persone, con gli altri animali, con la nostra essenza .. sembra un discorso fuori luogo, ma non lo è, perché la vita è imprevedibile e darsi del tempo e andare un po' più piano non è detto sia una perdita di tempo

  • @nagi859
    @nagi859 Год назад +7

    Grazie per questo video, ritengo che Andrea abbia un po' toppato sulla questione e abbia generalizzato veramente fin troppo, nonostante le auspicabili buone intenzioni e vibes positive, ma serviva un video del genere per esorcizzare e specificare determinati punti sulla quale nessuna persona può sentenziare se non noi stessi, dipendentemente dal percorso scelto, difficoltà, situazione economica, volontà, non andare in burnout etc
    Diciamo che Andrea, a suo modo, cade un po' nel meccanismo nella corsa che la società ti impone di fare, sempre questo "è troppo tardi" etc e non penso che questo sia innanzitutto sano e né veritiero al 100%

  • @BlueZweix
    @BlueZweix Год назад +4

    Ale, davvero complimenti per la capacità di comunicare, di modulare il messaggio in modo che non risulti polarizzante, ma stimolo di (auto)riflessione.
    Vorrei aggiungere una nota personale. Nel video, si parla di affiancare interessi alla propria attività di studio (per me lavoro, oramai): sono d'accordissimo, con entrambi, ma suggerirei di tenere in considerazione un'idea che ho sentito per la prima volta, quasi come un inciso, dal buon Rick: il minimalismo delle idee.
    Non troppe cose insieme; fare decluttering di idee ed interessi che ci rimangono in testa, un po' come i mille oggetti inutili nelle borsette delle nostre compagne (come diceva Philip Dick). Per me è stato spunto davvero interessante, spero lo sia anche per qualcun altro.

  • @roberto1993
    @roberto1993 11 месяцев назад +1

    A mio modesto parere questo video semplifica la realtà universitaria in una maniera esasperata. Lo stesso autore del video si contraddice dicendo prima che l'università di per sé è semplice, ma si complica se affrontata non correttamente e convivendo con: disorganizzazione, poca fiducia, insicurezze personali. L'università non si ferma a ciò che studiamo e penso che sia ancora più impegnativa di un lavoro, se fatta seriamente, perché ci costringe a crescere. Io potrei uscire dalle superiori e fare per tutta la vita un lavoro che non mi farà crescere, mentre il percorso universitario è una sfida di carattere. Perciò video come questi non hanno senso a mio modo di vedere. Io studio Giurisprudenza e mi serve molto di più affiancare all'università esperienze di vita piuttosto che esperienze lavorative.

  • @ilariatini7256
    @ilariatini7256 Год назад +5

    Io sono una persona che odia la competitività, la competitività rovina i miei ambienti di studio e i miei risultati sui progetti, senza parlare di quelli che vogliono trascinarti a forza in questa gara a cui non vuoi partecipare. È triste che ci sia bisogno di ricordare che il mio è uno stile di vita che può andare bene comunque.
    PS. Io in media ho 8 ore di lezione giornaliere con presenza obbligatoria, ma ci danno comunque dei pigri.

  • @blueambra.1590
    @blueambra.1590 Год назад +1

    Al momento faccio qualche lavoretto, quindi non mi definisco una studentessa lavoratrice. Però posso assicurare che, per un peiodo, ho lavorato circa 12/15 ore a settimana. E il tempo se ne andava via tutto, tra fare cose in casa (mettere in ordine, aiutare a cucinare e a preparare il pranzo, tenere i miei spazi puliti o farmi il bucato), vita sociale (avendo sia un ragazzo, sia delle amiche molto importanti con cui mi vedo circa ogni settimana), seguire le lezioni e studiare. E lavoravo dabvero pochissimo. Adesso lavoro solo più 10 ore alla settimana, e mi va bene così.

  • @saberalsibai1426
    @saberalsibai1426 Год назад +3

    Ho fatto e inizierò a breve, Se Dio vuole, a fare il cameriere il weekend, sorvolo sulle condizioni lavorative di questo settore ma ha ragione Alessandro, se io potessi non lavorerei ma non volendo pesare su mia madre e avendo 22 anni, con tutti le voglie e i bisogni del caso, devo per forza farmi un gruzzoletto ma non me la senterei assolutamente di fare l'elogio del "lavoro da universitario" quando non è strettamente necessario, se la palestra, il pranzo, i vestiti, i libri e le cose extra possono benissimo darvele i vostri genitori, bruciarvi i weekend per essere sfruttati e mal pagati può benissimo essere evitato.
    Io sono al terzo anno e calcolo di laurearmi in tempo, ma se il lavoro dovesse diventare anche solo minimamente un ostacolo, lo lascerei senza problemi, ognuno sceglie di fare un percorso universitario per una ragione e vocazione ben precisa... a buon intenditori...

  • @giuseppeambrosio492
    @giuseppeambrosio492 Год назад +4

    Premetto l'apprezzamento per una discussione pacata su RUclips, cosa sempre più rara ovunque.
    Nel merito, credo che la distinzione facile / difficile / semplice / complesso sia un gioco di parole che sottende un po' di confusione.
    Confusione che deriva dal volere applicare una esperienza ad ogni vita e a tutte le vite; purtroppo non esistono esperienze standard.
    Infine, apprezzo lo scopo di fornire un metodo perché un metodo è uno strumento suscettibile di applicazione personale.
    Ci sta la scelta stilistica un po' provocatoria di Andrea. Comunque un applauso ad entrambi.

  • @elisa4287
    @elisa4287 Год назад +25

    "disorganizzazione e demotivazione non sono causati tanto dall'università ma dal come la si affronta", non sono d'accordo. Io ero estremamente motivata e organizzata all'inizio, poi l'università parcheggia tirocini a caso, appelli a cui si precipitano 100 persone e in cui non ci sono liste da seguire, vedi persone studiare 3 cacate e passare comunque e quando tocca a te chiedono pure cristo. A me sembra che questi siano ottimi motivi per demotivarsi e far saltare la propria organizzazione
    Aggiungo una provocazione: se facile e semplice sono diversi, è anche vero che complesso non vuol dire difficile. Guidare una macchina è complesso, ma è facile. Quindi meh

  • @mockupower
    @mockupower Год назад +3

    Nella gara della vita finiamo tutti allo stesso modo con la morte. C'è chi vuole correre e fare più cose possibili, non perdersi nulla, alla stressante ricerca della perfezione. E c'è chi invece vuole andare piano perdendosi magari molte cose, cammina con calma e vuole godersi bene quelle poche cose che ha.
    Non c'è chi è giusto e chi sbagliato.

  • @ultraniko2254
    @ultraniko2254 Год назад +5

    Complimeti Alessandro de Concini❤ Sono pienamente d'accordo con te

  • @giuliogiansante5030
    @giuliogiansante5030 Год назад +2

    Reaction fantastica come sempre, pacata e lucida👏👏
    Avevo visto qualche giorno fa il video di Andrea ed era stato parecchio convincente nella sua argomentazione ma tu hai aggiunto delle considerazioni fondamentali a tutto il suo discorso.
    Bellissima la frase che hai detto a proposito del tempo al minuto 22, me la segno😍

  • @Duchessa1492
    @Duchessa1492 Год назад +3

    Potrei dire la mia opinione, ma sarei ridondante su quello che hai detto. Ma volevo farti i complimenti su come hai "criticato" Andrea, facendo vedere che criticare non e' qualcosa di negativo, ma puo' essere costruttivo e positivo. Quello che vedo e' una persona entusiasta e giovane, sopratutto felice del percorso che sta facendo, e che vorrebbe che tutti possano essere felici come lui, e dall'altra una persona con piu' esperienza (per non dire con piu' anni 😋) che con tutta la calma ed anche pazienza gli mostra chd il mondo e' vario e per questo difficile. Grazie anche per ricordarci che siete persone, e che si puo' essere amici e rispettarsi anche se si hanno opinioni diverse 😊

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад

      Hai proprio centrato il punto 🙂 Andre ha un potenziale incredibile e io sono il suo primo fan, penso che con delle critiche costruttive possa migliorare ancora di più!

  • @alessiagallella
    @alessiagallella Год назад +6

    Io ho capito che reggo solo perché adoro davvero quello che studio e mi rilassa. Invece odio il mio lavoro (sono addetta alle vendite da Mediaworld) e andare all'uni rappresenta una pausa da quella merda :')

  • @RIVE98
    @RIVE98 Год назад +2

    Penso che il video di Andrea si possa riassumere con: concentrati il giusto sull’università per passare tutti gli esami ma nel frattempo fai esperienze lavorative che poi ti serviranno per farcire il tuo curriculum ed essere più competitivo nel mondo del lavoro. Nella mia esperienza personale ho adottato questa strategia e tutte le persone che incontro nel mondo del lavoro sono interessante al mio curriculum perché mentre i miei compagni erano impegnati a prendere il massimo dei voti ad ogni esame io studiavo il giusto per passare e nel frattempo imparavo nuove skills che sapevo mi sarebbero servite. Sbaglierò? non lo so, per ora mi sembra di no, mi piacerebbe avere un tuo commento. Grazie💪🏻

  • @GabriPO02
    @GabriPO02 Год назад

    Grande Ale, OTTIMA recensione...Hai aperto un ventaglio essenziale di argomenti di contorno che permettono di comprendere a pieno il tema dibattuto da Andrea...Complimenti!

  • @Net_Tourist
    @Net_Tourist Год назад +26

    Da studente lavoratore vi dico che dopo 7-8 ore di lavoro, oltre alla stanchezza fisica, lo stress psicologico che ti genera, almeno un certo tipo di lavori, specie quelli intellettuali, tutto ti da tranne focus nello studio.
    Comunque probabilmente è la giovane età e/o l'inesperienza che lo fa parlare in questo modo, io lavoro nel suo stesso settore essendo un infermiere, fa specie che non consideri che nel nostro lavoro uno si uno no corre il rischio di finire in burnout
    Essere sempre accelerati al massimo, fare 200 cose, tutto bello, sicuramente produttivo, ma alla lunga brucia, è un dato di fatto, e capita a tutti, cambia solo il punto di rottura

    • @emmestories
      @emmestories Год назад

      Ho avuto la medesima esperienza.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +6

      Sì, me lo confermano praticamente tutti gli studenti lavoratori che ho seguito

  • @carlomaggiolo2180
    @carlomaggiolo2180 Год назад +3

    37:04 questo mi ha fatto venire in mente che anche nelle reti neurali (mi spiace che non mi viene il termine esatto) de allenate sempre con lo stesso set di dati, non riescono ad imparare, perché arrivano ad avere sempre gli stessi stimoli ripetitivi.
    Quindi sul fatto di dover divagare, anche solo uscire e svagarsi, d'accordo 1000% (sì, 1000, non 100)

  • @francescomaspero203
    @francescomaspero203 Год назад +2

    Alessandro è una delle riflessioni più belle che tu abbia mai fatto.

  • @Mikichan85
    @Mikichan85 Год назад +2

    Io concordo in parte con entrambi.
    Allora... Io in quarta avrei voluto fare l'università.
    I miei hanno detto che mi sarei dovuta pagare metà di essa.
    E quindi avrei dovuto fare un lavoro.
    Ergo, non era possibile fare l'università (a tempo pieno), studiare, dormire e lavorare (almeno un part time).
    E su questo concordo con te.
    Ma...
    Ho visto INNUMEREVOLI di studenti universitari che gozzo pigliano tra feste, party, discoteche, aperitivi e simili... E quindi? Quello va bene?
    Non perdi tempo in quello?
    E sono le stesse persone che magari una volta laureate dicono: "io ho DIRITTO (più di te) di avere un lavoro, come lo voglio io, nel mio campo, pagato quanto voglio io, negli orari che mi piacciono, con questi giorni liberi"
    Insomma, dei viziati.
    Gente che nonostante "sia sia dedicata solo all'università", la finisce in 6 anni invece di tre.
    O che nonostante la media del 28/30, non sappia granché di ciò che ha studiato (tipo... Un avvocato che non sa che molestare una ragazza con discorsi sessuali ed offenderla per la città se lei ti dice di no dopo che ti ha pure detto "oh, ti ho offerto una pizza, tu ora mi devi dare qualcosa in cambio" sono reati. Multipli. O che un medico di base ti dica "io non sono uno psicologo, me ne frego della materia ma se tu hai dei problemi è giusto che vieni bullizata. Tizia invece non ha problemi mentali perché la conosco" quando invece la tizia ha manie di protagonismo e gli detti pure articoli di psichiatri che elencavano ogni sintomo che lei palesemente presentava)
    Oppure un ingegnere meccanico con 108 fatta in 3 anni e mezzo, specialistica in robotica con 110 fatta in 2 anni, che non sa come chiudere la scatola dell'happy meal. Giuro.
    La guardò per QUINDICI MINUTI, con io che mi godevo la scena perché si credeva sempre figo ed intelligente solo lui.
    Io la presi da sotto i suoi occhi, chiusa in 2 secondi e rimessa sotto i suoi occhi. "eh, è evidente che non è stata progettata da un ingegnere meccanico"
    Gente che trova il lavoretto domenicale o serale ma, come dice lui nel video che hai guardato, non sa un cazzo di soft skill.
    E parlo di cose normali e decenti, che nemmeno la scuola superiore insegna... Complici docenti deficient o con le mani legate.
    Le "mini soft skill" come: arrivare in orario, correre, fare bene il proprio lavoro anche se non è il proprio o costretti e fino all'ultimo minuto, non stare in canotta/pantaloncini che lasciano le mutande fuori/ciabatte infradito, non usare il telefono durante il lavoro, non salutare i clienti scazzati e svogliati, sapere come arrangiarsi se non sai una cosa... E potrei continuare.
    Per OGNUNA di queste cose potrei fare mille esempi.
    Giuro.
    Ecco perché stra mega concordo con lui. E pretendo che i ragazzi facciano l'alternanza scuola lavoro fin dai 15/16 anni.
    Perché queste cose NON si imparano dopo la laurea. Lì è tardi.
    Perché sei stato indottrinato.
    Come il bambino di 11 anni che mi disse che il lavoro è solo dal lun al ven, dalle 9 alle 16.
    A me, che facevo la cameriera in quel momento...
    Mi incazzai.
    L'indottrinamento è difficile da combattere ma più sei stato indottrinato, per più tempo intendo, e più è difficile farti vedere che hai sbagliato, che il mondo è diverso.
    La bolla universitaria, quindi, è sbagliata.
    Totalmente.
    Come è sbagliato farla perché sì, senza uno scopo ma "solo per avere un pezzo di carta in più che certifichi che sono meglio degli altri"

  • @qleusyojoel6190
    @qleusyojoel6190 Год назад +1

    BENE ho potuto seguire i due video e posso dire che sebbene studiare e lavorare dipenda da ciascuno, dobbiamo anche allineare i nostri studi con un lavoro che ci permetta di studiare o addirittura allineare i nostri studi con un'attività che è la stessa o simile a quello che studiamo.
    Per ora studio e lavoro anche io, anche se sono in una realtà diversa da quella italiana, vedo che le sfide in un certo senso finiscono per essere simili ed è un po' più flessibile studiare e lavorare in ambiti vicini.
    flessibile preferisco dirlo così, perché in effetti non è facile ma può essere flessibile👏

  • @beppebergmanable
    @beppebergmanable Год назад +2

    Credo che dipenda davvero da un mix di fattori. Nel mio caso, persona un po' più lenta degli altri ad apprendere (almeno all'inizio), in una facoltà scientifica con tante materie con tanta matematica, la concomitanza di studio e lavoro avrebbe sicuramente compromesso il mio risultato. Sto parlando di lavoro a tempo pieno, non di un lavoro part time, tipo quello che ho fatto aiutando i miei genitori alla pompa di benzina tutti i we del mio periodo universitario, che è stata una palla infinita ma che almeno mi lasciava la testa sgombra durante la settimana per concentrarmi su lezioni e studio. Dopo la laurea e fresco di posto di lavoro ho provato a studiare per conseguire un piccolo master, ma ho mollato perché era davvero sfiancante. Non avevo la testa "libera" per riuscire a concentrarmi durante i fine settimana, ero stanco e continuamente distratto. Il lavoro era molto impegnativo e io sentivo che avevo bisogno di tempo per me, per staccare il cervello.
    Massima stima per chi riesce ed è riuscito a combinare studio universitario e lavoro, ma io non lo proporrei mai ai miei studenti. Per me bisogna scegliere qual è la propria priorità in determinate fasi della propria vita, e se qualcuno ha la fortuna di essere studente a tempo pieno, dovrebbe pensare ad esserlo nel migliore dei modi e con il massimo profitto e gratificazione possibile. Anche perché non è assolutamente detto che, perso quel treno, si possa riprendere successivamente nella propria vita. Nella mia esperienza, è molto più probabile che accada proprio il contrario.

  • @lucamontisci19
    @lucamontisci19 Год назад +1

    Avevo visto il video di Andrea il giorno appena uscito e come te non concordo su vari punti, tra l'altro mi aspettavo questo video reaction ahaha. Per mia esperienza non riuscirei a lavorare studiare e allenarmi e fare tutte e 3 le cose fatte bene, gli anni precedenti a questo (sono al 3 anno di EGA) facevo un pò tutto a casaccio e volevo dare il massimo sia nell'università che nella palestra (con tutto quello che consegue tra dieta e tutto) ma senza una buona organizzazione non riuscivo e sono andato in burnout più volte e ho avuto anche un "ribrezzo" nello studio e nella palestra; un pò sicuramente è colpa delle chiusure della pandemia ma ormai quello è passato. Quest'anno invece a inizio 3 anno proprio grazie al video di Andrea con Alessandro sul metodo di studio e sistema adc (dove metteva anche uno sconto che ho sfruttato ahaha) devo dire che mi sono deciso a prendere il corso con i miei risparmi e devo dire che mi ha svoltato tutto, ora ho la giornata organizzata, mi stanco il giusto e studio meglio e non ho sensi di colpa quando dedico tempo ad altro come la palestra. Quindi tornando al video devo dire che non tutti possono sia lavorare bene che studiare bene dipende molto dal lavoro e dalle ore che si dedica a ogni attività, avevo capito il senso di Andrea nel motivare ma espresso un pò male, però dai ci sta. Probabilmente una volta finita la triennale proverò l'esperienza di lavorare e studiare assieme e vedere se riuscirò a conciliare il tutto, altrimenti accantonerò il lavoro per finire gli studi e poi dedicarmi al lavoro full time.

  • @beatricemassone5671
    @beatricemassone5671 Год назад +1

    Io sono d'accordo con Andrea. O meglio, penso che indipendentemente dalla propria situazione economica familiare, fare esperienze lavorative mentre studi sia utilissimo, qualsiasi lavoro sia (non deve per forza essere inerente al percorso universitario) proprio per crescere come persona. MA penso che il lavoro che si fa debba avere un requisito FONDAMENTALE: che ti permetta di mettere al primo posto l'università.
    Consiglio quindi lavori che non portino via troppe ore della giornata ma solo una breve fascia oraria, abbinati a un'organizzazione del tempo mirata. Poi non è obbligatorio lavorare, ma tutte le batoste che prendi nel mentre ti danno davvero una marcia in più.

  • @verandoscotti2907
    @verandoscotti2907 Год назад +3

    Secondo me è possibile lavorare d’estate però ha senso se in un ambito inerente al proprio percorso (es. se studi economia, mi spiace ma fare il pizzaiolo è inutile per il tuo futuro); se serve proprio per vivere ci sta, ma appena si può evitare per fare altre attività formative (anche extra-scolastiche) meglio.
    Comprendo che in alcune facoltà, come medicina è difficile lavorare nell’ambito prima della laurea, ma sono proprio le università a prevedere stage formativi.

  • @giorgiocovre9241
    @giorgiocovre9241 26 дней назад

    Ho l’esperienza di un mio amico che, durante il percorso di studio, ha lavorato. Mi ha detto che l’esperienza per lui è stata pessima e mi ha sconsigliato di lavorare durante il percorso.
    Non voglio estendere l’esperienza del singolo a regola generale, però state attenti ragazzi, perché dall’università è meglio uscirci avendo imparato il più possibile e nel più breve tempo possibile.
    (Il corso di laurea del mio amico, così come il mio, è giurisprudenza).

  • @giacomotinti184
    @giacomotinti184 Год назад +2

    La gente molto spesso sottovaluta la necessità, come essere umani, di riprendere fiato...

  • @VergiliusMaro230
    @VergiliusMaro230 Год назад +3

    Alessandro, ti dico solo una cosa: complimenti per la tua saggezza!

  • @aldomaddalena594
    @aldomaddalena594 6 месяцев назад +1

    Ho appena iniziato da lavoratore un secondo corso di laurea. Scienze e tecniche della PA. Lavoro come funzionario statale fino alle q5:39 e vado al lavoro a piedi. Credo che se a) avessi un lavoro diverso che mi impegnasse fino alle 18 b) parlassimo di un corso di laurea differente ad es. Giurisprudenza, per restare nello stesso ambito c) non fossi già laureato potendo contare su tante conoscenze già acquisite, sarebbe infattibile...a meno di non voler investire tutto il tempo e le energie mentali a skillarci, formarci, e tutte le minchiate appresso alle quali buttiamo il sangue

  • @lu9464
    @lu9464 Год назад +2

    Come sempre Bravissimo ALÈ 👍❤️❤️❤️

  • @orfeoassiti6669
    @orfeoassiti6669 Год назад +2

    Io studio economia e in contemporanea faccio il rider per Just Eat la sera 6 giorni su 7. Certo lavoro, ma so già che questo lavoro non mi aiuterà in alcun modo dopo la laurea, non è che facendo un lavoretto parallelamente all'università si imparino necessariamente delle skills utili a ciò in cui ci si sta specializzando.

  • @lorrainekando6999
    @lorrainekando6999 Год назад +2

    Ale, qui trovo sia la consapevolezza di aver bisogno di uno psicologo sia le risposte che troverei in terapia se ci andassi 😊 e tutto gratuitamente mentre preparo l’insalata 🙂 amo questo canale 🙂🧡

  • @camilla3219
    @camilla3219 Год назад +2

    Capisco quello che dice Andrea e prendo dal suo discorso quello che ritengo utile (sviluppare qualcosa di nostro senza rimanere passivi al percorso universitario) ma allo stesso tempo sono d'accordo se non di più con il tuo discorso, che è basato sulla realtà, e ci riporta un po' tutti ad una dimensione di possibilità e non di dovere imperativo verso un modello possibile, ma non unico...

  • @alessandrascoglio7616
    @alessandrascoglio7616 6 месяцев назад

    Punto di vista personale, da studentessa lavoratrice di 20 anni fa e da lavoratrice studente di adesso: gli studenti che in parallelo all'università fanno altro (lavoro, sport, volontariato, ripetizioni...) hanno un mindset, un'organizzazione e un approccio più focalizzato e sono più affidabili (es. Se si fissa un teams di ripasso, ci sono). Mentre vedo studenti che studiano e basta che cercano le domande più richieste dalla prof, le sbobine, la dispensa già pronta...
    Ed è una cosa che noto da quando mi sono reiscritta nel 2019. Magari gli studenti più focalizzati non frequentano i gruppi whatsapp delle varie materie😊

  • @davideincagli
    @davideincagli 4 месяца назад

    Il discorso è che dipende dalla facoltà e dal percorso di studio. Io vedo persone che per stare al passo con gli esami studiano tutti i giorni, mentre altre che studiano solo in sessione. Per quest'ultimi ritengo che avere un lavoro sia cosa buona e giusta, perché altrimenti sembra che perde tempo e basta per 4 mesi, e poi per due si concentra.

  • @aleppo3361
    @aleppo3361 Год назад +2

    A me comunque Andrea da l'impressione di uno degli "occupati" di cui parlava Seneca

  • @edoardocipriano8828
    @edoardocipriano8828 Год назад +9

    Devo dire che il video di Andrea mi ha lasciato abbastanza perplesso. Non concepisco come un ragazzo poco più che ventenne (quindi all'incirca della mia età) possa permettersi di essere così perentorio e sfacciato, nonché molto superficiale, nel trattare argomenti così complessi di cui probabilmente (vista l'età) non ha neanche la piena padronanza. Mi dispiace molto dirlo, ma vista la trattazione così superficiale il video mi ha ricordato molto un prodotto da fuffaguru motivazionale "spacca il mondo a forza di sveglia alle 5AM". Un pizzico in più di umiltà e di realismo non farebbero male.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +6

      La tua critica è forse un pelo troppo severa ma ne condivido il contenuto.
      Secondo me semplicemente non si rende ancora conto di alcune dinamiche e questo unito all'esposizione molto "accesa" necessaria per bucare lo schermo su YT hanno prodotto un contenuto troppo perentorio e troppo poco rispettoso della realtà del mondo.

  • @lucabonaccio
    @lucabonaccio Год назад +1

    Ottimo video. Andrea ha dato un sacco di cose per scontate.

  • @auroraruggieri4438
    @auroraruggieri4438 Год назад

    L'università degli anni50'-60' e 80' era per definizione DIFFICILE e COMPLESSA, su 100 iscritti se ne laureavano da 10 a 30. I laureati uscivano veramente preparati, pochi ma BUONI. Le borse di studio erano minime e sudate, lavorare e studiare era impossibile, era concepibile solo in un'ottica di tempi più lunghi di laurea. Non era raro trovare esami in cui si dovevano studiare più di 2000 pagine e spesso quando si sbagliava una singola domanda si veniva bocciati.

  • @starman633
    @starman633 Год назад +1

    Oggi gli studenti lavoratori hanno molte più agevolazioni rispetto al passato, ad esempio si possono iscrivere a tempo parziale prolungando la durata degli studi senza finire fuori corso e/o iscriversi ad università telematiche che permettono di frequentare le lezioni seduti comodamente da casa. Inoltre il web é fonte inesauribile di informazioni che possono aiutare ulteriormente.

  • @csanacs_
    @csanacs_ 6 месяцев назад

    Comunque dal fare qualcosa di diverso dallo studio, nel periodo universitario, ve lo consiglio, perché poi a lavoro vorranno sapere se avete avuto altre esperienze o se avete fatto altre attività durante l’università che vi possano differenziare dagli altri.
    A lavoro vedono più di buon occhio qualcuno che ha fatto esperienze diverse pur rimanendo un po’ in ritardo con lo studio, piuttosto che qualcuno laureato in poco tempo ma senza nessuna esperienza

  • @luca.uss28
    @luca.uss28 Год назад +4

    Mi sembra una tesi abbastanza debole quella di Andrea, la maggioranza dei lavori che gli universitari fanno sono semplici e meccanici in cui l’unica variabile è il rapporto col pubblico (addetto vendite,cameriere,fattorino) e dubito che gli universitari si mettano a fare impresa o a fare lavori tecnici in cui si sviluppano competenze che serviranno veramente nel futuro, oltre ad essere indipendente (cosa comunque ammirevolissima). Secondo me una vera spinta alla carriera la danno la partecipazione a progetti (cosa che personalmente non faccio) o dedicarsi a studi paralleli per conseguire certificati e/o simili.

  • @davideceriani3628
    @davideceriani3628 Год назад +1

    Prima volta che commento, e lo faccio principalmente perche e' un tema che mi tocca. Come altri che hanno commentato prima di me, sono studente lavoratore (all'estero). Mi trovo d'accordo con te Alessandro, anche perche' come spesso fai, cerchi comunque di tenere a mente che ci sono un sacco di varianti nella vita delle persone, e non parli per assolutismi. Capisco che Andrea non ha cattive intezioni, ma questi sono punti di vista e valutazioni di una persona privilegiata, in molti aspetti, e trovo il suo punto di vista...poco costruttivo, e anche un pochino tossico (non voglio offendere nessuno!). Prendo ad esempio il fatto di ispirarsi allo studendo atleta,lavoratore etc... non solo non e' per tutti, ma come dici te, bisognerebbe aspirare per prima cosa a fare una cosa fatta bene. Ho provato per anni a studiare e lavorare, e sono sempre finito ad abbandonare gli studi , perche io rientro tra le persone con diverse disabilita' dell'apprendimento, e molte volte questi discorsi non comprendono gruppi con disabilita' che dovrebbero puntare a un modello come studente e basta.
    L'ultimo punto sui cui vorrei esprimere la mia opinione e' la questione delle resposabilita e del percorso di studi "semplice", anche qui parlo per una categoria che viene sempre denigrata, le materie artistiche (qualsiasi tipo). Molte delle universita' o accadamie non hanno un percorso semplice anzi, e' proprio lo studente a doversi scegliere quasi tutte le materie (cosa sbagliatissima secondo me) senza parlare che anche all'estero le universita permettono di far scegliere allo studente le materie (non solo in campo artistico). Prendersi questo tipo di responsabilita' per un ragazzo di 20 (ma parlo anche di persone dai 30 in su) e' sbagliato, e puo avere conseguenze non belle, per il semplice fatto che in quel momento sei uno studente, sei una persona che non ha esperienza nel campo, e non sai cosa c'e bisogno, che skills richiede il lavoro che si vuole fare. Questo e' uno dei problemi piu grossi nel campo artistico, infatti i corsi privati stanno creando un sistema con una struttura piu ferrea, con delle basi ben precise, proprio perche' scegliere come strutturare il proprio percorso di studi la maggior parte delle volte non ripaga per niente. Parlo del campo artistico, dove le opzioni sono infinite.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +1

      Hai espresso molto bene un punto di vista con cui sono perfettamente d'accordo.
      Andrea qui ha esagerato, non voglio giustificarlo, ma è chiaro che gli manchi una certa sensibilità che viene dall'esperienza con il conoscere le vite di tante persone diverse. Io mi riconosco in questo perché alla sua età ero altrettanto assolutista e ignorante sulle tematiche del privilegio e delle differenze individuali.
      È importante capire queste cose e per questo sono contento che Andre abbia ricevuto queste giuste critiche, lo faranno evolvere.
      Come gli ho detto anche in privato, sono certo che lui possa diventare un modello eccezionale per tante persone, deve solo capire come modulare i suoi messaggi per evitare che possano divenire tossici o poco inclusivi.

    • @davideceriani3628
      @davideceriani3628 Год назад +1

      Se leggerai mai I commenti qui, spero possa prenderli come punti di riflessione, anche perché persone come Andrea, sopratutto con le sue abilità, potrebbero fare la differenza per persone con disabilità di apprendimento, neurodivergenti etc.

  • @daisykarpati2423
    @daisykarpati2423 Год назад +1

    la università è in se una decision e responsabilità, sia a livello economico sia a livello di tempo non da sottovalutare

  • @rockessence
    @rockessence Год назад +4

    Da studente lavoratore posso dire che effettivamente a 20anni stavo meno a bighellonare rispetto agli studenti full time.
    D'altro canto però io sono arrivato a 30anni senza riuscire a laurearmi in ingegneria, mentre gli altri adesso hanno un lavoro da ingegnere con magistrale.
    Studiare e lavorare, soprattutto se per necessità, non è assolutamente detto che dia una marcia in più come suggerisce Andrea.
    E come con Andrea, ho sempre trovato molto fastidioso sentirmi dire dagli studenti mantenuti, che se non passo gli esami è perché non mi impegno abbastanza.
    E vorrei aggiungere una mia riflessione a riguardo.
    Per mia esperienza sono arrivato a pensare che il problema dell'esperienza lavorativa assente il giorno della laurea non si risolve iniziando a lavorare all'università, ma iniziando a fare qualcosa negli anni prima dell' università.
    E non parlo di lavorare nel vero senso del termine, con stipendio e tutto, ma di riuscire a trovare anche solo un'ora al giorno da impiegare per qualcosa piuttosto che perdersi quell'ora (riferito all'oggi) dietro ai video di Tiktok o a giocare a Minecraft.
    Perché in questo modo magari davvero quando si andrà all'università non si passerà il tempo a chiedersi se ha fatto la scelta giusta.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад

      Mi sembra una visione molto interessante

    • @starman633
      @starman633 Год назад

      Ci sono università telematiche che offrono percorsi di laurea in ingegneria, e danno anche la possibilità di iscriversi a tempo parziale.

    • @rockessence
      @rockessence Год назад

      @@starman633 resta il fatto che da lavoratore si ha comunque sempre meno ore da poter impiegare allo studio.
      Ti faccio un esempio: se sei in una condizione lavorativa che ti impiega a lavorare 7/7, come ad esempio camerieri e fattorini, o 6/7 come un magazziniere, il tempo giornaliero da poter dedicare allo studio è al massimo di 6 ore, sacrificando il tempo per cucinare, pulire e rassettare casa, figuriamoci se esce fuori un impegno burocratico in chissà quale ufficio.
      Chi vive da mantenuto, magari a casa dei genitori, spesso tutte queste cose insieme non le deve fare.

    • @starman633
      @starman633 Год назад

      @@rockessence
      mi sono laureato lavorando, 42 ore settimanali in media 5 giorni su 7. Ho risolto iscrivendomi a tempo parziale, quindi anziché metterci 3 anni ce ne ho messi 6. L’alternativa università telematiche non è un suggerimento da sottovalutare, assieme all’iscrizione a tempo parziale che consente un risparmio sulle tasse da pagare. Ho quasi 50 anni e la settimana prossima mi laureo per la terza volta (Università tradizionale).

    • @rockessence
      @rockessence Год назад +1

      @@starman633 buon per te. A proposito, che università telematica?
      Comunque, non è che ciò che ho detto non ha valore.
      Il mio discorso era proprio in riferimento al non fissarsi a fare esperienza durante l'università se si ha la possibilità di essere mantenuti.
      E che non ha senso paragonare il percorso di uno studente full time con quello di uno studente lavoratore perché sono due percorsi completamente diversi.

  • @ladamadeilibri
    @ladamadeilibri 7 месяцев назад

    La fortuna fisica e famigliare che ha Andrea non ce l hanno tutti perciò trovo di parte la sua argomentazione.

  • @dip4085
    @dip4085 Год назад +2

    Lettere è facile se non la fai a Bologna o a Pisa (parlo per esperienza).

  • @giuliacrespi8425
    @giuliacrespi8425 Год назад +2

    Le statistiche parlano chiaro, la maggioranza di chi intraprende un percorso lavorativo durante l'uni, molla gli studi.

  • @百合フランチェスコ
    @百合フランチェスコ Год назад

    L'errore sta nell'impatto che hanno le cose nel percorso dello studente. Mentre si dà massima importanza nella capacità di saper essere responsabili dello studente, che egli abbia una capacità avanzatissima di prendere decisioni, impatta poco nella sua vita, se confrontiamo questa capacità con quanto invece impattano le persone tossiche in ruoli decisionali sia all'università, (docenti e assistenti e i genitori che ci mantengono), sia sul posto di lavoro. Sicuramente i colleghi sul posto di lavoro non gradiranno la presenza di uno studente, mentre nella facciata fingeranno di apprezzare (per salvare la faccia). Ambienti senza persone tossiche e bullismo, per chi studia lavorando, sono una eccezione irrilevante, piccola quantità rispetto al totale. L' "ambiente vince sempre", ci insegna lo psichiatra Valerio Rosso 😉

  • @piscureanuklaus207
    @piscureanuklaus207 Год назад

    A mio parere ci sta il discorso, forse ha generalizzato troppo, secondo me nel suo discorso lui si immagina una ragazza che si sveglia , va all universita, il pomeriggio torna a casa, studia e si mette a dormire

  • @u_alias_pincopallino5884
    @u_alias_pincopallino5884 Год назад

    Come sempre bei video istruttivi Ale! Oggi mi è apparso il post dove Andrea si è laureato. Ho notato che si è laureato alla Luiss, ovvero un'università privata. Ciò offre tutta una serie di vantaggi rispetto all'università pubblica. Si può sintetizzare dicendo che l'università privata Luiss è più easy rispetto, ad esempio, a La Sapienza di Roma. Da qui il maggiore tempo libero, e le argomentazioni che ha portato. Osservo infine, che chi può permettersi un'università privata ha una maggiore disponibilità economica, quindi meno pensieri. Ho conosciuto studenti pendolari, che non potevano permettersi l'alloggio e altri che lavoravano per poter pagarsi la camera a Roma. Ciò si traduce in un maggiore stress e aumento delle difficoltà all'università. Dunque, mi sembra che il discorso di Andrea sia più il suo punto di vista e non esce dalla sua bolla.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад

      Le private hanno un sacco di vantaggi per gli studenti, soprattutto dal punto di vista organizzativo e di gestione degli esami, ma quella del "sono più facili" è una leggenda metropolitana.
      Sono d'accordo invece sul fatto che le condizioni economiche e familiari giochino un ruolo chiave

    • @u_alias_pincopallino5884
      @u_alias_pincopallino5884 Год назад

      @@alessandrodeconcini-adc io parlo per esperienza personale e nel panorama romano. Quando mi sono iscritto all'università (8 anni fa) eravamo un gruppo di amici. Io ho scelto ingegneria alla Sapienza. Un mio amico medicina, alla Cattolica. E due alti miei amici alla Luiss, in economia e scienze politiche. Bene, il medico e l'economista il terzo anno si sono trasferiti (per le tasse troppo elevate) anche loro alla Sapienza, confermando entrambi che il percorso alle private era molto più "agevolato". Per "difficile" io non intendo solo la difficoltà della materia in sé, ma anche quanto l'università ti segua nel percorso. Ad ingegneria alla Sapienza, ad esempio molto spesso non viene fornito un testo di riferimento o un materiale didattico: il prof. fa un mix di fonti, ed ecco che, oltre alla difficoltà della materia, c'è la difficoltà fisica del prendere degli appunti che ti salvino la vita.

    • @u_alias_pincopallino5884
      @u_alias_pincopallino5884 Год назад

      Poi se le cose sono cambiate oggi, non lo so.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад

      Ah certo, concordo in pieno.
      Non parlo di te nello specifico, figurati, ma la retorica del "le private sono più facili" spesso suona come la volpe che dice che l'uva non è matura, come un tentativo di togliere legittimità a chi le frequenta perché ha avuto la strada facile.
      E invece il punto è che funzionano bene e certe mancanze insopportabili che si riscontrano nel sistema pubblico non esistono dove ci sono più soldi e più controllo.
      Il fatto che non venga fornito il materiale didattico agli esami, ad esempio, è vergognoso.
      Il percorso universitario non dovrebbe essere una corsa ad ostacoli che rende la vita difficile a caso.

    • @u_alias_pincopallino5884
      @u_alias_pincopallino5884 Год назад +1

      @@alessandrodeconcini-adc sono contento che hai colto il nocciolo del mio discorso, e concordo pienamente con quanto hai detto in questo ultimo messaggio.
      Non hai idea, o forse si, di quanti studenti molto intelligenti ho visto in seria difficoltà psicologia, non per la materia che già di suo era tosta, ma per la corsa ad ostacoli che l'università imponeva.
      Concludendo, non volevo assolutamente sminuire l'impegno di chi frequenta l'università privata. Ma sottolineare che il discorso di Andrea, del "fate anche altro oltre all'università", avrebbe avuto più senso se tutte le università pubbliche funzionassero bene come quelle private.

  • @davideluci5091
    @davideluci5091 5 месяцев назад

    nel periodo novembre-dicembre ho lavorato 4 giorni a settimana come cameriere: la mattina lezioni e la sera lavoro. inutile dire che praticamente in quel periodo non ho studiato per niente (principalmente perché prendevo tutto alla leggera) e sono arrivato a dare gli esami alla sessione dopo. infatti poi ho capito che non era fattibile per me lavorare 4/7 e ho cominciato a lavorare solo 2/7 e qualche volta 3/7. e non so come ma riesco a studiare sia prima di andare a lavoro che quando torno a casa.

  • @lamanoded10s81
    @lamanoded10s81 Год назад +1

    per me, almeno per questa volta, andrea ha toppato totalmente… tra l’altro parlare di tale argomento a ridosso della notizia della 19enne suicida allo IULM…

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +2

      Non essere ingiusto però, il video è stato registrato ben prima di quel caso di cronaca e non si può certo accusare Andrea di aver in alcun modo sfruttato quella notizia.
      Puoi non essere d'accordo con quello che ha detto e come lo ha detto (e ci sta), ma non attribuirgli responsabilità che non ha.

  • @giuseppepersico2319
    @giuseppepersico2319 Год назад +1

    Sei un grande.

  • @realchaz2096
    @realchaz2096 Год назад

    Evidentemente non ha dovuto scrivere una tesi di laurea magistrale. Almeno per quanto mi riguarda, sostenere una tesi, argomentarla e difenderla è responsabilità.

  • @gallinedilana
    @gallinedilana Год назад

    Io condivido praticamente tutto quello che ha detto nel video. Si vede come fosse un pensiero che ci teneva molto a condividere perché ha detto tutto un po' "di pancia"

  • @ilGuglia
    @ilGuglia Год назад +1

    Sto guardando il video. Da lavoratore studente (dato che la mia priorità è sempre stata inversa) appena ho sentito dire "Se voi lavorate (...) le poche, non per forza poche, ore che potete dedicare allo studio saranno veramente produttive" in mente mi è venuta una parola soltanto... "vaffanculo".
    Non è realistico un concetto del genere, l'opinione su questo argomento da parte di Muzii mi sembra abbastanza distante dal vero. Soprattutto se applicato a chi lavora full-time.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +2

      Il tutto è filtrato dalla sua esperienza personale.
      Andrea è in totale buona fede, ma a mio avviso non conosce a fondo certe dinamiche

    • @ilGuglia
      @ilGuglia Год назад +1

      @@alessandrodeconcini-adc sono molto contento tu mi abbia risposto. Sicuramente la mia reazione è stata molto istintiva e, come lui ha filtrato in base alle sue esperienze, anche il mio commento risente dello stesso bias.
      Facendo un lavoro full-time, studiando e gestendo anche un piccolo progetto di divulgazione numismatica [che non c'entra assolutamente nulla con lavoro e percorso di studi] fatico molto a trovare il tempo per tutto e la stanchezza a fine giornata si sente.

  • @gabrielegreco1340
    @gabrielegreco1340 Год назад +6

    Andrea con il video da fighettino con QI superiore alla media che predica francamente non ce lo meritiamo. L'esperienza individuale elevata a modello non solo auspicabile, ma addirittura necessario. Male male, tanta intelligenza e così poca conoscenza del "mondo vero" di cui si erge a difensore.
    Bravo Ale, ogni tuo punto l'ho condiviso, saresti stato molto più cattivo se non lo avessi conosciuto.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +1

      Ci sta quello che dici, ma non ci vado troppo duro perché pure io la pensavo così prima di conoscere di più il mondo.
      Ad Andre manca solo un poco di contatto con la realtà, ne abbiamo parlato anche in privato, ma sono certo che potrà essere un ottimo modello negli anni.

  • @SereF99102
    @SereF99102 Год назад +1

    Ad "università è semplice" il mio cuore ha saltato un battito

  • @realchaz2096
    @realchaz2096 Год назад +1

    Ad ogni modo credo che lui intenda l'università in maniera propedeutica ad altro. E forse ha senso per un certo tipo di settori. Tuttavia, ci sono delle persone a cui semplicemente studiare piace e che non si accontentano "del percorso già scritto".

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +1

      Verissimo, ma se è una scelta consapevole non ci vedo nulla di male nell'"accontentarsi" del percorso già scritto.
      L'importante è che sia una scelta e che poi uno non viva nel risentimento, nei rimpianti e nell'invidia altrui.

    • @realchaz2096
      @realchaz2096 Год назад +2

      @@alessandrodeconcini-adc Ma certo. Però questo è, io credo, l'atteggiamento di coloro che vedono l'università come il passaggio necessario per fare altro e che non vogliono fare dello studio (accademico diciamo così) il loro lavoro. QUindi, ipotizzo, per questo tipo di persone, al netto delle problematiche individuali, il dicorso che ha fatto Andrea è più pertinente.
      Ad ogni modo gran bel video.

  • @daniele.giacobbe
    @daniele.giacobbe Год назад +2

    Ciao Alessandro, ho visto il video di Andrea e ora il tuo...
    Vorrei provare ad aggiungere il mio punto di vista sulla questione, ma faccio prima una breve introduzione su di me, non per vantarmi(anche perchè non ho alcun interesse nel farlo, in qualità di "persona su RUclips") ma solo per motivare il mio pensiero.
    Personalmente sono ancora in quinta liceo scientifico, quindi non so bene come funzioni l'università.
    Negli ultimi anni ho sviluppato la passione per la realizzazione di contenuti video che da un'annetto è diventata ufficialmente un lavoro(ho aperto p. iva) e sono riuscito a non rappresentare più una spesa per i miei...
    Inoltre sono atleta da molti anni e, giusto ieri ho gareggiato ai campionati italiani da pesista, arrivando 11esimo, nonostante il mio allenare parallelamente anche la corsa(peso la metà di un pesista medio).
    Fatte queste premesse, il mio modo di vivere attuale è piuttosto assurdo, ho sacrificato molto, ho sofferto molto ma sono felicissimo di aver agito come ho fatto, perchè la sofferenza ti aiuta ad apprezzare davvero gli aspetti della quotidianità e a vivere una vita più gratificante, a trovare la pace in qualunque momento, anche in quelli in cui altre persone sarebbero in difficoltà.
    Il tuo punto di vista, Alessandro, lo capisco, capisco il modo in cui vedi il periodo universitario: come una fase della vita che ha senso vivere per come è.
    Però non darei per scontato che i nostri genitori ci siano sempre e si occupino totalmente di noi fino ai 25/30 anni...
    Rispetto la scelta di chi lo fa ma una cosa che mi ha reso davvero la vita migliore è stata proprio, mettermi nelle condizioni di non aver più bisogno delle altre persone per soddisfare bisogni primari.
    Tengo molto alle relazioni(anche se in termini di tempo non mi ci dedico molto) e ne riconosco il valore, le relazioni sono la base per l'uomo, ma la sensazione di dipendere da qualcuno è pessima, in qualsiasi campo.
    In più questa dipendenza spesso è mentale, non riusciamo ad uscire da schemi mentali che legano la nostra condizione alla nostra persona. Ci identifichiamo con la nostra condizione attuale, con le nostre difficoltà attuali, pensando siano quasi genetiche, nonostante siano perfettamente modificabili attraverso la pratica...
    Io mi sono mosso come ho fatto perchè chiedere soldi ai miei era qualcosa che non sopportavo e infatti la mia risposta è stata esagerata, ossessiva ad un certo punto, anche se ritengo davvero prezioso questo periodo della mia vita e il mi averlo vissuto in modo così intenso.
    Provo a fare un discorso un pelo più ampio per poi tornare al punto.
    Io sostengo che, per quanto riguarda la sofferenza, tutti soffriamo indipendentemente da ciò che facciamo: anche quando stiamo sdraiati sul divano cercando la comodità, potremmo poi soffrire perchè ci sentiamo pigri, improduttivi.
    Possiamo decidere come direzionare questa sofferenza: possiamo scegliere se soffrire mentre ci guardiamo allo specchio senza piacerci oppure mentre ci alleniamo(che in realtà è piacevole in molti modi, ma non mi addentro), possiamo soffrire rinunciando ad un prodotto, esperienza o progetto per questioni economiche, oppure soffrire sviluppando abilità/lavorando a qualcosa a cui teniamo etc...
    Quando dico "soffrire per qualcosa" non intendo che lo svolgere quell'attività sia sofferenza pura, ma che la implichi, come qualsiasi altra. Io quando non ho voglia di allenarmi mi chiedo se abbia più senso soffrire per farlo oppure soffrire la settimana dopo per il calo di performance...
    Dal mio punto di vista, tutti, in una certa misura, soffriremo nella vita, e farlo prima, porta ad apprezzare e vivere meglio le sofferenze successive. Non dico di godere quando soffro, ma giuro che ne riconosco talmente tanto la preziosità, che sono contento di soffrire e mi nutro di quelle esperienze fallimentari per migliorare, ne faccio quasi una ragione di vita.
    Tocco prima l'importanza, secondo me, di allenarsi parallelamente a qualsiasi attività mentale, come lo studio.
    A parte che mantenere il corpo in salute attraverso l'attività fisica apporta una quantità di benefici e previene una quantità di malesseri impressionante... io trovo che l'allenamento, paradossalmente, possa costituire il recupero durante le nostre giornate.
    Quel momento in cui liberiamo la mente, respiriamo, ci esaltiamo, ci sentiamo forti e vitali.
    Alterno studio(sia relativo al lavoro, sia scolastico) ad allenamento e trovo sia fantastico per performare bene in entrambe le attività.
    Il sonno ha un ruolo fondamentale(leggerei "Why We Sleep" di Matthew Walker"), così come l'alimentazione e molti altri aspetti migliorabili.
    Per quanto riguarda il lavoro, come dici tu, il cameriere non è l'ideale... ma chiunque può, piano piano, sviluppare un'abilità.
    Chi studia lettere, potrebbe studiare anche copywriting, per dire, e riuscire a trarre beneficio dallo studio universitario nella professione esercitata parallelamente(che a sua volta lo agevolerebbe nel percorso universitario, trovando applicazione e collegamenti mentali immediati con gli argomenti trattati).
    Io ho studiato cinematografia per 2/3 anni in maniera molto blanda, prima di realizzare i primi progetti pagati, e quest'anno, facendo il pazzo e dedicando tanto tempo all'approfondimento delle mie abilità, sono riuscito, in termini economici, a guadagnare in una mattinata più di quanto un dipendente medio faccia con una settimana da 30/35 ore lavorative.
    Parlo in termini economici solo perchè è più facile parlare di numeri che di qualità(che comporta una gratificazione ancora maggiore).
    Osservando come le persone approcciano la vita, mi sento di dire che nella stragrande maggioranza dei casi sia possibile, gradualmente, arrivare ad ottimizzare in maniera molto importante i tempi di studio, di ragionamento e di lavoro, creando spazio per tempo libero, relazioni interpersonali e semplicemente vuoto, momenti in cui ci rilassiamo, respiriamo, diamo spazio alle idee, che sono una delle cose più importanti che un umano può generare, la chiave per qualsiasi novità.
    Io attualmente sono arrivato ad organizzare la mia settimana così:
    30 ore di scuola
    10 ore di allenamento
    10 ore di sviluppo progetto
    7 ore di studio scolastico
    7 ore di formazione personale
    5 ore di lavoro
    7 ore libere, che spesso finiscono per essere dedicate alle attività precedenti perchè Amo ciò che faccio.
    Tra l'altro sono uno con la testa fra le nuvole, ho problemi di attenzione e devo essere sempre coinvolto attivamente nell'attività, a scuola non riesco ad ascoltare quasi nulla e mi dedico a: sviluppo progetto / idee / riposo.
    Non mi pongo come modello anche perchè scolasticamente non mi impegno molto e non ho certo una media alta, preferisco studiare altro;
    all'università chiaramente non è così, però ciò che vorrei passare è solo il modo di guardare le cose.
    Rileggendomi mi sembra di leggere un megalomane che ama vantarsi della sua vita, però davvero, ho scritto ciò che ho scritto per mostrare il mio caso limite, sperando che qualcuno possa pensare al proprio tempo diversamente, cercando di occuparlo non solo con il lavoro o con lo studio, ma con l'ottimizzazione di questi ultimi.
    Studiare, lavorare ed allenarsi è importantissimo, ma più importante ancora è imparare a studiare, migliorare le competenze sul lavoro ed imparare ad allenarsi.
    Una volta fatto questo diventa fattibile dedicare tempo allo studio, all'allenamento e al lavoro, senza compromettere la qualità di nessuno di questi, ma, anzi, incrementandola in tutti, avendo una visione d'insieme ed alimentando, giorno dopo giorno, la consapevolezza.

    • @mariaroberti6096
      @mariaroberti6096 Год назад

      … è arrivato il fenomeno 😂😂😂 … capacitá di sintesi pari a zero 😂😂😂

    • @daniele.giacobbe
      @daniele.giacobbe Год назад

      @@mariaroberti6096 Si, ammetto di non avere una grande capacità di sintesi ahahah, spero solo sia passato ciò che volevo trasmettere...

    • @mariaroberti6096
      @mariaroberti6096 Год назад

      @@daniele.giacobbe … si il concetto che volevi trasmettere è passato peró potevi essere più conciso ahahahah 😊😘

  • @documentingyourlife8336
    @documentingyourlife8336 Год назад

    Studio meccanica quantistica che tipo di lavoro extra dovrei fare? Aspetto commenti da chi studia la stessa cosa.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +1

      Non "dovresti" fare proprio nulla, è questo il punto 😉 se "vuoi" fare qualcos'altro, buon per te, se non vuoi... anche!

  • @massimoiannello8044
    @massimoiannello8044 Год назад

    Candido quel quartetto,anche il sandalo da schiava"

  • @SereF99102
    @SereF99102 Год назад +1

    Io lavoro come insegnante di laboratorio infromatica in un biennio di un professionale e dopo una giornata di lavoro (lezioni, riunioni, consigli e una lunghissima lista di colleghi assurdi) di voglia/forza di studiare non c'è. Consigli (a questo punto)?

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +1

      Ciao Serena, di solito in queste situazioni la cosa migliore è studiare attivamente nei weekend e durante la settimana ripassare e fare esercizi 💪

  • @kerasan6001
    @kerasan6001 Год назад +3

    Palese fallacia delle brutta china dall’inizio alla fine, e mi dispiace perché Andrea in genere su queste cose è piuttosto attento, ma talvolta l’emotività che ci trasciniamo in certe tematiche ci porta a commettere errori volenti o nolenti, del resto conoscere le trappole del ragionamento non premette la capacità di evitarle in ogni circostanza

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +1

      Sí, gli manca un pochino di contatto con la realtà ma sono sicuro che le sue intenzioni siano buone e ne abbiamo parlato anche in privato.
      Andre può davvero diventare un ottimo modello per gli altri con solo un pelo di esperienza del mondo in più.

    • @kerasan6001
      @kerasan6001 Год назад +1

      @@alessandrodeconcini-adc Non ne dubito, ha tutte le carte dalla sua.

  • @dip4085
    @dip4085 Год назад +1

    Tutto il rispetto per Andrea, ma penso sia stato molto superficiale.

  • @aleppo3361
    @aleppo3361 Год назад

    Io non capisco, tutti che parlano di imprenditore di qui, imprenditore di là ma perché?
    Non possiamo essere tutti imprenditori, perché essere imprenditore presuppone che tu abbia degli schiavi che fanno da dipendenti, ma se i tuoi dipendenti vogliono a loro volta essere imprenditori il mondo si frantuma.

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад +1

      Sono d'accordo che non tutti debbano o vogliano fare imprenditoria, ma dire che chi fa impresa per forza sia schiavista è una fesseria.
      Le persone che lavorano con me non sono affatto schiave.

    • @starman633
      @starman633 Год назад +2

      In realtà si può fare anche lo schiavo a partita IVA (che significa essere imprenditore).

  • @kairimary
    @kairimary 6 месяцев назад

    Vieni amico mio, ti faccio provare a lavorare mentre si studia alla magistrale di Neurobiology 😂

  • @nexusxcel
    @nexusxcel Год назад

    come direbbe andrew tate, alessandro è un geek :)

  • @pincopallino992
    @pincopallino992 Год назад +26

    "non interromperò tanto il video"

    • @Giordi
      @Giordi Год назад +4

      Occorreva

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад

      😬😬😬😬

    • @massimomenato
      @massimomenato Год назад +5

      Non hai idea dello sguardo di Dario mentre Ale stoppava per la 3a volta nel primo minuto di video haha

  • @nino62123
    @nino62123 Год назад

    Sarei curioso di sapere che facoltà frequenta ahaha... Immagino ma vorrei avere la conferma...

    • @alessandrodeconcini-adc
      @alessandrodeconcini-adc  Год назад

      Management & computer science. Prima faceva medicina

    • @nino62123
      @nino62123 Год назад

      @@alessandrodeconcini-adc non è un caso che abbia lasciato medicina... Sembra classista verso certe tipi di facoltà ma la verità è che quello che dice lui può essere applicato (comunque non nella sua interezza ma in parte secondo me) solo per facoltà in cui non hai bisogno di dedicare TUTTO il tuo tempo... Te lo dico da studente magistrale di ingegneria chimica che è una laurea in cui bisogna dedicarsi notte e giorno (così come tutte le facoltà simili come matematica, fisica ecc...).
      Un altro punto su cui non sono d'accordo è la definizione di "semplice"... Lui è convinto che poiché ci sia già un sentiero predefinito sia facile, ma non sa che ci sono materie in cui anche se hai tutti i mezzi a disposizione per imparare non riesci se non dai priorità e quel tipo studio che richiede tempo e dedizione.
      Lui si fa trasportare dalla sua esperienza personale dove (detto anche da lui) la laurea è terziaria neanche secondaria e che quindi rappresenta una cosa in più mentre per il restante 90 % delle persone è l'obiettivo primario e quindi va messo al primo posto

  • @user-fx6ht2yu4v
    @user-fx6ht2yu4v Год назад +1

    ADC sta per Alessandro Democrazia Cristiana?

  • @fabiorossignoli
    @fabiorossignoli Год назад +2

    Quando ho visto il video di Andrea l'ho percepito molto personale, ha messo in campo la sua visione e la sua "accusa". Non ha davvero analizzato oggettivamente la cosa come hai bene fatto notare tu. Sottoscrivo tutta la tua reaction perché sarebbe stato quello che avrei voluto scrivergli nei commenti al video. Credo che da questo dibattito in differita però possa crescere se non farà l'errore di trasformarlo in una gara di retorica da vincere a prescindere. Comunque quello di @andreamuzii è un piccolo peccato di ingenuità giovanile che ci ha dato comunque modo di confrontarsi su temi interessanti. Vedremo cosa dirà nella live di domenica 😉

  • @MattiaRebelEkPoletti
    @MattiaRebelEkPoletti Год назад

    l'allievo voleva superare il maestro ma finito bastonato intellettualmente :D :D

  • @cesare5550
    @cesare5550 Год назад +1

    Wises words

  • @giovanniromano8983
    @giovanniromano8983 Год назад

    L'errore principale è che Andrea parla per esperienza personale.