Persona squisita era gia strafamoso lo incontrai stava girando c'era una volta in America, mi dedico cinque minuti e autografo ero li per De Niro la sua credo compagna, mi disse chiedilo a lui e il regista apri la mia agendina dove tenevo tutti autografi, avendo un teatro importante sotto casa, sono strafelice di aver incontrato lui alla fine piu di De Niro Grazie Maestro
1988, sono trascorsi ad oggi, 2024, 36 anni. Oggi quei ragazzi di allora, che ebbero la fortuna ed il privilegio di dialogare con Leone, avranno una vita, una storia. Chissà come hanno vissuto quel momento e cosa gli ha lasciato.
Ho scoperto questo lungo documento alle tre del mattino. Prima l'ho salvato, poi non ho resistito alla tentazione di ascoltarlo. Subito. Non potevo pensare a un altro momento per asvoltare il Maestro. Mi si è stretto il cuore, sentire parlare dell'Assedio di Leningrado. Quante cose ha chiarito Leone. È venuto fuori perfino il suo carattere, forte, risoluto. Nelle risposte, nel condurre i ragionamenti sulle sue convinzioni, incontrovertibili. Un grande. Ringrazio ancora chi mi ha dato questa grande emozione. Oggi me lo gusterò daccapo. E domani pure. Grazie! Claudio, Taranto.
Solo 7 film, dei quali 1 non lo si considera nemmeno.. Però Sergio in realtà oltre ad essere vivo tutt'oggi dentro l'animo di molti registi e cineasti, volendo lo si può ritrovare nella miriade di collaborazioni come assistente alla regia, produttore o sceneggiatore e rendersi conto che quel "solo" 7 film è fittizio.. Proprio come Noodles ci basta fare un tiro e ritrovare quel Cinema perduto indietro nel tempo e sorridere, mentre la lacrima per il dolore della sua dipartita, lentamente si asciuga sul nostro volto.. Sergio VIVE
Morì ancora relativamente giovane, poteva dare ancora tanto e il progetto sul Film della Battaglia di Leningrado.... Mamma mia basta solo la descrizione dei titoli di testa, la parte iniziale che avrebbe dovuto dare il via al Film... sarebbe stato un capolavoro, peccato. Morì di li a un anno e sentirlo ora con respiro affannoso non prometteva niente di buono... cmq possiamo solo ringraziare per averci regalato grande Cinema. Ps: Il fatto che Sergio non parlasse inglese le salvò la Vita nel 69', si trovavano a L.A. insieme a Vincenzoni e furono stati invitati a casa di Sharon Tate in quella tragica sera (questo di lunedì, la Cena era di Venerdì), Vincenzoni poi durante a settimana fu invitato a passare il fine settimana da un amico e declinò... il Sabato sbiancò alla notizia, credeva che Sergio fosse andato... chiamò e Sergio rispose: "Ma sei vivo? So vivo, me sto cagà sotto... non sono andato perche non ci stavi tu, io non parlo inglese che c'andavo a fa".
@@Batterica si leone era stato invitato a casa della compagna di roman polanski tale sharon tate...solo che non andandoci più il suo amico che gli faceva da traduttore rinunciò visto che leone non parlava una parola d'inglese, poi la setta di manson attaccò e fece quella strage, il resto è storia si trovano documentari e film al riguardo ovunque anche qui su youtube...se fosse andato sergio sarebbe stato coinvolto anche lui in quella strage...il fatto che leone avesse questa barriera nella lingua ma ha girato con i più grandi attori americani del tempo la dice lunga...sempre fisso col traduttore vicino
@@sandrinocash4607 Guarda che fu Vincenzoni ad essere stato invitato, non il contrario. Fu lui a dire a Sergio che si sarebbero trovati lì il Venerdì sera, non ebbe modo di rintracciarlo perche partì per un Weekend proposto a l'ultimo momento decisamente più appetibile rispetto ad una cena, Vincenzoni mica era il traduttore di Leone, era uno sceneggiatore con i controcazzi, mica stava li a fa il traduttore... fu invitato da Amici in comune con Sharon e Roman manco ce stava per sua fortuna.... sandrino
Si evidenzia la totale impreparazione delle nuove generazioni di fronte a un maestro della cinematografia mondiale... I risultati di questo purtroppo si paleseranno negli anni successivi
È la terza volta che lo sento e non mi stanco mai..ogni volta imparo qualcosa di nuovo.una lezione di cinema straordinaria.un gigante della storia del cinema
carisma spaventoso... che personalità. Questa è l'Italia uscita dalla guerra, roba seria,,,,poi col tempo siamo andati sempre più verso il cazzeggio...
@@valeriavale4688 Li ha prodotti; che è cosa ben diversa dallo sceneggiarli. Ha solo offerto a verdone alcuni suggerimenti. E i film di Verdone non sono cazzeggi così come modernamente si intende.
1:43:04 "Ci sono cose che noi non possiamo capire perché noi abbiamo doppiato sempre tutto. I nostri critici hanno parlato bene di Gary Cooper senza mai conoscerne la voce. Per anni. Siamo come dei marziani sotto questo profilo."
CIAO SERGIO CHE NOSTALGIA RIVEDERTI QUANDO SI GIRAVA RICORDO CHE NESSUNO OSAVA FIATARE QUESTO VOLEVA DIRE CHE TUTTI TI RISPETTAVANO E ANCHE AVEVANO TIMORE DI TE ANCHE CON UN TUO SGUARDO.. CIAO SERGIO SEI SEMPRE STATO UN AMICO
La cosa sorprendente è vedere come tanti registi italiani moderni indichino Leone come proprio maestro ispiratore. Poi vedi i loro film e realizzi che non ci hanno capito un cazzo. [Ciao Maestro, grazie.]
Il problema è duplice: A) i mezzi spesso a disposizione (attori, fotografia, fondi). Spesso la messa in scena è tristemente sciatta, gli attori a buon mercato un tempo erano Gian maria Volonté, Clint Eastwood o quelli perduti, andati a male, ma dal grande valore filmico. B) Manca saper scrivere storie con meccaniche universali, Leone era epico perché la sua narrazione poggiava su pulsioni ancestrali, vita, morte, moralità, meschinità, una galleria di caratteri predatori. Adesso ci si sofferma spesso su storie microscopiche, legate solo alle piccole tensioni quotidiane. Non hanno il respiro di Leone. E tra l'altro Leone riusciva a fondere un cinema di alto intrattenimento e profondo allo stesso tempo. Insomma, un miracolo che stava in piedi. Per me si dovrebbe ripartire dalla scrittura
@@gabrielegagliardi3956 Concordo in linea generale su tutto. Il mio commento era un po' da troll social :) superficiale e sintetico, ti ringrazio per gli spunti. La scrittura, come hai detto, è la differenza principale, anzi, direi il problema fondamentale. Oggi, in Italia, tranne pochissimi esempi, c'è una grande rincorsa al 'cinema del vero', pseudo documentaristico, iper realistico. Un cinema fatto appunto con non-attori, realizzato portando all'estremo l'esigenza di "sembrare vero". Esempio: l'uso della musica è il fattore che più testimonia ciò. La musica diegetica si riduce a pochissimi confusi interventi o addirittura al nulla totale. La colonna sonora la si fa fare a una radio accesa su una vecchia canzone, oppure la fanno "i rumori". Ma Leone, come ha spiegato chiaramente, concepisce i rumori come musica :) e se non sai usare la musica [o temi che possa far sembrare il tuo film 'finto', fiabesco] allora non sai usare nemmeno i rumori. La concezione della musica è fondamentale sin dalla scrittura, come possiamo vedere in tutto il cinema di Sergio: il cinema della fiaba realistica, dove lo spettatore si immedesima totalmente come se fosse la storia del suo vicino di casa. La rincorsa all'iper realism penso sia una moda, passeggera. Dato che una serie di maestri [stranieri] ha creato film straordinari, allora è partito un filone, a mio avviso, non al livello degli ispiratori. Leone 'con semplicità' ci dimostra che "la fiaba leoniana" va oltre il concetto stesso di 'classico' o nuovo, è l'essenza intima del cinema stesso, e lo sarà per sempre.
@@thelonious76 concordo in pieno, poi pensare al cinema come realista, tra botte di trucco e lampade artificiali, è abbastanza risibile. Anche se si estromettessero trucco, lampade, didascalie, rimarrebbe il copione a monte. Saremmo sempre in differita. La musica poi, endogena o esogena, non è casuale ma premeditata, vuoi per motivi pratici (diritti) o perché alcune soluzioni non sarebbero funzionali al climax che si vuole raggiungere. Se ti entra in radio Justin Bieber nel terzo atto, so cazzi tua. A me il cinema della verosimiglianza piace, da Von Trier al primo Refn (quello di pusher, ottimo film) ma di sicuro rappresenta solo uno dei tanti modi possibili di raccontare una storia. I registi di oggi sono superbi ma modesti, superbi magari perché pieni di sé, modesti per le storie che raccontano. Credo ci voglia una sorta di esaltazione nell'arte, non porsi limiti, voler creare qualcosa di significativo. Insomma, pensare in grande. Come il buon vecchio miles davis che saltava tra bebop, cool jazz, funk e i ritmi sintetici di prince nei primi anni '80, insomma, non fermarsi, attingere ad un linguaggio precedente senza fare il compitino. In qualche maniera, distruggere.
@@gabrielegagliardi3956 siamo in sintonia. Von Trier per esempio ha affrontato il realismo, ma sempre con una struttura concettuale cinematografica, di finzione consapevole, diciamo. Purtroppo fanno confusione fra vero e verosimile, questo al cinema ti condanna in partenza. Anche se 'indovini' un film, ma chi se lo ricorda dopo 30 anni? [ma pure dopo 1 anno...] Comunque penso che questa ondata finirà, e allora vedremo qualche sfida, qualche progetto più esaltante, come hai detto tu. Hai nominato Miles, un altro che ragionava come un bambino, "per sogni", esattamente come Leone.
Leone racconta delle favole in ambientazione molto reali e al di fuori dello stile che è molto celebrato e compreso, la vera eredita di Sergio rimane assente. Evidentemente molti registi non sono capaci di immaginare e di far vivere allo spettatore quelle sensazioni.
Sergio Leone diede prova del suo Genio del inquadratura per la prima volta quando fu' chiamato a diriggere la scena epica spettacolare indimenticabile e madre della corsa dei cavalli nella gara del Kolossal pietra miliare della storia del cinema mondiale Ben - Hur da allora ha incantato con la sua regia cinematografica il pubblico di tutto il mondo con i suoi capolavori peccato che ci ha lasciato troppo presto quando avrebbe potuto lasciarci altri grandi e memorabili film.P.S. R.I.P.
Grandissimo regista ..ho amato tutti i suoi film soprattutto c era una volta in America tra i piu' grandi film di tutti i tempi....ma Fellini e' stato un alieno...il piu' grande di tutti i tempi...e' andato oltre la perfezione....x lui fare un film perfetto a differenza di Kubrick era banale...preferiva trasfigurarlo ..rompere la quarta parete, giocarci col film e come uno scultore rimodellarlo a suo piacimento...ma Leone rimane tra i miei preferiti...
ultimamente mi sono rivisto C'era una volta il west e mi sono reso conto, che ad un certo punto non sembra più di vedere un film, ma è come se si è dentro la scena si guarda cosa succede come un osservatore a media distanza. incredibile
Stefano Landini e Giorgio Simoni, i miei più sinceri ringraziamenti per avermi dato modo di avvicinare ancora più da vicino il mondo cinematografico del Sommo maestro. Ho cercato (e conservato) tutto su Sergio Leone. Le interviste e i film e i commenti, fra gli altri, di Verdone e Brega. Grazie, grazie, grazie! Claudio, Taranto.
A 57:30 uno degli interventi più scemi che abbia mai sentito. Come da una domanda uno fa capire che non ci ha capito na fava del film, messo in risalto ancor di più dal brillante intervento della giovane donna a seguire con cui si completa anche leone, tra l’altro un gigante anche nell’eleganza con cui risponde alla domanda
Non sono un critico di cinema ma buttandola sulla chiacchiera da bar, per alcuni aspetti, ho considerato The Irishman ispirato in qualche maniera a C'era una volta in America. Il dettaglio su Hoffa raccontato mi ha fatto venire un brivido. Grazie per aver condiviso questo seminario di cinema.
@@lorepari non ho visto il film in questione, ma conosco a memoria "C'era una volta..." in tutti i montaggi: ha non solo ispirato, ma influenzato chiunque abbia fatto cinema dal 1985 in poi. Quindi vai sicuro...
Lo sono molti. Anche Carlitos way con il protagonista che ritorna dopo tanto tempo al quartiere e reincontra la sua ex che è una ballerina, come in C'era una volta in America.
@@matteobonomi9306 lo è, fare le classifiche, quando non necessario ( e nell'arte raramente lo è ) è spesso esagerazione in un qualche senso, limitate dalla classifica stessa oltre che, come normale, dal ventaglio di conoscenze. Naturalmente esprimendo un parere lui, come tutti ( infatti dice " per me" ), dice comunque cosa ricevibile. Per me Leone è uno dei più grandi registi che io conosca.
Perfettamente d'accordo, è l'unico modo che permette all'intervistato o conferenziere di esprimere il proprio pensiero senza manipolazioni frutto di tagli e montaggi dei filmati. E poi ... prendiamoci il tempo di ascoltare, fa bene.
Per quanto il mio amore di leone sia viscerale non è assolutamente vero..... Non sarebbe mai potuto essere quel grande regista che è stato se non si fosse ispirato a de sica o kurosawa (non solo per la storia copiata nel 1 Western ma anche scelte registiche specifiche)e ai capolavori che ci hanno regalato..... Sergio si è semplicemente arrampicato sulle spalle dei giganti diventando egli stesso un gigante
@@TheMatteo29 Leone viene studiato nelle scuole di cinema Americane ed ancora adesso è omaggiato da tanti registi,viene trasmesso in prima serata questo vuol dire della sua longevità creativa e contemporaneità non altrettanto De sica Fellini Rossellini Kurosawa L 'unico che gli tiene testa è Kubrick sfortuna vuole che non ha girato Stalingrado. Lo avrebbe messo nell'Olimpo é il numero UNO e noi Italiani ancora adesso non lo capiamo.Sarà ricordato come i capolavori di Leonardo,Michelangelo,Raffaello è il Maestro del ricordo la sua identità stilistica è unica ecco perché il paragone con i Maestri del Rinascimento
@@mauriziolaugelli1124 lo dici a uno che è, probabilmente, uno dei maggiori fan... Ma non si può assolutamente dire che Fellini, kurosawa e de sica non siano ricordati dal pubblico o dalla critica..... Ora non esageriamo
@@mauriziolaugelli1124 sono più fruibili perché sono più popolari (cioè che coinvolgono quantitativamente il pubblico)e perché sono sempre stati film 'internazionali' con conseguente distribuzione internazionale.... Ripeto soggettivamente leone è il mio regista preferito in assoluto ma non oggettivamente il migliore,esattamente come nessun altro maestro... Sono maestri e basta che sono riusciti, a livello pratico e intellettuale, ad emergere grazie all ispirazione fornita dai grandi maestri del passato... Leone, per esempio, non sarebbe mai esistito, per come lo concepiamo noi, se non avesse conosciuto kurosawa
Non è spocchia, è senso critico. Oggi manca completamente, e Leone sembra apprezzare questo atteggiamento senz'altro più libero rispetto a quello devoto e acritico di molti giovani del 2020, che si bevono qualsiasi sciocchezza senza porsi domande. E lo dico da ventisettenne.
@@fabiogusella210 A volte c'è però una differenza vitale tra forma e contenuto. E' la forma ad essere " spocchiosa " il parlargli addosso eccetera. Una qualche distanza in questi casi, naturalmente condivisa quindi compresa e non imposta è, a volte, parte della necessaria dinamica cognitiva; non è un brainstorming ( che peraltro è stato da alcuni ridimensionato nella sua reale utilità), mi spiego ? ciao
Una volta assistetti ad una lezione di Aristarco, alla facoltà di lettere, parlo di un 30 anni fa. Aveva tanti studenti "piu oltre" che facevano domande lunghissime su Francisca di De Oliveira o Fassbinder. Ad un certo punto si alzò un ragazzo "normale" che chiese cosa ne pensava della visione americana di Sergio Leone, in particolare di C'era una volta in America. Aristarco rispose con condiscendenza, "perchè sapete, stiamo parlando di Sergio Leone, non certo un Visconti, nè un Antonioni, insomma non un artista semmai un artigiano". Rimasi allibito, ma ora capisco la stoccata ad 1:45 per Aristarco tutti gli esimi critici che all'epoca non vollero comprenderlo. Mortacci loro.
@@paololucaccini344 Ma quando mai. Vedi io sull'arte la penso come Luigi Pareyson , cioè che l arte è quel tipo di fare che a suo modo inventa il modo di fare, pertanto ovviamente non sono d'accordo con te. Poi dipende pure dal tono, se pronunci artigiano con condiscendenza o con rispetto, e Aristarco lo pronunciava con condiscendenza. Pertanto per me Sergio Leone era un artista, fosse solo per lo STILE, sono gusti, non è che va considerato artigiano perché lo dice Paolo eh, il mondo è vario.
La parola “artigiano” non va, evidentemente, intesa in senso dispregiativo ma per evidenziare che Sergio Leone rientra in un contesto artistico diverso rispetto a quello in cui sono collocabili autori quali Visconti e Antonioni (che per altro hanno fatto opere anche minori e/o discutibili). Non entro nel merito dell’uso della parola da parte di Aristarco non essendo stato presente all’episodio. Conosco però abbastanza l’importanza di questo intellettuale nel rinnovamento della critica cinematografica (e le posizioni ostili che si è attirato spesso da parte di personaggi che non avevano il suo spessore culturale). Mi riferisco in particolare alla sua opera “Il dissolvimento della ragione”,che riecheggiando nel titolo una nota opera di Lukacs fa comprendere il vertice interpretativo usato, in parte, da Aristarco (che fa riferimento anche a Marx e Gramsci). Si può certamente considerare Leone un artista. Ma occorre vedere se esiste un suo contributo a rinnovare l’arte cinematografica nei contenuti e nelle forme. E il discorso non andrebbe svolto “a gusto” ma in modo “scientifico”, ovvero ancorando la critica a criteri estetici oggettivi, ad una sorta di paradigma critico. Paradigma che ovviamente si può non condividere ma che non può basarsi su una critica di cuore. A me pare che Leone - per quanti meriti possa avere (l’invenzione del western all’italiana ecc.) - non abbia quello spessore artistico, culturale rinvenibile nei maestri del cinema (pochi in realtà). Certamente una discussione critica su Leone richiede tempo e capacità che io non ho. Ma ribadisco che occorre appropriarsi di strumenti critici in grado di distinguere la “vera” arte, che è probabilmente quella che, tra l’altro, fa un uso corretto e innovatore della categoria dell’epifania (e non condivido, ad esempio, che l‘ ossessivo e iterato suono del telefono in una sequenza di “C’era una volta l’America” abbia echi epifanicamente proustiani ), dall’artigianato pur pregevole. Trovo che il cinema di Leone sia “ipernaturalistico” - cfr. il discorso che fa Lukacs su realismo e naturalismo - finendo per cadere in un descrittivismo esagerato (mi riferisco alla ossessiva lentezza di diverse scene e all’abbondanza di inquadrature ravvicinate; si pensi al duello finale di “C’era una volta il west”), che sembra voler sopperire a un’incapacità di andare “oltre” (la scena, il personaggio) finendo per scivolare verso una rappresentazione superficiale della “realtà”. E la musica (bellissima) di Morricone pare più che accompagnare la vicenda sostituirsi ad essa e prevalere sulle stesse immagini. Ma io sono un dilettante e non sono, al momento, in grado di svolgere un discorso critico approfondito sul cinema di Sergio Leone. Mi permetto solo di osservare che se si ama un autore (e forse tu lo ami, come io possa amarne altri di registi)occorre sapere prendere le distanze da questa empatia e cercare di usare strumenti critici scientifici, che possono essere i più diversi e tutti legittimi. Scusami per le troppe e vacue ripetizioni.
@@paololucaccini344 Che poi, ripensandoci era ovviamente un grande artigiano. Lo si capisce dal fatto che il suo secondo film era meglio del primo, e il terzo meglio del secondo, e il quarto meglio del terzo e via discorrendo. In fondo il bruto empirismo dovrebbe insegnare qualche cosa, anche se non sempre funziona così per tutti, e pazienza.
Aristarco prese la cantonata che presero gli accademici nella seconda metà dell' 800, quando, coi paraocchi e con evidente ristrettezza intellettuale, disprezzarono con enfasi la nuova corrente impressionista per rimanere inchiodati all'accademismo, al neoclassicismo e al romanticismo. Un critico cinematografico legato al viscontismo, professore e intellettualie che non si accorge della genialità di Leone è come se un chitarrista rock non si accorgesse di Jimmy Page.
La stupidità di alcune (parecchie) domande di questi studenti lascia intuire la china che prenderà il cinema italiano fino ad oggi. Immenso Sergio Leone.
in Italia bisogna buttare fuori, a calci in culo, la piccola borghesia dai luoghi preposti all'arte e alla cultura. Che possono comunicare i figli di papà con la R moscia?!
Chissà come sarebbe stato "L'assedio di Leningrado". Io lo immagino come un "Il nemico alle porte" relativo all'assedio di Stalingrado, però con la poesia e la commozione che Leone sa dare. E' scomparso troppo presto il Maestro, a soli 60 anni. Chissà cos'avrebbe prodotto ancora se fosse vissuto.
Che due palle con l'inglese... Ci sono migliaia di interviste cinematografiche in inglese qua su RUclips, una volta che c'è un contenuto nella nostra bella lingua, di un regista italiano ecco puntuale quello che ce la mena con l'inglese. Ed il mio non è nazionalismo è solo una constatazione: viviamo in un'epoca dominata da anglicismi stolti e truffaldini usati in politica, sul lavoro e un po' dappertutto. Ma perché quelli come te, visto che amano così tanto l'inglese, non se ne vanno a vivere in qualche paradiso di merda anglosassone?
@@mariobianchi00 Non ha detto che Leone avrebbe dovuto parlare in inglese, né che tu che sai l'italiano debba vederlo con i sottotitoli in inglese. Semplicemente se ci fossero i sottotitoli in inglese lo potrebbe vedere molta più gente, non c'entrano nulla gli anglicismi. Tra l'altro è curiosa questa tua lamentela sotto un video in cui Sergio Leone parla di C'era una volta in America, in cui al centro c'è l'America e quasi tutto il cast è composto da attori americani.
@@lef_3 Il discorso su C'era una volta in America con tutto il cast composto da attori americani direi che non c'entra proprio niente. Sergio Leone era romano e qui è lui che viene intervistato, mica De Niro. Il fatto è che certi comportamenti esterofili e di genuflessione a 90 gradi verso il colonizzatore anglosassone proprio non li sopporto...
Sono Italiano residente in Chile, a Santiago, e vidi il film "C'era una volta in America" come 300 volte e ogni volta che posso lo rivedo e lo raccomando, incluso a amici di una Chiesa Cristiana Evangelica alla quale assisto e che molto volentieri vedono questo film È un capolavoro, non c'è dubbio I messaggi che trasmette sono forti, se non addirittura delle frecciate chiare contro la mafia, e vedere Max che alla fine del film si trova in problemi per il suo passato da mafioso veramente ti fa pensare e ti confronta con la realtà attuale, di quanti Max ci stanno, non solo in Italia o negli USA sino ovunque Però con tutto rispetto, dire che il film si centra in un sogno per l'oppio, no Non condivido È assurdo È invalidare 3 ore e 40 di visione e dire "ma allora che cavolo ho visto se poi tutto questo si chiude in un sogno" Solo questo Peró non si vedono tutti i giorni film così Con tutto rispetto, Guerre Stellari è ben ben distante da questo capolavoro
@@Carianglo 10 dollars. but if you start a kickstarter thing, i think you could get more. offer this in some sergio leone community on facebook, you might find people who are interested
Le domande che gli fanno risentono del clima ideologico del periodo (suppongo il filmato si possa collocare tra l'84-87). E riddai con la solfa del machismo o maschilismo, della misoginia o del femminismo. Avevano di fronte uno dei più grandi registi di tutti i tempi e gli facevano domande moralistiche sul film _C'era una volta in America_ cioè uno dei capolavori assoluti della cinematografia mondiale. Cosa aspettarsi dai gangster? Le buone maniere? il rispetto delle donne? E le donne, che seppur vengono trattate come oggetto sessuale come la ninfomane, hanno comunque una loro autonomia e se si vuole una certa dignità e un carattere forte. Se si vuole essere realisti bisogna descrivere la realtà così com'è e non dare giudizi moralistici. Solo una ragazza fra tutte/i aveva capito benissimo il film e glielo riconosce lo stesso Leone. Questo documento è una perla. Leone con quell'altro genio di Morricone vanno annoverati fra i più grandi artisti italiani di tutti i tempi.
Be sai, qualsiasi cosa e qualsiasi modo di porsi è sempre filtrato dal contesto storico culturale contemporaneo...Non mi sembra qualcosa di così strano😅 Questi discorsi si possono fare a posteriori, ma non possiamo pretendere che in un certo momento storico ragionassero come in quello attuale.
Wow!!!! Questo dialogo mi mancava..Ho parecchie cose scritte o in YT su di lui. Già perchè perr me nato nel 1949, Leone fu uno "shock" a cominciare dal Western "rivisitato" (e come!|!!) .ad es. ...vidi le trilogia del dollaro per innumerevoli volte e poi il resto.., fino alla fine prematura. .(.E poi sono romano,..) ,Grande Sergioi. Una curiosità: dietro uno degli interlocutori si nota un giovanissimo Enrico lo Verso..
beh si vede che a leone interessa viaggiare con la sua immaginazione e ha avuto la possibilita di espirmersi anche a fondo , dando degli spunti filosofici difronte alle persone che partecipano a questo dibattito , il tempo , un uomo sui cinquantanni , che guarda alla sua vita e medita su di essa e cerca un confronto con i suoi amici , il suo primo amore , belle le spiegazioni che sembra voglia offrire , sotto molti punti di vista .........
Bellissimo, non avevo pensato a un collegamento tra Max e Jimmy Hoffa, wow. Quindi De Niro in Once Upon A Time In America si rifiuta di uccidere il senatore in quanto per lui è già morto da trent'anni, mentre in The Irishman uccide proprio Hoffa! E il cerchio si chiude
Qualità sia nelle domande, sia ovviamente nelle risposte, quando l'Italia era grande, che tempi
Che onore poterlo ascoltare, quanta concretezza. Chissà che fine hanno fatto i ragazzi presenti
io tra loro ho riconosciuto ENRICO LO VERSO attore e MASSIMO CONTINI montatore
A 57:50 fa una domanda sulle femministe il futuro regista e sceneggiatore FRANCESCO BRUNI
Sergio Leone ed Ennio Morricone: l'accoppiata vincente del Grande Cinema Mondiale di tutti i tempi.
forse ti sbagli con Fellini&Rota... ;-)
Addio ennio
Accoppiata di scarpe puzzolenti (Leone) col deodorante (Morricone) non curativo..
@@MrWimMichels ti sbagli te.e di molto anche.
@@DylanDrogs non credo proprio, ma de gustibus ;-)
Persona squisita era gia strafamoso lo incontrai stava girando c'era una volta in America, mi dedico cinque minuti e autografo ero li per De Niro la sua credo compagna, mi disse chiedilo a lui e il regista apri la mia agendina dove tenevo tutti autografi, avendo un teatro importante sotto casa, sono strafelice di aver incontrato lui alla fine piu di De Niro Grazie Maestro
Pazzesco, Leone! Davvero un maestro, di quando il cinema era VERO e non solo in Italia! Grazie per la condivisione!
1988, sono trascorsi ad oggi, 2024, 36 anni. Oggi quei ragazzi di allora, che ebbero la fortuna ed il privilegio di dialogare con Leone, avranno una vita, una storia. Chissà come hanno vissuto quel momento e cosa gli ha lasciato.
19:20 Enrico Lo Verso (attore) alle spalle del ragazzo che fa una domanda a Leone
@@AlessandroFerraraPAQuello che fa la domanda davanti a Lo Verso è Alberto Molinari (giovanissimo)
@@jassapower Quello accanto ad Alberto Molinari è un giovane Paul Thomas Anderson
@@MarcusSkywalkerquello a sinistra di Paul Thomas Anderson è Gabriel Pontello
@@ROBERTORRRR1 quello dietro sulla sintra di Gabriele Pontello è David Lynch
Ho scoperto questo lungo documento alle tre del mattino. Prima l'ho salvato, poi non ho resistito alla tentazione di ascoltarlo. Subito. Non potevo pensare a un altro momento per asvoltare il Maestro. Mi si è stretto il cuore, sentire parlare dell'Assedio di Leningrado. Quante cose ha chiarito Leone. È venuto fuori perfino il suo carattere, forte, risoluto. Nelle risposte, nel condurre i ragionamenti sulle sue convinzioni, incontrovertibili. Un grande. Ringrazio ancora chi mi ha dato questa grande emozione. Oggi me lo gusterò daccapo. E domani pure.
Grazie!
Claudio, Taranto.
Solo 7 film, dei quali 1 non lo si considera nemmeno.. Però Sergio in realtà oltre ad essere vivo tutt'oggi dentro l'animo di molti registi e cineasti, volendo lo si può ritrovare nella miriade di collaborazioni come assistente alla regia, produttore o sceneggiatore e rendersi conto che quel "solo" 7 film è fittizio.. Proprio come Noodles ci basta fare un tiro e ritrovare quel Cinema perduto indietro nel tempo e sorridere, mentre la lacrima per il dolore della sua dipartita, lentamente si asciuga sul nostro volto.. Sergio VIVE
Qual è quello che non considera?
Il Colosso di Rodi
@@mariofaticato7135ma il colosso di Rodi é spettacolare ed ebbe un sacco di successo
Morì ancora relativamente giovane, poteva dare ancora tanto e il progetto sul Film della Battaglia di Leningrado.... Mamma mia basta solo la descrizione dei titoli di testa, la parte iniziale che avrebbe dovuto dare il via al Film... sarebbe stato un capolavoro, peccato. Morì di li a un anno e sentirlo ora con respiro affannoso non prometteva niente di buono... cmq possiamo solo ringraziare per averci regalato grande Cinema. Ps: Il fatto che Sergio non parlasse inglese le salvò la Vita nel 69', si trovavano a L.A. insieme a Vincenzoni e furono stati invitati a casa di Sharon Tate in quella tragica sera (questo di lunedì, la Cena era di Venerdì), Vincenzoni poi durante a settimana fu invitato a passare il fine settimana da un amico e declinò... il Sabato sbiancò alla notizia, credeva che Sergio fosse andato... chiamò e Sergio rispose: "Ma sei vivo? So vivo, me sto cagà sotto... non sono andato perche non ci stavi tu, io non parlo inglese che c'andavo a fa".
Luigi Sanna ma serio?!!
@@Batterica serio cosa!
@@Batterica si leone era stato invitato a casa della compagna di roman polanski tale sharon tate...solo che non andandoci più il suo amico che gli faceva da traduttore rinunciò visto che leone non parlava una parola d'inglese, poi la setta di manson attaccò e fece quella strage, il resto è storia si trovano documentari e film al riguardo ovunque anche qui su youtube...se fosse andato sergio sarebbe stato coinvolto anche lui in quella strage...il fatto che leone avesse questa barriera nella lingua ma ha girato con i più grandi attori americani del tempo la dice lunga...sempre fisso col traduttore vicino
Incredibile!
@@sandrinocash4607 Guarda che fu Vincenzoni ad essere stato invitato, non il contrario. Fu lui a dire a Sergio che si sarebbero trovati lì il Venerdì sera, non ebbe modo di rintracciarlo perche partì per un Weekend proposto a l'ultimo momento decisamente più appetibile rispetto ad una cena, Vincenzoni mica era il traduttore di Leone, era uno sceneggiatore con i controcazzi, mica stava li a fa il traduttore... fu invitato da Amici in comune con Sharon e Roman manco ce stava per sua fortuna.... sandrino
Si evidenzia la totale impreparazione delle nuove generazioni di fronte a un maestro della cinematografia mondiale... I risultati di questo purtroppo si paleseranno negli anni successivi
Il più grande regista italiano. Sempre pensato che lo fosse.
È la terza volta che lo sento e non mi stanco mai..ogni volta imparo qualcosa di nuovo.una lezione di cinema straordinaria.un gigante della storia del cinema
Che tristezza sentirlo parlare del film su Leningrado che non ha fatto in tempo a girare...
ruclips.net/video/HMmKKz1OZkA/видео.html
Colla caduta del muro non sarebbe riuscito a girarlo neanche questo in tempi normali
Vero. Un anno dopo venne a mancare. Si vede già da questo video che non stava benissimo, sempre con l'affanno.
Sarebbe stato il suo film più bello
Mi sembra che qualcuno abbia ripreso la sceneggiatura, rimaneggiata e fatto il film qualche anno fa.
The Master of Cinema. The Greatest Director Ever ♥️
Ma l’italiano non ti piace?
@@fabriziomarchitelli i love italian language. I can talk a little bit, but i can understand very well. Im not italian. But Albanian.
@@Slem7 Reading your name I thought you were Italian. Bye 😉
Un grande regista ed un grande uomo.snobbato dalla critica perché non allineato. c'era una volta in America il piu grande film di sempre
In che senso non allineato?
@@marcorossi148 diciamo che l'intellighenzia di sinistra non lo capì . È stato rivalutato da quella critica dopo Once Upon a Time in America
@@leonardodm5529 era di sinistra
@@marcorossi148 ma la sinistra non lo amava
@@leonardodm5529 perché autenticamente di sinistra
Che Lezione 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻 di Cinema …di Vita …di Storia 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻 Documento esagerato
ps Ringrazio vivamente il “gestore” del canale👏🏻👏🏻👏🏻
Il caravaggio del cinema... immenso che dire più..semplicemente immenso
Mi chiedo che spazio avrebbe oggi un cineasta di tale grandezza nel mondo cinematografico odierno,diventato cosi' piccolo.
Lo ascolterei per ore e ore.
Strana, indescrivibile emozione vederlo e sentirlo parlare, sapendo che un anno dopo se ne sarebbe andato.
carisma spaventoso... che personalità. Questa è l'Italia uscita dalla guerra, roba seria,,,,poi col tempo siamo andati sempre più verso il cazzeggio...
Infatti dobbiamo a Sergio Leone anche la sceneggiatura di "troppo forte" e di "giù la testa", che sono proprio il segno del cazzeggio più totale.
@@valeriavale4688 Li ha prodotti; che è cosa ben diversa dallo sceneggiarli. Ha solo offerto a verdone alcuni suggerimenti. E i film di Verdone non sono cazzeggi così come modernamente si intende.
@@valeriavale4688 ma perché Giù la Testa sarebbe cazzeggio?
@@FrankyEspositoFE confrontalo con gli altri film e hai la risposta.
@@valeriavale4688 onestamente lo trovo bellissimo
Leone è il più grande del cinema poiché i suoi film si rivedono sempre
Ricevendo sempre emozioni
1:43:04 "Ci sono cose che noi non possiamo capire perché noi abbiamo doppiato sempre tutto. I nostri critici hanno parlato bene di Gary Cooper senza mai conoscerne la voce. Per anni. Siamo come dei marziani sotto questo profilo."
Questo filmato ha un valore immenso! Grazie ❤️
Tra le cose migliori e più prestigiose che ho visto su youtube. Grazie!
Che fortuna hanno avuto questi ragazzi. Il più grande regista italiano, ci ha lasciato così presto. Tristezza infinita.
Grazie troppo per questa pubblicazione, importante
19:19 Alberto Molinari (Attore)
27:11 Marco Spoletini (Montatore)
40:45 Umberto Massa (Produttore)
42:58 Ilaria Fraioli (Montatrice)
57:45 Francesco Bruni (Regista/Sceneggiatore)
38:11 Carolina Salome (Attrice)
01:10:53 Marilisa Calò (Regista)
01:36:29 Massimo Bellinzoni (Attore)
Si riconoscono inoltre i registi Alessandro Piva e Gianfranco Pannone.
Nonche', mi fanno notare, Enrico Loverso alle spalle di Molinari.
Invece quello insopportabile da 17 e 30?
Hai dimenticato il più famoso. Enrico lo verso
@@alelazio1000 è per l'appunto Alberto Molinari
Fantastico! Grazie!
Grazie Maestro, per averci donato delle pellicole eterne. Grazie. ❤
CIAO SERGIO CHE NOSTALGIA RIVEDERTI QUANDO SI GIRAVA RICORDO CHE NESSUNO OSAVA FIATARE QUESTO VOLEVA DIRE CHE TUTTI TI RISPETTAVANO E ANCHE AVEVANO TIMORE DI TE ANCHE CON UN TUO SGUARDO.. CIAO SERGIO SEI SEMPRE STATO UN AMICO
sulla spiegazione dei personaggi femminili 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻standing ovation 👏🏻👏🏻👏🏻
La cosa sorprendente è vedere come tanti registi italiani moderni indichino Leone come proprio maestro ispiratore. Poi vedi i loro film e realizzi che non ci hanno capito un cazzo.
[Ciao Maestro, grazie.]
Il problema è duplice: A) i mezzi spesso a disposizione (attori, fotografia, fondi). Spesso la messa in scena è tristemente sciatta, gli attori a buon mercato un tempo erano Gian maria Volonté, Clint Eastwood o quelli perduti, andati a male, ma dal grande valore filmico. B) Manca saper scrivere storie con meccaniche universali, Leone era epico perché la sua narrazione poggiava su pulsioni ancestrali, vita, morte, moralità, meschinità, una galleria di caratteri predatori. Adesso ci si sofferma spesso su storie microscopiche, legate solo alle piccole tensioni quotidiane. Non hanno il respiro di Leone. E tra l'altro Leone riusciva a fondere un cinema di alto intrattenimento e profondo allo stesso tempo. Insomma, un miracolo che stava in piedi. Per me si dovrebbe ripartire dalla scrittura
@@gabrielegagliardi3956 Concordo in linea generale su tutto. Il mio commento era un po' da troll social :) superficiale e sintetico, ti ringrazio per gli spunti. La scrittura, come hai detto, è la differenza principale, anzi, direi il problema fondamentale. Oggi, in Italia, tranne pochissimi esempi, c'è una grande rincorsa al 'cinema del vero', pseudo documentaristico, iper realistico. Un cinema fatto appunto con non-attori, realizzato portando all'estremo l'esigenza di "sembrare vero". Esempio: l'uso della musica è il fattore che più testimonia ciò. La musica diegetica si riduce a pochissimi confusi interventi o addirittura al nulla totale. La colonna sonora la si fa fare a una radio accesa su una vecchia canzone, oppure la fanno "i rumori". Ma Leone, come ha spiegato chiaramente, concepisce i rumori come musica :) e se non sai usare la musica [o temi che possa far sembrare il tuo film 'finto', fiabesco] allora non sai usare nemmeno i rumori. La concezione della musica è fondamentale sin dalla scrittura, come possiamo vedere in tutto il cinema di Sergio: il cinema della fiaba realistica, dove lo spettatore si immedesima totalmente come se fosse la storia del suo vicino di casa. La rincorsa all'iper realism penso sia una moda, passeggera. Dato che una serie di maestri [stranieri] ha creato film straordinari, allora è partito un filone, a mio avviso, non al livello degli ispiratori. Leone 'con semplicità' ci dimostra che "la fiaba leoniana" va oltre il concetto stesso di 'classico' o nuovo, è l'essenza intima del cinema stesso, e lo sarà per sempre.
@@thelonious76 concordo in pieno, poi pensare al cinema come realista, tra botte di trucco e lampade artificiali, è abbastanza risibile. Anche se si estromettessero trucco, lampade, didascalie, rimarrebbe il copione a monte. Saremmo sempre in differita. La musica poi, endogena o esogena, non è casuale ma premeditata, vuoi per motivi pratici (diritti) o perché alcune soluzioni non sarebbero funzionali al climax che si vuole raggiungere. Se ti entra in radio Justin Bieber nel terzo atto, so cazzi tua. A me il cinema della verosimiglianza piace, da Von Trier al primo Refn (quello di pusher, ottimo film) ma di sicuro rappresenta solo uno dei tanti modi possibili di raccontare una storia. I registi di oggi sono superbi ma modesti, superbi magari perché pieni di sé, modesti per le storie che raccontano. Credo ci voglia una sorta di esaltazione nell'arte, non porsi limiti, voler creare qualcosa di significativo. Insomma, pensare in grande. Come il buon vecchio miles davis che saltava tra bebop, cool jazz, funk e i ritmi sintetici di prince nei primi anni '80, insomma, non fermarsi, attingere ad un linguaggio precedente senza fare il compitino. In qualche maniera, distruggere.
@@gabrielegagliardi3956 siamo in sintonia. Von Trier per esempio ha affrontato il realismo, ma sempre con una struttura concettuale cinematografica, di finzione consapevole, diciamo. Purtroppo fanno confusione fra vero e verosimile, questo al cinema ti condanna in partenza. Anche se 'indovini' un film, ma chi se lo ricorda dopo 30 anni? [ma pure dopo 1 anno...] Comunque penso che questa ondata finirà, e allora vedremo qualche sfida, qualche progetto più esaltante, come hai detto tu.
Hai nominato Miles, un altro che ragionava come un bambino, "per sogni", esattamente come Leone.
Leone racconta delle favole in ambientazione molto reali e al di fuori dello stile che è molto celebrato e compreso, la vera eredita di Sergio rimane assente. Evidentemente molti registi non sono capaci di immaginare e di far vivere allo spettatore quelle sensazioni.
Quanto amo quest'uomo! La genialità allo stato puro e la persona che artisticamente mi manca di più
Lo ho amato sin dall'inizio. Spero che un giorno il suo progetto su Leningrado possa avere luce.
ruclips.net/video/HMmKKz1OZkA/видео.html
Davvero eccezionale come video. Incredibile come intrattiene ogni singola osservazione e delucidazione sull'opera.
Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie ❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Sergio Leone diede prova del suo Genio del inquadratura per la prima volta quando fu' chiamato a diriggere la scena epica spettacolare indimenticabile e madre della corsa dei cavalli nella gara del Kolossal pietra miliare della storia del cinema mondiale Ben - Hur da allora ha incantato con la sua regia cinematografica il pubblico di tutto il mondo con i suoi capolavori peccato che ci ha lasciato troppo presto quando avrebbe potuto lasciarci altri grandi e memorabili film.P.S. R.I.P.
Quanto ci manca Leone. Con lui il cinema italiano pensava in grande.
Grandissimo documento! Sergio Leone e' uno dei massimi registi al mondo, che bello vederlo spiegare il cinema.
Rivedo questa intervista 4 anni dopo. Pensare che noi abbiamo avuto geni assoluti come Leone e Fellini.
Con Federico Fellini, il più grande regista italiano del 900. Chapeau.
Grandissimo regista ..ho amato tutti i suoi film soprattutto c era una volta in America tra i piu' grandi film di tutti i tempi....ma Fellini e' stato un alieno...il piu' grande di tutti i tempi...e' andato oltre la perfezione....x lui fare un film perfetto a differenza di Kubrick era banale...preferiva trasfigurarlo ..rompere la quarta parete, giocarci col film e come uno scultore rimodellarlo a suo piacimento...ma Leone rimane tra i miei preferiti...
@@mariomarro8122 e Welles, Bunuel, Lang, Hitchcock, Chaplin?
I don't know what he said but I know he talk cinema and must be facenating, rest in peace great Leone, we never forget you.
Dont works translate mode? Cant translate this in english fron RUclips?
uno straordinario documento, grazie mille. Avrei pagato oro per poter stare seduto lì e fare qualche domanda.
ultimamente mi sono rivisto C'era una volta il west e mi sono reso conto, che ad un certo punto non sembra più di vedere un film, ma è come se si è dentro la scena si guarda cosa succede come un osservatore a media distanza. incredibile
Non dare l Oscar alla carriera a questo genio è stata veramente un cosa indegna spero che gli americani si ravvedono
Gli Oscar sono indegni.
Com' era gentile, paziente, non lo pensavo così. Grandissimo, unico...
I film erano lenti prendono il ritmo dal suo creatore...lo amo
Stefano Landini e Giorgio Simoni, i miei più sinceri ringraziamenti per avermi dato modo di avvicinare ancora più da vicino il mondo cinematografico del Sommo maestro. Ho cercato (e conservato) tutto su Sergio Leone. Le interviste e i film e i commenti, fra gli altri, di Verdone e Brega.
Grazie, grazie, grazie!
Claudio, Taranto.
grazie ! Stefano
che perle questi video! grazie grazie grazie
magnifica ricca rigorosa professionalità accompagnata dal coraggio di raccontare la verità sulle vite ,sul mondo e la politica
Cultura Cinematografica ai massimi livelli !!! Grazie !!!
super REGISTA i suoi film si rivedono sempre con grande piacere e si ricevono sempre grandi emozioni
Pietra miliare. Vorrei più interviste inedite del grande maestro ma purtroppo non ce sono molte.
A distanza di anni... Una perla... Grazie per averlo messo online...
Grazie infinite per aver caricato questo video. Una lezione sul cinema pazzesca e un`occasione unica per capire meglio la grandezza di Sergio Leone.
Rivedrei questa interviste/discussione almeno 20 volte, e infatti sono già alla ventesima volta
Grazie per aver condiviso questo intervento di Leone. Spero di vedere altri contenuti così interessanti!
A 57:30 uno degli interventi più scemi che abbia mai sentito. Come da una domanda uno fa capire che non ci ha capito na fava del film, messo in risalto ancor di più dal brillante intervento della giovane donna a seguire con cui si completa anche leone, tra l’altro un gigante anche nell’eleganza con cui risponde alla domanda
Pensare che Leone è morto l’anno dopo. Grazie per questo preziosissimo documento.
Non sono un critico di cinema ma buttandola sulla chiacchiera da bar, per alcuni aspetti, ho considerato The Irishman ispirato in qualche maniera a C'era una volta in America.
Il dettaglio su Hoffa raccontato mi ha fatto venire un brivido.
Grazie per aver condiviso questo seminario di cinema.
Lo penso anche io.
@@lorepari non ho visto il film in questione, ma conosco a memoria "C'era una volta..." in tutti i montaggi: ha non solo ispirato, ma influenzato chiunque abbia fatto cinema dal 1985 in poi. Quindi vai sicuro...
Lo sono molti. Anche Carlitos way con il protagonista che ritorna dopo tanto tempo al quartiere e reincontra la sua ex che è una ballerina, come in C'era una volta in America.
Con la differenza che Irishman fa abbastanza hahare
Che grande. Secondo me Sergio Leone non è "un" regista, ma è "IL" regista. È il Cinema. Punto
Che esagerazione.
@@vaderetro264 ma esagerazione de che
@@matteobonomi9306 lo è, fare le classifiche, quando non necessario ( e nell'arte raramente lo è ) è spesso esagerazione in un qualche senso, limitate dalla classifica stessa oltre che, come normale, dal ventaglio di conoscenze. Naturalmente esprimendo un parere lui, come tutti ( infatti dice " per me" ), dice comunque cosa ricevibile. Per me Leone è uno dei più grandi registi che io conosca.
Il piu grande regista del cinema italiano e mondiale !
Molto apprezzabile la pubblicazione dei video integrali. Grazie.
Perfettamente d'accordo, è l'unico modo che permette all'intervistato o conferenziere di esprimere il proprio pensiero senza manipolazioni frutto di tagli e montaggi dei filmati. E poi ... prendiamoci il tempo di ascoltare, fa bene.
👏🏻👏🏻👏🏻 Grazie come sempre per queste perle ps nel pubblico un giovanissimo Enrico Lo Verso
Signori. il più grande regista di tutti i tempi punto
Per quanto il mio amore di leone sia viscerale non è assolutamente vero..... Non sarebbe mai potuto essere quel grande regista che è stato se non si fosse ispirato a de sica o kurosawa (non solo per la storia copiata nel 1 Western ma anche scelte registiche specifiche)e ai capolavori che ci hanno regalato..... Sergio si è semplicemente arrampicato sulle spalle dei giganti diventando egli stesso un gigante
@@TheMatteo29 Leone viene studiato nelle scuole di cinema Americane ed ancora adesso è omaggiato da tanti registi,viene trasmesso in prima serata questo vuol dire della sua longevità creativa e contemporaneità non altrettanto De sica Fellini Rossellini Kurosawa L 'unico che gli tiene testa è Kubrick sfortuna vuole che non ha girato Stalingrado. Lo avrebbe messo nell'Olimpo é il numero UNO e noi Italiani ancora adesso non lo capiamo.Sarà ricordato come i capolavori di Leonardo,Michelangelo,Raffaello è il Maestro del ricordo la sua identità stilistica è unica ecco perché il paragone con i Maestri del Rinascimento
@@mauriziolaugelli1124 lo dici a uno che è, probabilmente, uno dei maggiori fan... Ma non si può assolutamente dire che Fellini, kurosawa e de sica non siano ricordati dal pubblico o dalla critica..... Ora non esageriamo
@@TheMatteo29 non sono fruibili come lo è lui la grandezza si vede anche dalla popolarità nei media gli Americani l'avrebbero omaggiato all infinito
@@mauriziolaugelli1124 sono più fruibili perché sono più popolari (cioè che coinvolgono quantitativamente il pubblico)e perché sono sempre stati film 'internazionali' con conseguente distribuzione internazionale.... Ripeto soggettivamente leone è il mio regista preferito in assoluto ma non oggettivamente il migliore,esattamente come nessun altro maestro... Sono maestri e basta che sono riusciti, a livello pratico e intellettuale, ad emergere grazie all ispirazione fornita dai grandi maestri del passato... Leone, per esempio, non sarebbe mai esistito, per come lo concepiamo noi, se non avesse conosciuto kurosawa
Grande, immenso....I ragazzi presenti invece di ascoltare e ringraziare Dio di quel che possono sentire dal vivo si mettono a fare gli spocchiosi.
Non è spocchia, è senso critico. Oggi manca completamente, e Leone sembra apprezzare questo atteggiamento senz'altro più libero rispetto a quello devoto e acritico di molti giovani del 2020, che si bevono qualsiasi sciocchezza senza porsi domande. E lo dico da ventisettenne.
@@fabiogusella210 A volte c'è però una differenza vitale tra forma e contenuto. E' la forma ad essere " spocchiosa " il parlargli addosso eccetera. Una qualche distanza in questi casi, naturalmente condivisa quindi compresa e non imposta è, a volte, parte della necessaria dinamica cognitiva; non è un brainstorming ( che peraltro è stato da alcuni ridimensionato nella sua reale utilità), mi spiego ? ciao
Sì ho notato anche io l’atteggiamento del cazzo, non di tutti comunque
Grazie molte per aver condiviso questo prezioso documento.
Una volta assistetti ad una lezione di Aristarco, alla facoltà di lettere, parlo di un 30 anni fa. Aveva tanti studenti "piu oltre" che facevano domande lunghissime su Francisca di De Oliveira o Fassbinder. Ad un certo punto si alzò un ragazzo "normale" che chiese cosa ne pensava della visione americana di Sergio Leone, in particolare di C'era una volta in America. Aristarco rispose con condiscendenza, "perchè sapete, stiamo parlando di Sergio Leone, non certo un Visconti, nè un Antonioni, insomma non un artista semmai un artigiano". Rimasi allibito, ma ora capisco la stoccata ad 1:45 per Aristarco tutti gli esimi critici che all'epoca non vollero comprenderlo. Mortacci loro.
E infatti Sergio Leone va considerato un "artigiano", non certamente un grande artista.
@@paololucaccini344 Ma quando mai. Vedi io sull'arte la penso come Luigi Pareyson , cioè che l arte è quel tipo di fare che a suo modo inventa il modo di fare, pertanto ovviamente non sono d'accordo con te. Poi dipende pure dal tono, se pronunci artigiano con condiscendenza o con rispetto, e Aristarco lo pronunciava con condiscendenza. Pertanto per me Sergio Leone era un artista, fosse solo per lo STILE, sono gusti, non è che va considerato artigiano perché lo dice Paolo eh, il mondo è vario.
La parola “artigiano” non va, evidentemente, intesa in senso dispregiativo ma per evidenziare che Sergio Leone rientra in un contesto artistico diverso rispetto a quello in cui sono collocabili autori quali Visconti e Antonioni (che per altro hanno fatto opere anche minori e/o discutibili). Non entro nel merito dell’uso della parola da parte di Aristarco non essendo stato presente all’episodio. Conosco però abbastanza l’importanza di questo intellettuale nel rinnovamento della critica cinematografica (e le posizioni ostili che si è attirato spesso da parte di personaggi che non avevano il suo spessore culturale). Mi riferisco in particolare alla sua opera “Il dissolvimento della ragione”,che riecheggiando nel titolo una nota opera di Lukacs fa comprendere il vertice interpretativo usato, in parte, da Aristarco (che fa riferimento anche a Marx e Gramsci). Si può certamente considerare Leone un artista. Ma occorre vedere se esiste un suo contributo a rinnovare l’arte cinematografica nei contenuti e nelle forme. E il discorso non andrebbe svolto “a gusto” ma in modo “scientifico”, ovvero ancorando la critica a criteri estetici oggettivi, ad una sorta di paradigma critico. Paradigma che ovviamente si può non condividere ma che non può basarsi su una critica di cuore. A me pare che Leone - per quanti meriti possa avere (l’invenzione del western all’italiana ecc.) - non abbia quello spessore artistico, culturale rinvenibile nei maestri del cinema (pochi in realtà). Certamente una discussione critica su Leone richiede tempo e capacità che io non ho. Ma ribadisco che occorre appropriarsi di strumenti critici in grado di distinguere la “vera” arte, che è probabilmente quella che, tra l’altro, fa un uso corretto e innovatore della categoria dell’epifania (e non condivido, ad esempio, che l‘ ossessivo e iterato suono del telefono in una sequenza di “C’era una volta l’America” abbia echi epifanicamente proustiani ), dall’artigianato pur pregevole.
Trovo che il cinema di Leone sia “ipernaturalistico” - cfr. il discorso che fa Lukacs su realismo e naturalismo - finendo per cadere in un descrittivismo esagerato (mi riferisco alla ossessiva lentezza di diverse scene e all’abbondanza di inquadrature ravvicinate; si pensi al duello finale di “C’era una volta il west”), che sembra voler sopperire a un’incapacità di andare “oltre” (la scena, il personaggio) finendo per scivolare verso una rappresentazione superficiale della “realtà”. E la musica (bellissima) di Morricone pare più che accompagnare la vicenda sostituirsi ad essa e prevalere sulle stesse immagini.
Ma io sono un dilettante e non sono, al momento, in grado di svolgere un discorso critico approfondito sul cinema di Sergio Leone.
Mi permetto solo di osservare che se si ama un autore (e forse tu lo ami, come io possa amarne altri di registi)occorre sapere prendere le distanze da questa empatia e cercare di usare strumenti critici scientifici, che possono essere i più diversi e tutti legittimi.
Scusami per le troppe e vacue ripetizioni.
@@paololucaccini344 Che poi, ripensandoci era ovviamente un grande artigiano. Lo si capisce dal fatto che il suo secondo film era meglio del primo, e il terzo meglio del secondo, e il quarto meglio del terzo e via discorrendo. In fondo il bruto empirismo dovrebbe insegnare qualche cosa, anche se non sempre funziona così per tutti, e pazienza.
Aristarco prese la cantonata che presero gli accademici nella seconda metà dell' 800, quando, coi paraocchi e con evidente ristrettezza intellettuale, disprezzarono con enfasi la nuova corrente impressionista per rimanere inchiodati all'accademismo, al neoclassicismo e al romanticismo. Un critico cinematografico legato al viscontismo, professore e intellettualie che non si accorge della genialità di Leone è come se un chitarrista rock non si accorgesse di Jimmy Page.
Sergio Leone un regista e un grande maestro, con attori straordinari che per recitare usavano i dialoghi musicali di Ennio Morricone.
ma la bellezza di questo intervento...grande Sergio!
Altri tempi, caro Sergio.
La stupidità di alcune (parecchie) domande di questi studenti lascia intuire la china che prenderà il cinema italiano fino ad oggi. Immenso Sergio Leone.
Soprattutto quelle de "l'allievo di recitazione" in sciarpina...
@@francescodevita4047 che parla inglese non correntemente 😂😂
in Italia bisogna buttare fuori, a calci in culo, la piccola borghesia dai luoghi preposti all'arte e alla cultura. Che possono comunicare i figli di papà con la R moscia?!
@@francescodevita4047 dietro di lui c’è un attore oggi famoso, non mi viene il nome in questo momento.
@@DarkArynLand siamo messi male allora hahahahhaha
È meraviglioso sentirlo😍😍
Magnifico filmato,grazie per averlo pubblicato
"A me interessa il cigolio di una porta"..
what a legend.
Chissà come sarebbe stato "L'assedio di Leningrado". Io lo immagino come un "Il nemico alle porte" relativo all'assedio di Stalingrado, però con la poesia e la commozione che Leone sa dare. E' scomparso troppo presto il Maestro, a soli 60 anni. Chissà cos'avrebbe prodotto ancora se fosse vissuto.
Grazie per questa perla, sarebbe stato elegante sottotitolarlo in inglese, come atto di apertura interessante....
Che due palle con l'inglese... Ci sono migliaia di interviste cinematografiche in inglese qua su RUclips, una volta che c'è un contenuto nella nostra bella lingua, di un regista italiano ecco puntuale quello che ce la mena con l'inglese. Ed il mio non è nazionalismo è solo una constatazione: viviamo in un'epoca dominata da anglicismi stolti e truffaldini usati in politica, sul lavoro e un po' dappertutto. Ma perché quelli come te, visto che amano così tanto l'inglese, non se ne vanno a vivere in qualche paradiso di merda anglosassone?
@@mariobianchi00 Non ha detto che Leone avrebbe dovuto parlare in inglese, né che tu che sai l'italiano debba vederlo con i sottotitoli in inglese. Semplicemente se ci fossero i sottotitoli in inglese lo potrebbe vedere molta più gente, non c'entrano nulla gli anglicismi. Tra l'altro è curiosa questa tua lamentela sotto un video in cui Sergio Leone parla di C'era una volta in America, in cui al centro c'è l'America e quasi tutto il cast è composto da attori americani.
@@lef_3 Il discorso su C'era una volta in America con tutto il cast composto da attori americani direi che non c'entra proprio niente. Sergio Leone era romano e qui è lui che viene intervistato, mica De Niro. Il fatto è che certi comportamenti esterofili e di genuflessione a 90 gradi verso il colonizzatore anglosassone proprio non li sopporto...
@@mariobianchi00 dio mio dimmi che sei un fascistone ottantenne ti prego
@@dott.ruggieropunzi698 no, sono comunista e gli anglosassoni mi stanno sul cazzo per partito preso. Quindi torna a nanna...
Grandi! Mancava su youtube un video del genere.
Il più bel finale che abbia visto
"Io credo che il più grande sceneggiatore del mondo sia Omero". Fine.
Omero probabilmente non è mai esistito ma grande Leone!!
@@handle112 è ciò che voleva dire leone!!
Che droghe usi cazzo dici
Ma chi se lo Incula Omero scemo
@@likuzoo non hai visto il video e non distingui un virgolettato, intelligentone
mi ha arricchito questa conferenza
Grandissimo
Sono Italiano residente in Chile, a Santiago, e vidi il film "C'era una volta in America" come 300 volte e ogni volta che posso lo rivedo e lo raccomando, incluso a amici di una Chiesa Cristiana Evangelica alla quale assisto e che molto volentieri vedono questo film
È un capolavoro, non c'è dubbio
I messaggi che trasmette sono forti, se non addirittura delle frecciate chiare contro la mafia, e vedere Max che alla fine del film si trova in problemi per il suo passato da mafioso veramente ti fa pensare e ti confronta con la realtà attuale, di quanti Max ci stanno, non solo in Italia o negli USA sino ovunque
Però con tutto rispetto, dire che il film si centra in un sogno per l'oppio, no
Non condivido
È assurdo
È invalidare 3 ore e 40 di visione e dire "ma allora che cavolo ho visto se poi tutto questo si chiude in un sogno"
Solo questo
Peró non si vedono tutti i giorni film così
Con tutto rispetto, Guerre Stellari è ben ben distante da questo capolavoro
Sei proprio un demente. Vai avanti il tempo corre testicolo
Il cinema è sogno.
meraviglioso e importante documento, grazie per averlo pubblicato
15:05 La citazione di Jimmy Hoffa è da brividi, chissà se Scorsese avesse colto questo riferimento da altre conferenze di Leone?
i would pay to have english subtitles on this
How much?
@@Carianglo 10 dollars. but if you start a kickstarter thing, i think you could get more. offer this in some sergio leone community on facebook, you might find people who are interested
43:30 beccarsi un "brava" (meritatissimo) dal Maestro Leone...
Please create english subtitles thank you!
Maestro del cinema mondiale unico Immenso Leone
Un uomo di altri tempi.
Stupenda.lezione.di.cinema.
Le domande che gli fanno risentono del clima ideologico del periodo (suppongo il filmato si possa collocare tra l'84-87). E riddai con la solfa del machismo o maschilismo, della misoginia o del femminismo. Avevano di fronte uno dei più grandi registi di tutti i tempi e gli facevano domande moralistiche sul film _C'era una volta in America_ cioè uno dei capolavori assoluti della cinematografia mondiale. Cosa aspettarsi dai gangster? Le buone maniere? il rispetto delle donne? E le donne, che seppur vengono trattate come oggetto sessuale come la ninfomane, hanno comunque una loro autonomia e se si vuole una certa dignità e un carattere forte. Se si vuole essere realisti bisogna descrivere la realtà così com'è e non dare giudizi moralistici. Solo una ragazza fra tutte/i aveva capito benissimo il film e glielo riconosce lo stesso Leone. Questo documento è una perla.
Leone con quell'altro genio di Morricone vanno annoverati fra i più grandi artisti italiani di tutti i tempi.
Erano legittime. Glie le fecero anche a Cannes. Anche a ne sarebbe venuto in mente. Con il MeToo oggi poi...
@@francescoromani4539 Ho detto che erano illegittime? Ho solo detto che le domande risentivano del clima del periodo, insopportabilmente ideologico.
@@francescolaspina8073 Aha, ok. Scusa, avevo frainteso.
Be sai, qualsiasi cosa e qualsiasi modo di porsi è sempre filtrato dal contesto storico culturale contemporaneo...Non mi sembra qualcosa di così strano😅
Questi discorsi si possono fare a posteriori, ma non possiamo pretendere che in un certo momento storico ragionassero come in quello attuale.
Wow!!!! Questo dialogo mi mancava..Ho parecchie cose scritte o in YT su di lui. Già perchè perr me nato nel 1949, Leone fu uno "shock" a cominciare dal Western "rivisitato" (e come!|!!) .ad es. ...vidi le trilogia del dollaro per innumerevoli volte e poi il resto.., fino alla fine prematura. .(.E poi sono romano,..) ,Grande Sergioi. Una curiosità: dietro uno degli interlocutori si nota un giovanissimo Enrico lo Verso..
Che regista ragazzi!
Che bella voce che aveva
sergio leone.......il mago del cinema..!
beh si vede che a leone interessa viaggiare con la sua immaginazione e ha avuto la possibilita di espirmersi anche a fondo , dando degli spunti filosofici difronte alle persone che partecipano a questo dibattito , il tempo , un uomo sui cinquantanni , che guarda alla sua vita e medita su di essa e cerca un confronto con i suoi amici , il suo primo amore , belle le spiegazioni che sembra voglia offrire , sotto molti punti di vista .........
Sergio il GRANDE
Immaginate Leone con i mezzi e budget di oggi.. il più grande di tutti
Bellissimo, non avevo pensato a un collegamento tra Max e Jimmy Hoffa, wow. Quindi De Niro in Once Upon A Time In America si rifiuta di uccidere il senatore in quanto per lui è già morto da trent'anni, mentre in The Irishman uccide proprio Hoffa! E il cerchio si chiude
ruclips.net/video/HMmKKz1OZkA/видео.html
grazie per questo splendido video