IL MUSEO DEI TRENI DIMENTICATO… LA SQUADRA RIALZO DI FALCONARA MARITTIMA

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  • Опубликовано: 15 сен 2024
  • A Falconara Marittima, nel quartiere di Villanova, si trova un grande edificio ferroviario abbandonato, con numerosi vecchi rotabili accantonati.
    Si tratta della Ex Officina Squadra Rialzo di Falconara Marittima; essa è sorta nel 1902 e si occupava delle grandi riparazioni dei carri merci ferroviari, i quali vi venivano spediti da tutta Italia, all’ interno dello stabile venivano appunto “rialzati” dai propri assi e completamente restaurati in ogni parte.
    Durante la II Guerra Mondiale, dal 1942 al 1947, il deposito locomotive di Ancona venne distrutto a causa dei bombardamenti e la Squadra Rialzo di Falconara, rimasta invece indenne, ospitò le poche locomotive ancora funzionanti.
    Dal 1947 sino alla sua chiusura nel 2000, l’officina è stata giudicata come uno dei migliori impianti d’Italia.
    Dopo la sua chiusura, il Dopolavoro Ferroviario di Falconara ha conservato e curato all’interno dello stabile una parte del notevole patrimonio di locomotive a vapore e carrozze ferroviarie che hanno fatto la storia dei trasporti del ‘900 marchigiano.
    Protetto e sottoposto a vincolo conservativo, questo patrimonio ha connotato la Squadra Rialzo come un vero e proprio Museo Ferroviario delle Marche che ha attratto da subito Associazioni Ferroviarie inglesi e appassionati danesi, tedeschi, svedesi e norvegesi.
    Nel 2004, 2005 e 2006 il luogo è stato utilizzato per spettacoli teatrali e musicali che hanno riscosso successo a livello nazionale ed estero; da menzionare il Klezmer Festival e le opere teatrali dei Malacarne, le quali hanno consacrato il luogo come “Officina Culturale”.
    Nel 2007 l’immobile è finito all’ Asta e la società API (nonché la proprietaria della raffineria di Ancona, adiacente alla stessa ex officina ferroviaria) si è aggiudicata la gara pubblica d’acquisto: prima della effettiva vendita dell’immobile alla raffineria, la Sovrintendenza per i Beni Culturali delle Marche ha tentato, invano, di contattare gli Enti locali, nonché la Provincia di Ancona e il Comune di Falconara, affinché questi ultimi, con l’aiuto della Regione Marche, potessero procedere con l’ acquisizione pubblica dell’immobile, da destinare a sede del Museo Regionale dei Trasporti nonché a contenitore culturale di eventi teatrali e musicali per il territorio; ma purtroppo, come già detto, tutto si rivelerà un buco nell’acqua; e fu così che la Raffineria API si impadronì dell’intera area, privando così Falconara di avere un proprio museo ferroviario.
    Negli anni successivi il dott. Giorgio Moreschi, proprietario dell’ Associazione Amici della Trazione a Vapore, riuscì, sotto concessione della raffineria, ad organizzare, in sporadiche occasioni, visite guidate e mostre all’interno dell’area e dello stabile, tra queste si ricorda il porte aperte del 29 Ottobre 2017, ultimo evento tenutosi prima che la raffineria non concedesse più a nessuno di entrarvici per via della struttura ormai sempre più decadente e pericolante.
    Ad oggi l’ edificio si trova in uno stato di totale abbandono e degrado: i carri e le carrozze rimasti si sono trasformati in veri e propri rifugi di fortuna per senzatetto, sbandati e drogati, per non parlare della quantità enorme di sporcizia e rifiuti a terra.
    Per quanto riguarda i rotabili, all’esterno possiamo notare una carrozza Centoporte in livrea Verde Vagone, ossia la Cz 39192, un rarissimo Bagagliaio tipo 1964 ex Omnia Express, ossia il D 50 83 92-78 117-7, gravemente danneggiato da un’incendio divampato la mattina del 28 Novembre 2013 all’interno di esso, acceso probabilmente da un qualche senzatetto che tentava di riscaldarsi.
    Possiamo vedere anche un Bagaglio per treni merci degli anni ‘30, ossia il Dm 99764 Grigio/Ardesia e alcuni carri cisterna per l’acqua potabile, ossia i VUhk 30 83 FS 711-2 113-3, VZk 40 83 FS 711-2 115-8 e VZk 40 83 FS 711 2 051-5; vi è anche una vecchia tramoggia “Talboot” VFcck del 1935.
    Vi sono anche dei moderni carri H sottoposti a sequestro, per via di una causa ambientale esposta dalla Stazione Forestale “Marche” di Genga-Frasassi per il terreno sottostante franato; trattasi dei Habillss 31 RIV 83 285 2 156-8, Hbbillns 21 RIV 83 I-MIR 245 7 649-9, Himrss 21 RIV 83 292 3 015-3 e Hbbillns 21 RIV 83 I-MIR 245 8 520-5.
    All’interno del capannone possiamo vedere una locomotiva a vapore di inizio ‘900 ossia la FS 835.166, delle Draisine Fiat 500, un vecchio carro chiuso con intercomunicante (probabilmente utilizzato durante l’ Olocausto per trasportare gli ebrei verso i campi di sterminio), un rarissimo esemplare di carro Vby, ossia il 30 83 9405 123-6; esso veniva utilizzato per il collaudo delle gru; vi è anche un Bagagliaio Postale tipo 1949 ossia l’ UI 50 83 90-38 002-2 Ardesia e altre carrozze Centoporte, un tempo tutte del deposito di Ancona e ritirate a fine anni ‘80; trattasi delle Bz 1928R 36906, 36995, 37021 e 37135.
    BUONA VISIONE!
    #ferrovia #museo #treni #urbexitalia #urbex #train #treno #marche #esplorazione #exploration #railway #rail #trains

Комментарии • 23

  • @marinamattioli8957
    @marinamattioli8957 8 месяцев назад +3

    Coraggio nella realizzazione della documentazione...mi sto appassionando alla storia degli scali ferroviari in semi abbandono, essendomi appena trasferita in una zona della mia città che era sede del Villaggio dei Gerrovieri del quartiereSan Donato della mia città. Qui in realtà transitano ancora treni-merci...immagino quante vite e quante storie racconterebbero, se vagoni, binari e depositi potessero parlare...Buon Anno Nuovo

  • @marinamattioli8957
    @marinamattioli8957 8 месяцев назад +2

    Complimenti per il video, impressionante ma interessantissimo. Complimenti anche per il coraggio

  • @giorgiocaldini3474
    @giorgiocaldini3474 Год назад +4

    Sono alla mercé dei vandali graffitari, peccato che in Italia manchi la cultura del conservare questi mezzi ferroviari. Tutto è lasciato andare in rovina e chissà per quanti anni a venire. Grazie della testimonianza del triste abbandono.

  • @Dysepto
    @Dysepto Год назад +2

    Ottimo video col silenzio che fa apprezzare queste antichità senza musiche fastidiose. 👍

  • @Trenibycarmefastfurious
    @Trenibycarmefastfurious Месяц назад

    Che gran peccato. Bel documento

  • @BrawlBRSTMs500X
    @BrawlBRSTMs500X Год назад +3

    Molto interessante, veramente un peccato per questi treni. Mi sai dire per cosa fosse usata la carrozza centoporte in livrea verde vagone? L'interno è piuttosto particolare e pare una sorta di carrozza ristorante

  • @protesialbanese
    @protesialbanese 7 месяцев назад

    Che tristezza vedere quei documenti di servizio, ed i ricambi con i particolari catalogati uno per uno:
    Significa che la linea di produzione e di lavoro dietro era IMMENSA, frutto di decenni di espansioni, investimento, miglioramenti, per rimanere al passo coi tempi.
    Ed alla fine siamo riusciti a gettare tutto nel cesso, altro che futuro 😢

  • @francescoguadagno4642
    @francescoguadagno4642 Год назад +1

    Fondazione, speriamo che verrete a conoscenza di queste glorie e recuperarle in tempo!

  • @fabriziobianchi8276
    @fabriziobianchi8276 Год назад +1

    Una vergogna... Anche per gli abitanti di Villanova. O si recupera o meglio smaltire tutto e ripulire la zona. Esistono anche gli "espropri" se solo volessero.

  • @655CAIMANO1
    @655CAIMANO1 Год назад

    Bellissimo il Postale UIz... tra l'altro numerazione bassissima 002... beh e' il 3° costruito... non inganni il numero 002... si cominciavano le numerazioni, per il discorso dell'ultima cifra numerica detta "autocontrollo", dallo 000... quindi il primo rotabile di ogni serie e tipo era appunto lo 000 e non lo 001 come si potrebbe credere... lo 001 era il primo solo nel caso delle locomotive ed elettromotrici ed automotrici... se ci fosse ancora li dentro, quello si sarebbe di valore per un restauro visto che e' al coperto... ed e' il 3° rotabile costruito... questi erano l'asse portante dello smistamento della posta quando erano in composizione ai diretti e direttissimi negli anni 50 e 60 specie negli itinerari nord-sud e viceversa... la posta veniva caricata a partenza in sacchi ed appunto poi smistata lungo il viaggio, una volta aperti dato che c'era una "piccionaia" cioe' un casellario per raggruppare poi la posta per destinazioni o per zone di smistamento... e poi... attenzione ad entrare dentro a questi veicoli... erano zeppi di amianto... come si vede benissimo dall'interno del bagagliaio ex Omniaexpress... l'amianto e' per terra e soprattutto penzola in modo inquietante per la salute dall'imperiale visto che sono stati asportati i pannelli di copertura... quello andava opportunamente chiuso con lamiere saldate e saldate pure le porte di accesso, area in abbandono o no... un saluto...

  • @gabry1994
    @gabry1994 Год назад

    Spero recuperino tutto
    👏👍x il vd

  • @kortilelemon5815
    @kortilelemon5815 Год назад

    Speriamo che questo video sia sottoposto all'attenzione dell'Ing. Cantamessa della fondazione rotabili storici FS.

  • @conceyullena
    @conceyullena Год назад

    Like 11 very nice video, greetings 🚂👍👋

  • @paolopolenta4393
    @paolopolenta4393 Год назад +1

    Sembra che presto partiranno i lavori per ristrutturare e riqualificare l'area, parte della struttura resterà museo dei treni, altra sarà adibita a teatro

  • @tommasotrain3793
    @tommasotrain3793 Год назад +2

    Bellissimo video mi dispiace per quei bei locomotori,speriamo che la fondazione fs farà qualcosa

  • @giampaolomannelli9938
    @giampaolomannelli9938 2 месяца назад

    Mi chiedo perchè li tengono li a farli divorare dalla ruggine, quando potrebbero essere fusi per altri treni, o altro, ma siamo in Italia.

  • @galvagnomarcelalessandro5364
    @galvagnomarcelalessandro5364 8 месяцев назад

    Che peccato!

  • @ettorefrattoloso4911
    @ettorefrattoloso4911 Год назад +1

    Che delusione....!

  • @ettorefrattoloso4911
    @ettorefrattoloso4911 Год назад

    È come dare una martellata al David di Donatello.

  • @pasqualeesposito3468
    @pasqualeesposito3468 4 месяца назад

    Un vero peccato abbandonare questi treni storici è farli marcire così