Grazie per questo eccellente video. Sono madrelingua francese e abbiamo un fenomeno simile con la cosiddetta scrittura inclusiva. Nell'ambiente in cui opero, rifiutarsi di usarla, anche con argomenti fondati, significa esporsi a critiche e pressioni incessanti da parte di attivisti dell'inclusività che sono estremamente intolleranti su questo tema, il che è davvero paradossale. Queste persone, che di solito provengono dal mondo accademico, dovrebbero sapere che i cambiamenti linguistici non possono essere imposti, non è così che funziona una lingua.
Per di più, la scrittura inclusiva francese non si legge. Il suo uso in alcune situazioni è ridicolo. Per esempio a Fontenay sous Bois all’entrata di un parco aperto di recente al pubblico : ce parc est maintenant ouvert à tou.s.tes. Ma chi avrebbe potuto pensare che « ce parc est maintenant ouvert à tous » potesse significare « niente donne qui » ?
Sono in tutto d'accordo con te, cara fiore. Non si rispetta meno una persona se non si usa questi linguaggi moderni in cui si inseriscono lettere diverse, anzi, lo scevà nemmeno è una lettera bensì un simbolo fonetico. Ti voglio bene cara, ti mando un abbraccio forte.
Bravo Fiorella! Sono completamente d’accordo con te. Comunque mi aspettavo un’altra ragione, quella che, secondo me, è la più forte di tutte: le lingue soltanto cambiano spontaneamente, mai, assolutamente mai, per prescrizione esterna. L’uso viene prima della grammatica, mai l’inversa. Inoltre mi riferirei al romanzo Orwelliano1984 con il “right speak” e il “wrong speak” imposto: semplicemente non funziona così. :))
Ciao! Quello che dici è verissimo e l'ho un po' accennato nel post su Instagram. In questo video avrei potuto precisarlo verso la fine, ma mi sono scordata e non volevo dilungarmi più di quanto avessi già fatto. Grazie per questo commento.
Ben detto! Lo vedo anche nella mia lingua madre, il francese, dove paradossalmente coloro che di solito lottano contro il prescrittivismo linguistico sono anche quelli che vogliono imporre una lingua inclusiva ovunque (ad es. "iel" al posto di "il" e "elle") e che si arrabbiano quando non viene usata.
sto imparando la lingua italiana e mi piace ascoltarti. Prendo molti appunti su un quaderno. Usi un vocabolario ricco ed espressioni molto interessanti e sei simpatica. l'argomento del scevà non è così importante per me ma è il contenuto del video che mi piace.
Eccellente video, Fio!! "esercitare l'empatia" e "aprire la discussione" è quanto hai fatto per i 20 minuti della durata del video! Grazie per il tutorial 😉
Io sono ancora in una fase di studio, ma attualmente cerco di utilizzare i nomi collettivi anche perché nella mia community ho un bel po' di persone dislessiche che possono percepire con fatica lo schwa. Sono più decisa riguardo le professioni al femminile, anche perché ha senso declinare il genere di un mestiere in base al genere della persona. Comunque in questo video hai spaccato ❤
Sveeet, che bello trovarti qui! 😍 Grazie! 💜 L'italiano, come sai, è una lingua molto ricca che permette di giocare tantissimo con le parole, quindi anche di costruire delle perifrasi adatte a ogni situazione. Riguardo ai femminili professionali, sono d'accordo con te; alcuni suonano strani semplicemente perché non siamo abituati a utilizzarli, ma mi arrabbio molto quando qualcuno dice che sono sbagliati, perché è proprio una bugia, una falsità, dato che sono grammaticalmente corretti. Potresti farmi un esempio pratico del tuo utilizzo dei nomi collettivi?
@@sgrammaticando infatti, oltre al fatto che molti di questi sono di coniazione antica, come _ministra_ , _avvocata_ o la provocazione _architettrice_ , il primo dei quali risale già a Dante, seppur ovviamente non ancora a indicare il mestiere (il che non è comunque un'obiezione convincente al suo uso odierno). Per cui dire che si starebbe "rovinando" la lingua italiana in tal maniera è del tutto illogico.
Ciao Fiorellina. Condivido le tue riflessioni, e come sai nei vari mesi ci siamo confrontate tante volte sul tema. Io come te non uso quel segno grafico e non vuol minimamente dire che non voglia includere chi si sente non binario, so semplicemente che il plurale maschile usato nella lingua italiana è inclusivo dei due generi. Ho fatto le elementari negli anni '80 quando queste tematiche non si suborodavamo minimamente e mai, mai mi sono sentita esclusa se la maestra diceva "bambini, abbiamo aperto tutti il libro alla pagina 24?". Non mi è mai passato per la mente di chiedermi "perché non rammenta noi bambine?". Semplicemente perché sapevo che la lingua italiana già comprende. Quando mi è stato detto da quelche persona in tal senso iper-sensibile alle mie argomentazioni che i miei erano usi da "fascista" (non solo linguistica) o "maschilista patriarcale" l'unica reazione che hanno ottenuto è stata quella di farmi chiudere ancora di più sul resto di cose su cui avrei potuto aprirmi perché penso che ci si ponga come loro sia parte di quegli "sbandieratori" di cui parli tu. I social, e non solo, sono popolati anche da persone "che se la devono raccontare" in primis a loro stessi, vanno lasciati fare e francamente ho preso le distanze - come sai, facendoti nomi in privato - da chi penso che intossichi i pensieri altrui non volendo strutturare un confronto ma mettendo a tacere l'altro con un ulteriore timbro quando sono i primi a dire di non volerne per loro stessi.
Bellissima esposizione, ottimi argomenti (qui pienamente condivisi) e che garbo... Ma soprattutto... Una rara occasione per osservare un uso corretto del «piuttosto che»😍
Grazie di cuore! Sì, quella contro il "piuttosto che" usato con valore disgiuntivo è una mia personale battaglia da tempo, ormai. Mi sono fatta stampare "Piuttosto che non significa o/oppure" su magliette, volantini che porto con me alle fiere ecc. 😂
Ciao a TUTTI 😃 Sono russa che studia la lingua italiana. Certamente il mio italiano non è perfetto e molto sgrammaticato 😉 Ma non mi sono mai sentita esclusa dicendo "faccio il medico", non "la medicA" 🤷♀️😊 Grammatica tradizionale è sempre solo grammatica. Dobbiamo rispettare le tradizioni che una lingua ha per secoli. E sono d'accordda: non è necessario di fare le nuove artificiale difficoltà. Scusa per i sbagli miei 🤗
Elena, non ti preoccupare per gli errori, direi che te la cavi piuttosto bene! Per me quello sui femminili professionali è un discorso un po' diverso rispetto a quello sullo schwa, perché tanti di questi rispettano la grammatica e sono perfettamente corretti. Magari possono non piacere e suonare strani, perché non siamo abituati a utilizzarli quindi anche a sentirli, ma sono corretti.
Guauuu Fiore....cosa dirti su questo stupendo video...innanzitutto condivido assolutamente il tuo punto di vista. L'italiano è una lingua bellissima così come è. Io penso che i cambiamenti di questa lingua come di tutte le altre dovrebbero essere naturali e autentici , il risultato oppure il frutto di un processo consueto e spontaneo della sua evoluzione e non di uno "snobismo" ( non so come dirlo correttamente in italiano). Io sono argentina e ovviamente la mia lingua madre è lo spagnolo, un idioma ricco e bello quando viene ben parlato, pieno di sinonimi , antonimi e metafore. Da un certo tempo si da il caso di un fenomeno simile a quello che tu ci racconti: si tratta di sostituire la "a" e la"o" finali delle parole con una "e", sotto la scusa della "ugualanza di genero". Una frase come: están llegando las chicas diventa " están llegando les chiques". E così via. Un orrore secondo il mio parere. E come se questo fosse roba da poco nella lin gua scritta si sostituiscono la a e la o con x oppure @. L@s chic@s salen juntxs" al posto di: " las chicas salen juntas". Un modo terribile di uccidere una lingua senza pietà. E non credo affatto che si tratti veramente di un modo legittimo di rispettare e tenere in miglior considerazione il sesso feminile. A volte alcune conversazioni rendono incomprensibili. Grazie mille di questo video, mi sono sentita rispecchiata nel tuo parere il cui apprezzo enormemente dato che tu non parli a vanvera bensì sei una professionista di razza della lingua italiana. Un abbraccio di cuore e alla prossima❤❤
Lucia, ogni volta mi lasci senza parole per tutti i complimenti che mi fai, ti ringrazio di cuore. "Professionista di razza" mi ha fatto sorridere, il tuo "itagnolo" è splendido!
"Protagonismo linguistico" è la parola perfetta: esprime bene quel modo di pavoneggiarsi sui social sfoggiando la "ə" per farsi vedere inclusivi a tutti i costi. Ennesimo esempio di quel politically correct isterico che vede "mostri" ovunque, anche dove non esistono, proponendo soluzioni arroganti e fuoriluogo.
Anch'io lo penso così Fiorella...Penso che sia più una presuntuosa dimostrazione di apparire inclusivo anziché esserlo veramente...Cioè lo usano per "fare colpo"...
Nell libro "George Orwell 1984" non usavano parole perché era più facile, i cinesi non smettono mai di imparare i caratteri perché la loro lingua è molto difficile, e noi non siamo obbligati a usare scevá(e) ma siamo responsabili di vedere se decidiamo di no usarlo rivela commenti di odio.
Penso che questa problematica, da te così esaustivamente sottolineata, sia un sintomo di un andazzo ben più preoccupante, che pare sfuggire ai radar dei più... Credo che la lotta per i diritti e l'uguaglianza abbia preso una strada che, se anche non si può definire tecnicamente sbagliata, possiamo senz'altro catalogare come infruttuosa. Quando penso alla lotta sociale, la mia mente corre in automatico alle femministe degli anni '70, a Mandela in Sudafrica, o addirittura alla rivoluzione francese. Poi, volgo lo sguardo alla realtà odierna, e non posso fare a meno di pensare che abbiamo decisamente smarrito la strada, e perso di vista il fine ultimo. I moti sociali dei tempi andati erano lotte per affermare dei diritti fondamentali, in grado di dare realmente una svolta qualitativa ai gruppi sociali per i quali ci si stava mobilitando. A me sembra tanto, invece, che ad oggi ci si sia persi in dettagli di fino ed esercizi di stile, e si stia girando senza meta, limitandosi a grattare la superficie del problema. Non sto dicendo che l'inclusività sia un tema di nessuna importanza, e neppure voglio fare del benaltrismo spicciolo, però... A mio modo di vedere, fintanto che delle persone moriranno soffocate sotto al ginocchio di un poliziotto, fino a che nelle scuole non sarà permesso dare una certa educazione all'uguaglianza ed alla tolleranza, fino a quando il fatto che una donna vada a ricoprire una determinata carica non sarà più un evento degno di essere sottolineato per un mese, o fin quando una legge mirata a tutelare una minoranza non verrà miseramente cassata, oltretutto tra esultanza animalesca e cori da stadio, beh... Fino ad allora, lavorare sulle finezze, sulla presunta mancanza di inclusività/ razzismo / sessismo di un'opera di fantasia, sul tentativo di forzare una modifica linguistica, tutto ciò altro non farà che generare altro elitarismo , altre divisioni, altri fastidi e, perché no, anche altre ingiustizie, perpetrate a causa delle pressioni sociali riguardanti questa così detta "sensibilità moderna". Penso che dovremmo tutti ricordarci che la meta, lo scopo principe di tutte le lotte sociali, è quello di raggiungere un livello di integrazione, uguaglianza e coesione sociale, tale per cui preoccuparsi di certe sfumature risulterebbe semplicemente inutile. Quando tutti saranno catalogati unicamente come persone, ed a nessuno, in nessun contesto, interesserà minimamente quale tipo di persona uno effettivamente sia, allora, e solo allora, si potrà lavorare per gli eventuali ultimi ritocchi, per così dire...
@@sgrammaticando Oh, mai quanto io ho apprezzato la tua disamina... Trovare gente come te, che con pacata fermezza, si accolla l'onere di prendere posizione in difesa del buon senso, senza preoccuparsi del giudizio delle nuove "elite dei giusti", è cosa rara e preziosa!
Come ho spiegato nel video e nel post, mi ci è voluto del tempo per maturare questa scelta, poi ancora altro tempo per trovare un pizzico di coraggio per esporla 😁 Ora sono molto contenta di averlo fatto e soprattutto sono serena.
sono âncora d’accord con te. Il rispetto è essenziale. Il tema è giusto ma le soluzioni non sono semplici. La gramatica non è magica per resolvere un cambiamento sociale.
Nella chat di lavoro è davvero brutto vedere quel "buon(momento della giornata) a tutt", o "a tutte e tutti" , mentre io adotto un "salve gente" che risolve il tutto (nei momenti di estro mi lancio anche in un "salvete omnes" ma pochi apprezzano 😂)
@ 9:45, da ignorante totale dell'argomento mi sorge spontaneo il commento: makkikkaspita ha osato inventare 'sta ignobile prepotenza sulla lingua italiana? O_O...
Mi dispiace, mi dispiace molto notare come questo canale non venga più gestito con continuità e creatività. Il discorso che qui affronti è molto interessante, ma lo hai già affrontato un mese fa su instagram, ottenendo significativi feedback. Perché riproporre la tematica ad un mese di distanza? Mi sembra una scelta decisamente poco strategica e la sensazione a pelle che ho è che questo video sia stato caricato perché è da gennaio che il canale era inattivo. Il mio consiglio è di provare ad innovare, esplorare nuovi argomenti e utilizzare uno stile più coinvolgente ! Sono certa che gioverebbe al canale!
Grazie mille per l'interessamento e per i consigli, ne farò tesoro. In realtà il mio canale non è mai stato gestito con creatività (con continuità invece sì) o forse abbiamo una concezione un po' diversa del termine. La risposta alla tua domanda è nel video, ma te la scrivo anche qui: a dire il vero era questo il contenuto che avrei voluto pubblicare qualche settimana fa, poi ho optato per il post (anche per motivi di pigrizia, sono sincera!). In ogni caso non vedo quale sia il problema nel trattare la stessa questione da più parti, soprattutto considerando che una maggioranza di persone iscritte al mio canale non mi segue sugli altri social 🤔 Nei prossimi giorni parlerò dello scevà anche in una live su Twitch, su TikTok, magari anche su LinkedIn. Non ci dev'essere sempre e per forza una strategia dietro; in questi giorni mi andava di registrare e pubblicare questo video e ieri l'ho fatto.
@@sgrammaticando non c'è nessun problema, però visto che tu più volte hai detto di voler fare di sgrammaticando il tuo progetto professionale secondo me un po' di strategia ci deve essere a livello di piano editoriale altrimenti è difficile realizzarlo. 😊 Quanto al concetto di continuità, mi riferisco al fatto che hai pubblicato a giugno, poi c'è stato un buco di 7 mesi e questo video arriva dopo 2 mesi dal precendente. Dal mio punto di vista non è un canale che viene curato in maniera continuativa ed è un peccato!
Non che qualcuno abbia chiesto la mia opinione, ma penso che sulla continuità strategica vittoria abbia ragione, soprattutto perché i video vengono bene ed è un peccato non avere l’appuntamento fisso con Fiorella. Per quanto riguarda l’idea di un’espressione più coinvolgente, però, non sono d’accordo: non tutti i canali devono elaborare montaggi dinamici o inserire schemi o immagini nei video, in questo caso il focus è l’opinione dell’autrice e la sua presenza è assolutamente sufficiente.
Io invece non la seguo su altri canali, per cui la sua trattazione dell'argomento mi risulta inedita. Non mi pare affatto un contro il fatto che si sia presa la briga di affrontare il tema altrove.
Un po' ipocrita, Vera Gheno : prima vuol fare l' iconoclasta accademica ... poi rifiuta la discussione con Yasmina Pani perché non (!) è un' accademica !
@@davidxoomer3806 non riesco a trovare il riferimento, quindi mi manca il contesto. Tuttavia non sminuisce la validità dei suoi discorsi, soprattutto il discorso sull'evoluzione della lingua per rispondere a nuove esigenze sociali
@@wcostello5 Sì, ma la lingua si evolve da sola, altrimenti si tratta di ingegneria sociale. In questo caso, nessuno usa lo shwa spontaneamente, è un processo deliberato. Ma non è così che funziona una lingua.
Chi volesse approfondire da dove nasce tutto questo teatrino fatto di scarabocchi che si pronunciano come rutti, si, sicuramente nelle fesserie della Gheno sono il punto di partenza. Per chi invece non vuole perdere tempo a vedere certa monnezza, riassunto: "Ha stato lo PaTrIaRcATo a creare lo maschilo sovraesteso perchè il linguo italico è sessisto. Il nostro è un esperimento linguistico, ma se non lo usi sei un fascio, misogino, redpill, incel, omofobo e hai l'alluce valgo.
Grazie per questo eccellente video. Sono madrelingua francese e abbiamo un fenomeno simile con la cosiddetta scrittura inclusiva. Nell'ambiente in cui opero, rifiutarsi di usarla, anche con argomenti fondati, significa esporsi a critiche e pressioni incessanti da parte di attivisti dell'inclusività che sono estremamente intolleranti su questo tema, il che è davvero paradossale. Queste persone, che di solito provengono dal mondo accademico, dovrebbero sapere che i cambiamenti linguistici non possono essere imposti, non è così che funziona una lingua.
Per di più, la scrittura inclusiva francese non si legge. Il suo uso in alcune situazioni è ridicolo. Per esempio a Fontenay sous Bois all’entrata di un parco aperto di recente al pubblico : ce parc est maintenant ouvert à tou.s.tes. Ma chi avrebbe potuto pensare che « ce parc est maintenant ouvert à tous » potesse significare « niente donne qui » ?
Sono in tutto d'accordo con te, cara fiore. Non si rispetta meno una persona se non si usa questi linguaggi moderni in cui si inseriscono lettere diverse, anzi, lo scevà nemmeno è una lettera bensì un simbolo fonetico. Ti voglio bene cara, ti mando un abbraccio forte.
Bravo Fiorella! Sono completamente d’accordo con te. Comunque mi aspettavo un’altra ragione, quella che, secondo me, è la più forte di tutte: le lingue soltanto cambiano spontaneamente, mai, assolutamente mai, per prescrizione esterna. L’uso viene prima della grammatica, mai l’inversa. Inoltre mi riferirei al romanzo Orwelliano1984 con il “right speak” e il “wrong speak” imposto: semplicemente non funziona così. :))
Ciao! Quello che dici è verissimo e l'ho un po' accennato nel post su Instagram. In questo video avrei potuto precisarlo verso la fine, ma mi sono scordata e non volevo dilungarmi più di quanto avessi già fatto. Grazie per questo commento.
Ben detto! Lo vedo anche nella mia lingua madre, il francese, dove paradossalmente coloro che di solito lottano contro il prescrittivismo linguistico sono anche quelli che vogliono imporre una lingua inclusiva ovunque (ad es. "iel" al posto di "il" e "elle") e che si arrabbiano quando non viene usata.
sto imparando la lingua italiana e mi piace ascoltarti. Prendo molti appunti su un quaderno. Usi un vocabolario ricco ed espressioni molto interessanti e sei simpatica. l'argomento del scevà non è così importante per me ma è il contenuto del video che mi piace.
Ciao potresti fare un video relativo a dittongo, trittongo e iato? Sarebbe molto utile ed è spiegato in modo poco chiaro ovunque.
Grazie
Eccellente video, Fio!! "esercitare l'empatia" e "aprire la discussione" è quanto hai fatto per i 20 minuti della durata del video! Grazie per il tutorial 😉
Grazie a te. Mi rende felice sapere che hai apprezzato questo video.
Io sono ancora in una fase di studio, ma attualmente cerco di utilizzare i nomi collettivi anche perché nella mia community ho un bel po' di persone dislessiche che possono percepire con fatica lo schwa. Sono più decisa riguardo le professioni al femminile, anche perché ha senso declinare il genere di un mestiere in base al genere della persona.
Comunque in questo video hai spaccato ❤
Sveeet, che bello trovarti qui! 😍 Grazie! 💜
L'italiano, come sai, è una lingua molto ricca che permette di giocare tantissimo con le parole, quindi anche di costruire delle perifrasi adatte a ogni situazione.
Riguardo ai femminili professionali, sono d'accordo con te; alcuni suonano strani semplicemente perché non siamo abituati a utilizzarli, ma mi arrabbio molto quando qualcuno dice che sono sbagliati, perché è proprio una bugia, una falsità, dato che sono grammaticalmente corretti.
Potresti farmi un esempio pratico del tuo utilizzo dei nomi collettivi?
@@sgrammaticando infatti, oltre al fatto che molti di questi sono di coniazione antica, come _ministra_ , _avvocata_ o la provocazione _architettrice_ , il primo dei quali risale già a Dante, seppur ovviamente non ancora a indicare il mestiere (il che non è comunque un'obiezione convincente al suo uso odierno). Per cui dire che si starebbe "rovinando" la lingua italiana in tal maniera è del tutto illogico.
Ciao Fiorellina. Condivido le tue riflessioni, e come sai nei vari mesi ci siamo confrontate tante volte sul tema. Io come te non uso quel segno grafico e non vuol minimamente dire che non voglia includere chi si sente non binario, so semplicemente che il plurale maschile usato nella lingua italiana è inclusivo dei due generi. Ho fatto le elementari negli anni '80 quando queste tematiche non si suborodavamo minimamente e mai, mai mi sono sentita esclusa se la maestra diceva "bambini, abbiamo aperto tutti il libro alla pagina 24?". Non mi è mai passato per la mente di chiedermi "perché non rammenta noi bambine?". Semplicemente perché sapevo che la lingua italiana già comprende. Quando mi è stato detto da quelche persona in tal senso iper-sensibile alle mie argomentazioni che i miei erano usi da "fascista" (non solo linguistica) o "maschilista patriarcale" l'unica reazione che hanno ottenuto è stata quella di farmi chiudere ancora di più sul resto di cose su cui avrei potuto aprirmi perché penso che ci si ponga come loro sia parte di quegli "sbandieratori" di cui parli tu. I social, e non solo, sono popolati anche da persone "che se la devono raccontare" in primis a loro stessi, vanno lasciati fare e francamente ho preso le distanze - come sai, facendoti nomi in privato - da chi penso che intossichi i pensieri altrui non volendo strutturare un confronto ma mettendo a tacere l'altro con un ulteriore timbro quando sono i primi a dire di non volerne per loro stessi.
Bellissima esposizione, ottimi argomenti (qui pienamente condivisi) e che garbo... Ma soprattutto... Una rara occasione per osservare un uso corretto del «piuttosto che»😍
Grazie di cuore! Sì, quella contro il "piuttosto che" usato con valore disgiuntivo è una mia personale battaglia da tempo, ormai. Mi sono fatta stampare "Piuttosto che non significa o/oppure" su magliette, volantini che porto con me alle fiere ecc. 😂
Ciao a TUTTI 😃 Sono russa che studia la lingua italiana. Certamente il mio italiano non è perfetto e molto sgrammaticato 😉 Ma non mi sono mai sentita esclusa dicendo "faccio il medico", non "la medicA" 🤷♀️😊 Grammatica tradizionale è sempre solo grammatica. Dobbiamo rispettare le tradizioni che una lingua ha per secoli. E sono d'accordda: non è necessario di fare le nuove artificiale difficoltà. Scusa per i sbagli miei 🤗
Elena, non ti preoccupare per gli errori, direi che te la cavi piuttosto bene!
Per me quello sui femminili professionali è un discorso un po' diverso rispetto a quello sullo schwa, perché tanti di questi rispettano la grammatica e sono perfettamente corretti. Magari possono non piacere e suonare strani, perché non siamo abituati a utilizzarli quindi anche a sentirli, ma sono corretti.
Guauuu Fiore....cosa dirti su questo stupendo video...innanzitutto condivido assolutamente il tuo punto di vista. L'italiano è una lingua bellissima così come è. Io penso che i cambiamenti di questa lingua come di tutte le altre dovrebbero essere naturali e autentici , il risultato oppure il frutto di un processo consueto e spontaneo della sua evoluzione e non di uno "snobismo" ( non so come dirlo correttamente in italiano). Io sono argentina e ovviamente la mia lingua madre è lo spagnolo, un idioma ricco e bello quando viene ben parlato, pieno di sinonimi , antonimi e metafore. Da un certo tempo si da il caso di un fenomeno simile a quello che tu ci racconti: si tratta di sostituire la "a" e la"o" finali delle parole con una "e", sotto la scusa della "ugualanza di genero". Una frase come: están llegando las chicas diventa " están llegando les chiques". E così via. Un orrore secondo il mio parere. E come se questo fosse roba da poco nella lin gua scritta si sostituiscono la a e la o con x oppure @. L@s chic@s salen juntxs" al posto di: " las chicas salen juntas". Un modo terribile di uccidere una lingua senza pietà. E non credo affatto che si tratti veramente di un modo legittimo di rispettare e tenere in miglior considerazione il sesso feminile. A volte alcune conversazioni rendono incomprensibili. Grazie mille di questo video, mi sono sentita rispecchiata nel tuo parere il cui apprezzo enormemente dato che tu non parli a vanvera bensì sei una professionista di razza della lingua italiana. Un abbraccio di cuore e alla prossima❤❤
Lucia, ogni volta mi lasci senza parole per tutti i complimenti che mi fai, ti ringrazio di cuore. "Professionista di razza" mi ha fatto sorridere, il tuo "itagnolo" è splendido!
"Protagonismo linguistico" è la parola perfetta: esprime bene quel modo di pavoneggiarsi sui social sfoggiando la "ə" per farsi vedere inclusivi a tutti i costi. Ennesimo esempio di quel politically correct isterico che vede "mostri" ovunque, anche dove non esistono, proponendo soluzioni arroganti e fuoriluogo.
Anch'io lo penso così Fiorella...Penso che sia più una presuntuosa dimostrazione di apparire inclusivo anziché esserlo veramente...Cioè lo usano per "fare colpo"...
Nell libro "George Orwell 1984" non usavano parole perché era più facile, i cinesi non smettono mai di imparare i caratteri perché la loro lingua è molto difficile, e noi non siamo obbligati a usare scevá(e) ma siamo responsabili di vedere se decidiamo di no usarlo rivela commenti di odio.
Scusa se lo chiedo, non voglio essere né offensivo né provocatorio, sei italiano?
Ciao! Che bello ritrovarti dopo più di 12 anni. Un abbraccio dal Brasile
Addirittura più di 12 anni? Ahahah! Questo canale RUclips ha compiuto 11 anni a dicembre 😁
@@sgrammaticando saranno 11 allora....erano i miei primi anni a Milano.😃🥰😘
Penso che questa problematica, da te così esaustivamente sottolineata, sia un sintomo di un andazzo ben più preoccupante, che pare sfuggire ai radar dei più... Credo che la lotta per i diritti e l'uguaglianza abbia preso una strada che, se anche non si può definire tecnicamente sbagliata, possiamo senz'altro catalogare come infruttuosa. Quando penso alla lotta sociale, la mia mente corre in automatico alle femministe degli anni '70, a Mandela in Sudafrica, o addirittura alla rivoluzione francese. Poi, volgo lo sguardo alla realtà odierna, e non posso fare a meno di pensare che abbiamo decisamente smarrito la strada, e perso di vista il fine ultimo. I moti sociali dei tempi andati erano lotte per affermare dei diritti fondamentali, in grado di dare realmente una svolta qualitativa ai gruppi sociali per i quali ci si stava mobilitando. A me sembra tanto, invece, che ad oggi ci si sia persi in dettagli di fino ed esercizi di stile, e si stia girando senza meta, limitandosi a grattare la superficie del problema. Non sto dicendo che l'inclusività sia un tema di nessuna importanza, e neppure voglio fare del benaltrismo spicciolo, però... A mio modo di vedere, fintanto che delle persone moriranno soffocate sotto al ginocchio di un poliziotto, fino a che nelle scuole non sarà permesso dare una certa educazione all'uguaglianza ed alla tolleranza, fino a quando il fatto che una donna vada a ricoprire una determinata carica non sarà più un evento degno di essere sottolineato per un mese, o fin quando una legge mirata a tutelare una minoranza non verrà miseramente cassata, oltretutto tra esultanza animalesca e cori da stadio, beh... Fino ad allora, lavorare sulle finezze, sulla presunta mancanza di inclusività/ razzismo / sessismo di un'opera di fantasia, sul tentativo di forzare una modifica linguistica, tutto ciò altro non farà che generare altro elitarismo , altre divisioni, altri fastidi e, perché no, anche altre ingiustizie, perpetrate a causa delle pressioni sociali riguardanti questa così detta "sensibilità moderna". Penso che dovremmo tutti ricordarci che la meta, lo scopo principe di tutte le lotte sociali, è quello di raggiungere un livello di integrazione, uguaglianza e coesione sociale, tale per cui preoccuparsi di certe sfumature risulterebbe semplicemente inutile. Quando tutti saranno catalogati unicamente come persone, ed a nessuno, in nessun contesto, interesserà minimamente quale tipo di persona uno effettivamente sia, allora, e solo allora, si potrà lavorare per gli eventuali ultimi ritocchi, per così dire...
Direi che non c'è proprio nient'altro da aggiungere, a parte il mio grazie per questo bellissimo commento, Diego. L'ho davvero apprezzato.
@@sgrammaticando Oh, mai quanto io ho apprezzato la tua disamina... Trovare gente come te, che con pacata fermezza, si accolla l'onere di prendere posizione in difesa del buon senso, senza preoccuparsi del giudizio delle nuove "elite dei giusti", è cosa rara e preziosa!
Come ho spiegato nel video e nel post, mi ci è voluto del tempo per maturare questa scelta, poi ancora altro tempo per trovare un pizzico di coraggio per esporla 😁 Ora sono molto contenta di averlo fatto e soprattutto sono serena.
Ciao Fiora, bentornate Al suo Canale, Che sia Molto Felice Bella.
Grazie, Raimundo! Questa volta però non è passato così tanto tempo dall'ultimo video, dai 😁
can’t wait for more
Per me quello che conta è il rispetto... ¡Tutti siamo esseri umani! L' essenziale è invisibile agli occhi (Il Piccolo Principe).
Vera Gheno ha spiegato molto bene perché lo scevà non è possibile usarlo nella grammatica italiana
sono âncora d’accord con te. Il rispetto è essenziale. Il tema è giusto ma le soluzioni non sono semplici. La gramatica non è magica per resolvere un cambiamento sociale.
Vi raccomando a leggere oppure ascoltare su spotfi, il libro 1984, sembra di essere scrito nei future... da paura.
Viene in mente Marco Liguori quando dice 'ciao tutt'
Quindi usa lo schwa?
Nella chat di lavoro è davvero brutto vedere quel "buon(momento della giornata) a tutt", o "a tutte e tutti" , mentre io adotto un "salve gente" che risolve il tutto (nei momenti di estro mi lancio anche in un "salvete omnes" ma pochi apprezzano 😂)
@@sgrammaticando io parlo spagnolo come prima lingua. 😀👍
io bevo la schweppes e ho avuto problemi per questo
@ 9:45, da ignorante totale dell'argomento mi sorge spontaneo il commento:
makkikkaspita ha osato inventare 'sta ignobile prepotenza sulla lingua italiana? O_O...
Grande👏👏
Ciaaooo forse ti ho visto ad un ristorante cius credo di chiama ma nn ero sicuro :(
Ciao Kevin! Dove si trova questo ristorante? Comunque è da un bel po' che non vado in ristorante, quindi non ero io 😁
Non serve spiegare. Non si usa e basta. Le scempiaggini vanno semplicemente ignorate.
👍👍👍👍
Amei.
Che scemenza, questi termini assurdi🤨🤨
Mi dispiace, mi dispiace molto notare come questo canale non venga più gestito con continuità e creatività. Il discorso che qui affronti è molto interessante, ma lo hai già affrontato un mese fa su instagram, ottenendo significativi feedback. Perché riproporre la tematica ad un mese di distanza? Mi sembra una scelta decisamente poco strategica e la sensazione a pelle che ho è che questo video sia stato caricato perché è da gennaio che il canale era inattivo. Il mio consiglio è di provare ad innovare, esplorare nuovi argomenti e utilizzare uno stile più coinvolgente ! Sono certa che gioverebbe al canale!
Grazie mille per l'interessamento e per i consigli, ne farò tesoro.
In realtà il mio canale non è mai stato gestito con creatività (con continuità invece sì) o forse abbiamo una concezione un po' diversa del termine.
La risposta alla tua domanda è nel video, ma te la scrivo anche qui: a dire il vero era questo il contenuto che avrei voluto pubblicare qualche settimana fa, poi ho optato per il post (anche per motivi di pigrizia, sono sincera!). In ogni caso non vedo quale sia il problema nel trattare la stessa questione da più parti, soprattutto considerando che una maggioranza di persone iscritte al mio canale non mi segue sugli altri social 🤔 Nei prossimi giorni parlerò dello scevà anche in una live su Twitch, su TikTok, magari anche su LinkedIn. Non ci dev'essere sempre e per forza una strategia dietro; in questi giorni mi andava di registrare e pubblicare questo video e ieri l'ho fatto.
@@sgrammaticando non c'è nessun problema, però visto che tu più volte hai detto di voler fare di sgrammaticando il tuo progetto professionale secondo me un po' di strategia ci deve essere a livello di piano editoriale altrimenti è difficile realizzarlo. 😊 Quanto al concetto di continuità, mi riferisco al fatto che hai pubblicato a giugno, poi c'è stato un buco di 7 mesi e questo video arriva dopo 2 mesi dal precendente. Dal mio punto di vista non è un canale che viene curato in maniera continuativa ed è un peccato!
Sulla continuità ti do ragione, era il concetto di creatività che mi stonava, perché non mi sono mai reputata e non mi reputo creativa 😬
Non che qualcuno abbia chiesto la mia opinione, ma penso che sulla continuità strategica vittoria abbia ragione, soprattutto perché i video vengono bene ed è un peccato non avere l’appuntamento fisso con Fiorella. Per quanto riguarda l’idea di un’espressione più coinvolgente, però, non sono d’accordo: non tutti i canali devono elaborare montaggi dinamici o inserire schemi o immagini nei video, in questo caso il focus è l’opinione dell’autrice e la sua presenza è assolutamente sufficiente.
Io invece non la seguo su altri canali, per cui la sua trattazione dell'argomento mi risulta inedita. Non mi pare affatto un contro il fatto che si sia presa la briga di affrontare il tema altrove.
Per chi volesse approfondire l'argomento da un esperta dell'inclusività ruclips.net/video/UCx9t2OLOSY/видео.html
Un po' ipocrita, Vera Gheno : prima vuol fare l' iconoclasta accademica ... poi rifiuta la discussione con Yasmina Pani perché non (!) è un' accademica !
@@davidxoomer3806 non riesco a trovare il riferimento, quindi mi manca il contesto. Tuttavia non sminuisce la validità dei suoi discorsi, soprattutto il discorso sull'evoluzione della lingua per rispondere a nuove esigenze sociali
@@wcostello5 Yasmina Pani è forse la più nota oppositrice in rete alla schwa, rivendicando di non essere né "terf" né "di destra" ...
@@wcostello5 Sì, ma la lingua si evolve da sola, altrimenti si tratta di ingegneria sociale. In questo caso, nessuno usa lo shwa spontaneamente, è un processo deliberato. Ma non è così che funziona una lingua.
Chi volesse approfondire da dove nasce tutto questo teatrino fatto di scarabocchi che si pronunciano come rutti, si, sicuramente nelle fesserie della Gheno sono il punto di partenza.
Per chi invece non vuole perdere tempo a vedere certa monnezza, riassunto:
"Ha stato lo PaTrIaRcATo a creare lo maschilo sovraesteso perchè il linguo italico è sessisto. Il nostro è un esperimento linguistico, ma se non lo usi sei un fascio, misogino, redpill, incel, omofobo e hai l'alluce valgo.
🫶🏼