Fatti non foste a viver come bruti... - L'Ulisse di Dante

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  • Опубликовано: 13 сен 2024
  • #Ulisse #Dante #DivinaCommedia #bellaprof
    I due versi più famosi della Divina Commedia si prestano da sempre a infinite interpretazioni, più o meno alla moda. Ma che cosa intendeva dire veramente Dante collocando il suo Ulisse assetato di conoscenza e grandi imprese all'Inferno? Probabilmente, che anche di troppo desiderio di sapere si può morire, anche la sete dell'intelletto insomma, va moderata, al pari delle altre facoltà umane. In questo, Dante segue quasi letteralmente Tommaso d'Aquino (Cfr. Summa II, II, 166, a.2. Avete altre idee? Dite la vostra nei commenti.
    Scusate a qualità del video, ma proviene da una diretta e non ho una connessione super.
    Per chi volesse approfondire consiglio il commentario di Anna Maria Chiavacci Leonardi:
    amzn.to/2H7U3fR
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Комментарии • 38

  • @Bellaprof
    @Bellaprof  5 лет назад +2

    Ecco la mia interpretazione dell'Ulisse di Dante. La ritrovate in Anna Maria Chiavacci Leonardi, ma la recupera in parte anche Vittorio Sermonti. La poesia, però, non ha dogmi. Ditemi che ne pensate.

    • @luxfero_now_redux
      @luxfero_now_redux 5 лет назад

      Io penso che la famosa locuzione che sommo poeta mette in bocca ad Ulisse abbia un pericoloso
      errore teologico.
      Se non siamo fatti per vivere come gli animali ma per seguire virtù e conoscenza , significa prima di tutto contraddire Agostino di Ippona e in seconda istanza dare senso a Nietzsche quando scrive che
      la più crudele delle verità sia da preferire alla più comoda delle bugie.
      E, in effetti, é stata proprio la conoscenza a mettere in discussione la religione e a demolirla.
      A cominciare dalla rivoluzione di Copernico.

    • @Bellaprof
      @Bellaprof  5 лет назад

      @@luxfero_now_redux A quale passo di Agostino ti riferisci?

    • @luxfero_now_redux
      @luxfero_now_redux 5 лет назад

      @@Bellaprof
      Credo che sia un passo del _De Ordine_ :
      _Dio si conosce meglio nell'ignoranza_

    • @Bellaprof
      @Bellaprof  5 лет назад +1

      @@luxfero_now_redux Credo che Agostino si riferisse alla teologia negativa, non all'ignoranza in quanto tale. "Melio scitur Deus, nesciendo" circola su Internet come aforisma-epigramma, ma fa parte di una frase più articolata e non credo vada letta andando contro il suo contesto (c'è una voce anche su Wikipedia). È un modo per dire che Dio non si può esplorare con le categorie ordinarie del linguaggio. In altre parole, per Agostino Dio va ben oltre le capacità della conoscenza umana. Insomma è la famosa "via negationis" e non è un esaltazione dell'ignoranza in quanto tale.

    • @luxfero_now_redux
      @luxfero_now_redux 5 лет назад

      @@Bellaprof
      Allora le piacerà di piú
      _Credo quia absurdum_
      E, mi creda, l'assurdo non fa parte della scienza galileiana.

  • @valeriavicentini4555
    @valeriavicentini4555 3 года назад

    Grazie, come sempre lettura profonda e illuminante...e direi valida sempre!!

  • @namets
    @namets 5 лет назад +1

    Che meraviglia riscoprire in questo modo la Divina Commedia, dopo tanti anni dal tempo del Liceo Classico...grazie!👋😃

  • @eldux89
    @eldux89 2 года назад

    Che dire, non ho mai letto la divina commedia, neanche a scuola, forse per un professionale era troppo. Però ho ascoltato queste parole con una tale sete che credo che andrò a ripetizioni immediatamente. Grazie infinite Prof. La seguo da poco ma credo di aver visto quasi tutti i suoi video. Non so ancora se sono un uomo di fede o no, sicuramente ascoltarla e riflettere sul contenuto dei suoi video fa bene all'anima. Grazie ancora

  • @skimmingwater4247
    @skimmingwater4247 3 года назад

    Presentazione profonda, che offre spunti di riflessione non indifferenti. Grazie.

  • @paolamariani507
    @paolamariani507 4 года назад +1

    Complimenti! Bellissima lezione

  • @argon7711
    @argon7711 3 года назад

    Bellissima spiegazione

  • @leoromanazzi8643
    @leoromanazzi8643 5 лет назад

    Grazie meraviglioso ed illumunante.

  • @marilena7948
    @marilena7948 3 года назад +1

    “Cercare la conoscenza senza Dio è un folle volo”
    L’ascolto dopo un anno e cosa devo dirle se non “ che bellezza!”

  • @salvatoresalzano1677
    @salvatoresalzano1677 3 года назад

    Caro Prof, come sempre seguo i tuoi video che mi appassionano tanto. Nella fattispecie però, fatta salva la premessa da te proferita all'inizio del video ca le necessarie competenze in materia di letteratura, mi chiedo da una vita, dal profondo della mia ignoranza, quale credito si può dare al pur sommo poeta alla sua opera che, seppur riconosciuta "divina", in moti tratti denota a mio avviso una fantasia e una narrazione a dir poco fantastiche. Il mio vuole essere solo un tentativo per cercare di capirci qualcosa di piu, magari nn dovrei chiederlo a te, ma lo faccio ugualmente approfittando della tua grande disponibilità. Grazie per tutto quello che fai .

  • @999nico
    @999nico 2 года назад

    Gentile professore, scrivo in riferimento alla parte iniziale del video per fare chiarezza e sfatare un luogo comune dove giudica il marketing negativamente: il ruolo di una impresa per profitto è creare valore per il consumatore finale in cambio di un prezzo (profitto). Il ruolo del marketing è comunicare al consumatore finale tale valore. Ci sono certamente esempi di societá che truffano il cliente con comunicazione poco chiara. Tuttavia una societá è destinata al fallimento se non è in grado risolvere un problema per il cliente finale o arrivare al cliente.

  • @pasqualesellitto7324
    @pasqualesellitto7324 4 месяца назад

    Ancora una volta un commento interessante, che ben si riallaccia alle letture di Sermonti. Il XXVI dell' "Inferno" è forse uno dei canti più fortunati e tra quei testi che hanno contribuito allo sviluppo della figura archetipica di Ulisse, a netto dei limiti storico-letterari di Dante conoscitore indiretto di Omero, degno ugualmente di un posto d'onore nel castello riservato ai "megalopsicoi" limbicoli con l'appellativo di "poeta sovrano". La conoscenza solo riflessa dei poemi omerici ha rappresentato, da punto di debolezza, un interessante presupposto per una sorta di "variazione sul tema" relativamente la figura dell'eroe acheo, emblema dell'umanità errante e capostipite dei viaggiatori letterari delle generazioni successive: dall'uomo che affronta addirittura gli dèi per ritornare alla "petrosa Itaca" all'uomo che vive il viaggio della vita ponendo alti obiettivi come meta finale, in questo caso la conoscenza. La mediazione dantesca ha contribuito, a mio avviso, allo sviluppo di un personaggio legato indissolubilmente al tema del viaggio correlato al percorso esistenziale, come in Kostantinos Kavafis che dipinge comunque la povera Itaca come un qualcosa che vale il viaggio, la tappa ultima di un viaggio mirato ad una maggior consapevolezza di sé. Forse, ancor più drammatico e significativo il ricorso alla figura di Ulisse, ripreso direttamente dai versi danteschi, in "Se questo è un uomo" di Primo Levi: interessante la citazione dell' "orazion picciola" dell'eroe ai compagni, con l'accento posto alla ricerca di "virtute e canoscenza" in contrapposizione alla natura bestiale alla quale sono invece relegati i detenuti dei lager, con la chiusura del canto che fa eco al naufragio dell'umanità. Significativamente, anche Dante attribuiva alla parola "bruti" dell'orazione di Ulisse una connotazione non proprio positiva se comparata alla natura umana: parlando di Federico II di Svevia e del di lui figlio Manfredi nel "De vulgari eloquentia", i due Hohenstaufen, "donec fortuna permansit, humana secuti sunt, brutalia dedignantes". Fermo restando l'indirizzo ultimo della direzione a cui si vuol imprimere le facoltà umane, che nel caso dell'Ulisse dantesco con conosce freno alcuno: "né dolcezza di figlio, né la pieta / del vecchio padre, né ’l debito amore / lo qual dovea Penelopè far lieta", un elenco a cui si potrebbe aggiungere la "compagna / picciola" degli armati al servizio dell'eroe e galvanizzati da quest'ultimo, facendosi in un certo senso strumenti di una nobile aspirazione mutata in un desiderio egoistico di un singolo

  • @dariob4997
    @dariob4997 Год назад

    Sul nascondimento, notare che Dante nel XXVI dice che “ogni fiamma un peccatore invola” e nel XXVII lo stesso Minosse nel racconto di Guido parla di “fuoco furo”, cioè ladro. Aspetto spesso non sufficientemente sottolineato.

  • @susannavaccaro794
    @susannavaccaro794 Год назад

    Buongiorno.

  • @shallum2977
    @shallum2977 3 года назад

    Grazie

  • @Guga_-ky5zo
    @Guga_-ky5zo 5 лет назад

    Bella interpretazione, continui ad ammaliarci. Grazie

  • @terezinapulaj468
    @terezinapulaj468 3 года назад

    Meteni anonimo ne paqe E seguenti la via di Dio tuti animo un picol anima né testato di Cina di Dio

  • @giovannigallo3991
    @giovannigallo3991 3 года назад +1

    molto superficiale, ricorda le spiegazioni scolastiche non approfondite. Nella frase di Ulisse c'è tutta una visione aristotelica travisata e averroistica.... ed è lì la frode. Ma il discorso è molto più profondo e articolato ed è difficile qui riprenderlo, perché l'impostazione carente dell'espositore non lo consente.

  • @terezinapulaj468
    @terezinapulaj468 3 года назад

    Credenti e no credeti

  • @terezinapulaj468
    @terezinapulaj468 3 года назад

    E un specjo del umanità

  • @terezinapulaj468
    @terezinapulaj468 3 года назад

    Por vedere c'è il Omo e seprea guardare lontano cito e viqinoi a gordare

  • @giovannamagri5526
    @giovannamagri5526 5 лет назад

    Il girone dei narcisisti diremmo oggi

    • @Bellaprof
      @Bellaprof  5 лет назад +1

      +giovanna magrì già, non è male...

  • @fabiozorzi8292
    @fabiozorzi8292 11 месяцев назад

    Ulisse non è all'inferno per aver passato le colonne di Ercole, ma per un altro triplice capo d'accusa che Virgilio indica chiaramente:
    Cavallo, Palladio,Deidamia.
    Dante - Ulisse non parla dei peccati, ma di come per lui perduto a morir gissi, cioè del folle volo.
    Dante non è mica così bigotto da dannare chi vuole seguire la conoscenza. Ciononostante il viaggio finisce in naufragio perché non è intrapreso per azione di Grazia, ma per umana presunzione.
    Se non si resta aderenti al testo si rischiano interpretazioni arbitrarie, e questa volta la tua non è tanto bella, Prof!

    • @Bellaprof
      @Bellaprof  11 месяцев назад

      Sarà, ma "l'aderenza al testo" è quella di Anna Maria Chiavacci Leonardi, una delle più autorevoli dantiste iitaliane... Tra l'altro, nell'espressione "perduto a morir gissi" puoi anche trovare la sintesi della vita di Ulisse (Dante coglie sempre un momento più significativo nella vita dei dannati, che li caratterizza come tali). E quel "perduto" non è a caso, perché è sinonimo di di smarrito, cioè dannato. Cfr. sempre il commento di Anna Maria Chiavacci Leonardi. E per dirla tutta, non sarà "bella" ma piace a me. Ed è fondata sul testo.

    • @laurare3198
      @laurare3198 5 месяцев назад

      Concordo con molte delle sue osservazioni,ma non la sfumatura del peccato.Ulisse arriva al massimo a cui la conoscenza umana,non illuminata dalla fede e dalla grazia divina, può arrivare.

  • @terezinapulaj468
    @terezinapulaj468 3 года назад

    ,bela divina comedia se no vjen tra uis eDante e une passato por ci e cuel uils e Date per Conosher il profondo a Dion se no na preso aerjon no prender no ne lashe adare viqinoi se vjeno a bruciare no ne sue sferaa possibilità a trovare né pianura a forzare da uno muntanja Alta a vedere se c'è bellezza qe në la terra

  • @alfonsodamodio9356
    @alfonsodamodio9356 5 лет назад

    Bellla Prof! Molto nello. Sulle note conclusive di Icaro mi permetto di condividere il video di questo collega filosofo. ruclips.net/video/D7Ajn5aUKS8/видео.html