Gianni Rodari - Filastrocca - «Le belle fate» - Voce di Giuseppe Tizza

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  • Опубликовано: 5 фев 2025
  • "Le belle fate" di Gianni Rodari
    Da «Filastrocche in cielo e in terra»
    Voce di Giuseppe Tizza
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    l’uomo ormai preda dei problemi della vita quotidiana, dalle bollette da pagare, della pensione che non arriva, della stupidità umana che vuole la guerra, non si occupa più della povere fate, che senza lavoro - anche le fate sono disoccupate - devono andarsene.
    Ma l’uomo se vuole può farle tornare…
    Da: fiabeincostruz...
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    Se si dovesse scegliere un unico libro di Rodari da portare sulla luna, sarebbe senza dubbio "Filastrocche in cielo e in terra", cento e uno filastrocche che non stanno né in cielo né in terra ma gravitano nella materia della fantasia. Portarsi dietro queste filastrocche significa conservare il mondo come lo conosciamo, con il bello e il brutto, le stelle del firmamento e le gru, i ragionieri, la guerra e Biancaneve e i sette nani. Nessuna censura e nulla di abbellito, piuttosto un mondo ritinteggiato con i toni della fantasia.
    «Ci sono filastrocche allegre e ce ne sono tristi, proprio come nel calendario si incontrano giornate d’oro e giornate nere; ma filastrocche senza speranza non ce ne sono, non le so fare. La speranza e l’erba voglio, secondo me, crescono dappertutto, ai bordi delle strade, nei vasi sui balconi, sui cappelli della gente: basta allungare la mano e volere e il mondo diventerà più abitabile.»
    Quelle pubblicate da Einaudi nel 1960 sono senza dubbio poesie dalla straordinaria novità tematica e di linguaggio, quella novità che caratterizza appunto la stagione creativa degli anni '50. È qui che Rodari, con discrezione e leggerezza, dà vita a quel processo di liberazione dalle convenzioni, permettendo a realtà e fantasia di incontrarsi e scardinare l’ordine costituito.
    Qui capovolge, scompone e ricostruisce la realtà con funzioni diverse da quelle tradizionali, e conduce ognuna di queste operazioni con estremo pudore, evitando frasi ad effetto o letture moralistiche. Ironia e freschezza sono le cifre con cui maneggia la materia, non eccede mai nei particolari, rifugge il senso definitivo di ogni testo e concede al lettore solo suggerimenti (diversamente accadrà qualche anno più tardi, quando la sfera educativa prenderà il sopravvento su quella letteraria, e ci sarà più impegno nel chiarificare e dare voce alla sua ribellione).
    Le filastrocche parlano per la prima volta dei lavoratori di tutto il paese, i papà e le mamme dei suoi lettori, che finalmente si levano sopra al grigiore della realtà: il vigile urbano alzando i guanti mette a cuccia cento motori scalpitanti, l’omino della gru sta sempre con la testa in cielo e il ragioniere non è un semplice ragioniere, ma è un ragioniere a dondolo, che galoppa dal salotto al tinello con in groppa il suo bambino.
    Con lo stesso filtro fantastico Rodari parla della povera gente, della guerra e delle ingiustizie del mondo. Sogna botteghe in cui vendere la speranza per chi non ha da campare, mette in rima la fame «la neve è bianca, la fame è nera | e qui finisce la tiritera» o racconta dei migranti, che nella valigia mettono un vestito e un frutto «Ma il cuore no, non l’ho portato: | nella valigia non c’è entrato».
    Da: www.doppiozero...
    Voce di Giuseppe Tizza
    Giuseppe Tizza, Interprete e Traduttore, Am Gallberg 4, 40629 - Dusseldorf
    Cell. 0039 375 620 2511 - pinotizza@gmail.com
    Illustrazione di Francesca Carabelli
    Musica:
    "Happy Kids Playing" by Alex-Productions | onsound.eu/
    Music promoted by www.free-stock...
    Creative Commons / Attribution 3.0 Unported License (CC BY 3.0)
    creativecommon...

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