Presentazione de La Bottega del Gozzo di V. Aprea

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  • Опубликовано: 13 сен 2024
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    Mi chiamo Vincenzo Aprea, sono nato a Sorrento iol 23 Settembre 1978, iscritto al N° 129 del registro del personale tecnico delle costruzioni navali del compartimento marittimo di Castellammare di Stabia con titolo professionale di “Maestro d’ Ascia”.
    Discendente dell’ omonima famiglia di costruttori navali presso Marina Grande di Sorrento, fin da tenera età affascinato dal mondo della nautica, spronato dal fatto che mio padre Antonino insieme al germano Giovanni erano titolari della soc. Antonino & Giovanni Aprea s.n.c. , con sede in Marina Grande, la quale si occupava appunto di costruzioni navali.
    Come dicevo sopra, sono sempre stato attratto da questo mondo, dalla manualità necessaria ad espletare questa “arte” e non c’era giorno, che terminato lo svolgimento dei miei compiti da studente, non mi recassi in cantiere, con l’entusiasmo di poter armeggiare con gli attrezzi e sentire i profumi dei legni posti a stagionare. Questa mia passione è andata mano mano crescendo, la voglia di sapere ed imparare andava alimentata, cosicchè decisi di seguire le orme dei miei avi, e verso i 16 anni, lasciati gli studi all’istituto Nautico mi dedicai completamente al lavoro. All’inizio fu dura perché mi ritrovai a fare i conti con la personalità ostica e poco incline all’insegnamento di mio zio Giovanni, dal quale dovevo cercare di carpire quanto più potessi, talvolta usando stratagemmi, senza mai chiedere consapevole di non ricevere riposte esaurienti.
    Ad ogni modo, perseverando tenacemente, mio zio alla fine decise di riversare il suo sapere, oserei dire “segreti del mestiere” in me, a lui devo tutto il mio sapere.
    Guidato dall’ambizione e alla ricerca di nuovi stimoli, considerata la veneranda età sia di mio padre che di mio zio, che al contempo decisero di affittare il cantiere ,a fine anni ’90, trovai lavoro presso la ditta “Aprea Mare “ nota ai più, lavorai li circa un anno, ma non ero soddisfatto, come è noto la ditta si occupava di costruzioni in vetroresina e a me, mancava troppo l’odore del legno, così feci il giro di alcuni cantieri, ma non trovavo risposta a ciò che erano le mie aspettative. Finquando non fui chiamato, nel 2007, da una neonata ditta “Peninsula Navis” per seguire il restauro di “La Spina” un 12 metri S.I. costruito dai cantieri Baglietto di Varazze (GE) nel lontano 1929, per partecipare alla coppa America, alla quale non prese mai parte a causa del famoso crollo di Wall Street propri nel 1929. Li trovai la mia forma definitiva, la mia essenza e seguìì in seguito anche il restauro di “Marlin” aragostiera della metà del ‘900, a Hyannisport per l’allora presidente Kennedy, costruita in onore della sua “amante” Marylin Monroe ( da qui si evince l’assonanza del nome) ora di proprità della famiglia Della Valle. Dopodichè seguìì anche il restauro della M/B “Sant’ Antonino” di proprità della famiglia Di Leva, che fino ad inizi anni 80 svolgeva il compito di traghettaggio merci e passeggeri sulla linea Sorrento-Capri-Napoli.
    Nel 2014, poi, con la perdita di mia madre decisi di continuare l’attività di famiglia a Marina Grande, cosicchè, nel medesimo anno fondai “La Bottega del Gozzo”, in un locale storico di proprietà di famiglia, carico di valori affettivi perché, proprio li, in quel “monazzero” il mio bisnonno, Giovanni Aprea, nel lontano 1860 iniziò l’attività di carpenteria navale, costruendo imbarcazioni dapprima da pesca, poi da diporto, attività continuata da mio padre e mio zio, fino al momento della fondazione della sopracitata “Antonino & Giovanni Aprea snc” che operava non in questo locale, ma bensì in un poco distante capannone in ragione del bisogno di un maggiore spazio.
    Ad oggi io porto avanti, con amore e spirito di sacrificio, la mia creatura, mi occupo soprattutto di restauri di imbarcazione classiche, i “gozzi” sia a vela che a motore e mi dedico alla costruzione dei piccoli natanti, con i quali i battellieri capresi conducono i visitatori nella visita della famosa Grotta Azzurra, natanti particolari, sia per dimensioni che per forma, appunto per permettere il passaggio dell’angusto pertugio della famosa grotta, e mi sento di dire che ad oggi, molto probabilmente e senza nessuna presunzione, sono l’unico conoscitore del “segreto” della “barchetta per la grotta”

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