I libri mi sono piaciuti molto nel complesso, avevo sempre una voglia febbrile di sapere cosa sarebbe successo nel volume successivo XD. Diciamo che Frances come personaggio per alcuni aspetti non mi ha fatto impazzire, ma qui entriamo nei gusti personali e non in problemi di scrittura, però mi è sembrato che lei assecondasse di più la madre diventando un mostro della palude piuttosto che il contrario (semplicemente Elinor non aveva previsto fino a che punto la figlia si sarebbe spinta). Ammetto che non avevo ben capito che Nerita non si sapesse trasformare in umana e lì per lì infatti ero rimasta abbastanza basita (F4 cit.) poiché facevo fatica a comprendere perché non avessero provato a farla vivere sotto sembianze umane, come avevano fatto sia Elinor sia Francès, ma effettivamente la tua spiegazione fila.
Complimenti per il video, ho ascoltato questa spiegazione Con molta attenzione, confermo anch'io che "La Casa" è il mio preferito, ho iniziato oggi il sesto ed ultimo, sono curioso di sapere dove andranno a parare
Ieri notte ho finito la saga! Wow, che viaggio nell'Alabama del ventesimo secolo. Me la sono proprio goduta. SPOILER AHEAD. . . . . . Ho trovato la saga molto interessante e particolare. Il suo profumo di realismo magico alla Garcia Marquez, sporcato di Southern Gothic è originale e accattivante. Non credo possa definirsi Horror perché gli elementi tali sono centellinati lungo tutta la saga che dura più di 50 anni, senza mai scadere nella violenza cruda, se non forse per la morte di uno dei personaggi principali alla fine della storia. Tutti elementi privi di spiegazione, cosa che può effettivamente dare quasi fastidio, nella moderna esigenza di "spiegoni" su qualsiasi cosa. Io ho apprezzato questa scelta perché in fin dei conti ci lascia esattamente come Billy: sappiamo che c'è qualcosa ma non capiremo mai cosa. Perché il soprannaturale è questo: c'è, esiste, ma nessuno lo sa per certo, nessuno sa di che si tratta davvero e credo che sia questo il succo di tutto. Siamo come Perdido: Passiamo mezzo secolo in compagnia di Elinor ma non la conosciamo; non sappiamo davvero da dove viene (sì dal Perdido, ma in che senso?); sappiamo che è potente ma non capiamo il perché; noi siamo Perdido, la cittadina, lei è il Perdido, il Fiume. E come la cittadina cominciamo ad esistere quando lei appare e cessiamo di esistere quando lei scompare. I personaggi sono interessanti, tutti ben strutturati, molti di loro con evoluzioni anche molto inaspettate; credo sia facile affezionarsi a un gran numero di loro, ma anche odiarli, spesso le due cose insieme. Chi non ha goduto della morte di Mary-Love, salvo poi sentirne la mancanza, giacché il conflitto con Elinor era una colonna portante della prima parte del ciclo? E la scelta di non dare più un vero antagonista è narrativamente un azzardo interessante, perché Miriam non è realmente un nemico, anzi. Da quel momento esplode la potenza del matriarcato dei Caskey. Sono inarrestabili. E questa divinizzazione della figura femminile avviene in modo estremamente naturale, un manifesto di un femminismo puro, non atto alla prevaricazione dell'altro sesso, bensì un racconto forte della reale potenza delle donne. Così forti, nei Caskey, che anche fuori dall'ambiente domestico riescono a farsi strada nel mondo. Il tema dell'omosessualità è trattato con gentilezza e delicatezza, a partire da James, marchiato dal marchio dell'effemminatezza, a sua figlia Grace che crea una coppia omosessuale con una ragazza che non era tale, ma si innamora lo stesso di una persona dello stesso sesso e il figlio di una violenza diventa un figlio dell'amore delle due donne. Fin troppo protettive nei suoi confronti tanto da causargli una personalità tra le più disagiate della famiglia estesa, sottile critica a certi genitori che sotto la campana di vetro non permettono uno sviluppo sano al proprio figlio, che infatti per riscattarsi dovrà uscire dal nido, per andare a badare alla nonna, diventando di fatto un vero uomo che si prende cura di una donna. Si apre e si chiude con l'acqua. Acqua che può dar la vita, acqua che la può togliere. Un gioco di simmetrie narrative che chiude magistralmente il cerchio. Un racconto triste, come non poteva che essere una storia che prende tante vite e le porta alla loro conclusione, triste come la vita di una famiglia che dopo aver raggiunto lo splendore va spegnendosi. Muoiono più persone di quante ne nascano e non ci sono più pargoli da rubarsi tra le case casate. La casa di Elinor che per un decennio nutriva ogni giorno una dozzina di persone si riduce al fantasma di se stessa: ci sono due persone, due fantasmi ed Elinor. Ormai i vivi sono in inferiorità. Possono solo andarsene. La diaspora è ormai una realtà. Addio dice Elinor. Addio le diciamo noi. . . . . . . . Che razza di creatura era? Una rana di Lovecraftiana memoria?? Perché doveva ammazzare qualcuno di tanto in tanto per stare bene? Perché alcuni di quelli che ammazzava tornavano fantasmi? Perché quella stanza di casa era magicamente malvagia? Che cazzo c'entravano i gioielli che cadono dal soffitto della stanza sul davanti? Come funzionano i poteri di Elinor? Come ha fatto a fare quel lavoro con Genevieve? e poi non ha più fatto nulla del genere... Perché con Frances si è comportata così? Perché non le ha spiegato nulla? Che senso aveva tenere nascosto alla figlia ciò che erano, ché secondo me è quello che ha fottuto il cervello di Frances: ha sbarellato e se n'è andata mollando quel poveraccio di Billy come un povero coglione e l'altra figlia a covar rancore. Ma che stronza! Le avesse raccontato chi erano e cos'erano magari non avrebbero fatto così. E perché una sì e l'altra no. E anche Frances doveva ammazzare gente per stare bene o le bastava stare nel fiume. E acqua salata o dolce erano la stessa cosa? Quindi non era il Perdido il fulcro, ma l'acqua in generale? Perché sapeva del petrolio? Dice che MaryLove aveva ragione sul fatto che era all'Osceola per accalappiarsi Oscar, ma perché conoscono il futuro o perché voleva Oscar? Bho... Queste sono le prima robe irrisolte che mi sovvengono. Sicuramente me ne sono chieste molte altre leggendo questa saga. Comunque mi è proprio piaciuta. Se da sempre ho una fortissima fascinazione per il Sud, dopo questa epopea ho una voglia di andare a vedere le querce d'acqua e il kudzo e tutto ciò che quella parte di mondo ha da mostrare che non finisce più.
Bellissima analisi la tua! Sono assolutamente d’accordo con tutto quello che hai scritto e anzi ti ringrazio infinitamente per il tempo che hai dedicato al video!🙏🏻
I libri mi sono piaciuti molto nel complesso, avevo sempre una voglia febbrile di sapere cosa sarebbe successo nel volume successivo XD. Diciamo che Frances come personaggio per alcuni aspetti non mi ha fatto impazzire, ma qui entriamo nei gusti personali e non in problemi di scrittura, però mi è sembrato che lei assecondasse di più la madre diventando un mostro della palude piuttosto che il contrario (semplicemente Elinor non aveva previsto fino a che punto la figlia si sarebbe spinta). Ammetto che non avevo ben capito che Nerita non si sapesse trasformare in umana e lì per lì infatti ero rimasta abbastanza basita (F4 cit.) poiché facevo fatica a comprendere perché non avessero provato a farla vivere sotto sembianze umane, come avevano fatto sia Elinor sia Francès, ma effettivamente la tua spiegazione fila.
Grazie mille per il commento!
Complimenti per il video, ho ascoltato questa spiegazione Con molta attenzione, confermo anch'io che "La Casa" è il mio preferito, ho iniziato oggi il sesto ed ultimo, sono curioso di sapere dove andranno a parare
Grazie mille, sono felice che la mia analisi ti sia stata utile!
🤙❤️
Ieri notte ho finito la saga! Wow, che viaggio nell'Alabama del ventesimo secolo. Me la sono proprio goduta.
SPOILER AHEAD.
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Ho trovato la saga molto interessante e particolare. Il suo profumo di realismo magico alla Garcia Marquez, sporcato di Southern Gothic è originale e accattivante. Non credo possa definirsi Horror perché gli elementi tali sono centellinati lungo tutta la saga che dura più di 50 anni, senza mai scadere nella violenza cruda, se non forse per la morte di uno dei personaggi principali alla fine della storia. Tutti elementi privi di spiegazione, cosa che può effettivamente dare quasi fastidio, nella moderna esigenza di "spiegoni" su qualsiasi cosa. Io ho apprezzato questa scelta perché in fin dei conti ci lascia esattamente come Billy: sappiamo che c'è qualcosa ma non capiremo mai cosa. Perché il soprannaturale è questo: c'è, esiste, ma nessuno lo sa per certo, nessuno sa di che si tratta davvero e credo che sia questo il succo di tutto. Siamo come Perdido: Passiamo mezzo secolo in compagnia di Elinor ma non la conosciamo; non sappiamo davvero da dove viene (sì dal Perdido, ma in che senso?); sappiamo che è potente ma non capiamo il perché; noi siamo Perdido, la cittadina, lei è il Perdido, il Fiume. E come la cittadina cominciamo ad esistere quando lei appare e cessiamo di esistere quando lei scompare.
I personaggi sono interessanti, tutti ben strutturati, molti di loro con evoluzioni anche molto inaspettate; credo sia facile affezionarsi a un gran numero di loro, ma anche odiarli, spesso le due cose insieme. Chi non ha goduto della morte di Mary-Love, salvo poi sentirne la mancanza, giacché il conflitto con Elinor era una colonna portante della prima parte del ciclo? E la scelta di non dare più un vero antagonista è narrativamente un azzardo interessante, perché Miriam non è realmente un nemico, anzi. Da quel momento esplode la potenza del matriarcato dei Caskey. Sono inarrestabili. E questa divinizzazione della figura femminile avviene in modo estremamente naturale, un manifesto di un femminismo puro, non atto alla prevaricazione dell'altro sesso, bensì un racconto forte della reale potenza delle donne. Così forti, nei Caskey, che anche fuori dall'ambiente domestico riescono a farsi strada nel mondo.
Il tema dell'omosessualità è trattato con gentilezza e delicatezza, a partire da James, marchiato dal marchio dell'effemminatezza, a sua figlia Grace che crea una coppia omosessuale con una ragazza che non era tale, ma si innamora lo stesso di una persona dello stesso sesso e il figlio di una violenza diventa un figlio dell'amore delle due donne. Fin troppo protettive nei suoi confronti tanto da causargli una personalità tra le più disagiate della famiglia estesa, sottile critica a certi genitori che sotto la campana di vetro non permettono uno sviluppo sano al proprio figlio, che infatti per riscattarsi dovrà uscire dal nido, per andare a badare alla nonna, diventando di fatto un vero uomo che si prende cura di una donna.
Si apre e si chiude con l'acqua. Acqua che può dar la vita, acqua che la può togliere. Un gioco di simmetrie narrative che chiude magistralmente il cerchio. Un racconto triste, come non poteva che essere una storia che prende tante vite e le porta alla loro conclusione, triste come la vita di una famiglia che dopo aver raggiunto lo splendore va spegnendosi. Muoiono più persone di quante ne nascano e non ci sono più pargoli da rubarsi tra le case casate. La casa di Elinor che per un decennio nutriva ogni giorno una dozzina di persone si riduce al fantasma di se stessa: ci sono due persone, due fantasmi ed Elinor. Ormai i vivi sono in inferiorità. Possono solo andarsene. La diaspora è ormai una realtà. Addio dice Elinor. Addio le diciamo noi.
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Che razza di creatura era? Una rana di Lovecraftiana memoria?? Perché doveva ammazzare qualcuno di tanto in tanto per stare bene? Perché alcuni di quelli che ammazzava tornavano fantasmi? Perché quella stanza di casa era magicamente malvagia? Che cazzo c'entravano i gioielli che cadono dal soffitto della stanza sul davanti? Come funzionano i poteri di Elinor? Come ha fatto a fare quel lavoro con Genevieve? e poi non ha più fatto nulla del genere... Perché con Frances si è comportata così? Perché non le ha spiegato nulla? Che senso aveva tenere nascosto alla figlia ciò che erano, ché secondo me è quello che ha fottuto il cervello di Frances: ha sbarellato e se n'è andata mollando quel poveraccio di Billy come un povero coglione e l'altra figlia a covar rancore. Ma che stronza! Le avesse raccontato chi erano e cos'erano magari non avrebbero fatto così. E perché una sì e l'altra no. E anche Frances doveva ammazzare gente per stare bene o le bastava stare nel fiume. E acqua salata o dolce erano la stessa cosa? Quindi non era il Perdido il fulcro, ma l'acqua in generale? Perché sapeva del petrolio? Dice che MaryLove aveva ragione sul fatto che era all'Osceola per accalappiarsi Oscar, ma perché conoscono il futuro o perché voleva Oscar? Bho... Queste sono le prima robe irrisolte che mi sovvengono. Sicuramente me ne sono chieste molte altre leggendo questa saga.
Comunque mi è proprio piaciuta. Se da sempre ho una fortissima fascinazione per il Sud, dopo questa epopea ho una voglia di andare a vedere le querce d'acqua e il kudzo e tutto ciò che quella parte di mondo ha da mostrare che non finisce più.
Bellissima analisi la tua! Sono assolutamente d’accordo con tutto quello che hai scritto e anzi ti ringrazio infinitamente per il tempo che hai dedicato al video!🙏🏻