Ciao Paolo, innanzitutto grazie per la tua collana di video che sono molto istruttivi e piacevoli. Ti segnalo solo una cosa: in questo video ripeti molte volte che non si tratta di un video completo della materia e ne comprendo bene il motivo. Quello che ti vorrei far presente è che esiste attualmente una pletora di specialisti di altre specialità (dagli intensivisti rianimatori, agli anestesisti, agli urgentisti di PS) che si avvicinano all’ecocardiografia senza alcuna velleità di fare “il piccolo cardiologo” ma solo quella di adattare minuto per minuto la terapia, ritagliandola sull’evoluzione minuta della clinica. Questo lo scrivo perché è ormai palese vi siano degli specialisti debuttanti in fatto in ecocardiografia che giocoforza non hanno la formazione del cardiologo ma che ormai l’evoluzione della medicina “obbliga” (parola grossa perché è più un piacere) alla conoscenza base dell’ecocardiografia e che, ancor di più dello studente o dello specializzando in cardiologia alle prime armi, hanno bisogno dei tuoi video in quanto la loro possibilità di formarsi con tutor di livello è molto più scarsa (e parlo anche di formazione continua non del semplice corso di qualche giorno). Ancora grazie e buon proseguimento.
Buonasera. Sicuramente hai ragione e ben venga l'interdisciplinarietà. Io sono assolutamente a favore della diffusione dell'ecografia "trasversalmente" in tutte le discipline ove possibile. Chiaramente nei video risulto talora ridondante nei commenti per una sorta di "rispetto" generale clinico, proprio per sottolineare che il video, per ristrettezze cronometriche, non può essere esaustivo della metodica. L'acquisizione di competenze da parte degli specialisti in medicina interna, medicina d'urgenza ed altri specialisti è un valore aggiunto preziosissimo. Basti pensare ad esempio ad un edema polmonare acuto in corso di emergenza ipertensiva in P.S. in paziente affetto da insufficienza aortica moderato-severa che si intensifichi durante acuzie ipertensiva. Il reperto ecoscopico è prezioso in fase acuta per prescrivere la terapia e fare la diagnosi in tal caso ad esempio. Dunque concordo con te sul tema e ti ringrazio per il commento. Ben venga la diffusione di competenze. Poi è chiaro che altri esami avanzati, di II livello si fanno in echo-lab con metodiche implementate (ETE, 3D, echo-stress etc) ma riguardano situazioni diverse (timing chirurgico, diagnosi di anomalie congenite neonatali, GUCH, etc.) ed è un altro contesto. Sono lieto che questi contenuti possano essere di supporto a chiunque possa trovarne utilità nella pratica quotidiana. Grazie. PDL.
Help me ho effettuato cambio valvola aorta da inizio Aprile ma tengo un affanno enorme ho scoperto che tengo ancora soffio Per passaggio al fianco valvola !!! Ma ora sono diventato un problema e non mi vogliono vedere dicono è normale. Alla tac i polmoni sono ok . La mia vita è un disastro non posso fare più di 10 metri che devo recuperare fiato sto male dolori di testa cosa devo fare ?
Gentile Antonio, leggo solo ora il suo commento e mi dispiace sapere che non sta bene. Chiaramente questo non è un canale RUclips finalizzato alla diagnostica: si tratta esclusivamente di un canale informativo/didattico relativo alla metodica ecocardiografica. Nel caso in cui lei abbia segni/sintomi deve necessariamente essere sottoposto a visita presso Medico di Medicina Generale e quindi, ove necessario, a visita cardiologica specialistica. Nel caso in cui la dispnea (difficoltà a respirare) sia consistente ed inabilitante l'alternativa è recarsi presso un Pronto Soccorso e sottoporsi alla valutazione clinica del caso. Mi rendo conto possa essere frustrante leggere una risposta come questa il commento è "off-topic". L'intento di questo canale, come accennato, non è di tipo clinico-diagnostico: nessun canale online potrebbe esserlo realmente. Il paziente va visitato e l'intero quadro clinico va inquadrato seriamente e con la corretta anamnesi, esame obiettivo e diagnostica clinico-strumentale ove indicata. Si sottoponga ad una visita clinica appena possibile. Cordialmente. PDL
Gentile 234xy, grazie per la tua domanda che apre considerazioni molto attente ed estese. Ritengo che l'esperienza sia fondamentale e qualunque tipologia di medico clinico, con adeguato percorso di formazione, con impegno strenuo e dedizione, possa apprendere e diventare ecocardiografista. Vi sarebbero inoltre numerose considerazioni da fare circa il percorso di formazione specialistica dei medici, alla cui gestione ed organizzazione sono attualmente demandati gli istituti universitari in Italia e spesso secondo criteri e percorsi decisamente inadeguati alle esigenze dei medici in formazione specialistica. In altre nazioni europee, come in Inghilterra, dove ho lavorato un anno nel 2009, la formazione specialistica è frutto di un percorso dedicato e strutturato secondo regole e steps lavorativi ben definiti che coprono ambiti specifici di preparazione teorico-pratica dei medici in formazione specialistica che devono conseguire un core curriculum ed un esperienza maturata sul campo precisa e codificata; tali percorsi, in altre nazioni d'Europa, non risultano necessariamente esclusivo appannaggio degli istituti universitari come in Italia. Oggigiorno la cultura ecocardiografica in Italia segue percorsi didattici dei più disparati e talvolta non viene fornita adeguata preparazione ai discenti specializzandi. I motivi sono innumerevoli: troppi specializzandi in un'unica sede e conseguente impossibilità di fornire percorsi didattici adeguati ad ognuno di essi, la mancanza di preparazione dei docenti assegnati che si "trascinano dietro" errori e lacune provenienti da una precedente esperienza di apprendimento frammentaria e non corretta, percorsi predefiniti dedicati che non consentono allo specializzando di avvicinarsi adeguatamente all'ecocardiografia. Si potrebbe sostenere che in alcune sedi universitarie i percorsi di formazione specialistica degli specializzandi non siano congrui ed adeguati e spesso abbandonati a sé stessi senza un reale piano di formazione curricolare sistematico. D'altra parte se pensiamo a grandi geni e performer di una disciplina (come ad esempio uno dei più grandi chitarristi della storia, Paco de Lucia, che non ha mai frequentato un conservatorio), potremo constatare che si tratti in taluni casi di autodidatti o di performer che non abbiano seguito "corsi universitari specifici" o percorsi codificati...eppure abbiano imparato la loro disciplina al meglio. Peraltro gli stessi diplomi di specializzazione non costituiscono di per sé garanzia di maturità professionale e le stesse procedure concorsuali per le aziende pubbliche del servizio sanitario nazionale seguono criteri non necessariamente condivisibili dal punto di vista scientifico; considerando che per accedere a determinati concorsi si richiedano specifici diplomi di specializzazione equipollenti o affini costituisce già di per sé in teoria un bias del sistema a rigore: in teoria uno specialista dovrebbe poter accedere ai concorsi dedicati relativi alla sua specializzazione, eppure sussistono le cosiddette equipollenze ed affinità tra titoli; di conseguenza uno specialista in medicina interna è quipollente ad uno specialista in reumatologia, ma se l'internista ha dedicato il 99% della sua formazione, anche di qualità, alla cardiologia, ad esempio, come può sussistere corrispondenza scientifica tra le competenze di un internista che si occupi di cardiologia ed un reumatologo? Analogo discorso si potrebbe effettuare per un medico dello sport che a tutti gli effetti per legge è equipollente ad un cardiologo. Eppure se un cardiologo specializzato in elettrofisiologia avanzata chiedesse ad un medico dello sport di entrare in sala di elettrofisiologia per effettuare una ablazione in radiofrequenza dubito che tale performance sia davvero realizzabile per il medico sportivo... Interessanti nozioni in merito possono essere visualizzate sul seguente sito: specialistaequiparato.wordpress.com/ In sintesi ciò che intendo è che molto dipende dalla formazione che si riceve, dalla esperienza e bravura dei docenti con i quali si interagisce, dalla dedizione e dallo studio che si profonde in un'attività... Il nostro sistema sanitario ed universitario è costellato di problematiche realtive alla formazione scientifica degli operatori. Dal mio punto di vista, è amaro constatare che la meritocrazia non sia generalmente una priorità ed un elemento fondamentale in Italia, con tutte le collateralità del caso ben note a tutti noi. Apprendere è possibile per chiunque. Semmai forse dovremmo chiederci perché molti cardiologi non sono in grado di effettuare correttamente esami ecocardiografici anche solo di base, o eseguire manovre fondamentali come posizionamento di cateteri venosi centrali, posizionamento di pacemaker temporanei, pericardiocentesi etc... manovre che, ad esempio nel mio caso, ho appreso con dedizione e strenuo impegno personale ma che non sono mai state veicolate dall'Università né dalla Scuola di Specializzazione. E ti garantisco che molti specializzandi di cardiologia terminano il loro corso di specializzazione senza essere in grado di saper fare nella pratica clinica attività cruciali di base che non possono essere omesse dal proprio curriculum con il conseguente "imbarazzo" e stress del neospecialista che si deve trovare ad affrontare esperienze sul campo di lavoro che dovrebbe aver già ampiamente maturato nella fase di formazione. Dovremmo chiederci se chi dirige gli istituti universitari sia davvero in grado di gestire e sostenere queste responsabilità, se ne abbia reale interesse, se e come sia pervenuto a tali posizioni...tutti noi sappiamo che spesso la meritocrazia e la competenza non c'entrano in Italia o se c'entrano non sono l'unico criterio fondamentale su cui si fondano le carriere ed i ruoli direttivi... In ogni caso io penso che studiare ed applicarsi, sotto la guida di un docente davvero esperto, siano elementi semplicemente cruciali per qualsiasi percorso di maturazione professionale. Nella sezione dedicata "domande e risposte" relativa al video omonimo di questo canale avrei desiderato far confluire eventuali quesiti dei fruitori dei video...tuttavia posso rispondere anche qui se il topic è gradito. Un cordiale saluto. Provvederò a migrare tale risposta nei commenti relativi al video summenzionato per semplicità. PDL
@@PaoloDiegoLAngiocolaMD Grazie mille per la risposta, estremamente esaustiva. Condivido appieno le osservazioni circa lo stato della formazione specialistica al momento attuale. Io in questo momento mi sto proprio impegnando ad imparare da me, sfruttando tutti i momenti morti in reparto, la metodica ecocardiografica, chiaramente con grande fatica.
@@234xy continua così, non demordere mai..vai avanti e non lasciarti scoraggiare dai detrattori e dal sistema. Poi esistono risorse interessanti e testi utili e non troppo prolissi che possono aiutare nel percorso di apprendimento (come ad esempio "The Echo manual" di Jae Oh per citarne uno..). A disposizione per qualsiasi supporto. Un cordiale saluto. PDL
Volevo segnalare allo specialista non cardiologo che voglia formarsi nelle tecniche ecocardiografiche la presenza di master specifici in tecniche di ecografia cardiovascolare.
Ciao Paolo, innanzitutto grazie per la tua collana di video che sono molto istruttivi e piacevoli.
Ti segnalo solo una cosa: in questo video ripeti molte volte che non si tratta di un video completo della materia e ne comprendo bene il motivo. Quello che ti vorrei far presente è che esiste attualmente una pletora di specialisti di altre specialità (dagli intensivisti rianimatori, agli anestesisti, agli urgentisti di PS) che si avvicinano all’ecocardiografia senza alcuna velleità di fare “il piccolo cardiologo” ma solo quella di adattare minuto per minuto la terapia, ritagliandola sull’evoluzione minuta della clinica. Questo lo scrivo perché è ormai palese vi siano degli specialisti debuttanti in fatto in ecocardiografia che giocoforza non hanno la formazione del cardiologo ma che ormai l’evoluzione della medicina “obbliga” (parola grossa perché è più un piacere) alla conoscenza base dell’ecocardiografia e che, ancor di più dello studente o dello specializzando in cardiologia alle prime armi, hanno bisogno dei tuoi video in quanto la loro possibilità di formarsi con tutor di livello è molto più scarsa (e parlo anche di formazione continua non del semplice corso di qualche giorno). Ancora grazie e buon proseguimento.
Buonasera. Sicuramente hai ragione e ben venga l'interdisciplinarietà. Io sono assolutamente a favore della diffusione dell'ecografia "trasversalmente" in tutte le discipline ove possibile. Chiaramente nei video risulto talora ridondante nei commenti per una sorta di "rispetto" generale clinico, proprio per sottolineare che il video, per ristrettezze cronometriche, non può essere esaustivo della metodica. L'acquisizione di competenze da parte degli specialisti in medicina interna, medicina d'urgenza ed altri specialisti è un valore aggiunto preziosissimo. Basti pensare ad esempio ad un edema polmonare acuto in corso di emergenza ipertensiva in P.S. in paziente affetto da insufficienza aortica moderato-severa che si intensifichi durante acuzie ipertensiva. Il reperto ecoscopico è prezioso in fase acuta per prescrivere la terapia e fare la diagnosi in tal caso ad esempio. Dunque concordo con te sul tema e ti ringrazio per il commento. Ben venga la diffusione di competenze. Poi è chiaro che altri esami avanzati, di II livello si fanno in echo-lab con metodiche implementate (ETE, 3D, echo-stress etc) ma riguardano situazioni diverse (timing chirurgico, diagnosi di anomalie congenite neonatali, GUCH, etc.) ed è un altro contesto. Sono lieto che questi contenuti possano essere di supporto a chiunque possa trovarne utilità nella pratica quotidiana. Grazie. PDL.
Help me ho effettuato cambio valvola aorta da inizio Aprile ma tengo un affanno enorme ho scoperto che tengo ancora soffio Per passaggio al fianco valvola !!! Ma ora sono diventato un problema e non mi vogliono vedere dicono è normale. Alla tac i polmoni sono ok . La mia vita è un disastro non posso fare più di 10 metri che devo recuperare fiato sto male dolori di testa cosa devo fare ?
Gentile Antonio, leggo solo ora il suo commento e mi dispiace sapere che non sta bene.
Chiaramente questo non è un canale RUclips finalizzato alla diagnostica: si tratta esclusivamente di un canale informativo/didattico relativo alla metodica ecocardiografica. Nel caso in cui lei abbia segni/sintomi deve necessariamente essere sottoposto a visita presso Medico di Medicina Generale e quindi, ove necessario, a visita cardiologica specialistica. Nel caso in cui la dispnea (difficoltà a respirare) sia consistente ed inabilitante l'alternativa è recarsi presso un Pronto Soccorso e sottoporsi alla valutazione clinica del caso.
Mi rendo conto possa essere frustrante leggere una risposta come questa il commento è "off-topic". L'intento di questo canale, come accennato, non è di tipo clinico-diagnostico: nessun canale online potrebbe esserlo realmente. Il paziente va visitato e l'intero quadro clinico va inquadrato seriamente e con la corretta anamnesi, esame obiettivo e diagnostica clinico-strumentale ove indicata. Si sottoponga ad una visita clinica appena possibile.
Cordialmente.
PDL
A tuo parere anche lo specialista non cardiologo può diventare, formandosi adeguatamente, uno specialista in ecocardiografia dedicato?
Gentile 234xy, grazie per la tua domanda che apre considerazioni molto attente ed estese. Ritengo che l'esperienza sia fondamentale e qualunque tipologia di medico clinico, con adeguato percorso di formazione, con impegno strenuo e dedizione, possa apprendere e diventare ecocardiografista. Vi sarebbero inoltre numerose considerazioni da fare circa il percorso di formazione specialistica dei medici, alla cui gestione ed organizzazione sono attualmente demandati gli istituti universitari in Italia e spesso secondo criteri e percorsi decisamente inadeguati alle esigenze dei medici in formazione specialistica. In altre nazioni europee, come in Inghilterra, dove ho lavorato un anno nel 2009, la formazione specialistica è frutto di un percorso dedicato e strutturato secondo regole e steps lavorativi ben definiti che coprono ambiti specifici di preparazione teorico-pratica dei medici in formazione specialistica che devono conseguire un core curriculum ed un esperienza maturata sul campo precisa e codificata; tali percorsi, in altre nazioni d'Europa, non risultano necessariamente esclusivo appannaggio degli istituti universitari come in Italia. Oggigiorno la cultura ecocardiografica in Italia segue percorsi didattici dei più disparati e talvolta non viene fornita adeguata preparazione ai discenti specializzandi. I motivi sono innumerevoli: troppi specializzandi in un'unica sede e conseguente impossibilità di fornire percorsi didattici adeguati ad ognuno di essi, la mancanza di preparazione dei docenti assegnati che si "trascinano dietro" errori e lacune provenienti da una precedente esperienza di apprendimento frammentaria e non corretta, percorsi predefiniti dedicati che non consentono allo specializzando di avvicinarsi adeguatamente all'ecocardiografia. Si potrebbe sostenere che in alcune sedi universitarie i percorsi di formazione specialistica degli specializzandi non siano congrui ed adeguati e spesso abbandonati a sé stessi senza un reale piano di formazione curricolare sistematico. D'altra parte se pensiamo a grandi geni e performer di una disciplina (come ad esempio uno dei più grandi chitarristi della storia, Paco de Lucia, che non ha mai frequentato un conservatorio), potremo constatare che si tratti in taluni casi di autodidatti o di performer che non abbiano seguito "corsi universitari specifici" o percorsi codificati...eppure abbiano imparato la loro disciplina al meglio. Peraltro gli stessi diplomi di specializzazione non costituiscono di per sé garanzia di maturità professionale e le stesse procedure concorsuali per le aziende pubbliche del servizio sanitario nazionale seguono criteri non necessariamente condivisibili dal punto di vista scientifico; considerando che per accedere a determinati concorsi si richiedano specifici diplomi di specializzazione equipollenti o affini costituisce già di per sé in teoria un bias del sistema a rigore: in teoria uno specialista dovrebbe poter accedere ai concorsi dedicati relativi alla sua specializzazione, eppure sussistono le cosiddette equipollenze ed affinità tra titoli; di conseguenza uno specialista in medicina interna è quipollente ad uno specialista in reumatologia, ma se l'internista ha dedicato il 99% della sua formazione, anche di qualità, alla cardiologia, ad esempio, come può sussistere corrispondenza scientifica tra le competenze di un internista che si occupi di cardiologia ed un reumatologo? Analogo discorso si potrebbe effettuare per un medico dello sport che a tutti gli effetti per legge è equipollente ad un cardiologo. Eppure se un cardiologo specializzato in elettrofisiologia avanzata chiedesse ad un medico dello sport di entrare in sala di elettrofisiologia per effettuare una ablazione in radiofrequenza dubito che tale performance sia davvero realizzabile per il medico sportivo...
Interessanti nozioni in merito possono essere visualizzate sul seguente sito: specialistaequiparato.wordpress.com/
In sintesi ciò che intendo è che molto dipende dalla formazione che si riceve, dalla esperienza e bravura dei docenti con i quali si interagisce, dalla dedizione e dallo studio che si profonde in un'attività...
Il nostro sistema sanitario ed universitario è costellato di problematiche realtive alla formazione scientifica degli operatori. Dal mio punto di vista, è amaro constatare che la meritocrazia non sia generalmente una priorità ed un elemento fondamentale in Italia, con tutte le collateralità del caso ben note a tutti noi.
Apprendere è possibile per chiunque.
Semmai forse dovremmo chiederci perché molti cardiologi non sono in grado di effettuare correttamente esami ecocardiografici anche solo di base, o eseguire manovre fondamentali come posizionamento di cateteri venosi centrali, posizionamento di pacemaker temporanei, pericardiocentesi etc... manovre che, ad esempio nel mio caso, ho appreso con dedizione e strenuo impegno personale ma che non sono mai state veicolate dall'Università né dalla Scuola di Specializzazione. E ti garantisco che molti specializzandi di cardiologia terminano il loro corso di specializzazione senza essere in grado di saper fare nella pratica clinica attività cruciali di base che non possono essere omesse dal proprio curriculum con il conseguente "imbarazzo" e stress del neospecialista che si deve trovare ad affrontare esperienze sul campo di lavoro che dovrebbe aver già ampiamente maturato nella fase di formazione. Dovremmo chiederci se chi dirige gli istituti universitari sia davvero in grado di gestire e sostenere queste responsabilità, se ne abbia reale interesse, se e come sia pervenuto a tali posizioni...tutti noi sappiamo che spesso la meritocrazia e la competenza non c'entrano in Italia o se c'entrano non sono l'unico criterio fondamentale su cui si fondano le carriere ed i ruoli direttivi...
In ogni caso io penso che studiare ed applicarsi, sotto la guida di un docente davvero esperto, siano elementi semplicemente cruciali per qualsiasi percorso di maturazione professionale.
Nella sezione dedicata "domande e risposte" relativa al video omonimo di questo canale avrei desiderato far confluire eventuali quesiti dei fruitori dei video...tuttavia posso rispondere anche qui se il topic è gradito. Un cordiale saluto. Provvederò a migrare tale risposta nei commenti relativi al video summenzionato per semplicità. PDL
@@PaoloDiegoLAngiocolaMD Grazie mille per la risposta, estremamente esaustiva. Condivido appieno le osservazioni circa lo stato della formazione specialistica al momento attuale. Io in questo momento mi sto proprio impegnando ad imparare da me, sfruttando tutti i momenti morti in reparto, la metodica ecocardiografica, chiaramente con grande fatica.
@@234xy continua così, non demordere mai..vai avanti e non lasciarti scoraggiare dai detrattori e dal sistema. Poi esistono risorse interessanti e testi utili e non troppo prolissi che possono aiutare nel percorso di apprendimento (come ad esempio "The Echo manual" di Jae Oh per citarne uno..). A disposizione per qualsiasi supporto. Un cordiale saluto. PDL
Volevo segnalare allo specialista non cardiologo che voglia formarsi nelle tecniche ecocardiografiche la presenza di master specifici in tecniche di ecografia cardiovascolare.