Quasi sempre in disaccordo con lei, ma è sempre un piacere ascoltarla, perché sa fare riflettere l'uditorio ed è ONESTO, oltre che competente. Sa sporcarsi le mani con dignità. L'importante è sporcarsi le mani e non farsi snob o élite...
Fantastica questa lezione! Prof, sono un ingegnere gestionale finanziario al Politecnico di Torino appassionato di macroeconomia, mi piacerebbe darle una mano (gratuitamente ça va sans dire) qualora volesse avviare un progetto politico!
Grazie come sempre per il tempo che ci dedica. Se l'ultima recessione è partita dai mutui subprime (mi corregga se sbaglio) da cosa potrebbe partire questa prossima recessione?
Grazie innanzitutto per la sue spiegazioni sempre chiare. Una domanda: nel video spiega che il gdp della Germania non è stato favorito dalla introduzione dell’€ come dimostra l’andamento piatto fino al 2005 anno delle riforme del lavoro. Guardando quello dell’Italia sembra esserci un aumento dal 2003. Cosa è successo? Più investimenti a debito dello stato? Grazie
Totale a libro paga non agricoli (è espresso in numero di persone, quindi direi il totale dei dipendenti) La nota sotto dice (nel punto più interessante) "il numero di lavoratori USA nell'economia che esclude proprietari, lavoratori domestici, volontari non pagati, dipendenti agricoli e autonomi non associati", dice anche che sono circa l'80% dei lavoratori che contribuiscono al PIl statunitense
Molto interessante peccato averlo scoperto troppo tardi cavolo.....ma l'analisi di Minsky sul ciclo economico non la trovi interessante per spiegare il motivi delle oscillazioni? Grazie
Ho riprodotto alcuni di quei grafici aggiungendo un asse dove vengono rappresentati i settori lavorativi e su quello abbiamo applicato delle reti neuronali per simulazioni previsionali. Ci sono solo alcune piccole variazioni su quanto affermato in certi punti del video, ma chiaramente si tratta di un altro tipo di analisi
professore le recessioni diminuiscono da quando ci si e' reso conto che iniettare moneta nel mercato aiuta, so che lei non condivide del tutto ,ma potrebbe essere un motivo?
Al contrario, si riducono. La disuguaglianza aumenta nei periodi di crescita: tutti crescono ma quelli che crescono di piu' crescono MOLTO di piu'. Esempio equitablegrowth.org/income-inequality-change-business-cycle/
Domanda scema chiedo scusa in anticipo ... Come fa ad aumentare il PIL di un paese senza emissione di nuova moneta? Cioè, erosi gli eventuali risparmi e la moneta che si trova all'estero... Il PIL non può aumentare se non viene emessa nuova moneta giusto?
Professore, grazie ancora una volta. Voglio però esprimere un quesito. Io proprio faccio fatica a capire una cosa. Mi pare di vedere dai grafici che al di la di piccoli episodi recessivi ci sia una crescita tendenziale continua. Lungi da me l'idea di voler evocare la decrescita (felice o infelice che sia) faccio fatica a capire come sia possibile continuare a crescere con risorse che possono essere trasformate ma non create (Lavoisier docet).
Mi permetto di proporre uno spunto di riflessione, per lo meno per come io ho superato la stessa perplessità: in realtà è una svista, la crescita non è quasi per nulla collegata alla quantità di risorse impiegate e quasi completamente al modo in cui sono trasformate, d'altronde si parla di crescita "economica", che si misura in soldi, che sono un concetto astratto e non della crescita di qualcosa di materiale (quella si che sarebbe impossibile). Per argomentare questa affermazione faccio un esempio particolarmente evidente, ma a pensarci questo vale per quasi ogni componente dei nostri consumi. Prendiamo: 31 g di alluminio, 20 di carbonio, 18 di ferro, 8 di silicio e rame, 6 di cobalto circa 30 di materiale organico (plastica) e impurità varie Una volta ci avremmo fatto al massimo qualche ago, forse una lattina, magari una lampadina, un sacchetto per un valore totale di pochi soldi. Adesso ci facciamo un iPhone, che vale (nel senso che siamo disposti a pagarlo) centinaia di €, ma è ancora più prezioso, perché ci permette di comunicare con chiunque in ogni momento, di accedere a forme di arte e intrattenimento (la musica, ad esempio), di sbrigare faccende burocratiche, orientarci in luoghi sconosciuti, effettuare pagamenti, illuminare la via… sostituendo un'infinità di oggetti quali monete, candele, mappe, mangiadischi, telefoni, macchine fotografiche (ognuno prodotto consumando altre risorse) dove non ci porta benefici completamente nuovi (avere un'enciclopedia in tasca o poter vedere cosa vede un'altra persona lontanissima da noi son cose che prima non erano semplicemente possibili) In pratica con gli stessi 129 grammi di materiali vari con cui un secolo fa non avremmo fatto quasi nulla, abbiamo non solo un oggetto utile in modo allora inimmaginabile, ma pure risparmiato il consumo di altre risorse per produrre altri oggetti ormai inutili, non solo il nostro benessere è maggiore, ma le risorse consumate sono minori. Questo non vuol dire che sia tutta una pacchia, perché la crescita economica degli ultimi due secoli è stata basata soprattutto su tecnologie che hanno massimizzato la nostra capacità di consumare una specifica (e anomala) risorsa: l'energia, in particolare l'energia immagazzinata nel nostro pianeta sotto forma di carbone e petrolio. L'anomalia di questa risorsa sta nel fatto che viene effettivamente consumata: quando "consumiamo" ferro, acqua, oro o qualsiasi altro materiale, stiamo solo deviando un ciclo (l'acqua ritornerà comunque nell'atmosfera a formare nuove nuvole e nuova pioggia, per esempio), ma non distruggiamo niente; quando bruciamo un litro di benzina quell'energia è persa per sempre. Qui sta la sfida (che in parte stiamo già affrontando con piccoli successi locali): una crescita basata su un'innovazione tecnologica che non si basi sulla distruzione di risorse. Ad esempio stiamo costruendo edifici che restano caldi quasi senza consumare, veicoli che consumano sempre meno energia (e, come quelli elettrici, possono usare fonti diverse, se riusciremo a espandere quelle non distruttive) e soprattutto con l'informatica possiamo avere un sacco di servizi a domicilio (ad esempio possiamo ascoltare questa lezione, ma pure fare operazioni di banca, andare al cinema, studiare, giocare…) e con consumi ridicoli (pensi a quanta benzina si sarebbe consumata se ognuna delle 1500 persone che hanno visto questo video avessero dovuto uscire di casa per andare in un'aula; in confronto l'elettricità che è stata consumata è trascurabile) Prima o poi forse ci sarà un limite superiore al benessere che potremmo produrre con un po' di materia e un po' di lavoro, ma non ci sono segni che siamo vicini a raggiungerlo ps: mi rendo conto di aver scritto troppo, probabilmente ne ho approfittato per fare ordine in quello che pensavo sull'argomento, spero comunque che possa essere un punto di partenza utile a guardare le cose da un altro punto di vista e farsi un'opinione più articolata (che può voler dire cambiare la propria oppure integrarla o ancora rafforzarla con nuovi dettagli)
Piu' o meno condivido. Nessuno dice che si debba crescere per sempre e nemmeno che sia necessariamente un bene (anche se, sembra, il 99% delle persone vuole ancora crescere, almeno personalmente). Osservo semplicemente che sino ad ora le condizioni economiche degli umani, almeno nei secoli recenti, sono andate migliorando. L'economia cerca di capire come sia successo e lascia ad altre dimensioni la valutazione sul quesito se questo sia bene o male. Quasi certamente (anzi, senza quasi) c'e' un limite alla crescita. Solo che non sappiamo dove sia ...
@@wilsonmicallo Comprendo la tua argomentazione e la condivido. Mi permetto di sottolineare che tu stesso dici che la sfida del futuro è quella di saper trasformare le risorse in modo sempre più efficiente ed efficace e probabilmente anche quella di essere in grado di riutilizzare risorse già precedentemente trasformate. Un'ultima considerazione sul tuo ultimo capoverso che poi è il cuore del mio quesito originario. Il fatto che attualmente non ci siano segnali che siamo vicini a raggiungere l'asintoto di questa curva di crescita non è un buon motivo per non iniziare a occuparsi di questo problema da subito. Penso sarebbe interessante per tutti avere l'opinione del professore sull'argomento.
@@MicheleBoldrin Grazie Prof. Anche io appartengo alla schiera di coloro che non si sono ancora "stancati" di crescere e che crede che il limite alla crescita non sia ancora alle porte. Parimenti ritengo che i maggiori margini di crescita potremmo assicurarceli proprio nello sforzo di allontanare quel punto (o quel momento se si preferisce) quindi iniziando da subito a produrre tecnologie più efficaci ed efficienti sotto molteplici aspetti.
@@paolodeberardinis5704 Beh, l'asintoto sembra (almeno dal mio punto di osservazione) lontano quanto l'esplosione del sole: pensarci adesso è certamente una buona idea, purché non ne derivino scelte concrete, sarebbe come cominciare a frenare cento km prima del casello: si rovinano solo i freni. Però questo è un altro discorso: il problema attuale non è l'impossibilità di una crescita infinita con risorse finite, ma l'uso di specifiche tecnologie (sostanzialmente il bruciare materiali complessi prodotti nel corso dei millenni da processi eccezionali) che provocano specifici danni (l'esaurimento di tali materiali, l'inquinamento locale, i cambiamenti climatici) Nulla di questo a a che fare con la crescita economica in se, solo con le specifiche modalità di crescita in un preciso periodo (che sembra esaurirsi, visto che ora l'innovazione sembra spostarsi nel mondo virtuale), al punto che molte soluzioni che vengono definite di "decrescita" in realtà hanno un profilo di crescita economica, spesso sottolineato (usando altri termini, ma alla fine parlando di crescita) dagli stessi promotori
Professore grazie per la sua pazienza. La ringrazio per condividere con noi il suo tempo.
Buona Domenica
Grazie del tempo che ci dedica, Professore. Grazie di cuore per la cultura che diffonde.
grazie professore, queste pillole/lezioni sono proprio quello di cui avevo bisogno, mi sono molto utili.
Grazie Prof. Queste lezioni sono veramente utili e anche piacevoli da seguire
Quasi sempre in disaccordo con lei, ma è sempre un piacere ascoltarla, perché sa fare riflettere l'uditorio ed è ONESTO, oltre che competente. Sa sporcarsi le mani con dignità. L'importante è sporcarsi le mani e non farsi snob o élite...
Meglio di Piero Angela !!!! Per un ignorantone come me interessantissimo. Grazie !!!
Lezione top! Interessantissima, seguita tutto d'un fiato.
Grazie mille Prof!
Che dire. Mille Grazie
Belle queste lezioni professore. Pure io che non so niente di economia incomincio a capirci qualcosa, spero. Grazie davvero.
Grazie Professore. Veramente interessante.
Salve, seguo da qualche tempo i suoi video, grazie per la sua preziosa attività.
La rubrica più bella su questo canale!
Fantastica questa lezione! Prof, sono un ingegnere gestionale finanziario al Politecnico di Torino appassionato di macroeconomia, mi piacerebbe darle una mano (gratuitamente ça va sans dire) qualora volesse avviare un progetto politico!
Grazie! Leggo solo ora (dopo tre settimane di malanni di stagione). Ricupero il ritardo e ringrazio!
Bellissimo questo video. La spiegazione dei grafici è stata molto chiara!
Grazie mille prof!
Bella lezione. Grazie mille.
Grazie come sempre per il tempo che ci dedica. Se l'ultima recessione è partita dai mutui subprime (mi corregga se sbaglio) da cosa potrebbe partire questa prossima recessione?
Grazie innanzitutto per la sue spiegazioni sempre chiare.
Una domanda: nel video spiega che il gdp della Germania non è stato favorito dalla introduzione dell’€ come dimostra l’andamento piatto fino al 2005 anno delle riforme del lavoro. Guardando quello dell’Italia sembra esserci un aumento dal 2003. Cosa è successo? Più investimenti a debito dello stato? Grazie
Grazie professore, alla prossima pillola!
Grazie Prof
Buongiorno. Mi può spiegare gentilmente cosa significa nonfarm payroll? Lei parla di occupati. E' diretta la relazione?
Totale a libro paga non agricoli (è espresso in numero di persone, quindi direi il totale dei dipendenti)
La nota sotto dice (nel punto più interessante) "il numero di lavoratori USA nell'economia che esclude proprietari, lavoratori domestici, volontari non pagati, dipendenti agricoli e autonomi non associati", dice anche che sono circa l'80% dei lavoratori che contribuiscono al PIl statunitense
@@wilsonmicallo Grazie
Grazie professore, molto interessante
Bravo! grazie
Buona domenica!
Piacevole lezione grazie
Molto interessante peccato averlo scoperto troppo tardi cavolo.....ma l'analisi di Minsky sul ciclo economico non la trovi interessante per spiegare il motivi delle oscillazioni? Grazie
Commento tattico!
Drin drin!!!
🎉🎉🎉
Grazie
Come è serio, sembra più didattica che divulgazione. E' comunque sempre interessante l'analisi dei grafici
un pò di didattica ci vuole!
Grazie!
www.nber.org/cycles.html fred.stlouisfed.org/
professore, una curiosità: quando parla delle riforme tedesche che hanno fatto crescere il PIL nel 2005 circa, si riferisce a quelle di Schröder?
sarebbe interessante un update 2021.. così per ridere tutti assieme ..
Grazie.
Grazie professore
Ho riprodotto alcuni di quei grafici aggiungendo un asse dove vengono rappresentati i settori lavorativi e su quello abbiamo applicato delle reti neuronali per simulazioni previsionali. Ci sono solo alcune piccole variazioni su quanto affermato in certi punti del video, ma chiaramente si tratta di un altro tipo di analisi
Domanda tecnica OT: che programma usa per passare da una ripresa webcam a una desktop?
Zoom
Professore potrebbe allegare un sommario con i link dei dati e grafici? Grazie
Basta andare su FRED e cercare le parole che sono scritte in grassetto in alto a sinistra di ogni grafico
Fatto, vedi commento.
professore le recessioni diminuiscono da quando ci si e' reso conto che iniettare moneta nel mercato aiuta, so che lei non condivide del tutto ,ma potrebbe essere un motivo?
L'ultima tabella è un gioiello, ma non riesco a visualizzare il link: potrebbe postarlo qui per favore?
vedi commento dedicato
Grazie per la lezione. Cosa succede alle diseguaglianze durante le recessioni? La forbice si allarga sempre, come presumo, o ci sono delle eccezioni?
Al contrario, si riducono. La disuguaglianza aumenta nei periodi di crescita: tutti crescono ma quelli che crescono di piu' crescono MOLTO di piu'. Esempio equitablegrowth.org/income-inequality-change-business-cycle/
Domanda scema chiedo scusa in anticipo ... Come fa ad aumentare il PIL di un paese senza emissione di nuova moneta? Cioè, erosi gli eventuali risparmi e la moneta che si trova all'estero... Il PIL non può aumentare se non viene emessa nuova moneta giusto?
Professore, grazie ancora una volta. Voglio però esprimere un quesito. Io proprio faccio fatica a capire una cosa.
Mi pare di vedere dai grafici che al di la di piccoli episodi recessivi ci sia una crescita tendenziale continua.
Lungi da me l'idea di voler evocare la decrescita (felice o infelice che sia) faccio fatica a capire come sia possibile continuare a crescere con risorse che possono essere trasformate ma non create (Lavoisier docet).
Mi permetto di proporre uno spunto di riflessione, per lo meno per come io ho superato la stessa perplessità: in realtà è una svista, la crescita non è quasi per nulla collegata alla quantità di risorse impiegate e quasi completamente al modo in cui sono trasformate, d'altronde si parla di crescita "economica", che si misura in soldi, che sono un concetto astratto e non della crescita di qualcosa di materiale (quella si che sarebbe impossibile).
Per argomentare questa affermazione faccio un esempio particolarmente evidente, ma a pensarci questo vale per quasi ogni componente dei nostri consumi.
Prendiamo:
31 g di alluminio,
20 di carbonio,
18 di ferro,
8 di silicio e rame,
6 di cobalto
circa 30 di materiale organico (plastica)
e impurità varie
Una volta ci avremmo fatto al massimo qualche ago, forse una lattina, magari una lampadina, un sacchetto per un valore totale di pochi soldi.
Adesso ci facciamo un iPhone, che vale (nel senso che siamo disposti a pagarlo) centinaia di €, ma è ancora più prezioso, perché ci permette di comunicare con chiunque in ogni momento, di accedere a forme di arte e intrattenimento (la musica, ad esempio), di sbrigare faccende burocratiche, orientarci in luoghi sconosciuti, effettuare pagamenti, illuminare la via… sostituendo un'infinità di oggetti quali monete, candele, mappe, mangiadischi, telefoni, macchine fotografiche (ognuno prodotto consumando altre risorse) dove non ci porta benefici completamente nuovi (avere un'enciclopedia in tasca o poter vedere cosa vede un'altra persona lontanissima da noi son cose che prima non erano semplicemente possibili)
In pratica con gli stessi 129 grammi di materiali vari con cui un secolo fa non avremmo fatto quasi nulla, abbiamo non solo un oggetto utile in modo allora inimmaginabile, ma pure risparmiato il consumo di altre risorse per produrre altri oggetti ormai inutili, non solo il nostro benessere è maggiore, ma le risorse consumate sono minori.
Questo non vuol dire che sia tutta una pacchia, perché la crescita economica degli ultimi due secoli è stata basata soprattutto su tecnologie che hanno massimizzato la nostra capacità di consumare una specifica (e anomala) risorsa: l'energia, in particolare l'energia immagazzinata nel nostro pianeta sotto forma di carbone e petrolio.
L'anomalia di questa risorsa sta nel fatto che viene effettivamente consumata: quando "consumiamo" ferro, acqua, oro o qualsiasi altro materiale, stiamo solo deviando un ciclo (l'acqua ritornerà comunque nell'atmosfera a formare nuove nuvole e nuova pioggia, per esempio), ma non distruggiamo niente; quando bruciamo un litro di benzina quell'energia è persa per sempre.
Qui sta la sfida (che in parte stiamo già affrontando con piccoli successi locali): una crescita basata su un'innovazione tecnologica che non si basi sulla distruzione di risorse. Ad esempio stiamo costruendo edifici che restano caldi quasi senza consumare, veicoli che consumano sempre meno energia (e, come quelli elettrici, possono usare fonti diverse, se riusciremo a espandere quelle non distruttive) e soprattutto con l'informatica possiamo avere un sacco di servizi a domicilio (ad esempio possiamo ascoltare questa lezione, ma pure fare operazioni di banca, andare al cinema, studiare, giocare…) e con consumi ridicoli (pensi a quanta benzina si sarebbe consumata se ognuna delle 1500 persone che hanno visto questo video avessero dovuto uscire di casa per andare in un'aula; in confronto l'elettricità che è stata consumata è trascurabile)
Prima o poi forse ci sarà un limite superiore al benessere che potremmo produrre con un po' di materia e un po' di lavoro, ma non ci sono segni che siamo vicini a raggiungerlo
ps: mi rendo conto di aver scritto troppo, probabilmente ne ho approfittato per fare ordine in quello che pensavo sull'argomento, spero comunque che possa essere un punto di partenza utile a guardare le cose da un altro punto di vista e farsi un'opinione più articolata (che può voler dire cambiare la propria oppure integrarla o ancora rafforzarla con nuovi dettagli)
Piu' o meno condivido. Nessuno dice che si debba crescere per sempre e nemmeno che sia necessariamente un bene (anche se, sembra, il 99% delle persone vuole ancora crescere, almeno personalmente). Osservo semplicemente che sino ad ora le condizioni economiche degli umani, almeno nei secoli recenti, sono andate migliorando. L'economia cerca di capire come sia successo e lascia ad altre dimensioni la valutazione sul quesito se questo sia bene o male. Quasi certamente (anzi, senza quasi) c'e' un limite alla crescita. Solo che non sappiamo dove sia ...
@@wilsonmicallo Comprendo la tua argomentazione e la condivido. Mi permetto di sottolineare che tu stesso dici che la sfida del futuro è quella di saper trasformare le risorse in modo sempre più efficiente ed efficace e probabilmente anche quella di essere in grado di riutilizzare risorse già precedentemente trasformate.
Un'ultima considerazione sul tuo ultimo capoverso che poi è il cuore del mio quesito originario.
Il fatto che attualmente non ci siano segnali che siamo vicini a raggiungere l'asintoto di questa curva di crescita non è un buon motivo per non iniziare a occuparsi di questo problema da subito.
Penso sarebbe interessante per tutti avere l'opinione del professore sull'argomento.
@@MicheleBoldrin Grazie Prof. Anche io appartengo alla schiera di coloro che non si sono ancora "stancati" di crescere e che crede che il limite alla crescita non sia ancora alle porte.
Parimenti ritengo che i maggiori margini di crescita potremmo assicurarceli proprio nello sforzo di allontanare quel punto (o quel momento se si preferisce)
quindi iniziando da subito a produrre tecnologie più efficaci ed efficienti sotto molteplici aspetti.
@@paolodeberardinis5704 Beh, l'asintoto sembra (almeno dal mio punto di osservazione) lontano quanto l'esplosione del sole: pensarci adesso è certamente una buona idea, purché non ne derivino scelte concrete, sarebbe come cominciare a frenare cento km prima del casello: si rovinano solo i freni.
Però questo è un altro discorso: il problema attuale non è l'impossibilità di una crescita infinita con risorse finite, ma l'uso di specifiche tecnologie (sostanzialmente il bruciare materiali complessi prodotti nel corso dei millenni da processi eccezionali) che provocano specifici danni (l'esaurimento di tali materiali, l'inquinamento locale, i cambiamenti climatici)
Nulla di questo a a che fare con la crescita economica in se, solo con le specifiche modalità di crescita in un preciso periodo (che sembra esaurirsi, visto che ora l'innovazione sembra spostarsi nel mondo virtuale), al punto che molte soluzioni che vengono definite di "decrescita" in realtà hanno un profilo di crescita economica, spesso sottolineato (usando altri termini, ma alla fine parlando di crescita) dagli stessi promotori
Grazie mille prof!
Grazie