Secondo me qlche problema ci sarebbe, probabilmente i figli dei figli dei figli sarebbero totalmente impreparati alle malattie per mancanza di sviluppo di anticorpi, quindi sarebbe pericoloso un loro ritorno sulla terra così come l'ingresso di nuovi coloni.
no, diciamo che in realtà due comunità tenute separate sviluppano patogeni differenti o mutazioni diverse delle malattie quindi se riesci ad evitare contatti per decine di anni i patogeni sarebbero molto differenti... sarebbe un problema sia per i marziani che per i terrestri. Luk93 p.s. abbiamo già avuto esempi con gli europei e gli indigeni americani, fu un disastro inizialmente sia per gli europei e africani che si ammalavano in america che per gli indigeni.
@@LLuukk93 Ma se ha appena detto che non ci sarebbero su marte... In america c'erano, ma in una società medicalizzata non ci sono, non è che i batteri diventano patogeni da un giorno all'altro. Sinceramente sembra che non hai ascoltato il video.
@@cirosterchele non credo sia possibile sinceramente, qualcosa ci si porterà dietro.. e poi sarebbe molto più pericoloso per quale pressione vivere in un ambiente completamente sterile, vorrebbe dire in qualche generazione perdere gran parte degli anticorpi e delle difese del nostro organismo... Al primo patogeno sarebbero disastri e fidati che se devi alimentarti prima o poi qualcosa arriva...
sai che esistono i vaccini vero? Poi Marte è distante ma non così tanto, ci arrivi in 6 mesi. Gli scambi ci sarebbero comunque, e pure piuttosto frequenti
Mi ricordi la puntata dei Simpson in cui Lisa e gli altri geni governano la città... Ma poi fanno un casino 😅. Comunque quei batteri che comunque porteremmo si evolverebbero e chissà che strada prenderebbero in quel contesto...
Tendenzialmente tutti i patogeni tendono alla simbiosi, o quantomeno il non danneggiare l'ospite, col tempo, quindi è estremamente improbabile che un batterio che arriva li innocuo o quasi poi possa diventare pericoloso
@@deltadelteveremuseodigital160 a prescindere da qualsiasi pressione selettiva, nel momento in cui aumenta la pericolosità e quindi la mortalità di un batterio il suo ospite vivrà di meno e quindi avrà un effetto negativo sulla sua diffusione rispetto a un batterio innocuo rispetto all ospite o con effetti positivi
@@xpy99 quindi stai negando l'esistenza dei patogeni o ipotizzi che siano creati da un entità divina? La predazione come ha fatto ad evolversi se uccide il bersaglio delle sue mire? Forse che in un concetto sistemico il discorso è un po' più complesso?
@@xpy99 Sì lo so bene ma questo comunque non ti permette di poter creare prospettive troppo certe. Innanzitutto dovresti vedere che specie animali porti lì, difficilmente potremmo vivere senza altri esseri viventi. Non hai idea a priori di che nicchie ecologiche verrebbero a crearsi, ecc. ecc. Quindi, se anche è giusto quello che dici, non hai la possibilità di prevedere tutte le variabili possibili con precisione e su una prospettiva medio-lunga.
Sono favorevole a una colonia permanente su Marte, ma non con la permanenza degli stessi individui, dovrebbe esserci un continuo ricambio TERRA MARTE/MARTE TERRA, in quanto ritengo sia psicologicamente impossibile per degli esseri umani vivere una vita intera su Marte sapendo quanto sia meravigliosa la Terra, certo non è un virus ma anche questa è salute!
Quello che paventi (molto realisticamente), riguardo alla rapidità di evoluzione sociale di un'eventuale colonia marziana formata inizialemente da un'elite umana selezionata su base intellettuale e sanitaria, è quello che descrisse Asimov nei sui romanzi del ciclo dei Robot, in cui gli Spaziali hanno surclassato i terrestri dal punto di vista tecnologico, scientifico e sanitario (gli Spaziali vivono in media qualche secolo).
Mmm... 😮 penso al virus dell'Herpers zoster che potrebbe essere annidato, latente ma pronto ad esplodere, nel sistema nervoso di qualche astronauta dell'equipaggio (a meno che non venga intercettato dai selezionatori del personale di missione)...😅
Ma siamo sicuri che non ci stiano già batteri sotto il suolo di Marte? Se sì come reagirebbe il nostro sistema immunitario contro questi sconosciuti antigeni?
Spero tanto che tu legga i commenti perché mi piacerebbe una risposta. Allora, nella mia testa da ignorante mi sorge un dubbio. Non aspettarti da me parole tecniche. Se non ti ho seguito male, è l'ambiente che fa l'individuo. Mi sembra di avere capito che l'ambiente a cui i marziani si dovranno adattare è particolarmente ostico a partire dalle radiazioni e la diversa gravità. Non potranno certo fare una passeggiata all'aria aperta pur costruendosi quante si voglia illusioni. Se non ricordo male, tutte queste cose hanno conseguenze sulle ossa, sul sistema linfatico, eccetera. Topi da laboratorio in gabbia. Siamo sicuri che non svilupperanno alcun tipo di "problema"?
certo che ci saranno problemi e prima di stabilirci lì si cercheranno soluzioni che ad oggi forse nemmeno esistono. per quanto riguarda "passeggite all'aria aperta credo si tenderà verso una soluzione tipo città con cupola, ma lo capiremo meglio da quello che faremo nei prossimi decenni sulla luna (sarà un bel banco di prova) dovremmo tenere d'occhio le missioni artemis per capire che idee hanno in testa come soluzioni abitative su altri pianeti. Luk93
@@tiatiade3995 sicuramente. viene facile pensare all'esperienza che abbiamo vissuto come umanità con il primo contatto tra europei (e africani) con gli indigeni americani, fu un disatro inizialmente per entrambi con patogeni sconosciuti da entrambi i lati. anche a livello di caratteri l'isolamento tra europei e americani contribui a una bella differenziazione certo il pianeta era il medesimo (quindi molte condizioni in comune) perciò mi aspetterei che su pianeti differenti il cambiamento sia più rapido e marcato. Molto dipenderà anche da cosa vorremmo fare: potremmo voler ricreare sui vari pianeti un ambiente quanto più similare alla terra oppure adattarci noi alle caratteristiche del pianeta, chi lo sà? ... Luk93
Se trovassimo un batterio nel sottosuolo ghiacciato di Marte e lo portassimo sulla Terra, potremmo farlo riprodurre con un batterio simile sulla Terra?
@@harton90 Certo. Mi chiedo se con l'ingegneria genetica si possa in via teorica riuscire a far riprodurre un organismo alieno (nel senso letterale del termine 😄), magari con un vettore terrestre. Magari i batteri degli exopianeti si potrebbero riprodurre in modo diverso da quelli terrestri (questo per rispondere anche all'altro commento).
@@pile333 è possible come non lo è. Dipende dalla biologia del batterio. Comunque come dice Riccardo i batteri non hanno bisogno di partner per riprodursi. Piuttosto potrebbero verificarsi fenomeni di scambio genomico (passato troppo tempo da quando ho studiato ste cose, non mi vengono i nomi di questi fenomeni). Ma perché questi accada deve esserci una certa compatibilità biologica, se non ha nemmeno DNA o Rna capisci che è un problema
Con tutto il rispetto, l'idea della colonia di persone intelligenti che costruiscono un mondo migliore mi sembra abbia molte criticità . Anzitutto per le difficoltà nel definire in partenza i criteri di selezione (test del QI ? Risultati accademici ? Test attitudinali ?). Se ci pensi non è un discorso troppo diverso dal selezionare un pool genetico vincente nell'ambiente di partenza, ignorando quanto questa caratteristica possa ribaltarsi alla luce di dinamiche ambientali imprevedibili, soprattutto se parliamo di ambienti complessi come le comunità umane. Non faresti che ridurre il bagaglio di diversità da cui pescare soluzioni impreviste a problemi imprevedibili. Ma ammettiamo che si riesca a trovare la formula per una selezione che tenga conto di tutto questo. Spesso la stupidità si rivela come tratto emergente. Chi ti garantisce che persone corroborate nella propria presunzione di superiorità dal passaggio della selezione all'ingresso, affrontino con dialogo critico e costruttivo la risoluzione dei problemi ? Potrebbe tranquillamente prevalere l'arroganza o una divergenza di interessi data da prospettive diverse, potrebbero nascere antagonismi distruttivi. Persone intelligenti potrebbero comportarsi in maniera estremamente stupida. Ma ammettiamo pure che la prima generazione riesca a gestire tutto questo, cosa garantisce che sia in grado di trasmettere queste capacità alle generazioni successive, nate in un contesto del tutto inedito, anche per i loro educatori ? Non voglio dire che in questo mondo siano tutti persone brillanti, ma l'idea degli intelligenti rallentati dagli scemi tradisce una visione un po' bidimensionale dell'umanità (forse anche un po' in odore di eugenetica, con tutte le sue ingenuità). Sarebbe un esperimento interessante, ma non sarei affatto sicuro degli esiti che hai descritto. Ovviamente parlo nel merito di quanto detto, lungi da me voler dare un giudizio personale.
Tutte persone intelligenti insieme sarebbe un disastro 😅. Tutti si sentirebbero più intelligenti degli altri, nessuno che vuole farsi comandare, tutti che vorrebbero fare il primo uomo/prima donna
Ti chiederei se stai registrando a 24 fps intenzionalmente o per errore. Per me i video a 24 hz sono inguardabili, si vedono i singoli frame e non sono riuscito a guardare, quindi ti ho ascoltato volentieri, come sempre :) fosse 60 fps video però ti guarderei anche
@@lorenzoliciniocarino502 alla stazione ci arrivi in un paio d'ore. Se anche per ipotesi dopo un tot di giorni dall' arrivo delle prime persone potrebbero venir debellati basterebbe il seguente cargo per riportarne su di nuovi. Non è un argomento infatti sconosciuto alla nasa ed alle altre agenzie che studiano la cosa da parecchio tempo... www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5098747/ Per non parlare poi che di virus e batteri che hanno lunghissimi periodi di incubazione o addirittura stati di "stasi" ne conosciamo l'esistenza da parecchio tempo. Infatti ti giuro che la quantità di inesattezze e legerrezze di sto video è epica anche per sti divulgatori da YT. Strano visto che Giacomino ci si impegna un minimo in più in genere, ma in effetti poverino su tutta na serie di questioni proprio non ce la può fare come risulta evidente. Visioni sistemiche, analisi sociali ed impatti proprio non fanno per lui, peccato ci stia creando una cariera attorno. Chissà i danni culturali di cui riuscirà a rendersi partecipe.
Auspicabile per il primo batterio che incorre in una mutzione che lo trasforma in un patogeno... Pensa che bello, un intera dispensa di gente troppo intenta ad apprezzare l'odore dlle proprie scorregge per rendersi conto di esser diventati degli organismi incapaci a sopravvivere ad una semplice variabile ambientale. Un sogno. Anche da un punto di vista sociologico poi mi immagino gli apici. Evitiamo di usare democrazia come termine per identificare l'auspicio di una tecnocrazia elitaria palese in questo discorso, i termini hanno una loro valenza. Se il deimos ti fa schifo e ti ci senti superiore ci vuole una notevole disfunzione cognitiva per non comprendere la propia posizione ideologica o oltrattanta disonestà intelletuale per negare l'evidenza puntando sulla condizionabilità dell'interlocutore.
@@xpy99 Parli solo? La risposta è coerente alla tua. Sei capace di argomentare? Forse se riesci ad elaborare un pensiero avrai una risposta più articolata ma fin che ti limiti a frasi ad effetto senza spessore ringrazia che spreco pure la fatica di ridicolizzarti in maniera simpatica.
Di certo ci porteremo dietro la flora intestinale
Penso che quella potrebbe servire
Microbiota no flora, per favore.
@@robertovacca4037...fauna?😅
Secondo me qlche problema ci sarebbe, probabilmente i figli dei figli dei figli sarebbero totalmente impreparati alle malattie per mancanza di sviluppo di anticorpi, quindi sarebbe pericoloso un loro ritorno sulla terra così come l'ingresso di nuovi coloni.
no, diciamo che in realtà due comunità tenute separate sviluppano patogeni differenti o mutazioni diverse delle malattie quindi se riesci ad evitare contatti per decine di anni i patogeni sarebbero molto differenti... sarebbe un problema sia per i marziani che per i terrestri.
Luk93
p.s. abbiamo già avuto esempi con gli europei e gli indigeni americani, fu un disastro inizialmente sia per gli europei e africani che si ammalavano in america che per gli indigeni.
@@LLuukk93
Ma se ha appena detto che non ci sarebbero su marte...
In america c'erano, ma in una società medicalizzata non ci sono, non è che i batteri diventano patogeni da un giorno all'altro.
Sinceramente sembra che non hai ascoltato il video.
@@cirosterchele non credo sia possibile sinceramente, qualcosa ci si porterà dietro.. e poi sarebbe molto più pericoloso per quale pressione vivere in un ambiente completamente sterile, vorrebbe dire in qualche generazione perdere gran parte degli anticorpi e delle difese del nostro organismo... Al primo patogeno sarebbero disastri e fidati che se devi alimentarti prima o poi qualcosa arriva...
sai che esistono i vaccini vero? Poi Marte è distante ma non così tanto, ci arrivi in 6 mesi. Gli scambi ci sarebbero comunque, e pure piuttosto frequenti
@@cirosterchele Se ci pensi bene andare in America nel 17esimo secolo non era molto diverso dall'andare su Marte tra 20 anni in termini di tempi
La trama di " the expanse"
Mi ricordi la puntata dei Simpson in cui Lisa e gli altri geni governano la città... Ma poi fanno un casino 😅.
Comunque quei batteri che comunque porteremmo si evolverebbero e chissà che strada prenderebbero in quel contesto...
Tendenzialmente tutti i patogeni tendono alla simbiosi, o quantomeno il non danneggiare l'ospite, col tempo, quindi è estremamente improbabile che un batterio che arriva li innocuo o quasi poi possa diventare pericoloso
@@xpy99 vero ma a priori non puoi conoscere le pressioni selettive che si presentano, quindi devi mantenere un margine di dubbio.
@@deltadelteveremuseodigital160 a prescindere da qualsiasi pressione selettiva, nel momento in cui aumenta la pericolosità e quindi la mortalità di un batterio il suo ospite vivrà di meno e quindi avrà un effetto negativo sulla sua diffusione rispetto a un batterio innocuo rispetto all ospite o con effetti positivi
@@xpy99 quindi stai negando l'esistenza dei patogeni o ipotizzi che siano creati da un entità divina? La predazione come ha fatto ad evolversi se uccide il bersaglio delle sue mire? Forse che in un concetto sistemico il discorso è un po' più complesso?
@@xpy99 Sì lo so bene ma questo comunque non ti permette di poter creare prospettive troppo certe. Innanzitutto dovresti vedere che specie animali porti lì, difficilmente potremmo vivere senza altri esseri viventi. Non hai idea a priori di che nicchie ecologiche verrebbero a crearsi, ecc. ecc. Quindi, se anche è giusto quello che dici, non hai la possibilità di prevedere tutte le variabili possibili con precisione e su una prospettiva medio-lunga.
Sono favorevole a una colonia permanente su Marte, ma non con la permanenza degli stessi individui, dovrebbe esserci un continuo ricambio TERRA MARTE/MARTE TERRA, in quanto ritengo sia psicologicamente impossibile per degli esseri umani vivere una vita intera su Marte sapendo quanto sia meravigliosa la Terra, certo non è un virus ma anche questa è salute!
Asimov con gli spaziali. Non finisce bene.
Le disserzioni sociologiche sono apparentemente un discorso troppo complesso per queste comunity.
Immagino già star Trek e Gundam saga
Quello che paventi (molto realisticamente), riguardo alla rapidità di evoluzione sociale di un'eventuale colonia marziana formata inizialemente da un'elite umana selezionata su base intellettuale e sanitaria, è quello che descrisse Asimov nei sui romanzi del ciclo dei Robot, in cui gli Spaziali hanno surclassato i terrestri dal punto di vista tecnologico, scientifico e sanitario (gli Spaziali vivono in media qualche secolo).
Sembra un film distopico… ce ne sono molti che partono così
Mmm... 😮 penso al virus dell'Herpers zoster che potrebbe essere annidato, latente ma pronto ad esplodere, nel sistema nervoso di qualche astronauta dell'equipaggio (a meno che non venga intercettato dai selezionatori del personale di missione)...😅
Zardoz ...
però eventuali batteri e virus residui potrebbero mutare e diventare patogeni, o sbaglio?
però basterebbe uno starnuto per fare una strage
Ci sono almeno 3 o 4 anime con uno storytelling così...
Il problema è che avrebbero le ossa fragili.
non sarebbe l'unico problema
Ma siamo sicuri che non ci stiano già batteri sotto il suolo di Marte? Se sì come reagirebbe il nostro sistema immunitario contro questi sconosciuti antigeni?
E se i patogeni fossero già su Marte all'arrivo degli astronauti?
Avresti scoperto la vita su marte
Un grande fratello marziano 😂
cosa intendi con quella parentesi sul succo di elminti?
La risposta è sì, se non vuoi ridurti a vivere come i quarian di Mass effect
I quarian erano quelli fatti di muco chiusi nelle armature o quelli come la tizia blu col casco che è tua compagna?
@@AriesAstaroth I secondi
Spero tanto che tu legga i commenti perché mi piacerebbe una risposta.
Allora, nella mia testa da ignorante mi sorge un dubbio.
Non aspettarti da me parole tecniche.
Se non ti ho seguito male, è l'ambiente che fa l'individuo.
Mi sembra di avere capito che l'ambiente a cui i marziani si dovranno adattare è particolarmente ostico a partire dalle radiazioni e la diversa gravità. Non potranno certo fare una passeggiata all'aria aperta pur costruendosi quante si voglia illusioni.
Se non ricordo male, tutte queste cose hanno conseguenze sulle ossa, sul sistema linfatico, eccetera.
Topi da laboratorio in gabbia.
Siamo sicuri che non svilupperanno alcun tipo di "problema"?
certo che ci saranno problemi e prima di stabilirci lì si cercheranno soluzioni che ad oggi forse nemmeno esistono.
per quanto riguarda "passeggite all'aria aperta credo si tenderà verso una soluzione tipo città con cupola, ma lo capiremo meglio da quello che faremo nei prossimi decenni sulla luna (sarà un bel banco di prova) dovremmo tenere d'occhio le missioni artemis per capire che idee hanno in testa come soluzioni abitative su altri pianeti.
Luk93
@@LLuukk93 Grazie per la risposta.
Ipotizzo che per gli stessi motivi una colonia stabile vedrà delle modifiche nel DNA.
@@tiatiade3995 sicuramente.
viene facile pensare all'esperienza che abbiamo vissuto come umanità con il primo contatto tra europei (e africani) con gli indigeni americani, fu un disatro inizialmente per entrambi con patogeni sconosciuti da entrambi i lati.
anche a livello di caratteri l'isolamento tra europei e americani contribui a una bella differenziazione certo il pianeta era il medesimo (quindi molte condizioni in comune) perciò mi aspetterei che su pianeti differenti il cambiamento sia più rapido e marcato.
Molto dipenderà anche da cosa vorremmo fare: potremmo voler ricreare sui vari pianeti un ambiente quanto più similare alla terra oppure adattarci noi alle caratteristiche del pianeta, chi lo sà? ...
Luk93
@@LLuukk93 🙂
Se trovassimo un batterio nel sottosuolo ghiacciato di Marte e lo portassimo sulla Terra, potremmo farlo riprodurre con un batterio simile sulla Terra?
Stai letteralmente parlando di una specie aliena, te ne rendi conto?
I batteri si riproducono in modo asessuato, dividendosi. Quindi si riprodurrebbe da solo. Non occorre dargli un partner.
@@harton90 Certo. Mi chiedo se con l'ingegneria genetica si possa in via teorica riuscire a far riprodurre un organismo alieno (nel senso letterale del termine 😄), magari con un vettore terrestre. Magari i batteri degli exopianeti si potrebbero riprodurre in modo diverso da quelli terrestri (questo per rispondere anche all'altro commento).
@@pile333 Mettiamola così, per essere possibile vuol dire che qualcuno ha portato i batteri terrestri su marte migliaia o milioni di anni fa...
@@pile333 è possible come non lo è. Dipende dalla biologia del batterio. Comunque come dice Riccardo i batteri non hanno bisogno di partner per riprodursi. Piuttosto potrebbero verificarsi fenomeni di scambio genomico (passato troppo tempo da quando ho studiato ste cose, non mi vengono i nomi di questi fenomeni). Ma perché questi accada deve esserci una certa compatibilità biologica, se non ha nemmeno DNA o Rna capisci che è un problema
Ci vuole un anno ad arrivare su marte
Ora come ora si, in futuro probabilmente qualche mese basterà
Con tutto il rispetto, l'idea della colonia di persone intelligenti che costruiscono un mondo migliore mi sembra abbia molte criticità . Anzitutto per le difficoltà nel definire in partenza i criteri di selezione (test del QI ? Risultati accademici ? Test attitudinali ?). Se ci pensi non è un discorso troppo diverso dal selezionare un pool genetico vincente nell'ambiente di partenza, ignorando quanto questa caratteristica possa ribaltarsi alla luce di dinamiche ambientali imprevedibili, soprattutto se parliamo di ambienti complessi come le comunità umane. Non faresti che ridurre il bagaglio di diversità da cui pescare soluzioni impreviste a problemi imprevedibili. Ma ammettiamo che si riesca a trovare la formula per una selezione che tenga conto di tutto questo. Spesso la stupidità si rivela come tratto emergente. Chi ti garantisce che persone corroborate nella propria presunzione di superiorità dal passaggio della selezione all'ingresso, affrontino con dialogo critico e costruttivo la risoluzione dei problemi ? Potrebbe tranquillamente prevalere l'arroganza o una divergenza di interessi data da prospettive diverse, potrebbero nascere antagonismi distruttivi. Persone intelligenti potrebbero comportarsi in maniera estremamente stupida. Ma ammettiamo pure che la prima generazione riesca a gestire tutto questo, cosa garantisce che sia in grado di trasmettere queste capacità alle generazioni successive, nate in un contesto del tutto inedito, anche per i loro educatori ? Non voglio dire che in questo mondo siano tutti persone brillanti, ma l'idea degli intelligenti rallentati dagli scemi tradisce una visione un po' bidimensionale dell'umanità (forse anche un po' in odore di eugenetica, con tutte le sue ingenuità). Sarebbe un esperimento interessante, ma non sarei affatto sicuro degli esiti che hai descritto. Ovviamente parlo nel merito di quanto detto, lungi da me voler dare un giudizio personale.
Tutte persone intelligenti insieme sarebbe un disastro 😅.
Tutti si sentirebbero più intelligenti degli altri, nessuno che vuole farsi comandare, tutti che vorrebbero fare il primo uomo/prima donna
Beh non farsi comandare non è un gran problema se non c'è gente che si sente male in assenza di controllo (attivo o passivo che sia)
E le malattie mentali?
Di solito non sono contagiose
Contagiose no, ma magari ereditarie?
Ti chiederei se stai registrando a 24 fps intenzionalmente o per errore. Per me i video a 24 hz sono inguardabili, si vedono i singoli frame e non sono riuscito a guardare, quindi ti ho ascoltato volentieri, come sempre :) fosse 60 fps video però ti guarderei anche
ma quindi nella ssi non ci sono mai malattie?
Il viaggio per la stazione spaziale è "leggermente" più breve
@@BresciGaetano si ma dopo 15 gg anche lì ogni batterio è stato fagocitato
@@lorenzoliciniocarino502 alla stazione ci arrivi in un paio d'ore. Se anche per ipotesi dopo un tot di giorni dall' arrivo delle prime persone potrebbero venir debellati basterebbe il seguente cargo per riportarne su di nuovi.
Non è un argomento infatti sconosciuto alla nasa ed alle altre agenzie che studiano la cosa da parecchio tempo...
www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5098747/
Per non parlare poi che di virus e batteri che hanno lunghissimi periodi di incubazione o addirittura stati di "stasi" ne conosciamo l'esistenza da parecchio tempo. Infatti ti giuro che la quantità di inesattezze e legerrezze di sto video è epica anche per sti divulgatori da YT. Strano visto che Giacomino ci si impegna un minimo in più in genere, ma in effetti poverino su tutta na serie di questioni proprio non ce la può fare come risulta evidente. Visioni sistemiche, analisi sociali ed impatti proprio non fanno per lui, peccato ci stia creando una cariera attorno. Chissà i danni culturali di cui riuscirà a rendersi partecipe.
Auspicabile per il primo batterio che incorre in una mutzione che lo trasforma in un patogeno... Pensa che bello, un intera dispensa di gente troppo intenta ad apprezzare l'odore dlle proprie scorregge per rendersi conto di esser diventati degli organismi incapaci a sopravvivere ad una semplice variabile ambientale. Un sogno.
Anche da un punto di vista sociologico poi mi immagino gli apici. Evitiamo di usare democrazia come termine per identificare l'auspicio di una tecnocrazia elitaria palese in questo discorso, i termini hanno una loro valenza. Se il deimos ti fa schifo e ti ci senti superiore ci vuole una notevole disfunzione cognitiva per non comprendere la propia posizione ideologica o oltrattanta disonestà intelletuale per negare l'evidenza puntando sulla condizionabilità dell'interlocutore.
Sì, ma anche meno
Tranquillo, hai dimostrato la tua ignoranza già con la prima frase
@@xpy99 È rimasto inebriato dall' ultima scoreggia, maestro?
@@BresciGaetano dai puoi impegnarti di più a fare il troll
@@xpy99 Parli solo? La risposta è coerente alla tua. Sei capace di argomentare? Forse se riesci ad elaborare un pensiero avrai una risposta più articolata ma fin che ti limiti a frasi ad effetto senza spessore ringrazia che spreco pure la fatica di ridicolizzarti in maniera simpatica.