La cosa più inattesa che ho scoperto al riguardo a lezione è proprio legata al fatto che una maggiore capacità cognitiva è solitamente correlata a una maggiore capacità socio-emotiva: il professore ci disse che, al contrario di quanto mostrato nei media, le persone intelligenti (ancor più quelle sopra la media) non sono affatto degli inetti sociali, ma anzi, hanno buone capacità relazionali e solitamente hanno anche una maggiore soddisfazione riguardo ai loro legami affettivi e amicali
si ma occhio a non confondere due questioni differenti, è probabile che un ragazzo plusdotato abbia problemi a relazionarsi con altre persone dal momento che le trova superficiali e banali, ci sono studi che legano l'intelligenza emotiva al qi? in tal caso potresti linkarmene qualcuno? perché secondo la mia psicologa e le mie esperienze di vita sembrerebbe (spesso) essere l'opposto
Per esperienza personale posso tranquillamente affermare che quello che dici non è corretto. Non dico che sia vero il contrario, ma posso assicurarti che tutte le persone più intelligenti che ho conosciuto tendevano ad essere più introverse e solitarie che il contrario. Non degli inetti o degli asociali, ma sicuramente non degli amanti delle relazioni sociali, sopratutto quelle con persone palesemente meno intelligenti di loro. Ed è anche comprensibile: una persona con un QI di 145, come può davvero trovarsi a suo agio con una persona 3 deviazioni standard più in basso? Come può trovarsi bene in un gruppo di 10 persone che tendenzialmente parla solo di gossip e sciocchezze varie quando nella mente di una persona ad alto QI girano pensieri di una profondità nemmeno lontanamente rintracciabile in persone con un QI medio? Sono convinto che quello che dici tu sia vero per le persone considerabili come “brillanti”, ovvero quelle normalmente indicate con un Qi medio-alto(110-120). Sopra le due deviazioni standard rispetto alla media(130) invece, i problemi di relazione con la maggioranza delle persone è parecchio frequente.
Purtroppo ho visto sto video 7 mesi dopo la pubblicazione e sinceramente merita un numero inestimabile di like solo perché hai usato la mia parola preferita in italiano_(Perniciosi).Grande Adc !
Ciao! Quel libro l'ho divorato anch'io (l'avevi mostrato durante la penultima live e quindi... non potevo non leggerlo) e a breve pubblico anche mappa concettuale e note in merito. Grazie per tutto quello che fai, davvero. Ah, poi l'ho aperto un canale youtube, ma sono ancora in fase di riscaldamento in cui mi "auto-cringio" abbestia, se avessi un Dario mi rimpicciolirebbe di continuo. Auguro a te e alla tua squadra un buon fine settimana!
Ciao Alessandro, potresti trattare in modo scientifico in uno dei tuoi prossimi video il dsa, e il modo migliore di apprendimento per soggetti affetti da dsa? sarebbe un video molto interessante secondo me visto anche la tendenza di un amento di dsa nelle scuole rispetto al passato.
@@alessandrodeconcini-adc wow non vedo l’ora che esca. Sono felice così altre persone possono vedere il video come spunto di conoscenza,poiché non tutti hanno avuto la fortuna di essere seguiti e aiutati da medici.
Bravo Ale! Sul QI uomini e donne io e mio fratello già sapevamo il risultato finale perché, dopo una diatriba filosofica fra fratelli, abbiamo spulciato gli studi sul campo e abbiamo trovato questa chicca interessante sugli estremi della gaussiana. Ma è stato un lavoraccio😂
Molto spesso le differenze nelle abilità specifiche tra uomini e donne possono avere anche una componente culturale: un bambino tende a specializzarsi in quelle abilità che vengono culturalmente associate alle femmine, concentrandosi di più in altre più socialmente adatte a lui. è naturale poi che si specializzi in quelle abilità. Lo stesso vale per le donne naturalmente.
Ecco bravo! Adesso che ci hai spiegato che c'è un modo per misurare chi è più intelligente di chi....spiegaci perché alcuni dovrebbero essere in toto più intelligenti degli altri.Ora mi aspetto la misurazione della vicenda umana tra ordinate ed ascisse,bada bene!Il numero che ne esce deve essere scritto per intero,anche se non è esistente nel campo dei numeri reali!
Molto interessante. Per l'intelligenza emotiva, ho trovato cose nuove in questo video. Negli hsp c'è una maggiore attività dei neuroni specchio, ma non so se quel tipo di intelligenza si può allenare, in generale. Avevo letto anche della teoria della plasticità del cervello, per quello credo che ci si debba allenare costantemente, e che i brain training siano più giochini che altro. È vero che app come sudoku, kakuro, enigma di einstein, trucchi matematici, allenano la mente, ma in quelle attività li, e se smetti, come nel caso mio con i trucchi matematici, dopo un po' torni indietro come abilità.
- Prima di parlare di qualcosa occorrerebbe definirla. Qualcuno di voi ha mai trovato una definizione di intelligenza che non faccia acqua da qualche parte? - Il QI, trattandosi di quoziente, è il rapporto tra due entità: l'età mentale e l'età cronologica. Ma chi stabilisce quale debba essere l'età mentale per soggetti aventi una fissata età, onestamente, non l'ho ancora capito. - Inoltre va sempre tenuto presente che per misurare qualsivoglia cosa occorre una unità di misura, altrimenti si sta parlando solo di aria fritta. Perché la farsa va avanti? ...It's only business!
Ma non è vero. La tua premessa è che la definizione non esista o faccia acqua da tutte le parti, e non è così. Ti basta aprire un qualunque testo di psicologia sull'argomento.
@@alessandrodeconcini-adc Ho chiesto a molti laureandi in psicologia, ai quali mi sono prestato come cavia per le loro tesi di laurea, quale fosse la definizione di intelligenza. La risposta è stata sostanzialmente la stessa: non c'è una sola definizione, ma tante definizioni. Ciascuna di queste mette in luce alcune particolarità, ignorandone altre, che pure intuitivamente concorrerebbero ad inquadrarla meglio. Ciò la dice lunga sulla complessità della faccenda. --------------- «Che cos’è l’ intelligenza? L’intelligenza umana, non si caratterizza come un fattore coerente e delineato, piuttosto essa si manifesta ed esprime attraverso un insieme numeroso di abilità, comportamenti, pensieri ed emozioni. La storia ha contato molti tentativi di definire il concetto di intelligenza in modo univoco, standard; tuttavia essi non hanno avuto successo. Il motivo del loro insuccesso risiede principalmente nel fatto che l’intelligenza non è qualcosa che si possiede o non si possiede, bensì un mosaico di elementi che trovano espressione in tutti i nostri comportamenti e pensieri.» fonte: www.lorenzomagri.it/intelligenza-definizione-e-misura/
@@ec7092 ho letto l'articolo, concordo con te. Prossimamente credo che comprerò anche il libro suggerito, perché mi interessa, rimane il fatto che ho dei dubbi. Hai ragione: per misurare qualcosa c'è bisogno di una unità di misura e l'intelligenza, da come sento e leggo sia qui che altrove, non sembra misurabile, troppe variabili. Oltre che definizione non chiara. Invece, ho visto qui un video Galimberti che nel 2019, a un convegno sulle donne, se ne uscì dicendo che le donne sono più intelligenti degli uomini perché lo si vede alle superiori e lo nota nelle sue classi. Lui insegna filosofia, quindi parla di un microcosmo del mondo universitario, che a sua volta rappresenta un microcosmo del mondo. Senza avere definito il concetto di intelligenza né avere chiarito quali criteri abbia usato. Siamo a livello della vecchia canzone di Elio e le storie tese, "Mi ha detto mio cuggino che da bambino una volta e' morto".....
Ec io francamente non so a quali laureandi in psicologia tu ti sia rivolto, di sicuro come tutti i temi complessi anche quello dell'intelligenza è dibattuto in ambiente scientifico e ogni definizione ha limiti, problemi e prospettive da migliorare, ma esistono definizioni che hanno più o meno peso sperimentale ed empirico e le fonti sono chiare su questo.
L'articolo citato, poi, riporta solo fonti vecchie e superate. Davvero, lo scopo di questo video era dire a chi è interessato di leggerselo quel libro, perché è un lavoro importante e accuratissimo sulla bibliografia. Con tutto il rispetto per Lorenzo Magro e il suo articolo (ma anche col mio video eh) non c'è un paragone.
Una delle più grandi cazzate che io abbia mai sentito sul QI in aggiunta, è stata quando un mio amico mi disse "no ma il QI può misurare quanto sei intelligente sono fino al livello del creatore" Signori, il creatore del test del QI supera Terrence Tao e non lo abbiamo mai saputo
Bro, diecimila spunti interessanti, i miei complimenti davvero una fantastica analisi. Concordo su ogni punto, anche se non c'è da concordare, hai "spittato facti" come si dice nelle americhe.
Ci ho pensato su a lungo, e se da una parte devo ammettere che su certe cose puoi aver ragione, dall'altra rimango dell'idea che su punti che possono diventare importanti come il miglioramento dell'umanità o l'effettiva intelligenza rimango dell'idea che questa sia un mito che la scienza non vuole debunkare o affrontare sul serio, oppure che ha un passato troppo mitologico per non avere critiche, cone il concetto della forza
Un'altra interessante differenza tra il cervello maschile e quello femminile, è che tendenzialmente quello delle donne ha un corpo calloso (la struttura che connette i due emisferi) più spesso, con più materia grigia
Sono curioso circa questa distinzione tra intelligenza emotiva e tratti caratteriali, perché io la credenza che vuole il QI legato alle abilità logico analitiche più che a quelle relazionali l'ho sempre considerata corretta, e tendenzialmente ho sempre avuto pochi dubbi sulla mia dimestichezza con le prime (e pure quando mi vengono, beh, al Mensa mi hanno ammesso, non che sia un patentino, ma almeno non mi si può dare del sedicente), ma lo stesso non posso dire delle seconde, anzi, il rapporto emotivo in senso orizzontale mi costa una fatica non indifferente (tra l'altro senza averne molto in cambio salvo qualche mal di testa e arrabbiatura quando mi dicono cose tipo "ah, sono proprio contento che abbiamo fatto questa chiacchierata", ma sono troppo educato per notificare che io invece non lo sono affatto). Può essere... nel qual caso dovrei ammettere che ho sempre nascosto dietro la maschera di una scarsa attitudine all'intelligenza emotiva il fatto che ho semplicemente un carattere di escrementizio. Ci può pure stare.
@@luk9krt140 Riformulo: il fatto che le abilità relazionali dipendano anche dal QI o per meglio dire, che il QI sia un parametro che spazia su vari fattori tra cui anche la cosiddetta intelligenza emotiva, da cui dipendono le abilità relazionali, è una delle tesi esposte nel video. È possibile, ma, se mi confronto con persone plusdotate trovo che non ci siano praticamente mai particolari mancanze in termini di abilità logico analitiche, mentre per quanto concerne le abilità relazionali, la situazione mi pare molto più eterogenea, forse quanto tra le persone non plusdotate (ma questo andrebbe analizzato, non ho in mano niente per fare un confronto statistico organico) e questo stride con la tesi esposta nel video e che hai ribadito. Nel video però viene detto in due occasioni di non confondere l'intelligenza emotiva con i tratti caratteriali, ergo si sottende che possano essere questi ultimi a determinare la differenza che a me sembra di notare per cui chi ha un elevato QI quasi sempre sappia esprimere la sua plusdotazione nell'ambito logico analitico, ma non altrettanto in quello relazionale. Da questa costatazione emerge una legittima curiosità circa questi tratti caratteriali, che andrebbero, a mio avviso approfonditi. Tutto qui... c'entra?
Ciao, ho appena ascoltato l'intervista di Immanuel Casto da Shy (Breaking Italy Night). Casto è dal 2019 presidente del MENSA Italia, che è in soldoni un'associazione a cui possono iscriversi solo le persone che hanno il QI 98 percentile, ossia più alto del 98% della popolazione. Sarebbe quindi normale supporre che Casto ne sappia riguardo questo tema, oltrettutto essendo egli stesso una persona dall'intelligenza estrema. Eppure persino lui porta avanti i miti descritti nel video, fondamentalmente dicendo proprio che il QI non esprime l'intelligenza ma solo una "skill logico-matematica" e che esistono diversi tipi di intelligenze e che una definizione univoca di cosa sia l'intelligenza non esiste. Ora io non avrò il QI 98 percentile ma mi pare abbastanza strano e incoerente che ci sia questa contraddizione tra gli studi scientifici esposti nel video e le conoscenze di un'associazione che letteralmente si occupa di QI e di intelligenza e finanzia essa stessa delle ricerche in merito. In che modo si può fare chiarezza su un punto del genere?
Domanda fondamentale questa. La risposta purtroppo è lunga e articolata. Ci provo: Non concordo molto con il modo in cui si è espresso Manuel (che conosco di persona e stimo moltissimo) in quell'intervista, per quanto capisca bene perché abbia usato quelle parole. La sua distinzione tra intelligenza e QI rischia a mio avviso di confondere e si basa su due pilastri: 1) Sfrutta ciò che comunemente viene inteso per "intelligenza" nel discorso pubblico, cioè una generica nozione di efficacia nell'uso di facoltà cognitive. 2) si basa su ciò che il test del Mensa misura (ovvero la componente logico-spaziale dell'intelligenza), che lui identifica col QI. Occhio che questo è cruciale, lui identifica come QI la misura della componente logico spaziale su cui il test Mensa si basa in modo esclusivo. Ora, se tu accetti questi due punti, quello che dice Casto nell'intervista è corretto al 100%. I problemi però sono 2. A) che la definizione di intelligenza a livello scientifico e psicometrico è molto differente da quella usata nel discorso pubblico. Sì, è vero che è una definizione imperfetta e criticabile, tuttavia è una definizione operativa in uso da decenni con grandissimi risultati. È quella definizione più tecnica a cui io faccio riferimento nel video (e a cui fa riferimento il libro che cito), non quella del sentire comune, che è fin troppo vaga e di fatto corrisponde a qualunque espressione positiva di uso del nostro cervello. La definizione tecnica di intelligenza corrisponde a una misura di diverse aree cognitive dalle quali si estrae una media. Quella media è espressa con un numero, il QI. B) e qui arriva il colpo di scena: quello che misura il test Mensa non è il QI, è solo una delle componenti del QI. Onestamente non capisco perché un'associazione tanto famosa e rispettata non misuri l'intelligenza secondo parametri scientificamente validati, ma il dato di fatto è che il test del Mensa non è un test riconosciuto dalla comunità scientifica e misura solo una porzione del QI. Infatti si basa solo sulle matrici di Raven, un esercizio proprio di logica visuo-spaziale. Quello che emerge dal test quindi non è più un valore medio, ma invece un valore estremamente specifico e limitato. Il Mensa non misura il QI (sebbene lo riconosca, tant'è che con una certificazione di QI sopra il 130 puoi entrare senza fare il loro test, un'incoerenza che non ho mai capito). È come se il Mensa avesse deciso per conto suo che l'unica misura che conta per capire il QI di qualcuno è quella logico spaziale. Ma la psicologia non è per nulla d'accordo!!! Quindi il punto è che sembra che stiamo parlando della stessa cosa, ma non è così. Manuel (giustamente) dice che il test del Mensa non misura l'intelligenza, cosa verissima, ma sbaglia nel dire che quel test misura il QI e soprattutto quando usa il termine intelligenza lo fa in modo estremamente ampio, troppo ampio rispetto alla nozione scientifica di intelligenza. La conclusione che trae, dunque, cioè che il QI non corrisponde all'intelligenza, non è corretta perché di fatto lui non sta parlando del QI e non sta parlando dell'intelligenza per come la definiscono gli psicologi che la misurano e la studiano. La confusione si crea perché questi termini sono usati in modo improprio. Sulla questione intelligenze multiple non so bene cosa volesse dire invece, se si riferisce alle teorie in stile Gardner semplicemente si sbaglia, la letteratura scientifica è chiarissima, se invece (come credo) intendeva dire che ci sono varie aree di abilità cognitiva allora è verissimo, ma queste contribuiscono tutte alla misura dell'intelligenza quando si usa un test scientificamente validato come il WAIS. È complicato, non so se sono riuscito a spiegarmi.
@@alessandrodeconcini-adc Wow, beh anzitutto non posso che ringraziarti enormemente per avermi risposto in modo così dettagliato, competente e articolato, nonché invidiarti per la lucidità dimostrata all'1:20 di notte! 😂 Comunque sì, il discorso è perfettamente chiaro, e ti ringrazio di avermi fugato questo dubbio e gettato luce su questa apparente contraddizione. Certo è davvero strano che un'associazione del genere si basi su una falla così evidente invece che sulle attuali teorie scientifiche, ma tant'è. A questo punto mi, o meglio, ti chiedo se gentilmente potresti indicarmi quali siano i test più validi e accreditati dalla comunità scientifica per misurare effettivamente il QI (quello vero) e se siano reperibili in rete. Se ne hai già parlato in un altro video va bene anche farvi un riferimento che poi mi curerò di andare ad approfondire. Grazie ancora e buon lavoro! :) Edit: ho appena notato che proprio in questo commento a cui sto rispondendo hai menzionato il nome di un test (tale WAIS). Perdonami, sono le due di notte e sono un pelo stanco ahaha! Comunque la domanda può essere cambiata magari in: ce ne sono altri oltre a quello?
Hahaha sti temi mi appassionano e va a finire che a qualunque ora mi viene voglia di rispondere 😬 Ci sono molti test diversi dell'intelligenza, varie proposte, ma al momento la quarta edizione del test WAIS (Weschler Adult Intelligence Scale) è quella punto di riferimento per la psicologia e la medicina. Online purtroppo ne trovi alcune versioni che tuttavia non valgono come misurazione ufficiale, perché sia davvero una misura sensata va somministrata in un centro specializzato da psicologi specializzati in un ambiente controllato.
ma hai visto che razza di personaggio è questo Casto? Uno capace di parlare per ore senza dire assolutamente nulla di logico e concreto, totalmente privo di etica e di decoro, se per te questa è intelligenza estrema....
Ci sarebbero moltissime cose da dire. È un video non banale e non immediato su temi non banali e non immediati. Per iscritto rinuncio in partenza perché farei un commento di ottanta righe. Magari a voce? ;) Vediamo cosa il futuro può riservarci. :) :) Un saluto, Alessandro!
@@alessandrodeconcini-adc leLenteRiflessionidiLF 1 giorno fa Ti ho taggato in un mio post. Lo troveresti nella tab Community del mio microscopico canale. È sul QI. Se leggi questo commento fammi sapere. Thanks. Un cordiale saluto, Luca
Avevo fatto un test del qi a 10 anni con il risultato di 115 (uno standard di deviazione sopra la media) Eppure non mi sento intelligente e credo che o si sia abbassato (dopo derivazione del sonno e altre attività) o che non fosse mai stato sopra la media. Mi chiedo se potrò mai laurearmi o se sono condannato a una vita mediocre. La mia psicologa mi ha detto che la mia intelligenza non è cambiata da allora eppure non riesco a crederci. Ho fatto dei test del qi mensa online che seppur non avendo valore diagnostico e perlopiù svolti in condizioni non ottimali confermano i miei dubbi (tutti intorno a 100,105). Non ho alcuna intenzione di fare un test del Qi da un professionista perché sono terrorizzato, perciò mi chiedo se dovrei continuare a preoccuparmi; posso dire di avere Ancora un qi sopra la media?? PS scusate per il mio lungo sfogo ma i miei dubbi mi perseguitano già da due anni, sin da quando ero caduto in depressione (mi sono ripreso abbastanza bene). Detto questo Ottimo video 👍👍
Io direi che il QI non è una misura così esatta. Ho realizzato tre test di cui i risultati furono 120,112 e 115. Capì immediatamente che l’intelligenza può variare, alla fine il cervello è un muscolo, puoi esercitarlo e così aumentare il QI. Ricordo che Piqué aveva un QI di 140 se non erro e dopo qualche anno l’ha rifatto e il risultato è stato di 170.
XCiccio il problema qui è il valore che tu attribuisci al QI, che è decisamente eccessivo. Non devi essere spaventato dalla misura del QI, chissenefrega, un numero non è sufficiente a definire te o il tuo futuro. Se tu avessi un QI mooolto al di sotto della media allora sì potrebbe essere un impedimento ma il solo fatto che ti poni questi dubbi e ti esprimi in questo modo esclude questa possibilità. Certo che ti puoi laureare e certo che puoi avere una vita eccellente. Concentrati sul come usi la tua intelligenza e le tue risorse, perché altrimenti crei una profezia autoavverante. Se continui a rimuginare su quanto stupido ti senti alla fine otterrai risultati pessimi. Liberati di questo peso, hai molto di più da offrire a te stesso e al resto del mondo.
6:33 sarebbe un po' come nel moto rettilineo di un corpo: L'intelligenza non è lo spazio percorso ma la velocità con cui lo percorri. Ma se la velocità fosse aumentabile allora dovresti introdurre l'accelerazione. A questo punto il test dovrebbe misurare l'accelerazione e non più la velocità
Comunque il funzionamento delle matrici di Raven, tramite le quali viene misurato il QI, alla fine a parer mio si può "imparare" svolgendo molti test QI e analizzando le risposte corrette, i processi logici da seguire tutto sommato non sono poi così tanti, anche se nelle matrici più difficili sono tosti da "vedere". Io qualche hanno fa (intorno ai 20 anni) ho fatto un test online Mensa e se non erro mi era uscito come risultato 117, poi ho "studiato" le matrici di Raven guardando molti esempi ma ho perso interesse poco dopo. Qualche mese fa (ho 24 anni) ho fatto tutti i test Mensa online dei paesi scandinavi e del nord Europa (Norvegia, Finlandia ecc...) e i risultati sono stati da un minimo di 128 ad un massimo di 133. Questo incremento di ben 13 punti di media è dovuto al fatto che sono diventato più intelligente? Al fatto che recentemente li ho fatti stando più concentrato? O banalmente perchè avevo già esperienza con le matrici di Raven? Secondo me è un mix delle tre cose soprattutto l'ultima.
Le matrici di raven sono soltanto uno degli strumenti di misurazione, ma i test scientifici del QI non si limitano ad esse, sono molto più complessi e vari .
@@alessandrodeconcini-adc ho visto vari youtuber che hanno portato i risultati di un test Mensa ufficiale ed oltre le famigerate matrici non mi sembrava ci fosse molto altro, tant'è che bene o male tutti ottengono un risultato molto simile rispetto ai test Mensa presenti su internet... in particolare a quali altri "esercizi" ti riferisci? Tu hai mai fatto un test ufficiale?
Dici bene, il test del Mensa è basato solo sulle Matrici, infatti mi spiace dirlo ma il test Mensa non è una misura scientifica dell'intelligenza. Ho fatto un test WAIS anni fa e ne conosco il funzionamento, personalmente non ho mai capito perché il Mensa si ostini ad utilizzare un paradigma non validato scientificamente.
Un bel libro. Peccato che si contraddica dall'inizio alla fine. Mi limito a far presente esattamente l'ultima chicca: "uomini e donne avrebbero intelligenza sovrapponibile". Ma se il QI è correlato alla probabilità di ottenere performances importanti nel lavoro, com'è possibile che quasi-tutto ciò di innovativo, scientifico, tecnologico, letterario in questo mondo è stato fatto da UOMINI? Se tutta la teoria sul QI elencata dal libro fosse attendibile, ci si aspetterebbe una proporzione tra uomini/donne in termini di QI e uomini/donne in termini di successo nei campi suddetti (scienza, letteratura, etc). E mi sono limitato solo a fare un esempio di contraddizione interna al libro - e potrei farne tante altre. Evidentemente qualcosa non torna, e non si può certamente giustificare tutto ciò con "le donne erano oppresse", dato che se fossero di intelligenza pari a quella maschile, avrebbero certamente potuto arginare tale oppressione (e, tanto per fare un esempio chiaro di cosa intendo: pure gli ebrei sono sempre stati oppressi, ma non sembra affatto che ciò gli abbia impedito di affermarsi in tantissimi campi del sapere e del lavoro. Ad esempio, tra i nobel americani, quelli di origine ebrea rappresentano il 25% dei premi nobel e dinuovo mi fermo qui).
Io ho un QI alto, certificato. Ho carenze su alcuni aspetti come empatia e altro, poi per quanto possa valere il test della personalità (intp) il tutto non aiuta in molte cose
ciao ale,questo commento non riguarda il contenuto del video,volevo chiederti se conoscessi justin sung,in caso di risposta affermativa,sarebbe molto interessante una collaborazione con lui :). Un grande abbraccio
Periodicamente facciamo iniziative commerciali e sconti e questo succederà di sicuro anche in futuro. Quanto a promozioni mirate per categoria è una buona idea e da tempo ci pensiamo, ma è molto difficile da implementare all'atto pratico purtroppo.
Ale, ho sempre pensato che i test del QI fossero focalizzati sulle abilità logico/matematiche perché gli esercizi che mi venivano proposti includevano principalmente forme geometriche e successioni logiche. Quindi mi chiedo come possono degli esercizi simili definire in modo affidabile l'intelligenza? Ho fatto i test sbagliati? Sapresti consigliarmi un test del QI affidabile? Inoltre, è normale che ripetendo lo stesso test del QI più volte, abbia ottenuto ogni volta dei risultati diversi? Per avere un dato affidabile dovrei fare una media? Inoltre se è vero che le intelligenze non sono "settoriali" come mai persone diverse possono essere "più portate" ad imparare le lingue e la musica, piuttosto che l'aritmetica? E' solo un fatto di "cosa mi piace imparare" o proprio di una predisposizione ad imparare ad esempio qualcosa che coinvolge più l'udito che il calcolo? Come al solito, contenuti sempre interessanti e intriganti!
Probabilmente hai fatto dei test molto parziali. Quelli veramente accreditati sono somministrati da psicologi esperti. Il più utilizzato è il WAIS 4. Se hai ritenuto sempre risultati diversi significa o che eri in condizioni psicofisiche diversissime o (molto più probabilmente), che hai fatto test farlocchi 😉
Ale ho una domanda... ma le capacità motorie e di coordinazione dovrebbero essere incluse in un test completo di intelligenza o non rientrano nella definizione? Per esempio imparare giocoleria o movimenti che richiedono molta pratica in poco tempo potrebbero essere sintomo di intelligenza magari più predittiva a livello sportivo. Grazie degli ottimi contenuti di divulgazione
L'intelligenza motoria esiste senza alcun dubbio, che non venga presa in considerazione è tutt'altro discorso. Che esista un intelligenza motoria che in alcuni è più sviluppata che in altri non lo affermo in base a libri letti, ma in base alla mia esperienza personale di quando ero bambino, e dall'osservazione - da adulto - dei bambini.
GRAZIE! Era un video necessario. Ho ancora un solo dubbio: come fa il test a ovviare a problemi quali la concentrazione? Se per esempio dovesse fare il test una persona con ADHD non verrebbe intaccato il risultato dal fatto che probabilmente si distrarrebbe anche se magari è molto intelligente?
Questa è una fantastica domanda! Uno dei principali limiti dei test del QI è proprio lo stato psicofisico del soggetto. Per esempio la deprivazione del sonno può influire sul risultato, così come un disturbo della concentrazione o un DSA, ma anche disturbi psichiatrici o difficoltà psicologiche personali. Anche il dolore può fare la differenza, se fai un test del QI con una ferita dolorosissima otterrai certamente un risultato minore. O l'ambiente, se è pieno di casino o, che ne so, caldissimo o freddissimo, potrebbe incidere. Per questo è fondamentale farsi somministrare il test in un ambiente controllato e con esperti e professionisti, che prima condurranno tutta una analisi della situazione della persona, potranno determinare se e come tener conto di condizioni pregresse, se rimandare il test o svolgerlo più volte.
Ahhahhahhahahahaha a rega ma veramente paragonate una pietra miliare come formae mentis accettata dal settore e influente sullo sviluppo dello studio dell'intelligenza scritto da GARDNER con questo libro che non ha sicuramente ne la stessa nomea ne la stessa importanza ne la stessa influenza ,il libro mi sa comunque che non lo avete letto perché sono presenti innumerevoli fatti neurologici,STUDIATE
Altra curiosità: esistono per caso degli studi che mostrano la distribuzione dell'intelligenza in base all'età? O al contesto? Qual è la media del QI tra i giovani nel mondo? E in Italia? E tra i giovani laureati o tra gli universitari?
E per quanto riguarda la furbizia? Ho sempre pensato che "intelligenza" e "furbizia" fossero due cose distinte, soprattutto perché molte persone intorno a me ritengono che io sia intelligente, quando ahimé... Ho un QI di 90 (testato a 13 anni da specialisti), quindi non sapendo il motivo per cui alcuni abbiano questa idea di me ho semplicemente teorizzato di essere molto "furba". È come se avessi imparato a memoria alcuni meccanismi a furia di fare try&error. Potrebbe essere che il mio QI sia aumentato? Secondo la mia psicoterapeuta è molto probabile, ma io non lo so. In parte sono sempre stata molto furba anche se non particolarmente "intelligente" o brillante.
La furbizia non è una categoria psicologica misurata, solo un'espressione che usiamo noi per definire dei comportamenti. Ricordati sempre che il QI ti dice solo della potenza del cervello, non di come lo usi. Il QI è il motore della macchina ma sei poi tu a guidare. Al di là del fatto che la tua misurazione da bambina non necessariamente corrisponde alla tua attuale (probabilmente la tua psicoterapeuta ha ragione) potrebbe anche essere che tu abbia un QI non particolarmente alto ma che tu sia abilissilissima a sfruttarlo al massimo e ottenga ottimi risultati. C'è poi il ruolo della cultura, della formazione e quello della personalità che contribuiscono ai risultati che ottieni. E per fortuna 💪 il QI non è tutto.
Alessandro, cosa ne pensi del test ufficiale (quello in presenza) del Mensa? È affidabile? Se sì, hai qualche fonte che lo provi? Perché quelli del Mensa non hanno saputo darmi nessuna fonte
@@alessandrodeconcini-adc e hai qualche fonte in merito che lo attesti? Come ti dicevo, il Mensa non me ne ha data alcuna e io non ho le competenze per capire quali siano affidabili e quali no
Non mi sono mai occupato del test del mensa in modo approfondito. Se vuoi un test più scientifico con solide basi sperimentali e fonti affidabili ti consiglio di rivolgerti a un centro dove somministrino il WAIS 4
@@alessandrodeconcini-adc Ah. Beh. Minchia!🥲 Un'ultima domanda: finora ho letto solo che il test, in Italia, può esser fatto solo se prescritto da medico di base o da neurologo. Devo per forza rispettare questo iter, o posso direttamente contattare lo psicologo specializzato (visto che la mia è solo curiosità di conoscere il proprio qi)?
@@deidro8904 Non deve essere assolutamente prescritto da un medico o da un neurologo, uno psicologo può decidere da solo di farlo. Comunque magari la WAIS costasse al massimo 250 euro, guarda i prezzi sul sito della Giunti XD
Ho una domanda sul Brain Training: Io sono passato dal 2014 con QI 94 al 2017 con QI 95 e al 2022 con QI 125 Nel mezzo ci sono stati 5 anni di università Il QI è aumentato, non è Brain Training?
@@alessandrodeconcini-adc Intanto mi correggo: Il terzo QI generale è di 115 e non 125 Il QI è stato misurato nella stessa struttura in 3 occasioni diverse, le prime due per diagnosi DSA e la terza per diagnosi ADHD. Mi è stato somministrato il WAIS-IV da un neuropsicolo/psichiatra.
Domanda interessantissima e sì, è corretto quello che dici, il punto è che quelle skill che il test misura sono fluide, non specifiche. Infatti andrebbero più correttamente chiamate "aree". Ti faccio un esempio: una delle aree misurata dal test, che contribuisce al valore finale composto G, è la memoria di lavoro. Ci sono degli esercizi di memoria nel test. Logicamente, allenando la memoria crescerebbe anche G di conseguenza. Se potessimo che ne so con la tecnologia aumentare la memoria di lavoro collegando al cervello della ram aumenterebbe di sicuro il valore G finale. Alleniamo la memoria, quindi. Giusto. Solo che i training di memoria non riescono ad allenare la memoria generalista, la allenano solo specifica al compito. Gli scacchisti hanno una memoria sorprendente per gli scacchi, se gli mostri un altro gioco non mostrano segni di una memoria superiore. Lo stesso vale per le altre aree, la logica, la percezione visuo spaziale, la proprietà di linguaggio ecc. Per cui di fatto il test misura sempre le capacità delle varie aree, mentre i brain training allenano sempre l'applicazione specifica a un contesto di quelle aree. A questo punto potrebbe venire in mente di dire: ok, allora alleniamoci con il test del QI stesso o con i test sulle varie aree o costruiamo dei training generalisti appositi, così facciamo fare esercizio al cervello non sui compiti specifici ma sulle aree generali. E il problema è che lì ci si pianta, perché si vedono minuscoli miglioramenti dovuti all'abitudine ma non si riesce a far migliorare significativamente i soggetti, rimangono sempre nel range statistico del test iniziale. Sembra come se il cervello non si potesse proprio allenare nel generale, solo nello specifico, ed è una cosa deludentissima. Spero proprio che si riesca superare questo limite.
@@alessandrodeconcini-adc Caspita! grazie della risposta esaustiva, hai chiarito il dubbio.🤗 ad oggi vige dunque un principio di indeterminazione tra il miglioramento delle prestazioni generali di un cervello ed il miglioramento delle prestazioni specifiche delle sue parti. approfondirò la questione, con la dovuta cautela ed onesta intellettuale!
Ammetto che sull'intelligenza multipla sono daccordo con Gardner. Il fatto che non sia predittiva non vuol dire niente, ancora una volta un bisogno della scienza rischia a volte di piegare la realtà. Inoltre la scienza non mette l'intelligenza in relazione alla vita e a cose reali. Mi sai fare un lavoro? Quante scelte hai nella vita? Se sei intelligente che scelte prenderai? Perchè dovrei sapere che sei intelligente? Ma poi le capacità esistono? Io a volte ho come l'impressione che siano linee o cose neuronali che a seconda della filosofia base fanno determinati ragionamenti che gli sembrano logici, creativi, ecc... Mi è appena venuta una domanda che forse non c'entra con l'argomento ma può, forse, essere interessante. L'uomo ha sempre combatutto tramite la società o altre cose, quando può e con molte virgolette oltre che in un lungo tempo, cose come la legge del più forte e vari tipi di schiavitù fisici. Dal 1800 o forse prima c'è stato un incremento dell'idea, anche a causa di idee vecchie sull'intelligenza, che il più intelligente fosse quello che riesce a "vincere" gli altri, a fare ciò che vuole, che ci siamo distanziati dalla natura grazie all'intelligenza eccetera. Queste idee si sono legate a varie filosofie "del meglio" tipiche e '900 ma controverse e hanno portato alla nascita di razzismo e guerra mondiale ecc... (Hitler parlava dell'intelligenza). Poi sono nati pensieri fortemente contrari all'elite, all'intelligenza e a cose che caratterizzavano il passato arrivando a decretare che tutti hanno un'intelligenza eccetera. A volte ci vedo in tutto ciò un meccanismo di difesa dalle idee, nel lungo tempo almeno, ma non sò quale. Mi chiedevo... possibile che l'uomo abbia combattuto anche con bugie quella che sembrava essere "La legge del più intelligente" e, di conseguenza, è possibile che una persona troppo intelligente paradossalmente sarebbe un danno per la specie o risulterebbe cattiva perchè talmente empatica, talmente logica, talmente empatico logica rispetto agli altri da fare ragionamenti senza considerare che il suo cervello, forse, sbaglia ragionamenti in quanto troppo "potente"? Noi intendiamo l'intelligenza sempre in positivo, almeno a livello comune, più è meglio è. Cioè, chi ha molta empatia potrebbe non essere in grado di ignorare quello che per lui è un problema. Per quel che ne sò negli estremi della curva gaussiana ci sono, e non sò se sia falso, diversi aspenger più si và avanti e sono persone che hanno problemi in alcuni campi. Mi dispiace se posso risultare offensivo ma non riesco a spiegare il mio dubbio senza citare queste cose, non considero gli aspenger anormali. Ma se una persona fosse troppo empatica, troppo logica, troppo empatico-logica, troppo sensibile o troppo bravo nei ragionamenti eccetera... non c'è il rischio che per dire s'interessi di "migliorare il mondo schiavizzando l'uomo perchè nei miei ragionamenti ho capito che bisogna fare così e perchè sono troppo sensibile e non sopporto che l'uomo faccia questo o quello?" Alcuni studi sembrano suggerire una correlazione tra il pensiero tipo "tendo ad essere più nazionalista/conservatore" e l'intelligenza. Il succo è se una persona è troppo intelligente specialmente rispetto agli altri non c'è il rischio che possa rappresentare una minaccia in qualche modo? D'altronde vi faccio notare una cosa molto terra terra: da che mondo è mondo abbiamo sempre lodato i eroi intelligenti al servizio "del bene" e denigrato le persone nella realtà che hanno usato l'intelligenza per uccidere o far del male fino a creare risposte filosofiche. Mi chiedo se in tutto ciò ci sia un gigantesco meccanismo di difesa della specie da idee che possono danneggiare la maggioranza, anche se si deve andare contro la verità, in un processo che è continuativo nel tempo. Tra l'altro mi chiedo se esiste un troppo anche in relazione ai dati che vengono forniti nell'ambiente, tipo se devi capire quanto fà 1+1 lo capiscono tutti. Cioè Greta Thumberg dice che senza l'aspenger non sarebbe mai riuscita a fare quello che ha fatto (sue parole, anche se penso confonda l'intelligenza con la determinazione) ma io potrei dire che senza il genio militare Hitler forse avrebbe perso prima...? Anche lui era determinatissimo. Ed entrambi hanno, nel bene e nel male, rotto le scatole "per un mondo migliore" che era praticamente opposto, letteralmente, uno voleva dominare l'altra salvare la terra, ma entrambi hanno in comune il fatto di non sopportare, di essere sensibili a determinate cose, di avere capacità piuttosto fuori dal comune... anche Elisabeth Holmes era definita come fuori dal comune ma venne arrestata per frode e tutti avevano problemi nel parlare con lei. In una ricerca si è scoperto che chi è più propenso a barare in una competizione non è l'ultimo ma il primo perchè crede che il suo essere primo sia giustificato dalla natura, di avere qualcosa in più, quindi "il megliore" diciamo. Non voglio dire che essere intelligenti vuol dire essere criminali ma mi chiedo se ci sia qualcosa che non si sopporta, un intelligente potrebbe sopportare?
@@hyperpony4865 Quindi non hai capito il discorso? Te lo riassumo. L'intelligenza è vista come positiva, più ne ahi meglio è, ma se in relazione ai problemi che devi affrontare è troppa o hai troppa empatia non rischia di diventare negativa? Di quanta intelligenza ha bisogno la realtà che ti circonda, non tutta, per poter essere capita? Quali pensieri nascono in chi è troppo intelligente? Sono pensieri dannosi per la specie?
@@rumi6457c'è una limitata cerchia di problemi presso i quali troppa intelligenze risulta negativa. Per esempio oserei dire che in alcuni casi un QI troppo alto possa portare a overthinking e ansia. MA, credo che non sia sbagliato dire che non esiste "troppa" intelligenza
@@davidecatani3426 Se un'intelligenza è troppa potrebbe inventare credenze per dare cose alla sua intelligenza. Inoltre c'è l'isolamento sociale che a volte è un problema, senza considerare che il cervello potrebbe depotenziare l'intelligenza stessa
Quelli che vengono fatti da psicologi specializzati, sono loro che ti dico quale fare in base alla tua età ecc, e sono sempre loro che poi analizzano i dati
Il video ragiona sul concetto di misurazione dell'intelligenza senza però dare una definizione di cosa questa sia. Lo spazio semantico del lemma "intelligenza" è piuttosto ampio: sarebbe utile comprendere se stiamo parlando di mele o pere. In seconda battuta: qual è il test a cui fai riferimento? Sarei curioso di comprendere come tale test riuscirebbe a stimare l'intelligenza emotiva.
Guarda gli altri video che ho fatto sul tema, in cui affronto anche queste tematiche. Il problema principale è che c'è una bella differenza tra il concetto di intelligenza nelle scienze cognitive, piuttosto definito, e la sua accezione nel linguaggio comune, amplissima
"...misura la capacità generale, la capacità di risolvere problemi in qualunque ambito..." Direi di no, un numero (1 dimensione) non può esprimere la capacità di risolvere problemi in "qualunque ambito" (n dimensioni).
@@alessandrodeconcini-adc Sì, ho già visto che dici che il qi dà una "media" dei vari aspetti dell'intelligenza, ma ciò non fa che confermare che un singolo numero non può esprimere l'intelligenza. La stessa "media" non può distinguere tra una persona più intelligente in un ambito ed una più intelligente in un altro. Devi andare a vedere cosa sa fare specificamente la persona (e lo dici tu stesso), quindi il qi come media non è "un punto di partenza", ma è una cosa inutile. 1:55 "A parità di quoziente intellettivo, comunque ognuno di noi sarà più o meno abile in una specifica situazione, o in una specifica tipologia di problema". Cioè ammetti l'esistenza delle intelligenze multiple (negare le intelligenze multiple è come negare che abbiamo cinque sensi e non uno solo). Esistono persone con specifiche intelligenze più sviluppate o sviluppabili ed altre meno, e lo si capisce dalla semplice osservazione dei bambini. Questo è un dato osservativo accessibile a chiunque abbia a che fare coi bambini, ed è sufficiente a falsificare l'asserzione che "non ci sono intelligenze multiple". Poi uno può averle tutte contemporaneamente, vorrà dire che può usare tutte le potenzialità e non solo alcune. Non proseguo nella visione del video, perchè le premesse sono errate, e da premesse errate non si possono trarre conclusioni giuste.
Sto guardando il numero di views, di like e di commenti e niente, i video su QI e intelligenza spaccano sempre, che parlino di fuffa o roba seria sono il top come numeri. Come mai secondo te Ale? Il mero discorso dell'interesse verso l'argomento?
Anche io son sempre stupito. Funzionano sempre. In tutto, su questo canale, su un migliaio di video pubblicati, ho fatto 7 video lunghi che in qualche modo avevano a che fare con l'intelligenza e penso 3 o 4 shorts. Tutti han performato bene, sopra la media. Due sono i più visti del canale. Per me è una combinazione di tre fattori: 1) è un argomento genuinamente interessante, pieno di sfaccettature e cose controintuitive da scoprire, per cui attira i curiosi del mondo psicologico-scientifico; 2) è un argomento che suscita curiosità morbosa, invidia e vanto, per cui attira persone che si sentono molto intelligenti e cercano validazione, persone che invece hanno dei dubbi sulla propria intelligenza o persone incuriosite dell'intelligenza altrui. 3) è un argomento divisivo, controverso. Gran parte della popolazione ha opinioni molto forti sull'intelligenza, spesso opposte alle evidenze scientifiche e mal informate, ma comunque veementi, per cui attira tutte le persone che (banalizzo), vogliono opporsi alla nozione stessa di intelligenza e contrastare la validità del QI, tutti quelli che vogliono difendere questa nozione e pure tutti quelli che vogliono attaccare o difendere la psicologia come disciplina in sé. È davvero una combo esplosiva. Devo trattenere la mia voglia di views sennò mi metto a fare un video a settimana su questo 🤣
@@alessandrodeconcini-adc Thx 4 reply ( mamma mia lo slang social, anche se questo viene dai vecchi forum). Anche la live inerente alla plusdotazione ha avuto un bel riscontro, non ho i numeri a supporto della mia tesi ma avendo partecipato quella è ad altre credo che sia stato così. O.T. ho iniziato a seguire il tuo amico Alessandro, molto interessante, i.m.h.o. hai fatto una bella cosa per la tua community prensentandolo.
Un'altra cosa interessante che ho scoperto leggendo "What intelligence Tests Miss" è che QI e pensiero razionale sono scarsamente correlati, controintuitivamente. "We do tend to notice, and to find mildly perplexing, "smart people doing dumb things " [...] if by smart we mean IQ - test smart and by dumb we mean poor decision making, then the source of the phenomenon is clear. IQ tests do not measure adaptive decision making [...] research is increasingly bringing this assumption into question. Rational thinking skills show only small to medium correlation with intelligence test performance [...] judgment and the skill of rational thought are at least as important as the attributes that are assessed on IQ test. Like intelligence, rational thinking skills relate to goal achievement in the real world " inoltre sebbene nel WAIS *in genere* vi sia una correlazione tra i risultati dei vari subtest, anche se diversi (matrici e logica verbale per esempio) in persone nello spettro autistico si riscontrano spesso e volentieri differenze enormi nelle performance, anche più di qualche ds, tra un subtest e l'altro: quindi il QI totale può essere 100 o 90 con magari 120+ ad esempio nelle matrici di Raven etc
Non mi è chiara una cosa. Un "quoziente emotivo" maggiore dovrebbe essere collegato ad una minore insorgenza di problemi a livello psicologico, in quanto sarebbe maggiore anche la capacità di capire e gestire le proprie emozioni e quelle altrui. Allora perché un qi maggiore è correlato ad una maggiore incidenza di disturbi dell'umore? Magari è colpa di una visione del mondo e di se stessi più profonda e consapevole? O magari una questione biologica? Se qualcuno ne sapesse qualcosa e me lo scrivesse gliene sarei grato.
Credo che l'assunto da cui parti non sia corretto. Non credo che il maggior quoziente emotivo sia mai stato associato alla minore insorgenza di problemi psicologici. Non sono neanche sicurissimo di quanto siano solide le correlazioni tra alto QI e disturbi dell'umore. Credo che su queste tematiche entrino in gioco i tratti di personalità, che di sicuro interagiscono con l'intelligenza ma non ne sono sovrapposti. Non saprei, la realtà è che l'idea di intelligenza emotiva è complessa e ancora non ben delinata. C'è ancora tantissimo da esplorare.
Io credo che la parte di video di visto (il primo debunking) sia corretto, il problema è che è molto molto fraintendibile e lo vedo dai commenti... Consiglio di leggersi dei libri a riguardo sopratutto "intelligenza emotiva" di Daniel Goleman
Va bene, sono asperger ad altissimo potenziale cognitivo (182 SD=15). Questo video lo dedico a mio padre che ha sempre demonizzato il mio QI dicendo che conta più l'intelligenza emotiva. Grazie Alessandro, hai concentrato e dimostrato varie credenze che già avevo
Beh è vero, nella vita, senza nulla a togliere a te e senza demoralizzarti, conta l'intelligenza emotiva molto molto di più, senza di quella non si vive bene, anzi, per nulla.
Due cose: 1 potresti indicarmi un po' di fonti? Sia su quali studi si basa l'autore, sia magari un'altra campana 2 sinceramente non credo si possa affermare in maniera così netta che l'esercizio non migliori le facoltà mentali. Soprattutto perché tu stesso da ultimo dici che la cultura è un fattore che può influenzare la formazione di una persona. D'altronde noi siamo per forza frutto delle nostre esperienze, che sono a tutti gli effetti parte di noi. Se nessuno avesse insegnato la matrmatica ad einstein da piccino non dico che sarebbe stato un deficiente, ma magari non si sarebbe perso nei meandri delle teorie e speculazioni rivoluzione di cui è stato artefice in ambito scientifico
Il libro ha una bibliografia sterminata, non ha molto senso che io te la riporti. Se cerchi i miei altri video sull'intelligenza quelli hanno tutti in descrizione la bibliografia che ho usato per realizzarli. Mi sa che sull'esercizio non hai ben capito. Non si dice che l'esercizio non migliori le capacità mentali ma che non lo faccia in età adulta quando l'individuo ha già goduto di un ambiente positivo e stimolante. In altre parole: quando il cervello è adulto e formato non si riesce a incrementare il QI con l'esercizio.
Probabilmente dedicherei un'ora allo studio di grammatica e vocaboli e due ore alla conversazione pura (con anche esercizi mirati per inserire quelle regole grammaticali e quei vocaboli). In più supporterei il tutto con immersione nei media in quella lingua, sfruttando ritagli di tempo e tempo libero per leggere e ascoltare il più possibile in lingua.
La meditazione porta ad un aumento della consapevolezza, non ad un aumento di capacità specifiche. Per quelle ci vuole una pratica diretta ad esse. Ma chiedetevi se una persona inconsapevole può essere "intelligente".
Non sto capendo, se il QI viene misurato sulle Capabilities... e Gardner diceva che le capabilities sono 9... perché le capibilities non sono una parte di intelligenza?????? Sono confuso.
Il QI (misurato quasi esclusivamente con la scala WAISS e le sue variazioni) misura 4 sotto-scale del QI (comprensione verbale, ragionamento visuo-percettivo, memoria di lavoro e velocità di elaborazione) e queste 4 scale, insieme, danno una media che è il QI generale. Invece, l'idea delle intelligenze multiple non dice che l'intelligenza ha più componenti, ma si spinge a dire che in ogni persona c'è un componente prevalente, che determina il modo di pensare generale della persona.
@@alessandrodeconcini-adc ciao Alessandro, io ho fatto il test wais e il mio Qi totale risulta essere di 120 tuttavia essendo asperger si fa maggiore affidamento allo iAg, l’indice di abilità generale che sarebbe 124 nel mio caso. Mi hanno calcolato anche l’Intelligenza fluida di 131 mi chiedevo, nonostante non esistano diversi tipi di intelligenza il fatto che mi abbiano calcolato così tanti diversi indici significa qualcosa? Cioè una persona che ha il mio stesso Qi ma un intelligenza fluida GF più bassa ha un funzionamento cognitivo completamente diverso se raggiunge quello stesso qi con magari capacità più strettamente visive e meno logiche o verbali quindi cristallizzate?
L'affermazione di Gardner che hai postato è effettivamente antiscientifica, questo però non toglie che possa essere di buon senso. Mi capita di ripetere spesso, soprattutto nei commenti di questo canale, che non è molto saggio fare estremo affidamento sul dato scientifico quando si parla di psicologia. Possono esserci molte sfaccettature della nostra intelligenza che sono difficili da misurare con un'indagine psicometrica, ma questo non significa che non esistano o che non siano rilevanti. Mi viene da pensare ad esempio all'intelligenza intra-personale, ovvero la capacità di saper riconoscere i propri sentimenti, di saperli esprimere in modo intelligente e da qui comprendere anche quale potrebbe essere la direzione e il senso della propria vita. Oppure penso all'intelligenza inter-personale, ovvero comprendere profondamente da cosa sono mossi i desideri e le intenzioni delle altre persone, saperne riconoscere ad esempio i valori. Ecco, come cavolo le misuri queste intelligenze? Io riterrei più opportuna una descrizione fenomenologica in questo caso invece di un test. Sia le misurazioni del Qi sia le intelligenze multiple di Gardner possono dare il loro aiuto, non penso ci sia bisogno di scegliere l'una o l'altra cosa. Se il Qi può dirci con molta precisione quanti cavalli ha il nostro motore, le intelligenze multiple possono essere utili per cogliere quali sono gli aspetti del nostro intelletto che ci caratterizzano maggiormente e cosa varrebbe la pena coltivare. Inoltre, è vero che esiste una correlazione fra Qi e intelligenza emotiva: mediamente se un soggetto ha delle buone abilità cognitive espresse in un test del Qi avrà di conseguenza anche buone possibilità di essere intelligente emotivamente. Questa però non mi sembra una grande scoperta. Sarebbe come dire che se una persona è cresciuta in modo sano avrà più probabilità di avere un buon Qi e anche delle buone abilità emotive. Mi sembrano quasi ovvie queste correlazioni e mi sorprenderei di scoprire il contrario. Queste correlazioni però non sono sempre presenti come potremmo aspettarci e in molti casi si presentano delle vere e proprie asimmetrie fra Qi e altri tipi di intelligenza. Questo potrebbe avvenire perchè il punteggio del Qi va a rappresentare delle abilità specifiche che abbiamo messo alla prova in quel determinato test, abilità che potrebbero essere meno correlate di quanto pensiamo ad altri aspetti dell'intelligenza. Ti faccio presente per esempio che è uscito da poco uno studio in cui alcuni membri del MENSA sono stati esaminati con il Wais 4 e la maggior parte di loro ha sottoperformato in quel test non riuscendo a raggiungere il 98esimo percentile. Se non ricordo male i punteggi più bassi sono stati fatti proprio sull'intelligenza verbale, mettendo in risalto quindi una lieve incoerenza fra quello che misura un test del MENSA e quello che misura il Wais 4
Il fatto che la psicologia non sia una scienza dura è fondante in questi ragionamenti, ma questo non vuol dire che non si possa fare distinzione tra ciò che ha delle solide evidenze alle spalle e ciò che non le ha. "Possono esserci" e "di buon senso" purtroppo non sono espressioni sufficienti ad essere ritenute valide negli studi psicologici. Ciò che io e te riteniamo opportuno, utile o sensato non conta molto. Tu elenchi alcuni tipi o espressioni di intelligenze e ti domandi retoricamente "come cavolo le misuri?". Gli scienziati che studiano l'intelligenza prima di tutto ti risponderebbero: "come dimostri che esistono?" Perché se non riesci a dimostrare che queste intelligenze multiple ci siano non ha alcun senso provare a misurarle, capisci? Ed è proprio qui il punto: non ci sono evidenze sulle intelligenze multiple ne prodotte da gardner ne da altri e, anzi, tutto quello che sappiamo (che pure è incompleto e aperto a modifiche) ci fa pensare che queste diverse abilità siano tutte connesse tra loro e possano essere quindi espresse sotto un'unica definizione generale di intelligenza.
@@alessandrodeconcini-adc Se dovessimo guardare le intelligenze multiple di Gardner/Intelligenza emotiva di Goleman alla luce del fattore G vedremmo che fra alcune intelligenze è presente una notevole correlazione e fra altre intelligenze la correlazione è più debole. L'intelligenza visuo spaziale, per esempio, è correlata maggiormente con quella verbale rispetto a quanto lo è con quella interpersonale. Eppure, nello studio sui Mensani di cui ti ho parlato precedentemente, i risultati ci dicono che esiste comunque una buona sfasatura anche fra la visuo spaziale e la verbale o la memoria di lavoro. Non mi sembra quindi una cattiva idea quella di prendere in considerazione delle singole abilità intellettuali e approfondirle affinchè le persone possano comprendere meglio in cosa sono più versate. Tenendo sempre in considerazioni le possibili correlazioni che esistono fra queste intelligenze alla luce del fattore G. L'intelligenza emotiva, pur possedendo una correlazione con il fattore G, mantiene comunque in buona parte una sua autonomia. Il test Wais 4 può essere infatti superato con punteggi alti anche da persone che mostrano importanti difficoltà nelle abilità emotive e chi possiede invece buone qualità emotive non mostra per forza punteggi elevati nel Wais 4. Il fatto che l'intelligenza emotiva esista è un dato di fatto che possiamo sperimentare nel quotidiano, non avremmo neanche bisogno di uno studio scientifico per dimostrarlo. Ci sono indubbiamente delle persone che presentano delle spiccate qualità nel comprendere la propria interiorità e quella altrui, che sanno ammortizzare gli eventi della vita e creare poi un decorso favorevole e così via. Queste sono sicuramente forme di intelligenza che difficilmente possono essere valutate in un test con carta e penna, la loro maggiore espressione possiamo osservarla mentre ci confrontiamo continuamente con il mondo. In definitiva: dire "DEBUNKING, smontiamo le caxxate sull'intelligenza" mi sembra un po' too much
@@Mu-pg7ps non è un pò too much, è da spacconi acchiappa views e commenti (quindi non c'è di che Ale, noi pecore con un minimo di buon senso continueremo a foraggiare i tuoi numeri). Il fondamento del suo pensiero è: non empiricamente dimostrato = non si deve prendere in considerazione. Così facendo taglia fuori le teorie, come ad esempio la teoria dell'evoluzione, che è decisamente di BUON SENSO e accettata dalla comunità scientifica, anche se NON LEGGE. Stessa sorte per la teoria delle intelligenze multiple, accettata dalla comunità psicologica. Della gravità non ne è stata dimostrata la causa, che facciamo iniziamo a disperderci nello spazio?
Il problema del QI è legato alla definizione stessa di intelligenza, che non è chiara in partenza. La critica che ho visto più spesso fare al concetto di QI è che fondamentalmente misura solo certi tipi di abilità logiche, tralasciando o ignorando completamente altri fattori. Il QI è utile per valutare piuttosto se qualcuno è al di sotto della norma o soffre di ritardo, ma non appena si arriva alla normalità non è più in grado di discriminare se non per certi aspetti specifici. Il test del QI magari può effettivamente dimostrare quale tra un pool di persone è la più brava in matematica, ma non è in grado di rispondere a quale tra quelle persone potrebbe essere il miglior filosofo o il miglior scrittore, soprattutto perchè diventa molto difficile misurare qualcosa di cui non si possiede nemmeno una definizione univoca ed efficace, eppure nessuno metterebbe in dubbio che per essere un filosofo o uno scrittore serva un alto livello di intelligenza. Non è un caso che in questi test ci si concentri di più sulle abilità logico/matematiche, poichè sono le più semplici da misurare e che possono avere delle risposte univoche. Auguri a misurare quanto è etica una persona, anche se indubbiamente per essere etici bisogna anche essere intelligenti. In conclusione, il QI serve? Si, per individuare quei bambini che hanno dei deficit cognitivi e fornire loro un'assistenza adeguata. E' davvero descrittivo di ciò che chiamiano intelligenza, e può essere utilizzato per definire una persona? Probabilmente no.
Quelle sperimentali. Il libro stesso è ricolmo di fonti bibliografiche agli studi più recenti, così come anche gli altri video che io ho realizzato sul tema.
@@alessandrodeconcini-adc Il problema è che tutti quegli studi sono validi unicamente considerato valido il postulato da cui partono, ossia quello della correlazione tra i diversi tipi di intelligenza e, a monte, che l'intelligenza sia una qualcosa di quantificabile. Tutte le evidenze che ne derivano, insomma, vengono infirmate appena viene revocato in dubbio l'enunciato che ne funge da precondizione. Ovviamente, non mi aspetto una validità assimilabile a quella di una scienza fisico-matematica, ma nemmeno un sistema teoretico fondato solo sulla validità degli assiomi.
Quegli assiomi però sono di natura empirica, non filosofica a priori. Queste misure si rivelano poi essere predittive, dunque la loro validità si riscontra nella realtà non solo all'interno del laboratorio
Ciao, ma se volessi buttarmi nel campo di ricerca dell'intelligenza umana che facoltà dovrei fare? E quali argomenti/materie dovrei studiare? Lo consiglieresti?
C è un libro scritto dal Dalai Lama e da Daniel Goleman , dove si mettono in contrapposizione pensiero logico ed Emozioni... A un certo punto viene detto. Supponiamo che valga la teoria Darwiniana... Se le emozioni non servono, allora perché durante l evoluzione della specie umana le abbiamo conservate? Questo appunto mi è tornato in mente mentre sentivo la parte del video sull intelligenza emotiva. E ragionando, se una persona ha conservato le emozioni e il loro uso forse è perché lo hanno aiutato a sopravvivere, anche se magari potrebbero diventare scomode, quando le emozioni predominanti, sono paure. E se un emozione ti aiuta a sopravvivere, io la includerei nell insieme " intelligenza". E sicuramente il pianto è scatenato da un emozione. Sicuramente però, vanno anche visti i periodi della vita in cui funzionano quelle abilità. Se sei un bambino, piangere può salvarti la vita... Se sei un adulto, piangere non richiama la stessa attenzione, ma mostra un altro significato.
Nessuno mette in dubbio che le emozioni servono. Si mette in dubbio che esista una specifica forma di intelligenza emotiva (dubbio peraltro ancora non risolto).
@@alessandrodeconcini-adc , Si capisco, il punto. Grazie della risp... Ah il mio era un appunto, sono d'accordo con quello spiegato nel video. Molto interessante.
@@alessandrodeconcini-adc volevo chiederti, semmai trovi il tema inerente a quello che puoi fare e al tuo canale, si parla pochissimo di" Fobie ", esempio io soffro tantissimo di" vertigini, paura Dell altezza ". E avendo io studiato elettrica, mi son trovato a cambiare lavoro per questo problema... Sulla carta non avevo problemi. Ma in pratica, anche solo aprire una scatola di derivazione a 3 metri di altezza, era davvero una fatica assurda ( aprire senza lavorarci ovviamente ahaha). Cmq, quali paure possono compromettere una carriera? Cosa avviene nel cervello quando il panico passa al comando? Sarebbe utile saperle in tempo certe cose. Sarrebbe bello sapere la tua concezione della cosa... E sempre che lo trovi un argomento interessante anche tu. Ah per questa cosa sto leggendo un libro di G. Nardone che parla di fobie, paura, panico e come gestire questi malesseri, però sono ancora all inizio del libro, anche se mi pare promettente il libro. Mi piacerebbe molto un video creato da te.. Se rientra nel campo di tematiche di cui vuoi discutere ovviamente 🙂.
L'intelligenza non è un superpotere, purtroppo, anche se tutti credono il contrario, specie in America, a giudicare dai film. Ma a Wall Street sono finiti in mutande anche premi nobel della finanza. Sembra che all'aumentare del QI cresca a dismisura anche l'ego (in modo esponenziale, del tipo che se ho 10 punti in più della media allora sono come Einstein ed ogni mia pensata deve essere per forza giusta). E poi c'è il problema che la gran parte delle persone con QI elevati perdano gran parte del tempo in questioni banali, cose già note, problemi vecchi già risolti, giochetti per mettersi in mostra, invece che dedicarsi a del lavoro vero e utile, come se temessero di affrontare qualcosa che potrebbero non riuscire a fare.
@@hyperpony4865 va bene, diciamo che sei una persona sui trent'anni con un QI superiore ai 140 naturalmente ti sei già accorto che il mondo se ne strapippa che tu sia tanto intelligente, oramai sai benissimo che le opportunità migliori le ha chi ha altre doti , per esempio chi ha un bel faccino o il papà facoltoso o chi ha l'istinto del killer. La cosa ti disturba non poco trovi il mondo veramente ingiusto nei tuoi confronti , e sentirti parte di una elite intellettuale , di predestinati ti fa sentire meglio. Sai da quando io mi sono sentito meglio? quando ho capito che in fondo volenti o nolenti siamo tutti dei rincojoniti.
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La cosa più inattesa che ho scoperto al riguardo a lezione è proprio legata al fatto che una maggiore capacità cognitiva è solitamente correlata a una maggiore capacità socio-emotiva: il professore ci disse che, al contrario di quanto mostrato nei media, le persone intelligenti (ancor più quelle sopra la media) non sono affatto degli inetti sociali, ma anzi, hanno buone capacità relazionali e solitamente hanno anche una maggiore soddisfazione riguardo ai loro legami affettivi e amicali
Esatto. Si tende poi a confondere i tratti caratteriali con l'intelligenza emotiva.
si ma occhio a non confondere due questioni differenti, è probabile che un ragazzo plusdotato abbia problemi a relazionarsi con altre persone dal momento che le trova superficiali e banali, ci sono studi che legano l'intelligenza emotiva al qi? in tal caso potresti linkarmene qualcuno? perché secondo la mia psicologa e le mie esperienze di vita sembrerebbe (spesso) essere l'opposto
Proprio nel libro che ha dato spunto per questo video si tratta di quel tema.
@@alessandrodeconcini-adc grazie mille, darò un'occhiata
Per esperienza personale posso tranquillamente affermare che quello che dici non è corretto. Non dico che sia vero il contrario, ma posso assicurarti che tutte le persone più intelligenti che ho conosciuto tendevano ad essere più introverse e solitarie che il contrario. Non degli inetti o degli asociali, ma sicuramente non degli amanti delle relazioni sociali, sopratutto quelle con persone palesemente meno intelligenti di loro. Ed è anche comprensibile: una persona con un QI di 145, come può davvero trovarsi a suo agio con una persona 3 deviazioni standard più in basso? Come può trovarsi bene in un gruppo di 10 persone che tendenzialmente parla solo di gossip e sciocchezze varie quando nella mente di una persona ad alto QI girano pensieri di una profondità nemmeno lontanamente rintracciabile in persone con un QI medio?
Sono convinto che quello che dici tu sia vero per le persone considerabili come “brillanti”, ovvero quelle normalmente indicate con un Qi medio-alto(110-120). Sopra le due deviazioni standard rispetto alla media(130) invece, i problemi di relazione con la maggioranza delle persone è parecchio frequente.
Purtroppo ho visto sto video 7 mesi dopo la pubblicazione e sinceramente merita un numero inestimabile di like solo perché hai usato la mia parola preferita in italiano_(Perniciosi).Grande Adc !
Ciao!
Quel libro l'ho divorato anch'io (l'avevi mostrato durante la penultima live e quindi... non potevo non leggerlo) e a breve pubblico anche mappa concettuale e note in merito.
Grazie per tutto quello che fai, davvero. Ah, poi l'ho aperto un canale youtube, ma sono ancora in fase di riscaldamento in cui mi "auto-cringio" abbestia, se avessi un Dario mi rimpicciolirebbe di continuo.
Auguro a te e alla tua squadra un buon fine settimana!
❤️
Ciao Alessandro, potresti trattare in modo scientifico in uno dei tuoi prossimi video il dsa, e il modo migliore di apprendimento per soggetti affetti da dsa? sarebbe un video molto interessante secondo me visto anche la tendenza di un amento di dsa nelle scuole rispetto al passato.
È un tema molto complesso ma ci stiamo lavorando!
@@alessandrodeconcini-adc wow non vedo l’ora che esca. Sono felice così altre persone possono vedere il video come spunto di conoscenza,poiché non tutti hanno avuto la fortuna di essere seguiti e aiutati da medici.
Bravo Ale! Sul QI uomini e donne io e mio fratello già sapevamo il risultato finale perché, dopo una diatriba filosofica fra fratelli, abbiamo spulciato gli studi sul campo e abbiamo trovato questa chicca interessante sugli estremi della gaussiana. Ma è stato un lavoraccio😂
Molto spesso le differenze nelle abilità specifiche tra uomini e donne possono avere anche una componente culturale: un bambino tende a specializzarsi in quelle abilità che vengono culturalmente associate alle femmine, concentrandosi di più in altre più socialmente adatte a lui. è naturale poi che si specializzi in quelle abilità. Lo stesso vale per le donne naturalmente.
Assolutamente vero!
Grande video, cavolo!
Complimenti.
Ecco bravo! Adesso che ci hai spiegato che c'è un modo per misurare chi è più intelligente di chi....spiegaci perché alcuni dovrebbero essere in toto più intelligenti degli altri.Ora mi aspetto la misurazione della vicenda umana tra ordinate ed ascisse,bada bene!Il numero che ne esce deve essere scritto per intero,anche se non è esistente nel campo dei numeri reali!
Cosa stai dicendo, scusa?
Parole a caso.
Molto interessante. Per l'intelligenza emotiva, ho trovato cose nuove in questo video. Negli hsp c'è una maggiore attività dei neuroni specchio, ma non so se quel tipo di intelligenza si può allenare, in generale.
Avevo letto anche della teoria della plasticità del cervello, per quello credo che ci si debba allenare costantemente, e che i brain training siano più giochini che altro. È vero che app come sudoku, kakuro, enigma di einstein, trucchi matematici, allenano la mente, ma in quelle attività li, e se smetti, come nel caso mio con i trucchi matematici, dopo un po' torni indietro come abilità.
Complimenti video accurato e spiegato molto bene
Caro Alessandro, sei sempre il numero uno!
- Prima di parlare di qualcosa occorrerebbe definirla. Qualcuno di voi ha mai trovato una definizione di intelligenza che non faccia acqua da qualche parte?
- Il QI, trattandosi di quoziente, è il rapporto tra due entità: l'età mentale e l'età cronologica. Ma chi stabilisce quale debba essere l'età mentale per soggetti aventi una fissata età, onestamente, non l'ho ancora capito.
- Inoltre va sempre tenuto presente che per misurare qualsivoglia cosa occorre una unità di misura, altrimenti si sta parlando solo di aria fritta.
Perché la farsa va avanti? ...It's only business!
Ma non è vero. La tua premessa è che la definizione non esista o faccia acqua da tutte le parti, e non è così. Ti basta aprire un qualunque testo di psicologia sull'argomento.
@@alessandrodeconcini-adc Ho chiesto a molti laureandi in psicologia, ai quali mi sono prestato come cavia per le loro tesi di laurea, quale fosse la definizione di intelligenza. La risposta è stata sostanzialmente la stessa: non c'è una sola definizione, ma tante definizioni. Ciascuna di queste mette in luce alcune particolarità, ignorandone altre, che pure intuitivamente concorrerebbero ad inquadrarla meglio. Ciò la dice lunga sulla complessità della faccenda.
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«Che cos’è l’ intelligenza?
L’intelligenza umana, non si caratterizza come un fattore coerente e delineato, piuttosto essa si manifesta ed esprime attraverso un insieme numeroso di abilità, comportamenti, pensieri ed emozioni. La storia ha contato molti tentativi di definire il concetto di intelligenza in modo univoco, standard; tuttavia essi non hanno avuto successo. Il motivo del loro insuccesso risiede principalmente nel fatto che l’intelligenza non è qualcosa che si possiede o non si possiede, bensì un mosaico di elementi che trovano espressione in tutti i nostri comportamenti e pensieri.»
fonte: www.lorenzomagri.it/intelligenza-definizione-e-misura/
@@ec7092 ho letto l'articolo, concordo con te. Prossimamente credo che comprerò anche il libro suggerito, perché mi interessa, rimane il fatto che ho dei dubbi. Hai ragione: per misurare qualcosa c'è bisogno di una unità di misura e l'intelligenza, da come sento e leggo sia qui che altrove, non sembra misurabile, troppe variabili. Oltre che definizione non chiara. Invece, ho visto qui un video Galimberti che nel 2019, a un convegno sulle donne, se ne uscì dicendo che le donne sono più intelligenti degli uomini perché lo si vede alle superiori e lo nota nelle sue classi. Lui insegna filosofia, quindi parla di un microcosmo del mondo universitario, che a sua volta rappresenta un microcosmo del mondo. Senza avere definito il concetto di intelligenza né avere chiarito quali criteri abbia usato. Siamo a livello della vecchia canzone di Elio e le storie tese, "Mi ha detto mio cuggino che da bambino una volta e' morto".....
Ec io francamente non so a quali laureandi in psicologia tu ti sia rivolto, di sicuro come tutti i temi complessi anche quello dell'intelligenza è dibattuto in ambiente scientifico e ogni definizione ha limiti, problemi e prospettive da migliorare, ma esistono definizioni che hanno più o meno peso sperimentale ed empirico e le fonti sono chiare su questo.
L'articolo citato, poi, riporta solo fonti vecchie e superate. Davvero, lo scopo di questo video era dire a chi è interessato di leggerselo quel libro, perché è un lavoro importante e accuratissimo sulla bibliografia.
Con tutto il rispetto per Lorenzo Magro e il suo articolo (ma anche col mio video eh) non c'è un paragone.
Una delle più grandi cazzate che io abbia mai sentito sul QI in aggiunta, è stata quando un mio amico mi disse "no ma il QI può misurare quanto sei intelligente sono fino al livello del creatore"
Signori, il creatore del test del QI supera Terrence Tao e non lo abbiamo mai saputo
Lol
Bro, diecimila spunti interessanti, i miei complimenti davvero una fantastica analisi.
Concordo su ogni punto, anche se non c'è da concordare, hai "spittato facti" come si dice nelle americhe.
Grazie mille 💪💪💪🔥🔥🔥
Scusa Morte, ma nel video sul patentino di voto, minuto 18:36, dici che secondo la maggior parte degli esperti l'intelligenza non si può misurare
alessandro de concini: quella persona sull’internet
che è capace di non farmi sentire stupida o incapace.
Non era questo l'obiettivo 🥲
@@alessandrodeconcini-adc lo so, era più un ringraziamento il mio ahahahah
Ci ho pensato su a lungo, e se da una parte devo ammettere che su certe cose puoi aver ragione, dall'altra rimango dell'idea che su punti che possono diventare importanti come il miglioramento dell'umanità o l'effettiva intelligenza rimango dell'idea che questa sia un mito che la scienza non vuole debunkare o affrontare sul serio, oppure che ha un passato troppo mitologico per non avere critiche, cone il concetto della forza
Un'altra interessante differenza tra il cervello maschile e quello femminile, è che tendenzialmente quello delle donne ha un corpo calloso (la struttura che connette i due emisferi) più spesso, con più materia grigia
Sono curioso circa questa distinzione tra intelligenza emotiva e tratti caratteriali, perché io la credenza che vuole il QI legato alle abilità logico analitiche più che a quelle relazionali l'ho sempre considerata corretta, e tendenzialmente ho sempre avuto pochi dubbi sulla mia dimestichezza con le prime (e pure quando mi vengono, beh, al Mensa mi hanno ammesso, non che sia un patentino, ma almeno non mi si può dare del sedicente), ma lo stesso non posso dire delle seconde, anzi, il rapporto emotivo in senso orizzontale mi costa una fatica non indifferente (tra l'altro senza averne molto in cambio salvo qualche mal di testa e arrabbiatura quando mi dicono cose tipo "ah, sono proprio contento che abbiamo fatto questa chiacchierata", ma sono troppo educato per notificare che io invece non lo sono affatto). Può essere... nel qual caso dovrei ammettere che ho sempre nascosto dietro la maschera di una scarsa attitudine all'intelligenza emotiva il fatto che ho semplicemente un carattere di escrementizio. Ci può pure stare.
Ma che centra le abilità relazionali dipendono anche dall'intelligenza e quindi dal QI
@@luk9krt140 Riformulo: il fatto che le abilità relazionali dipendano anche dal QI o per meglio dire, che il QI sia un parametro che spazia su vari fattori tra cui anche la cosiddetta intelligenza emotiva, da cui dipendono le abilità relazionali, è una delle tesi esposte nel video. È possibile, ma, se mi confronto con persone plusdotate trovo che non ci siano praticamente mai particolari mancanze in termini di abilità logico analitiche, mentre per quanto concerne le abilità relazionali, la situazione mi pare molto più eterogenea, forse quanto tra le persone non plusdotate (ma questo andrebbe analizzato, non ho in mano niente per fare un confronto statistico organico) e questo stride con la tesi esposta nel video e che hai ribadito. Nel video però viene detto in due occasioni di non confondere l'intelligenza emotiva con i tratti caratteriali, ergo si sottende che possano essere questi ultimi a determinare la differenza che a me sembra di notare per cui chi ha un elevato QI quasi sempre sappia esprimere la sua plusdotazione nell'ambito logico analitico, ma non altrettanto in quello relazionale. Da questa costatazione emerge una legittima curiosità circa questi tratti caratteriali, che andrebbero, a mio avviso approfonditi.
Tutto qui... c'entra?
Ciao, ho appena ascoltato l'intervista di Immanuel Casto da Shy (Breaking Italy Night). Casto è dal 2019 presidente del MENSA Italia, che è in soldoni un'associazione a cui possono iscriversi solo le persone che hanno il QI 98 percentile, ossia più alto del 98% della popolazione. Sarebbe quindi normale supporre che Casto ne sappia riguardo questo tema, oltrettutto essendo egli stesso una persona dall'intelligenza estrema.
Eppure persino lui porta avanti i miti descritti nel video, fondamentalmente dicendo proprio che il QI non esprime l'intelligenza ma solo una "skill logico-matematica" e che esistono diversi tipi di intelligenze e che una definizione univoca di cosa sia l'intelligenza non esiste.
Ora io non avrò il QI 98 percentile ma mi pare abbastanza strano e incoerente che ci sia questa contraddizione tra gli studi scientifici esposti nel video e le conoscenze di un'associazione che letteralmente si occupa di QI e di intelligenza e finanzia essa stessa delle ricerche in merito. In che modo si può fare chiarezza su un punto del genere?
Domanda fondamentale questa. La risposta purtroppo è lunga e articolata. Ci provo:
Non concordo molto con il modo in cui si è espresso Manuel (che conosco di persona e stimo moltissimo) in quell'intervista, per quanto capisca bene perché abbia usato quelle parole.
La sua distinzione tra intelligenza e QI rischia a mio avviso di confondere e si basa su due pilastri:
1) Sfrutta ciò che comunemente viene inteso per "intelligenza" nel discorso pubblico, cioè una generica nozione di efficacia nell'uso di facoltà cognitive.
2) si basa su ciò che il test del Mensa misura (ovvero la componente logico-spaziale dell'intelligenza), che lui identifica col QI. Occhio che questo è cruciale, lui identifica come QI la misura della componente logico spaziale su cui il test Mensa si basa in modo esclusivo.
Ora, se tu accetti questi due punti, quello che dice Casto nell'intervista è corretto al 100%.
I problemi però sono 2.
A) che la definizione di intelligenza a livello scientifico e psicometrico è molto differente da quella usata nel discorso pubblico. Sì, è vero che è una definizione imperfetta e criticabile, tuttavia è una definizione operativa in uso da decenni con grandissimi risultati. È quella definizione più tecnica a cui io faccio riferimento nel video (e a cui fa riferimento il libro che cito), non quella del sentire comune, che è fin troppo vaga e di fatto corrisponde a qualunque espressione positiva di uso del nostro cervello. La definizione tecnica di intelligenza corrisponde a una misura di diverse aree cognitive dalle quali si estrae una media. Quella media è espressa con un numero, il QI.
B) e qui arriva il colpo di scena: quello che misura il test Mensa non è il QI, è solo una delle componenti del QI. Onestamente non capisco perché un'associazione tanto famosa e rispettata non misuri l'intelligenza secondo parametri scientificamente validati, ma il dato di fatto è che il test del Mensa non è un test riconosciuto dalla comunità scientifica e misura solo una porzione del QI. Infatti si basa solo sulle matrici di Raven, un esercizio proprio di logica visuo-spaziale. Quello che emerge dal test quindi non è più un valore medio, ma invece un valore estremamente specifico e limitato. Il Mensa non misura il QI (sebbene lo riconosca, tant'è che con una certificazione di QI sopra il 130 puoi entrare senza fare il loro test, un'incoerenza che non ho mai capito). È come se il Mensa avesse deciso per conto suo che l'unica misura che conta per capire il QI di qualcuno è quella logico spaziale. Ma la psicologia non è per nulla d'accordo!!!
Quindi il punto è che sembra che stiamo parlando della stessa cosa, ma non è così.
Manuel (giustamente) dice che il test del Mensa non misura l'intelligenza, cosa verissima, ma sbaglia nel dire che quel test misura il QI e soprattutto quando usa il termine intelligenza lo fa in modo estremamente ampio, troppo ampio rispetto alla nozione scientifica di intelligenza.
La conclusione che trae, dunque, cioè che il QI non corrisponde all'intelligenza, non è corretta perché di fatto lui non sta parlando del QI e non sta parlando dell'intelligenza per come la definiscono gli psicologi che la misurano e la studiano. La confusione si crea perché questi termini sono usati in modo improprio.
Sulla questione intelligenze multiple non so bene cosa volesse dire invece, se si riferisce alle teorie in stile Gardner semplicemente si sbaglia, la letteratura scientifica è chiarissima, se invece (come credo) intendeva dire che ci sono varie aree di abilità cognitiva allora è verissimo, ma queste contribuiscono tutte alla misura dell'intelligenza quando si usa un test scientificamente validato come il WAIS.
È complicato, non so se sono riuscito a spiegarmi.
@@alessandrodeconcini-adc Wow, beh anzitutto non posso che ringraziarti enormemente per avermi risposto in modo così dettagliato, competente e articolato, nonché invidiarti per la lucidità dimostrata all'1:20 di notte! 😂
Comunque sì, il discorso è perfettamente chiaro, e ti ringrazio di avermi fugato questo dubbio e gettato luce su questa apparente contraddizione. Certo è davvero strano che un'associazione del genere si basi su una falla così evidente invece che sulle attuali teorie scientifiche, ma tant'è.
A questo punto mi, o meglio, ti chiedo se gentilmente potresti indicarmi quali siano i test più validi e accreditati dalla comunità scientifica per misurare effettivamente il QI (quello vero) e se siano reperibili in rete. Se ne hai già parlato in un altro video va bene anche farvi un riferimento che poi mi curerò di andare ad approfondire.
Grazie ancora e buon lavoro! :)
Edit: ho appena notato che proprio in questo commento a cui sto rispondendo hai menzionato il nome di un test (tale WAIS). Perdonami, sono le due di notte e sono un pelo stanco ahaha! Comunque la domanda può essere cambiata magari in: ce ne sono altri oltre a quello?
Hahaha sti temi mi appassionano e va a finire che a qualunque ora mi viene voglia di rispondere 😬
Ci sono molti test diversi dell'intelligenza, varie proposte, ma al momento la quarta edizione del test WAIS (Weschler Adult Intelligence Scale) è quella punto di riferimento per la psicologia e la medicina. Online purtroppo ne trovi alcune versioni che tuttavia non valgono come misurazione ufficiale, perché sia davvero una misura sensata va somministrata in un centro specializzato da psicologi specializzati in un ambiente controllato.
@@alessandrodeconcini-adc Grazie ancora! È stata una conversazione davvero illuminante :)
ma hai visto che razza di personaggio è questo Casto? Uno capace di parlare per ore senza dire assolutamente nulla di logico e concreto, totalmente privo di etica e di decoro, se per te questa è intelligenza estrema....
Sei veramente un GRANDE Alè 👍❤️❤️❤️❤️
9:09 ADC il Michael Jordan del metodo di studio 😂❤
Che ne dici di fare un video in cui elenchi tutti quei libri in libreria, alle tue spalle, così da dare qualche spunto per la lettura 😏😉
C'è! ruclips.net/video/GXYFgt3oqFQ/видео.html
@@dariochiocchetta7474 grazie!
Ci sarebbero moltissime cose da dire. È un video non banale e non immediato su temi non banali e non immediati.
Per iscritto rinuncio in partenza perché farei un commento di ottanta righe. Magari a voce? ;) Vediamo cosa il futuro può riservarci. :) :)
Un saluto, Alessandro!
Volentieri Luca!!!
@@alessandrodeconcini-adc "Volentieri!!" non mi pare. Sarò io che ho le traveggole. ;)
Ciao.
Eh?
@@alessandrodeconcini-adc
leLenteRiflessionidiLF
1 giorno fa
Ti ho taggato in un mio post. Lo troveresti nella tab Community del mio microscopico canale.
È sul QI.
Se leggi questo commento fammi sapere. Thanks.
Un cordiale saluto,
Luca
@@alessandrodeconcini-adc Nel senso: non sono sicuro che da parte tua ci sia un reale interesse ad ascoltarmi o a leggermi.
Felice se sarò smentito.
Al minuto 04:39 quando ha detto “fattore G” metta like chi ha pensato a male come un maialino pervertito
Avevo fatto un test del qi a 10 anni con il risultato di 115 (uno standard di deviazione sopra la media)
Eppure non mi sento intelligente e credo che o si sia abbassato (dopo derivazione del sonno e altre attività) o che non fosse mai stato sopra la media. Mi chiedo se potrò mai laurearmi o se sono condannato a una vita mediocre. La mia psicologa mi ha detto che la mia intelligenza non è cambiata da allora eppure non riesco a crederci. Ho fatto dei test del qi mensa online che seppur non avendo valore diagnostico e perlopiù svolti in condizioni non ottimali confermano i miei dubbi (tutti intorno a 100,105). Non ho alcuna intenzione di fare un test del Qi da un professionista perché sono terrorizzato, perciò mi chiedo se dovrei continuare a preoccuparmi; posso dire di avere Ancora un qi sopra la media??
PS
scusate per il mio lungo sfogo ma i miei dubbi mi perseguitano già da due anni, sin da quando ero caduto in depressione (mi sono ripreso abbastanza bene). Detto questo Ottimo video 👍👍
Io direi che il QI non è una misura così esatta. Ho realizzato tre test di cui i risultati furono 120,112 e 115. Capì immediatamente che l’intelligenza può variare, alla fine il cervello è un muscolo, puoi esercitarlo e così aumentare il QI. Ricordo che Piqué aveva un QI di 140 se non erro e dopo qualche anno l’ha rifatto e il risultato è stato di 170.
XCiccio il problema qui è il valore che tu attribuisci al QI, che è decisamente eccessivo. Non devi essere spaventato dalla misura del QI, chissenefrega, un numero non è sufficiente a definire te o il tuo futuro. Se tu avessi un QI mooolto al di sotto della media allora sì potrebbe essere un impedimento ma il solo fatto che ti poni questi dubbi e ti esprimi in questo modo esclude questa possibilità.
Certo che ti puoi laureare e certo che puoi avere una vita eccellente.
Concentrati sul come usi la tua intelligenza e le tue risorse, perché altrimenti crei una profezia autoavverante. Se continui a rimuginare su quanto stupido ti senti alla fine otterrai risultati pessimi.
Liberati di questo peso, hai molto di più da offrire a te stesso e al resto del mondo.
@@alessandrodeconcini-adc
Grazie per il commento
@@alessandrodeconcini-adc
Tutto ciò deriva da informazioni prese sul libro "the bell curve", i discorsi di Jordan Peterson sull argomento ecc ecc
Conosco bene entrambe, ma fidati di me: ossessionarti su quell'aspetto non ti porterà molto avanti
6:33 sarebbe un po' come nel moto rettilineo di un corpo:
L'intelligenza non è lo spazio percorso ma la velocità con cui lo percorri.
Ma se la velocità fosse aumentabile allora dovresti introdurre l'accelerazione.
A questo punto il test dovrebbe misurare l'accelerazione e non più la velocità
Comunque il funzionamento delle matrici di Raven, tramite le quali viene misurato il QI, alla fine a parer mio si può "imparare" svolgendo molti test QI e analizzando le risposte corrette, i processi logici da seguire tutto sommato non sono poi così tanti, anche se nelle matrici più difficili sono tosti da "vedere". Io qualche hanno fa (intorno ai 20 anni) ho fatto un test online Mensa e se non erro mi era uscito come risultato 117, poi ho "studiato" le matrici di Raven guardando molti esempi ma ho perso interesse poco dopo. Qualche mese fa (ho 24 anni) ho fatto tutti i test Mensa online dei paesi scandinavi e del nord Europa (Norvegia, Finlandia ecc...) e i risultati sono stati da un minimo di 128 ad un massimo di 133. Questo incremento di ben 13 punti di media è dovuto al fatto che sono diventato più intelligente? Al fatto che recentemente li ho fatti stando più concentrato? O banalmente perchè avevo già esperienza con le matrici di Raven? Secondo me è un mix delle tre cose soprattutto l'ultima.
Le matrici di raven sono soltanto uno degli strumenti di misurazione, ma i test scientifici del QI non si limitano ad esse, sono molto più complessi e vari .
I test online non hanno valore diagnostico.
@@alessandrodeconcini-adc ho visto vari youtuber che hanno portato i risultati di un test Mensa ufficiale ed oltre le famigerate matrici non mi sembrava ci fosse molto altro, tant'è che bene o male tutti ottengono un risultato molto simile rispetto ai test Mensa presenti su internet... in particolare a quali altri "esercizi" ti riferisci? Tu hai mai fatto un test ufficiale?
Dici bene, il test del Mensa è basato solo sulle Matrici, infatti mi spiace dirlo ma il test Mensa non è una misura scientifica dell'intelligenza. Ho fatto un test WAIS anni fa e ne conosco il funzionamento, personalmente non ho mai capito perché il Mensa si ostini ad utilizzare un paradigma non validato scientificamente.
@@alessandrodeconcini-adc grazie delle informazioni, approfondirò 👌
Ottima recensione.
Come fai a ruotare in quel modo il libro, anche quello è sinonimo di intelligenza? 😁😁
Haha no, quello è solo tanto esercizio. Ho anche spiegato come fare in un video:
ruclips.net/video/hFdb9xYKy6w/видео.html
Ehila ormai per misure la disabilità cognitiva non serve piu il test di intelligenza(WAIS R) ma i test dell adattabilità
Però non sempre il test d intelligenza è affidabile in quanto non ci dev' essere piu di tanta differenza tra i risultati dei vari item
Un bel libro. Peccato che si contraddica dall'inizio alla fine.
Mi limito a far presente esattamente l'ultima chicca: "uomini e donne avrebbero intelligenza sovrapponibile". Ma se il QI è correlato alla probabilità di ottenere performances importanti nel lavoro, com'è possibile che quasi-tutto ciò di innovativo, scientifico, tecnologico, letterario in questo mondo è stato fatto da UOMINI?
Se tutta la teoria sul QI elencata dal libro fosse attendibile, ci si aspetterebbe una proporzione tra uomini/donne in termini di QI e uomini/donne in termini di successo nei campi suddetti (scienza, letteratura, etc).
E mi sono limitato solo a fare un esempio di contraddizione interna al libro - e potrei farne tante altre.
Evidentemente qualcosa non torna, e non si può certamente giustificare tutto ciò con "le donne erano oppresse", dato che se fossero di intelligenza pari a quella maschile, avrebbero certamente potuto arginare tale oppressione (e, tanto per fare un esempio chiaro di cosa intendo: pure gli ebrei sono sempre stati oppressi, ma non sembra affatto che ciò gli abbia impedito di affermarsi in tantissimi campi del sapere e del lavoro. Ad esempio, tra i nobel americani, quelli di origine ebrea rappresentano il 25% dei premi nobel e dinuovo mi fermo qui).
Io ho un QI alto, certificato.
Ho carenze su alcuni aspetti come empatia e altro, poi per quanto possa valere il test della personalità (intp) il tutto non aiuta in molte cose
ciao ale,questo commento non riguarda il contenuto del video,volevo chiederti se conoscessi justin sung,in caso di risposta affermativa,sarebbe molto interessante una collaborazione con lui :).
Un grande abbraccio
Può essere che attiverai promozioni in futuro sui tuoi corsi? O promozioni mirate per categorie di fruitori ( tipo insegnanti)?
Periodicamente facciamo iniziative commerciali e sconti e questo succederà di sicuro anche in futuro. Quanto a promozioni mirate per categoria è una buona idea e da tempo ci pensiamo, ma è molto difficile da implementare all'atto pratico purtroppo.
Ale, ho sempre pensato che i test del QI fossero focalizzati sulle abilità logico/matematiche perché gli esercizi che mi venivano proposti includevano principalmente forme geometriche e successioni logiche. Quindi mi chiedo come possono degli esercizi simili definire in modo affidabile l'intelligenza? Ho fatto i test sbagliati? Sapresti consigliarmi un test del QI affidabile?
Inoltre, è normale che ripetendo lo stesso test del QI più volte, abbia ottenuto ogni volta dei risultati diversi? Per avere un dato affidabile dovrei fare una media?
Inoltre se è vero che le intelligenze non sono "settoriali" come mai persone diverse possono essere "più portate" ad imparare le lingue e la musica, piuttosto che l'aritmetica? E' solo un fatto di "cosa mi piace imparare" o proprio di una predisposizione ad imparare ad esempio qualcosa che coinvolge più l'udito che il calcolo?
Come al solito, contenuti sempre interessanti e intriganti!
Probabilmente hai fatto dei test molto parziali. Quelli veramente accreditati sono somministrati da psicologi esperti. Il più utilizzato è il WAIS 4.
Se hai ritenuto sempre risultati diversi significa o che eri in condizioni psicofisiche diversissime o (molto più probabilmente), che hai fatto test farlocchi 😉
Ale ho una domanda... ma le capacità motorie e di coordinazione dovrebbero essere incluse in un test completo di intelligenza o non rientrano nella definizione? Per esempio imparare giocoleria o movimenti che richiedono molta pratica in poco tempo potrebbero essere sintomo di intelligenza magari più predittiva a livello sportivo. Grazie degli ottimi contenuti di divulgazione
L'intelligenza motoria esiste senza alcun dubbio, che non venga presa in considerazione è tutt'altro discorso.
Che esista un intelligenza motoria che in alcuni è più sviluppata che in altri non lo affermo in base a libri letti, ma in base alla mia esperienza personale di quando ero bambino, e dall'osservazione - da adulto - dei bambini.
0:23 diccelo, quante volte hai rifatto la scena per prendere al volo il libro?
Hahaha stavolta mi è toccato riprovare un paio di volte, libro scivoloso. Ma di solito riesco al primo colpo.
dove è possibile fare un test ufficiale per il QI? mi ha sempre incuriosito sapere il mio
Ci sono centri specializzati e psicologi/psicologhe che lo somministrano.
Online nessun test ha validità reale
GRAZIE! Era un video necessario. Ho ancora un solo dubbio: come fa il test a ovviare a problemi quali la concentrazione? Se per esempio dovesse fare il test una persona con ADHD non verrebbe intaccato il risultato dal fatto che probabilmente si distrarrebbe anche se magari è molto intelligente?
Questa è una fantastica domanda!
Uno dei principali limiti dei test del QI è proprio lo stato psicofisico del soggetto. Per esempio la deprivazione del sonno può influire sul risultato, così come un disturbo della concentrazione o un DSA, ma anche disturbi psichiatrici o difficoltà psicologiche personali. Anche il dolore può fare la differenza, se fai un test del QI con una ferita dolorosissima otterrai certamente un risultato minore. O l'ambiente, se è pieno di casino o, che ne so, caldissimo o freddissimo, potrebbe incidere.
Per questo è fondamentale farsi somministrare il test in un ambiente controllato e con esperti e professionisti, che prima condurranno tutta una analisi della situazione della persona, potranno determinare se e come tener conto di condizioni pregresse, se rimandare il test o svolgerlo più volte.
Se fossi realmente intelligente quanto il mio punteggio del QI, probabilmente le bestemmie all'università sarebbero 1/10 lol
ti consiglio la lettura di formae mentis di Howard Gardner, il discorso iniziale sul q i e la sua universalità non regge più di tanto
Nel video si è capito che Gardner ha praticamente un approccio antiscientifico, sicuro sia opportuno consigliare il suo libro come fonte affidabile?
Non hai visto il video
Ahhahhahhahahahaha a rega ma veramente paragonate una pietra miliare come formae mentis accettata dal settore e influente sullo sviluppo dello studio dell'intelligenza scritto da GARDNER con questo libro che non ha sicuramente ne la stessa nomea ne la stessa importanza ne la stessa influenza ,il libro mi sa comunque che non lo avete letto perché sono presenti innumerevoli fatti neurologici,STUDIATE
Hai visto il video che stai commentando? Non concordi?
Ehm.
Quanti tentativi ci son voluti per il trick col libro alla fine?
Questo libro in particolare è davvero scivoloso e l'ho fatto volare più volte. Ma in genere riesco al primo tentativo 😉
@@alessandrodeconcini-adc comunque è abbastanza impressionante :P
Altra curiosità: esistono per caso degli studi che mostrano la distribuzione dell'intelligenza in base all'età? O al contesto? Qual è la media del QI tra i giovani nel mondo? E in Italia? E tra i giovani laureati o tra gli universitari?
Ci sono un sacco di studi del genere ma non li ho approfonditi! È un campo vastissimo e affascinante
E per quanto riguarda la furbizia? Ho sempre pensato che "intelligenza" e "furbizia" fossero due cose distinte, soprattutto perché molte persone intorno a me ritengono che io sia intelligente, quando ahimé... Ho un QI di 90 (testato a 13 anni da specialisti), quindi non sapendo il motivo per cui alcuni abbiano questa idea di me ho semplicemente teorizzato di essere molto "furba". È come se avessi imparato a memoria alcuni meccanismi a furia di fare try&error. Potrebbe essere che il mio QI sia aumentato? Secondo la mia psicoterapeuta è molto probabile, ma io non lo so. In parte sono sempre stata molto furba anche se non particolarmente "intelligente" o brillante.
La furbizia non è una categoria psicologica misurata, solo un'espressione che usiamo noi per definire dei comportamenti.
Ricordati sempre che il QI ti dice solo della potenza del cervello, non di come lo usi. Il QI è il motore della macchina ma sei poi tu a guidare.
Al di là del fatto che la tua misurazione da bambina non necessariamente corrisponde alla tua attuale (probabilmente la tua psicoterapeuta ha ragione) potrebbe anche essere che tu abbia un QI non particolarmente alto ma che tu sia abilissilissima a sfruttarlo al massimo e ottenga ottimi risultati.
C'è poi il ruolo della cultura, della formazione e quello della personalità che contribuiscono ai risultati che ottieni.
E per fortuna 💪 il QI non è tutto.
Alessandro, cosa ne pensi del test ufficiale (quello in presenza) del Mensa? È affidabile? Se sì, hai qualche fonte che lo provi? Perché quelli del Mensa non hanno saputo darmi nessuna fonte
È un test estremamente limitato, che si concentra solo su un tipo di compiti, quelli visuo spaziali.
@@alessandrodeconcini-adc grazie per la risposta. Quindi diresti che non è affidabile per capire se si è plusdotati o meno?
Diciamo così: se lo passi è molto probabile che tu abbia una plusdotazione, ma se non lo passi non è detto che tu non ce l'abbia
@@alessandrodeconcini-adc e hai qualche fonte in merito che lo attesti? Come ti dicevo, il Mensa non me ne ha data alcuna e io non ho le competenze per capire quali siano affidabili e quali no
Non mi sono mai occupato del test del mensa in modo approfondito. Se vuoi un test più scientifico con solide basi sperimentali e fonti affidabili ti consiglio di rivolgerti a un centro dove somministrino il WAIS 4
Giusto per curiosità: chi somministra il test WAIS IV e quanto viene a costare in media?
Psicologi specializzati e dipende, può costare anche 250 euro
@@alessandrodeconcini-adc
Ah.
Beh.
Minchia!🥲
Un'ultima domanda: finora ho letto solo che il test, in Italia, può esser fatto solo se prescritto da medico di base o da neurologo. Devo per forza rispettare questo iter, o posso direttamente contattare lo psicologo specializzato (visto che la mia è solo curiosità di conoscere il proprio qi)?
Eh sì
@@deidro8904 Non deve essere assolutamente prescritto da un medico o da un neurologo, uno psicologo può decidere da solo di farlo. Comunque magari la WAIS costasse al massimo 250 euro, guarda i prezzi sul sito della Giunti XD
@@TomtomWaits mi sa che la mia curiosità rimarrà tale 😅
Ho una domanda sul Brain Training:
Io sono passato dal 2014 con QI 94 al 2017 con QI 95 e al 2022 con QI 125
Nel mezzo ci sono stati 5 anni di università
Il QI è aumentato, non è Brain Training?
Hmmmm. E come lo hai misurato il QI?
@@alessandrodeconcini-adc
Intanto mi correggo:
Il terzo QI generale è di 115 e non 125
Il QI è stato misurato nella stessa struttura in 3 occasioni diverse, le prime due per diagnosi DSA e la terza per diagnosi ADHD.
Mi è stato somministrato il WAIS-IV da un neuropsicolo/psichiatra.
Inoltre anche se il QI generale è 115 mi è stato detto che non è interpretabile (ICV 130 e IVE 93)
Dipende molto anche dall'età in cui li hai fatti, in ogni caso non è un effetto che possa essere chiamato di "brain training"
@@alessandrodeconcini-adc
2014 anni 15
2017 anni 18
2022 anni 23
domanda da ignorante in materia:
se G è un valore composto, incrementando sommariamente le skill specifiche non incrementerebbe anche G?
Domanda interessantissima e sì, è corretto quello che dici, il punto è che quelle skill che il test misura sono fluide, non specifiche. Infatti andrebbero più correttamente chiamate "aree".
Ti faccio un esempio: una delle aree misurata dal test, che contribuisce al valore finale composto G, è la memoria di lavoro. Ci sono degli esercizi di memoria nel test.
Logicamente, allenando la memoria crescerebbe anche G di conseguenza. Se potessimo che ne so con la tecnologia aumentare la memoria di lavoro collegando al cervello della ram aumenterebbe di sicuro il valore G finale.
Alleniamo la memoria, quindi. Giusto.
Solo che i training di memoria non riescono ad allenare la memoria generalista, la allenano solo specifica al compito. Gli scacchisti hanno una memoria sorprendente per gli scacchi, se gli mostri un altro gioco non mostrano segni di una memoria superiore.
Lo stesso vale per le altre aree, la logica, la percezione visuo spaziale, la proprietà di linguaggio ecc.
Per cui di fatto il test misura sempre le capacità delle varie aree, mentre i brain training allenano sempre l'applicazione specifica a un contesto di quelle aree.
A questo punto potrebbe venire in mente di dire: ok, allora alleniamoci con il test del QI stesso o con i test sulle varie aree o costruiamo dei training generalisti appositi, così facciamo fare esercizio al cervello non sui compiti specifici ma sulle aree generali.
E il problema è che lì ci si pianta, perché si vedono minuscoli miglioramenti dovuti all'abitudine ma non si riesce a far migliorare significativamente i soggetti, rimangono sempre nel range statistico del test iniziale.
Sembra come se il cervello non si potesse proprio allenare nel generale, solo nello specifico, ed è una cosa deludentissima.
Spero proprio che si riesca superare questo limite.
@@alessandrodeconcini-adc Caspita! grazie della risposta esaustiva, hai chiarito il dubbio.🤗
ad oggi vige dunque un principio di indeterminazione tra il miglioramento delle prestazioni generali di un cervello ed il miglioramento delle prestazioni specifiche delle sue parti.
approfondirò la questione, con la dovuta cautela ed onesta intellettuale!
Ammetto che sull'intelligenza multipla sono daccordo con Gardner.
Il fatto che non sia predittiva non vuol dire niente, ancora una volta un bisogno della scienza rischia a volte di piegare la realtà.
Inoltre la scienza non mette l'intelligenza in relazione alla vita e a cose reali. Mi sai fare un lavoro? Quante scelte hai nella vita? Se sei intelligente che scelte prenderai? Perchè dovrei sapere che sei intelligente?
Ma poi le capacità esistono? Io a volte ho come l'impressione che siano linee o cose neuronali che a seconda della filosofia base fanno determinati ragionamenti che gli sembrano logici, creativi, ecc...
Mi è appena venuta una domanda che forse non c'entra con l'argomento ma può, forse, essere interessante.
L'uomo ha sempre combatutto tramite la società o altre cose, quando può e con molte virgolette oltre che in un lungo tempo, cose come la legge del più forte e vari tipi di schiavitù fisici.
Dal 1800 o forse prima c'è stato un incremento dell'idea, anche a causa di idee vecchie sull'intelligenza, che il più intelligente fosse quello che riesce a "vincere" gli altri, a fare ciò che vuole, che ci siamo distanziati dalla natura grazie all'intelligenza eccetera.
Queste idee si sono legate a varie filosofie "del meglio" tipiche e '900 ma controverse e hanno portato alla nascita di razzismo e guerra mondiale ecc... (Hitler parlava dell'intelligenza).
Poi sono nati pensieri fortemente contrari all'elite, all'intelligenza e a cose che caratterizzavano il passato arrivando a decretare che tutti hanno un'intelligenza eccetera.
A volte ci vedo in tutto ciò un meccanismo di difesa dalle idee, nel lungo tempo almeno, ma non sò quale.
Mi chiedevo... possibile che l'uomo abbia combattuto anche con bugie quella che sembrava essere "La legge del più intelligente" e, di conseguenza, è possibile che una persona troppo intelligente paradossalmente sarebbe un danno per la specie o risulterebbe cattiva perchè talmente empatica, talmente logica, talmente empatico logica rispetto agli altri da fare ragionamenti senza considerare che il suo cervello, forse, sbaglia ragionamenti in quanto troppo "potente"?
Noi intendiamo l'intelligenza sempre in positivo, almeno a livello comune, più è meglio è.
Cioè, chi ha molta empatia potrebbe non essere in grado di ignorare quello che per lui è un problema. Per quel che ne sò negli estremi della curva gaussiana ci sono, e non sò se sia falso, diversi aspenger più si và avanti e sono persone che hanno problemi in alcuni campi. Mi dispiace se posso risultare offensivo ma non riesco a spiegare il mio dubbio senza citare queste cose, non considero gli aspenger anormali.
Ma se una persona fosse troppo empatica, troppo logica, troppo empatico-logica, troppo sensibile o troppo bravo nei ragionamenti eccetera... non c'è il rischio che per dire s'interessi di "migliorare il mondo schiavizzando l'uomo perchè nei miei ragionamenti ho capito che bisogna fare così e perchè sono troppo sensibile e non sopporto che l'uomo faccia questo o quello?"
Alcuni studi sembrano suggerire una correlazione tra il pensiero tipo "tendo ad essere più nazionalista/conservatore" e l'intelligenza.
Il succo è se una persona è troppo intelligente specialmente rispetto agli altri non c'è il rischio che possa rappresentare una minaccia in qualche modo?
D'altronde vi faccio notare una cosa molto terra terra: da che mondo è mondo abbiamo sempre lodato i eroi intelligenti al servizio "del bene" e denigrato le persone nella realtà che hanno usato l'intelligenza per uccidere o far del male fino a creare risposte filosofiche.
Mi chiedo se in tutto ciò ci sia un gigantesco meccanismo di difesa della specie da idee che possono danneggiare la maggioranza, anche se si deve andare contro la verità, in un processo che è continuativo nel tempo.
Tra l'altro mi chiedo se esiste un troppo anche in relazione ai dati che vengono forniti nell'ambiente, tipo se devi capire quanto fà 1+1 lo capiscono tutti.
Cioè Greta Thumberg dice che senza l'aspenger non sarebbe mai riuscita a fare quello che ha fatto (sue parole, anche se penso confonda l'intelligenza con la determinazione) ma io potrei dire che senza il genio militare Hitler forse avrebbe perso prima...? Anche lui era determinatissimo.
Ed entrambi hanno, nel bene e nel male, rotto le scatole "per un mondo migliore" che era praticamente opposto, letteralmente, uno voleva dominare l'altra salvare la terra, ma entrambi hanno in comune il fatto di non sopportare, di essere sensibili a determinate cose, di avere capacità piuttosto fuori dal comune...
anche Elisabeth Holmes era definita come fuori dal comune ma venne arrestata per frode e tutti avevano problemi nel parlare con lei.
In una ricerca si è scoperto che chi è più propenso a barare in una competizione non è l'ultimo ma il primo perchè crede che il suo essere primo sia giustificato dalla natura, di avere qualcosa in più, quindi "il megliore" diciamo.
Non voglio dire che essere intelligenti vuol dire essere criminali ma mi chiedo se ci sia qualcosa che non si sopporta, un intelligente potrebbe sopportare?
per favore metti ordine nella tua testa prima di scriverlo rischi che qualcuno se lo legge tutto e lascia un commento irrilevante
@@hyperpony4865 Quindi non hai capito il discorso?
Te lo riassumo. L'intelligenza è vista come positiva, più ne ahi meglio è, ma se in relazione ai problemi che devi affrontare è troppa o hai troppa empatia non rischia di diventare negativa?
Di quanta intelligenza ha bisogno la realtà che ti circonda, non tutta, per poter essere capita?
Quali pensieri nascono in chi è troppo intelligente? Sono pensieri dannosi per la specie?
@@rumi6457c'è una limitata cerchia di problemi presso i quali troppa intelligenze risulta negativa. Per esempio oserei dire che in alcuni casi un QI troppo alto possa portare a overthinking e ansia.
MA, credo che non sia sbagliato dire che non esiste "troppa" intelligenza
@@davidecatani3426 Se un'intelligenza è troppa potrebbe inventare credenze per dare cose alla sua intelligenza.
Inoltre c'è l'isolamento sociale che a volte è un problema, senza considerare che il cervello potrebbe depotenziare l'intelligenza stessa
@@davidecatani3426 Ci ho pensato su a lungo, e rimango dell'opinione che l'intelligenza fondamentalmente è un mito che la scienza ama anche troppo
ma quali test sono affidabili e ufficiali ?
Quelli che vengono fatti da psicologi specializzati, sono loro che ti dico quale fare in base alla tua età ecc, e sono sempre loro che poi analizzano i dati
Esatto. Il più utilizzato e studiato per gli adulti è il WAIS IV
@@alessandrodeconcini-adc ma tipo per un dsa esiste un test apposta quindi ?
Nono, esistono gli psicologi che tengono conto di tutta la situazione del soggetto
Il video ragiona sul concetto di misurazione dell'intelligenza senza però dare una definizione di cosa questa sia. Lo spazio semantico del lemma "intelligenza" è piuttosto ampio: sarebbe utile comprendere se stiamo parlando di mele o pere.
In seconda battuta: qual è il test a cui fai riferimento? Sarei curioso di comprendere come tale test riuscirebbe a stimare l'intelligenza emotiva.
Guarda gli altri video che ho fatto sul tema, in cui affronto anche queste tematiche. Il problema principale è che c'è una bella differenza tra il concetto di intelligenza nelle scienze cognitive, piuttosto definito, e la sua accezione nel linguaggio comune, amplissima
@@alessandrodeconcini-adc Grazie
"...misura la capacità generale, la capacità di risolvere problemi in qualunque ambito..."
Direi di no, un numero (1 dimensione) non può esprimere la capacità di risolvere problemi in "qualunque ambito" (n dimensioni).
Guarda il resto del video 😉
@@alessandrodeconcini-adc Sì, ho già visto che dici che il qi dà una "media" dei vari aspetti dell'intelligenza, ma ciò non fa che confermare che un singolo numero non può esprimere l'intelligenza. La stessa "media" non può distinguere tra una persona più intelligente in un ambito ed una più intelligente in un altro. Devi andare a vedere cosa sa fare specificamente la persona (e lo dici tu stesso), quindi il qi come media non è "un punto di partenza", ma è una cosa inutile.
1:55 "A parità di quoziente intellettivo, comunque ognuno di noi sarà più o meno abile in una specifica situazione, o in una specifica tipologia di problema". Cioè ammetti l'esistenza delle intelligenze multiple (negare le intelligenze multiple è come negare che abbiamo cinque sensi e non uno solo). Esistono persone con specifiche intelligenze più sviluppate o sviluppabili ed altre meno, e lo si capisce dalla semplice osservazione dei bambini. Questo è un dato osservativo accessibile a chiunque abbia a che fare coi bambini, ed è sufficiente a falsificare l'asserzione che "non ci sono intelligenze multiple". Poi uno può averle tutte contemporaneamente, vorrà dire che può usare tutte le potenzialità e non solo alcune.
Non proseguo nella visione del video, perchè le premesse sono errate, e da premesse errate non si possono trarre conclusioni giuste.
@@andsalomoni Imho confondi intelligenza (per il suo significato reale, non quello più diffuso) con abilità, ma può essere io mi sbagli
@@dariochiocchetta7474 Per acquisire specifiche abilità devi avere l'intelligenza per farlo. Non sono cose separate.
Sto guardando il numero di views, di like e di commenti e niente, i video su QI e intelligenza spaccano sempre, che parlino di fuffa o roba seria sono il top come numeri.
Come mai secondo te Ale?
Il mero discorso dell'interesse verso l'argomento?
Anche io son sempre stupito. Funzionano sempre. In tutto, su questo canale, su un migliaio di video pubblicati, ho fatto 7 video lunghi che in qualche modo avevano a che fare con l'intelligenza e penso 3 o 4 shorts. Tutti han performato bene, sopra la media. Due sono i più visti del canale.
Per me è una combinazione di tre fattori:
1) è un argomento genuinamente interessante, pieno di sfaccettature e cose controintuitive da scoprire, per cui attira i curiosi del mondo psicologico-scientifico;
2) è un argomento che suscita curiosità morbosa, invidia e vanto, per cui attira persone che si sentono molto intelligenti e cercano validazione, persone che invece hanno dei dubbi sulla propria intelligenza o persone incuriosite dell'intelligenza altrui.
3) è un argomento divisivo, controverso. Gran parte della popolazione ha opinioni molto forti sull'intelligenza, spesso opposte alle evidenze scientifiche e mal informate, ma comunque veementi, per cui attira tutte le persone che (banalizzo), vogliono opporsi alla nozione stessa di intelligenza e contrastare la validità del QI, tutti quelli che vogliono difendere questa nozione e pure tutti quelli che vogliono attaccare o difendere la psicologia come disciplina in sé.
È davvero una combo esplosiva. Devo trattenere la mia voglia di views sennò mi metto a fare un video a settimana su questo 🤣
@@alessandrodeconcini-adc Thx 4 reply ( mamma mia lo slang social, anche se questo viene dai vecchi forum).
Anche la live inerente alla plusdotazione ha avuto un bel riscontro, non ho i numeri a supporto della mia tesi ma avendo partecipato quella è ad altre credo che sia stato così.
O.T. ho iniziato a seguire il tuo amico Alessandro, molto interessante, i.m.h.o. hai fatto una bella cosa per la tua community prensentandolo.
Ale sai chi può somministrare il test scientifico del QI? Sarei curioso
un qualsiasi psicologo specializzato
Ci sono psicologi e centri abilitati!
@@alessandrodeconcini-adc Grazie della risposta(ad entrambi)👍
Un'altra cosa interessante che ho scoperto leggendo "What intelligence Tests Miss" è che QI e pensiero razionale sono scarsamente correlati, controintuitivamente. "We do tend to notice, and to find mildly perplexing, "smart people doing dumb things " [...] if by smart we mean IQ - test smart and by dumb we mean poor decision making, then the source of the phenomenon is clear. IQ tests do not measure adaptive decision making [...] research is increasingly bringing this assumption into question. Rational thinking skills show only small to medium correlation with intelligence test performance [...] judgment and the skill of rational thought are at least as important as the attributes that are assessed on IQ test. Like intelligence, rational thinking skills relate to goal achievement in the real world "
inoltre sebbene nel WAIS *in genere* vi sia una correlazione tra i risultati dei vari subtest, anche se diversi (matrici e logica verbale per esempio) in persone nello spettro autistico si riscontrano spesso e volentieri differenze enormi nelle performance, anche più di qualche ds, tra un subtest e l'altro: quindi il QI totale può essere 100 o 90 con magari 120+ ad esempio nelle matrici di Raven etc
Dove si può fare il test del QI?
nel senso di un test del QI vero, affidabile, ben costruito
da uno psicologo, il WAIS.
Non mi è chiara una cosa. Un "quoziente emotivo" maggiore dovrebbe essere collegato ad una minore insorgenza di problemi a livello psicologico, in quanto sarebbe maggiore anche la capacità di capire e gestire le proprie emozioni e quelle altrui. Allora perché un qi maggiore è correlato ad una maggiore incidenza di disturbi dell'umore? Magari è colpa di una visione del mondo e di se stessi più profonda e consapevole? O magari una questione biologica? Se qualcuno ne sapesse qualcosa e me lo scrivesse gliene sarei grato.
Credo che l'assunto da cui parti non sia corretto. Non credo che il maggior quoziente emotivo sia mai stato associato alla minore insorgenza di problemi psicologici. Non sono neanche sicurissimo di quanto siano solide le correlazioni tra alto QI e disturbi dell'umore.
Credo che su queste tematiche entrino in gioco i tratti di personalità, che di sicuro interagiscono con l'intelligenza ma non ne sono sovrapposti.
Non saprei, la realtà è che l'idea di intelligenza emotiva è complessa e ancora non ben delinata. C'è ancora tantissimo da esplorare.
@@alessandrodeconcini-adc capisco, grazie della risposta
Nono aspetta. Io sapevo che a livelli elevati la differenza tra uomini e donne è ampia. Un rapporto di 5 a 1 per un qi di 160 punti.
160 è un livello così alto da non essere chiaro se le misurazioni siano affidabili. È molto controverso, ma i dati non sembrano essere così netti.
@@alessandrodeconcini-adc E 145?
Misurare il QI di una persona serve effettivamente a qualcosa?
Yep
fun fact: la creatività invece si può allenare e potenziare a livello fisico nel cervello
Io credo che la parte di video di visto (il primo debunking) sia corretto, il problema è che è molto molto fraintendibile e lo vedo dai commenti... Consiglio di leggersi dei libri a riguardo sopratutto "intelligenza emotiva" di Daniel Goleman
Nel video spiego perché ci siano dei problemi anche col concetto di intelligenza emotiva, tuttavia il lavoro di Goleman è sicuramente interessante
Va bene, sono asperger ad altissimo potenziale cognitivo (182 SD=15). Questo video lo dedico a mio padre che ha sempre demonizzato il mio QI dicendo che conta più l'intelligenza emotiva. Grazie Alessandro, hai concentrato e dimostrato varie credenze che già avevo
Ahahahahahaha ma che commento cretino è
182 è poco credibile
182 SD=15? ma in quale in test gnamo su. Il cattell culture fair 3?
Beh è vero, nella vita, senza nulla a togliere a te e senza demoralizzarti, conta l'intelligenza emotiva molto molto di più, senza di quella non si vive bene, anzi, per nulla.
@@Spanettone Sono sicuro che ti sorprenderesti se sapessi quanta gente abbia un 150 in su, superando anche i 200.
Due cose:
1 potresti indicarmi un po' di fonti? Sia su quali studi si basa l'autore, sia magari un'altra campana
2 sinceramente non credo si possa affermare in maniera così netta che l'esercizio non migliori le facoltà mentali. Soprattutto perché tu stesso da ultimo dici che la cultura è un fattore che può influenzare la formazione di una persona. D'altronde noi siamo per forza frutto delle nostre esperienze, che sono a tutti gli effetti parte di noi. Se nessuno avesse insegnato la matrmatica ad einstein da piccino non dico che sarebbe stato un deficiente, ma magari non si sarebbe perso nei meandri delle teorie e speculazioni rivoluzione di cui è stato artefice in ambito scientifico
Il libro ha una bibliografia sterminata, non ha molto senso che io te la riporti. Se cerchi i miei altri video sull'intelligenza quelli hanno tutti in descrizione la bibliografia che ho usato per realizzarli.
Mi sa che sull'esercizio non hai ben capito. Non si dice che l'esercizio non migliori le capacità mentali ma che non lo faccia in età adulta quando l'individuo ha già goduto di un ambiente positivo e stimolante.
In altre parole: quando il cervello è adulto e formato non si riesce a incrementare il QI con l'esercizio.
@@alessandrodeconcini-adc ah ok, vabbè così certo che ha senso, però nel video non hai specificato "in età adulta"
Hai ragione, lo davo per scontato perché ne ho parlato altrove
Una cosa che non c'entra niente. Come struttureresti 3 ore di studio al giorno in una lingua straniera?
Probabilmente dedicherei un'ora allo studio di grammatica e vocaboli e due ore alla conversazione pura (con anche esercizi mirati per inserire quelle regole grammaticali e quei vocaboli).
In più supporterei il tutto con immersione nei media in quella lingua, sfruttando ritagli di tempo e tempo libero per leggere e ascoltare il più possibile in lingua.
Ci recensiresti il libro "il metodo geniale" scritto da Giulio De Angeli?
Prima o poi lo farò sicuramente, è un buon libro nel panorama italiano ma ci sono diversi punti che mi hanno lasciato dubbioso.
Potresti fare un video in cui spieghi i segreti di apprendimento di Tony Stark? Ti prego rispondimi
Ho fatto un vecchissimo video sui segreti di apprendimento degli Avengers, eccolo qua:
Non ruclips.net/video/8g28kE6yyGQ/видео.html
@@alessandrodeconcini-adc grazie
Se esiste l'intelligenza emotiva, se le componenti dell'intelligenza sono multiple ... allora esistono le intelligenze multiple 😉 🤣
Nope. Sono due concetti completamente diversi.
Quando dici che non esistono training per aumentare l'intelligenza intendi che nemmeno la meditazione lo fa?
Esattamente. La meditazione fa un sacco di cose utili ma l'aumento dell'intelligenza purtroppo non è fra queste.
La meditazione porta ad un aumento della consapevolezza, non ad un aumento di capacità specifiche. Per quelle ci vuole una pratica diretta ad esse.
Ma chiedetevi se una persona inconsapevole può essere "intelligente".
L intelligenza a che età inizia a calare ? Si può eventualmente mantenere ?
Da quanto ne so io il picco si ha tra 16 e 25 anni.
Il trick col libro e la scoreggina a fine video sono uno sballo
Non sto capendo, se il QI viene misurato sulle Capabilities... e Gardner diceva che le capabilities sono 9... perché le capibilities non sono una parte di intelligenza??????
Sono confuso.
Il QI (misurato quasi esclusivamente con la scala WAISS e le sue variazioni) misura 4 sotto-scale del QI (comprensione verbale, ragionamento visuo-percettivo, memoria di lavoro e velocità di elaborazione) e queste 4 scale, insieme, danno una media che è il QI generale.
Invece, l'idea delle intelligenze multiple non dice che l'intelligenza ha più componenti, ma si spinge a dire che in ogni persona c'è un componente prevalente, che determina il modo di pensare generale della persona.
Portable ha dato il riassunto perfetto
@@portableaccount9818 Aaaaah, okay.
Ora ho capito. Grazie mille!
@@alessandrodeconcini-adc ciao Alessandro, io ho fatto il test wais e il mio Qi totale risulta essere di 120 tuttavia essendo asperger si fa maggiore affidamento allo iAg, l’indice di abilità generale che sarebbe 124 nel mio caso. Mi hanno calcolato anche l’Intelligenza fluida di 131 mi chiedevo, nonostante non esistano diversi tipi di intelligenza il fatto che mi abbiano calcolato così tanti diversi indici significa qualcosa? Cioè una persona che ha il mio stesso Qi ma un intelligenza fluida GF più bassa ha un funzionamento cognitivo completamente diverso se raggiunge quello stesso qi con magari capacità più strettamente visive e meno logiche o verbali quindi cristallizzate?
Ciao! Scendi molto nel dettaglio, oltre le mie conoscenze, non vorrei dirti cose inesatte!
L'affermazione di Gardner che hai postato è effettivamente antiscientifica, questo però non toglie che possa essere di buon senso. Mi capita di ripetere spesso, soprattutto nei commenti di questo canale, che non è molto saggio fare estremo affidamento sul dato scientifico quando si parla di psicologia. Possono esserci molte sfaccettature della nostra intelligenza che sono difficili da misurare con un'indagine psicometrica, ma questo non significa che non esistano o che non siano rilevanti. Mi viene da pensare ad esempio all'intelligenza intra-personale, ovvero la capacità di saper riconoscere i propri sentimenti, di saperli esprimere in modo intelligente e da qui comprendere anche quale potrebbe essere la direzione e il senso della propria vita. Oppure penso all'intelligenza inter-personale, ovvero comprendere profondamente da cosa sono mossi i desideri e le intenzioni delle altre persone, saperne riconoscere ad esempio i valori. Ecco, come cavolo le misuri queste intelligenze? Io riterrei più opportuna una descrizione fenomenologica in questo caso invece di un test.
Sia le misurazioni del Qi sia le intelligenze multiple di Gardner possono dare il loro aiuto, non penso ci sia bisogno di scegliere l'una o l'altra cosa. Se il Qi può dirci con molta precisione quanti cavalli ha il nostro motore, le intelligenze multiple possono essere utili per cogliere quali sono gli aspetti del nostro intelletto che ci caratterizzano maggiormente e cosa varrebbe la pena coltivare.
Inoltre, è vero che esiste una correlazione fra Qi e intelligenza emotiva: mediamente se un soggetto ha delle buone abilità cognitive espresse in un test del Qi avrà di conseguenza anche buone possibilità di essere intelligente emotivamente. Questa però non mi sembra una grande scoperta. Sarebbe come dire che se una persona è cresciuta in modo sano avrà più probabilità di avere un buon Qi e anche delle buone abilità emotive. Mi sembrano quasi ovvie queste correlazioni e mi sorprenderei di scoprire il contrario. Queste correlazioni però non sono sempre presenti come potremmo aspettarci e in molti casi si presentano delle vere e proprie asimmetrie fra Qi e altri tipi di intelligenza. Questo potrebbe avvenire perchè il punteggio del Qi va a rappresentare delle abilità specifiche che abbiamo messo alla prova in quel determinato test, abilità che potrebbero essere meno correlate di quanto pensiamo ad altri aspetti dell'intelligenza. Ti faccio presente per esempio che è uscito da poco uno studio in cui alcuni membri del MENSA sono stati esaminati con il Wais 4 e la maggior parte di loro ha sottoperformato in quel test non riuscendo a raggiungere il 98esimo percentile. Se non ricordo male i punteggi più bassi sono stati fatti proprio sull'intelligenza verbale, mettendo in risalto quindi una lieve incoerenza fra quello che misura un test del MENSA e quello che misura il Wais 4
Il fatto che la psicologia non sia una scienza dura è fondante in questi ragionamenti, ma questo non vuol dire che non si possa fare distinzione tra ciò che ha delle solide evidenze alle spalle e ciò che non le ha.
"Possono esserci" e "di buon senso" purtroppo non sono espressioni sufficienti ad essere ritenute valide negli studi psicologici.
Ciò che io e te riteniamo opportuno, utile o sensato non conta molto. Tu elenchi alcuni tipi o espressioni di intelligenze e ti domandi retoricamente "come cavolo le misuri?". Gli scienziati che studiano l'intelligenza prima di tutto ti risponderebbero: "come dimostri che esistono?" Perché se non riesci a dimostrare che queste intelligenze multiple ci siano non ha alcun senso provare a misurarle, capisci?
Ed è proprio qui il punto: non ci sono evidenze sulle intelligenze multiple ne prodotte da gardner ne da altri e, anzi, tutto quello che sappiamo (che pure è incompleto e aperto a modifiche) ci fa pensare che queste diverse abilità siano tutte connesse tra loro e possano essere quindi espresse sotto un'unica definizione generale di intelligenza.
@@alessandrodeconcini-adc Se dovessimo guardare le intelligenze multiple di Gardner/Intelligenza emotiva di Goleman alla luce del fattore G vedremmo che fra alcune intelligenze è presente una notevole correlazione e fra altre intelligenze la correlazione è più debole. L'intelligenza visuo spaziale, per esempio, è correlata maggiormente con quella verbale rispetto a quanto lo è con quella interpersonale. Eppure, nello studio sui Mensani di cui ti ho parlato precedentemente, i risultati ci dicono che esiste comunque una buona sfasatura anche fra la visuo spaziale e la verbale o la memoria di lavoro. Non mi sembra quindi una cattiva idea quella di prendere in considerazione delle singole abilità intellettuali e approfondirle affinchè le persone possano comprendere meglio in cosa sono più versate. Tenendo sempre in considerazioni le possibili correlazioni che esistono fra queste intelligenze alla luce del fattore G.
L'intelligenza emotiva, pur possedendo una correlazione con il fattore G, mantiene comunque in buona parte una sua autonomia. Il test Wais 4 può essere infatti superato con punteggi alti anche da persone che mostrano importanti difficoltà nelle abilità emotive e chi possiede invece buone qualità emotive non mostra per forza punteggi elevati nel Wais 4.
Il fatto che l'intelligenza emotiva esista è un dato di fatto che possiamo sperimentare nel quotidiano, non avremmo neanche bisogno di uno studio scientifico per dimostrarlo. Ci sono indubbiamente delle persone che presentano delle spiccate qualità nel comprendere la propria interiorità e quella altrui, che sanno ammortizzare gli eventi della vita e creare poi un decorso favorevole e così via. Queste sono sicuramente forme di intelligenza che difficilmente possono essere valutate in un test con carta e penna, la loro maggiore espressione possiamo osservarla mentre ci confrontiamo continuamente con il mondo.
In definitiva: dire "DEBUNKING, smontiamo le caxxate sull'intelligenza" mi sembra un po' too much
@@Mu-pg7ps non è un pò too much, è da spacconi acchiappa views e commenti (quindi non c'è di che Ale, noi pecore con un minimo di buon senso continueremo a foraggiare i tuoi numeri). Il fondamento del suo pensiero è: non empiricamente dimostrato = non si deve prendere in considerazione. Così facendo taglia fuori le teorie, come ad esempio la teoria dell'evoluzione, che è decisamente di BUON SENSO e accettata dalla comunità scientifica, anche se NON LEGGE. Stessa sorte per la teoria delle intelligenze multiple, accettata dalla comunità psicologica. Della gravità non ne è stata dimostrata la causa, che facciamo iniziamo a disperderci nello spazio?
Povero Goleman
Il problema del QI è legato alla definizione stessa di intelligenza, che non è chiara in partenza. La critica che ho visto più spesso fare al concetto di QI è che fondamentalmente misura solo certi tipi di abilità logiche, tralasciando o ignorando completamente altri fattori. Il QI è utile per valutare piuttosto se qualcuno è al di sotto della norma o soffre di ritardo, ma non appena si arriva alla normalità non è più in grado di discriminare se non per certi aspetti specifici. Il test del QI magari può effettivamente dimostrare quale tra un pool di persone è la più brava in matematica, ma non è in grado di rispondere a quale tra quelle persone potrebbe essere il miglior filosofo o il miglior scrittore, soprattutto perchè diventa molto difficile misurare qualcosa di cui non si possiede nemmeno una definizione univoca ed efficace, eppure nessuno metterebbe in dubbio che per essere un filosofo o uno scrittore serva un alto livello di intelligenza. Non è un caso che in questi test ci si concentri di più sulle abilità logico/matematiche, poichè sono le più semplici da misurare e che possono avere delle risposte univoche. Auguri a misurare quanto è etica una persona, anche se indubbiamente per essere etici bisogna anche essere intelligenti.
In conclusione, il QI serve? Si, per individuare quei bambini che hanno dei deficit cognitivi e fornire loro un'assistenza adeguata. E' davvero descrittivo di ciò che chiamiano intelligenza, e può essere utilizzato per definire una persona? Probabilmente no.
Questa critica è esattamente oggetto del libro che presento in questo video. Ed è ampiamente smentita dalle evidenze.
@@alessandrodeconcini-adc Ma quali evidenze?
Non si capisce.
Quelle sperimentali. Il libro stesso è ricolmo di fonti bibliografiche agli studi più recenti, così come anche gli altri video che io ho realizzato sul tema.
@@alessandrodeconcini-adc Il problema è che tutti quegli studi sono validi unicamente considerato valido il postulato da cui partono, ossia quello della correlazione tra i diversi tipi di intelligenza e, a monte, che l'intelligenza sia una qualcosa di quantificabile. Tutte le evidenze che ne derivano, insomma, vengono infirmate appena viene revocato in dubbio l'enunciato che ne funge da precondizione.
Ovviamente, non mi aspetto una validità assimilabile a quella di una scienza fisico-matematica, ma nemmeno un sistema teoretico fondato solo sulla validità degli assiomi.
Quegli assiomi però sono di natura empirica, non filosofica a priori. Queste misure si rivelano poi essere predittive, dunque la loro validità si riscontra nella realtà non solo all'interno del laboratorio
Ciao, ma se volessi buttarmi nel campo di ricerca dell'intelligenza umana che facoltà dovrei fare? E quali argomenti/materie dovrei studiare? Lo consiglieresti?
Sicuramente psicologia, puntando al ramo cognitivo, neuropsicologico e neurobiologico.
O medicina, puntando a specializzarti in neuropsichiatria.
Giustissimo quello che dice Franco.
C è un libro scritto dal Dalai Lama e da Daniel Goleman , dove si mettono in contrapposizione pensiero logico ed Emozioni...
A un certo punto viene detto.
Supponiamo che valga la teoria Darwiniana... Se le emozioni non servono, allora perché durante l evoluzione della specie umana le abbiamo conservate?
Questo appunto mi è tornato in mente mentre sentivo la parte del video sull intelligenza emotiva.
E ragionando, se una persona ha conservato le emozioni e il loro uso forse è perché lo hanno aiutato a sopravvivere, anche se magari potrebbero diventare scomode, quando le emozioni predominanti, sono paure. E se un emozione ti aiuta a sopravvivere, io la includerei nell insieme " intelligenza". E sicuramente il pianto è scatenato da un emozione.
Sicuramente però, vanno anche visti i periodi della vita in cui funzionano quelle abilità. Se sei un bambino, piangere può salvarti la vita...
Se sei un adulto, piangere non richiama la stessa attenzione, ma mostra un altro significato.
Nessuno mette in dubbio che le emozioni servono. Si mette in dubbio che esista una specifica forma di intelligenza emotiva (dubbio peraltro ancora non risolto).
@@alessandrodeconcini-adc ,
Si capisco, il punto.
Grazie della risp... Ah il mio era un appunto, sono d'accordo con quello spiegato nel video.
Molto interessante.
@@alessandrodeconcini-adc volevo chiederti, semmai trovi il tema inerente a quello che puoi fare e al tuo canale, si parla pochissimo di" Fobie ", esempio io soffro tantissimo di" vertigini, paura Dell altezza ".
E avendo io studiato elettrica, mi son trovato a cambiare lavoro per questo problema... Sulla carta non avevo problemi. Ma in pratica, anche solo aprire una scatola di derivazione a 3 metri di altezza, era davvero una fatica assurda ( aprire senza lavorarci ovviamente ahaha).
Cmq, quali paure possono compromettere una carriera? Cosa avviene nel cervello quando il panico passa al comando? Sarebbe utile saperle in tempo certe cose.
Sarrebbe bello sapere la tua concezione della cosa... E sempre che lo trovi un argomento interessante anche tu.
Ah per questa cosa sto leggendo un libro di G. Nardone che parla di fobie, paura, panico e come gestire questi malesseri, però sono ancora all inizio del libro, anche se mi pare promettente il libro.
Mi piacerebbe molto un video creato da te.. Se rientra nel campo di tematiche di cui vuoi discutere ovviamente 🙂.
L'intelligenza non è un superpotere, purtroppo, anche se tutti credono il contrario, specie in America, a giudicare dai film. Ma a Wall Street sono finiti in mutande anche premi nobel della finanza. Sembra che all'aumentare del QI cresca a dismisura anche l'ego (in modo esponenziale, del tipo che se ho 10 punti in più della media allora sono come Einstein ed ogni mia pensata deve essere per forza giusta). E poi c'è il problema che la gran parte delle persone con QI elevati perdano gran parte del tempo in questioni banali, cose già note, problemi vecchi già risolti, giochetti per mettersi in mostra, invece che dedicarsi a del lavoro vero e utile, come se temessero di affrontare qualcosa che potrebbero non riuscire a fare.
questa mi sembra una cosa che ti piace raccontarti per sentirti meglio
verissimo, le persone veramente intelligenti si pongono altri problemi non si fissano sul proprio ego.
@@hyperpony4865 tu invece cosa ti racconti per sentirti meglio? vuoi che provi ad indovinare?
@@marcomalpassi7655 Prego allora... Stavo quasi per darti una risposta seria, ma vorrei prima sentirti, senza troppe mie contaminazioni
@@hyperpony4865 va bene, diciamo che sei una persona sui trent'anni con un QI superiore ai 140 naturalmente ti sei già accorto che il mondo se ne strapippa che tu sia tanto intelligente, oramai sai benissimo che le opportunità migliori le ha chi ha altre doti , per esempio chi ha un bel faccino o il papà facoltoso o chi ha l'istinto del killer. La cosa ti disturba non poco trovi il mondo veramente ingiusto nei tuoi confronti , e sentirti parte di una elite intellettuale , di predestinati ti fa sentire meglio. Sai da quando io mi sono sentito meglio? quando ho capito che in fondo volenti o nolenti siamo tutti dei rincojoniti.
Magari di fronte alla scienza uomini e donne sono alla pari, ma non di fronte a Dio, fidatevi di me ho un q.i. superiore alla media.
ma dio è maschio o femmina?
@@marcomalpassi7655 Dio, è maschile.