Sempre straordinario: "evitare la scolastica e focalizzarsi sull'aspetto emotivo" con queste sue parole Correale ha descritto la sua qualità migliore, l'umanità. Nutro ancora la speranza (finora vana) che anche i suoi colleghi riescano ad eguagliarlo.
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È da quando son nata che penso che questo mondo sia orribile... effettivamente faccio molta fatica a vedere qualcosa di buono in qualcuno ma ho faticato anche ad amare me stessa...troppa sensibilità..ma non ho mai fatto la vittima e non penso di essere pulita o migliore di altri...non so.. complesso
Eccellente, mi inchino al sapere di quest'uomo, sull'approfondimento della paranoia. Vorrei poter sapere se il signor Correale ha scritto qualcosa su questo tema della paranoia.
Professore, sa perché ancora non sappiamo molto sulla psicosi e, anzi, come dice lei, sappiamo molto poco? Perché la nostra cultura, profondamente ignorante, ha perso completamente il contatto con la dimensione iniziatica - e con l'ermeneutica dell'iniziazione. Non si capisce niente perché abbiamo perso di vista che le psicosi, come i grandi travagli esistenziali che l'uomo nella vita attraversa e ha sempre attraversato, sono momenti di trasformazione profonda. Che richiedono sapienza, attenzione nell'essere maneggiati. Viene mai restituita al paziente psicotico una lettura di tipo iniziatico che gli consenta di ri-significare il proprio malessere come manifestazione della necessità di un cambiamento radicale nella sua vita? Vengono aiutati questi pazienti ad attingere ai tesori che, come tutti gli esseri umani, hanno, ben sepolti, sul fondo dell'anima? Vengono, detto in altri termini, aiutati a "scendere ancora più giù"? Al di là del baratro della morte, del non senso, del nulla e dell'abisso? Oppure vengono aiutati a "risalire" su, in superficie (magari anche la somministrazione di numerosi farmaci che in realtà bloccano la persona), a un livello di mero "funzionamento", come tanto oggi si ama dire, ovvero a un livello di Ego dove tutto sommato ci si 'normalizza' ma non si supera proprio nulla? Ecco, tutto ciò non avviene perché, secondo me, abbiamo perduto la connessione con una visione iniziatica delle cose. Come dicevo all'inizio. Se non la recupereremo, la nostra civiltà occidentale, paranoica e scissa, andrà incontro all'autodistruzione. Pura e semplice. Ma.. mi pare abbastanza evidente questo.. no? Anche se.. l'autodistruzione non è una buona alternativa.
È vero che una reazione rabbiosa e paranoica vivifica rispetto a una perdita, ma un soggetto potrebbe reagire anche negando l'aspetto depressivo per esempio attraverso la fase up, se il soggetto prende la via paranoica è solo grazie al fatto che ha interiorizzato un oggetto aggressivo e frustrante, è quindi ad una seconda frustrazione che reagisce attaccando l'oggetto interno proiettato e vivificandosi
Sempre straordinario: "evitare la scolastica e focalizzarsi sull'aspetto emotivo" con queste sue parole Correale ha descritto la sua qualità migliore, l'umanità. Nutro ancora la speranza (finora vana) che anche i suoi colleghi riescano ad eguagliarlo.
Incolpiamo sempre la società per tutto e tutti ma siamo noi che non ci assumiamo la responsabilità dei nostri pensieri negativi, buonasera
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Notevole interpretazione del fenomeno... una deriva del dolore e della mancanza in tutte le sue forme.
stupendo bravissimo unico !
il mio preferito! grazie Cavalier..
Insegnamento immenso!
Anche perché ha avuto il coraggio di guardare al proprio ombelico, cioè di parlare della paranoia degli psichiatri
Straordinaria lezione Grazie Prof
Chapeau
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È da quando son nata che penso che questo mondo sia orribile... effettivamente faccio molta fatica a vedere qualcosa di buono in qualcuno ma ho faticato anche ad amare me stessa...troppa sensibilità..ma non ho mai fatto la vittima e non penso di essere pulita o migliore di altri...non so.. complesso
Eccellente, mi inchino al sapere di quest'uomo, sull'approfondimento della paranoia. Vorrei poter sapere se il signor Correale ha scritto qualcosa su questo tema della paranoia.
Veramente bravo e umano.
Grande intervento sul tema della paranoia
Perché l'offesa è successiva, ecco perché
Professore, sa perché ancora non sappiamo molto sulla psicosi e, anzi, come dice lei, sappiamo molto poco? Perché la nostra cultura, profondamente ignorante, ha perso completamente il contatto con la dimensione iniziatica - e con l'ermeneutica dell'iniziazione.
Non si capisce niente perché abbiamo perso di vista che le psicosi, come i grandi travagli esistenziali che l'uomo nella vita attraversa e ha sempre attraversato, sono momenti di trasformazione profonda. Che richiedono sapienza, attenzione nell'essere maneggiati. Viene mai restituita al paziente psicotico una lettura di tipo iniziatico che gli consenta di ri-significare il proprio malessere come manifestazione della necessità di un cambiamento radicale nella sua vita? Vengono aiutati questi pazienti ad attingere ai tesori che, come tutti gli esseri umani, hanno, ben sepolti, sul fondo dell'anima? Vengono, detto in altri termini, aiutati a "scendere ancora più giù"? Al di là del baratro della morte, del non senso, del nulla e dell'abisso? Oppure vengono aiutati a "risalire" su, in superficie (magari anche la somministrazione di numerosi farmaci che in realtà bloccano la persona), a un livello di mero "funzionamento", come tanto oggi si ama dire, ovvero a un livello di Ego dove tutto sommato ci si 'normalizza' ma non si supera proprio nulla?
Ecco, tutto ciò non avviene perché, secondo me, abbiamo perduto la connessione con una visione iniziatica delle cose. Come dicevo all'inizio.
Se non la recupereremo, la nostra civiltà occidentale, paranoica e scissa, andrà incontro all'autodistruzione. Pura e semplice. Ma.. mi pare abbastanza evidente questo.. no? Anche se.. l'autodistruzione non è una buona alternativa.
È vero che una reazione rabbiosa e paranoica vivifica rispetto a una perdita, ma un soggetto potrebbe reagire anche negando l'aspetto depressivo per esempio attraverso la fase up, se il soggetto prende la via paranoica è solo grazie al fatto che ha interiorizzato un oggetto aggressivo e frustrante, è quindi ad una seconda frustrazione che reagisce attaccando l'oggetto interno proiettato e vivificandosi