04 - La Pasquella
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- Опубликовано: 5 фев 2025
- LA PASQUELLA
Bonasera padron de casa
il marito e poi la sua sposa
il marito e poi la sua sposa.
E la famiglia in compagnia
ve dà Pasqua Befanìa
ve dà Pasqua Befanìa.
E dall'Oriente semo venuti
pe' portalla 'sta grande novella
pe' portalla 'sta grande novella.
E pe' portalla 'sta grande novella
I anno novo e la Pasquella
l'anno novo e la Pasquella.
E dalla porta se vede il foco
d'arentrà ve sono grato. (1)
d'arentrà ve sono grato.
E si me date 'na pullastrella
ve la cantamo la Pasquella
ve la cantamo la Pasquella.
E si me date 'no cappone
ve la cantamo a colazione
ve la cantamo a colazione.
E fate presto e nun tardate
che dal ciel casche la brina (2)
che dal ciel casche la brina.
E lo stromento s'arrovina
ce fà venine la tremarella
ci fa perdere la favella.
Ci fa perdere la favella
l'anno novo e la Pasquella
l'anno novo e la Pasquella.
(1) se mi fate entrare vi sarò grato
(2) Casche = cade
Fra i canti di questua legati alle feste calendariali ha particolare rilievo la Pasquella o Pasquarella che prende il nome da Pasqua Befania, così com'è chiamata nel Lazio l'Epifania. La questua si faceva la notte tra il 5 e il 6 gennaio e il ruolo dei questuanti simboleggiava la "visita" dei Re Magi alla capanna; sembra anzi che in molti paesi della Ciociaria ci fosse l'usanza di travestirsi come i tre leggendari re per avere maggiore accoglienza e ottenere perciò più facilmente cibi e bevande.
Ne abbiamo registrate due versioni pressoché identiche a Suso (Sezze) dalla famiglia Silvestri e a Vallevona (Anagni) da "zi' Giovanni" Spadorcia e sua sorella Pascuccia. Alcune varianti sono:
E dall'Oriente semo venuti
a cavallo a 'na camella.
E dall'Oriente semo venuti
col guidarello della stella.
E si me date 'no bicchiere de vino
ve la cantamo in allegria.
E lo stromento s'arrovina
ce fa venine la raganella.