Veramente queste bellissime analisi geopolitiche vengono fatte da coloro che lavorano per un editore che attivamente si adopera per vendere il nostro Paese alle potenze straniere. E da un direttore che, a giorni alterni, scrive editoriali contro l’interesse nazionale.
Tutto bene, ma bisogna dire chiaro e tondo all'opinione pubblica che per fermare la politica di potenza aggressiva altrui e difendere i propri interessi nazionali bisogna saper minacciare e nel caso, usare, la forza militare. Se non si dice questo parliamo del nulla e facciamo solo la geopolitica da tavolino.
@il tipo che commenta H2 la francia lo ha fatto. E non solo Libia, controlla tutte le sue ex colonie in africa. Se c'è un governo che non piace alla Francia, lo fa cadere subito
@@stefanocaliendo2287 Con l'unica differenza che se lo fa la Francia tutti stanno zitti, ONU inclusa, mentre se l'Italia trattiene una manciata di migranti ci mandano i caschi blu. Come si suol dire, il carcere è solo per chi ruba polli.
Fabbri mi sembra l'Harari della geopolitica: ha le sue teorie e rimaneggia i fatti in modo che combacino perfettamente alle teorie. Meglio il pragmatismo di Caracciolo che la teologia di Fabbri. Temo il giorno in cui Fabbri diverrà direttore di Limes, succederà una cosa simile a quella successa a Repubblica quando è passata da Ezio Mauro a Giannini.
@@mrwolf84 Fabbri si lancia spesso in previsioni originali, condivido il tuo punto. Tuttavia, proprio per questo lo trovo più interessante di Caracciolo: le prospettive che ti apre sono uniche. Cerca sempre il nesso causale degli eventi, la logica che ne guida lo sviluppo e che li rende intellegibili. Un analista geopolitico deve saper immaginare scenari futuri per prendere le connesse contromisure. Fabbri non si tira indietro e lo fa partendo dal presente e dal passato, posto che chi si occupa di geopolitica dovrebbe essere, tra le tante cose, un un'eccezionale storico
Impreparazione dei nostri politici, anziché soffermarsi sui riflessi di politica, nazionale internazionale ed europea si perdono in pettegolezzi insensate che fanno perdere tempo ad attuare le cose e le aspettative dei cittadini.
Complimenti a Fabbri e a Santoro. Non mi permetto di commentare le strategie descritte da Fabbri ma vivendo da molti anni a Istanbul condivido e confermo le analisi di Santoro sulle dinamiche interne e sugli aspetti anche psicologici della collettivita' Turca. Tutti aspetti che sono completamente sconosciuti in Italia e probabilmente in Europa dove invece si ripete un'immagine stigmatizzata della Turchia lontana dalla realta'
Ma dite la verità, Dario Fabbri è Saviano in incognito, amettetelo, non c'è niente di male ad avere più di un lavoro. Scherzi a parte, fate un ottimo lavoro di informazione per cercare di svegliarci dalla nostra apatica .Da oggi sono vostro iscritto. Grazie.
Grazie come sempre dell'esposizione asciutta e lucida su temi che fanno la differenza per l'Italia. Noto con piacere che siete sempre più popolari e mi auguro che grazie a questo il pensiero geopolitico che proponete diventi sempre più familiare tra noi italiani e, soprattutto, che siate sempre più capaci di influenzare il nostro Ministero degli Esteri.
Un video che chiarisce molti risvolti e apparenti incongruenze. Una ventata provvidenziale per disperdere la fitta nebbia sparsa dall' informazione mainstream . Complimenti e grazie , un canale imperdibile.
Prima di tutto ha perso la tramontana. Quindi è questa classe dirigente è meglio tenerla in casa e con due mandate Se vanno in giro poi dobbiamo pagare i danni
Primo Levi racconta che i turchi si salvarono da Auschwitz perché furono estremamente coesi. Dario Fabbri dice che noi italiani siamo una popolazione piuttosto omogenea, anche più dei tedeschi, ma quanto siamo capaci di sentirci popolo unitario davanti alle difficoltà, quanto siamo interessati ancora al concetto di patria. I turchi li ho visti all'estero: se sbagli una parola o un atteggiamento ti circondano e ti riversano addosso minacce ed improperi nella loro lingua. Quando devono comprare qualcosa si prestano i soldi gli uni con gli altri. Vanno ai negozi dei loro connazionali. L'islam li unisce ed è preminente nella loro vita. Si ingraziano le personalità locali per averne dei vantaggi collettivi. Noi italiani in confronto siamo più individualisti ma soprattutto subiamo la costante di essere maltrattati dalle nostre istituzioni. Anni fa in Belgio andò il nostro presidente della Repubblica a commemorare i morti di Marcinelle. Ogni anno. Poi venne invece Erdogan a trovare i turchi vivi e attivi in uno stadio e disse loro "Integratevi ma non perdete mai le vostre radici". Lo sapete che se il cittadino italiano in Belgio prende la cittadinanza belga, il consolato italiano gli annulla brutalmente il passaporto? I turchi e i marocchini invece possono avere la doppia cittadinanza. In Europa. Mi hanno detto pure che i passaporti italiani rinnovati di solito giacciono in qualche ufficio del consolato, in attesa che quanche solerte impiegato si decida a concederli. All'estero un italiano non è né carne né pesce. Speriamo che almeno vinca la nazionale di calcio così si festeggia, 'nculo alla balena bianca.
La percezione che ho avuto sentendo parlare ex ministri e premier italiani ora coinvolti in altro, è che la strategia italiana di restare fuori dalle contese straniere sia considerata un vantaggio di interesse economico, del tipo che determinati paesi stranieri vedono con più favore l'instaurazione di collaborazioni e scambi commerciali perchè rassicurati dall'atteggiamento "pacifico" e anti iperialista italiano.
Che effetto geo-strategico ( per L'Europa, Italia e specialmente il sud Italia) può avere una continuazione di ferrovia Adriatica Italiana passando per Otranto che arriva a Valona (Albania, primo nodo di diramazione) di tipo Stretto di Messina e che continua in linea retta per Salonicco (altro nodo di diramazione) ??. Trasporto ferroviario ( veloce, con energia elettrica rinnovabile , che trasporta velocemente anche quantità minore di merci in doppio senso, flessibile) e rentabile in confronto con trasporto marittimo lento e di grande quantità ( pensando la guerra Ellenica-Persiano delle grandi navi Persiane sconfitti con navi piccole,veloce e manovrabili) ??
Il discorso sulla convinzione è sacrosanto. E non riguarda solo le nazioni, parte dal singolo. Bisognerebbe essere fieri di se stessi, delle proprie radici e del proprio retaggio. L'esatto contrario di quello che è successo in Occidente dal '68 in poi. Che è la causa principale della crisi dell'occidente e dell'uomo occidentale.
Da profano sui Temi , un’ ottima analisi. Complimenti! Come italiano mi chiedo però se l’Inettitudine dei Governi e delle Classi politiche degli ultimi 30 anni - e di chi in Italia li garantisce o li sfascia - possa un giorno cessare. L’Italia in Yugoslavia, nei Balcani, e oggi in Libia ma in in tutto il Mediterraneo aveva a suo tempo Cultura-Conoscenze e Forza! , È mai possibile che l’ Italia debba annichilire il suo potenziale Ruolo e soggiacere al Pensiero Politico e Geopolitico di altri? E continuare oggi con un Governo improbabile - Istituzioni comprese..- di “Mediocri “ e Confusi che attenderanno solo con chi decisamente schierarsi dopo le Elezioni negli Stati Uniti ? Storie già viste......
Con la Turchia abbiamo ottimi rapporti commerciali e in Turchia passa il gasdotto proveniente dall'Azerbaigian , ma tutto ciò non deve comunque consentire che nel Mediterraneo faccia ciò che vuole fregandosene di tutto e di tutti. Bastava farglielo capire nel modo dovuto e Ankara avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco.
Molto interessante come la puntata precedente. Però c'è un importante paese della regione del cui ruolo non si parla e che pure si trova proprio lì e sempre pronto a tutelare i propri interessi: come mai? Fra le possibilità per l'Italia non ci potrebbe essere quella un pochino più assertiva di affiancare la Grecia in chiave pan mediterranea?
Sig Daniele. Ma sei Geniale. Mai potevo imaginare un italiano puo conoscere Turchia&Turchi cosi in perfezione come lei. Sono albanese filo italiano che vivo&lavoro tramite Nord Italia&Turchia da 30 Anni.
PERCHÉ NON SIAMO LUGIMIRANTI GEOPOLITICAMENTE PARLANDO COME ALTRI PAESI? COME MAI NON RIUSCIAMO ALMENO A TENERCI CIÒ CHE STORICAMENTE CI APPARTIENE COME "LIBIA E ALBANIA"?? LA POLITICA ESTERA DEL NOSTRO PAESE SI INTERROGHI SU QUESTO TEMA E REAGISCA, PRIMA CHE ALTRI CI CHIEDERANNO I DOCUMENTI PER ATTRAVERSARE LE SPONDE DEI NOSTRI MARI!!!
non so molto di strategia geopolitica ne di tattiche militari, ho visto alcuni video e vorrei fare una domanda. Ricorre spesso il concetto di profondità' difensiva, come fine da perseguire, ma con le armi militari di cui molti stati dispongono o potrebbero dotarsi: ICBM, droni, sottomarini lanciamissili; e' davvero così importante oggi? Mi sembra più probabile un attacco non convenzionale: finanziario, informatico o di disinformazione, forse sarebbe meglio concentrarsi sulla prevenzione di questi attacchi e, se non le abbiamo già, dotarci di armi che annullino la profondità difensiva di un avversario e rendano quindi inutile il suo tentativo di crearne una nei nostri confronti.
Mi sembra ci sia ancora tanto fraintendimento sulle questioni militari... Batterie di missili AA, antinave e tattici possono essere dispiegati proprio nelle aree considerate nella propria profondità strategica come sta facendo la Turchia in Libia (concetto di A2/AD - Anti-Access, Area Denial). La Turchia ha già un aeroporto nella sua disponibilità, gli manca solo un porto abbastanza attrezzato per basare la flotta, e tutto questo sull'uscio di casa nostra. E oltretutto dispongono del porto militare di Pasha Liman in Albania. Mi sembra chiaro che controllare e influenzare le aree del proprio estero vicino sia essenziale ma l'Italia nega la realtà negando il conflitto. Le armi cyber certo, sono importanti , sia contro supposti amici che contro altri non particolarmente benevoli, ma quando un stato estero fa affluire navi, aerei, armi, soldati e miliziani davanti casa non puoi contrastarli con gli hackeraggi, ti serve la forza militare vera e propria.
considerà che per quanto improbabile sia un attacco militare, se avviene in paesi con bassa profondita strategica (vedi Israele) lo stato ne risulta completamente azzerato, negli altri casi da te esposti si provoca invece solo un danno recuperabile. Poi considerà che una cosa improbabile oggi potrebbe diventare più probabile fra 20 anni, e non ci si può preprarare all'ultimo, per avere un esercito efficente bisogna sempre stare sul pezzo. La geopolitica è come la mano di Mario Brega: pò esse fero o pò esse piuma, oggi è piuma, domani chissà..
@@mrwolf84 grazie per la risposta, però probabilmente mi sono espresso male, quando ho parlato di ICBM ho sottointeso armati con testate nucleari. Detto questo, non penso che un simile attacco sulle principali città di un paese possa essere considerato recuperabile, mentre un attacco convenzionale no. L'invenzione delle armi nucleari e dei missili balistici, secondo me, ha rivoluzionato i parametri di misura della sicurezza di una nazione e quindi gli obbiettivi che dovrebbe perseguire per essere piu sicura. La profondità strategica continua ad essere un valore, soprattutto per un piccolo stato come Israele, ma considerarla "fondamentale" mi pare davvero superato. Nel caso dell'Italia secondo me non bisogna sottovalutare la capacità distruttiva della disinformazione, noi purtroppo ultimamente siamo l'anello debole dell'EU e questo ci ha fatto diventare un obbiettivo per tutti quelli che vorrebbero distruggerla, questa è una minaccia attuale da cui dovremmo trovare dei modi per difenderci.
Ascoltando il dibattito senza aver letto il volume che mi riprometto di leggere a breve, appare evidente una visione politica che il segretario della difesa americano Donald Rumsfeld definì "vecchia Europa"; definizione che all'epoca suscitò scalpore ma che ritrae gli squilibri di un'unione economica europea che non è mai diventata politica; ecco allora il ruolo di subordine dell'Italia schiacciata dalla prepotenza della Francia in Libia e umiliata dall'incapacità dei nostri leader che eleggiamo proprio perché anti-politici con la pretesa che improvvisino tattiche esperte e lungimiranti... siamo degli illusi!! La Turchia come sottolineato nel dibattito, versa in precarie condizioni economiche e sollecita oramai da anni l'ingresso come membro permanente, nell'unione europea; ritengo che la politica estera aggressiva soprattutto nei confronti della Grecia, voglia sancire il concetto "o con noi o contro di noi"; l'esumazione di un impero ottomano mi pare francamente anacronistica e inattuabile e, ammesso che veramente ci sia questa prospettiva, è utilizzata da Erdogan come propaganda per chiamare la popolazione turca a sacrifici, caldeggiando il sogno di divenire il novello Ataturk; non è l'Italia che sta perdendo l'estero vicino ma l'intera Europa che affida ai singoli iniziative unitarie.
Gli italiani che parlano di geopolitica mentre l'Italia è una colonia sono proprio carini. Tipo che abbiamo un élite da Sudamerica che si è venduta tutto e loro giocano a risiko tra una cannetta e l'altra. Patetici
Almeno in sudamerica hanno Infiniti ettari per far crescere piante di banane, in italia che abbiamo? Ogni anno sempre più PMI falliscono o si spostano all'estero
Se abbiamo rappresentanti, cioè uomini politici, che fanno apparire la nostra nazione come una barzelletta questo è il risultato. Abbiamo talmente poca forza politica che in Europa andiamo ad elemosinare lo 0.1 o 0.2 di scostamento di bilancio. Questo in linea con il decadimento morale, culturale e conseguente sociale ed economico del paese. C’è chi ha scritto che senza delle forze armate forti non possiamo pretendere che la nostra diplomazia venga presa in considerazione. Questo è vero, ma in parte. La Germania non ha un esercito forte eppure ha molta voce in capitolo in molte questioni non solo Europee. Basti pensare che l’accordo per il controllo del programma nucleare dell’Iran (poi disatteso dagli USA) è stato firmato dall’Iran, dagli USA, dalla Russia, dalla Francia, dall’Inghilterra e dalla Germania. Certo la forza militare è importante, ma non secondaria è l’influenza economica, perché poi questa si trasforma in influenza culturale, quindi capace di influenzare il modo di pensare. L’importanza economica permette anche il ricatto economico, se tu mi vai contro io ti danneggio, oppure ti affamo. Per Costituzione noi non dovremmo partecipare a nessuna azione di Guerra oltre confine. La guerra nella nostra Costituzione è contemplata solo come autodifesa. Noi abbiamo dei gravi problemi in casa nostra, dobbiamo concentrarci a risolvere questi.
L'accordo di associazione con la Ue e l'ingresso della Turchia nella Unione Doganale, potrebbe avere origini ambigue per chi non vada ad indagare i fatti di quel periodo storico. In ogni caso la Turchia ha sempre parlato e agito con lingua biforcuta con la Ue e la stessa Ue, troppo agganciata alle regole Gatt, non ha mai potuto valutare altre dinamiche diverse da ragionamenti di mercato. Praticamente Strasburgo succube delle decisioni geopolitiche Statunitensi si è fatta abbindolare dal Turco. Ancora oggi stenta a capire di avere un nemico altamente bellicoso, all'interno della unione doganale. Il confine greco orientale è un focolaio, che il politicamente corretto della Ue, negazionista della guerra, priva di forza militare propria, non può neanche capire.
Caro dott. Desiderio, il M° Manzi usava dire che "Non è mai troppo tardi", ed anche a Lei non manca l'opportunità di migliorare la Sua dizione. Sarebbe un miglior viatico per i Suoi commenti e per le Sue domande, sempre molto pertinenti. Altro consiglio - se mi si vuol sopportare - è quello di porre ad un volume più basso la sigla iniziale: al momento risulta assai più che attenzionante; tympani e kymbali la rendono definitivamente ansiogena. Detto ciò, confermo che "Mappa mundi" è un evento culturale di primissimo livello. Grazie! .
@@Maloenton-Agency Io penso, piuttosto, che ciò è dovuto al fatto che gli italiani non sono antropologicamente (ossia geneticamente e culturalmente) capaci di governare bene un paese e quindi gestiscono l'Italia come un'enorme parco turistico a cielo aperto.
Quanto dice Fabbri riguardo alla nostra posizione sulla crisi Jugoslava, ok era una posizione velleitaria ed a parte gli Stati Uniti, in Europa avevamo tutti contro..... è vero, ma il problema non è stato tanto di Veneto e Fvg, quanto Milosevic, che ha cominciato a fare disastri, era chiaro che avessimo puntato sull'uomo sbagliato e che quello stato federale fosse ormai ampiamente fallito, o quantomeno era troppo tardi per salvarlo. Tuttavia non era un idea sbagliata: la Jugoslavia esisteva prima di Tito, era una monarchia, si poteva continuare a spingerli in una confederazione differente, avrebbe salvato migliaia di vite umane, poi vabbè al secessionista ed indipendentista a prescindere, quest'ultimo è un aspetto che non interessa.
Sembra che stiate parlando di Calcio, ai mondiali, formazioni, pagelle, marcatori, etc. Con Fabbri nella parte di Biscardi. Solo che parlate di cose serie, armi, piccioli, schiavi e droga. Bellissimo Italia-Turchia 1 a 1 Pareggio
Ma come può un ragazzo normale come me sapere qualcosa in più sulla Geopolitica? Ci sono dei libri che potreste consigliarmi oltre alla rivista Limes intendo?
Ma se in Italia fare l'interessa nazionale ormai è considerato "fascista"...così come l'unico partito che parla di "Nazione e interesse nazionale", cioè Fratelli d'Italia...ma dove vogliamo andare....
Ma perché, Fratelli d'Italia parla di interesse nazionale? Perché a parte sbraitare per le mascherine e per i tortellini di vitello anziché di maiale a Bologna, io non ho ancora sentito nulla di geopolitica dalle loro bocche, ammesso che i suoi esponenti sappiano almeno cosa sia.
Alessio Scano Guarda che non era una critica rivolta verso di te o la tua preparazione politica, ma se sai rispondere solo così, va bene. La politica la seguo da tanti anni, ed è proprio per questo che non mi faccio ammaliare da partiti tanto bravi nel farneticare e tanto poco bravi nell’essere coerenti.
@@Emilio_Russo Se usi termini come "sbraitare" o riduci un partito, qualunque sia, a un minimo particolare evento (sminuendolo oltretutto, ma vabbe, rimaniamo in tema) non ti dimostri di certo un luminare....le idee o i programmi e le origini di FDI sono ben note. Così come la loro definizione di "fascisti" data da sempre dal mainstream. Poi la discussione sarebbe infinita ma un esempio può essere che FDI fù l'unico partito a proporre un blocco navale unilaterale in Libia...ma erano fascisti..ma ora invece che la propongono Conte e Di Maio è diventata una buona idea..
Alessio Scano Non è questione di sminuire un partito da un singolo episodio, ho semplicemente elencato quell’esempio per far riferimento a tutta l’incoerenza che FdI dimostra giorno per giorno e che, ahimé, non è solo i tortellini o il mes che loro stessi votarono con il governo Berlusconi. Poi, per quanto riguarda l’epiteto “fascista”, Almirante lo era e ne andava anche fiero, quindi non era il mainstream ad averlo affibbiato come tale ma lui stesso. Ovviamente sono passati decenni e non si può più paragonare Fratelli d’Italia al m.s.i. (sarebbe come paragonare il p.c.i. al PD 😅) ma, personalmente, non ho detto nulla riguardo al presunto fascismo in FdI, quindi non capisco questo tuo “fare leva” su tale argomento.
Se chiediamo al ministro degli esteri cos è LIMES ho l'impressione che non sa di cosa si tratta. Se fai la stessa domanda all'italiano di sicuro non sanno di cosa si tratta, abbituati alla minestra quotidiana non si preoccupa del triste domani . Totale irresponsabilità proprio per le immense "minestre" sprecate in miliardi di perdite proprio degli italiani. ....
VERAMENTE DEPRIMENTE, DA ITALIANO ALL ESTERO MI INCAZZO SOLO A LEGGERE QUESTE COSE GLI ITALIANI IN ITALIA SI SONO SMIDOLLATI BASTA VEDERE COME SONO BRAVI A STARSENE AGLI ARRESTI DOMICILIARI ADESSO HO DECISO DI FARE UNA RICERCA SU YOU TUBE " PAOLO VILLAGGIO" ALMENO RIDERO PER NON PIANGERE E LASCERO A VOI I VOSTRI COMMENTI GEOPOLITICI
Tutto perfetto come lettura geopolitica ma se il compito è quello di dare delle risposte con delle idee che suggeriscano, in certi ambiti e scenari , una politica estera più efficace, non vorrei ironizzare ma la risposta è sempre quella, aspettare la provvidenza! francamente però la trovo alquanto stanca come tipo di soluzione! Essa riflette il modo passivo ciò che è stato sin qui criticato! Aspettare che gli altri litighino per poi accordarci con chi immaginiamo vinca per goderne dei riflessi altruii è un repertorio consumato ormai all'inverosimile che soddisfa come fine l'esercizio della tattica con esiti scarsi verso i nostri interessi, anche se a quello siamo destinati. Voi direte per come siamo messi poco altro si possa fare e teorizzare soluzioni più forti senza fare i conti con la realtà serve a esercitare la mera fantasia, ma di questo sì tratta! Dare possibili soluzioni non per fare solo contento il buon senso ed esprimere concetti ma teorizzare modelli assai più incisivi provando a spezzare le catene dell'inedia è ciò che servirebbe! Comprendo che ci vorrebbe una maggiore stabilità politica in Italia ma aldilà di essa , seppur dovendone fare i conti, rimane sempre una costante, quella della strategia politica di una nazione, che, nel bene o male deve essere portata avanti anche se subalterna alle potenze straniere! Inoltre, annacquare o limitare l'aggressività di un paese giocando tatticamente sull'avvicinamento dà i suoi frutti e questo è nel gioco delle parti, immagino però che vi sia un margine più ampio di scelte consapevoli del contesto in cui siamo!
@cecco angiolieri insomma poveri tedeschi, loro vorrebbero andare contro i loro interessi facendo sì che dal mediterraneo arrivassero gasdotti alternativi al north stream però ci sono quei cattivoni di turchi che vanno a lavorare nelle loro industrie (poverette!!!), e sempre quei cattivoni dei turchi che si riforniscono di armi e navi dai poveri tedeschi. Ma i più divertenti sono sempre gli italiani 🤣🤣🤣🤣
Vedrete che l Europa spingerà l Italia a contrastare la Turchia nel mediterraneo e li ne vedremo delle belle,visto che per noi sarà un bel problema, a roma non sono connessi proprio col mondo
Ma ho dei dubbi, il fatto e che abbiamo dei politici al potere messi dai paesi stranieri come gli Usa.oppure GB. Di cosa parliamo se al potere sono messi dal potere delle Obbi finanziare ecc.
L'unica cosa su cui dissento rispetto a Dario Fabbri, è sull'omogeneità italiana. Non siamo a livelli della Spagna (che è composta da popoli molto diversi tra loro), ma non siamo neanche così omogenei come Olanda, Austria o Francia. Ci sono differenze culturali tra le varie regioni italiane, senza contare che ci sono alcune regioni dalla forte identità tipo Veneto, Toscana, Sicilia o Campania (sono le prime che mi vengono in mente). Se fossimo omogenei, l'amministrazione statuale che abbiamo adottato funzionerebbe. Invece abbiamo applicato un modello napoleonico, trasformandolo poi in un ibrido che non ha nulla di federalista.
Le differenze regionali sono tratti comuni di ogni stato-nazione o stato plurinazionale, e l'organizzazione amministrativa di queste è discorso a parte come lo è a parte il discorso sulla percepita identità regionale che alcuni tendono a sopravvalutare fino al parossismo. Come dice spesso Dario Fabbri l'Italia è una nazione omogenea per etnia - non esistono etnie alternative a quella italiana, religione - quella cattolica romana è ancora la più diffusa e predicata, lingua - il fiorentino standardizzato è parlato in tutta la penisola, cultura - il canone italiano è tale in tutto lo stivale, isole e arcipelaghi. Il modello statuale che ci siamo dati nel Risorgimento è quello del regno sabaudo esteso alla penisola (derivativo da quello rivoluzionario e dal napoleonico) e quindi fortemente centralizzato. E questo non poteva essere altrimenti visto che la formazione di una nazione è un processo naturalmente violento, normale nella storia di ogni nazione, dove un ceppo nazionale combatte e assimila le altre parti della nazione rendendoli uguali a sé. Come vede dalla relazione causa-effetto: non è lo Stato ad aver fatto la nazione, siamo noi che ci siamo dati questa forma statuale (anche se l'attuale repubblicana è molto diversa da quella monarchico - sabauda) proprio perché siamo omogenei. Poi il federalismo come lo intende lei non solo è un' idea più attinente a interessi di sparuti gruppi di potere e da politicanti di provincia in cerca di voti e posti, ma già il federalismo storico (quello cattolico e quello repubblicano) fallì i suoi propositi, superati di gran lunga dal pragmatismo e realpolitik di Cavour. Capace di politiche di ampio respiro (connessione infrastrutturale italia - resto d'Europa, costruzione base navale e arsenale a Taranto per esercitare potere navale marittimo nel Mediterraneo e commercio da e attraverso Suez per tutta Europa), in pratica il trionfo del generale sul particulare.
@@jacoditortisio5317 Che inizialmente una nazione si doti di un sistema fortemente centralizzato, è cosa comune. Singolare invece, quando una nazione nonostante le differenze regionali, continua a dotarsi di un sistema centralizzato. Segno evidente di un'unità incompiuta, incompleta o completamente mancante. Considerare il Risorgimento come un movimento d'élite, anziché come un moto d'impeto popolare, ci sarebbe di grande aiuto al fine di comprendere, come mai dopo 150 anni non siamo ancora una nazione compiuta. La nostra stessa partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, fu apparentemente una scelta fatta su ragioni di politica estera; piuttosto fu fatta per cementare una Nazione divisa. Non per niente gli storici, sono concordi nel considerare il conflitto del 15' - 18' come la fase finale del Risorgimento. Idem dicasi per il fascismo, benevolmente accolto e sostenuto dalla borghesia italiana, in chiave anti-comunista e per compattare una nazione uscita ancora più lacerata dal primo conflitto mondiale. Il processo di unificazione (non voluto, Cavour voleva un Regno del Nord Italia, i Savoia addirittura puntavano alla conquista della sola Lombardia), fu appoggiato da potenze estere in chiave di politica estera. La Francia appoggiò Cavour, perché voleva sfrattare gli austriaci dallo Stivale; gli inglesi appoggiarono la spedizione dei Mille in chiave anti francese. Su come l'Italia è stata unificata, non se ne discute abbastanza. Non per niente il film su Carmine Crocco, venne boicottato non più di dieci anni fa, dagli ambienti militari. Sull'omogeneità etnica degli italiani, non c'è dubbio. È sull'omogeneità culturale che sorgono svariati dubbi. Cosa che mi è stata fatta notare, anche da stranieri che vivono in Italia. Quanto alla lingua, qualsiasi nazione si dota di una lingua ufficiale, ma poi in Italia (come in altri Stati) si parlano lingue diverse (francese, tedesco, friulano, sardo) e dialetti, che pur se di comune derivazione latina, sono molto differenti tra loro. Il dialetto, altro non è che un lingua priva di un esercito ed una marina. Quanto alla religione, che ha subito un forte processo di secolarizzazione, non può più essere visto come un fattore unificante. Su tutti come esempio la Spagna o paesi come il Belgio; stessa religione ma forti spinte divisive pervadono queste nazioni. La stessa Germania dove è presente la divisione tra un Sud cattolico ed un Nord protestante, non presenta divisioni di carattere religioso, risolte con la pace di Vestalia, quanto culturali eredità di due diverse storie religiose. Non c'è nulla di parossistico nelle forti identità sentite, da qualche Regione Italiane. Sono identità che si inseriscono, in una più generale sbiadita, identità italiana, senso di appartenenza che si palesa solo in occasione di eventi sportivi, in chiave anti migranti o quando si deve batter cassa. In alcuni casi l'identità regionale sovrasta quella nazionale, vedasi Napoli. Il particulare di guicciardania memoria, è forte nel Bel Paese. La via sarebbe il federalismo, che non è di certo l'obiettivo di una sparuta minoranza politichese, ma è la richiesta che proviene da una parte del Paese. Ma siccome la paura dello sfaldamento della nostra Nazione è ancora ben presente, lo si denigra a farloccheria.
@@leonardostocco82 La centralizzazione è inevitabile processo della formazione di una nazione dove una parte domina sulle altre. Gli USA con il modello yankee con centro Washington, La francia il modello parigino con centro Parigi, in Spagna domina il modello castigliano con centro Madrid, la Germania il modello renano con centro Berlino, la GB quello inglese con Londra e così via. Non si tratta di un modello che lascia intatte le differenze ma le uniforma. Le differenze che tanto attribuiamo a noi e che tanto ci attribuiscono gli stranieri (che noi non si sa perché stiamo subito a sentire e prendiamo per oro colato) sono in realtà di natura civiche ed economiche, non antropologiche o chissà cos'altro, ma questo esula completamente dal discorso dell'omogeneità degli italiani e ha che fare con la storia dello stato repubblicano. Sulla religione è vera la laicizzazione, ma è ancora importante fattore culturale e identitario che attiene e influenza la realtà del mondo "occidentale" ed euroasiatico. Le divisioni religiose sono ancora tali, i trattati non inibiscono le emozioni di una collettività. Sull'identità regionale, mi risulta molto difficile, a parte quei pochi molto "rumorosi", ma la stragrande maggioranza di questi? Stessa cosa per l'identità cittadina, antiche reminiscenze comunali certo, ma nei fatti rimangono solo buoni sentimenti, non hanno attinenza nel reale. Per quanto riguarda la lingua l'italiano è considerato l'unica lingua degna parlata dalla popolazione, gli altri vernacoli sono scaduti a dialetti. Le minoranze linguistiche non contano nel generale, sono troppo irrilevanti per costituire un fattore di diversità così importante e prima o poi sono destinate a venire assimilate. Inevitabile anche l'entrata nella guerra del 15'. Per costrizioni geopolitiche: la neutralità è un lusso che l'Italia di allora non si poteva permettere. Innanzitutto per sua configurazione geografica, l'Italia dipende per la sua sopravvivenza dal mare per le risorse naturali che non ha. Da un lato la talassocrazia britannica ci fece capire subito che continuare a tergiversare sarebbe stato nefasto. Dall'altro quello di riprendere i territori italiani sotto sovranità asburgica semplicemente ottenendoli per compensazione secondo i trattati della triplice (l'Austria secondo trattato doveva cedere territorio all'Italia perché ne stava conquistando dell'altro a spese della Serbia) e quindi non attraverso la guerra, si rivelarono pie illusioni. Alla fine la parte interventista del paese aveva pienamente ragione, il nemico storico che da secoli aveva disposto a suo piacimento confini e troni dei piccoli e deboli stati italiani fu sconfitto e disciolto. Fattualmente tutto questo è ancora Risorgimento: un intero paese che in poco tempo riesce a organizzare un complesso industriale a sostegno dello sforzo bellico, organizzare e armare un esercito di milioni di uomini, disporre un blocco navale in Adriatico e rintuzzare la flotta austriaca fin dentro le sue basi... tutto questo è stato fatto perché l'intero paese si sentiva nazione, altrimenti non sarebbe stato fatto. Se non fossimo nazione come certi vanno propagandando, il paese si sarebbe spaccato alla prima difficoltà, persino dopo il tragico 8 settembre e con parti del paese occupate da svariati eserciti stranieri gli italiani combatterono per liberarlo, il paese, non per separarlo. La devo contraddire di nuovo; come ho scritto prima la strategia di Cavour coinvolgeva l'intero paese non una sola parte, quello del regno del nord è una interpolazione revisionista. In realtà si doveva assicurare subito prima la pianura e il controllo di tutti passi montani perché è dove storicamente gli eserciti stranieri passavano (prendere il Brennero è una delle ragioni strategiche della guerra del 15'). Dopo il controllo del nord avrebbe seguito il resto della penisola , volente o nolente. Questo è ben noto dai diari e documenti, quello che il conte non aveva considerato era di realizzare l'Unità in poco tempo, ma ci riuscì per capacità proprie, deficienze altrui, fortuna. L'abilità Cavour d'inserirsi negli scontri Europei XIX Secolo, sfruttando UK vs FR vs PR vs AU a tutto vantaggio nostro. Certo, l'Unità d'Italia non è stata fatta a furor di popolo, ma quelli che la volevano fare erano di più e più determinati di quelli che la volevano tenere divisa. (Come sempre esiste la grande massa degli indifferenti, maggiore delle prime due messe insieme). I Savoia seppero essere al passo coi tempi, gli stati emiliani troppo piccoli, altri non potevano per motivi politici (toscana e Papato), o non vollero (caso dei borbone). Ma ripeto, a parte le istanze di tipo economico ( che da sole sono irrilevanti), le spinte del "particulare" se hanno successo sono destinate al fallimento, la storia della Lega è esemplificativa. Nasce da ex-DC in contrasto come sindacato del nord, rappresentante di istanze locali, divenuto infine un partito nazional-popolare votato ovunque... questo a riprova che siamo diversi da catalani e bavaresi, qui un partito locale che nasce da spinte pseudo identitarie poi diventa necessariamente nazionalista. E questo va al di là dei soliti luoghi comuni e chiacchiere da bar che gli italiani sono molto a bravi a fare su sé stessi e per ricevere validazione da parte dal pubblico straniero, ma rimangono chiacchiere, la realtà delle cose è tutt'altro. Un saluto.
@@jacoditortisio5317 Centralismo non vuol dire mancanza di decentramento. Non sono sinonimi. Berlino è il centro, ma la Germania è una repubblica federale, idem dicasi per gli Usa o la Russia. Quindi si può essere nazioni più o meno compiute, ma con una proiezione estera. Lo Uk sarebbe un altro esempio, ma al momento è ancora in balia della Brexit e del suo futuro riposizionamento. No Cavour inizialmente non aveva intenzione di unificare tutta l'Italia; si sarebbe fermato alla Toscana. Con Stato Pontificio e Regno dei Borboni, non aveva intenzione di entrare in guerra. Poi gli eventi della storia e le pressioni britanniche (vedasi l'appoggio alla Spedizione dei Mille)misero davanti a Cavour opportunità che seppe abilmente sfruttare. Poi per carità non provengo dal Sud Italia e non credo alla varie amenità, sulla presunta superiorità economica e culturale dell'800' da parte del Regno delle Due Sicilie. Curiosità su Cavour. A differenza dell'egregio lavoro svolto dalla dinastia sabauda (cosa su cui dissento totalmente), Cavour fu sempre in contrasto con il Re. Negli ultimi anni della sua vita tentò di arginare la tirannia del centralismo (parole sue) e si vide respingere il disegno di legge Minghetti, che prevedeva un ampio decentramento. Ecco, lei dice che siamo entrati nella Prima Guerra Mondiale anche su pressioni britanniche. Il che è sicuramente vero. Poi si lascia andare ad una narrativa leggermente sciovinista in chiave antiasburgica. Francamente se fossimo stati una nazione compiuta (e non lo siamo ancora ora) avremmo potuto decidere se entrare in guerra o no, ma sopratutto, entrare da pari, non da stato di serie B quale siamo (quasi) sempre stati. Germania, Francia decidono quando intervenire o quando non farlo. Sopratutto la seconda. Alle nostre richieste per entrare in guerra, da Londra risposero "Ma si dategli tutto quello che vogliono, tanto..." No la scelta interventista fu un errore (col sennò di poi), perché quella vittoria mutilata spalancò le porte al Fascismo. Come peraltro, non ha alcun fondamento l'idea, che il nostro coinvolgimento nel primo conflitto bellico, abbia creato il sistema industriale italiano. Anche alla fine della Seconda Guerra Mondiale, eravamo ancora un paese agricolo. Dissento anche sull'8 settembre. Il Paese non si sfaldò li, ma fu molto vicino a farlo due anni dopo, con la Sicilia che voleva addirittura diventare uno stato dell'America. Le ragioni a Statuto Speciale sono nate proprio in quest'ottica; evitare cambi di casacca nazionale di parti del Paese. Sulla Lega preferisco limitarmi a dire che ha smesso di essere federalista, quando se ne andò Miglio. Il resto sarebbero solo oscenità verso quel partito e verso l'intera classe nazionale. Sostengo da tempo, che la svolta nazionalista di Salvini è funzionale all'apparato italiano, per incanalare il malcontento del Nord e non farlo deragliare, su posizioni federalisti o peggio ancora indipendentiste. Sui dialetti che verranno assimilati (si vedrà). Come sulla diversità tra noi e catalani/bavaresi, l'avevo già precisato.
@@leonardostocco82 Uno stato può essere federale quante volte vuole lei, ma senza un centro forte questo si sbriciola. La Germania ha un centro forte e un modello culturale unico imposto a tutte le nazioni tedesche, non importa quanto i bavaresi si considerino nazione, dipendono per il proprio benessere da Berlino, che decide e dispone per tutti. USA e Russia sono imperi. L'uno ha risolto le proprie contraddizioni interne con la guerra civile che ha decretato il controllo federale unico su tutti gli stati e l'affermazione del modello yankee. L'altro mantiene un controllo pervasivo su ogni nazione e sub-nazione euroasiatica, anche su quelle ribelli, grazie al notevole influsso culturale russo e alla "benevolenza armata" di Mosca. Su Cavour ripeto, checché ne dicano i revisionisti e le note di wikipedia, è generalmente accettato dagli storici e confermato dalle sue lettere e dai suoi saggi che il conte aveva in mente l'Italia. Capisco anche che può recare fraintendimento la decisione di assicurare prima il Nord Italia, ma è stato per le ragioni che ho riportato nel commento di prima. Aggiungo che Toscana e Regno di Napoli erano de facto protettorati degli Asburgo, lo Stato della Chiesa aveva come protettore la Francia. Liberare il nord dall'influenza austriaca ha significato liberare automaticamente il resto della paese. La legge Minghetti rifiutata perché superata dagli eventi: brigantaggio e questione romana. Sulla guerra del 15'; nessuno sciovinismo, sia mai che il fu Impero si dovesse offendere o peggio che i suoi discendenti tornino a renderne conto. Ma torno a ripetere, entrata in guerra dell'Italia costretta da fattori geografici, energetici, politici, militari. Non poteva aspettarsi il carbone dalla Germania, non poteva aspettarsi che l'Austria avrebbe riconsegnato territori italiani perché mossa da afflato fraterno, non poteva aspettarsi di continuare a lasciare all'Austria il passo del Brennero, non poteva aspettarsi di restare neutrale e non provare invece a partecipare all'assetto finale dell'Europa da vincitore. Presa da queste costrizioni, l'Italia scelse di fare la guerra. Come scelse da sola, qualche anno prima, in barba ai fastidi di Francia, Germania e Austria di sbarcare in Libia e prendere il Dodecaneso a danno dei turchi (profondità strategica) . Grandi differenze con l'Italia di oggi. Quella di allora era patriottica, belligerante, e certamente compiuta, quella di oggi dormiente e post-storica, refrattaria alla realtà dei rapporti di forza, alla violenza che regola il mondo. Riguardo al patto di Londra, quella frase di Barbero esula completamente dal contesto. Il governo aveva stilato una lista di compensazioni territoriali, una parte di quella lista ha trovato piena soddisfazione nei colloqui di pace, per le altre no. Essenzialmente per sopravvalutazione nostra, del corpo governativo e diplomatico, nel fidarci troppo degli "alleati" che avrebbero fatto di tutto per impedire all'Italia di ricrearsi una sfera d'influenza nei Balcani e dominare l'Adriatico, e così è stato. L'intervento del presidente americano Woodrow Wilson è stato essenziale e questo provocò malcontento che andato sfogandosi con la presa di Fiume. La vittoria mutilata, invenzione d'annunziana per il solo episodio di Fiume, viene riappropriata da un aspirante duce in cerca di idee, per poi finire per essere in maniera postuma, il motore di cui Mussolini giustificava la ragione di esistere del fascismo. Sull'industria temo che anche qui non mi abbia capito. L'italia era una paese ancora arretrato, contadino e con poche industrie. L'impegno in guerra ha permesso di riorganizzare l'apparato industriale quando questa è passata dalla produzione civile alla conversione bellica. Nei mesi che trascorsero fra Caporetto e la battaglia del Solstizio la produzione artigliesca, il quantitativo di munizionamento, acciaio per le navi, motori per automezzi surclassavano quelli ha disposizione per l'Austria. Poi la mobilitazione di massa della forza lavoro contadina nelle città, quella femminile, ha permesso uno sviluppo e un'espansione che prima erano impensabili o comunque con i pochi capitali a disposizione, lenti E per piacere non prendiamo sul serio quel tentativo "indipendentismo" della Sicilia, una classe dirigente che aveva approfittato del vuoto di potere per salire alla ribalta appoggiandosi a mafia e banditismo, ottenendo infine un compromesso con lo Stato... Le regioni a statuto speciale sono nate anche per inconsistenza dello stato repubblicano, che tendeva a sopravvalutare fin troppo certi utopistici e velleitari intenti. Un saluto.
Allora a svegliare tutti i populli della ex Jugoslavia erano i albanesi di Kosovo . Si sapeva che serbia non poteva piu dominare e comandare nella ex Jugoslavia. Italia appoggiava i serbi un sbagliò enorme rimandava intervento per salvare i populli dai serbi. Italia bisogna che con Albania faccia una grande alleanza sapiamo che in Grecia che una parte della Albania bisogna dire la verita e no stare da parte ......
Bho. Ma li avete visti i balcani, ci siete stati, avete amici da quelle parti? Non sembra. L'Italia ha invaso Albania Grecia e Slovenia, lì se lo ricordano bene, la nostra scuola fascista e revisionista ce lo ha fatto dimenticare.
Le sue affermazioni hanno purtroppo un fondo di verità. Sono tanti anni ormai che l'Italia non si interessa seriamente di strategie militari per difendere i nostri interessi nazionali, ma si accoda a decisioni altrui per presenze di facciata e per compiti prettamente assistenziali il cui ritorno in termini di prestigio e di interesse nazionale è pari a zero. Qui non si intendono compagne militari di conquista ma invio di uomini e mezzi a sostegno di chi meglio protegge i nostri interessi come nel caso della Libia. Altro punto dolente e gravissimo è il fatto che oggi, da quando è scomparso dalla scena politica Berlusconi, nessun altro ha saputo rappresentare degnamente l'italia nei consessi internazionali nè tanto meno tessere amicizie personali importanti con i grandi del mondo. Siamo una Nazione con un passato importante, un presente a navigazione a vista e un futuro incerto su tanti settori strategici.
Federico Bellomo perché la Turchia è la Turchia non l’impero Ottomano. Perché parlare di una possibile invasione turca in italia è come parlare dell’attacco degli orchi agli elfi, interessante ma fuori dal mondo. A scanso di equivoci sono contentissimo che non seguiamo la politica estera francese. :)
@@tommasogoggioli1050 non è affatto matto. Anche se la Turchia non è l'impero ottomano ha stretto accordi con l'Albania e comanda in Libia. Praticamente ci ha completamente rubato quelle poche influenze estere che avevamo. Non stupiamoci se in Libia, oltre ad essersi creato un vulnus con l'apertura di una tratta di immigrati irregolari verso il nostro paese, fra qualche anno l'esercito turco si impossesserà di uffici e giacimenti dell'eni.
Martino Calderara la Turchia è impantanta in una crisi economica da cui difficilmente senza il nostro aiuto leverà le gambe. La Libia è un bel casino dove il potere è polverizzato, ogni banda armata controlla il suo fazzoletto di terra. Pensiamo a tutelare la sicurezza dei cittadini italiani che ci lavorano e (come Europa , ONU, etc etc) a garantire diritti base ai migranti.
Concordo, come sempre, con la sostanza delle linee ermeneutiche e con l'analisi geopolitica generale. Non concordo invece con l'affermazione secondo cui la Turchia abbia una marina da guerra "potente". Forse ambisce ad averla. Ma in questo momento, molto semplicemente, non ce l'ha.
Non capisco i dislike. Si puó essere d'accordo o meno con l'analisi, ma sicuramente parlare di certi argomenti fondamentali ma alieni al popolo Italiano non puó che fare bene. Se tra uno,cinque o dieci anni ci bussa alle porte una nazione straniera armata di fucile ,risponderemo con un qualche slogan delle nostre forze politiche? Accogliamoli tutti o aiutiamoli a casa loro?
@@xander7552 Ma manco per il c***o. I migranti sono usati come "bombe" umane sociali (e non solo) da Erdogan. Il fatto che tu non ci arrivi è irrilevante.
Min 17:15 A "noi" hanno insegnato che la Germania non esiste più, esiste l''Europa....LOL...peccato che a "voi" non abbiano insegnato che anche l'Italia non esiste più...anzi che NON è mai esistita. Covid 19 FOREVER...
Scuzatemi ma come si puo parlare cosi come hanno parlato i vostri bisnonni colonianisti. In che mondo vivete, parlate dei paesi balcanici con questa ingoranza assoluta. Bravi ragazzi andate avanti cosi e perderete anche l'Italia.
MA CHE AVETE DA CHIACCHIERE VOI L'ITALIA ABBIAMO PERSI TUTTI VALORI DEL METITERSNEO L'EUROPA CI COMANDANO A COMPORTARE COSI LA TURCHIA HA FATTO UN GRANDE PASSO AVANTI
@@andreadifilippo347 ma chi le vuole partono di continuo da se non sono nemmeno iscritto alla repubblica. Vogliono fare visualizzazioni se potessi lo bannerei
Mitico Mappa Mundi!
Bravissimi, analisi meravigliose. Vi avessi scoperto prima non mi sarei fatto 5 anni di scienze politiche
Spiritosooo!
Ma queste analisi di geopolitica interessantissima vengono fatte conoscere e apprendere ai nostri dirigenti politici? Rimandiamoli a scuola
Veramente queste bellissime analisi geopolitiche vengono fatte da coloro che lavorano per un editore che attivamente si adopera per vendere il nostro Paese alle potenze straniere. E da un direttore che, a giorni alterni, scrive editoriali contro l’interesse nazionale.
ma va a cagare
Tutto bene, ma bisogna dire chiaro e tondo all'opinione pubblica che per fermare la politica di potenza aggressiva altrui e difendere i propri interessi nazionali bisogna saper minacciare e nel caso, usare, la forza militare. Se non si dice questo parliamo del nulla e facciamo solo la geopolitica da tavolino.
@il tipo che commenta H2 la francia lo ha fatto. E non solo Libia, controlla tutte le sue ex colonie in africa. Se c'è un governo che non piace alla Francia, lo fa cadere subito
@@stefanocaliendo2287
Con l'unica differenza che se lo fa la Francia tutti stanno zitti, ONU inclusa, mentre se l'Italia trattiene una manciata di migranti ci mandano i caschi blu.
Come si suol dire, il carcere è solo per chi ruba polli.
@@Phed98 hai scoperto l'America...
L'italia è il paese più preso per il culo al mondo
Aspetto una petizione per Dario fabbri presidente del consiglio 🤷
Fabbri mi sembra l'Harari della geopolitica: ha le sue teorie e rimaneggia i fatti in modo che combacino perfettamente alle teorie. Meglio il pragmatismo di Caracciolo che la teologia di Fabbri. Temo il giorno in cui Fabbri diverrà direttore di Limes, succederà una cosa simile a quella successa a Repubblica quando è passata da Ezio Mauro a Giannini.
@@mrwolf84 hai la tua opinione e la rispetto, io comunque credo che le sue teorie non siano campate per aria ne forzate 🤷
@@mrwolf84 Fabbri si lancia spesso in previsioni originali, condivido il tuo punto. Tuttavia, proprio per questo lo trovo più interessante di Caracciolo: le prospettive che ti apre sono uniche. Cerca sempre il nesso causale degli eventi, la logica che ne guida lo sviluppo e che li rende intellegibili. Un analista geopolitico deve saper immaginare scenari futuri per prendere le connesse contromisure. Fabbri non si tira indietro e lo fa partendo dal presente e dal passato, posto che chi si occupa di geopolitica dovrebbe essere, tra le tante cose, un un'eccezionale storico
basterebbe che fosse nell'entourage del ministro della difesa :)
Grazie a DIMAIO ministro degli esteri e già molto se non perdiamo la Sicilia e la Sardegna !
Dario Fabbri un piacere per le orecchie ascoltarlo !
I ns politici potrebbero andare a lezione dai giornalisti di limes. Chissà che non ricevano già la pubblicazione
d'accordissimo.
Impreparazione dei nostri politici, anziché soffermarsi sui riflessi di politica, nazionale internazionale ed europea si perdono in pettegolezzi insensate che fanno perdere tempo ad attuare le cose e le aspettative dei cittadini.
excellent sempre ! Mi auguro che molti seguano quests importante programma
Complimenti a Fabbri e a Santoro. Non mi permetto di commentare le strategie descritte da Fabbri ma vivendo da molti anni a Istanbul condivido e confermo le analisi di Santoro sulle dinamiche interne e sugli aspetti anche psicologici della collettivita' Turca. Tutti aspetti che sono completamente sconosciuti in Italia e probabilmente in Europa dove invece si ripete un'immagine stigmatizzata della Turchia lontana dalla realta'
Complimenti per il lavoro che fate!
Ma dite la verità, Dario Fabbri è Saviano in incognito, amettetelo, non c'è niente di male ad avere più di un lavoro. Scherzi a parte, fate un ottimo lavoro di informazione per cercare di svegliarci dalla nostra apatica .Da oggi sono vostro iscritto. Grazie.
Grazie come sempre dell'esposizione asciutta e lucida su temi che fanno la differenza per l'Italia.
Noto con piacere che siete sempre più popolari e mi auguro che grazie a questo il pensiero geopolitico che proponete diventi sempre più familiare tra noi italiani e, soprattutto, che siate sempre più capaci di influenzare il nostro Ministero degli Esteri.
Un video che chiarisce molti risvolti e apparenti incongruenze.
Una ventata provvidenziale per disperdere la fitta nebbia sparsa dall' informazione mainstream .
Complimenti e grazie , un canale imperdibile.
Prima di tutto ha perso la tramontana. Quindi è questa classe dirigente è meglio tenerla in casa e con due mandate Se vanno in giro poi dobbiamo pagare i danni
Non centra niente Conte sono gli altri nel passato che non hanno fatto un cazzo
Incominciamo con campagna elletorale
@@marioguida1841 e Conte, spiace dirlo, continua nella stessa scia
Bravi, che bel lavoro👏👏
Primo Levi racconta che i turchi si salvarono da Auschwitz perché furono estremamente coesi. Dario Fabbri dice che noi italiani siamo una popolazione piuttosto omogenea, anche più dei tedeschi, ma quanto siamo capaci di sentirci popolo unitario davanti alle difficoltà, quanto siamo interessati ancora al concetto di patria. I turchi li ho visti all'estero: se sbagli una parola o un atteggiamento ti circondano e ti riversano addosso minacce ed improperi nella loro lingua. Quando devono comprare qualcosa si prestano i soldi gli uni con gli altri. Vanno ai negozi dei loro connazionali. L'islam li unisce ed è preminente nella loro vita. Si ingraziano le personalità locali per averne dei vantaggi collettivi. Noi italiani in confronto siamo più individualisti ma soprattutto subiamo la costante di essere maltrattati dalle nostre istituzioni. Anni fa in Belgio andò il nostro presidente della Repubblica a commemorare i morti di Marcinelle. Ogni anno. Poi venne invece Erdogan a trovare i turchi vivi e attivi in uno stadio e disse loro "Integratevi ma non perdete mai le vostre radici". Lo sapete che se il cittadino italiano in Belgio prende la cittadinanza belga, il consolato italiano gli annulla brutalmente il passaporto? I turchi e i marocchini invece possono avere la doppia cittadinanza. In Europa. Mi hanno detto pure che i passaporti italiani rinnovati di solito giacciono in qualche ufficio del consolato, in attesa che quanche solerte impiegato si decida a concederli. All'estero un italiano non è né carne né pesce.
Speriamo che almeno vinca la nazionale di calcio così si festeggia, 'nculo alla balena bianca.
La percezione che ho avuto sentendo parlare ex ministri e premier italiani ora coinvolti in altro, è che la strategia italiana di restare fuori dalle contese straniere sia considerata un vantaggio di interesse economico, del tipo che determinati paesi stranieri vedono con più favore l'instaurazione di collaborazioni e scambi commerciali perchè rassicurati dall'atteggiamento "pacifico" e anti iperialista italiano.
Si cosi ci tengono al guinzaglio
Mi sa che hai ragione oltre alla noncuranza della nostra classe dirigente direi che hai centrato il punto
Eccezionale analisi di Dario Fabbri
Che effetto geo-strategico ( per L'Europa, Italia e specialmente il sud Italia) può avere una continuazione di ferrovia Adriatica Italiana passando per Otranto che arriva a Valona (Albania, primo nodo di diramazione) di tipo Stretto di Messina e che continua in linea retta per Salonicco (altro nodo di diramazione) ??. Trasporto ferroviario ( veloce, con energia elettrica rinnovabile , che trasporta velocemente anche quantità minore di merci in doppio senso, flessibile) e rentabile in confronto con trasporto marittimo lento e di grande quantità ( pensando la guerra Ellenica-Persiano delle grandi navi Persiane sconfitti con navi piccole,veloce e manovrabili) ??
forse bisognerebbe prima rendere decente la rete ferroviaria da Bologna ad Otranto, poi magari se ne può discutere.
Il discorso sulla convinzione è sacrosanto. E non riguarda solo le nazioni, parte dal singolo. Bisognerebbe essere fieri di se stessi, delle proprie radici e del proprio retaggio. L'esatto contrario di quello che è successo in Occidente dal '68 in poi. Che è la causa principale della crisi dell'occidente e dell'uomo occidentale.
Da profano sui Temi , un’ ottima analisi. Complimenti! Come italiano mi chiedo però se l’Inettitudine dei Governi e delle Classi politiche degli ultimi 30 anni - e di chi in Italia li garantisce o li sfascia - possa un giorno cessare. L’Italia in Yugoslavia, nei Balcani, e oggi in Libia ma in in tutto il Mediterraneo aveva a suo tempo Cultura-Conoscenze e Forza! , È mai possibile che l’ Italia debba annichilire il suo potenziale Ruolo e soggiacere al Pensiero Politico e Geopolitico di altri? E continuare oggi con un Governo improbabile - Istituzioni comprese..- di “Mediocri “ e Confusi che attenderanno solo con chi decisamente schierarsi dopo le Elezioni negli Stati Uniti ? Storie già viste......
Ha preso estero vicino , sta diventando colonia cinese... che bell futuro
Con la Turchia abbiamo ottimi rapporti commerciali e in Turchia passa il gasdotto proveniente dall'Azerbaigian , ma tutto ciò non deve comunque consentire che nel Mediterraneo faccia ciò che vuole fregandosene di tutto e di tutti. Bastava farglielo capire nel modo dovuto e Ankara avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco.
Molto interessante come la puntata precedente. Però c'è un importante paese della regione del cui ruolo non si parla e che pure si trova proprio lì e sempre pronto a tutelare i propri interessi: come mai? Fra le possibilità per l'Italia non ci potrebbe essere quella un pochino più assertiva di affiancare la Grecia in chiave pan mediterranea?
Sig Daniele. Ma sei Geniale. Mai potevo imaginare un italiano puo conoscere Turchia&Turchi cosi in perfezione come lei. Sono albanese filo italiano che vivo&lavoro tramite Nord Italia&Turchia da 30 Anni.
Non capisco questo scetticismo nei confronti del governo ..Abbiamo DI MAIO agli esteri. Uno dei più grandi blogger di vacanze del mondo...;-)
Dario Fabbri PRESIDENTE d'EUROPAAAAAA!!!!! :D o almeno PM of Italy ;)
Siamo proprio un popolo senza palle ci facciamo mettere i piedi in testa anche dai turchi,che governanti abbiamo.
PERCHÉ NON SIAMO LUGIMIRANTI GEOPOLITICAMENTE PARLANDO COME ALTRI PAESI? COME MAI NON RIUSCIAMO ALMENO A TENERCI CIÒ CHE STORICAMENTE CI APPARTIENE COME "LIBIA E ALBANIA"??
LA POLITICA ESTERA DEL NOSTRO PAESE SI INTERROGHI SU QUESTO TEMA E REAGISCA, PRIMA CHE ALTRI CI CHIEDERANNO I DOCUMENTI PER ATTRAVERSARE LE SPONDE DEI NOSTRI MARI!!!
Da decenni che abbiamo archiviato e rinnegato le nostre Terre istriane e dalmate.
non so molto di strategia geopolitica ne di tattiche militari, ho visto alcuni video e vorrei fare una domanda.
Ricorre spesso il concetto di profondità' difensiva, come fine da perseguire, ma con le armi militari di cui molti stati dispongono o potrebbero dotarsi: ICBM, droni, sottomarini lanciamissili; e' davvero così importante oggi?
Mi sembra più probabile un attacco non convenzionale: finanziario, informatico o di disinformazione, forse sarebbe meglio concentrarsi sulla prevenzione di questi attacchi e, se non le abbiamo già, dotarci di armi che annullino la profondità difensiva di un avversario e rendano quindi inutile il suo tentativo di crearne una nei nostri confronti.
Mi sembra ci sia ancora tanto fraintendimento sulle questioni militari... Batterie di missili AA, antinave e tattici possono essere dispiegati proprio nelle aree considerate nella propria profondità strategica come sta facendo la Turchia in Libia (concetto di A2/AD - Anti-Access, Area Denial). La Turchia ha già un aeroporto nella sua disponibilità, gli manca solo un porto abbastanza attrezzato per basare la flotta, e tutto questo sull'uscio di casa nostra. E oltretutto dispongono del porto militare di Pasha Liman in Albania. Mi sembra chiaro che controllare e influenzare le aree del proprio estero vicino sia essenziale ma l'Italia nega la realtà negando il conflitto. Le armi cyber certo, sono importanti , sia contro supposti amici che contro altri non particolarmente benevoli, ma quando un stato estero fa affluire navi, aerei, armi, soldati e miliziani davanti casa non puoi contrastarli con gli hackeraggi, ti serve la forza militare vera e propria.
L'una non esclude l'altra.
considerà che per quanto improbabile sia un attacco militare, se avviene in paesi con bassa profondita strategica (vedi Israele) lo stato ne risulta completamente azzerato, negli altri casi da te esposti si provoca invece solo un danno recuperabile. Poi considerà che una cosa improbabile oggi potrebbe diventare più probabile fra 20 anni, e non ci si può preprarare all'ultimo, per avere un esercito efficente bisogna sempre stare sul pezzo. La geopolitica è come la mano di Mario Brega: pò esse fero o pò esse piuma, oggi è piuma, domani chissà..
@@mrwolf84 grazie per la risposta, però probabilmente mi sono espresso male, quando ho parlato di ICBM ho sottointeso armati con testate nucleari. Detto questo, non penso che un simile attacco sulle principali città di un paese possa essere considerato recuperabile, mentre un attacco convenzionale no. L'invenzione delle armi nucleari e dei missili balistici, secondo me, ha rivoluzionato i parametri di misura della sicurezza di una nazione e quindi gli obbiettivi che dovrebbe perseguire per essere piu sicura. La profondità strategica continua ad essere un valore, soprattutto per un piccolo stato come Israele, ma considerarla "fondamentale" mi pare davvero superato. Nel caso dell'Italia secondo me non bisogna sottovalutare la capacità distruttiva della disinformazione, noi purtroppo ultimamente siamo l'anello debole dell'EU e questo ci ha fatto diventare un obbiettivo per tutti quelli che vorrebbero distruggerla, questa è una minaccia attuale da cui dovremmo trovare dei modi per difenderci.
Ascoltando il dibattito senza aver letto il volume che mi riprometto di leggere a breve, appare evidente una visione politica che il segretario della difesa americano Donald Rumsfeld definì "vecchia Europa"; definizione che all'epoca suscitò scalpore ma che ritrae gli squilibri di un'unione economica europea che non è mai diventata politica; ecco allora il ruolo di subordine dell'Italia schiacciata dalla prepotenza della Francia in Libia e umiliata dall'incapacità dei nostri leader che eleggiamo proprio perché anti-politici con la pretesa che improvvisino tattiche esperte e lungimiranti... siamo degli illusi!! La Turchia come sottolineato nel dibattito, versa in precarie condizioni economiche e sollecita oramai da anni l'ingresso come membro permanente, nell'unione europea; ritengo che la politica estera aggressiva soprattutto nei confronti della Grecia, voglia sancire il concetto "o con noi o contro di noi"; l'esumazione di un impero ottomano mi pare francamente anacronistica e inattuabile e, ammesso che veramente ci sia questa prospettiva, è utilizzata da Erdogan come propaganda per chiamare la popolazione turca a sacrifici, caldeggiando il sogno di divenire il novello Ataturk; non è l'Italia che sta perdendo l'estero vicino ma l'intera Europa che affida ai singoli iniziative unitarie.
Gli italiani che parlano di geopolitica mentre l'Italia è una colonia sono proprio carini. Tipo che abbiamo un élite da Sudamerica che si è venduta tutto e loro giocano a risiko tra una cannetta e l'altra. Patetici
Almeno in sudamerica hanno Infiniti ettari per far crescere piante di banane, in italia che abbiamo? Ogni anno sempre più PMI falliscono o si spostano all'estero
Se abbiamo rappresentanti, cioè uomini politici, che fanno apparire la nostra nazione come una barzelletta questo è il risultato.
Abbiamo talmente poca forza politica che in Europa andiamo ad elemosinare lo 0.1 o 0.2 di scostamento di bilancio. Questo in linea con il decadimento morale, culturale e conseguente sociale ed economico del paese.
C’è chi ha scritto che senza delle forze armate forti non possiamo pretendere che la nostra diplomazia venga presa in considerazione. Questo è vero, ma in parte. La Germania non ha un esercito forte eppure ha molta voce in capitolo in molte questioni non solo Europee. Basti pensare che l’accordo per il controllo del programma nucleare dell’Iran (poi disatteso dagli USA) è stato firmato dall’Iran, dagli USA, dalla Russia, dalla Francia, dall’Inghilterra e dalla Germania.
Certo la forza militare è importante, ma non secondaria è l’influenza economica, perché poi questa si trasforma in influenza culturale, quindi capace di influenzare il modo di pensare. L’importanza economica permette anche il ricatto economico, se tu mi vai contro io ti danneggio, oppure ti affamo.
Per Costituzione noi non dovremmo partecipare a nessuna azione di Guerra oltre confine. La guerra nella nostra Costituzione è contemplata solo come autodifesa.
Noi abbiamo dei gravi problemi in casa nostra, dobbiamo concentrarci a risolvere questi.
Bisogna esporre in sede europea l' importanza di impossessarsi del Mar Mediterraneo, sino ad oggi abbastanza sottovalutato sul piano militare...
L'accordo di associazione con la Ue e l'ingresso della Turchia nella Unione Doganale, potrebbe avere origini ambigue per chi non vada ad indagare i fatti di quel periodo storico. In ogni caso la Turchia ha sempre parlato e agito con lingua biforcuta con la Ue e la stessa Ue, troppo agganciata alle regole Gatt, non ha mai potuto valutare altre dinamiche diverse da ragionamenti di mercato. Praticamente Strasburgo succube delle decisioni geopolitiche Statunitensi si è fatta abbindolare dal Turco. Ancora oggi stenta a capire di avere un nemico altamente bellicoso, all'interno della unione doganale.
Il confine greco orientale è un focolaio, che il politicamente corretto della Ue, negazionista della guerra, priva di forza militare propria, non può neanche capire.
ci vuole la marina di fronte a libia e cipro
Caro dott. Desiderio,
il M° Manzi usava dire che "Non è mai troppo tardi", ed anche a Lei non manca l'opportunità di migliorare la Sua dizione.
Sarebbe un miglior viatico per i Suoi commenti e per le Sue domande, sempre molto pertinenti.
Altro consiglio - se mi si vuol sopportare - è quello di porre ad un volume più basso la sigla iniziale: al momento risulta assai più che attenzionante; tympani e kymbali la rendono definitivamente ansiogena.
Detto ciò,
confermo che "Mappa mundi" è un evento
culturale di primissimo livello.
Grazie!
.
Che sciocchi! Ma come vi si deve dire che l'unico interesse nazionale dell'Italia è non avere interessi nazionali!
E a te come si deve dire che questi commenti distruttivi sono inutili?
@@paolox2458 Pensala come vuoi. Non pretendo di avere ragione. Ma voglio vedere te al posto dei nostri politici a fare solo il bene del Paese!
@@angelodichiara7909 e già va meglio
@@Maloenton-Agency Io penso, piuttosto, che ciò è dovuto al fatto che gli italiani non sono antropologicamente (ossia geneticamente e culturalmente) capaci di governare bene un paese e quindi gestiscono l'Italia come un'enorme parco turistico a cielo aperto.
@@Maloenton-Agency Meglio un protettorato giapponese sull'Italia. I nipponici badano all'igiene molto meglio dei cinesi.
Quanto dice Fabbri riguardo alla nostra posizione sulla crisi Jugoslava, ok era una posizione velleitaria ed a parte gli Stati Uniti, in Europa avevamo tutti contro..... è vero, ma il problema non è stato tanto di Veneto e Fvg, quanto Milosevic, che ha cominciato a fare disastri, era chiaro che avessimo puntato sull'uomo sbagliato e che quello stato federale fosse ormai ampiamente fallito, o quantomeno era troppo tardi per salvarlo. Tuttavia non era un idea sbagliata: la Jugoslavia esisteva prima di Tito, era una monarchia, si poteva continuare a spingerli in una confederazione differente, avrebbe salvato migliaia di vite umane, poi vabbè al secessionista ed indipendentista a prescindere, quest'ultimo è un aspetto che non interessa.
Ci credo...Con ministri come il bibtaro questo e altro.Ridateci Andreotti.
Buone meritate ferie 👍
Sembra che stiate parlando di Calcio, ai mondiali, formazioni, pagelle, marcatori, etc. Con Fabbri nella parte di Biscardi.
Solo che parlate di cose serie, armi, piccioli, schiavi e droga.
Bellissimo
Italia-Turchia 1 a 1
Pareggio
Ma come può un ragazzo normale come me sapere qualcosa in più sulla Geopolitica? Ci sono dei libri che potreste consigliarmi oltre alla rivista Limes intendo?
Ma se in Italia fare l'interessa nazionale ormai è considerato "fascista"...così come l'unico partito che parla di "Nazione e interesse nazionale", cioè Fratelli d'Italia...ma dove vogliamo andare....
Ma perché, Fratelli d'Italia parla di interesse nazionale? Perché a parte sbraitare per le mascherine e per i tortellini di vitello anziché di maiale a Bologna, io non ho ancora sentito nulla di geopolitica dalle loro bocche, ammesso che i suoi esponenti sappiano almeno cosa sia.
@@Emilio_Russo Fin quando segui la politica solo da ieri o dai tg dell'ora di cena...
Alessio Scano Guarda che non era una critica rivolta verso di te o la tua preparazione politica, ma se sai rispondere solo così, va bene. La politica la seguo da tanti anni, ed è proprio per questo che non mi faccio ammaliare da partiti tanto bravi nel farneticare e tanto poco bravi nell’essere coerenti.
@@Emilio_Russo Se usi termini come "sbraitare" o riduci un partito, qualunque sia, a un minimo particolare evento (sminuendolo oltretutto, ma vabbe, rimaniamo in tema) non ti dimostri di certo un luminare....le idee o i programmi e le origini di FDI sono ben note. Così come la loro definizione di "fascisti" data da sempre dal mainstream. Poi la discussione sarebbe infinita ma un esempio può essere che FDI fù l'unico partito a proporre un blocco navale unilaterale in Libia...ma erano fascisti..ma ora invece che la propongono Conte e Di Maio è diventata una buona idea..
Alessio Scano Non è questione di sminuire un partito da un singolo episodio, ho semplicemente elencato quell’esempio per far riferimento a tutta l’incoerenza che FdI dimostra giorno per giorno e che, ahimé, non è solo i tortellini o il mes che loro stessi votarono con il governo Berlusconi. Poi, per quanto riguarda l’epiteto “fascista”, Almirante lo era e ne andava anche fiero, quindi non era il mainstream ad averlo affibbiato come tale ma lui stesso. Ovviamente sono passati decenni e non si può più paragonare Fratelli d’Italia al m.s.i. (sarebbe come paragonare il p.c.i. al PD 😅) ma, personalmente, non ho detto nulla riguardo al presunto fascismo in FdI, quindi non capisco questo tuo “fare leva” su tale argomento.
Praticamente abbiamo cominciato a perdere tutto da quando nel '92 è stata cambiata la classe politica...
Se chiediamo al ministro degli esteri cos è LIMES ho l'impressione che non sa di cosa si tratta. Se fai la stessa domanda all'italiano di sicuro non sanno di cosa si tratta, abbituati alla minestra quotidiana non si preoccupa del triste domani . Totale irresponsabilità proprio per le immense "minestre" sprecate in miliardi di perdite proprio degli italiani. ....
Scrivere abituati con 2 b aiuta?
VERAMENTE DEPRIMENTE, DA ITALIANO ALL ESTERO MI INCAZZO SOLO A LEGGERE QUESTE COSE
GLI ITALIANI IN ITALIA SI SONO SMIDOLLATI BASTA VEDERE COME SONO BRAVI A STARSENE AGLI ARRESTI DOMICILIARI
ADESSO HO DECISO DI FARE UNA RICERCA SU YOU TUBE " PAOLO VILLAGGIO" ALMENO RIDERO PER NON PIANGERE E LASCERO A VOI I VOSTRI COMMENTI GEOPOLITICI
Dai commenti che leggo secondo voi è facile sedersi in quei tavoli ed alzare la voce .. ma lo avete mai fatto a casa vostra?
Tutto perfetto come lettura geopolitica ma se il compito è quello di dare delle risposte con delle idee che suggeriscano, in certi ambiti e scenari , una politica estera più efficace, non vorrei ironizzare ma la risposta è sempre quella, aspettare la provvidenza!
francamente però la trovo alquanto stanca come tipo di soluzione! Essa riflette il modo passivo ciò che è stato sin qui criticato! Aspettare che gli altri litighino per poi accordarci con chi immaginiamo vinca per goderne dei riflessi altruii è un repertorio consumato ormai all'inverosimile che soddisfa come fine l'esercizio della tattica con esiti scarsi verso i nostri interessi, anche se a quello siamo destinati. Voi direte per come siamo messi poco altro si possa fare e teorizzare soluzioni più forti senza fare i conti con la realtà serve a esercitare la mera fantasia, ma di questo sì tratta! Dare possibili soluzioni non per fare solo contento il buon senso ed esprimere concetti ma teorizzare modelli assai più incisivi provando a spezzare le catene dell'inedia è ciò che servirebbe! Comprendo che ci vorrebbe una maggiore stabilità politica in Italia ma aldilà di essa , seppur dovendone fare i conti, rimane sempre una costante, quella della strategia politica di una nazione, che, nel bene o male deve essere portata avanti anche se subalterna alle potenze straniere! Inoltre, annacquare o limitare l'aggressività di un paese giocando tatticamente sull'avvicinamento dà i suoi frutti e questo è nel gioco delle parti, immagino però che vi sia un margine più ampio di scelte consapevoli del contesto in cui siamo!
bravi
Lo dicono qui che la Turchia è alleata della Germania?
@cecco angiolieri insomma poveri tedeschi, loro vorrebbero andare contro i loro interessi facendo sì che dal mediterraneo arrivassero gasdotti alternativi al north stream però ci sono quei cattivoni di turchi che vanno a lavorare nelle loro industrie (poverette!!!), e sempre quei cattivoni dei turchi che si riforniscono di armi e navi dai poveri tedeschi. Ma i più divertenti sono sempre gli italiani 🤣🤣🤣🤣
Vedrete che l Europa spingerà l Italia a contrastare la Turchia nel mediterraneo e li ne vedremo delle belle,visto che per noi sarà un bel problema, a roma non sono connessi proprio col mondo
Ma ho dei dubbi, il fatto e che abbiamo dei politici al potere messi dai paesi stranieri come gli Usa.oppure GB. Di cosa parliamo se al potere sono messi dal potere delle Obbi finanziare ecc.
🌹Osmanlı torunları 🌹 mamma li turchi 😹😹😹😹😹🇹🇷😻
L'unica cosa su cui dissento rispetto a Dario Fabbri, è sull'omogeneità italiana. Non siamo a livelli della Spagna (che è composta da popoli molto diversi tra loro), ma non siamo neanche così omogenei come Olanda, Austria o Francia. Ci sono differenze culturali tra le varie regioni italiane, senza contare che ci sono alcune regioni dalla forte identità tipo Veneto, Toscana, Sicilia o Campania (sono le prime che mi vengono in mente). Se fossimo omogenei, l'amministrazione statuale che abbiamo adottato funzionerebbe. Invece abbiamo applicato un modello napoleonico, trasformandolo poi in un ibrido che non ha nulla di federalista.
Le differenze regionali sono tratti comuni di ogni stato-nazione o stato plurinazionale, e l'organizzazione amministrativa di queste è discorso a parte come lo è a parte il discorso sulla percepita identità regionale che alcuni tendono a sopravvalutare fino al parossismo. Come dice spesso Dario Fabbri l'Italia è una nazione omogenea per etnia - non esistono etnie alternative a quella italiana, religione - quella cattolica romana è ancora la più diffusa e predicata, lingua - il fiorentino standardizzato è parlato in tutta la penisola, cultura - il canone italiano è tale in tutto lo stivale, isole e arcipelaghi. Il modello statuale che ci siamo dati nel Risorgimento è quello del regno sabaudo esteso alla penisola (derivativo da quello rivoluzionario e dal napoleonico) e quindi fortemente centralizzato. E questo non poteva essere altrimenti visto che la formazione di una nazione è un processo naturalmente violento, normale nella storia di ogni nazione, dove un ceppo nazionale combatte e assimila le altre parti della nazione rendendoli uguali a sé. Come vede dalla relazione causa-effetto: non è lo Stato ad aver fatto la nazione, siamo noi che ci siamo dati questa forma statuale (anche se l'attuale repubblicana è molto diversa da quella monarchico - sabauda) proprio perché siamo omogenei. Poi il federalismo come lo intende lei non solo è un' idea più attinente a interessi di sparuti gruppi di potere e da politicanti di provincia in cerca di voti e posti, ma già il federalismo storico (quello cattolico e quello repubblicano) fallì i suoi propositi, superati di gran lunga dal pragmatismo e realpolitik di Cavour. Capace di politiche di ampio respiro (connessione infrastrutturale italia - resto d'Europa, costruzione base navale e arsenale a Taranto per esercitare potere navale marittimo nel Mediterraneo e commercio da e attraverso Suez per tutta Europa), in pratica il trionfo del generale sul particulare.
@@jacoditortisio5317 Che inizialmente una nazione si doti di un sistema fortemente centralizzato, è cosa comune. Singolare invece, quando una nazione nonostante le differenze regionali, continua a dotarsi di un sistema centralizzato. Segno evidente di un'unità incompiuta, incompleta o completamente mancante. Considerare il Risorgimento come un movimento d'élite, anziché come un moto d'impeto popolare, ci sarebbe di grande aiuto al fine di comprendere, come mai dopo 150 anni non siamo ancora una nazione compiuta. La nostra stessa partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, fu apparentemente una scelta fatta su ragioni di politica estera; piuttosto fu fatta per cementare una Nazione divisa. Non per niente gli storici, sono concordi nel considerare il conflitto del 15' - 18' come la fase finale del Risorgimento. Idem dicasi per il fascismo, benevolmente accolto e sostenuto dalla borghesia italiana, in chiave anti-comunista e per compattare una nazione uscita ancora più lacerata dal primo conflitto mondiale. Il processo di unificazione (non voluto, Cavour voleva un Regno del Nord Italia, i Savoia addirittura puntavano alla conquista della sola Lombardia), fu appoggiato da potenze estere in chiave di politica estera. La Francia appoggiò Cavour, perché voleva sfrattare gli austriaci dallo Stivale; gli inglesi appoggiarono la spedizione dei Mille in chiave anti francese. Su come l'Italia è stata unificata, non se ne discute abbastanza. Non per niente il film su Carmine Crocco, venne boicottato non più di dieci anni fa, dagli ambienti militari.
Sull'omogeneità etnica degli italiani, non c'è dubbio. È sull'omogeneità culturale che sorgono svariati dubbi. Cosa che mi è stata fatta notare, anche da stranieri che vivono in Italia. Quanto alla lingua, qualsiasi nazione si dota di una lingua ufficiale, ma poi in Italia (come in altri Stati) si parlano lingue diverse (francese, tedesco, friulano, sardo) e dialetti, che pur se di comune derivazione latina, sono molto differenti tra loro. Il dialetto, altro non è che un lingua priva di un esercito ed una marina. Quanto alla religione, che ha subito un forte processo di secolarizzazione, non può più essere visto come un fattore unificante. Su tutti come esempio la Spagna o paesi come il Belgio; stessa religione ma forti spinte divisive pervadono queste nazioni. La stessa Germania dove è presente la divisione tra un Sud cattolico ed un Nord protestante, non presenta divisioni di carattere religioso, risolte con la pace di Vestalia, quanto culturali eredità di due diverse storie religiose.
Non c'è nulla di parossistico nelle forti identità sentite, da qualche Regione Italiane. Sono identità che si inseriscono, in una più generale sbiadita, identità italiana, senso di appartenenza che si palesa solo in occasione di eventi sportivi, in chiave anti migranti o quando si deve batter cassa. In alcuni casi l'identità regionale sovrasta quella nazionale, vedasi Napoli.
Il particulare di guicciardania memoria, è forte nel Bel Paese. La via sarebbe il federalismo, che non è di certo l'obiettivo di una sparuta minoranza politichese, ma è la richiesta che proviene da una parte del Paese. Ma siccome la paura dello sfaldamento della nostra Nazione è ancora ben presente, lo si denigra a farloccheria.
@@leonardostocco82 La centralizzazione è inevitabile processo della formazione di una nazione dove una parte
domina sulle altre. Gli USA con il modello yankee con centro Washington, La francia il modello parigino con
centro Parigi, in Spagna domina il modello castigliano con centro Madrid, la Germania il modello renano con
centro Berlino, la GB quello inglese con Londra e così via. Non si tratta di un modello che lascia intatte le differenze ma le uniforma. Le differenze che tanto attribuiamo a noi e che tanto ci attribuiscono gli stranieri (che noi non si sa perché stiamo subito a sentire e prendiamo per oro colato) sono in realtà di natura civiche ed economiche, non antropologiche o chissà cos'altro, ma questo esula completamente dal discorso dell'omogeneità degli italiani e ha che fare con la storia dello stato repubblicano. Sulla religione è vera la laicizzazione, ma è ancora importante fattore culturale e identitario che attiene e influenza la realtà del mondo "occidentale" ed euroasiatico. Le divisioni religiose sono ancora tali, i trattati non inibiscono le emozioni di una collettività.
Sull'identità regionale, mi risulta molto difficile, a parte quei pochi molto "rumorosi", ma la stragrande maggioranza di questi? Stessa cosa per l'identità cittadina, antiche reminiscenze comunali certo, ma nei fatti rimangono solo buoni sentimenti, non hanno attinenza nel reale. Per quanto riguarda la lingua l'italiano è considerato l'unica lingua degna parlata dalla popolazione, gli altri vernacoli sono scaduti a dialetti. Le minoranze linguistiche non contano nel generale, sono troppo irrilevanti per costituire un fattore di diversità così importante e prima o poi sono destinate a venire assimilate.
Inevitabile anche l'entrata nella guerra del 15'. Per costrizioni geopolitiche: la neutralità è un lusso che l'Italia di allora non si poteva permettere. Innanzitutto per sua configurazione geografica, l'Italia dipende per la sua sopravvivenza dal mare per le risorse naturali che non ha. Da un lato la talassocrazia britannica ci fece capire subito che continuare a tergiversare sarebbe stato nefasto. Dall'altro quello di riprendere i territori italiani sotto sovranità asburgica semplicemente ottenendoli per compensazione secondo i trattati della triplice (l'Austria secondo trattato doveva cedere territorio all'Italia perché ne stava conquistando dell'altro a spese della Serbia) e quindi non attraverso la guerra, si rivelarono pie illusioni. Alla fine la parte interventista del paese aveva pienamente ragione, il nemico storico che da secoli aveva disposto a suo piacimento confini e troni dei piccoli e deboli stati italiani fu sconfitto e disciolto. Fattualmente tutto questo è ancora Risorgimento: un intero paese che in poco tempo riesce a organizzare un complesso industriale a sostegno dello sforzo bellico, organizzare e armare un esercito di milioni di uomini, disporre un blocco
navale in Adriatico e rintuzzare la flotta austriaca fin dentro le sue basi... tutto questo è stato fatto perché l'intero paese si sentiva nazione, altrimenti non sarebbe stato fatto. Se non fossimo nazione come certi vanno propagandando, il paese si sarebbe spaccato alla prima difficoltà, persino dopo il tragico 8 settembre e con parti del paese occupate da svariati eserciti stranieri gli italiani combatterono per liberarlo, il paese, non per separarlo.
La devo contraddire di nuovo; come ho scritto prima la strategia di Cavour coinvolgeva l'intero paese non una sola parte, quello del regno del nord è una interpolazione revisionista. In realtà si doveva assicurare subito prima la pianura e il controllo di tutti passi montani perché è dove storicamente gli eserciti stranieri passavano (prendere il Brennero è una delle ragioni strategiche della guerra del 15'). Dopo il controllo del nord avrebbe seguito il resto della penisola , volente o nolente. Questo è ben noto dai diari e documenti, quello che il conte non aveva considerato era di realizzare l'Unità in poco tempo, ma ci riuscì per capacità proprie, deficienze altrui, fortuna. L'abilità Cavour d'inserirsi negli scontri Europei XIX Secolo, sfruttando UK vs FR vs PR vs AU a tutto vantaggio nostro. Certo, l'Unità d'Italia non è stata fatta a furor di popolo, ma quelli che la volevano fare erano di più e più determinati di quelli che la volevano tenere divisa. (Come sempre esiste la grande massa degli indifferenti, maggiore delle prime due messe insieme). I Savoia seppero essere al passo coi tempi, gli stati emiliani troppo piccoli, altri non potevano per motivi politici (toscana e Papato), o non vollero (caso dei borbone).
Ma ripeto, a parte le istanze di tipo economico ( che da sole sono irrilevanti), le spinte del "particulare" se hanno successo sono destinate al fallimento, la storia della Lega è esemplificativa. Nasce da ex-DC in contrasto come sindacato del nord, rappresentante di istanze locali, divenuto infine un partito nazional-popolare votato ovunque... questo a riprova che siamo diversi da catalani e bavaresi, qui un partito locale che nasce da spinte pseudo identitarie poi diventa necessariamente nazionalista. E questo va al di là dei soliti luoghi comuni e chiacchiere da bar che gli italiani sono molto a bravi a fare su sé stessi e per ricevere validazione da parte dal pubblico straniero, ma rimangono chiacchiere, la realtà delle cose è tutt'altro.
Un saluto.
@@jacoditortisio5317 Centralismo non vuol dire mancanza di decentramento. Non sono sinonimi. Berlino è il centro, ma la Germania è una repubblica federale, idem dicasi per gli Usa o la Russia. Quindi si può essere nazioni più o meno compiute, ma con una proiezione estera. Lo Uk sarebbe un altro esempio, ma al momento è ancora in balia della Brexit e del suo futuro riposizionamento.
No Cavour inizialmente non aveva intenzione di unificare tutta l'Italia; si sarebbe fermato alla Toscana. Con Stato Pontificio e Regno dei Borboni, non aveva intenzione di entrare in guerra. Poi gli eventi della storia e le pressioni britanniche (vedasi l'appoggio alla Spedizione dei Mille)misero davanti a Cavour opportunità che seppe abilmente sfruttare. Poi per carità non provengo dal Sud Italia e non credo alla varie amenità, sulla presunta superiorità economica e culturale dell'800' da parte del Regno delle Due Sicilie.
Curiosità su Cavour. A differenza dell'egregio lavoro svolto dalla dinastia sabauda (cosa su cui dissento totalmente), Cavour fu sempre in contrasto con il Re. Negli ultimi anni della sua vita tentò di arginare la tirannia del centralismo (parole sue) e si vide respingere il disegno di legge Minghetti, che prevedeva un ampio decentramento.
Ecco, lei dice che siamo entrati nella Prima Guerra Mondiale anche su pressioni britanniche. Il che è sicuramente vero. Poi si lascia andare ad una narrativa leggermente sciovinista in chiave antiasburgica. Francamente se fossimo stati una nazione compiuta (e non lo siamo ancora ora) avremmo potuto decidere se entrare in guerra o no, ma sopratutto, entrare da pari, non da stato di serie B quale siamo (quasi) sempre stati. Germania, Francia decidono quando intervenire o quando non farlo. Sopratutto la seconda.
Alle nostre richieste per entrare in guerra, da Londra risposero "Ma si dategli tutto quello che vogliono, tanto..." No la scelta interventista fu un errore (col sennò di poi), perché quella vittoria mutilata spalancò le porte al Fascismo. Come peraltro, non ha alcun fondamento l'idea, che il nostro coinvolgimento nel primo conflitto bellico, abbia creato il sistema industriale italiano. Anche alla fine della Seconda Guerra Mondiale, eravamo ancora un paese agricolo.
Dissento anche sull'8 settembre. Il Paese non si sfaldò li, ma fu molto vicino a farlo due anni dopo, con la Sicilia che voleva addirittura diventare uno stato dell'America. Le ragioni a Statuto Speciale sono nate proprio in quest'ottica; evitare cambi di casacca nazionale di parti del Paese.
Sulla Lega preferisco limitarmi a dire che ha smesso di essere federalista, quando se ne andò Miglio. Il resto sarebbero solo oscenità verso quel partito e verso l'intera classe nazionale. Sostengo da tempo, che la svolta nazionalista di Salvini è funzionale all'apparato italiano, per incanalare il malcontento del Nord e non farlo deragliare, su posizioni federalisti o peggio ancora indipendentiste.
Sui dialetti che verranno assimilati (si vedrà). Come sulla diversità tra noi e catalani/bavaresi, l'avevo già precisato.
@@leonardostocco82
Uno stato può essere federale quante volte vuole lei, ma senza un centro forte questo si sbriciola. La Germania ha un centro forte e un modello culturale unico imposto a tutte le nazioni tedesche, non importa quanto i bavaresi si considerino nazione, dipendono per il proprio benessere da Berlino, che decide e dispone per tutti. USA e Russia sono imperi. L'uno ha risolto le proprie contraddizioni interne con la guerra civile che ha decretato il controllo federale unico su tutti gli stati e l'affermazione del modello yankee. L'altro mantiene un controllo pervasivo su ogni nazione e sub-nazione euroasiatica, anche su quelle ribelli, grazie al notevole influsso culturale russo e alla "benevolenza armata" di Mosca.
Su Cavour ripeto, checché ne dicano i revisionisti e le note di wikipedia, è generalmente accettato dagli storici e confermato dalle sue lettere e dai suoi saggi che il conte aveva in mente l'Italia. Capisco anche che può recare fraintendimento la decisione di assicurare prima il Nord Italia, ma è stato per le ragioni che ho riportato nel commento di prima. Aggiungo che Toscana e Regno di Napoli erano de facto protettorati degli Asburgo, lo Stato della Chiesa aveva come protettore la Francia. Liberare il nord dall'influenza austriaca ha significato liberare automaticamente il resto della paese.
La legge Minghetti rifiutata perché superata dagli eventi: brigantaggio e questione romana.
Sulla guerra del 15'; nessuno sciovinismo, sia mai che il fu Impero si dovesse offendere o peggio che i suoi discendenti tornino a renderne conto. Ma torno a ripetere, entrata in guerra dell'Italia costretta da fattori geografici, energetici, politici, militari. Non poteva aspettarsi il carbone dalla Germania, non poteva aspettarsi che l'Austria avrebbe riconsegnato territori italiani perché mossa da afflato fraterno, non poteva aspettarsi di continuare a lasciare all'Austria il passo del Brennero, non poteva aspettarsi di restare neutrale e non provare invece a partecipare all'assetto finale dell'Europa da vincitore.
Presa da queste costrizioni, l'Italia scelse di fare la guerra. Come scelse da sola, qualche anno prima, in barba ai fastidi di Francia, Germania e Austria di sbarcare in Libia e prendere il Dodecaneso a danno dei turchi (profondità strategica) . Grandi differenze con l'Italia di oggi. Quella di allora era patriottica, belligerante, e certamente compiuta, quella di oggi dormiente e post-storica, refrattaria alla realtà dei rapporti di forza, alla violenza che regola il mondo.
Riguardo al patto di Londra, quella frase di Barbero esula completamente dal contesto. Il governo aveva stilato una lista di compensazioni territoriali, una parte di quella lista ha trovato piena soddisfazione nei colloqui di pace, per le altre no. Essenzialmente per sopravvalutazione nostra, del corpo governativo e diplomatico, nel fidarci troppo degli "alleati" che avrebbero fatto di tutto per impedire all'Italia di ricrearsi una sfera d'influenza nei Balcani e dominare l'Adriatico, e così è stato. L'intervento del presidente americano Woodrow Wilson è stato essenziale e questo provocò malcontento che andato sfogandosi con la presa di Fiume. La vittoria mutilata, invenzione d'annunziana per il solo episodio di Fiume, viene riappropriata da un aspirante duce in cerca di idee, per poi finire per essere in maniera postuma, il motore di cui Mussolini giustificava la ragione di esistere del fascismo.
Sull'industria temo che anche qui non mi abbia capito. L'italia era una paese ancora arretrato, contadino e con poche industrie. L'impegno in guerra ha permesso di riorganizzare l'apparato industriale quando questa è passata dalla produzione civile alla conversione bellica. Nei mesi che trascorsero fra Caporetto e la battaglia del Solstizio la produzione artigliesca, il quantitativo di munizionamento, acciaio per le navi, motori per automezzi surclassavano quelli ha disposizione per l'Austria. Poi la mobilitazione di massa della forza lavoro contadina nelle città, quella femminile, ha permesso uno sviluppo e un'espansione che prima erano impensabili o comunque con i pochi capitali a disposizione, lenti
E per piacere non prendiamo sul serio quel tentativo "indipendentismo" della Sicilia, una classe dirigente che aveva approfittato del vuoto di potere per salire alla ribalta appoggiandosi a mafia e banditismo, ottenendo infine un compromesso con lo Stato... Le regioni a statuto speciale sono nate anche per inconsistenza dello stato repubblicano, che tendeva a sopravvalutare fin troppo certi utopistici e velleitari intenti.
Un saluto.
Allora a svegliare tutti i populli della ex Jugoslavia erano i albanesi di Kosovo .
Si sapeva che serbia non poteva piu dominare e comandare nella ex Jugoslavia. Italia appoggiava i serbi un sbagliò enorme
rimandava intervento per salvare i populli dai serbi. Italia bisogna che con Albania faccia una grande alleanza sapiamo che in Grecia che una parte della Albania bisogna dire la verita e no stare da parte ......
Bho. Ma li avete visti i balcani, ci siete stati, avete amici da quelle parti? Non sembra. L'Italia ha invaso Albania Grecia e Slovenia, lì se lo ricordano bene, la nostra scuola fascista e revisionista ce lo ha fatto dimenticare.
👍👍👍✌
Ormai noi turchi abbiamo la libia 🇹🇷🇦🇿 👑erdogan👑
Leggendo i commenti a questo articolo mi pare salti agli occhi il disfattismo . Il nostro solito disfattismo all'italiana
Croati e Turchi non sono tanto lontani o diversi...
CON DI MAIO AGLI ESTERI CHE NON SA LA DESTRA CON LA SINISTRA.
Le sue affermazioni hanno purtroppo un fondo di verità. Sono tanti anni ormai che l'Italia non si interessa seriamente di strategie militari per difendere i nostri interessi nazionali, ma si accoda a decisioni altrui per presenze di facciata e per compiti prettamente assistenziali il cui ritorno in termini di prestigio e di interesse nazionale è pari a zero. Qui non si intendono compagne militari di conquista ma invio di uomini e mezzi a sostegno di chi meglio protegge i nostri interessi come nel caso della Libia. Altro punto dolente e gravissimo è il fatto che oggi, da quando è scomparso dalla scena politica Berlusconi, nessun altro ha saputo rappresentare degnamente l'italia nei consessi internazionali nè tanto meno tessere amicizie personali importanti con i grandi del mondo. Siamo una Nazione con un passato importante, un presente a navigazione a vista e un futuro incerto su tanti settori strategici.
BERLUSCONI HA SAPUTO RAPPRESENTARE L'ITALIA? CON LA CARFAGNA IMMAGINO?
Dario Fabbri è matto 🤣 (con affetto eh!)
Perché ?
Federico Bellomo perché la Turchia è la Turchia non l’impero Ottomano. Perché parlare di una possibile invasione turca in italia è come parlare dell’attacco degli orchi agli elfi, interessante ma fuori dal mondo. A scanso di equivoci sono contentissimo che non seguiamo la politica estera francese. :)
@@tommasogoggioli1050 non è affatto matto. Anche se la Turchia non è l'impero ottomano ha stretto accordi con l'Albania e comanda in Libia. Praticamente ci ha completamente rubato quelle poche influenze estere che avevamo. Non stupiamoci se in Libia, oltre ad essersi creato un vulnus con l'apertura di una tratta di immigrati irregolari verso il nostro paese, fra qualche anno l'esercito turco si impossesserà di uffici e giacimenti dell'eni.
Martino Calderara la Turchia è impantanta in una crisi economica da cui difficilmente senza il nostro aiuto leverà le gambe.
La Libia è un bel casino dove il potere è polverizzato, ogni banda armata controlla il suo fazzoletto di terra. Pensiamo a tutelare la sicurezza dei cittadini italiani che ci lavorano e (come Europa , ONU, etc etc) a garantire diritti base ai migranti.
Massimiliano Ferrari la Turchia è il più grande nemico della Turchia. Possiamo dormire sogni tranquilli.
Concordo, come sempre, con la sostanza delle linee ermeneutiche e con l'analisi geopolitica generale. Non concordo invece con l'affermazione secondo cui la Turchia abbia una marina da guerra "potente".
Forse ambisce ad averla. Ma in questo momento, molto semplicemente, non ce l'ha.
Non capisco i dislike. Si puó essere d'accordo o meno con l'analisi, ma sicuramente parlare di certi argomenti fondamentali ma alieni al popolo Italiano non puó che fare bene. Se tra uno,cinque o dieci anni ci bussa alle porte una nazione straniera armata di fucile ,risponderemo con un qualche slogan delle nostre forze politiche? Accogliamoli tutti o aiutiamoli a casa loro?
La questione turca e la questione immigrazione sono due cose differenti, anzi magari opposti
@@xander7552 Non parlavo di immigrazione ma di un esercito di un paese straniero.
@@xander7552 Ma manco per il c***o. I migranti sono usati come "bombe" umane sociali (e non solo) da Erdogan. Il fatto che tu non ci arrivi è irrilevante.
e all'egitto vendiamo le fregate di ultima generazione..
speriamo che Mappa Mundi lo guardi pure Draghi... o almeno la Meloni.
Min 17:15 A "noi" hanno insegnato che la Germania non esiste più, esiste l''Europa....LOL...peccato che a "voi" non abbiano insegnato che anche l'Italia non esiste più...anzi che NON è mai esistita. Covid 19 FOREVER...
Eh?
@@ostricalungimirante Voglio dire che ai tedeschi, a differenza di noi italiani, non hanno mai smesso di insegnare che la Germania esiste ancora!
Oltre la bussola.......
Non mi risultava che la Turchia fosse mai stata dei nostri!! Il ruolo che ha nel Metiterraneo non mi fa né caldo né fredoo!!! E a a te????!!!!
Mamma li turchi...gentaglia.
Chiamate Vlad Țepeș
Scuzatemi ma come si puo parlare cosi come hanno parlato i vostri bisnonni colonianisti. In che mondo vivete, parlate dei paesi balcanici con questa ingoranza assoluta. Bravi ragazzi andate avanti cosi e perderete anche l'Italia.
MA CHE AVETE DA CHIACCHIERE VOI L'ITALIA ABBIAMO PERSI TUTTI VALORI DEL METITERSNEO L'EUROPA CI COMANDANO A COMPORTARE COSI LA TURCHIA HA FATTO UN GRANDE PASSO AVANTI
Tommaso Tuccillo No so se l'Italia si sia persa (non credo) MA sono sicuro che con lei, la lingua italiana sia a grave rischio
cose interessanti e giuste mischiate a caxxate assurde ... bah!
Grazie Napolitano per averci rovinato, oramai hai i giorni contati e tra poco pagherai il conto.
Frate stai AVVELENATO
Partite di continuo siete mediocri non sono interessato in nessun modo alle vostre stupidaggini
@@andreadifilippo347 ma chi le vuole partono di continuo da se non sono nemmeno iscritto alla repubblica. Vogliono fare visualizzazioni se potessi lo bannerei
@@andreadifilippo347 no non li ascolto non vorrei la loro presenza non voluta di continuo:d
@@lucianomalatesta916 impara a usare youtube, allora, geeeenio 🤣🤣🤣
Vai a lavorare