Sei veramente una miniera di informazioni. Grazie mille. Come tanti mi sono buttata iniziando a scrivere. Poi panico, vuoto e ansia da "era un fuoco di paglia". Invece con i tuoi consigli sto riuscendo a focalizzare le mie idee e metterle su carta. Ora dovrò impegnarmi di più a scrivere veramente tutti i giorni e non a tempo perso come ho fatto fin ora. Ancora mille grazie per i tuoi consigli e le informazioni che dai.
Grazie Carmen per questi utilissimi consigli. Ho una domanda: nel caso della stesura di un racconto breve, è utile secondo te fare un piccolo riassunto della vicenda e una scaletta prima di andare a scrivere? Grazie ancora :)
Una domanda: come conciliare il narratore esterno (e lo "Show, don't tell") con le sequenze riflessive? Può essere considerata una sequenza riflessiva anche una mascherata da narrativa e/o descrittiva?
Se il narratore è esterno (quindi in 3p) le riflessioni saranno date da un pdv esterno (es. "pensò tra sé e sé che...", "proprio non riusciva a capire perché...", ecc.), ma sarà sempre chiaro che si tratta dei pensieri del personaggio. Per quanto riguarda il "mascheramento" sotto altre forme di sequenza direi di no: in una sequenza di altro tipo (dialogica, narrativa o descrittiva) puoi inserire una frase di riflessione qua e là, ma questo non basta a definire "riflessiva" l'intera sequenza.
@@Libroza Capito... Il fatto è che sono stato piuttosto radicale nella mia scelta stilistica e ciò che non è visibile, udibile, toccabile, annusabile e gustabile non viene citato, se non indirettamente, dalle reazioni dei vari PG. E ti assicuro che spesso mostrare emozioni e sentimenti da mimiche facciali o atteggiamenti del corpo è una bella sfida. Spero di esserci riuscito (non dico tutte, ma almeno qualche volta).
Utili e piacevoli da ascoltare, sto apprezzando moltissimo i tuoi podcast!
Sei veramente una miniera di informazioni. Grazie mille. Come tanti mi sono buttata iniziando a scrivere. Poi panico, vuoto e ansia da "era un fuoco di paglia". Invece con i tuoi consigli sto riuscendo a focalizzare le mie idee e metterle su carta. Ora dovrò impegnarmi di più a scrivere veramente tutti i giorni e non a tempo perso come ho fatto fin ora. Ancora mille grazie per i tuoi consigli e le informazioni che dai.
Grazie Anna delle tue parole.
Se i miei consigli hanno aiutato te, le tue parole di ringraziamento aiutano me a continuare in questo progetto!
Ottimo lavoro, dici molte cose davvero interessanti!
Grazie Carmen per questi utilissimi consigli. Ho una domanda: nel caso della stesura di un racconto breve, è utile secondo te fare un piccolo riassunto della vicenda e una scaletta prima di andare a scrivere? Grazie ancora :)
Ottimi consigli grazie ❤
Grazie mille!
Sei mitica
Una domanda: come conciliare il narratore esterno (e lo "Show, don't tell") con le sequenze riflessive? Può essere considerata una sequenza riflessiva anche una mascherata da narrativa e/o descrittiva?
Se il narratore è esterno (quindi in 3p) le riflessioni saranno date da un pdv esterno (es. "pensò tra sé e sé che...", "proprio non riusciva a capire perché...", ecc.), ma sarà sempre chiaro che si tratta dei pensieri del personaggio.
Per quanto riguarda il "mascheramento" sotto altre forme di sequenza direi di no: in una sequenza di altro tipo (dialogica, narrativa o descrittiva) puoi inserire una frase di riflessione qua e là, ma questo non basta a definire "riflessiva" l'intera sequenza.
@@Libroza Capito... Il fatto è che sono stato piuttosto radicale nella mia scelta stilistica e ciò che non è visibile, udibile, toccabile, annusabile e gustabile non viene citato, se non indirettamente, dalle reazioni dei vari PG. E ti assicuro che spesso mostrare emozioni e sentimenti da mimiche facciali o atteggiamenti del corpo è una bella sfida. Spero di esserci riuscito (non dico tutte, ma almeno qualche volta).