"devo dire che, per un attimo, mi sono vergognato di essere stato uno dei sostenitori di Moore nella campagna che lo ha portato ad essere uno degli autori più apprezzati di fumetti, perchè ha detto una cosa che non pensa e l'ha detta soltanto per ottenere un applauso. Un supereroe, al cinema, produce un'emozione identica a quella di un artista e, nessuno, si stupisce che Picasso sia un miliardario."
Il discorso di Alan Moore sui personaggi altrui che non andrebbero toccati è espressamente autoriale e artistico. Per un autore/studioso/appassionato con una visione ben precisa dell'arte ogni opera è sacra, va rapportata al suo periodo socio-culturale, ed ogni tentativo di reinterpretazione (o addirittura traduzione) ne rappresenta uno snaturamento. E nelle run fumettistiche questo concetto è ancora più estremizzato dalla durata pluriennale delle testate e dei rilanci, che finiscono inevitabilmente per seppellire sia la visione originale che i meriti dell'autore. Se tutti noi rabbrividiamo al solo pensiero di un (titolo a caso) "Signore degli Anelli 2" scritto da altri, non si capisce il perchè coi fumetti o con l'audiovisivo si dovrebbe avere un approccio più economicistico o corporative-friendly. Long story short, la sua visione non è poi così diversa da quella di Matioski col film Joker.
@@jhonnystecchino8376 Moore ne fa una questione puramente artistico-autoriale, mentre è chiaro che un consumatore che guarda solo al prodotto finito avrà una opinione più pratica e "poco consapevole", stesso dicasi per le major che pensano prettamente al lato economico. L'esempio di Matioski con Joker in questo senso è perfetto secondo me. Secondo Matioski (consumatore) il personaggio di Joker deve aderire a determinati canoni che si sono sedimentati NEL CORSO di decenni di pubblicazioni; e la sua origin story di riferimento è The Killing Joke di Moore, per via del suo valore storico e qualitativo. Quando Warner (la major) si è decisa a commissionare un film a tema, lo ha fatto non perchè ritenessero Joker un personaggio meritevole, ma per via della fama e del potenziale di attrazione di cui gode presso il grande pubblico; e perciò quando i produttori gli hanno proposto un film basso budget dagli incassi potenzialmente stratosferici... se ne sono fregati totalmente dell'aspetto artistico. Aspetto artistico che è stato curato da Todd Philips (autore e reintepretatore), il quale ha sfruttato l'occasione per fare un film che con le caratteristiche moderne del personaggio e The Killing Joke non c'entrava nulla... al punto da far nascere il meme di Matioski del Pagliaccio Baraldi. Ed è proprio su questo solco che si instaura il pensiero di Moore (autore di The Killing Joke), in quanto la sua opera è a sua volta una REINTEPRETAZIONE del Joker creato dall'autore originale; il quale aveva sicuramente un'idea delle origini, del carattare, dell'aspetto e del contesto culturale di Batman, Joker e co. BEN PRECISO... che passando di mano in mano, col passare anni ha finito inevitabilmente per SVANIRE. La prova? A chiunque oggi voglia iniziare ad avvicinarsi all'universo di Batman non consigliano di certo il fumetto da cui tutto è iniziato... ma Anno 0 o 1, la serie animata, Burton, Nolan, etc. Opere più raffinate e/o più vicine al gusto contemporaneo? Forse... ma non di certo la versione ORIGINALE, il VERO fumetto di Batman per come era stato ideato e sviluppato dal suo autore.
@@jhonnystecchino8376 Perchè tu la vedi dal punto di vista del consumatore! Se quel personaggio lo avessi creato tu (visione di Moore), mettendoci dentro tutto te stesso, ti roderebbe non poco vederlo snaturato o, peggio, veder sminuito il tuo lavoro. Prima di Bram Stoker lo stereotipo moderno del vampiro che oggi tutti danno per scontato... NON ESISTEVA! Idem dicasi per l'onnipresente iconografia fantasy moderna di hobbit/halfling, elfi, orchi, etc. messa in piedi da Tolkien. È normale che un prodotto creato da zero mezzo secolo fa possa apparire datato agli occhi di un moderno, sia per gusti che per la maturazione del medium (al tempo più che mai acerbo)... ma inventare un icona o più icone dal nulla NON è affatto facile come sembra!
Condivido il pensiero di Moore sotto molti punti di vista, in particolare quando parla del “prodotto fumetto”. Quello che nasce come prodotto popolare, oggi viene venduto come prodotto di lusso. Quel prodotto che fino a 30 anni fa veniva venduto a 75 centesimi oggi costa 3 dollari e 99. È il prodotto che tradisce il suo pubblico. Ed io da pubblico/fruitore non posso che sentirmi tradito. Che poi ci sia relazione tra populismo e cinecomics questo non lo so. Ciò che so che la poca cultura porta al populismo, e potrebbe, perché no, portare al successo commerciale dei cinecomics
Beh sul discorso populismo è quello che ho pensato quando ho letto la dichiarazione di Moore ancora prima di comprenderla meglio, ma ritengo che (al contrario di quello che pensano tanti) una persona che guarda cinecomic/film di supereroi non significa che sia una persona senza cultura. È cultura anche quella, magari non impegnata certo (ci sono eccezioni). Ma ci vuole del cinema leggero. Tenendo conto che uno può guardarsi sia gli Avengers sia i film di Polanski, per far capire.
Il discorso di Moore fila su molti aspetti. Watchmen, V per Vendetta e From Hell , mi chiedo, li scrisse pensando al fatto che lo avrebbero letti i bambini? Non lo credo... non riesco ad afferrarne del tutto il senso di quel che dice. E ho anche sentito l’intervista intera che è presente qui su RUclips. Però sulle storie che sarebbero dovute finire d’accordo. Ciò che rende certe storie, come proprio watchmen, grandioso è anche il fatto che hanno una fine. Killing joke è fuori continuity? Se non sbaglio ci teneva a non interferire infatti in personaggi altrui come Batman in continuity
Filippo immenso!!!!
Caro Alan, il solito vecchio estremo Alan :-)
Filippo in stato di grazia
"devo dire che, per un attimo, mi sono vergognato di essere stato uno dei sostenitori di Moore nella campagna che lo ha portato ad essere uno degli autori più apprezzati di fumetti, perchè ha detto una cosa che non pensa e l'ha detta soltanto per ottenere un applauso. Un supereroe, al cinema, produce un'emozione identica a quella di un artista e, nessuno, si stupisce che Picasso sia un miliardario."
Semi citazione geniale 😂
@@damen8964 semicitazione di?
@@depaperottis1507 di Sgarbi 😆😆😆😆
@@damen8964 XD ma presa da? Sono curioso di cercare l'estratto origiuinale
@@depaperottis1507 guarda era un video famoso di Sgarbi al processo di Biscardi se trovo il video te lo linko
Il discorso di Alan Moore sui personaggi altrui che non andrebbero toccati è espressamente autoriale e artistico. Per un autore/studioso/appassionato con una visione ben precisa dell'arte ogni opera è sacra, va rapportata al suo periodo socio-culturale, ed ogni tentativo di reinterpretazione (o addirittura traduzione) ne rappresenta uno snaturamento. E nelle run fumettistiche questo concetto è ancora più estremizzato dalla durata pluriennale delle testate e dei rilanci, che finiscono inevitabilmente per seppellire sia la visione originale che i meriti dell'autore.
Se tutti noi rabbrividiamo al solo pensiero di un (titolo a caso) "Signore degli Anelli 2" scritto da altri, non si capisce il perchè coi fumetti o con l'audiovisivo si dovrebbe avere un approccio più economicistico o corporative-friendly.
Long story short, la sua visione non è poi così diversa da quella di Matioski col film Joker.
@@jhonnystecchino8376 Moore ne fa una questione puramente artistico-autoriale, mentre è chiaro che un consumatore che guarda solo al prodotto finito avrà una opinione più pratica e "poco consapevole", stesso dicasi per le major che pensano prettamente al lato economico.
L'esempio di Matioski con Joker in questo senso è perfetto secondo me. Secondo Matioski (consumatore) il personaggio di Joker deve aderire a determinati canoni che si sono sedimentati NEL CORSO di decenni di pubblicazioni; e la sua origin story di riferimento è The Killing Joke di Moore, per via del suo valore storico e qualitativo.
Quando Warner (la major) si è decisa a commissionare un film a tema, lo ha fatto non perchè ritenessero Joker un personaggio meritevole, ma per via della fama e del potenziale di attrazione di cui gode presso il grande pubblico; e perciò quando i produttori gli hanno proposto un film basso budget dagli incassi potenzialmente stratosferici... se ne sono fregati totalmente dell'aspetto artistico.
Aspetto artistico che è stato curato da Todd Philips (autore e reintepretatore), il quale ha sfruttato l'occasione per fare un film che con le caratteristiche moderne del personaggio e The Killing Joke non c'entrava nulla... al punto da far nascere il meme di Matioski del Pagliaccio Baraldi.
Ed è proprio su questo solco che si instaura il pensiero di Moore (autore di The Killing Joke), in quanto la sua opera è a sua volta una REINTEPRETAZIONE del Joker creato dall'autore originale; il quale aveva sicuramente un'idea delle origini, del carattare, dell'aspetto e del contesto culturale di Batman, Joker e co. BEN PRECISO... che passando di mano in mano, col passare anni ha finito inevitabilmente per SVANIRE.
La prova? A chiunque oggi voglia iniziare ad avvicinarsi all'universo di Batman non consigliano di certo il fumetto da cui tutto è iniziato... ma Anno 0 o 1, la serie animata, Burton, Nolan, etc.
Opere più raffinate e/o più vicine al gusto contemporaneo?
Forse... ma non di certo la versione ORIGINALE, il VERO fumetto di Batman per come era stato ideato e sviluppato dal suo autore.
@@jhonnystecchino8376 Perchè tu la vedi dal punto di vista del consumatore! Se quel personaggio lo avessi creato tu (visione di Moore), mettendoci dentro tutto te stesso, ti roderebbe non poco vederlo snaturato o, peggio, veder sminuito il tuo lavoro.
Prima di Bram Stoker lo stereotipo moderno del vampiro che oggi tutti danno per scontato... NON ESISTEVA! Idem dicasi per l'onnipresente iconografia fantasy moderna di hobbit/halfling, elfi, orchi, etc. messa in piedi da Tolkien.
È normale che un prodotto creato da zero mezzo secolo fa possa apparire datato agli occhi di un moderno, sia per gusti che per la maturazione del medium (al tempo più che mai acerbo)... ma inventare un icona o più icone dal nulla NON è affatto facile come sembra!
Condivido il pensiero di Moore sotto molti punti di vista, in particolare quando parla del “prodotto fumetto”. Quello che nasce come prodotto popolare, oggi viene venduto come prodotto di lusso. Quel prodotto che fino a 30 anni fa veniva venduto a 75 centesimi oggi costa 3 dollari e 99. È il prodotto che tradisce il suo pubblico. Ed io da pubblico/fruitore non posso che sentirmi tradito.
Che poi ci sia relazione tra populismo e cinecomics questo non lo so. Ciò che so che la poca cultura porta al populismo, e potrebbe, perché no, portare al successo commerciale dei cinecomics
Beh sul discorso populismo è quello che ho pensato quando ho letto la dichiarazione di Moore ancora prima di comprenderla meglio, ma ritengo che (al contrario di quello che pensano tanti) una persona che guarda cinecomic/film di supereroi non significa che sia una persona senza cultura. È cultura anche quella, magari non impegnata certo (ci sono eccezioni). Ma ci vuole del cinema leggero. Tenendo conto che uno può guardarsi sia gli Avengers sia i film di Polanski, per far capire.
Il discorso di Moore fila su molti aspetti. Watchmen, V per Vendetta e From Hell , mi chiedo, li scrisse pensando al fatto che lo avrebbero letti i bambini? Non lo credo... non riesco ad afferrarne del tutto il senso di quel che dice. E ho anche sentito l’intervista intera che è presente qui su RUclips. Però sulle storie che sarebbero dovute finire d’accordo. Ciò che rende certe storie, come proprio watchmen, grandioso è anche il fatto che hanno una fine. Killing joke è fuori continuity? Se non sbaglio ci teneva a non interferire infatti in personaggi altrui come Batman in continuity
Come fanno a rovinare la cultura se non ne fanno manco parte?
Beh teoricamente fanno parte della cultura. Che poi non sia cultura impegnata è vero, ma non è affatto un difetto anzi è un pregio
Questa te la potevi tranquillamente evitare. I cinecomic FANNO PARTE della cultura pop o generale. Che poi a te non piaccia è un altro discorso.
@@lorenzosavariano4884 Non evito niente,la cultura pop è sotto cultura, non confondiamo le definizioni.
@@fumettistaanarchico843 infatti ho detto cultura pop i generale, lo so pur io che non sono la stessa cosa
@@lorenzosavariano4884 infatti io parlavo di cultura non di sotto cultura commerciale,e anche Moore.
Zio Alan cosa ti è successo