Grazie per questo post. Recalcati è un orgoglio per la psicoanalisi, per la filosofia, per il lacanismo in Italia. Ho iniziato leggendo il suo Lacan e continuo a trovare i suoi libri chiarissimi anche quando i temi trattati non sono affatto semplici. E come sono i suoi scritti così sono le sue lezioni. Magistrale e simpatico, limpido e generoso. Contro il "narcinismo"
Un contributo, questo, davvero completo, ricco di pregio; un punto di vista prezioso che mi sembra completi molto il pensiero di grandissimi pensatori del nostro tempo (ad esempio Baudrillard); questo dimostra come le discipline (Psicanalisi-Filosofia-Sociologia-Politica) si intreccino e completino tra di loro con risultati davvero fruttuosi. Concordo a pieno con la visione di Recalcati. Ci servono testimoni, piccoli grandi eroi dimessi, anche consumati e stropicciati se vogliamo, ma capaci di essere prove evidenti che l'essere umano può raggiungere una vera realizzazione prolifica, relazionale, capace di produrre frutto, grazie alla fedeltà al suo desiderio, passando attraverso il sacrificio (in questo caso nobilitante e significante - non penalizzante), nel desiderio, nel rispetto di sè e dell'altro. Per decidere le leggi basterebbe osservare la Natura, come essa dà e toglie in una concatenazione di cause e di effetti secondo una economia globale dell'esistenza, senza falsi moralismi, ideali manichei, integralismi paranoidi o etiche banali e ideologie sterili. Grazie per il video.
il desiderio è il senso della vita come immagine embrionale che interiorizziamo da piccoli e che se rimaniamo fedeli ad essa nel tempo diventa un' immensa immagine ed è il senso della nostra vita a cui è stato aggiunto il tempo, tutto è nel tempo, la ghianda è una quercia a cui manca solo il tempo, questo è il segreto, tutto è nel tempo, bisogna rimanere fedeli alla propria immagine embrionale che abbiamo interiorizzato da piccoli, questa è la colpa, non dobbiamo tradire la nostra immagine embrionale, questa è la vocazione il desiderio il senso della nostra vita è qualcosa di materiale perché è stata un' emozione che ci ha colpito da piccoli ! il senso della vita come immagine embrionale lo si trasmette vivendolo con emozione ed emozionando gli altri, perché quando le altre persone vedono che è il pensiero che pensa dentro un filosofo sono sollevate da una forza disumana che abita il singolo e sono attratte, in questo modo i filosofi generano altri filosofi nell' emozione che trasmettono ad altri, l' emozione della potenza sovraumana del pensiero . Francesco Gelmini
Molto belle le parole di Recalcati. Però proporrei per evitare ogni fraintendimento, che si distinguesse anche la nozione Legge/Limite. Recalcati parla di dissociazione Legge/Desiderio come caratterizzante l'epoca attuale, meglio sarebbe indicarla come dissociazione Limite/Desiderio in quanto "Legge" sembra qualcosa di imposto in maniera autoritaria mentre "Limite" è qualcosa di costitutivo dell'esistenza, qualcosa quindi che non distrugge il "Desiderio" ma al contrario lo produce. "Trovo i miei limiti (la mia forma propria) per trovare il mio Desiderio. In questo senso, Recalcati dice bene quando parla di Telemaco come colui che aspetta il padre (Ulisse) che può dare dei "Limiti e non Leggi", perché Ulisse è colui che ha fatto esperienza attraverso l'avventura del Mondo, colui che si è veramente emancipato attraverso il suo viaggio. Questo è ciò che i figli necessitano, figure emancipative, che sanno dare limiti ma non certo di figure autoritarie. Simbolicamente, tutto ciò che ci insegna il nostro limite (non necessariamente una persona) può fungere da propulsione al nostro desiderio proprio.
Riguardo alla scena di "Salò e le 120 giornate di Sodoma", cui si fa riferimento, a che punto del film si trova? Perché nel film non l'ho trovata. Ci sono solo due scene dove una ragazza, immersa nella tinozza di merda con altre ragazze, esclama:"Mio Dio, mio Dio perché ci hai abbandonato"; ed un'altra scena, dove un ragazzo con il pugno chiuso viene giustiziato.
Grazie per questo post. Recalcati è un orgoglio per la psicoanalisi, per la filosofia, per il lacanismo in Italia. Ho iniziato leggendo il suo Lacan e continuo a trovare i suoi libri chiarissimi anche quando i temi trattati non sono affatto semplici. E come sono i suoi scritti così sono le sue lezioni. Magistrale e simpatico, limpido e generoso. Contro il "narcinismo"
Un contributo, questo, davvero completo, ricco di pregio; un punto di vista prezioso che mi sembra completi molto il pensiero di grandissimi pensatori del nostro tempo (ad esempio Baudrillard); questo dimostra come le discipline (Psicanalisi-Filosofia-Sociologia-Politica) si intreccino e completino tra di loro con risultati davvero fruttuosi. Concordo a pieno con la visione di Recalcati. Ci servono testimoni, piccoli grandi eroi dimessi, anche consumati e stropicciati se vogliamo, ma capaci di essere prove evidenti che l'essere umano può raggiungere una vera realizzazione prolifica, relazionale, capace di produrre frutto, grazie alla fedeltà al suo desiderio, passando attraverso il sacrificio (in questo caso nobilitante e significante - non penalizzante), nel desiderio, nel rispetto di sè e dell'altro. Per decidere le leggi basterebbe osservare la Natura, come essa dà e toglie in una concatenazione di cause e di effetti secondo una economia globale dell'esistenza, senza falsi moralismi, ideali manichei, integralismi paranoidi o etiche banali e ideologie sterili. Grazie per il video.
Eccezionale Massimo Recalcati
il desiderio è il senso della vita come immagine embrionale che interiorizziamo da piccoli e che se rimaniamo fedeli ad essa nel tempo diventa un' immensa immagine ed è il senso della nostra vita a cui è stato aggiunto il tempo, tutto è nel tempo, la ghianda è una quercia a cui manca solo il tempo, questo è il segreto, tutto è nel tempo, bisogna rimanere fedeli alla propria immagine embrionale che abbiamo interiorizzato da piccoli, questa è la colpa, non dobbiamo tradire la nostra immagine embrionale, questa è la vocazione il desiderio il senso della nostra vita è qualcosa di materiale perché è stata un' emozione che ci ha colpito da piccoli ! il senso della vita come immagine embrionale lo si trasmette vivendolo con emozione ed emozionando gli altri, perché quando le altre persone vedono che è il pensiero che pensa dentro un filosofo sono sollevate da una forza disumana che abita il singolo e sono attratte, in questo modo i filosofi generano altri filosofi nell' emozione che trasmettono ad altri, l' emozione della potenza sovraumana del pensiero . Francesco Gelmini
Molto belle le parole di Recalcati. Però proporrei per evitare ogni fraintendimento, che si distinguesse anche la nozione Legge/Limite. Recalcati parla di dissociazione Legge/Desiderio come caratterizzante l'epoca attuale, meglio sarebbe indicarla come dissociazione Limite/Desiderio in quanto "Legge" sembra qualcosa di imposto in maniera autoritaria mentre "Limite" è qualcosa di costitutivo dell'esistenza, qualcosa quindi che non distrugge il "Desiderio" ma al contrario lo produce. "Trovo i miei limiti (la mia forma propria) per trovare il mio Desiderio. In questo senso, Recalcati dice bene quando parla di Telemaco come colui che aspetta il padre (Ulisse) che può dare dei "Limiti e non Leggi", perché Ulisse è colui che ha fatto esperienza attraverso l'avventura del Mondo, colui che si è veramente emancipato attraverso il suo viaggio. Questo è ciò che i figli necessitano, figure emancipative, che sanno dare limiti ma non certo di figure autoritarie. Simbolicamente, tutto ciò che ci insegna il nostro limite (non necessariamente una persona) può fungere da propulsione al nostro desiderio proprio.
il senso direi che rimane lo stesso
mi piace
Ma no a fine corsa il massimo
Godimento nono
Riguardo alla scena di "Salò e le 120 giornate di Sodoma", cui si fa riferimento, a che punto del film si trova? Perché nel film non l'ho trovata. Ci sono solo due scene dove una ragazza, immersa nella tinozza di merda con altre ragazze, esclama:"Mio Dio, mio Dio perché ci hai abbandonato"; ed un'altra scena, dove un ragazzo con il pugno chiuso viene giustiziato.
nel tempo della morte di dio