Riflessioni sul cervello e la nostra identità: chi siamo noi?

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  • Опубликовано: 29 сен 2024

Комментарии • 37

  • @consiglia66
    @consiglia66 Год назад +1

    Le sue lezioni sulle Neuroscienze mi piacciono moltissimo! sono chiare, semplici e le sto vedendo assetata di sapere e di conoscenza. Io non sono quella che avrei voluto essere, ma ora mi accetto

  • @ludovicamartucci8624
    @ludovicamartucci8624 5 лет назад +6

    quello che secondo me viene frainteso è che: 'io sono grazie e per mezzo dei miei neuroni e delle mie molecole'. E : 'io SONO i miei neuroni e le mie molecole', sono due risposte differenti. Alla domanda 'chi sono io?' credo non esista una risposta univoca, in quanto anche la domanda non è precisa e univoca. Vuole far riferimento forse alla mia personalità? al mio essere materiale costituito da pelle, organi, ossa, cellule?
    Io, esistendo ( per il funzionamento dei miei tessuti, organi, apparati e neuroni che costituiscono il mio IO materialmente tangibile), assumo , grazie all'agire e alla riflessione, caratteristiche comportamentali e cognitive peculiari che aiutano a tracciare i confini della mia personalità, riconoscibili in relazione e rispetto al mondo che mi circonda e ad i comportamenti degli altri individui. IO, sono sia i miei organi, che i miei pensieri. In questa ottica la risposta alla domanda, secondo me, non può che comprendere entrambe le cose, in quanto sarebbe un paradosso considerarne una senza considerarne l'altra. Esse infatti esistono solo in presenza dell'altra componente. Non esiste un individuo pensante che non sia fatto di organi e neuroni, non esiste un sistema anatomico umano vivo e sano che non abbia un'attività cerebrale che determina delle risposte efferenti.

  • @davi-davidecarlini5160
    @davi-davidecarlini5160 3 года назад

    Da profano delle neuroscienze penso questo:
    I neuroni sono il mezzo con cui l'uomo percepisce ciò che lo circonda. Il dolore, il piacere, la gioia esistono solo nel momento in cui noi le percepiamo, senza di noi non esisterebbero: la paura del buio non rappresenta il buio, il dolore del fuoco non rappresenta il fuoco. Quando una parte del cervello è danneggiata non abbiamo più il mezzo per percepire correttamente, allo stesso modo la reazione chimica della serotonina fatta in laboratorio non rappresenta la felicità in sé senza l'uomo. La gioia, il dolore, la rabbia e le risate siamo noi. Quindi noi siamo emozione, incubatrici di emozioni, mentre i neuroni il mezzo. La cosa buffa è che noi stessi possiamo essere il mezzo per le emozioni, facendo emozionare gli altri oppure noi stessi, ad esempio suonare uno strumento, far ridere qualcun altro o buttarsi con il paracadute perché sappiamo che con queste nostre azioni possiamo ottenere quelle reazioni chimiche tanto desiderate che ci fanno percepire i nostri neuroni, i nostri mezzi.
    Ah... E poi non siamo solo neuroni. La reazione chimica della risata non sarebbe uguale senza un volto. È ovvio che siamo anche corpo oltre che mente, è tutto connesso, ogni parte influenza l'altra, tanto che possiamo ingannare il cervello attuando diverse azioni meccaniche del nostro corpo. Poi siamo esseri così plastici, possiamo creare nuove connessioni neurali, cambiare anche nel fisico. Non possiamo restare uguali senza progredire verso un benessere, cioè uno stato della mente e del corpo più vantaggioso per l'uomo, e ci riusciamo grazie soprattutto alla cultura che ci contraddistingue. È ciò che permette all'uomo di vivere una vita migliore. Quindi non abbiamo scuse per rimanere fermi e indifferenti, si può progredire e succede ogni giorno.
    In definitiva, se qualcuno mi chiedesse chi sono, io risponderei che sono emozioni, perché è questo che mi contraddistingue dalla restante parte oggettiva della realtà, dato che le reazioni chimiche esistono dappertutto, ma le emozioni esistono solo dentro di me.

  • @romanticoide75
    @romanticoide75 7 месяцев назад +2

    Abbiamo bisogno di non pensarci finiti. Abbiamo bisogno di pensare che qualcosa di più grande ci faccia pensare ed emozionare. BISOGNO. Ma scadiamo a volte in romanticherie 'infinite'.

  • @dantealighieri4814
    @dantealighieri4814 6 лет назад +5

    Credo che il nostro corpo (e tutti i substrati che lo compongono) esiste e quindi si muove , vive , proprio grazie ad una componente fondamentale ... La coscienza , la quale é intrinseca in due parti ,se così possiamo definirle , "divine " senza accezione cristiana , che sono rispettivamente l'anima e lo spirito(parte femminile del se e parte maschile). Adesso provate a condurre un giochino di deduzione in termini filosofoci:
    Io sto disegnando . L azione del disegnare viene azionata da dei neuroni ... Bene. Ora quel neurone sará azionato da un altro neurone e così via ... Si giunge così a considerare come imput neuronale il Desiderio di compiere l azione . Si ma quel desiderio da cosa può essere causato se é lui stesso che fa funzionare la macchina umana... Convergi sempre in quel punto , cioé ad ammettere l esistenza di queste componenti metafisiche

  • @ARCHIMEDE1ful
    @ARCHIMEDE1ful 6 лет назад +3

    Il corpo è pensiero, la vita è pensiero, il sesso è pensiero. Voi siete pensiero e pensiero è quello che voi siete. Se non ci fosse il pensiero, voi non ci sareste. Se il pensiero non ci fosse, non ci sarebbe il mondo. Krishnamurti. Chi sei tu? tu sei il tuo passato.

  • @NEWHORIZON2021
    @NEWHORIZON2021 6 лет назад +3

    Io sono colui che programma la propria rete neurale.

    • @Davide-xk4bg
      @Davide-xk4bg 5 лет назад

      Mi è piaciuto molto questo commento. Implica l'approccio riduzionista non può esprimere chi siamo. Potresti approfondire?

  • @E_PRP
    @E_PRP 4 года назад +1

    Non penso affatto che i miei neuroni siano me, così come nessuna altra parte del mio corpo può essere me. Prima di venire al mondo non avevo coscienza né consapevolezza e neppure provavo alcuna sensazione come gioia o dolore. Non vedo in che modo un cervello, per quanto complesso, abbia potuto dare inizio a tutte le sensazioni che provo oggi. I 5 sensi possono segnalare al cervello che deve togliere la mano perché è finita su qualcosa di troppo caldo, ma non può generare i miei sentimenti e la mia consapevolezza di esistere, di essere io, che prima di nascere non avevo. Insomma un oggetto poco più che meccanico (una delle differenze importanti è che si può riprodurre). Ma cos’ha di così speciale questo mio corpo per aver dato proprio a me la consapevolezza di esistere, con tutto ciò che ne consegue, che non ho avuto per una infinità di googolplex di anni? Tutto questo sembra quasi “naturale” se lo vediamo come qualcosa accaduta a qualunque altro soggetto; ma se spostiamo il focus su di noi, è facile comprendere che se io, proprio io, sono qua e non un individuo qualunque al posto mio (e c’erano infinite possibilità che ciò accadesse), devo aver vinto una lotteria, di fronte alla quale vincere 100 volte di seguito al superenalotto sarebbe stato un giochetto da terza elementare.

  • @taniaterzi2890
    @taniaterzi2890 7 месяцев назад +1

    Secondo me....Noi siamo i nostri neuroni e le nostre molecole.. ma li plasmiamo noi con le nostre emozioni e le nostre esperienze nel mondo. Grz per le sue splendide lezioni

  • @sergiobuschi4201
    @sergiobuschi4201 4 года назад +2

    Sono un matematico, e studiando filosofia (tra le varie altre cose) sono imbarazzato dalla miseria della filosofia.
    In particolare la filosofia fraintende ciò che chiama "materialismo" creando un surreale equivoco: non è tanto chi si ritiene (a modo suo) "materialista" ad esserlo (nel senso attribuito dal filosofo), ma è il filosofo che in veste di critico del materialismo ad esserlo nel modo più riduttivo, infatti ha bisogno di cucire addosso un'etichetta facilmetne liquidabile.
    Nella fattispecie consideriamo la domanda: "la mente, la mia autocoscenza , o ciò che IO-SONO è identificato col mio apparato nervoso e la mia struttura neuronale?"
    Qual'è l'errore profondo che fa il filosofo? SIa nel porre la domanda in tali termini come nel replicare con l'ovvia risposta (di riduzionismo "materialista").
    L'errore è che pensa la materia non come materia, cioè entità sconosciuta in senso oggettivo, completo, esaustivo (forse inconoscibile come la realtà nella sua essenza, se vi è un'essenza dell mondo), ma la identifica con il modello conoscitivo/interpretativo (notevolissimo) delle scienze!
    QUindi la materia diviene una sorta di eleborata combinatoria di atomi, molecole, leggi chimico-fisiche, ma ciò è SOLTANTO un modello teorico!
    Quindo è chiaro che pensare l'animo umano come costituito da segnali fisici in base ad una struttura deterministico sistemica (che caratterizza la descrizione fisica, anzi no perchè già la meccanica quantistica sfugge a tale concezione, ma è troppo lunga spiegare in questa parentesi) appare assurdo.
    Basterebbe comprendere l'ovvio, che la meteria, in particolare i neuroni, la carne vivente o anche la materia dei sassi lunari, sebbene sia descritta in modo miranile dalle leggi fisiche per quanto riguarda l'aspetto fenomenlogico, è un mistero intrinseco alla stessa materia, e non ricade al di fuori.

    • @stefanodagostino8703
      @stefanodagostino8703 3 года назад +1

      Io credo che tu dovresti studiare un po' di sana filosofia, realmente e senza queste uscite che sembri in stato di ubriachezza, non assomigli che all'ombra di uno scienziato.
      Il problema in questo caso non è tanto se la materia abbia delle proprietà intrinseche a sé stessa, o nel solo caso in cui sia viva, come voleva Bergson, una specie di proprietà contro entropica, o che ci sia una unità indivisibile metafisica, che si può solo reperire a livello empirico, io credo che ciò sia la base, dato che ogni singola volta che siamo passati dall'"intuizione" facile dell'empirismo a ragionare su quello che stavamo vedendo abbiamo incontrato gli ostacoli peggiori, ossia il limiti della logica verbale. Il problema è che voi scienziati non volete, e anche con qualche ragione, concepire che ci sia un mistero nella descrizione di ciò che è principio e movimento cosciente e non, in ciò che influenzi o non il principio motorio nel corpo, o se esso sia completamente diversificato e inarrivabile, e per non violare i principi della termodinamica avete scelto semplicemente che il problema non esiste. Purtroppo invece c'è, altrimenti bisognerà ammettere che davvero su proprio tutto ci siamo sbagliati. E nel caso in cui voi neghiate la coscienza, o il libero arbitrio, negate anche l'unica cosa che sorregge il metodo scientifico, ossia il cogito, o pensiero di pensiero per Aristotele, o Anima per Platone, chiamatelo come vi pare....
      Inoltre, sempre perché la filosofia è inutile, c'è un enorme dibattito filosofico su quanto la matematica sia inventata o scoperta, o se essa sia applicabile allo studio della coscienza; credo che presto l'errore di Leibniz, quello di aver matematicizzato la logica, sarà acqua passata...

  • @marcosala5436
    @marcosala5436 3 года назад +1

    Siamo già troppo evoluti.... Basta

  • @dariocardone3511
    @dariocardone3511 4 года назад +2

    Gentile Laura, intanto grazie per i preziosissimi video che posti su youtube; sono fatti benissimo e mi stanno aiutando molto per studiare alcune cose (neuropsicologia). E' molto interessante la domanda che hai posto qui e che è una delle domande fondamentali nella ricerca interiore. Io ovviamente non ho una risposta personale, ma ho avuto la fortuna di incontrare nella mia vita gli insegnamenti del Vedanta (una delle più importanti prospettive sulla realtà della tradizione indiana). In questa prospettiva (condivisa anche da alcuni fisici molto importanti) la Coscienza è innegabile, mentre la materia è un mistero perché chiunque l'abbia cercata non l'ha trovata (fino al paradosso della particella e dell'onda). Pensare che la Coscienza sia un epifenomeno della materia è la posizione materialista che noi tutti condividiamo, quindi è bene vederla da fuori questa posizione è metterla al vaglio della propria esperienza diretta e della frontiera della scienza, e si vedrà che inizia a traballare. Nella tradizione NON-DUALE la coscienza individuale è un riflesso della Coscienza Cosmica che appare a se stessa come corpo-mente-mondo e il cervello (insieme a tante altre "cose") permette l'esperienza della coscienza individuale, senza però escludere la possibilità di una esperienza universale. Grazie ancora per i video. Se avrà piacere di rispondere la mia mail è dariocardone@yahoo.it

  • @gigiadd2816
    @gigiadd2816 Месяц назад

    Scintismo oggi dominante, deriva dall' illuminismo. È mainstream, morte di Platone ecc...

  • @nicolavillani9218
    @nicolavillani9218 6 лет назад +2

    Secondo me è un po’ riduttivo però è anche vero che le neuroscienze hanno fatto passi da giganti e è difficile confutare le sue teorie

  • @massimocorsano
    @massimocorsano 3 года назад

    mi piacerebbe una panoramica sui diversi "pareri" o scuole di pensiero su questo argomento...centrale... anzi.. direi motivante l'avvicinamento allo studio sulle neuroscienze...grazie

  • @pacebianco1154
    @pacebianco1154 4 года назад

    L'intelligenza è tale quando si rende conto che l'emotività è più forte sull'intelligenza.
    Sapendo questo...l'intelligenza gestisce e fa pratica prima, quando l 'emotività si puo controllare.
    L ' emotività va gestita prima dei momenti di difficoltà...perchè poi è già tardi.
    In questo modo...gestendo l intelligenza con umiltà...capendo che le emozioni sono più forti...l' intelligenza diventa saggezza...e allora si che molte cose emotive potrà davvero gestirle.

  • @TheAlbanda89
    @TheAlbanda89 Год назад

    Anche la Cappella Sistina è un’insieme di mattoni e colori.
    Da forse l’idea di quello che è?

  • @maurovescovovideo
    @maurovescovovideo 3 года назад +1

    Complimenti per il suo canale ricco di stimoli..quanto alla questione che pone forse occorre parlare dell'anima o quanto meno di un quid misterioso che vi è in noi per cui possiamo scegliere e modificarci

  • @carmenpingaro8329
    @carmenpingaro8329 2 года назад

    Credo che i neuroni e le molecole siano solo il trampolino di lancio verso il riconoscimento e la conoscenza di se stessi, perciò, penso che, sì, i neuroni siano un tassello imprescindibile, ma riduttivo rispetto a quello che la vita pone davanti e per mezzo di cui i comportamenti, il modo di essere si modificano. Oltre ai neuroni, c'è il vissuto che ci consegna la nostra "cartella umana" nella quale ci identifichiamo e ritroviamo.
    Grazie per questi affascinanti spunti di riflessione e tanti complimenti per la chiarezza espositiva.

  • @iraccontidellanotte538
    @iraccontidellanotte538 4 года назад +1

    Senza aprire un dibattito su cosa di intende per IO, non riesco a dare una risposta esaustiva. Posso ragionare per sottrazione: se mi tolgo un piede, mi riconosco lo stesso? Se mi amputo le gambe e le mano, mi riconosco lo stesso? Se perdo un emisfero mi riconosco lo stesso? In questo caso no, non ho più la facoltà di riconoscermi, di percepirmi coscientemente come me stesso.
    Ecco, la struttura neuronale mi permette di riconoscermi come me stesso, ma forse rimango tale anche senza esserne consapevole. Lo rimango per gli altri.

  • @giovanninatale2925
    @giovanninatale2925 5 лет назад +1

    Io penso che la persona sia un processo, un processo che si evolve e muta di momento in momento.
    Lo sviluppo del nostro corpo e del nostro sistema nervoso è sorprendente e sconvolgente e di fatto il nostro cervello è in continuo cambiamento, alcune cellule muoiono e contemporaneamente tra altre cellule si stabiliscono nuove connessioni. Allo stesso tempo anche la coscienza si modifica mentre fa esperienza del mondo (esteriore ed interiore).
    Adesso stabilire cosa stia alla base di tutto ciò è un po difficile: che siano il nostro corpo e la nostra fisiologia a indirizzare le nostre scelte o viceversa che siano le nostre scelte ad avere il potere di plasmare i nostri corpi (compresi gli originali e diversissimi collegamenti fra neuroni nel cervello di ogni persona)?
    D'altronde è evidente che il corpo di un atleta è più temprato di quello di un non-atleta e penso che si possano trovare delle altrettanto evidenti differenze analizzando il cervello di un musicista e di un non-musicista.
    La pratica produce dei cambiamenti e tutti questi cambiamenti non accadono automaticamente (come succede invece per la digestione o per la circolazione del sangue) ma arrivano grazie a grandi sforzi personali e a una volontà cosciente.
    Vedo in questa volontà cosciente un processo che è sì frutto del corpo ma che continuamente trascende e supera il corpo.
    Ora il corpo è l'unica finestra di cui dispongo nei confronti del mondo della vita: senza di esso non potrei sperimentare alcun tipo di sensazione, emozione o ideazione creativa.
    D'altro canto il mio corpo è lo strumento espressivo delle mie manifestazioni attive, la corporeità è la casa della mia coscienza e quelli che sono i miei valori, i miei affetti e i miei desideri lo plasmano inevitabilmente.
    Così immagino la mia persona come un processo fluido che ha come poli opposti e scatenanti i limiti della mia corporeità e l'infinità potenziale della mia coscienza.
    Rispetto e onoro i limiti e non immagino ne auguro per me una coscienza libera dal vincolo del limite.
    Non mi sento di ridurre ciò che sento, provo e immagino al valore dei puri processi organici, lo rivesto piuttosto di un significato simbolico che mi guida (spesso correttamente!) nell'esperienza personale.
    I significati e le esperienze personali donano ulteriore ricchezza e complessità evolutiva al mio processo.
    Penso che la comprensione dell'organizzazione anatomica e fisiologica del corpo e del cervello possano spiegare nel dettaglio in che maniera accadano certi processi, se però sposto il focus su un problema di senso che riguarda il significato personale che questi stessi processi rivestono il mistero ritorna insondabile.
    Ho questo dubbio: che l'impostazione che gran parte della psicologia sta assumendo come scienza naturalistica e "oggettiva" non finisca per rappresentare un limite per quella che è la "scienza dell'anima" (psichè), ridotta adesso a un insieme di reazioni e comportamenti facilmente spiegabili; che forse ci si debba muovere su di un piano meno oggettivante e più rispettoso del significato personale di ogni individuo (il telos per i greci), che da questa direzione si debba prendere le mosse per onorare la diversità e la particolarità di ogni individuale esperienza vitale?
    Umilmente nel processo, Giovanni.

  • @claudiamariadumitru9307
    @claudiamariadumitru9307 4 года назад +1

    io sono quel flusso di energia che grazie ai neuroni si evolve continuamente verso la conoscenza e l'autoconoscenza, cioè alla ricerca della verità. grazie per i suoi meravigliosi video. claudia studente piscologia

  • @Sklandarkal
    @Sklandarkal 4 года назад +1

    La ammiro molto Dottoressa, per me lei è una splendida professionista; ovviamente condivido in pieno la frase di Crick; è fin troppo scontata e banale

  • @silviacacciatore2804
    @silviacacciatore2804 6 лет назад +1

    Gentile Dr.ssa, come lei, credo che noi siamo 'anche' i nostri neuroni e le nostre molecole.
    Siamo un tutt'uno con l'Universo, ne siamo cellule, materiche e flusso vitale energetico.
    La possibilitá di conoscere l'infinitamente piccolo non dovrebbe farci perderre la visione d'insieme. Ogni essere umano è una molteplicità di cose, simultaneamente. Se ci si ferma al piano materico razionale, ci si puó accontentare di legare il "io sono" alla legge di causa/effetto, mantenendoci in un "immobilismo evolutivo", che mantiene basse le frequenze.
    Se ci permettiamo di percepirci in una realtá sincronica, dove vige la legge di risonanza, possiamo assumerci la responsabilitá di un "dinamismo evolutivo" personale che, inevitabilmente, porta all'innalzamento di frequenze, tanto da non dover dire "io sono i miei neuroni", ma da poter percepire di essere in quanto si esiste in un tutto.

  • @mauriziogiunta9357
    @mauriziogiunta9357 6 лет назад +1

    Io penso che che ogni persona a un sé che non può essere quantizzato ed è l'artefice ti tutto....I neuroni sono il bagaglio e il se è il viaggiatore.Pero penso che il viaggiatore per potersi evolvere debba attingere dal suo bagaglio perché è l'unica cosa che può fare

  • @mirtagatta
    @mirtagatta 5 лет назад +1

    Molto chiara e didatticamente ineccepibile .grazie davvero e complimenti

  • @lauramancini1400
    @lauramancini1400 6 лет назад +1

    L'uomo non è solo corpo è anche anima , una dualità e non dualismo . Da questa premessa si intuisce tutto il mistero dell'uomo il cui essere tende all'infinito, per cui non si può ridurre ad un cumulo di cellule o neuroni.

  • @manu7901
    @manu7901 6 лет назад +1

    Buongiorno. Io sto cercando del materiale per scrivere una tesina di laurea triennale sull' influenza delle cure del caregiver sullo sviluppo cerebrale del bambino. Sa indicarmi qualche testo?
    La ringrazio molto

    • @LauraZaccaro
      @LauraZaccaro 6 лет назад

      Io alla triennale ho portato all'esame di Psicologia Clinica il libro "Trauma e perdono" di Clara Mucci. Non parla esclusivamente di quello, ma secondo me può esserti molto utile.

  • @zamuelito8266
    @zamuelito8266 5 лет назад +1

    Inspirante

  • @E_PRP
    @E_PRP 4 года назад

    Sono d'accordo con l'ultima frase": Io sono tante cose, tra cui anche i miei neuroni"; aggiungerei solo un "forse". Ma la domanda "chi siamo noi" per me è il più grande mistero dell'Universo. Almeno per quanto riguarda l'origine della materia e dell'Universo, considerata da molti la domanda delle domande, c'è poco da ragionare: o il tutto si è creato da solo, oppure lo ha creato Dio. Due modi assolutamente impossibili, eppure uno dei due si è verificato. Invece per la nostra domanda, anche se volessimo semplificare, diciamo che ci ha creati Dio, la questione non finisce lì, anzi direi che siamo all'inizio. Anche se fosse stato Dio ad aver creato i miei neuroni, la mia coscienza, la mia mente, tutto ciò che di tangibile o intagibile esiste di me, perché proprio io? Io che non vinco neanche la riffa del bar sotto casa in cui c'è in palio l'uovo di pasqua, vado a vincere una tale lotteria al cui confronto vincere 100 volte di seguito al superenalotto sarebbe una passeggiata? Per Dio sarebbe stata molto facile creare il mio corpo, ma come ha potuto dare la consapevolezza di essere in vita proprio a me? Se ragioniamo di altri, dal nostro punto di vista in fondo in fondo una pecora vale l'altra. Ma se applichiamo a noi questo ragionamento, personalmente mi chiedo: "ma da dove mi ha tirato fuori? come ha fatto a dare proprio a me la consapevolezza di essere vivo piuttosto che darla a uno qualunque degli infiniti trilioni di individui a cui poteva assegnarla?". Io ci penso e vado fuori di testa...

  • @giovannaevangelista5061
    @giovannaevangelista5061 2 года назад

    Salve! premetto che la seguo da pochissimo e nonostante ciò, ho già guardato due sue intere playlist con attenzione e ho preso appunti sui miei quaderni. Perciò le dico innanzitutto grazie per tutto il materiale messo da lei a disposizione e per le sue splendide e chiare spiegazioni (molto coinvolgenti) e mai ripetitive!. Io amo la psicologia e mi appassiona tutto quello che riguarda e spiega il pensiero e l'attività svolta dall'umano; Adesso premetto che non ho studi scolastici nell'ambito della psicologia e/o filosofia ma mi avvalgo di rispondere alla sua domanda, molto dura e misteriosa . Secondo me, non siamo SOLO i nostri neuroni, ed essi non dettano tutto ciò che siamo e che compiamo bensì credo ci sia una sorta di "parte" della mente che più che "automatica per il controllo ormonale/neuronale" sia dettata dalla nostra resilienza e spinta emotiva e aggiungo dalle esperienze e ricordi personali.
    Ad esempio : la mattina il fatto che alcuni si alzano più motivati di altri e alcuni più scarichi, mi porta a pensare che è dipeso dalla potenza che noi investiamo nella parte emozionale e dalla comprensione di noi stessi e come funzioniamo. Più ti conosci e comprendi i meccanismi interni e soprattutto cosa vuoi ottenere da te e dalla tua giornata più saprai manipolare i tuoi ormoni e le ricompense che ne derivano, senza cadere in eccesso di alcuni neurotrasmettitori che poi regolano azioni di dipendenza magari. Noi siamo in fondo siamo ciò che sappiamo di essere, ciò che vogliamo diventare e anche o sopratutto ciò che facciamo. Non credo che possiamo ridurci alla semplice anche se complessa attività neuronale perchè molte volte siamo noi i veri artefici della stimolazione di alcuni neurotrasmettitori.

  • @jacqyabalo
    @jacqyabalo 5 лет назад

    Io penso che siamo u'anima dentro se un corpo molto complesso e fantastico, è nel cervello ci sta i processi psicologici, emozionale e anche spirituale

  • @vanessacapria8579
    @vanessacapria8579 4 года назад +1

    Come la scienza ci dimostra, noi "siamo i nostri neuroni". Tuttavia i neuroni, come ha ben detto e come è stato dimostrato, sono plastici, dinamici. Quindi io: sono un processo dinamico neuronale che si adatta all'ambiente e "cerca" di svolgere delle funzioni adattive in base alle circostanze e ai contesti. Ma all'essere umano non piace una definizione così cruda e materialista (posta all'estremo di un continuum), bensì ad una più equilibrata che dia il giusto peso "all'essenza" di un individuo, alla sua "spiritualità". A l'uomo piace essere trascendente (anche se ateo). Tuttavia, siamo materia.