Swelto feat. Carlo Corallo, Pathos - L'universo è negli occhi (Lyrics video)

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  • Опубликовано: 29 сен 2024
  • Brano estratto dall'album Downshifting, disponibile su tutti i digital stores.
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    TESTO:
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    CARLO CORALLO:
    Dalle campagne campane sentii campane cantare lontane,
    nel mentre il sole è calante sopra il canale,
    e ogni comare mondina ferma in sordina colma, all'antica,
    a sale e oliva, una sardina all'ortica condita col pane
    E ti chiamavo all'altare poi partiva di prima il rottame,
    quando la primula apriva alla vivida natura lignea,
    è una linea che confina via la vigna e la gramigna
    tra ogni villa oltre la via maligna di catrame
    Dovevo lasciare, te, tra quelle persiane e allenarmi,
    ma per un uomo votato davvero alle arti,
    una chiamata alle armi rende alienanti tutti i sogni
    di notti ispirate, dovevo respirare e allietarmi
    Verso i laghi ed i falchi, le scarpate scalate dai fianchi,
    a risuonare canzoni amare stonate dai fanti,
    mentre i tuoi ritratti a tratti pallidi e ristretti
    hanno ancora quei tuoi difetti ma sempre meno dettagli
    Disegnarti aiuta a cancellare il magone dai viaggi
    e se una banda di briganti, mattone e bavagli
    rapinasse il vagone bagagli saprebbe perchè
    non ho un milione di amanti ma il tuo maglione davanti
    Da distanti si spiega l'amore con le vertigini,
    vuoi che luoghi di cento metri restino centimetri
    è in quello spazio che c'è tra i fogli e le lettrici,
    quello da cui ti accorgi delle lentigini
    RIT:
    Tu che fine farai?
    Non voltarti insieme a me
    so che se lo vorrai
    mi amerai in solitudine
    L'universo è negli occhi
    orbitiamo distanti
    superando quei blocchi
    solo per rincontrarci
    SWELTO:
    Quest'oceano è pieno di navi
    ti pensavo spesso mentre a casa tornavi
    c'è chi affronta onde tempeste e tornadi
    tu avevi scritto in fronte tutti questi segnali
    Con un inchiostro che si illuminava solo al buio
    la brezza trasportava mari sotto al plenilunio
    prima che la riva ti portasse quell'insicurezza
    senza prendersi la briga
    Di metterci una pezza per coprire i tagli
    una gelida carezza così non ti scaldi
    come le acque negli abissi avevi scrigni chiusi
    ma chi esplora può colpirsi con pensieri intrusi
    Uno dietro l'altro, rapidi colpi di un uzi
    dopo l'attentato di Parigi i primi sogni cupi
    ti svegliavi in piena notte dentro quei dirupi
    nei giorni ingialliti di una vita che ripudi
    e dopo quattro anni sei li ancora in terapia
    io che avrei voluto prenderti e portarti via
    portarti su una stella senza lasciare la scia
    spegnendo li per sempre la tua agorafobia
    Ormai non provi niente ogni distanza è un'utopia
    resti bloccata nel tuo salvagente con il broncio e le braccia conserte
    nell'eterno limbo del presente afferro la tua mano
    il tuo mondo, mai stato così lontano
    RIT:
    Tu che fine farai?
    Non voltarti insieme a me
    so che se lo vorrai
    mi amerai in solitudine
    L'universo è negli occhi
    orbitiamo distanti
    superando quei blocchi
    solo per rincontrarci
    PATHOS:
    Nel freddo sonno di un viaggio durato cent'anni
    non ho smesso per un solo istante di sognarti
    il mio cuore più veloce della nave ad antimateria
    che spiegando le sue vele mi ha portato qui
    In questo oceano di stelle, nane e supergiganti
    fra le nubi silenti di colori cangianti
    attraversando un wormhole emozioni contrastanti
    come quando bruciavamo nell'Inverno di Vivaldi
    Note dell'ultimo addio, di un attimo infinito
    il tuo respiro era il mio vestito preferito
    mentre l'ologramma ci parlava
    della morte di ogni mare e fiume, i capitali d'oro blu, di acqua
    In mano a intelligenze artificiali create a nostra immagine
    ed autodistruttiva somiglianza
    quinta guerra mondiale, Omegabomba all'idrogeno
    la mela colse l'uomo: Genesi dell'ESAdo
    Il buio secolo e lo scontro, ciò che ricordo?
    t'accarezzavo i capelli nello spazio profondo
    quando esplose quella luce chiusa nel tuo sorriso
    lento aprivo gli occhi in questo paradiso:
    Un gigante gassoso e due lune dai colori nuovi
    io accanto a ciò che un tempo, sulla terra, chiamavano fiori
    questo popolo ci ha accolto senza un perché
    in qualche modo so di averti portata con me
    RIT:
    Tu che fine farai?
    Non voltarti insieme a me
    so che se lo vorrai
    mi amerai in solitudine
    L'universo è negli occhi
    orbitiamo distanti
    superando quei blocchi
    solo per rincontrarci

Комментарии • 6

  • @barracuda2479
    @barracuda2479 4 года назад +2

    Ciò che ricordo!!

  • @francescoceccotm
    @francescoceccotm Месяц назад

    Perfect

  • @gabrieledxbgr6279
    @gabrieledxbgr6279 3 года назад +1

    Ascolto questa canzone praticamente ogni giorno, e devo dire che è spettacolare sotto ogni aspetto, soprattutto io testo, pieno di significato e molto bello, swelto sei davvero fantastico a cantare

  • @elinahuseynova8765
    @elinahuseynova8765 2 года назад

    Complimenti 👏

  • @carloleoni4843
    @carloleoni4843 2 года назад

    Capolavoro

  • @mauriziofalbo2981
    @mauriziofalbo2981 3 года назад

    Bellissima.