Omosessuale a Dubai intervista a Sabina Perosi

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  • Опубликовано: 10 фев 2025
  • #omosessuale a #Dubai intervista a Sabina Perosi, che ha scritto il libro autobiografico "Il miraggio di Zarathustra" edito da Robin Editore, velata e sotto pseudonimo perché ad oggi è ancora pericoloso parlare di omosessualità.
    Cosa succede realmente in Dubai?
    A Dubai ci sono un paradiso d'oro e un inferno.
    Un turista va a Dubai e vede lusso sfrenato, polizia in Lamborghini, la possibilità di sciare e di pattinare sul ghiaccio con 50 gradi esterni e di giocare coi pinguini in un centro commerciale.
    Sotto c'è un abisso, storie di schiavitù, di immigrati che si ritrovano appunto in un inferno.
    Quindi tutti questi lavoratori sono un popolo silenzioso, se noi andiamo negli Emirati Arabi non li notiamo.
    Ci sono due categorie di immigrati: i muratori prelevati dai paesi più poveri, una volta arrivati gli tolgono il passaporto e non potrebbero mai permettersi un biglietto aereo di ritorno, non danno la somma di denaro promessa, li fanno lavorare per 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, con 50 gradi, vivono in compound in cui utilizzavano lo stesso bagno in 60 persone con condizioni igieniche allucinanti e non gli danno cibo adeguato, acqua a sufficienza, per cui molti muoiono o si suicidano, non torneranno mai nel proprio paese.
    La schiavitù femminile moderna è l'universo delle domestiche, delle baby sitter, per le famiglie benestanti emiratine... la maggior parte delle Filippine, però non solo anche Corno d'Africa, per cui Kenia, Etiopia, Eritrea anche lì una vasca gamma di Nazionalità, le fanno lavorare 18-19 ore al giorno, spesso vengono picchiate, molto spesso vengono violentate e oltre al fatto che la violenza sessuale sia un crimine ovunque, in un paese come Dubai, se vieni violentata sei tu la criminale perché hai fornicato prima del matrimonio.
    Sabina ha rischiato di essere arrestata per omosessualità perché è un reato toccare, baciare, avere una sessualità con un'altra donna, in questi paesi.
    Quattro storie di donne in carcere a Dubai, in una cella condivisa con 60 persone, sovraffollata, temperature estreme, mesi di torture, soprusi, condizioni igieniche pietose.
    La prima donna scappa da una povertà estrema nelle Filippine, per poter lavorare come domestica in questa casa degli Emirati Arabi, le viene tolto il passaporto, cellulare, viene messa a vivere in questo stanzino minuscolo, viene picchiata dalla madre di questa famiglia, maltrattata persino dal bambino, viene fatta lavorare delle 18/19 ore al giorno, viene torturata e violentata.
    Scappa, riesce a rubare i soldi per prendere un taxi, lo denuncia e viene di conseguenza arrestata perché lei è colpevole del reato di fornicazione.
    Seconda storia il marito è una sorta di mediatore che parla Bengodi e porta i muratori all'interno del paese, ridotti poi come schiavi al giorno d'oggi.
    Lei ha una relazione e il marito la denuncia perché l'adulterio è un crimine negli emirati.
    Poi Lou, la protagonista arrestata per omosessualità racconta la propria storia: italiana fa un lavoro piuttosto lucrativo, vive in un bellissimo appartamento, ha una bella carriera come arredatrice di interni.
    Si innamora di della figlia di un suo cliente: Malika, questa donna araba bellissima.
    Iniziano questa relazione segreta, la famiglia di lei non sa nulla e in pubblico non sono altro che semplici conoscenti, decidono di voler scappare insieme ma lei abbandona Lou in aeroporto e Lou viene arrestata.
    E infine la storia di Farah donna Araba Saudita che dopo il matrimonio alla tenera età di 15 anni si trasferisce negli Emirati Arabi col marito, dopo l'infibulazione si ammala e il marito decide di rimpiazzarla mandandola i prigione, con la denuncia di Ateismo.
    In queste prigioni le donne muoiono di stenti, per le torture, vengono violentate.
    E poi c'è tutta una parte di una cultura femminile araba che a oggi ancora non riesce a cambiare, non riesce a staccarsi da un contesto familiare.
    Quindi il senso di giudizio che abbiamo nei confronti di altre donne che hanno un contesto di vita differente dal nostro.
    Per chi è lettore mi ha ricordato tantissimo "Il cacciatore di aquiloni".
    Sono violentate, sono ripudiate se non riescono ad avere un figlio, sopportano soprusi violenze e tradimenti.
    Il libro è anche un chiaro attacco anche al Politically Correct portato all'estremo.
    Parlo dell'omosessualità perché è quello diciamo per cui sono stato discriminata.
    Quando di fatto persone del resto del mondo vengono uccise per essere omosessuali, bisessuali, transgender, no-binary, gay qualunque sia il tuo orientamento.
    Cerchiamo come comunità #lgbt di affrontare quelli che sono i reali problemi.
    Come ci dice Sabina il discorso dell'omosessualità è il discorso della persona, del giudizio che abbiamo nei confronti delle persone.

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