Razza e distanza genetica

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  • Опубликовано: 13 сен 2024
  • In questa video-lezione analizzeremo i concetti di razza e distanza genetica. Benvenuti/e a lezione con sentocheposso nella playlist dedicata alla Antropologia Culturale.
    Varietà che caratterizza l’umanità: dal punto di vista FISICO, a livello LINGUISTICO, sul piano CULTURALE
    Alla fine del XVIII secolo il naturalista George Leclerc de Buffon fu in grado di stabilire che i gruppi umani fanno tutti parte di una sola specie.
    Nella seconda metà dell’’800:
    • gli antropologi dimostrarono che gli esseri umani sono tali proprio perché sono tutti produttori di cultura
    • i linguisti giunsero a stabilire che le lingue parlate, al di là delle differenze, possiedono strutture grammaticali paragonabili dal punto di vista della complessità.
    Per molto tempo l’aspetto ha costituito il principale fattore di riconoscimento della differenza.
    Il colore della pelle ha costituito e, in molti casi costituisce ancora, un marcatore di diversità da cui vengono fatte a volte dipendere erroneamente le differenze culturali.
    Il razzismo ha infatti preteso di stabilire un nesso causale tra aspetto fisico e cultura e di giustificare il fatto che ad una supposta superiorità sul piano fisico dovesse necessariamente seguire una superiorità sul piano culturale.
    Il razzismo ruota intorno alla nozione di razza.
    Gli studiosi hanno dimostrato che non si può parlare di razze umane come nel caso dei cani e dei cavalli perché non esiste alcun criterio per individuarle che possa ritenersi scientificamente fondato.
    La razza è infatti una costruzione culturale.
    Negli Stati Uniti i gruppi razziali sono riconosciuti ufficialmente: si parla di bianchi, neri, ecc. Qui un individuo non è classificato sulla base del proprio aspetto, ma in relazione ai suoi discendenti. Una persona può essere bianca o nera a seconda che i suoi ascendenti fossero considerati a loro volta bianchi o neri. In Brasile vale il contrario: un individuo appartiene ad un «tipo» sulla base del suo aspetto.
    L’unico tipo di analisi scientificamente valida sulle differenze tra i gruppi umani é quella che si fonda sull’esame del DNA e dei suoi componenti di base. Le ricerche scientifiche confermano che le differenze somatiche tra gli esseri umani, anche quelle più evidenti, sono differenze superficiali e relativamente recenti nella storia della nostra specie.
    Le origini dell’uomo anatomicamente moderno, Homo sapiens sapiens, sono da situare in Africa orientale e non risalgono ad un’epoca anteriore ai 100.000 anni fa. Vi sono fondati motivi per supporre che la nostra specie abbia raggiunto il suo aspetto attuale, nonché le sue capacità intellettuali e linguistiche, in tempi ancora più recenti, ossia circa 50.000 anni fa.
    Fu a partire da questa data che gli esseri umani moderni cominciarono a differenziarsi somaticamente, in seguito al processo migratorio e di dispersione della specie che avrebbe portato l’Homo sapiens sapiens a colonizzare la quasi totalità del pianeta nel giro di circa 10-15.000 anni.
    Le ricerche dei genetisti stabiliscono che gli esseri umani possiedono un corredo genetico del tutto simile.
    Le ricerche fondate su metodi di indagine sull’eredità del DNA mitocondriale e del cromosoma Y hanno consentito, osservando le loro variazioni e la loro distribuzione presso popolazioni diverse, di determinare punti di distacco tra i gruppi umani presi in considerazione.
    Sembra che quanto più tempo è trascorso dalla separazione di due popolazioni tanto più grande è la distanza genetica tra di esse.
    La distanza genetica tra due popolazioni potrebbe costituire una specie di strumento con cui ricostruire il processo e i tempi di allontanamento dei gruppi umani nel corso della colonizzazione del pianeta.
    Se essa è frutto di migrazioni, queste traggono a loro volta origine da fattori ambientali e culturali.
    Se le migrazioni portarono all’allontanamento e quindi all’isolamento parziale dei gruppi umani, con la loro conseguente distanziazione sul piano genetico, si può riconoscere che quest’ultima dev’essere considerata come l’effetto di spinte e culturali più che biologiche.
    Fonte: Fabietti U. (2010), Elementi di antropologia culturale, Milano: Mondadori Università.
    #sentocheposso #antropologia #razza
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Комментарии • 2

  • @gianfrancomaggi783
    @gianfrancomaggi783 Год назад +1

    Forse si possono accorpare due o più video... si evita di sentire ripetere ogni volta la presentazione. Il sottofondo musicale è un poco fastidioso. Grazie per l'ottimo lavoro.