Riflessioni interessanti. Mi vengono in mente, a proposito, due illustri pareri: 1) Bob Dylan, che appena arrivato a New York, quando iniziò a esibirsi nei caffè del Greenwich Village rimase colpito perchè molti artisti mettevano in mostra se stessi, non il brano; 2) Keith Richards, che ha capito che le pause hanno la stessa importanza delle note.
Si hai perfettamente ragione, regolare il volume di suono in base al tipo di brano, non mettere troppe note e il giusto suono; sarebbe anche molto interessante poter sviluppare dei video dove queste cose vengono dimostrate su brani reali magari con diverse soluzioni, grazie
you probably dont give a shit but does any of you know a method to log back into an instagram account..? I was stupid lost the login password. I would appreciate any tips you can offer me!
Buongiorno sig. Roberto, prendendo spunto dall’ultima parte del suo video, le chiedo se l’impostazione del suono potrebbe essere l’argomento di un prossimo video, magari valutando le diverse sonorità dello strumento relativamente al brano e all’impostazione di base che bisogna dare all’amplificatore per avvicinarci a certi tipi di suono.
Ottime osservazioni. Molti cadono su strafare, sopratutto chi tenicamente sono molto validi o perchè si sentono "padroni dello strumento". Su questo entra in gioco anche il fatto di voler far sentire al pubblico quanto si è bravi e non si sta li a far solo da contorno, ottenendo l'effetto contrario. Credo che l'esperienza e saper ascoltare i grandi dovrebbe far riflettere e capire il meccanismo. Essere autocritici, magari riascoltando delle registrazioni fatte in saletta e cercare di capire perchè il brano non funziona.
In realtà secondo me se tutti suonassero al servizio del brano suonerebbero anche al servizio della band, perchè tutta la band dovrebbe suonare al servizio del brano.
Grazie maestro... per le dritte che ci dai ogni giorno... UTILISSIME!!!!
Riflessioni interessanti. Mi vengono in mente, a proposito, due illustri pareri: 1) Bob Dylan, che appena arrivato a New York, quando iniziò a esibirsi nei caffè del Greenwich Village rimase colpito perchè molti artisti mettevano in mostra se stessi, non il brano; 2) Keith Richards, che ha capito che le pause hanno la stessa importanza delle note.
Si hai perfettamente ragione, regolare il volume di suono in base al tipo di brano, non mettere troppe note e il giusto suono; sarebbe anche molto interessante poter sviluppare dei video dove queste cose vengono dimostrate su brani reali magari con diverse soluzioni, grazie
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@Ledger Richard instablaster ;)
Buongiorno sig. Roberto, prendendo spunto dall’ultima parte del suo video, le chiedo se l’impostazione del suono potrebbe essere l’argomento di un prossimo video, magari valutando le diverse sonorità dello strumento relativamente al brano e all’impostazione di base che bisogna dare all’amplificatore per avvicinarci a certi tipi di suono.
Non è un argomento facile da gestire con un video ma provo a farci un pensierino ;-)
Ottime osservazioni. Molti cadono su strafare, sopratutto chi tenicamente sono molto validi o perchè si sentono "padroni dello strumento". Su questo entra in gioco anche il fatto di voler far sentire al pubblico quanto si è bravi e non si sta li a far solo da contorno, ottenendo l'effetto contrario. Credo che l'esperienza e saper ascoltare i grandi dovrebbe far riflettere e capire il meccanismo. Essere autocritici, magari riascoltando delle registrazioni fatte in saletta e cercare di capire perchè il brano non funziona.
bisognerebbe anche imparare a suonare al servizio della band.....quanti non lo sanno fare!
In realtà secondo me se tutti suonassero al servizio del brano suonerebbero anche al servizio della band, perchè tutta la band dovrebbe suonare al servizio del brano.