La cosa è molto complessa, nella sua semplicità. L'Io semplicemente non esiste, è una illusione. Tutto ciò che esiste è qualcosa di indefinibile e indescrivibile, unitario anche se illimitato, impossibile da spiegare con il discorso perchè le parole sono duali. Noi siamo un agglomerato di energia che si autoillude di essere qualcosa e di fare questo o quello, di avere delle scelte etc. E finchè crediamo di essere questo, rimaniamo imprigionati dentro questa stessa illusione. D'altronde, non possiamo liberarci di questo, perchè questa illusione è tutto ciò che siamo. Non possiamo fare niente, noi non viviamo, siamo vissuti. Non facciamo, siamo fatti. Non abbiamo colpe e non abbiamo meriti. Siamo il risultato del karma o causa-effetto. A un certo punto scompariremo nel nulla, quando l'illusione si dissolverà, anche se non essendo nulla in un certo senso l'illusione non c'è.
La cosa è molto piú semplice di come lo spiega lui....(ecco perché la ragazza non capisce)... In sostanza noi siamo animali che ci chiediamo costantemente il senso della vita, quando in realtà ogni altro essere vivente, pianta, roccia, organismo ecc non si chiedono un bel niente, eppure esistono comunque. Perciò il succo è che continui a chiederti i "perché" della vita, semplicemente perché sei intrappolata nel sogno o desiderio che ti pone la tua mente....senza renderti conto, che la vita accade comunque, anche se non ha risposte, o logica e senso. 😉
@UCts-p6W7geIzL1HWKf1VKaw se analizzi bene ciò, che ho scritto, in qualche modo ha lo stesso significato di quello che hai detto tu... (Solo magari un tantino più terra terra il mio) Nel senso, che ogni dimensione esistente(visivamente e non..) è classificabile come Vita...ma in realtà, nessuna delle circostanti (tranne l uomo) crea o genera un identità.... Proprio perché non ne ha bisogno....è un tutt' uno con il tutto. Sarebbe come a dire, che tutto ciò che circonda noi umani "è illuminato" solo che ne è inconsapevole... Mentre noi continuiamo a cercare la logica nel l' illogica... L esistenza non ha logica insomma.
No, non è questo. Tutti quelli come lui, gli "illuminati", i "buddha", i "liberati", dicono la medesima cosa: perdere il senso dell'io, dell'io sono, vale a dire perdere il proprio centro di coscienza, diventare impersonale, significa che non si è più un soggetto, non si è più sentiti come un soggetto separato, e dunque rimane soltanto l'Oggetto (ciò che è = vita) e quando si cerca di ritrovare sé stessi (il soggetto morto, dissolto) si spalanca una voragine infinita inconoscibile, illimitata, sconfinata (ciò che non è = indescrivibile). Dunque la vita si trasforma nel misterioso connubio, non duale di Essere/non essere, dove l'Essere è il tutto che rimane, impersonale, e la parte del "non-essere" è il tentativo di ri-guardarsi da parte di un soggetto che però non ha più il proprio centro coscienziale o, se vogliamo, il senso di individualità (sentirsi un soggetto). Questo corrisponderebbe alla esperienza mistica più alta, vale a dire l'esperienza spirituale suprema. Non bisogna però farsi scoraggiare o abbindolare, anche loro non ci capiscono un granché dal punto di vista intellettuale, cioè, anche loro non riescono a razionalizzare la cosa; e ogni illuminato, liberato, buddha che dir si voglia, anche se genuinamente prova la più alta esperienza possibile, nel tentativo di spiegare il fenomeno avanza comunque le proprie visioni intellettuali sulla faccenda, adducendo le proprie idee, ideologie, nozioni filosofiche, adducendo cioè i propri contenuti mentali culturali pur consapevoli, però, che ogni parola e ogni razionalizzazione del fenomeno per inquadrarlo logicamente sia in realtà futile e non può mai davvero esaurire ciò che si sta cercando di dire. Non bisogna prendere per "Verità suprema" ciò che essi dicono, pensano, spiegano, perché in realtà la Verità suprema sembrerebbe essere ciò che essi stanno sperimentando e questo è, tout-court, indescrivibile e inconoscibile. Dunque diciamo che la "Verità suprema" è qualcosa che a quanto pare può essere sperimentato (queste persone ne sono la testimonianza), ma ancora siamo lontani dal poterla razionalizzare; inoltre loro dicono che non sarà mai possibile farlo. Inoltre sembrerebbe che se ti "risvegli" o ti "illumini" tu perda definitivamente la possibilità di capire il fenomeno perché per te il mondo acquista - un nuovo e oggettivo - punto di vista: quello del mondo, o della vita, stessa. I liberati cessano di essere persone, e diventano la coscienza del cosmo impersonale stesso che cerca di spiegarsi mediante un cervello umano: questo è ciò che penso io.
Vi consiglio di ascoltare anche Nisargadatta Maharaj e Ramana Maharshi (sempre che non li conosciate già) due grandi maestri realizzati advaita vedanta di cui si trovano vari audiolibri qua su youtube nel canale "Nisargadatta Maharaj in italiano" .
No non capisco questo parson si comporta da paracculonel senso che io ho ascoltato un altro suo video e spiega sostanzialmente cosa fare cioè riconoscere la presenza che assomiglia un po al io sono ma se vogliamo ancora più semplice in quanto se iomi dico sono presente in realtà io sono sempre presente quindi in un certo senso si riconosce solo quello che già si è presenza perché non puoi non essere presente lo si è sempre anche se non lo vuoi e semplice ma lui la rende complicata in vari video non so perché
La cosa è molto complessa, nella sua semplicità. L'Io semplicemente non esiste, è una illusione. Tutto ciò che esiste è qualcosa di indefinibile e indescrivibile, unitario anche se illimitato, impossibile da spiegare con il discorso perchè le parole sono duali. Noi siamo un agglomerato di energia che si autoillude di essere qualcosa e di fare questo o quello, di avere delle scelte etc. E finchè crediamo di essere questo, rimaniamo imprigionati dentro questa stessa illusione. D'altronde, non possiamo liberarci di questo, perchè questa illusione è tutto ciò che siamo. Non possiamo fare niente, noi non viviamo, siamo vissuti. Non facciamo, siamo fatti. Non abbiamo colpe e non abbiamo meriti. Siamo il risultato del karma o causa-effetto. A un certo punto scompariremo nel nulla, quando l'illusione si dissolverà, anche se non essendo nulla in un certo senso l'illusione non c'è.
La cosa è molto piú semplice di come lo spiega lui....(ecco perché la ragazza non capisce)...
In sostanza noi siamo animali che ci chiediamo costantemente il senso della vita, quando in realtà ogni altro essere vivente, pianta, roccia, organismo ecc non si chiedono un bel niente, eppure esistono comunque.
Perciò il succo è che continui a chiederti i "perché" della vita, semplicemente perché sei intrappolata nel sogno o desiderio che ti pone la tua mente....senza renderti conto, che la vita accade comunque, anche se non ha risposte, o logica e senso.
😉
@UCts-p6W7geIzL1HWKf1VKaw se analizzi bene ciò, che ho scritto, in qualche modo ha lo stesso significato di quello che hai detto tu...
(Solo magari un tantino più terra terra il mio)
Nel senso, che ogni dimensione esistente(visivamente e non..) è classificabile come Vita...ma in realtà, nessuna delle circostanti (tranne l uomo) crea o genera un identità....
Proprio perché non ne ha bisogno....è un tutt' uno con il tutto.
Sarebbe come a dire, che tutto ciò che circonda noi umani "è illuminato" solo che ne è inconsapevole...
Mentre noi continuiamo a cercare la logica nel l' illogica...
L esistenza non ha logica insomma.
No, non è questo. Tutti quelli come lui, gli "illuminati", i "buddha", i "liberati", dicono la medesima cosa: perdere il senso dell'io, dell'io sono, vale a dire perdere il proprio centro di coscienza, diventare impersonale, significa che non si è più un soggetto, non si è più sentiti come un soggetto separato, e dunque rimane soltanto l'Oggetto (ciò che è = vita) e quando si cerca di ritrovare sé stessi (il soggetto morto, dissolto) si spalanca una voragine infinita inconoscibile, illimitata, sconfinata (ciò che non è = indescrivibile).
Dunque la vita si trasforma nel misterioso connubio, non duale di Essere/non essere, dove l'Essere è il tutto che rimane, impersonale, e la parte del "non-essere" è il tentativo di ri-guardarsi da parte di un soggetto che però non ha più il proprio centro coscienziale o, se vogliamo, il senso di individualità (sentirsi un soggetto).
Questo corrisponderebbe alla esperienza mistica più alta, vale a dire l'esperienza spirituale suprema.
Non bisogna però farsi scoraggiare o abbindolare, anche loro non ci capiscono un granché dal punto di vista intellettuale, cioè, anche loro non riescono a razionalizzare la cosa; e ogni illuminato, liberato, buddha che dir si voglia, anche se genuinamente prova la più alta esperienza possibile, nel tentativo di spiegare il fenomeno avanza comunque le proprie visioni intellettuali sulla faccenda, adducendo le proprie idee, ideologie, nozioni filosofiche, adducendo cioè i propri contenuti mentali culturali pur consapevoli, però, che ogni parola e ogni razionalizzazione del fenomeno per inquadrarlo logicamente sia in realtà futile e non può mai davvero esaurire ciò che si sta cercando di dire.
Non bisogna prendere per "Verità suprema" ciò che essi dicono, pensano, spiegano, perché in realtà la Verità suprema sembrerebbe essere ciò che essi stanno sperimentando e questo è, tout-court, indescrivibile e inconoscibile. Dunque diciamo che la "Verità suprema" è qualcosa che a quanto pare può essere sperimentato (queste persone ne sono la testimonianza), ma ancora siamo lontani dal poterla razionalizzare; inoltre loro dicono che non sarà mai possibile farlo. Inoltre sembrerebbe che se ti "risvegli" o ti "illumini" tu perda definitivamente la possibilità di capire il fenomeno perché per te il mondo acquista - un nuovo e oggettivo - punto di vista: quello del mondo, o della vita, stessa.
I liberati cessano di essere persone, e diventano la coscienza del cosmo impersonale stesso che cerca di spiegarsi mediante un cervello umano: questo è ciò che penso io.
A me fa ridere come ormai tutti facciamo finta di non sapere per niente certe cose,quali sappiamo benissimo,ma....
Vi consiglio di ascoltare anche Nisargadatta Maharaj e Ramana Maharshi (sempre che non li conosciate già) due grandi maestri realizzati advaita vedanta di cui si trovano vari audiolibri qua su youtube nel canale "Nisargadatta Maharaj in italiano" .
No non capisco questo parson si comporta da paracculonel senso che io ho ascoltato un altro suo video e spiega sostanzialmente cosa fare cioè riconoscere la presenza che assomiglia un po al io sono ma se vogliamo ancora più semplice in quanto se iomi dico sono presente in realtà io sono sempre presente quindi in un certo senso si riconosce solo quello che già si è presenza perché non puoi non essere presente lo si è sempre anche se non lo vuoi e semplice ma lui la rende complicata in vari video non so perché